
La figura di Alda Merini rivive sul lungo muro realizzato nel 2016 a più mani (da Ratzo con Artkademy) per l’associazione Magolfa Terra di mezzo. Un collage di ritratti, aforismi e disegni, sullo sfondo delle case di ringhiera vecchia Milano. In un mix equilibrato tra stile pop, realismo e raffinato writing. Si trova in Via Magolfa dal n. 32 all’incrocio con via Fusetti.
Scelto perché È l’omaggio alla poetessa milanese, accanto alla Casa della Poesia, il piccolo museo a lei dedicato nel cuore dei Navigli.


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l Ponte Alda Merini sul Naviglio Grande di Milano: da oggi è intitolato alla poetessa scomparsa dieci anni fa
articolo e foto: https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/11/06/foto/alda_merini_ponte_naviglio_grande_milano-240386149/1/#9
E’ di fronte a quella che è stata la sua casa, in Ripa di Porta Ticinese. E da oggi è dedicato a lei: a Milano il ponte di pietra sul Naviglio Grande è stato intitolato ad Alda Merini, la poetessa morta nel novembre di dieci anni fa e ricordata, in questi giorni, con tante iniziative.
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Alda Merini, a dieci anni dalla morte Milano le intitola il ‘suo’ ponte sul Naviglio Grande
Milano si prepara a celebrare il decimo anniversario della scomparsa della poetessa Alda Merini, avvenuta il 1° novembre 2009, con una serie di iniziative in diversi luoghi della città. L’iniziativa più fortemente simbolica sarà la cerimonia di intitolazione del ponte sul Naviglio Grande vicino alla casa di Ripa di Porta Ticinese in cui la poetessa ha vissuto a lungo.
Promosso e coordinato da Comune di Milano|Cultura e Associazione Alda Merini, il programma è realizzato in collaborazione con Associazione Casa delle Artiste, Casa Museo Boschi-Di Stefano e Comune di Brunate. Le iniziative proseguiranno fino al 18 novembre, ma il programma ha già preso il via lo scorso 2 ottobre con l’inaugurazione della mostra ‘Alda Merini e Alberto Casiraghy. Storia di un’amicizia’, ideata e curata da Andrea Tomasetig e dedicata all’intenso sodalizio intellettuale e umano tra Alda Merini e il tipografo-poeta-artista-editore Alberto Casiraghy. Il 28 e 29 ottobre, presso la Sala Napoleonica dell’Università degli Studi, si svolgerà il Convegno dal titolo ‘Io sono una città nera/e una rondine notturna. Alda Merini, poeta di Milano’, il primo a lei dedicato con relazioni di autorevoli studiosi e tavole rotonde, promosso dall’Università degli Studi e dall’Associazione Alda Merini con il contributo di Regione Lombardia. continua a leggere
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Alda Merini, nove anni fa moriva la poetessa dei Navigli
articolo: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/alda-merini-1.4273324
Milano, 1 novembre 2018 – Nove anni fa moriva Alda Merini. La poetessa dei Navigli si è spenta l‘1 novembre 2009 nel reparto di oncologia dell’ospedale San Paolo di Milano: aveva 78 anni. Rimane una delle penne più belle e più pungenti della poesia e della letteratura del belpaese. Celebri tante delle sue frasi, così come le sue poesie e le sue opere. continua a leggere
per tutti coloro che amano la grandissima Alda Marini e con la straordinaria partecipazione di Carla Fracci e Vanni Scheiwiller. Firenze
“Un ponte sui Navigli per Alda Merini”
parte la petizione online
La raccolta di firme su Change.org in pochi giorni ha raccolto quasi 2mila adesioni. Il 2 novembre un reading per presentare l’iniziativa, che vuole fare di questo angolo di Milano un luogo della poesia.
23 ottobre 2017 – Dedicare un ponte sui Navigli ad Alda Merini. Non uno qualsiasi, ma quello che unisce Ripa di Porta Ticinese all’Alzaia Naviglio Grande, all’altezza di via Magolfa, che la poetessa percorreva quotidianamente. La richiesta arriva dal gruppo ‘Il ponte Alda Merini‘, che invita tutti a firmare una petizione online e a partecipare a un incontro, giovedì 2 novembre, per promuovere la proposta e ricordare attraverso i suoi versi l’indimenticabile poetessa dei Navigli.
Per promuovere l’iniziativa il gruppo ha aperto una raccolta firme sul sito Change.org, che in pochi giorni ha già superato quota 1.800. Il destinatario della richiesta è Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano. Il 2 novembre, poi, il progetto sarà presentato ‘ufficialmente’ ai cittadini con una serata evento alla Casa delle arti. Nel corso dell’evento i partecipanti saranno invitati a scegliere la loro strofa preferita di Alda Merini e a condividerla con gli altri leggendola ad alta voce. continua
Alda Merini, le parole del suo mondo non sono né in prosa né in poesia
«La vita facile»è un sillabario che raccoglie in ordine alfabetico impressioni di una vita. Il volume, a cura di Chicca Gagliardo e Guido Spaini, è illustrato da Carlo Stanga.
Fonte e articolo: http://www.corriere.it/cultura/17_marzo_26/libro-bompiani-alda-merini-la-vita-facile-c6885780-1233-11e7-a037-a2d5af436a5d.shtml
La Merini, bisogna dirlo, non ha mai scritto poesie. Almeno quelle, così intese, nel senso comune del termine. Ha scritto i suoi pensieri. Gli stessi che raccontava — meglio al telefono che di persona — agli amici, al parroco, al medico di turno.
«Ma io so anche che il legno è il simbolo della memoria e che scarica gli affetti e le bontà altrui. Tenendo inchiodate le nostre mani al legno delle panche dei manicomi veniva attutito il messaggio rapido del pensiero. E quell’aggressione e quelle panche divennero un giorno enormi come cactus, scorrevoli come rosari».
Il passo riportato è tratto da «Angeli», un brano di La vita facile (Bompiani), sillabario redatto a cura di Chicca Gagliardo e Guido Spaini. Il libro si riempie dei sogni e dei dettati di Alda Merini: un po’ illuminazioni, un po’ preghiere che l’autrice sembra rivolgere più a se stessa che agli altri.
“La vita facile” di Alda Merini (Ed. Bompiani)<!– –>
Fonte: https://www.ibs.it/vita-facile-libro-alda-merini/e/9788845283581
“La vita facile” raccoglie in ordine alfabetico le impressioni di una vita. Dal manicomio alla sua proverbiale voglia di vivere, dalla passione amorosa all’invecchiamento, dagli elettroshock alla solitudine della sua casa di Milano, abbandonando la scrittura in versi che l’ha resa celebre per una prosa poetica sincera e spietata fatta di brevi e brillanti aforismi, Alda Merini ha consegnato a queste pagine più che un testamento una vera e propria resa dei conti con un’intera esistenza.
Altre volte il canto della Merini si fa invece più lieve e compare quella nota sarcastica che la segnava, in vita, come in un contrappasso. Così, parlando di se stessa (tratto dalla pagina intitolata «Ira»), dice: «Mi ricordo che già da bambina ero iraconda come adesso. Ma se non fossi così arrabbiata forse non riuscirei a scrivere tanto. Le mie Muse sanno farmi saltare i nervi».
Milano, al via il primo festival dedicato ad Alda Merini
Fonte: http://tg24.sky.it/tg24/spettacolo/photogallery/2017/03/17/alda-merini-festival.html
Dal 21 al 23 marzo la prima edizione della rassegna nello spazio dedicato alla grande poetessa e scrittrice, in via Magolfa 32, presso la Casa delle arti. Tre giorni per promuovere la vita e le opere di una donna coraggiosa.
Morta nel 2009 in povertà e tra mille problemi di salute. La sua esperienza in manicomio, a causa di un presunto disturbo bipolare, la segno profondamente per tutta la vita.
La poetessa nata “il ventuno a primavera“, come amava dire, sarà ricordata nel giorno del suo compleanno dai poeti Giancarlo Majorino, Maurizio Cucchi, Giampiero Neri, Vivian Lamarque, Guido Oldani, Mario Santagostini. L’incontro verrà realizzato in concomitanza con la Giornata mondiale della poesia. Nello stesso giorno ci sarà anche un “poetry slam” (ossia una competizione di poesia) dal titolo “Un verso per Alda“: si affronteranno diversi esponenti della poesia, in una sfida a microfono aperto.
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Trova acquirente muro casa Alda Merini
Torino 17 Giugno – Il frammento di muro della casa sui Navigli di Alda Merini, rimasto invenduto ieri all’asta Bolaffi, è stato acquistato da un cittadino residente in Lombardia. Lo rende noto l’ufficio stampa della casa d’aste, a cui l’uomo si è rivolto dopo aver letto sui giornali che nessuno, tra privati e istituzioni, si era interessato a quel pezzo di storia di Milano.
Si tratta della porzione non utilizzata per la ricostruzione del cosiddetto “muro degli angeli“, posto in origine dietro al letto, e riporta alcuni numeri di telefono appuntati dalla stessa poetessa con penna biro e pastello rosso
Pirellone intitola sala ad Alda Merini
Milano , 7 Giugno 2016 – Il Consiglio regionale della Lombardia ha intitolato ad Alda Merini una sala del secondo piano del Pirellone, in cui solitamente si riuniscono le commissioni. La targa apposta nel corso di una cerimonia riporta una frase della poetessa dei Navigli: “Chi regala le ore agli altri, vive in eterno“. L’intitolazione è stata decisa dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale su richiesta dei vicepresidenti Fabrizio Cecchetti e Sara Valmaggi, che hanno ricordato come Alda Merini fosse una figura “straordinaria”, che amava gli emarginati e le persone fragili. “Oggi abbiamo bisogno del suo spirito spesso inquieto – ha detto il presidente Raffaele Cattaneo -, consapevoli che il suo esempio può insegnare molto anche alle nostre istituzioni”.
Alda Merini le frasi più belle
Alda Merini (1931-2009) è stata una scrittrice e poetessa milanese. Considerata una delle maggiori poetesse del novecento la sua vita e la sua produzione letteraria sono segnate dalle esperienze del disagio fisico ed economico, oltre che dalla follia. Attiva in campo letterario fin dall’età di 15 anni, conosce ben presto quelle che definirà “prime ombre della sua mente” venendo internata in un’ospedale psichiatrico per un mese. Alda Merini alterna frequenti periodi di salute e malattia, in cui continua la produzione di racconti e poesie, grazie anche alla conoscenza e amicizia con Salvatore Quasimodo. Tra le sue numerose opere ricordiamo Folle, folle, folle d’amore per te, La vita facile, La Terra Santa e Tu sei Pietro. L’ultima produzione risale al 2006, Alda entra nel genere noir con l’opera “La nera novella“. Dalle poesie di Alda Merini è inoltre stato ricavato un disco cantato da Milva
Sono nata il ventuno a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Poesie di Alda Merini
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Quelle come me (Alda Merini)Quelle come me regalano sogni,
anche a costo di ri…manerne prive…
Quelle come me donano l’Anima,
perché un’anima da sola è come
una goccia d’acqua nel deserto…
Quelle come me tendono la mano
ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e,
quando lo trovano, tentano d’insegnarlo
a chi sta solo sopravvivendo…
Quelle come me quando amano, amano per sempre…
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono
inermi nelle mani della vita…
Quelle come me inseguono un sogno…
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima…
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci
sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,
senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che,
in cambio, non riceveranno altro che briciole…
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero…
Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…
La pace
La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t’ama.
O il veleggiare del tuo caldo pensiero
O il veleggiare del tuo caldo pensiero
sopra la mia parola
e il tuo dormire selvaggio
accanto al mio seno vivo;
o l’adombrarsi della primavera
quando cade il suono del seme
sulla terra feconda di parola.
Così tu sei l’esempio
del sole mio
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