articolo di Giuseppe Guastella: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_gennaio_31/robinho-condannato-stupro-pronto-mandato-d-arresto-richiesta-estradizione-brasile-247a9722-8287-11ec-aab0-830a654a2007.shtml?fbclid=IwAR0p_RYHgJIOo-yz2nDMRF3b3Pkj6_Xp6pFsrAaOdXNtI71bvDXM0Fb8HSQ
L’ex attaccante del Milan è stato condannato in via definitiva, assieme ad un amico, a 9 anni di carcere per violenza sessuale. Se il calciatore dovesse espatriare rischia di essere arrestato immediatamente
Se mai un giorno dovesse tornare in Italia Robinho, al secolo Robson de Souza Santos, rischia di farlo in manette o di vedersele messe ai polsi non appena varcasse i confini della Penisola. La Procura della Repubblica di Milano, infatti, si appresta a chiedere l’estradizione dell’ex centravanti brasiliano del Milan che, riparato in patria da tempo, è stato condannato il 19 gennaio scorso definitivamente dalla Cassazione a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo per aver violentato nel 2013 con un amico, anche lui condannato a 9 anni, una ragazza albanese di 23 anni. È certo, però, che il Brasile non acconsentirà all’estradizione perché la Costituzione del paese Sudamericano la vieta per i propri cittadini.
La violenza avvenne in un locale milanese, il Sio Cafè, il 22 gennaio di 9 anni fa. Robinho e il suo amico Ricardo Falco, secondo la sentenza da poco passata in giudicato, con altri quattro uomini mai identificati incontrò la ragazza, che conosceva, nel locale dove lei stava festeggiando il compleanno in compagnia di alcune amiche. Il calciatore uscì per accompagnare a casa la moglie, che era con lui, per tornare poco dopo nel locale dove erano rimasti i suoi amici in compagnia della ragazza. Il pm milanese Stefano Ammendola, nel processo di primi grado sostenne che gli uomini offrirono da bere alla giovane fino a che questa non si ubriacò diventando «incosciente e incapace di opporsi» alla violenza, che avvenne nel guardaroba del locale dove fu trascinata di peso. continua a leggere
