Alta tensione intorno al club blucerchiato per la situazione societaria
SPORT TODAY – 03febbraio 2023
Esplode la tensione in casa Sampdoria per la difficile situazione societaria e sportiva del club blucerchiato. Mentre in campo la squadra sta disperatamente lottando per non retrocedere, il clima fuori dal terreno di gioco si è surriscaldato per la mancata cessione del club da parte di Massimo Ferrero.
Proprio l’attuale patron della società ligure e quello precedente, Edoardo Garrone, sono stati presi di mira dagli ultras doriani, che hanno inscenato una durissima contestazione: “Non fai più vita, guardati le spalle“, hanno urlato a Garrone. “Voi lo avete messo (Massimo Ferrero, ndr) e ora ce lo togliete. E andremo avanti nella protesta fino a quando non succederà. Qui non molla nessuno“, sono le parole riportate dall’Ansa.
I tifosi, organizzati in un picchetto davanti alla Erg, hanno invece assicurato l’appoggio alla squadra, che sta lottando per non retrocedere. La Sampdoria è attualmente penultima in classifica con nove punti conquistati in venti gare.
Il Corriere dello Sport non scende a mezze misure: “Milan, così viene giù tutto” scrive il quotidiano a proposito del club rossonero. Dopo la pesantissima sconfitta per 2-5 in casa contro il Sassuolo, la squadra diPioliè nell’occhio del ciclone. 12 gol subiti nelle ultime tre gare per una squadra che solo la scorsa stagione ha vinto il campionato basandosi su una perfetta fase difensiva.
Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, sono esplose le tensioni tra la proprietà ePaolo Maldini, con l’allenatore Stefano Pioli ora in discussione. La situazione a Milanello è quella di un “tutti contro tutti“, scrive il quotidiano, che definisce il Milan “una polveriera pronta ad esplodere“.
Il prossimo match sarà il derby contro l’Inter. Una partita cruciale, sotto ogni punto di vista.
Nella parte sinistra del tabellone restano in corsa tutte le big
Con la bella sfida tra Juventus e Monza, decisa da un eurogol di Federico Chiesa, la Coppa Italia ha mandato in archivio gli ottavi di finale. Un turno in cui non sono certo mancate le sorprese, considerando le clamorose eliminazioni del Milan, per mano del Torino, e del Napoli, fatto fuori dalla Cremonese, fanalino di coda della Serie A.
Nella parte sinistra del tabellone invece, pronostici pienamente rispettati, con Inter, Atalanta, Lazio e Juve che, pur soffrendo in taluni frangenti, hanno staccato il pass per i quarti. In attesa che la Lega definisca gli orari dei match in programma, è stato già definito il calendario delle gare, che si disputeranno tra il 31 gennaio e il 2 febbraio.
Quarti di finale di Coppa Italia: calendario e accoppiamenti
31 GennaioInter – Atalanta (orario da definire)
1 FebbraioRoma – Cremonese (orario da definire)
1 febbraioFiorentina – Torino (orario da definire)
2 FebbraioJuventus – Lazio (orario da definire)
In semifinale si sfideranno da una parte le vincenti di Inter-Atalanta/ Juventus-Lazio, dall’altra chi avrà la meglio nei confronti tra Roma-Cremonese e Fiorentina-Torino.
Il presidente Figc ha apertamente dichiarato di non gradire che il match si giochi all’estero, il numero uno della Lega ha ribattuto duramente.
SPORT TODAY – 18 gennaio 2023
La Supercoppa in Arabia Saudita tra Milan e Inter ha fatto nascere una discussione accesa tra il presidente Figc Gravina e il numero uno della Lega Casini. Gravina non si è nascosto e ha ammesso: “Mi rattrista che solo 400 spettatori su 58mila saranno italiani. Mi auguro che si trovi un momento di equilibrio economico per coltivare il calcio sul nostro territorio“.
Dura la replica di Casini: “A me invece rattrista non aver visto l’Italia ai Mondiali in Qatar. Siamo tutti dispiaciuti inoltre che la Federazione non sia in Arabia Saudita con noi, il giorno in cui viene assegnato il primo trofeo calcistico della stagione. Ringrazio Matarrese, membro onorario della Figc, per essere venuto. Spero vivamente che i prossimi giorni siano dedicati davvero a riformare il calcio italiano. La Serie A ha lavorato sodo in questi mesi, abbiamo il nostro pacchetto di proposte condivise anche con la Serie B e ci aspettiamo molto“, ha dichiarato all’Ansa.
Casini ha proseguito: “Faccio fatica a capire qual sia la novità su 35 edizioni, inclusa questa, per 12 volte la Supercoppa si è giocata all’estero. È iniziato tutto nel 1993 negli Stati Uniti, poi in Libia, Cina, ancora Usa, Qatar e dal 2018 in Arabia Saudita.Esportare i propri eventi è una scelta fatta anche dalla Liga e in altri sport dall’Nba, per promuovere in tutto il mondo la propria eccellenza. Non trovo nulla di triste in questo, siamo anzi molto soddisfatti dell’entusiasmo con cui le squadre sono sempre accolte e sono perciò molto sorpreso da alcuni commenti che ho letto”.
L’ex portiere della Juventus è finito nel mirino dei tifosi sui social dopo l’errore che ha portato al 3-0 dei padroni di casa: su lancio per Folorunsho, Buffon è uscito credendo di poter anticipare l’attaccante avversario, ma lo ha travolto causando il rigore che ha di fatto chiuso la partita. La topica dell’estremo difensore ha scatenato gli utenti, in tanti lo hanno supplicato di ritirarsi.
Dai complimenti per la prestazione di San Siro in Coppa Italia agli sfottò dopo la sconfitta casalinga contro il Bari: settimana in altalena per Gianluigi Buffon, protagonista in negativo nel 4-0 subito al San Nicola dal Parma.
L’allenatore dei bianconeri riconosce i meriti del Napoli, ma non si risparmia una battuta: “Eravamo senza energie: battuti da un avversario fortissimo, ma a loro quest’anno va tutto bene…”.
La peggior sconfitta da allenatore della Juventus arriva per Massimiliano Allegri nelle notte che certifica come il sogno di tornare a inserirsi nella lotta per lo scudettodopo il pessimo avvio di campionato sia destinato a restare tale e che per il girone di ritorno i bianconeri dovranno accontentarsi di lottare per difendere un posto nella prossima Champions League, vitale anche per motivi di bilancio, e centrabile anche attraverso la vittoria dell’Europa League.
Il 5-1 finale per un Napoli da favola è forse troppo severo per Danilo e compagni, pienamente in partita fino all’intervallo, ma la superiorità tecnica degli azzurri in ogni zona del campo è parsa netta e si è unita a qualche scelta discutibile di formazione da parte dello stesso Allegri, che ha visto la propria squadra incassare in una sera quasi l’intero bottino di reti, sette, subito nelle prime 16 giornate.
Tanta qualità nel Napoli, troppi errori individuali per la Juventus, che per 20 minuti abbondanti ha giocato con un Chiesa fuori dal gioco come esterno a tutta fascia nella prima da titolare dopo un anno.
Intervistato da DAZN al termine della gara del Maradona, Allegri ha ammesso tra le righe che più di qualcosa non ha funzionato, … continua a leggere suSPORT TODAY
L’ex allenatore tra le altre di Roma, Inter, Napoli, Juventus e Atletico Madrid prenderà il posto di Liverani. Era disoccupato dopo essere stato licenziato dal Watford a gennaio
Il ritorno al Cagliari – «Bentornato Mister». Così il Cagliari ufficializza l’accordo con il tecnico Claudio Ranieri che dal 1° gennaio 2023 assumerà la guida tecnica della prima squadra, dopo l’esonero di Fabio Liverani. L’allenatore ha firmato un contratto che lo lega al club rossoblù fino al 30 giugno 2025. Romano, classe 1951, Ranieri aveva già allenato Cagliari dal 1988 al 1991 e, oltre a vincere la Coppa Italia di serie C, guidò la doppia promozione fino alla serie A e poi a una salvezza da favola nel massimo campionato. Ranieri torna in serie B 20 anni dopo l’ultima volta (con la Fiorentina) nella stagione 1993-1994.
Il Watford e l’esonero dopo tre mesi dal ritorno in Premier League – Il tecnico romano, 71 anni, era fermo da gennaio scorso, dopo il licenziamento da parte del Watford. Il suo ritorno in Premier League era durato solo tre mesi. Il tecnico romano era arrivato al Watford vantando una vasta esperienza alla guida di alcuni dei più grandi club europei, con titoli vinti in Premier League, Coppa Italia e Coppa del Re, ricordava il club inglese che milita in Premier League nel dare l’annuncio a inizio ottobre. E invece, con due sole vittorie in 14 incontri, era arrivato l’esonero.
Grande carriera – L’esperienza precedente era stata a Genova, con la sua Sampdoria, da cui si è allontanato spontaneamente a maggio del 2021. Sbarcato sulla panchina blucerchiata nell’ottobre 2019, il tecnico romano aveva deciso di non rinnovare il suo contratto in scadenza a giugno. Ottenuta la salvezza in largo anticipo, aveva comunicato la sua scelta alla società e agli stessi giocatori ritenendo la sua missione in blucerchiato ormai compiuta. Pareva volesse andare alla ricerca di una nuova sfida e di nuovi stimoli. Lunedì 4 ottobre 2021 sono arrivati, con la formalizzazione del suo approdo al Watford. continua a leggere
La sfida tra Stati Uniti e Iran, che ha visto i nordamericani avanzare agli ottavi di finale, è stata contraddistinta da emozioni che vanno oltre il calcio. Una gara ricca di tensione molto più che sportiva. Alla fine il difensore iraniano Ramin Rezaeian è scoppiato in lacrime. Gli si avvicina il rivale di campo Antonee Robinson che lo abbraccia e lo rincuora. Una bell’immagine a chiudere un match e soprattutto intere giornate piuttosto pesanti per i protagonisti.
Commento: Il calcio e lo sport in generale deve essere questo
La Lega Serie A ha ufficializzato data, orario e canale tv della sfida tra Milan e Inter per la supercoppa italiana che si giocherà il prossimo 18 gennaio.
La Lega ha ufficializzato intanto il regolamento della competizione. “Se, al termine dei 90 minuti regolamentari, il risultato sarà in parità, si disputeranno due tempi supplementari della durata di 15 minuti ciascuno. Perdurando la parità anche al termine dei due tempi supplementari, l’arbitro provvederà a far battere i calci di rigore, con le modalità previste dal “Regolamento del Giuoco del Calcio” al paragrafo: “Procedure per determinare la squadra vincente di una gara””, si legge nella nota.
“Durante la gara, sarà consentita l’effettuazione di un massimo di cinque sostituzioni per ciascuna squadra, utilizzando al massimo tre interruzioni, oltre all’intervallo previsto tra i due tempi di gioco. Nell’eventualità di disputa dei tempi supplementari sarà consentita una quarta interruzione, oltre a quelle previste tra la fine dei tempi regolamentari e l’inizio del primo tempo supplementare e tra il primo e il secondo tempo supplementare. Sempre e solo nel caso di disputa dei tempi supplementari, sarà altresì consentito effettuare una ulteriore sostituzione fino ad un massimo di sei. Si precisa che, laddove le due squadre effettuino una sostituzione nello stesso momento, questa verrà considerata un’interruzione della gara utilizzata per le sostituzioni da entrambe le squadre”.
“Al termine dei tempi supplementari, non sarà possibile effettuare sostituzioni residue, con l’eccezione del portiere impossibilitato a continuare, come previsto dalla Regola 10 del vigente Regolamento del Giuoco del Calcio. Ogni società dovrà indicare nella lista di gara da consegnare all’arbitro un massimo di 26 calciatori, dei quali 11 inizieranno la gara e i rimanenti saranno designati quali riserve”.
Supercoppa italiana, data e orario di Milan-Inter – “La gara per l’aggiudicazione della EA SPORTS SUPERCUP 2022/2023, trentacinquesima edizione del trofeo, si disputerà a Riyadh (Arabia Saudita), al “King Fahd International Stadium”, mercoledì 18 gennaio 2023, con inizio alle ore 22.00 locali (20.00 ora italiana). La partita sarà trasmessa in diretta su Canale 5”, si legge nella nota.
Fuorigioco semiautomatico come funziona – La FIFA ha annunciato che il fuorigioco semi-automatico sarà utilizzato ufficialmente alla Coppa del Mondo FIFA 2022, offrendo uno strumento di supporto per gli ufficiali di gara VAR e di campo per aiutarli a rendere più veloci e precise le decisioni legate a episodi di fuorigioco.
Fuorigioco semiautomatico come funziona – Come viene rilevato l’offside – La nuova tecnologia utilizza 12 telecameredi localizzazione dedicate montate sotto il tetto dello stadio per tracciare la palla e fino a 29 punti di raccolta dati per ogni singolo giocatore, 50 volte al secondo, calcolando la loro posizione esatta sul campo. I 29 dati raccolti includono tutti gli arti e le estremità rilevanti per effettuare chiamate di fuorigioco.
Al Rihla, il pallone ufficiale realizzato da adidas per i Mondiali di Qatar 2022, fornirà un ulteriore elemento vitale per il rilevamento di fuorigioco millimetrici poiché un sensore apposito sarà posizionato all’interno del pallone. Questo sensore, al centro della palla, invia i dati del pallone alla sala operativa video 500 volte al secondo, consentendo un rilevamento molto preciso del punto di contatto con il piede di chi calcia.
Combinando i dati di tracciamento degli arti e della palla e applicando l’intelligenza artificiale, la nuova tecnologia fornisce una segnalazione automatica di fuorigioco agli ufficiali di gara VAR ogni volta che la palla viene ricevuta da un attaccante che si trovava in posizione di fuorigioco quando la stessa è stata giocata da un compagno di squadra.
Dopo che la decisione è stata confermata dagli ufficiali di gara e dall’arbitro in campo, gli stessi dati di posizione utilizzati per prendere la decisione generano un’animazione 3D che dettaglia perfettamente la posizione degli arti dei giocatori al momento in cui la palla è stata giocata. Questa animazione 3D, che mostrerà sempre le migliori prospettive possibili per una situazione di fuorigioco, verrà poi mostrata sugli schermi giganti dello stadio e sarà anche messa a disposizione dei broadcaster partner della FIFA per informare tutti gli spettatori nel modo più chiaro possibile.
Fuorigioco semiautomatico come funziona – I commenti di Infantino e Collina – Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha commentato con entusiasmo la novità: «Alla Coppa del Mondo del 2018, la FIFA ha fatto il passo coraggioso di utilizzare la tecnologia VAR sul palcoscenico più grande del mondo e si è rivelata un successo indiscutibile. La tecnologia semi-automatica del fuorigioco è un’evoluzione dei sistemi VAR che sono stati implementati in tutto il mondo. Questa tecnologia è il culmine di tre anni di ricerca e test dedicati per fornire il meglio alle squadre, ai giocatori e ai tifosi che si recheranno in Qatar entro la fine dell’anno, e la FIFA è orgogliosa di questo lavoro. La FIFA si impegna a sfruttare la tecnologia per migliorare il gioco del calcio a tutti i livelli e l’uso della tecnologia semiautomatica del fuorigioco alla Coppa del Mondo del 2022 è la prova più chiara possibile».
Pierluigi Collina, presidente del Comitato Arbitrale FIFA, ha aggiunto: «Il VAR ha già avuto un impatto molto positivo sul calcio e possiamo vedere che il numero di errori importanti è già stato drasticamente ridotto. Ci aspettiamo che la tecnologia semiautomatica del fuorigioco possa farci fare un ulteriore passo avanti. Siamo consapevoli che a volte il processo per controllare un possibile fuorigioco richiede troppo tempo, specialmente quando il fuorigioco è molto serrato. È qui che entra in gioco la tecnologia semiautomatica del fuorigioco, per offrire decisioni più rapide e accurate».
«I test sono stati un grande successo e siamo molto fiduciosi che, in Qatar, avremo uno strumento di supporto molto prezioso per aiutare gli arbitri e gli assistenti arbitrali a prendere la decisione migliore e più corretta sul campo di gioco. So che qualcuno l’ha chiamato “fuorigioco robot”; ma non è così. Gli arbitri e gli assistenti arbitrali sono comunque responsabili della decisione sul campo di gioco», ha concluso Collina.
Sono 70 i giocatori che rappresenteranno laSerie Aal Mondiale 2022 in Qatar, in programma a partire dal 20 novembre, giorno del match d’apertura del torneo tra i padroni di casa e l’Ecuador. Diversi giocatori del nostro campionato hanno dovuto rinunciare alla convocazione per infortunio: elementi del calibro di Maignan, Pogba e Wijnaldum, oltre a Dragowski che dovrà saltare la competizione dopo l’infortunio alla caviglia rimediato nell’ultimo weekend.
La squadra di Serie A che avrà più calciatori impegnati in Qatar è la Juventus, con ben 11 giocatori. Seguono Milan e Inter con 7 atleti. Le uniche tre squadre che non avranno calciatori impegnati al Mondiale 2022 sono Empoli, Lecce e Monza.
L’elenco dei calciatori di Serie A impegnati in Qatar per la Coppa del Mondo 2022
È partita la scalata dell’FC Clivense, la nuova società fondata dall’ex attaccante gialloblù, che ha già dovuto cambiare denominazione due volte.
Non è stata un’estate facile per Sergio Pellissier. La corsa, vana, per salvare il “vecchio” Chievo, con la speranza di non dover rifare tutto da capo. Poi la ripartenza dall’ultimo livello del calcio italiano con una nuova società, tutta da assemblare. Infine la “lotta” a suon di carte bollate con Luca Campedelli, l’ex presidente del club dove ha giocato per 17 stagioni e segnato 134 gol, adesso scomparso dai campionati professionistici. Per lo meno all’esordio in Terza Categoria, la sua FC Clivense ha vinto 2-0 nello storico impianto di Avanzi di Borgo Roma contro il VR Arena.
È IL TERZO NOME – Era la prima assoluta per la squadra di Pellissier, presidente e all’occorrenza anche attaccante visto che si è inserito nella lista dei giocatori all’età di 42 anni, dopo aver chiuso col calcio nel 2019. Al debutto non è andato nemmeno in panchina, ma tra qualche settimana ha promesso che proverà a giocare, nella speranza – magari – di dare anche maggior visibilità alla neonata creatura e ai nuovi compagni di viaggio dell’FC Clivense. Un nome che Pellissier ha scelto dopo esser stato costretto a cambiare i due precedenti. In origine doveva essere Chievo 1929, ma l’anno di fondazione restava un legame troppo diretto con la vecchia proprietà. Allora si è passati a Chievo 2021, finché non è arrivata una diffida di Luca Campedelli, contrariato perché il suo club è ancora affiliato alla Figc e prosegue il lavoro con le giovanili.
I TIFOSI – In tutto questo caos, è comunque rimasto saldo il legame coi tifosi. La frangia degli irriducibile era rappresentata dal North Side, gruppo storico a sostegno del Chievo. “Veri custodi. Di ciò che è stato e di ciò che sarà” avevano scritto sulle maglie. In totale sugli spalti c’erano 350 persone e i biglietti sono spariti con voracità nei giorni scorsi. Numeri che in Terza categoria (e anche più su) può fare solo una realtà che ha vissuto la serie A, o comunque dal passato (in questo caso, molto recente) glorioso. “Grazie di cuore a tutti quelli che hanno voluto partecipare – il commento di Pellissier -. Qualsiasi risultato fosse venuto sul campo avremmo vinto lo stesso. È stata una giornata fantastica, emozionante e importante per me e la FC Clivense“.
Le forze dell’ordine creano un cordone di sicurezza in Corso De Stefanis per evitare problemi al momento dell’uscita dei giocatori e dei pullman.
Dejan Stankovic
C’è un fermo immagine della diretta televisiva che mostra Stankovic – squalificato – chino sulla balaustra della tribuna, immobile, con le mani fra i capelli. Troppo facile pensare che il tecnico serbo mai avrebbe immaginato di dover salire in corsa su una nave alla deriva. Con un futuro, adesso, che lascia aperti molti interrogativi. Ieri, a fine gara, stessa scena della notte di Torino, appena tre giorni fa: i cori dei tifosi furiosi per la sconfitta numero 24 dell’anno solare (record assoluto eguagliato, come il Cagliari nel 2021), la squadra a capo chino, incapace di una reazione.
Difficile pensare cosa possano portare questi 54 giorni di pausa del campionato a una squadra che Dejan Stankovic vorrebbe resettare quando a dicembre porterà tutti in ritiro in Turchia. Ma se il gruppo è questo (solo due tiri nello specchio in tutta la partita) e non si vede all’orizzonte un compratore vero, difficile comprendere come la Samp possa uscire dal guado dove è sprofondata. Sei punti in 15 partite dicono che nelle prossime 23 gare i blucerchiati dovrebbero farne almeno 25 se la quota salvezza dovesse rimanere bassa come nella stagione passata.
RABBIA E POLIZIA – Stankovic aveva come obiettivo quello di portare i suoi uomini fuori dalla zona rossa prima della pausa per il Mondiale. Missione fallita: perché la squadra è debole, maledettamente debole, e paga (anche) certe scelte fatte in estate, sia in uscita – come si sentirebbe la necessità oggi di avere Candreva e Thorsby – sia in entrata, con il gioiello Winks sempre rimasto ai box, operato da poco e che potrebbe tornare in primavera. Non solo: la situazione finanziaria del club, nota a tutti, non permette per il mercato invernale investimenti importanti, a meno di altre cessioni. Altrimenti, ogni nuovo ingresso in rosa dovrebbe comportare un’uscita (il primo a partire potrebbe essere Sabiri). continua a leggere
E’ finita nel caos Fiorentina-Inter, sfida valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A. Il match si è concluso con un finale thrilling tra il pareggio al 90’ di Luka Jovic (che sembrava aver chiuso definitivamente il match) e il 4-3 nerazzurro arrivato allo scadere tra le polemiche per quello che i toscani ritengono essere un fallo non fischiato ai danni di Milenkovic.
La tensione, già alle stelle, avrebbe raggiunto anche le tribune dello stadio Artemio Franchi, con strascichi fino addirittura alla porta degli. Nel finale convulso è successo davvero di tutto, con accuse e smentite su un presunto “scontro” nel post partita. Da una parte l’accusa dell’Inter sull’atteggiamento dei dirigenti della Fiorentina e dall’altra le smentite.
Questi i fatti: l’Inter ha fatto sapere che i suoi dirigenti sono stati aggrediti verbalmente sulle tribune dello stadio a fine match dalla dirigenza viola e che la cosa non sarebbe nemmeno finita lì. Stando sempre alla versione nerazzurra, infatti, alcuni dirigenti del club toscano si sarebbero scagliati con forza contro la porta degli spogliatoi dei nerazzurri, colpendola con dei pugni. Versione che però viene smentita seccamente dalla Fiorentina.
«ACF Fiorentina smentisce categoricamente tutte le voci che attribuiscono al Presidente Commisso o ad altri Dirigenti viola comportamenti violenti avvenuti al termine della gara. Il Presidente Commisso alla fine della partita è semplicemente sceso all’interno degli spogliatoi della Fiorentina per complimentarsi con il Mister ed i ragazzi per l’ottima prestazione», si legge in una nota ufficiale.
«Il Presidente Rocco Commisso aspetta le scuse ufficiali da parte dell’Inter e del suo presidente Steven Zhang e di chi ha messo in giro queste notizie false, ristabilendo al più presto la verità», conclude il comunicato del club toscano. Resta da capire se gli ufficiali abbiano rilevato qualche irregolarità e se qualcosa emergerà dal comunicato del Giudice sportivo.
Karim Benzema è il vincitore del Pallone d’Oro 2022. Il calciatore del Real Madrid ha conquistato l’ambito premio individuale dopo aver vinto la Champions League con i Blancos nella passata stagione. Un riconoscimento atteso per il giocatore allenato da Carlo Ancelotti, consegnato da Didier Drogba.
«Buonasera a tutti, essere qui è un momento di grande orgoglio. Penso al lavoro alle mie spalle da quando ero bambino. Sono cresciuto con questo sogno, ho avuto due modelli nella vita: Zidane e Ronaldo. C’è stato tanto lavoro, non ho mollato mai e bisogna mantenere questo sogno nella testa, perché tutto è possibile», ha detto Benzema nel suo discorso.
«Oggi sono felice, ci sono stati periodi duri ma ho sempre continuato a lavorare e a mantenere la gioia di giocare a calcio. Sono fiero del percorso che ho fatto, e soddisfatto del mio lavoro. Voglio ringraziare tutti i miei compagni di squadra e della Nazionale, il mio grande presidente, che è come uno di famiglia, e anche il Lione, che mi ha permesso di coronare il sogno di andare al Real Madrid», ha aggiunto ancora.
«Il Pallone d’Oro è un premio individuale, ma si ottiene con il lavoro di squadra. Questo è il Pallone d’Oro del popolo», ha concluso l’attaccante francese nel suo discorso, dopo essere stato premiato come vincitore del trofeo. Questa la classifica dei primi 10 candidati alla vittoria finale:
Stampa catalana infuriata per il tocco di mano dell’esterno al novantesimo della partita di Champions vinta 1-0 dai nerazzurri. Polemiche anche per il gol annullato a Pedri. Secondo “As” i blaugrana presenteranno una protesta formale alla Uefa
BARCELLONA — “La parola del giorno è indignazione“. Lo era martedì sera per Xavi Hernández e i calciatori blaugrana che si sono presentati in zona mista e continua a esserlo oggi per tutta l’opinione pubblica catalana. E non solo. E già, perché l’evidente fallo di mano commesso da Denzel Dumfries, al novantesimo della sfida di Champions League tra l’Inter e il Barcellona, è riuscito a mettere d’accordo la stampa di Barcellona con quella di Madrid: “Manata a un Barça che si mette nei guai. L’arbitro non ha fischiato un chiarissimo rigore a favore del Barcellona“, sottolinea Marca. Restando nella capitale, è decisamente più dura la posizione presa dal quotidiano As che, “dopo aver consultato fonti interne al club“, assicura che “il club, su richiesta dello staff tecnico e con l’assoluta approvazione di Joan Laporta, realizzerà un protesta formale alla Uefa attraverso i propri servizi giuridici, inserendo immagini, per mostrare l’assoluta indignazione davanti a quello che considera “un atto flagrante di ingiustizia“, e chiedendo inoltre che Van Boekel, al Var anche a Monaco di Baviera,non arbitri più il Barcellona né in campo né in sala Var“. continua a leggere
Nell’impegno più complicato dopo la sconfitta con la Roma, la squadra di Inzaghi si tira fuori dalla crisi con una gara di contropiede e sofferenza e tiene vivo il girone
Prima un rigore non concesso e una rete non convalidata a Correa per fuorigioco, poi a Pedri per un tocco di mano di Ansu Fati. Alla fine le proteste blaugrana per un altro possibile fallo di mano di Dumfries allo scadere
corriere.it
Il Var prima toglie, poi dà. Non sono mancate le emozioni in Inter-Barcellona. Prima del gol di Calhanoglu, due gli episodi importanti. In primis il tocco di mano al 22’ di Garcia. Il difensore dei catalani è in area e i nerazzurri protestano perché reclamano un rigore. Tanto che viene ammonito Barella. L’arbitro Vincic viene richiamato al Var: le immagini mostrano sì il fallo di mano, ma anche una posizione in fuorigioco di Lautaro Martinez. Fallo per il Barcellona e match che prosegue.
Passano soltanto cinque minuti e l’Inter passa in vantaggio. Lancio dalle retrovie per Correa, che si invola verso la porta blaugrana, salta Ter Stegen e insacca. Ma la bandierina dell’assistente si alza a segnalare la posizione irregolare dell’attaccante argentino. Il primo tempo si chiude con il gol di Calhanoglu che fa esplodere San Siro.
Nella ripresa si sveglia il Barcellona. E al minuto 62 pareggia. Cross di Dembelé, Onana sbaglia l’uscita, la palla arriva a Pedri che pareggia. Ma anche qui interviene la Var, che richiama Vincic. Visione delle immagini e rete del Barcellona annullata per un precedente tocco di mano di Ansu Fati proprio sulla deviazione del portiere nerazzurro. Xavi protesta e viene ammonito. E la partita riprende con l’Inter che resta in vantaggio e lotta su ogni pallone.
Nel primo degli otto minuti di recupero, ancora proteste del Barcellona per un possibile tocco di mano in area dell’Inter di Dumfries. È il Var a richiamare l’attenzione dell’arbitro che lascia finire l’azione. Poi scoppiano le proteste. Neanche le immagini, però, chiariscono se l’esterno dell’inter abbia toccato il pallone con la testa o con la mano, nel tentativo di spazzare. Alla fine, l’arbitro dice che non c’è fallo e fa riprendere il gioco. Dopo la partita, Xavi recrimina ancora sull’episodio: «Sono molto arrabbiato. È stata un’ingiustizia. Per me il rigore era chiarissimo ma non devo essere io a commentare una decisione che non ho preso, dovrebbe essere l’arbitro».
Il calciatore era alla sua prima partita nel campionato turco con la maglia dell’Antalyaspor
CorriereTv
Quello di Shoya Nakajimaè stato definito il debutto peggiore della storia del calcio, diventando virale sui social. Il giocatore giapponese sabato 17 settembre era pronto per fare il suo debutto con la maglia dell’Antalyaspor, squadra del campionato turco. A supportarlo sugli spalti anche la famiglia, arrivata apposta dal Giappone per il grande giorno. Con i telefonini filmano l’entrata in campo di Nakajima, al 59esimo.
Passano però solo 20 secondi e il giocatore entra in scivolata su un avversario dell’Adana Demirspor. L’intervento è giudicato subito pericoloso dall’arbitro che punisce Nakajima con il cartellino giallo. Il Var però richiama il giudice di gara e una seconda visione convince l’arbitro a estrarre il cartellino rosso. Nakajima è costretto a lasciare il campo, incredulo, mentre sugli spalti la madrenon riesce a nascondere il suo dispiacere: in un fazzoletto rosa si lascia andare in un pianto a dirotto.
Shoya Nakajima sent off for ‘horrible’ challenge just 20 SECONDS into his home debut, and his family – Night Football
Riproponiamo la lunga intervista in esclusiva a Tuttomercatoweb.com di Davide Santon, classe ’91, terzino liberatosi in estate dalla Roma, che annuncia il ritiro dal calcio giocato per le molteplici problematiche fisiche che lo hanno colpito nel corso degli anni
Nella parole di Davide Santonc’è consapevolezza. Amara coscienza del presente, dubbi sul futuro ma i piedi saldi sul suolo, dopo che tutto era crollato. “Sono costretto a smettere di giocare. Non per non aver avuto offerte, non per altro, ma perché il mio corpo, con tanti infortuni avuti in passato, non ce la fa più“. Si racconta in una lunga intervista esclusiva per Tuttomercatoweb.comcon la sincera lucidità di un uomo di trentuno anni. “Sono costretto a farlo. Non voglio, ma devo“, mentre la chiacchierata è un centrifugato di ricordi, emozioni, rimpianti, coscienza.
A trentuno anni dice basta. Consapevolmente. – “Nel primo anno in cui sono stato messo fuori rosa, ho vissuto un controllo dopo l’altro ma non c’è niente da fare: l’unica cosa sarebbe rischiare di avere delle protesi. Ancora riesco a camminare sulle mie gambe ma per fare il giocatore professionista serve altro“.
Coscienza e lucidità. Anche di quelle che sono le sue fragili ginocchia. – “Ho il ginocchio sinistro dove non mi sono operato che però è andato. Mi impedisce tante cose… E poi c’è il famoso ginocchio destro: mi sono operato tre volte. Cartilagine, tolto tutto il menisco esterno ma appena faccio un minimo sforzo, si gonfia e non si piega più. In automatico tutti i miei infortuni al flessore partono da lì. In Serie A devi spingere, il ginocchio destro non si piega, sforzavo la gamba sinistra e il flessore è… Andato. Ogni minimo sforzo c’è sempre da stirarsi, da star fermi. Giochi una gara, ne stai fuori cinque“.
E’ una scelta matura, la sua. – “Se devo giocare con la paura, non lo faccio. E gioco da anni con paura, però mi sono adeguato, lavorando, tenendo botta. Però non giochi mai sereno, hai sempre paura: fai il compitino… Ho iniziato a giocare perché mi divertivo e negli ultimi anni era una sofferenza. Ho detto che se devo andare avanti, non è quello che voglio fare. C’erano alcune offerte però...”.
Ha ricevuto profonde critiche a Roma, da chi non conosceva la sua situazione. – “Mi dicevano ‘stai a rubare i soldi a Roma’. Figuriamoci: col club eravamo a posto sul salutarci, il punto è che non riuscivo a passare le visite mediche altrove“.
Così ha deciso. Come si sente? – “Ho sofferto i primi mesi. Ho avuto tempo di pensarci, di riflettere. Quando ero fuori rosa a Roma, ho avuto un primo periodo dove ho sofferto: non mi aspettavo questo finale di carriera. Volevo giocare, divertirmi, purtroppo ho avuto tutto subito ed è andato a scalare. Però bisogna accettare: ho pensato tanto, ho la famiglia, due bambine, ora mi dedico a quello e poi vedrò se restare nel calcio o in un altro ambito“.
Ci ha pensato? – “La vita di un calciatore dura… Quindici anni? C’è chi finisce prima, chi dopo. Il dopo devi pensarlo bene, studiare, capire. Arrivi a un punto in cui ti trovi come vuoto, perché fai quella vita per tanti anni. Ritiri, partite, allenamenti, io sono andato via a 14 anni da casa. Collegio, sacrifici, l’abitudine era stare lontano. Poi una mattina ti svegli e non devi andare più ad allenarti. Ho sofferto i primi tempi ma mi sono abituato e ora inizio a pensare al futuro: non avevo pianificato questo fine carriera, è arrivato tutto all’improvviso”.
Qual è stato il periodo più bello? – “Il primo periodo all’Inter, quando vincemmo tutto. Ho avuto stop, infortuni, ma è stato bellissimo: ero così giovane e non mi rendevo conto che stavamo scrivendo la storia. Abbiamo perso solo la Supercoppa Europea, è stato il momento più bello. Ero con dei campioni straordinari nello spogliatoio“.
Ha vissuto una carriera travagliata, importante ma sfortunata e infortunata. – “Eppure ho avuto tante gioie e ho vissuto anche un periodo straordinariamente sereno. A Newcastle: sono andato lì che quasi non volevo ma una volta lì, non volevo più tornare. Poi è arrivata l’offerta dell’Inter e sono tornato ma in Inghilterra sono stato benissimo. L’ambiente che ti circonda, per giocare, è il migliore in assoluto. Ogni volta che vado in Inghilterra, quando riesco, vado allo stadio a vederlo: la Toon Army è fantastica, quando giocavamo c’era una serenità straordinaria. Nessun ritiro, quando giocavamo in casa: il pranzo era facoltativo, il ritrovo allo stadio era alle 13.15 per la partita alle 15.00… Era un ambiente che mi dava serenità ed è stato il periodo dove fisicamente sono stato meglio. Non al 100%, sfortunatamente dal primo infortunio in Under 21 a diciotto anni non sono mai stato al top, ma mi sono adeguato e ho avuto continuità. Tre anni di fila 34-35 presenze ogni anno da titolare, senza infortuni”.
Ha una lista infinita di grandi tecnici che l’hanno guidata. Se li ricorda quasi tutti? “Mourinho, Benitez, Leonardo, Gasperini, Mancini, Conte che mi ha convocato in Nazionale, Pioli, Spalletti, Pardew, De Boer, Fonseca, Di Francesco, Ranieri… Senza scordare quelli dei primi anni al settore giovanile all’Inter, chiaro”
Anche qui: tecnico dei momenti più belli e quello dei più spensierati? – “Con Mourinho ho vissuto il periodo più glorioso ma non lo metto tra i più sereni: ero giovane, c’era tanta pressione nell’ambiente. Quando devi vincere è giusto che sia così. L’anno della Champions sono stato fuori sei mesi a causa di problemi fisici, non è stato un periodo di grande serenità a differenza di quanto accade con Pardew prima e Carver poi. Ci siamo giocati la Champions all’ultima, il Tottenham ci passò, ma non c’erano grandi pressioni, l’ambiente era straordinario”.
Ha un rimpianto, Santon? – “Quando mi sono infortunato a diciotto anni in Under 21, mi sono fatto male perché mi hanno fatto un’entrata. Sentii che il ginocchio si era rotto, mi faceva male: a fine primo tempo sono entrato negli spogliatoi, lo sentivo male, il secondo allenatore mi disse ‘abbiamo bisogno di te, tieni botta’ e decisi di non mollare. Giocai tutto il secondo tempo col ginocchio rotto e lo sfondai. Da una fratturina diventò una fratturona. Invece di fermarmi, di ascoltare il corpo, decisi di andare avanti”.
A quell’età ‘la paghi tutta e a prezzi d’inflazione, quella che chiaman la maturità’ – “A diciotto anni vuoi dimostrare, hai fame, hai voglia. Sentivo tanto male, mi hanno dato un antinfiammatorio e sono andato in campo. Poi però non riuscivo più a camminare…“.
Ora dovrà farlo in un altro abito. Prima ha detto che ancora non ha le idee chiare. – “Non lo so. Il calcio è diventato un mondo dove non c’è l’amore con cui sono cresciuto. Avevo Moratti come Presidente, era come un papà, dimostrava affetto ai giocatori. Ora è business, ti usano, ti scaricano e ne prendono un altro. Non so se mi appartenga ancora o no… La cosa che mi piacerebbe fare è allenare in un settore giovanile oppure… Ci devo pensare. Ma non so se continuare in questo mondo oppure no, magari anche il commentatore. Devi avere lo stimolo dentro, ti deve partire la scintilla giusta in quello che fai e lì deciderò bene cosa fare, con amore e voglia”.
Il tecnico ex Sassuolo metteva d’accordo tutti, ma ha detto no: non ha un rapporto con Sinisa, ha fatto una scelta “umana”. E non, come qualcuno ha insinuato, perché tentato da altre squadre
Bologna, 07 settembre 2022
Quando il Bologna ha deciso di esonerare Sinisa MIhajlovic, il primo nome che è circolato a Casteldebole è stato quello di Roberto De Zerbi. Un profilo che metteva d’accordo tutti, l’ad Fenucci e Di Vaio, Sartori e persino il proprietario Saputo. A quel punto è partito il contatto, ma la risposta è stata sorprendente. per tutti: “Vorrei, ma non posso farlo, dopo Sinisa“.
De Zerbi, no al Bologna per Mihajlovic – Una risposta che ha lasciato stupiti tutti. Tanto da far supporre una presa di posizione per amicizia tra i due allenatori. In realtà, non c’è alcun legame particolare tra De Zerbi e Mihajlovic: i due a malapena si conoscono, non sono amici, non si sono frequentati. Soltanto, l’ex allenatore del Sassuolo ha fatto una scelta “umana“. Ma per lui irrinunciabile. La stessa che, a febbraio, quando è esploso il conflitto in Ucraina dove lui allenava lo Shakhtar, lo ha convinto a dire ai suoi collaboratori: “Io resto qui, non abbandono i miei giocatori“, restando giorni in un hotel a Kiev con guardie armate all’interno e le bombe fuori. continua a leggere su repubblica.it
I nuovi parametri per l’accensione delle luci in Italia dovrebbero ridurre del 25% i tempi di illuminazione. In Germania sono i più virtuosi, in Francia si discutono misure estreme come l’abolizione le gare notturne
Muove miliardi, ha una diffusione capillare e spesso diventa un fenomeno sociale. La dimensione e i collegamenti del calcio in quanto business lo rendono sensibile alle oscillazioni economiche di larga scala. Per questo era inevitabile che la crisi energetica, derivante dalle sanzioni alla Russia per il conflitto in Ucraina, lo colpisse. La Lega Serie A ha recepito le problematiche e ha messo in atto una serie di misure, in linea con le indicazioni diffuse dal Governo. In occasione di tutte le partite di campionato, già a partire dalla quinta giornata, saranno ridotti i tempi di accensione delle luci degli stadi, con un tetto massimo di quattro ore di utilizzo. Inoltre, nelle gare con inizio tra le ore 12.30 e le ore 18, è stato abbassato da 90 a 60 minuti prima della partita il momento di piena accensione necessario per calibrare gli strumenti a supporto della direzione di gara (Var e Goal Line Technology); resta invece a 90 minuti prima del fischio d’inizio per gli incontri delle 20.45. In tal modo, si avrà una riduzione dei tempi di illuminazione di circa il 25%. In aggiunta la Lega, insieme al neo-consulente della Serie A per le infrastrutture Andrea Cardinaletti, si occuperà di individuare tutte le migliori soluzioni per un’ottimizzazione energetica degli stadi (come il passaggio ai led per tutti gli impianti o l’installazione di pannelli fotovoltaici), nonché per realizzare, in vista dell’inverno, l’ottimizzazione dei consumi di riscaldamento dei terreni di gioco. continua a leggere su gazzetta.it
Rossoneri a proprietà statunitense, nerazzurri cinesi: la sfida del Meazza è anche quella di una città dove le superpotenze, le cui relazioni sono tornate a essere tese, hanno interessi e radici
Non è iniziata nel migliore dei modi l’avventura di Cesare Casadei con la maglia del Chelsea. Il centrocampista romagnolo cresciuto nel vivaio dell’Inter è stato espulso nella sfida di EFL Trophy, disputata con la maglia della formazione Under 21 dei ‘Blues’ e persa per 1-0 sul campo delSutton United.
Il classe 2003, arrivato per 20 milioni di euro è sceso in campo ieri sera per la prima volta con la maglia del Chelsea ed è stato schierato titolare dal tecnico dell’U21 Neil Bath.
Sul risultato di 1-0 in favore del Sutton United, con il goal di Fadahunsi al 5′, l’arbitro ha estratto due volte nel giro di 9 minuti il cartellino giallo a Cesare Casadei, che è rientrato anzitempo negli spogliatoi e ha lasciato i suoi in dieci.
Già ammonito, all’85’ il centrocampista ex Inter ha perso una brutta palla in uscita e nel tentativo di fermare il contropiede degli avversari ha bloccato il pallone con le mani da terra. Secondo giallo inevitabile e cartellino rosso.
La buona notizia per Casadei è che non dovrà scontare la squalifica con la prima squadra ma potrà essere già convocato da Tuchel in vista del prossimo match. Il regolamento prevede, infatti, che lo stop riguarderà solamente l’EFL Trophy.
Sconfitta e rosso. Una serata da archiviare per Cesare Casadei, che vuole e deve subito dimenticare la prima uscita in maglia Chelsea, seppur con l’Under 21
Il Milan, in quanto vincitore dello scudetto, è in prima fascia. La Juventus in seconda, mentre Inter e Napoli sono in terza fascia
L’effetto Champions, come l’effetto farfalla? Un battito d’ali dall’altro capo d’Europa (il sorteggio è a Istanbul, che dopo due slittamenti per la pandemia ospiterà la finale il 10 giugno) può scatenare una sorta di uragano da queste parti: negli ultimi due anni lo scudetto lo ha vinto una squadra arrivata quarta ai gironi, quindi nemmeno destinata alla discesa in Europa League e con la mente sgombra da febbraio in poi, prima l’Inter di Conte e quindi il Milan di Pioli.continua a leggere
Sorteggi Champions League:dove vederli in tv, gli orari e come funzionano i gironi
Appuntamento giovedì 25 agosto: Milan, Inter, Napoli e Juventus all’assalto del Real Madrid, che ha vinto la Champions League contro il Liverpool. Attenti a Psg e City
All’assalto del Real Madrid. È l’obiettivo dei top club europei: fermare la squadra di Carletto Ancelotti. Ci riproveranno, quindi, squadre come Paris Saint-Germain,Manchester City, alla ricerca della prima Champions League della loro storia, Bayern Monaco e Liverpool. Quattro le squadre italiane in corsa: Milan, campione di Italia, Inter, Napoli e Juventus. I sorteggi sono in programmagiovedì 25 agosto a Istanbul(sede della finale del 10 giugno 2023), alle ore 18 in diretta su Sky Sport 24 e su Canale 20. In streaming su Amazon Prime Video, Sky Go, NowTv, sul sito ufficiale della Uefa e su Mediaset Infinity.
Gli accoppiamenti che non vedremo: – Quindi, nei gironi non ci potrà essere — per quanto riguarda le nostre squadre — il derby di Milanotra Milan e Inter o quello di Italia tra i nerazzurri e la Juventus. Niente Clásico tra Real Madrid e Barcellona o super sfide inglesi tra Manchester City, Liverpool, Chelsea e Tottenham. Così come non ci potrà essere Psg contro Marsiglia o Bayern Monaco contro Borussia Dortmund. continua a leggere
Champions fasce gironi – La UEFA Champions League è pronta a prendersi i riflettori. Nella settimana che sta per iniziare saranno definite le ultime sei formazioni partecipanti all’edizione 2022/23 della competizione. Sono infatti in programma le gare di ritorno dei playoff che determineranno le ultime squadre qualificate, che si aggiungeranno alle altre 26 già certe della partecipazione.
Tra i club impegnati c’è il Benfica – che ha messo in discesa la qualificazione e rischia di “sottrarre” dei ricavi a Milan, Inter e Napoli -, ma anche Rangers, PSV, Stella Rossa e altre società blasonate. Ma quali sono le fasce in vista del sorteggio della fase a gironi che si terrà la prossima settimana? E come sono collocate le italiane?
Champions fasce gironi –Prima fascia – Il Milan grazie alla vittoria dello Scudetto si è aggiudicato un posto in prima fascia. Lo stesso vale per il Manchester City che ha conquistato il titolo in Inghilterra. Le vincitrici della Serie A e del campionato inglese si uniscono alle altre squadre che hanno trionfato nei rispettivi campionati nazionali:Real Madrid, Bayern Monaco, PSG e Porto.
Le altre squadre sicure di essere in questo gruppo sono l’Eintracht Francoforte, vincitore dell’Europa League e l’Ajax. Dato che il Real Madrid ha conquistato la Champions League, ma il suo posto in prima fascia lo aveva già ottenuto attraverso il successo nella Liga spagnola, lo slot spetta alla vincitrice del campionato nazionale della Federazione settima nel Ranking per Paesi (l’Olanda), e dunque proprio i Lancieri.
Champions fasce gironi –Seconda fascia – Dalla seconda alla quarta fascia la compilazione avviene invece sulla base del ranking. Il Liverpoole di Klopp – con la sconfitta in finale di Champions – si è unito alle squadre che erano già certe di essere in seconda fascia: Chelsea, Barcellona, Juventus, Atletico Madrid, Siviglia, Lipsia e Tottenham. L’ultimo posto è stato quindi assegnato completando in questo modo anche la seconda fascia in vista della prossima edizione del torneo.
Champions fasce gironi –Terza e quarta fascia – Anche in terza fascia il quadro è già quasi completo. Presenti le due italiane Inter (lo scorso anno in prima fascia in qualità di Campione d’Italia) e Napoli, oltre a Borussia Dortmund, Salisburgo, Shakhtar Donetsk, Sporting Lisbona e Bayer Leverkusen. Per l’ultima squadra bisognerà capire chi si qualificherà alla fase a gironi dai playoff. In chiusura, in quarta e ultima fascia, ci sarà certamente il Celtic, mentre per il Marsiglia manca la conferma, che arriverà con le ultime squadre qualificate. Presente anche il Club Brugge.
Di seguito, le fasce dei gironi 2022/23 in attesa del loro completamento con gli ultimi match di ritorno dei playoff, in programma domani sera, mercoledì 24 agosto 2022:
FASCIA 1
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
Eintracht (EL)
Liverpool
Borussia Dortmund
Rangers Glasgow
Manchester City
Chelsea
Salisburgo
Real Madrid
Barcellona
Shakhtar Donetsk
Marsiglia
Milan
Juventus
Inter
Copenhagen
Bayern Monaco
Atletico Madrid
Napoli
Club Brugge
PSG
Siviglia
Benfica
Celtic
Porto
Lipsia
Sporting
Viktoria Pizen
Ajax
Tottenham
Bayer Leverkusen
Maccabi Haifa
squadre già qualificate agg. al 25 agosto
Champions fasce gironi –Le avversarie delle italiane – Per quanto riguarda le possibili avversarie delle italiane, il Milan può evitare il girone di ferro questa volta avendo conquistato la prima fascia. Difficile scampare una big dalla seconda, già più facile ottenere un avversario abbordabile dalla terza (e sicuramente dalla quarta).
In questo senso, anche la Juventus può sperare. Con una buona “pescata” dalla prima fascia – Porto, Ajax e Eintracht sono sicuramente alla portata – i bianconeri possono evitare un girone di ferro, escludendo ovviamente tutte le avversarie della seconda fascia.
Capitolo Inter e Napoli, qui la situazione è sicuramente più scomoda, dato che nerazzurri e partenopei pescheranno due squadre tra prima e seconda fascia: evitare una big è statisticamente più complicato. La speranza è di incrociare almeno una avversaria più abbordabile per potersi giocare con chance maggiori il passaggio del turno, anche se la formazione di Inzaghi ha già dimostrato nella passata stagione di essere in grado di tenere testa alle migliori.
Mancano due settimane, ma la febbre per il derby della Madonnina in programma il prossimo 3 settembre è già altissima: San Siro – scrive La Gazzetta dello Sport – è praticamente tutto esaurito e sulla biglietteria online del Milan, che ospiterà la sfida della quinta giornata (in campo alle ore 18), restano ancora pochissimi tagliandi.
Scenario facilmente immaginabile già dopo Ferragosto, quando il club rossonero ha aperto alla vendita libera per la sfida con i cugini nerazzurri: il debutto con l’Udinese ha fatto registrare 70.197 spettatori e anche la vendita per il prossimo match interno, il 27 agosto contro il Bologna, procede a ritmi elevati (si va verso il sold-out anche in questo caso).
Stesso discorso per l’Inter, che alla prima casalinga contro loSpeziasarà accolta da una marea di tifosi nerazzurri. Anche in questo caso San Siro farà registrare il tutto esaurito, con le milanesi che riempiono l’impianto costantemente ormai dalla riapertura totale degli impianti, che risale alla fine della scorsa stagione.
Il Milan tornerà a ospitare un derby con la capienza di san Siro al 100% dopo tre anni: l’ultima volta risale al 21 settembre, quando ad assistere al ko con l’Inter di Conte furono in 70.440. Il 19 aprile scorso si è già giocata una stracittadina senza restrizioni, quella della semifinale di ritorno di Coppa Italia, in casa dell’Inter:74.508 spettatorie incasso di 4.156.710 euro.
Il pareggio del Tottenham fa esultare Conte, un ex, troppo vicino a Tuchel che protesta: pauroso faccia a faccia tra i due allenatori. Il tedesco restituisce il favore esultando dopo
Un derby è un derby anche ad agosto. E quellotra il Chelsea e il Tottenhamdi Antonio Contenon è da meno. Così, quando al 68′ Hojbjerg segna il gol del pareggio (Blues in vantaggio nel primo tempo con l’ex Napoli Koulibaly), si accende una «quasi rissa». Protagonisti proprio l’ex commissario tecnico e l’allenatore Thomas Tuchel.
Antefatto: la rete di Hojbjerg sarebbe viziata da un fallo iniziale di Bentancur. L’arbitro — Anthony Taylor, uno dei più esperti della Premier League — non va a rivedere l’azione alla Var. Conte esulta vistosamentee proprio davanti alla panchina della squadra di casa, Tuchel protesta nella sua area tecnica con il quarto uomo. A questo punto l‘italiano si volta di scatto urlandogli in faccia «E allora?». Il tedesco non rimane certo tranquillo. Per il direttore di gara è solo ammonizione dei due allenatori. continua a leggere
L’Inter ha definito le liste ufficiali che presenterà a FIGC e UEFA per le prossime edizioni di Serie Ae Champions League. Nessuna limitazione per il club nerazzurro, che firmerà il settlement agreement entro il sorteggio che si terrà a Istanbul il 25 agosto. I quattro calciatori formati nei vivai italiani saranno Danilo D’Ambrosio, Alessandro Bastoni, Nicolò Barellae Matteo Darmian, quelli nel vivaio interista saranno Alex Cordaze Federico Dimarco. Da capire la posizione di Eddie Salcedo che, in caso di mancata cessione in estate, potrà essere comunque inserito in lista tra gli Under, senza pesare sulla lista base dei 25 calciatori.
Gli altri 17 nerazzurri senza vincoli saranno SamirHandanovic, André Onana, Milan Skriniar, Stefan de Vrij, Raoul Bellanova, Marcelo Brozovic, Hakan Calhanoglu, Kristjan Asllani, Roberto Gagliardini, Denzel Dumfies, Robin Gosens, Henrikh Mkhitaryan, Joaquin Correa, Lautaro Martinez, Romelu Lukaku edEdin Dzeko. “Nei 25 per la Figc, invece, Bastoni finirà tra i formati dalla canterà nerazzurra (Gagliardini tra i prodotti di vivai italiani), mentre Asllani e Bellanova andranno nella lista dei nati dopo il 2000 e libereranno spazio tra i 17. L’Inter si terrà così la possibilità di tesserare, dopo la chiusura del mercato, due svincolati e utilizzarli in A. Dalbert sarà ceduto a gennaio, ma intanto è infortunato e resterà fuori. Casadei, se resterà, sarà nella lista B per l’Uefa e in quella degli Under per l’Italia“, si legge sull’edizione odierna del Corriere dello Sport.
I quattro calciatori formati nei vivai italiani:
Danilo D’Ambrosio,
Alessandro Bastoni,
Nicolò Barella
Matteo Darmian
2 giocatori del vivaio interista saranno
Alex Cordaz
Federico Dimarco
Eddie Salcedopotrà essere inserito in lista tra gli Under
17 giocatori nerazzurri senza vincoli
SamirHandanovic
André Onana,
Milan Skriniar,
Stefan de Vrij,
Raoul Bellanova,
Marcelo Brozovic,
Hakan Calhanoglu,
Kristjan Asllani,
Roberto Gagliardini,
Denzel Dumfies,
Robin Gosens,
Henrikh Mkhitaryan,
Joaquin Correa,
Lautaro Martinez,
Romelu Lukaku
Edin Dzeko
Nei 25 giocatori per la Figc
Bastoni finirà tra i formati dalla canterà nerazzurra
Gagliardini tra i prodotti di vivai italiani
Asllani e Bellanova andranno nella lista dei nati dopo il 2000 e libereranno spazio tra i 17
Casadei, se resterà, sarà nella lista B per l’Uefa e in quella degli Under per l’Italia
L’allenatore rosanero in conferenza stampa: “Io volevo portare la squadra in A, ma non ci sono i presupposti”. Con lui lascia anche il d.s. Castagnini
Silvio Baldini e Renzo Castagnini
Non sentirsi più parte del progetto. Il giorno dopo le dimissioni, Silvio Baldini motiva la sua decisione di lasciare la panchina del Palermo. E non è il solo, perché con lui a parlare c’è anche Renzo Castagnini che lo ha accompagnato nella scelta di rimettere l’incarico di direttore sportivo. “Sento di non essere parte del progetto della proprietà e questo non mi permette di lavorare con la giusta tranquillità. Da quando ho iniziato ad oggi, ho visto che non ci sono i presupposti per allenare la squadra – spiega Baldini -. Il mio animo è predisposto ad un solo scopo: quello di portare la squadra in Serie A”. Anche se la nuova proprietà del City Group non glielo aveva chiesto, ma comunque i motivi dalla rottura sua e di Castagnini risiedono in altri aspetti. “L’anno scorso abbiamo vinto i playoff non perché eravamo la squadra più forte, ma il gruppo più forte. I risultati ce li siamo meritati, ho fatto 25 partite da allenatore e 23 risultati, segnando per 24 partite di fila. Questi sono risultati che possono dire che siamo anche una squadra forte, ma è frutto del gruppo e il gruppo oggi non c’è più. Con questi presupposti devo aspettare cinque-sei brutte figure per poi essere cacciato per prendere lo stipendio, oppure lasciare il posto ad altri?”. continua a leggere
Conferenza Baldini e Castagnini, l’addio improvviso al Palermo by Mediagol.it