Juventus e non solo – plusvalenze/plusvalenze artificiali/Consob ecc.


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articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/07/roma-plusvalenze-per-90-milioni-e-acquisti-per-115-al-centro-delle-indagini-le-cifre-ufficiali/

Martedì, 07 maggio 2024

  • Defrel: acquistato per 17,491 milioni dal Sassuolo;
  • Marchizza: ceduto per 3 milioni al Sassuolo (plusvalenza di 3 milioni);
  • Frattesi: ceduto per 5 milioni al Sassuolo (plusvalenza di 5 milioni);
  • Zaniolo: acquistato per 5,7 milioni dall’Inter;
  • Santon: acquistato per 10 milioni dall’Inter;
  • Nainggolan: ceduto per 38 milioni all’Inter (plusvalenza di 31,912 milioni);
  • Cristante: acquistato per 27,6 milioni dall’Atalanta;
  • Tumminello: ceduto per 5 milioni all’Atalanta (plusvalenza di 4,488 milioni);
  • Spinazzola: acquistato per 29,5 milioni dalla Juventus;
  • Luca Pellegrini: ceduto per 22 milioni alla Juventus (plusvalenza di 21,097 milioni);
  • Manolas: ceduto per 36 milioni al Napoli (plusvalenza di 31,124 milioni);
  • Diawara: acquistato per 22,9 milioni dal Napoli.

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articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/05/07/plusvalenze-roma-rischio-processo-per-pallotta-e-altri_162ee694-4659-4567-8a4f-50c71d26aba6.html

ROMA, 07 maggio 2024

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19 gennaio 2024

articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2024/01/19/news/agnelli_confermata_la_squalifica_di_10_mesi_juventus_plusvalenze_superlega-421920026/?ref=RHLF-BG-P13-S2-T1

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23 dicembre 2023

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/12/23/juve-accuse-procura-roma/

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articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_settembre_22/juventus-ronaldo-conti-aumento-capitale-dc5f1bde-58bd-11ee-98ee-0e778b3872af.shtml

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16 settembre 2023

articolo: CR7 va dagli avvocati; vuole dalla Juve i 19,9 milioni di stipendi arretrati | Gazzetta.it

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06 settembre 2023

articolo: Juve, il processo Prisma si sposta da Torino a Roma | Gazzetta.it

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06 settembre 2023

articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/06-09-2023/juve-oggi-la-cassazione-decide-la-sede-del-processo.shtml

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28 luglio 2023

articolo: Ufficiale, la UEFA esclude la Juve dalla Conference League | Calcio e Finanza

  • escludere la Juventus dalla competizione UEFA maschile per club 2023/24;
  • imporre al club un contributo finanziario aggiuntivo di 20 milioni di euro.

Juventus: «Decisione UEFA? Nostro operato corretto ma non faremo appello»

articolo: Juventus: «Decisione UEFA? Nostro operato corretto ma non faremo appello» | Calcio e Finanza

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Il TFN: «Agnelli chiave nelle manovre stipendi. Cercò di nascondere i debiti della Juve»

articolo: Manovre stipendi, il TFN: «Agnelli chiave. Cercò di nascondere i debiti della Juve» (calcioefinanza.it)

Pubblicate le motivazioni della sentenza che ha portato alla sanzione per l’ex presidente della Juventus. Per lui 16 mesi di inibizione e 60mila euro di multa.

Il Tribunale Federale Nazionale ha pubblicato le motivazioni della sentenza nei confronti dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, sanzionato con un’inibizione di 16 mesi e 60mila euro di multa. Il TFN spiega perché Agnelli sia stato ritenuto fondamentale nell’ambito delle cosiddette “manovre stipendi”, il deferimento di alcune mensilità per i calciatori ai tempi dell’emergenza Covid.

Agnelli motivazioni sentenza – La prima manovra stipendi – Come si legge nel dispositivo, «quanto alla manovra stipendi 2019-2020, […] costituisce dato di fatto oggettivo che la stessa abbia avuto quale effetto immediato e concreto di evitare l’appostazione in bilancio di costi e/o debiti per circa 90 milioni di euro, onde non può dubitarsi della contrarietà di siffatto modus operandi al principio contabile di competenza economica e, conseguentemente, anche della violazione del principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega Nazionale Professionisti Serie A in punto di equilibrio economico finanziario».

Secondo il Tribunale è chiaro fin da subito «a tutte le parti coinvolte nella vicenda, i tesserati prima di ogni altro, che la disponibilità all’apparente riduzione delle mensilità sarebbe stata compensata dal contestuale, se pure apparentemente differito, impegno della società a riconoscere loro tre delle quattro mensilità. Depone, in tal senso, il documento del 28.3.2020 congiuntamente sottoscritto dal dott. Andrea Agnelli e dal tesserato Chiellini con cui le parti concordavano che “[…] la prima squadra si riduce la propria retribuzione annuale della stagione sportiva 2019/2020 di un importo corrispondente ai ratei mensili di marzo, aprile, maggio e giugno 2020” con l’espressa previsione, non subordinata ad alcuna condizione di sorta, che “nelle prossime settimane, società e calciatori perfezioneranno la formalizzazione dei singoli accordi contrattuali, come previsto dalle normative vigenti e in base all’accordo raggiunto, in cui tre dei quattro ratei saranno ridistribuiti sui contratti in essere, a partire dalla stagione 2020/2021.”».

Secondo il TFN questi accordi avrebbero dovuto comportare «l’obbligo, già in sede di redazione del bilancio al 30 giugno 2020, di annotare tale voce di debito. Per quanto visto, però, tanto non è avvenuto, in quanto scopo della fittizia operazione, al momento della sua ideazione e realizzazione, era quello di rappresentare all’esterno una situazione economico-patrimoniale diversa da quella reale e, in particolare, con una minore esposizione debitoria». Dunque, «le risultanze istruttorie consentono di affermare con ragionevole certezza l’apporto causale del dott. Andrea Agnelli nella cd. manovra stipendi 2019/2020».

Agnelli motivazioni sentenza – La seconda manovra stipendi  – Considerazioni valgono anche in relazione alla manovra stipendi 2020/2021. Anche in questo caso, infatti, «deve evidenziarsi quanto all’apporto causale del dott. Andrea Agnelli, come peraltro esposto in apertura di udienza dal Procuratore Federale, la piena consapevolezza dello stesso in ordine alla situazione economico-finanziaria della società. […] È di tutta evidenza come l’effettiva situazione economico-finanziaria sia ben nota al Presidente del C.d.A., costantemente informato e aggiornato sullo stato dell’arte. Ed è altresì evidente l’identità di scopo e di modalità, con le opportune variazioni del caso, con la manovra stipendi dell’anno precedente».

«Anche per la seconda manovra, pertanto, in disparte chi sia stato il suo ideatore, non può non affermarsi che, senza il consenso e l’adesione del Presidente del sodalizio, non sarebbe stato possibile raggiungere alcuna intesa con i calciatori, circostanza di per sé idonea a rendere prive di pregio le osservazioni della difesa in ordine alla provvisorietà dei file sequestrati presso lo studio del legale esterno, nonché in ordine al tecnicismo sotteso ai contratti di novazione e di rinuncia asseritamente ignorato dal Presidente Agnelli, personalità di spicco e di indubbia competenza nel mondo sportivo ed imprenditoriale», conclude il Tribunale Federale Nazionale.

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10 luglio 2023

agg. la sentenza….Andrea Agnelli-manovra stipendi Juventus: chiesti 20 mesi di inibizione

Andrea Agnelli-manovra stipendi Juventus: 16 mesi di inibizione e multa di 60mila euro

Aggiornamento sentenza, Articolo : https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_luglio_10/juventus-andrea-agnelli-tribunale-federale-20-mesi-sentenza-manovra-stipendi-eac11b30-1f1c-11ee-bfca-f44c975a09c3.shtml

La Procura federale aveva chiesto 20 mesi di inibizione per l’ex presidente della Juventus, che ora attenderà le motivazioni per valutare un eventuale ricorso

Il Tribunale federale ha inflitto sedici mesi di inibizione e 60mila euro di multa ad Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, per la manovra stipendi. Agnelli, riferisce l’Ansa, attende di conoscere le motivazioni della sentenza per valutare se presentare ricorso. La posizione dell’ex dirigente bianconero era rimasta l’unica in bilico dopo il patteggiamento concordato dalla Juventus lo scorso 30 maggio (a fronte di una multa di 718mila euro, senza punti di penalizzazione). Agnelli per il filone delle plusvalenze è già stato inibito per due anni: in totale sono dunque 40 mesi (3 anni e 4 mesi) di squalifica.

L’udienza dinanzi al Tribunale federale nazionale è iniziata questa mattina: la Procura Figc aveva chiesto venti mesi di inibizione per Agnelli, appunto per il caso legato alla manovra stipendi, ai rapporti con gli agenti e alle partnership sospette. La sentenza è arrivata nel pomeriggio, intorno alle 17.«Il Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando — si legge nel dispositivo che condanna Agnelli —, irroga nei confronti del dott. Andrea Agnelli la sanzione di mesi 16 (sedici) di inibizione ed euro 60.000,00 (sessantamila/00) di ammenda. Così deciso nella Camera di consiglio del 10 luglio 2023».

Ora, come detto, Agnelli aspetterà le motivazioni e poi valuterà se presentare o meno ricorso.

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10 luglio 2023

Andrea Agnelli-manovra stipendi Juventus: chiesti 20 mesi di inibizione

articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_luglio_10/juventus-andrea-agnelli-tribunale-federale-20-mesi-sentenza-manovra-stipendi-eac11b30-1f1c-11ee-bfca-f44c975a09c3.shtml

La Procura federale ha chiesto 20 mesi di inibizione per l’ex presidente della Juventus nell’ambito dell’inchiesta sul filone stipendi

Questa mattina c’è stata l’udienza davanti al Tribunale federale nazionale dell’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per il caso legato alla manovra stipendi, ai rapporti con gli agenti e alle partnership sospette. La Procura federale ha chiesto venti mesi di inibizione per Agnelli. La posizione dell’ex presidente della Juve era rimasta l’unica in bilico dopo il patteggiamento concordato dal club bianconero lo scorso 30 maggio (a fronte di una multa di 718mila euro, senza punti di penalizzazione).

L’ex numero uno bianconero, scegliendo di non patteggiare e di non rinunciare a eventuali ricorsi sportivi, è stato oggi dunque chiamato a giudizio. Agnelli per il filone delle plusvalenze è già stato inibito per due anni. L’udienza è terminata alle 12.30, entro la giornata di oggi è attesa la sentenza.

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https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_giugno_19/plusvalenze-juve-andrea-agnelli-ricorso-tar-f83702da-0ecc-11ee-8d71-890509a9730d.shtml

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19 giugno 2023

Plusvalenze Juve: Andrea Agnelli presenta ricorso al Tar

Contro i due anni di squalifica sanciti dal Collegio di garanzia

L’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli – apprende l’ANSA – ha appena presentato ricorso al Tar contro la decisione del Collegio di garanzia dello Sport del Coni, che ha sancito per lui due anni di squalifica per la vicenda plusvalenze.

Proprio oggi scadevano i termini per presentare appello alla giustizia amministrativa.

A guidare il team di legali di Agnelli in questo ambito è l’avvocato Vittorio Angiolini.   

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14 giugno 2023

Slitta il processo per Agnelli sulle manovre stipendi: udienza il 27 giugno

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/06/14/agnelli-processo-manovre-stipendi-data-udienza/

L’udienza era prevista per il 15 giugno ma è slittata in seguito ad impegni dell’ex presidente della Juventus.

L’udienza davanti al Tribunale federale nazionale della FIGC che coinvolge Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, riguardo al caso delle cosiddette manovre stipendi è stata rinviata al 27 giugno. La data originale era prevista per domani, ma è stata posticipata a causa di impegni lavorativi urgenti di Agnelli.

L’ex presidente della Juventus è stato l’unico dirigente del club a non accettare l’accordo lo scorso 30 maggio, quando la squadra stessa ha patteggiato una sanzione di oltre 700.000 euro per risolvere tutte le questioni pendenti di fronte al sistema giustizia sportiva italiana.

Agnelli è già stato sanzionato, inoltre, per il caso delle plusvalenze, insieme a Fabio Paratici, Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene. Nel dettaglio, ai quattro dirigenti erano state comminate le seguenti sanzioni:

  • Fabio Paratici: inibizione temporanea di mesi 30 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
  • Federico Cherubini: inibizione temporanea di mesi 16 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
  • Andrea Agnelli: inibizione temporanea di mesi 24 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
  • Maurizio Arrivabene: inibizione temporanea di mesi 24 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;

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30 maggio 20023

Juventus, la sentenza: multa da 718mila euro e nessun punto di penalizzazione

articolo: Juventus, la sentenza: multa da 718mila euro e nessun punto di penalizzazione (today.it)

Il Tribunale federale nazionale della Figc ha accettato il patteggiamento tra la Juventus e la Procura Figc: per il procedimento sulla manovra stipendi solo un’ammenda, ma Agnelli va a processo

La giustizia sportiva scrive la parola “fine” sulle vicende giudiziarie che hanno flagellato la Juventus durante la stagione che sta per concludersi. Nella mattina di oggi, martedì 30 maggio, in netto anticipo rispetto alla data del 15 giugno, ha avuto luogo l’udienza per il secondo filone del processo sportivo sulla manovra stipendi della Juventus. Il Tribunale federale nazionale della Figc ha accettato il patteggiamento tra la Juventus e la Procura Figcper il club bianconero, che rinuncia ai ricorsi, solo un’ammenda di 718.240 euro. Stralciata la posizione di Andrea Agnelli. L’ex presidente della Juve non ha voluto sottoscrivere la rinuncia al ricorso per le plusvalenze e andrà dunque a processo il 15 giugno. Tutti gli altri dirigenti ed ex dirigenti juventini hanno patteggiato. Al netto della posizione di Agnelli, che ha deciso almeno al momento di non patteggiare, il Tribunale ha accettato anche le altre sanzioni proposte nei confronti degli ex dirigenti Juve. In particolare, 47 mila euro di multa a Fabio Paratici, 35,25 mila euro per Pavel Nedved e 32,5 mila euro per Federico Cherubini. Multe anche per Cesare Gabasio (18,5 mila euro), Paolo Morganti (15 mila), Giovanni Manna (11,75 mila) e Stefano Braghin (10 mila).

Restano quindi soltanto i 10 punti di penalità inflitti ai bianconeri per il caso plusvalenze, per cui state diffuse le motivazioni: “La sanzione della penalizzazione di dieci punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati“. Un documento di 20 pagine che contiene motivazioni della condanna inflitta lo scorso 22 maggio alla Juventus dalla Corte federale d’appello, sezioni unite.

Il patteggiamento e la sentenza – Ormai esclusa dalla prossima Champions League, la dirigenza della Juventus ha deciso di optare per il patteggiamento con la procura federale, così da evitare penalizzazioni per il prossimo anno. L’epopea giudiziaria bianconera si conclude così con un’ammenda da 718mila euro. Il regolamento prevedeva una sanzione da una a tre volte il totale degli stipendi non pagati “regolarmente”, ma in questo modo è stato possibile ridurre l’importo ed evitare una nuova penalità per la prossima stagione o per quella in conclusione.

La sentenza è stata commentata dal presidente federale Gabriele Gravina: “C’è un momento per la verifica, l’accertamento e i giudizi, ma c’è anche un momento per decidere e guardare al futuro con maggior serenità, il tutto nel rispetto assoluto delle regole. Quest’ultimo atto è previsto dalle nostre norme, auspicabile e condiviso ed è il risultato più bello del calcio italiano per trovare un momento di serenità“. 

La nota della Juventus – La Juve, atrraverso una nota, spiega che l’ammenda comminata dopo “la proposta di ‘applicazione di sanzioni su richiesta dopo il deferimento’ presentata da Juventus ai sensi dell’articolo 127 del Codice di Giustizia Sportiva Figc” prevede “l’assunzione dell’impegno della Società di rinunciare alla presentazione di mezzi di impugnazione innanzi al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni avverso la decisione emessa dalla Corte Federale d’Appello della Figc in data 22 maggio 2023“. In sostanza, la Juve non farà ulteriori ricorsi per il caso plusvalenze e per i 10 punti di penalizzazione. “La Società, pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive ha ritenuto di accedere all’applicazione di sanzioni su richiesta ex art. 127 CGS nei termini sopra indicati nel miglior interesse della Società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders (sia appartenenti al mondo dello sport che non)“, spiega la Juve.

La definizione di tutti i procedimenti sportivi Figc aperti consente infatti alla Società di conseguire un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità che inevitabilmente discenderebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti negli esiti e nei tempi, permettendo inoltre al management, all’allenatore della Prima Squadra e ai giocatori di concentrarsi sull’attività sportiva ed in particolare sulla programmazione complessiva della prossima stagione (sia con riferimento alle attività sportive che per quanto attiene ai rapporti di business con gli sponsor, le altre controparti commerciali e quelle finanziarie)“, conclude il club.

Cosa succede con l’Europa – In attesa di scendere in campo ad Udine nell’ultima giornata di campionato, la Juve può ambire ad un piazzamento europeo e teoricamente aspirare alla qualificazione in Europa League o, nella peggiore delle ipotesi, alla Conference League. Sullo sfondo, resta il ruolo della Uefa. La società bianconera rischia l’esclusione dalle Coppe dopo le sanzioni rimediate in ambito nazionale. Se dovesse arrivare il ‘ban‘ europeo, la Vecchia Signora rimarrebbe fuori dalle competizioni continentali almeno per una stagione. La posizione finale in campionato, in ogni caso, rimane importante: la qualificazione alle Coppe 2023-2024 serve per ‘smaltire‘ subito l’eventuale cartellino rosso della Uefa, che non viene applicato in caso di mancata partecipazione sulla base della classifica. Se una squadra chiude il campionato a metà classifica, in sostanza, la punizione della Uefa slitta alla prima stagione impreziosita dalla qualificazione.

La manovra ingaggi – La procura federale della Figc ha deferito la Juventus nell’inchiesta relativa alla gestione degli ingaggi in relazione ai bilanci nelle stagioni condizionate dal covid, ai rapporti con alcuni agenti e alle partnership con una serie di club. La Juve, penalizzata di 10 punti nel processo plusvalenze, vedrà con tutta probabilità aumentare questo numero negativo. Di cosa è accusata la Juventus? Il 19 maggio il Procuratore Federale Giuseppe Chinè ha deferito la Juventus per responsabilità oggettiva al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare in base all’art. 6, comma 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva “per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti: vengono chiamati in causa gli ex vertici del club, a partire dall’ex presidente Andrea Agnelli. Agli ex dirigenti – Pavel Nedved, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti e Stefano Braghin – viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1relativo alla slealtà sportiva – “per diversi atti e comportamenti relativi a 4 diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club“.

La prima manovra stipendi riguarda la stagione 2019-20. Agnelli e Paratici avrebbero depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori e dell’allenatore dell’epoca, Maurizio Sarri, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate (aprile, maggio, giugno 2020) già conclusi con i medesimi calciatori e con l’allenatore, “nella consapevolezza che gli accordi economici contenenti le integrazioni stipendiali per il recupero delle mensilità rinunciate sarebbero stati depositati dopo il 30.6.2020, ovvero dopo la chiusura dell’esercizio contabile al 30.06.2020, come poi effettivamente accaduto“.

La stessa violazione, e in questo caso tra i dirigenti indagati c’è anche Pavel Nedved, è contestata per la stagione 2020-21: nel mirino 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 17 calciatori “nella consapevolezza che non vi sarebbe stata alcuna riduzione stipendiale effettiva, in quanto i medesimi importi sarebbero stati riconosciuti agli stessi calciatori (circostanza poi non verificatasi soltanto per Dybala e Cristiano Ronaldo) nelle stagioni sportive successive, così come già concordato fra le parti attraverso scritture private non riportate su moduli federali (le c.d. side letter). Circostanza poi effettivamente verificatasi attraverso il deposito, successivamente al 30.6.2021, data di chiusura dell’esercizio contabile 2021 (salvo che per Arthur Melo, il quale ha percepito gli importi stipendiali rinunciati nella stagione 2022/23 a titolo di incentivo all’esodo) di accordi economici di integrazione stipendiale“. Con questa manovra, la Juve avrebbe mirato a spostare “negli esercizi successivi (2022 e, per alcuni, anche 2023) i costi correlati agli importi rinunciati dai calciatori prima del 30.06.2021, con ciò peraltro violando il principio contabile di competenza economica e, dunque, in tal modo violando il principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega di A, in punto di equilibrio economico finanziario“. Il deferimento riguarda anche i rapporti con alcuni agenti e le partnership con una serie di club: le altre società al momento non sono coinvolte nei procedimenti della giustizia sportiva, che attende gli sviluppi delle inchieste avviate nelle varie città.

Caso plusvalenze, idoneo il -10 – “Conclusivamente la sanzione della penalizzazione di 10 (dieci) punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati“. E’ quanto si legge nelle motivazioni della sentenza della Corte di appello federale della Figc, dopo la nuova udienza del processo plusvalenze, che ha deciso per una penalizzazione di 10 punti in classifica alla Juventus e al proscioglimento dei dirigenti bianconeri.Nelle motivazioni della sentenza della Corte federale di appello sul caso plusvalenze emergono i criteri con cui è stato deciso il -10 alla Juventus. La penalizzazione è stata commisurata alle responsabilità dei singoli dirigenti: Paratici 4 punti, Agnelli 3, Arrivabene 2, Cherubini 1. Mentre il proscioglimento degli altri membri del Cda senza firma ha determinato lo “sconto” di 5 punti rispetto al -15 iniziale.

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29 maggio 2023

Juventus chiede il patteggiamento sulla manovra stipendi: l’udienza domani

articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_maggio_29/juventus-chiede-patteggiamento-manovra-stipendi-udienza-domani-2b4d9864-fe4c-11ed-a887-b62165246337.shtml

La richiesta del club bianconero è di una maximulta per la manovra stipendi che si aggiunge ai 10 punti presi per le plusvalenze. Domani l’udienza davanti al Tribunale federale che dovrà decidere la «congruità»

Udienza anticipata a domani davanti al Tribunale federale: la Juventus ha deciso di chiedere il patteggiamento per il secondo filone di indagine, quello che riguarda le manovre stipendi, gli scambi con altri club e i rapporti «irregolari» con gli agenti, per il quale sarebbe dovuta andare a giudizio il 15 giugno. Era, in linea teorica, il filone che preoccupava di più: al club — già punito con 10 punti di penalità per le plusvalenze — viene contestata la responsabilità diretta e oggettiva per il comportamento di otto suoi dirigenti, deferiti sempre per l’articolo 4, la mancata lealtà: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin e Cesare Gabasio.

Il club chiederà di essere punito solo con una maximulta, in cambio la rinuncia a ogni tipo di ricorso sul primo filone, quello plusvalenze, sia davanti al Collegio di garanzia sia davanti al Tar. Il procuratore Giuseppe Chiné — con cui le interlocuzioni ci sono già state — dovrà esprimere il consenso, poi il Tribunale si ritirerà per decidere la correttezza dell’iter giuridico e la congruità della pena. Basterà? L’alternativa sarà aggiungere una penalità di punti «lieve».

Se il patteggiamento fosse stato tentato prima del deferimento, avrebbe dovuto avere l’avallo del presidente federale (e lo «sconto» sarebbe stato della metà della pena, che però al momento è difficile da quantificare), in questa fase, invece, con i deferimenti già arrivati, l’accordo (massimo di un terzo di sconto) è solo tra difesa e accusa, con la decisione finale del Tribunale. Ma se ci si è spinti fino a qui è facile pensare che l’accordo sarà trovato.

L’obiettivo del club bianconero è chiudere qui ogni pendenza, senza ricadute sul prossimo campionato e mantenere il settimo posto: quindi al massimo potrebbe accettare due punti ulteriori di penalità (visto che la Juventus ha 59 punti e Torino e Fiorentina 53): in questo modo se arrivasse, come probabile, l’esclusione dell’Uefa di un anno dalle Coppe, la Juventus salterebbe la Conference League. Un sacrificio giudicato dalla nuova società, guidata dal presidente Gianluca Ferrero, non troppo grande. Se non si qualificasse per nessuna competizione, invece, l’Uefa farebbe scattare l’esclusione la prima volta utile. Il tecnicismo giuridico che consente l’accordo potrebbe essere quello di mettere tutte le irregolarità «in continuazione», cioè ipotizzare che siano tutte all’interno di un unico «disegno criminoso».

Erano state, dunque, rivelatrici le parole di Francesco Calvo, direttore dell’area sportiva (si dice uno degli «ambasciatori» con la Figc), nel prepartita della sfida con il Milan: «Riteniamo di essere stati puniti ingiustamente, ma ormai è acqua passata». Forse la Juve sta davvero per voltare pagina.

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22 maggio 2023

Juve, ora il filone stipendi: l’udienza in programma il 15 giugno

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/05/22/juventus-udienza-manovra-stipendi/

La prossima udienza riguarderà il secondo filone di indagini e si svolgerà nel mese di giugno, con ricadute sulla prossima stagione calcistica.

Adesso è ufficiale. La Juventus è stata sanzionata con una penalizzazione di 10 punti in classifica per il caso plusvalenze. Una decisione, quella della Corte federale d’Appello, che manda i bianconeri al quinto posto in Serie A alle spalle del Milan (che si porta attualmente quarto). La sfida con l’Empoli sarà dunque cruciale per la corsa di queste ultime giornate.

Ma le “partite” dei bianconeri di fronte alla giustizia sportiva non sono finite. Il club è stato recentemente deferito per il secondo filone di indagini, quello che riguarda le cosiddette “manovre stipendi”, i rapporti della società con alcuni agenti sportivi e le partnership definite “sospette” con altri club del massimo campionato italiano e non solo.

Il processo di primo grado su questo secondo filone si svolgerà il prossimo 15 giugno, quindi fuori tempo massimo per chiudere tutto in questa stagione agonistica (che termina il 30 giugno). In appello si sconfinerà infatti nel mese di luglio e a quel punto l’eventuale (eventuale perché in questo caso è tuttora in piedi anche la possibilità di un’assoluzione) afflittività sarebbe spostata alla prossima stagione.

In questo modo si supererebbe il rischio di una decisione spaccata in due: da una parte il giudizio sulla Juve per la stagione in corso, dall’altra quello sugli altri club coinvolti per le cosiddette partnership (sono anche aperti dei fascicoli che riguardano Roma, Lazio e Napoli). Sempre che le diverse procure giungano a conclusioni tali da far riaprire l’istruttoria

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22 maggio 223

Serie A, la nuova classifica dopo la penalizzazione della Juventus

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/05/22/serie-a-classifica-penalizzazione-juventus/

Il club bianconero è stato nuovamente penalizzato per il caso plusvalenze dalla Corte di Appello della FIGC: ecco come cambia la classifica per il campionato di Serie A.Di

La Corte di Appello della FIGC ha ufficializzato la nuova penalizzazione per la Juventus per il caso plusvalenze. Cambia così nuovamente la classifica della Serie A, con i bianconeri che tornano ad avere una penalità nella graduatoria quando si avvicina la conclusione della stagione 2022/23.

Ecco la nuova classifica:

  • Napoli 86
  • Lazio 68
  • Inter 66
  • Milan 64
  • Atalanta 61
  • Roma 59*
  • Juventus 59*
  • Monza 52
  • Bologna 50
  • Torino 50
  • Fiorentina 50
  • Udinese 46
  • Sassuolo 44
  • Empoli 39
  • Salernitana 38
  • Lecce 33
  • Spezia 31
  • Verona 30
  • Cremonese 24
  • Sampdoria 18

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22 maggio 2023

La Corte FIGC: 10 punti di penalizzazione alla Juventus

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/05/22/juventus-nuova-penalizzazione-quanti-punti-ricorso/

Ecco la nuova decisione della Corte d’Appello della FIGC sul caso plusvalenze per il club bianconero.

Dieci punti di penalizzazione per la Juventus: è questa la decisione della Corte d’Appello della FIGC nei confronti del club bianconero per il caso plusvalenze.

Chiamata dal Collegio di Garanzia dello Sport a rinnovare la sua valutazione sulla sanzione da irrogare a carico della Juventus per il cosiddetto ‘caso plusvalenze’, la Corte Federale d’Appello ha sanzionato il club bianconero con dieci punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva”, si legge nella nota della FIGC.

La Corte ha altresì prosciolto dalle incolpazioni ascritte i sigg.ri Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano”, conclude la FIGC.

Il testo integrale della sentenza:

LA CORTE FEDERALE D’APPELLO SEZIONI UNITE

Visto il rinvio disposto dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il C.O.N.I., con decisione n. 40 depositata in data 8 maggio 2023, nei confronti dei sigg.ri Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano, nonché della società F.C. Juventus S.p.A;

Relatore all’udienza del 22 maggio 2023, tenutasi in videoconferenza, l’Avv. Marco Stigliano Messuti e uditi il Procuratore Federale Cons. Giuseppe Chinè, il Procuratore Federale Aggiunto Avv. Giorgio Ricciardi, il sostituto Procuratore Federale Dott. Luca Scarpa e l’Avv. Angela De Michele, per la Procura Federale; gli Avv.ti Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Flavia Tortorella per la società F.C. Juventus S.p.A. e per i sigg.ri Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano; è presente altresì il Dott. Gianluca Ferrero, Presidente della società F.C. Juventus S.p.A.;

ha pronunciato il seguente DISPOSITIVO

a) proscioglie dalle incolpazioni ascritte i sigg.ri Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano;

b) irroga alla società F.C. Juventus S.p.A. la sanzione della penalizzazione di punti 10 (dieci) in classifica, da scontare nella corrente stagione sportiva”.

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21 maggio 2023

Juventus-plusvalenze, la Corte d’Appello per ricalcolare la penalizzazione di -15

articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_maggio_21/juventus-plusvalenze-corte-appello-ricalcolare-penalizzazione-15-ddefe05a-f74c-11ed-96b5-391121fcff12.shtml

Domani la sentenza della Corte d’Appello chiamata a rivalutare il ruolo dei dirigenti minori e a rimodulare la pena o a motivarla meglio. Ecco i punti della difesa della Juventus

Domani sera la classifica di serie A cambierà ancora su indicazione di un tribunale. Non è detto che sia l’ultima volta che succede, perché in questo enorme groviglio giudiziario che è il caso Juventus certezze non ce ne sono: c’è infatti la possibilità che il secondo processo sulle manovre stipendi (i cui deferimenti sono arrivati venerdì) che prenderà il via attorno al 15 giugno, e il cui giudizio di appello si celebrerà a luglio, possa concludersi con una penalità da scontare sempre in questa stagione. Non si può escludere, dipende dal tema dell’afflittività (la pena sportiva deve essere afflittiva, se non lo è in questa stagione allora va applicata nella prossima), anche se le tempistiche spostate nell’estate inoltrata potrebbero suggerire che la penalità sarà scontata sul prossimo campionato (e non è detto sia una buona notizia per la Juve).

Questo sempre che, prima che il processo cominci, non si arrivi a un patteggiamento tra le parti. Per capire se l’ipotesi è ancora sul tavolo, molto, se non tutto, dipenderà dal giudizio di domani sera sul primo filone.

Si torna alla Corte d’Appello federale, naturalmente in diversa composizione rispetto a quella che il 20 gennaio comminò il -15: la presidente è Ida Raiola giudice della IV sezione del Tar di Napoli, l’udienza si svolge da remoto, la decisione arriverà in giornata. Si torna qui con l’aspettativa di uno sconto (non particolarmente consistente) sui -15, dopo aver letto le motivazioni del Collegio di garanzia che, in 75 pagine, hanno confermato in tutto la sentenza della precedente Corte d’appello, in particolare la slealtà dei massimi dirigenti, il presidente Andrea Agnelli, l’ex ds Fabio Paratici, l’ex ad Arrivabene e il dt Federico Cherubini. Quello che andrà rivisto, perché non adeguatamente motivato, è l’apporto concreto dei dirigenti senza potere di firma (Nedved, Garimberti, Grazioli-Venier, Hughes, Marilungo, Roncaglio). Ma quanto hanno inciso i comportamenti di questi dirigenti «minori» nella determinazione del -15?

La difesa Juve – Il pool di legali della Juventus partirà con il sostenere che — se ci sono meno dirigenti coinvolti — il «conteggio» della penalità non potrà non tenerne conto. Il procuratore Giuseppe Chiné è possibile che sottolinei che, di fronte al «sistema» di plusvalenze, il ruolo dei dirigenti minori ha pesato poco nella determinazione della pena. Sarà interessante capire se il procuratore ripartirà dai -9 punti che aveva chiesto lui (l’esito che in molti si aspettano) o se difenderà il -15. La linea difensiva della Juventus poi si articolerà attorno ad altri 3 punti: va considerato che il club ha adottato da tre anni un modello di prevenzione, un codice di vigilanza interna che potrebbe costituire un’esimente rispetto alla sanzione, posto che la società non ha certo il potere di intercettare i dirigenti (il Collegio di garanzia ha respinto questo punto ma, per la difesa, senza motivarlo).

C’è poi il tema della discontinuità della società: dei quattro dirigenti condannati, solo uno (Cherubini) è ancora nell’organigramma. Infine c’è la vexata quaestio dell’afflittività: la pena deve essere davvero penalizzante ma, secondo gli avvocati, anche passare dal secondo al quarto posto (mantenendo la Champions) lo è, vista la differenza di 10 milioni di mancati premi. In ogni caso, prima va determinata la pena, si decide se è afflittiva su questa classifica e, se non lo è, va calcolata sulla prossima. Vero, ma dall’altra parte si sostiene che la pena debba anche essere «congrua»: sono in pochi a scommettere che la Juventus possa prendere pochi punti e conservare la Champions. La difesa citerà come precedente il caso Foggia: di fronte a contestazioni di fondi in nero e riciclaggio il club fu punito con un -6. Vedremo se il precedente sarà considerato pertinente. Domani sapremo.

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19 maggio 2023

Manovra stipendi, deferita la Juve per violazione lealtà sportiva

articolo: Manovra stipendi, deferita la Juve per violazione lealtà sportiva | Calcio e Finanza

Al club bianconero viene contestata la violazione dell’articolo 4.1 e dunque della lealtà sportiva. Il nuovo procedimento è previsto per il prossimo giugno.

In aggiunta all’udienza della corte federale d’appello della Figc che lunedì dovrà rimodulare la penalizzazione per il caso plusvalenze, arriva – riporta l’ANSA – un altro processo sportivo per la Juventus: la procura della Federcalcio, infatti, ha appena deferito la società bianconera per la cosiddetta manovra stipendi. Alla Juve viene contestata la violazione dell’articolo 4.1, e dunque della lealtà sportiva. Il procedimento è previsto per giugno: l’eventuale penalizzazione su questa vicenda specifica dovrebbe quindi essere comminata nella stagione 2023/24.

Il procuratore Federale Giuseppe Chinè ha deferito al Tribunale Federale NazionaleSezione Disciplinare la Juventus, a titolo di responsabilita diretta e oggettiva, per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti e nell’ordine Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations), Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile).

Ai sette ex dirigenti bianconeri viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4 diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’istruttoria).

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10 maggio 2023

La data dell’udienza sul caso plusvalenze Juve: quando si decide sulla penalizzazione

articolo: La data dell’udienza sul caso plusvalenze Juve: quando si decide sulla penalizzazione (90min.com)

La stagione della Juventus è notoriamente divisa tra il responso sportivo offerto dal campo e quello giudiziario che, in qualche modo, finirà comunque per riflettersi su quanto espresso dalla classifica finale: i 15 punti tolti e poi provvisoriamente restituiti, per il caso plusvalenze, si tramuteranno in una sanzione differente ma è chiaro che una penalizzazione resti verosimilmente all’orizzonte.

La data dell’udienza sul caso plusvalenze – Adesso però a tante incognite si aggiunge una certezza, quella legata alla data in cui i bianconeri sapranno in cosa consisterà la rimodulazione di quei famosi 15 punti inizialmente stabiliti dalla Corte Federale: secondo l’ANSA la nuova udienza si terrà il prossimo 22 maggio, lunedì.

La Corte Federale d’Appello ha dunque individuato in tale giornata quella della sentenza che porrà fine a tutti i dubbi sulle conseguenze di classifica per il caso plusvalenze: il Collegio di Garanzia del CONI, come noto, ha recentemente diramato le motivazioni ufficiali della decisione di rinviare alla Corte Federale la decisione sulla penalizzazione ai danni della Juve, con la necessità di individuare una sanzione differente rispetto ai 15 punti inizialmente decisi.

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10 maggio 2023

Plusvalenze Juve: il Codacons chiede la riassegnazione dello Scudetto del 2019

articolo: Plusvalenze Juve: il Codacons chiede la riassegnazione dello Scudetto del 2019 (90min.com)

Dopo il verdetto del Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, che ha annullato e chiesto la riformulazione delle sanzioni per la Juventus e per i suoi ex dirigenti coinvolti nel caso plusvalenze, il Codacons rientra a gamba tesa: i legali Enrico Lubrano, Angelo Pisano, Carlo Claps e Oreste Pallotta hanno emesso la seguente nota chiedendo la riassegnazione dello Scudetto del 2019. In quella stagione il secondo posto è stato conquistato dal Napoli, con gli avvocati che sono tornati a farsi sentire specificando come la Juve abbia alterato la regolarità del campionato 2018/2019. Ecco quanto si legge:

“Tale decisione ha pienamente confermato l’impianto strutturale della decisione della Corte Federale d’Appello, con riferimento alla condotta di tutti i quattro dirigenti dotati di poteri di rappresentanza della Juventus – si legge nel comunicato – ed ha definitivamente accertato non solo il fatto che la Società Juventus, tramite i propri legali rappresentanti (dei quali è responsabile in via diretta), ha posto in essere il sistema-plusvalenze in maniera preordinata e strutturata, ma anche e soprattutto il fatto che, con tale sistema, la Juventus ha alterato la regolarità del Campionato 2018-2019 (come indicato in tale decisione alle pagg. 33 e 35).

Confermata l’avvenuta alterazione del Campionato 2018-2019, presupposto fondamentale per la richiesta di revoca dello Scudetto 2019 e della sua assegnazione al Napoli (giunto secondo), formulata con il ricorso al TAR Lazio depositato lo scorso 31 marzo 2023. Ora è certo anche il diritto per i tifosi , veri ed unici fruitori del servizio spettacolo sport/calcio, di poter richiedere anche il risarcimento”.

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08 maggio 2023

Juve, il Collegio di Garanzia “suggerisce” una nuova sanzione ridotta

articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/05/08/juventus-nuova-penalizzazione-sanzione-ridotta/

Il dispositivo del Collegio di Garanzia sembra suggerire una sanzione ridotta, da commisurare alle responsabilità degli amministratori privi di deleghe.

Juventus nuova penalizzazione? Il Collegio di Garanzia dello Sport ha pubblicato le motivazioni della decisione assunta lo scorso 19 aprile a proposito del ricorso presentato dalla Juventus sul caso plusvalenze. Nel documento si riportano le conferme delle inibizioni ai dirigenti apicali coinvolti nel caso plusvalenze (Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene) e la scelta di revocare le sanzioni nei confronti degli altri dirigenti quali: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio.

Proprio la decisione di accogliere i ricorsi di questi ultimi (i cosiddetti amministratori privi di deleghe, ndr) è una delle chiavi che ha portato il Collegio a chiedere una nuova valutazione della penalità da infliggere alla Juventus in classifica. Per questo motivo la sentenza ha stabilito un temporaneo annullamento dei 15 punti di penalizzazione e un nuovo rinvio alla Corte d’Appello federale.

Nel documento di 75 pagine, il Collegio si è innanzitutto soffermato sulla legittimità del ricorso per revocazione e quindi sull’effettiva possibilità di riaprire il processo sportivo sulle plusvalenze che ha poi portato alla condanna di 15 punti di penalizzazione per la Juventus e alle diverse inibizioni per i suoi ex dirigenti.

Juventus nuova penalizzazione? La rimodulazione della sanzione – Passando alla rimodulazione della sanzione, per i giudici del Collegio di Garanzia dello Sport vanno rimodulate le responsabilità relative agli amministratori privi di deleghe della Juventus, con un effetto concreto anche sull’entità della penalizzazione per il club.

Al comma 14.1 si legge infatti che «la valutazione, come sopra elaborata, di accoglimento parziale dei ricorsi n. 17/2023 e n.18/2023, proposti dagli amministratori non esecutivi in relazione all’assetto sanzionatorio applicato dal Giudice Federale d’Appello, riverbera effetti anche sulla posizione della società Juventus F.C. S.p.A. nella specifica fattispecie contestata, rilevante conseguentemente ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 CGS FIGC, il quale sancisce il principio della responsabilità della società non solo per l’operato di chi la rappresenta, ma anche per l’operato dei dirigenti, dei tesserati e degli ulteriori soggetti individuati all’art. 2, comma, 2, del medesimo Codice».

«Considerato, infatti, che la misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus F.C. S.p.A. risulta determinata in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, nonché dei suoi amministratori senza delega, il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus F.C. S.p.A», recita il dispositivo.

Si potrebbe in questo modo tornare alla richiesta di 9 punti di penalità che proprio lo stesso Procuratore federale aveva presentato in occasione della sentenza della Corte d’Appello federale. «Del resto, il medesimo Procuratore FIGC, in sede di deferimento, ha compiutamente riferito di una esigenza di “dosimetria sanzionatoria” che impone una diversa valutazione del comportamento tenuto in sede sportiva da quello tenuto in ambito societario ai fini della rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria».

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08 maggio 2023

Inchiesta Juve, la sfida sulla competenza territoriale corre sul cronometro: comunicati «irreversibili» diffusi in 34 secondi

articolo: https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_08/inchiesta-juve-la-sfida-sulla-competenza-territoriale-corre-sul-cronometro-comunicati-irreversibili-diffusi-in-34-secondi-54a92b5c-5b19-4155-bba2-05993ba98xlk.shtml?refresh_ce

Il 10 maggio si torna in aula e i pm depositano nuovi atti per ancorare il processo a Torino. Per l’accusa notizie  di mercato rese note in tempo reale senza l’intermediazione di Borsa Italiana

«L’emittente comunica al pubblico, quanto prima possibile, le informazioni privilegiate che riguardano direttamente l’emittente». Parte da questo postulato, introdotto dal regolamento europeo 596/2014 per contrastare gli abusi del mercato, una delle argomentazioni che verranno illustrate dai magistrati, che sostengono che il processo contro la Juventus e i suoi ex vertici — tra cui Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene e Cesare Gabasio — debba essere ancorato a Torino. Il tema è la competenza territoriale, è il campo da gioco su cui dovranno confrontarsi accusa e difesa. A determinare il «giudice naturale» sarà la Cassazione, alla quale verranno trasmessi gli atti. Ma il 10 maggio, nell’udienza davanti al gup Marco Picco, ciascuna parte dettaglierà le proprie ragioni. 

Per la Procura il processo deve rimanere a Torino perché è dalla sede della società che sono stati diffusi i presunti comunicati falsi all’origine del più grave reato di aggiotaggio; per gli avvocati del club bianconero a giudicare deve essere Milano (dove ha sede la Borsa) o Roma (dove c’è il server su cui vengono caricate le comunicazioni). 

Ma al di là delle coordinate geografiche, la partita si gioca anche sul filo dei secondi. Tra gli ultimi atti depositati dai pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni figurano il regolamento europeo 596/2014, una delibera Consob del 2017 e l’audizione di Paolo Marchionni (responsabile della Divisione mercati dell’organo di vigilanza). E sarebbero proprio le parole del dirigente — che ha illustrato i nuovi meccanismi di diffusione delle informazioni — l’asso nella manica della Procura. Fino a qualche anno fa, gli avvisi al mercato — per la Juve si tratta di quello del 20 settembre 2019 con il quale si comunicava l’approvazione del bilancio al 30 giugno — erano diffusi da uno strumento che si chiamava Nis, gestito da Borsa Italiana. Le informazioni restavano «congelate» per 15 minuti e in questo lasso di tempo Piazza Affari poteva interloquire con la società emittente e apportare modifiche. Ora la piattaforma si chiama Sdir (Sistema di diffusione delle informazioni regolamentate), è gestita dalla Computershare spa (su autorizzazione di Consob) e ha server a Milano e Roma. Da qui la tesi della difesa per modificare la sede del processo. 

Per la Procura conterebbero altri elementi. Il regolamento 596 stabilisce che grava sulle società emittenti — in questo caso sulla Juve — l’obbligo di diffusione (non più su Borsa Italiana) e che la comunicazione deve essere «senza indugio». Così come confermato anche dal dirigente Consob, che ha spiegato che nel 2017 la società di vigilanza con una delibera ha «abolito» i 15 minuti di «congelamento». In sostanza, non c’è più alcun filtro tra il momento dell’inserimento del comunicato sulla piattaforma Sdir e la sua diffusione. Juventus invia l’avviso sotto accusa alle 18.48 e 38 secondi e viene diffuso alle 18.49 e 12 secondi: complessivamente, l’operazione dura 34 secondi. In pratica, invio e diffusione coincidono e ciò dimostra, per i magistrati, che l’azione è «irreversibile» e il luogo in cui si consuma il reato sono gli uffici della Juventus a Torino.

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21 aprile 2023

Juventus, perché trema ancora dopo la sentenza plusvalenze e i 15 punti restituiti di penalizzazione

articolo: Juventus, perché trema ancora dopo la sentenza plusvalenze e i 15 punti restituiti di penalizzazione- Corriere.it

Dopo la sentenza del Collegio di garanzia che ha accolto parzialmente il ricorso del club è stata riscritta la classifica, ma le condanne restano e anche l’accusa di slealtà. Si torna in Corte di Appello: le sanzioni dovranno comunque essere afflittive

ROMA I massimi dirigenti della Juventus del passato prossimo (l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex dg Fabio Paratici, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene) più l’attuale ds Federico Cherubini vengono condannati dalla giustizia sportiva in modo definitivo (rispettivamente a 24, 30, 16 e 24 mesi di inibizione).

La valutazione dei comportamenti di altri dirigenti, da Pavel Nedved in giù scendendo nell’organigramma societario (Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio) viene rimandata alla Corte d’Appello federale (naturalmente costituita da nuovi membri) che valuterà il loro reale contributo nelle violazioni («in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori») e poi dovrà spiegarlo («fornendone adeguata valutazione»).

Nel frattempo, però, la classifica della serie A viene riscritta di nuovo alla Juventus vengono restituiti i 15 punti di penalità, circostanza che la fa balzare al terzo posto e in zona Champions. È questo il primo effetto della decisione del Collegio di garanzia di ieri. Solo nel frattempo però: il ricorso del club è accolto per rivalutare quanto «peso» nella determinazione dei 15 punti di penalità avessero i comportamenti di questi dirigenti «minori», «traendone — si legge sempre nel dispositivo — le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus». Dove la parola da non perdersi è «eventuali»: non ci sono sconti imposti o automatici.

È possibile che la nuova Corte federale (ammesso che decida di prosciogliere questi dirigenti) seguirà l’equazione, «meno dirigenti responsabili, meno sanzioni» e quindi procederà a ridurre i punti di penalità, come è quasi scontato che il procuratore federale Chiné sottolineerà il peso dei dirigenti con potere di firma condannati o che sostenga che è stato punito il «sistema fraudolento» e l’«intenzionalità» (parole ricorrenti nelle motivazioni della sentenza della prima Corte d’Appello) e non la sommatoria dei comportamenti dei singoli dirigenti. Ma saranno questioni del prossimo dibattimento.

Quello che il Collegio di garanzia ha fissato ieri nel dispositivo comunicato a Borse chiuse (in attesa di leggere le motivazioni in arrivo entro 30 giorni) è una conferma dell’impostazione della Corte d’Appello. Il naufragio della sentenza (che la difesa della Juventus aveva definito «una nave alla deriva») che si era prefigurato mercoledì dopo le conclusioni del procuratore generale che parlava di «carenza di motivazione» dei -15, non c’è stato.

E appare molto difficile, a questo punto, banalmente perché nel dispositivo non c’è scritto, che possa essere tolta al club l’imputazione dell’articolo 4, quello della slealtà, visto che viene confermata ai suoi dirigenti, per derubricarla in articolo 31, le violazioni amministrative, punite solo con un’ammenda. E se resta la slealtà, resta l’architrave della penalità.

L’interpretazione «estensiva» dell’articolo 4 (non contestato nel deferimento) era stata una delle argomentazioni dei legali della Juventus, ma non ha trovato accoglimento dal Collegio di garanzia, assieme alle altre, dal mancato rispetto dei diritti delle difese con la nota Covisoc, all’inammissibilità della revocazione dei precedenti proscioglimenti, tema principe degli avvocati amministrativisti del club. Le carte dell’inchiesta Prisma di Torino presentano effettivamente dei fatti nuovi ed è stato giusto revocare i due precedenti proscioglimenti.

Ora quindi cosa succederà? Premesso che non esistono tabelle che fissino in automatico le penalità in punti, ogni sanzione della giustizia sportiva deve essere afflittiva, deve incidere. Per questo varia a seconda della classifica del momento in cui viene comminata: a fine campionato, per esempio, può bastare anche un punto per far perdere la Champions. E la questione qui si intreccia con il rebus dei tempi: ci vogliono al massimo 30 giorni per le motivazioni e solo dopo la Corte d’Appello può fissare la sua udienza. Considerato che poi potrebbe esserci un altro ricorso per questioni di legittimità non è sicuro che si arrivi a conclusione entro la fine del campionato. Con la sanzione che potrebbe pesare sul prossimo.

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20 Aprile 2023

Sentenza Coni sulla Juve: tornano i 15 punti in attesa di una nuova valutazione

articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/20-04-2023/juve-sentenza-plusvalenze-15-4601220186576.shtml

Il Collegio di Garanzia dello Sport ha rimesso la decisione alla Corte d’Appello Federale che, con una composizione diversa rispetto a quella che ha deciso la maxi penalizzazione, rideterminerà la sanzione

Tutto da rifare. Anzi, non tutto. Perché se il rinvio della questione Juve-Plusvalenze alla Corte federale d’Appello restituisce 15 punti al club bianconero e lo riporta al terzo posto, in pienissima zona Champions, la condanna in via definitiva di quattro dei dirigenti più importanti – l’ex presidente Andrea Agnelli (due anni di inibizione confermata), Fabio Paratici (30 mesi) Federico Cherubini (16 mesi) e Maurizio Arrivabene (24 mesi) – costituisce una premessa molto pesante per il futuro giudizio e la possibilità di uno sconto di pena cospicuo. La partita è tutt’altro che finita, ora sarà proprio l’organo di secondo grado della giustizia calcistica, con una composizione diversa rispetto a quella che ha deciso la maxi penalizzazione, a rideterminare la sanzione sulla base delle osservazioni dell’ultimo grado di legittimità, riempiendo quella “carenza di motivazioni” in cui in sede di udienza aveva parlato anche il procuratore generale Ugo Taucer, soprattutto rispetto al famoso articolo 4, quello sulla mancata lealtà, il cuore della condanna. In linea puramente teorica è possibile che la Corte confermi persino i 15 punti, con realismo si può dire che si andrà incontro a una riduzione, il problema è ora di capire come quantificarla. Fra le tante cose sentite in questi giorni, anche la possibilità che torni al livello di quanto chiesto inizialmente dalla procura federale: i 9 punti che poi i giudici d’appello hanno portato a 15. Il dispositivo dice che la Procura “rinvia alla Corte Federale di Appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus F.C. S.p.A.”.

CHE TRAFFICO – La vicenda rischia di allungarsi. Da oggi il Collegio di Garanzia per lo Sport ha 30 giorni per pubblicare le motivazioni, è probabile che ai giudici delle Sezioni Unite possa servire anche un tempo inferiore, ma comunque si possono ipotizzare almeno due settimane. Solo allora la Corte d’Appello potrà fissare la nuova udienza, che potrebbe essere comunque nuovamente impugnata per “violazioni di diritto” mangiandosi inevitabilmente altro spazio di calendario e portando l’epilogo molto vicino alla fine della stagione agonistica. Un bel rompicapo, anche perché la questione tempi si intreccia anche con quella che riguarda l’afflittività. Una sanzione, per essere tale, deve incidere, cioè togliere qualcosa al club che viene punito. Non a caso, il procuratore Chinè aveva chiesto nell’ultimo processo d’appello che la penalizzazione dovesse portare la Juve dietro la Roma, allora quarta, togliendole la Champions. In caso di penalizzazione, il discorso resterebbe in tavola. Ma se il percorso primo-secondo-ultimo grado si concludesse dopo il 30 giugno a quel punto la pena potrebbe essere scontata nella prossima stagione.

LA STORIA PARALLELA – Tutto questo gioco di variabili incrocia anche l’altro possibile processo sportivo, quello su stipendi e rapporti illeciti con gli agenti. Per ora siamo alla chiusura indagini, il 27 aprile scadrà il tempo per la consegna delle memorie difensive della Juve e dei suoi dirigenti ed ex dirigenti potenziali incolpati. Poi il procuratore dovrà valutare la situazione e scegliere fra archiviazione e rinvio a giudizio. Le due vicende potrebbero dunque muoversi parallelamente condizionandosi in qualche modo a vicenda. Insomma, una storia che proprio non vuole finire.

Collegio Garanzia Coni, le decisioni sui dirigenti Juve, uno per uno

articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/storie/20-04-2023/sentenza-juve-collegio-garanzia-coni-decisioni-dirigenti-per-4601222535622/

Alcuni sono stati condannati in forma definitiva, a livello sportivo, per altri invece la squalifica viene sospesa in attesa di una nuova valutazione

FABIO PARATICI – Respinto il ricorso di Fabio Paratici, che si era auto sospeso al Tottenham in attesa di questa sentenza. Il dirigente resta inibito dalle attività per i prossimi 30 mesi.

ANDREA AGNELLIRespinto il ricorso di Andrea Agnelli. L’ex presidente della Juventus resta inibito dalle attività per i prossimi 24 mesi.

MAURIZIO ARRIVABENERespinto il ricorso di Maurizio Arrivabene, che fino a gennaio ha ricoperto in Juventus la carica di amministratore delegato del club. Resta inibito dalle attività per i prossimi 24 mesi.

FEDERICO CHERUBINIRespinto il ricorso dell’attuale direttore sportivo della Juventus, Federico Cherubini. Il dirigente resta inibito dalle attività per i prossimi 16 mesi.

PAVEL NEDVEDAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione dell’ex vice presidente della Juventus, Pavel Nedved. Al dirigente era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

ENRICO VELLANOAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione dI Enrico Vellano. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

PAOLO GARIMBERTIAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione dI Paolo Garimberti. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

ASSIA GRAZIOLI VENIERAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione di Assia Grazioli Venier. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

DANIELA MARILUNGOAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione di Daniela Marilungo. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

CAITILIN MARY HUGHESAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione di Caitilin Mary Hughes. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

FRANCESCO RONCAGLIOAccolto il ricorso e rimessa alle decisioni della Corte d’appello federale l’inibizione di Francesco Roncaglio. All’ex componente del cda era stata inflitta una squalifica di 8 mesi.

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12 aprile 2023

Juventus, la procura sportiva chiude l’indagine manovre stipendi e plusvalenze bis. Contestata la slealtà sportiva

articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_aprile_12/juventus-plusvalenze-manovre-stipendi-inchiesta-41aee2a0-d91e-11ed-8904-382c6cd9b10c.shtml#:~:text=Il%20procuratore%20sportivo%20Giuseppe%20Chiné,e%20i%20rapporti%20con%20gli%20agenti.

La Procura della Figc ha chiuso le indagini: contestato l’articolo 4, la lealtà sportiva. Tre i filoni, le manovre stipendi, i rapporti di partnership con altri club (fin qui chiamate plusvalenze bis) e i rapporti con gli agenti

Mentre si avvicina la data del ricorso al Collegio di garanzia per le plusvalenze (19 aprile), arrivano a un punto importante le altre indagini della giustizia sportiva sulla Juventus. Il procuratore Figc Giuseppe Chiné ha notificato al club e a otto dirigenti o ex (Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin e Cesare Gabasio) l’atto di chiusura delle indagini su tre filoni: le manovre stipendi, le operazioni di mercato con altre squadre come Atalanta, Udinese, Sampdoria, Sassuolo, Cagliari, Bologna (cosidette partnership sospette o plusvalenze bis) e i rapporti con gli agenti. Nell’atto, il procuratore Chiné contesta al club bianconero la violazione del principio di lealtà sportiva (articolo 4.1) per i tre filoni. Non sono questi (ancora) i deferimenti, ma si ha già l’idea delle conclusioni tratte dalla procura federale che ha avuto modo di approfondire le carte dell’inchiesta Prima della Procura di Torino.

Adesso le difese hanno quindici giorni per inviare memorie o chiedere di essere sentite. Chiné, dopo aver fissato gli eventuali incontri, avrà poi altri 10 giorni per decidere se archiviare (molto difficile) o deferire e avviare un procedimento sportivo che partirà dal primo grado; l’altra opzione, poco probabile, è che si arrivi a patteggiamenti. Gli agenti indagati saranno segnalati alla Commissione federale degli agenti.

Cosa sono le manovre stipendi – Oltre alla società Juventus l’articolo 4.1 (sulla lealtà sportiva) per le manovre stipendi viene contestato all’ex presidente Andrea Agnelli, all’ex dt Fabio Paratici, e all’ex vice presidente Pavel Nedved. Ma cosa riguarda questo filone? Per manovre stipendi si intendono le scritture private sottoscritte durante la pandemia in base alle quali i giocatori rimandavano la riscossione dello stipendio e non iscritte a bilancio. E — cosa che interessa la giustizia sportiva — non depositate in Lega e Federcalcio.

Le operazioni con gli agenti – Per le operazioni con gli agenti invece l’indagine riguarda il ds Federico Cherubini oltre a una serie di procuratori, da Davide Lippi a Gabriele Giuffrida. Tra le violazioni contestate ci sarebbe quella di aver pagato degli agenti sportivi per sette anni senza un’effettiva attività di intermediazione.

Partnership sospette – Per quanto riguarda gli scambi con le società cosiddette amiche il procuratore Chiné ritiene di avere abbastanza elementi per procedere sulla Juventus, mentre aspetta le indagini della magistratura ordinaria, al momento sottoposte a segreto istruttorio, per approfondire le posizioni dei sei club (Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari) che hanno trattato, sottoscritto o comunque pattuito «accordi confidenziali in operazioni di mercato senza provvedere al deposito della modulistica federale e/o provvedendo a depositare documenti recanti pattuizioni diverse da quelle concluse».

Un nuovo procedimento – Difficile definire i tempi di questo procedimento: la Federcalcio proverà a finire i due gradi di giudizio entro la fine di questo campionato in modo che le penalizzazioni eventuali possano essere applicate sulla stagione in corso. Ma anche in questo caso ci sarà eventualmente la possibilità di ricorrere al Collegio di garanzia.

Cosa rischia la Juventus? La violazione della mancata lealtà nel procedimento sulle plusvalenze ha portato alla penalità di 15 punti. In questo procedimento si potrebbe in teoria arrivare a una maximulta o un’altra penalizzazione in puntiNon è stato contestato, da quello che emerge, l’articolo 31 «violazioni in materia gestionale ed economica» con il comma 3 che recita: «La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti».

Il ricorso per il primo filone – Come detto la Corte d’appello federale ha già condannato la Juventus a 15 punti di penalizzazione per le plusvalenze revocando la precedente sentenza di proscioglimento. Perché? Perché sono intervenuti dei «fatti nuovi» che se conosciuti, avrebbero indirizzato diversamente il precedente giudizio. Questi fatti nuovi si trovano dentro le carte provenienti dall’inchiesta della Procura di Torino (dal valore «confessorio» secondo la Corte) e che riguardano la sola Juventus, non gli altri club. La Juventus ha fatto ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni che discuterà il caso il 19 aprile.

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12 aprile 2023

Plusvalenze, riparte l’inchiesta sull’affare Osimhen: l’ultima mossa della Finanza

articolo: Plusvalenze, riparte l’inchiesta sull’affare Osimhen: l’ultima mossa della Finanza (90min.com)

Continuano le indagini sulle presunte plusvalenze fittizie del Napoli. Stando infatti all’edizione odierna di Repubblica, la Guardia di Finanza ha fatto un blitz negli uffici della Turris, club di Torre del Greco che milita in Serie C, per acquisire i contratti di acquisto e quello di cessione Claudio Manzi, uno dei quattro giocatori – insieme agli altri giovani Luigi Liguori, Ciro Palmieri e il 3° portiere Orestis Karnezis – inseriti dal club azzurro come contropartite nella trattativa con il Lille per l’affare Osimhen.

Stando ai bilanci del 2020, i partenopei hanno valutato Manzi 4 milioni di euro. Tuttavia, il classe 2000 non ha mai messo piede in Francia: il contratto con il Lille l’ha firmato in Italia ed è stato subito girato in prestito alla Fermana prima di rimanere svincolato in seguito al cambio di proprietà dei Dogues. Dopo aver firmato a parametro zero con la Turris, lo scorso gennaio Manzi è stato venduto alla Virtus Entella per 120 mila euro. Molto meno dei 4 milioni di valutazione iscritti a bilancio dal Napoli.

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03 aprile 2023

Juve, la Procura ora indaga anche sul bilancio 2022

L’indagine sui conti della Juventus, con al centro l’individuazione di plusvalenzegonfiate” per far quadrare in conti bianconeri si allarga e fa finire sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche l’ultimo bilancio, quello del 2022.

Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, da una nota della Guardia di Finanzia, riportata nel febbraio scorso in merito all’inchiesta Prisma che indaga sui conti della Juve dal 2019 al 2021, gli effetti delle operazioni concluse con altre società, fra cui Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Sion, avrebbero ripercussioni anche sul bilancio 2022 juventino.

La società bianconera avrebbe omesso di rilevare nei rispettivi bilanci diverse passività, tra cui gli 8 milioni di euro di debito con l’Atalanta e altri 8 con il Sassuolo. Le prove di questo, sarebbero state raccolte nei documenti acquisiti dall’aggiunto procuratore Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni dopo la chiusura delle indagini preliminari. Proprio per questo motivo, è stato aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati.

La nota della Guardia di Finanza riporterebbe: «agli impegni (non depositati) assunti nei confronti dell’Atalanta e del Sassuolo — scrivono i militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Torino, come si legge sul Corriere-Torino — si ritiene che la società avrebbe omesso di rilevare nei relativi bilanci le seguenti passività: 8 milioni di euro per effetto del debito con l’Atalanta nel bilancio al 30 giugno 2021 (e poi in quello a 30 giugno 2022); altri 8 milioni per effetto del debito con il Sassuolo derivante dalla prelazione sul diritto di Traoré, nel bilancio al 30 giugno 2020 (e poi in quello chiuso al 30 giugno 2021)».

In mano agli investigatori ci sarebbe anche un altro documento, acquisito negli uffici di Deloitte, revisore dei conti della Juve: un memorandum, datato 2 settembre 2020, che riporta le firme di Fabio Paratisi e di Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta. Un documento che, secondo gli investigatori, aggiornerebbe il primo memorandum, del 25 giugno 2020. Era «allegato a una mail del 14 dicembre 2022, trasmessa alla società di revisione da Stefano Cerrato (manager del club e imputato ndr) a suo volta dallo stesso ricevuta, in riscontro a una richiesta di chiarimenti, dall’Atalanta».

Nella corrispondenza, in mano agli inquirenti, si parla «dell’esistenza di un credito di euro 3 milioni (al 31 marzo 2022) per “fatture da emettere” nei confronti di Juventus». Nella stessa mail, il club bianconero definiva il memorandum «giuridicamente inefficace», l’opposto di ciò che pensano gli inquirenti.

Anche perché come si legge nella nota redatta dalla Guardia di Finanza: «l’esistenza di debiti verso l’Atalanta non rilevati nei bilanci (per circa 6/7 milioni) è stata confermata anche dal ds Cherubini», davanti ai pm. Alla fine di 70 pagine, arrivano così le conclusioni: «Gli approfondimenti farebbero emergere l’esistenza di accordi/scritture private/memorandum relativi a diritti di opzione non depositati stipulati tra la Juve e Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Olympique des Alpes (Sion)». Accordi che, «ai sensi delle norme federali e, soprattutto, del principio contabile internazionale Ifrs 15, potrebbero portare quantomeno a rettificare alcune delle plusvalenze registrate nel bilancio al 30 giugno 2019». Nello specifico, si tratta di «32.788.000 euro su un totale di 127.053.000».

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31 marzo 2023

Juventus, ricorso al Tar per revocare lo scudetto 2018/19 e darlo al Napoli

articolo: Juventus, ricorso al Tar per revocare lo scudetto 2018/19 e darlo al Napoli (ilmattino.it)

Istanza di Codacons e Associazione Club Napoli Maradona

Un ricorso al Tar Lazio e un intervento «ad opponendum» al Collegio di Garanzia dello Sport per chiedere la revoca dello scudetto 2018-2019 alla Juventus e la sua assegnazione al Napoli: a presentare le due istanze sono stati il Codacons e l’Associazione Club Napoli Maradona. Secondo quanto rende noto un comunicato, le istanze sono state formalizzate oggi dagli avvocati Enrico Lubrano, Angelo Pisani, Oreste Pallotta e Carlo Claps, in qualità di difensori dell’Associazione Club Napoli Maradona e del Codacons.

Il ricorso al Tar si fonda, si legge nella nota, «sulla avvenuta violazione dei principi-base dell’ordinamento sportivo e della Giustizia Sportiva» e, in particolare, in relazione «all’avvenuto accertamento del fatto che la Società Juventus ha alterato la regolarità dei Campionati 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021» e questo imponeva, secondo i ricorrenti, «l’irrogazione della sanzione disciplinare della revoca dello Scudetto 2018-2019, con conseguente assegnazione dello stesso al Napoli (giunto secondo in classifica), come peraltro correttamente disposto dalla Corte Federale della Figc il 4 agosto 2006 in un caso analogo». Con l’istanza al Collegio di Garanzia dello Sport viene invece chiesto che venga rigettato il ricorso della Juventus contro la decisione con la quale la Corte Federale di Appello presso la Figc, Sezioni Unite, il 30 gennaio 2023, ha imposto alla società una penalizzazione di 15 punti in classifica.

Codacons e Associazione Club Napoli Maradona chiedono che invece venga confermata quantomeno «laddove indica espressamente che la Juventus, con operazioni illegittime dal punto di vista finanziario, ha alterato la regolarità dei campionati dal 2018 al 2021 (e, quindi, anche il campionato 2018-2019), avendo determinato una ‘inevitabile alterazione del risultato sportivo’, in palese violazione del principio-cardine di regolarità delle competizioni sportive, ribadito dalla stessa decisione». I legali hanno anche chiesto una copia del ricorso presentato dalla Juventus per predisporre una memoria difensiva, «da depositare entro il prossimo venerdì 7 aprile 2023 (per l’udienza del 19 aprile 2023) al fine di potere garantire il contraddittorio, quale espressione del giusto processo». I legali hanno infine chiesto «di essere ammessi a partecipare alla discussione nell’udienza fissata al prossimo 19 aprile 2023».

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30 marzo 2023

La Juventus trema per l’inchiesta sulla manovra stipendi: dalla Serie B ai -40 punti

articolo: La Juventus trema per l’inchiesta sulla manovra stipendi: dalla Serie B ai -40 punti (msn.com)

Le plusvalenze in confronto a queste inchieste sono niente. Questa è una frase citata in ambiente federale, riportata dal Corriere dello Sport che mette paura alla Juventus e ai suoi tifosi. Infatti se sul caso plusvalenze il club bianconero dovrà aspettare il 19 aprile la sentenza del Collegio di Garanzie sulla conferma o annullamento dei quindici punti di penalizzazione in classifica, sull’inchiesta legata alla manovra stipendi e manovra agenti la situazione sembra essere un po’ più complessa.

O meglio: sul caso plusvalenze la Juventus ha delle chance di vincere il ricorso e riprendersi i quindici punti in classifica; sul caso stipendi è tutto da decidere. E il tempo stringe. La UEFA chiede tempi stretti, la FIGC punta a chiudere tutto entro maggio.

Sull’inchieste legata alla manovra stipendi e agenti si delineano nuovi deferimenti, ma soprattutto sono in arrivo nuove richieste pesanti nei confronti della Juventus: si va dai 40 punti di penalizzazione in classifica (da scontare già in questa stagione) alla retrocessione in Serie B.

Di fatto in casa Juventus sembra di rivivere le settimane di Calciopoli. E già una intercettazione resa pubblica durante l’Inchiesta Prisma, con Stefano Bertola (ex CFO bianconero) protagonista, non anticipava nulla di buono per il club juventino:

In 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Anzi, peggio. Perché Calciopoli avevamo tutti quelli che ci davano addosso. Qui ce la siamo creata noi“.

A questo punto non resta che aspettare l’inizio del processo sulla nuova inchiesta legata alla manovra stipendi e agenti. Senza dimenticare quello legato alle collaborazioni particolari con alcune società italiane.

L’articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/it come:

  La Juventus trema per l’inchiesta sulla manovra stipendi: dalla Serie B ai -40 punti.

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27 marzo 2023

Juve, inchiesta Prisma: udienza preliminare rinviata al 10 maggio. Consob parte civile, Figc ed Erario no

articolo: Juve, inchiesta Prisma: udienza preliminare rinviata al 10 maggio. Consob parte civile, Figc ed Erario no | Primapagina | Calciomercato.com

Alle 12.30 il Gup, Marco Picco, è rientrato in aula, dove ha letto il provvedimento che dispone il rinvio dell’udienza preliminare che fa seguito all’inchiesta Prisma al 10 maggio. E’ stata accolta la richiesta di citazione della Juventus come responsabilità di parte civile, ma non è stata ammessa perché verrà discussa in udienza.

10.00 – E’ iniziata stamane a Torino ludienza preliminare dell’inchiesta Prisma, che vede coinvolta la Juventus con 12 suoi dirigenti e amministratori (fra ex e attuali). Dopo la richiesta di costituzione civile il Gup, Marco Picco, si è ritirato per valutare. 

Il Gup si è ritirato in camera di consiglio dopo richiesta di alcuni piccoli azionisti che si sono costituiti parte civile per la citazione della Juventus come responsabile civile. La Consob si è costituita parte civile, così come i piccoli azionisti Juve, mentre Figc ed Erario non si sono costituiti parte civile

Al momento, in attesa che il Gup si pronunci, l’ipotesi più probabile è quella di un rinvio

Il PM Gianoglio
, tra i titolari dell’inchiesta, ha dichiarato: “Penso che ci sarà un rinvio, la sospensione decisa dal giudice solo per scrivere il provvedimento

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27 marzo 2023

Juventus, i giorni del giudizio. Gup e Figc pesano le accuse

articolo: Juventus, i giorni del giudizio. Gup e Figc pesano le accuse – la Repubblica

Udienza preliminare al Tribunale di Torino: in ballo lo spostamento del processo a Milano. La procura del calcio decide sugli stipendi

TORINO 27 marzo 2023

Dopo un anno e mezzo di indagini, di passi indietro, polemiche, veleni e sentenze sportive, si apre lunedì con l’udienza preliminare di fronte al Gup Marco Picco il processo sui conti della Juventus. Nel seminterrato del tribunale di Torino, nell’aula dei maxiprocessi, inizia la partita più rischiosa per il club, quella con la giustizia penale. E anche quella sportiva è pronta a una nuova resa dei conti.

Juventus, i nodi del Gup – Il Gup si dovrà esprimere su due aspetti chiave. Il primo: accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dall’accusa nei confronti di 12 ex dirigenti bianconeri, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, il vice Nedved, l’ex ad Arrivabene, più la società bianconera come persona giuridica. Quindici i capi d’imputazione contestati dai pm Mario Bendoni Marco Gianoglio (Ciro Santoriello ha deciso di astenersi dopo la diffusione di vecchi video in cui diceva “tifo Napoli e odio la Juve“). L’inchiesta ha setacciato tre anni di bilanci: truccati, secondo la procura, grazie a un volume di plusvalenze ritenute fittizie e a due manovre sugli stipendi dei calciatori. Il secondo riguarda lo spostamento del processo. Tra i reati contestati dai pm anche quello di aggiotaggio. Per la difesa della Juventus, questa accusa comporterebbe lo spostamento del processo a Milano, sede della Borsa, o in seconda istanza a Roma, per competenza territoriale. Il gup Marco Picco chiederà il parere della Cassazione su quale debba essere la sede del processo: nell’attesa, l’udienza può essere sospesa.

La Juventus e il processo sportivo – Più avanzata è la battaglia con la Federcalcio. La giustizia sportiva ha già colpito, con una penalizzazione di 15 punti della Corte d’Appello federale: il Collegio di garanzia del Coni deciderà il 19 aprile se confermarla, cancellarla o farla riformulare alla Corte. Ma domani scade la proroga di 20 giorni richiesta dal procuratore Chinè per l’ultimo faldone proveniente dalla Procura di Torino. Materiale che la Juve e i suoi consulenti legali e contabili considerano “irrilevante“. Verosimile un nuovo deferimento: quindi, un nuovo processo sportivo.

Juventus, le manovre stipendi – Nel secondo filone dell’inchiesta federale spiccano le due manovre stipendi. Ossia accordi con i calciatori inizialmente scritti su moduli non federali. La prima, del 2020 e dovuta alla pandemia, coinvolgeva tutti e prevedeva la “rinuncia” a quattro mensilità da parte dei calciatori, sapendo però grazie a un accordo con l’allora presidente Agnelli che tre stipendi li avrebbero riavuti. Il secondo patto, del 2021, era invece individuale e non lo hanno firmato tutti: prevedeva però la restituzione di tutta la somma, anche in caso di trasferimento, grazie a delle side letter, scritture private, non previste dal regolamento. Per questo non teme solo la società ma anche i calciatori: rischiano fino a 2 mesi di squalifica, uno per ogni manovra firmata.

La Juventus e gli accordi con le altre società – Sul tavolo di Chinè anche approfondimenti sui rapporti con altri club. Per l’accusa, società come Atalanta, Sampdoria, Udinese, Bologna, Sassuolo Cagliari avrebbero di fatto agito come “banche” nei confronti della Juventus: contratti occulti, impegni di acquisto mascherati da “recompra“, e giocatori “parcheggiati o controllati, ma poi mai davvero tesserati. Il tutto, scritto su altre side letter. Ora la Procura della Federcalcio dovrà dire se legittime.

leggi anche: Juventus, il 19 aprile il Coni decide sul -15 in classifica – la Repubblica

leggi anche: Dybala-Juve, i conti del divorzio: “Gli arretrati anche ai suoi eredi” – la Repubblica

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08 marzo 2023

La Juve e la “carta Covisoc”: perché può far sparire il -15

articolo di Giovanni Albanese: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/08-03-2023/plusvalenze-juve-carta-covisoce-effetti-penalizzazione-460564265695.shtml

La pronuncia del Tar del Lazio è un po’ come un richiamo al Var per l’intera vicenda. E prima di Pasqua si esprimerà il Collegio di Garanzia del Coni.

Non è ancora cambiato il vento, ma sopra la Continassa nelle ultime ore c’è uno scorcio di sole che scalda l’ambiente e lascia ben sperare, sull’evoluzione del processo sportivo relativo al caso plusvalenze. Il Tar del Lazio ha dato ragione ai legali del club circa la possibilità di visionare le lettere scambiate dalla Procura federale della FIGC con la Covisoc nell’aprile del 2021, dal momento che il carteggio “è destinato a tutelare non solo le esigenze difensive del ricorrente, ma il più generale obbligo di trasparenza dell’azione amministrativa”. Secondo quanto sostengono i legali difensori ci sarebbe un vizio di forma, i giudici potrebbero infatti retrodatare i termini di obbligo di apertura dell’inchiesta e a quel punto una parte degli atti sarebbe inutilizzabile, finendo per invalidare il processo.

LA CARTA SEGRETA – Non è ancora una vittoria della Juve (e non è detto che lo sia) ma certo è un punto di svolta importante per la vicenda: diciamo un richiamo al Var che potrà far rivedere a tutti l’azione di un gol, con la possibilità di ribaltare la partita, essendocene ora – stando al parere dei legali difensori – le condizioni. Nella nota del 14 aprile 2021 l’organo di vigilanza chiedeva chiarimenti alla Federcalcio per via di alcune operazioni di mercato sospette. Fin qui però non c’è stata possibilità alcuna di visionare quella comunicazione, sulla quale i legali della Juve vorrebbero costruire una parte importante della loro difesa. Quel documento, infatti, potrebbe portare all’inammissibilità del processo davanti alla Corte d’appello federale per via della violazione dei tempi procedurali: svanirebbero così il provvedimento del -15 per la Juve nella classifica di Serie A come le inibizioni per i dirigenti coinvolti a diverso titolo nella vicenda.

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Caos Juventus, ora tocca alle altre: dai pm di Torino atti a sei Procure. Dall’Atalanta all’Udinese, ecco chi rischia

articolo di Redazione Web: Caos Juventus, ora tocca alle altre: dai pm di Torino atti a sei Procure. Dall’Atalanta all’Udinese, ecco chi rischia (msn.com)

Ora tocca alle altre squadre. Dall’inchiesta sui conti della Juventus fioriscono procedimenti giudiziari in altre città italiane. I pubblici ministeri di Torino hanno trasmesso una serie di carte ai colleghi di una mezza dozzina di procure. L’iniziativa è dettata da ragioni di competenza territoriale.

Caos Juve, ora tocca alle altre – Da tempo gli accertamenti dei magistrati subalpini e della guardia di finanza avevano portato alla conclusione che la Juventus avesse intrecciato, in materia di scambio e di compravendita di giocatori, rapporti di «collaborazione e di partnership» (i termini è utilizzato nelle carte processuali) con una quantità di altri club. Condotte innestate su «relazioni personali e a volte personali tra manager e dirigenti sportivi». Roba che – era la tesi del pm – poteva addirittura «mettere in pericolo la lealtà delle competizioni».

La giustizia sportiva, in materia di plusvalenze, ha sostanzialmente ‘scagionato‘ i campionati lo scorso 23 gennaio, quando la Corte federale di appello inflisse quindici punti di penalizzazione alla sola Juventus e prosciolse altre otto società finite sotto processo. Il motivo era che solo per il club bianconero erano state trovate – scrissero i giudici – tracce evidenti della volontà di truccare i bilanci. Ma contro quella decisione il legal team della Vecchia Signora presenterà un ricorso al Collegio di garanzia del Coni.

Cosa cambia adesso? – Non è scontato che la mossa della procura di Torino riapra i giochi. Quello che è chiaro è che gli investigatori ritengono di avere raccolto materiale meritevole di essere segnalato ad altre procure per approfondimenti di carattere penale. Secondo i pm torinesi – come si ricava dagli atti assemblati lo scorso anno – i rapporti di partnership riguardavano soprattutto Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli, Udinese; tra le carte comparivano anche Grosseto, Parma, Pisa, Monza, Cosenza, Pescara «per citarne alcune». Non è detto, però,  che siano proprio queste le squadre che saranno toccate dai prossimi accertamenti.

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02 febbraio 2023

Juve, Procura pronta a chiedere penalità di 20 punti per la manovra stipendi

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/02/02/juventus-penalita-manovra-stipendi/

La Juventus rischierebbe un’altra pesante penalizzazione per la “manovra stipendi”. Lo riporta Il Corriere dello Sport, spiegando che il club bianconero rischierebbe una penalità ulteriore di almeno 20 punti per le violazioni sugli accordi con i calciatori per gli stipendi, per le “partnershipopache con altri club e per i rapporti con gli agenti.

Nel frattempo, i legali della Juventus continuano a lavorare per il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni a proposito della prima penalizzazione, quella di 15 punti legata al caso plusvalenze e contro la quale la società controllata da Exor aveva immediatamente annunciato l’intenzione di presentare un ricorso.

Come ormai noto, gli avvocati della Juventus punteranno su un “vizio” che, nelle loro speranze, potrebbe invalidare l’intero processo sportivo sulle plusvalenze. I legali contestano alla Procura della FIGC , fin dalla scorsa primavera, di avere avviato il procedimento fuori tempo massimo.

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30 gennaio 2023

Corte FIGC: «Da Agnelli a Elkann, tutti consapevoli del modus operandi»

articolo di Redazione: Corte FIGC: «Da Agnelli a Elkann, tutti consapevoli del modus operandi» | Calcio e Finanza

Nel primo pomeriggio di oggi, la Corte federale della FIGC ha pubblicato le motivazione della sentenza che ha inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juventus nell’ambito della indagine condotta sulle plusvalenze registrate a bilancio dal club bianconero.

Nel documento delle motivazioni che, inoltre, hanno portato alle inibizioni dell’ex presidente della Juve, Andrea Agnelli, insieme ad altri 10 dirigenti bianconeri, fra quelli che non figurano più nell’organigramma della società e chi, come Arrivabene, ha conservato un ruolo nel club, si legge: «Ma oggi è esattamente un tale quadro fattuale ad essere radicalmente mutato. Il fatto nuovo, che prima non era noto, è proprio l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori. Il fatto nuovo – come è stato efficacemente sottolineato dalla Procura federale – è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata».

«Un quadro fattuale – quello appena citato – dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A. e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria”».

Sentenza Juve – La consapevolezza dell’artificiosità«Semmai, con una aggravante distintiva rispetto a qualunque precedente: proprio con specifico riguardo alla FC Juventus S.p.A., colpisce la pervasività ad ogni livello della consapevolezza della artificiosità del modus operandi della società stessa».

«Dal direttore sportivo di allora (Paratici) all’allora dirigente suo immediato collaboratore (Cherubini). Dal presidente del consiglio di amministrazione (Agnelli) a tutto il consiglio stesso (citato come consapevole dal medesimo Agnelli). Sino ancora all’azionista di riferimento e all’amministratore delegato (Arrivabene) e ancora passando per tutti i principali dirigenti, inclusi quelli aventi competenza finanziaria e legale».

«In alcuni casi, con una consapevolezza a tutto tondo dell’artificiosità delle operazioni condotte. In altri casi, con una consapevolezza più superficiale o magari persino di buona fede (ci si riferisce anche all’allenatore della squadra), ma comunque in grado di far dire che tutti fossero direttamente o indirettamente coscienti di una condizione ormai fuori controllo».

«Sul materiale probatorio disponibile si tornerà anche al momento del giudizio rescissorio. Per quanto d’interesse della fase rescindente qui trattata è senz’altro sufficiente il richiamo ai più rilevanti elementi dimostrativi, citati anche dalla Procura federale».

Sentenza Juve – Il libro nero di Paratici è “inquietante”«Primo tra tutti è l’inquietante “Libro Nero di FP” (cioè Fabio Paratici). Un tale documento, si noti, non è mai stato disconosciuto dal redattore (Federico Cherubini) ed è stato difeso dalla FC Juventus S.p.A. che, unitamente al predetto dirigente, lo ha fatto proprio, solo proponendone una interpretazione diversa rispetto a quella offerta dalla Procura federale, sostenendo si trattasse di un normale “appunto” di lavoro».

«Ora, l’elemento dimostrativo più rilevante, ad avviso della Corte federale, non è solo il contenuto testuale di detto “Libro Nero di FP”, di per sé sin troppo esplicito. Rileva piuttosto (quale conferma irredimibile del relativo esatto contenuto) il contesto nel quale esso è stato redatto. Emerge, invero, che detto “Libro” fosse stato preparato dal Cherubini come documento da utilizzare nella propria discussione con Paratici in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale (la circostanza è confermata dalle stesse dichiarazioni del Cherubini; si veda il file n. 656108 trasmesso alla Procura federale dalla Procura della Repubblica). Naturalmente, non è qui rilevante operare interpretazioni esorbitanti o azzardare qualificazioni circa il comportamento in sé del Cherubini o il rapporto con Fabio Paratici. Ma ben si comprende, ad una lettura distaccata di una simile circostanza, la capacità disvelatrice di detto Libro Nero. È evidente che Cherubini era pronto a contraddire con Paratici per discutere il proprio contratto (accettandolo o rifiutandolo, non importa) ed era pronto a mettere sul tavolo della discussione quelle che lo stesso Cherubini riteneva essere importanti “differenze di vedute”: cioè il fatto che Fabio Paratici avesse costantemente operato attraverso un sistema di plusvalenze artificiali».

«Ed è chiaro che nello scrivere il “Libro Nero di FP”, Cherubini rappresentava fatti veri che oggi non possono più essere efficacemente rinnegati».

«È per questa ragione che il mancato disconoscimento del documento e la mancata presa di distanza da esso della FC Juventus S.p.A. – a prescindere da ogni ulteriore rilevanza – ha una portata devastante sul piano della lealtà sportiva».

Sentenza Juve – La difficile situazione economico-finanziaria del club – «Da esso si trae la consapevolezza di un crescendo di difficolta economico-finanziaria della FC Juventus S.p.A. nel corso degli anni 2019, 2020 e 2021 (“come siamo arrivati qui?”) e della difficoltà di uscirne. E si individua anche il metodo rimediale che il Cherubini testimonia essere stato applicato da Fabio Paratici: “utilizzo eccessivo plusvalenze artificiali” (la cui conseguenza è un “beneficio immediato” ma anche un negativo “carico ammortamenti” per il futuro)».

«Il contenuto del “Libro Nero di FP” costituisce un elemento oggettivo non equivocabile. Tanto più tenuto conto della circostanza (e vi si tornerà oltre più diffusamente) che scopo del processo sportivo non è, evidentemente, inferire la consumazione di eventuali fattispecie di illecito a carattere penalistico. Oggetto di giudizio è solo la violazione delle norme sportive: nello specifico, dell’art. 4, comma 1 e dell’art. 31, comma 1».

Sentenza Juve – Il ruolo delle intercettazioni«Rilevantissime sono poi le intercettazioni telefoniche o ambientali (e le acquisizioni documentali) citate dalla Procura federale a sostegno della revocazione».

«Quella del 6 settembre 2021 tra Andrea Agnelli, presidente della FC Juventus S.p.A., e il rappresentante dell’azionista di riferimento John Elkann (intercettazione presente nel file n. 660969 trasmesso alla Procura federale dalla Procura della Repubblica), nella quale gli interlocutori operano un diretto riferimento al fatto che la direzione sportiva (cioè Fabio Paratici) si era “allargata” con lo svolgimento “di tutta una serie di operazioni …” che il presidente Agnelli, nel botta e risposta della conversazione, individua subito definendole di “eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze” . Così come l’ulteriore intercettazione tra Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene del 3 settembre 2021 (riportata nel file n. 660969 e file 660945 trasmessi dalla Procura della Repubblica), nel corso della quale gli interlocutori condividono che la responsabilità delle difficoltà della FC Juventus S.p.A. non poteva essere attribuita solo al Covid-19 (“sì ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene” ), posto che da un lato vi era la pandemia, ma dall’altro era stata “ingolfat[a] la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire”».

«E ancora, in più rispetto a quelle menzionate dalla Procura federale, si devono aggiungere le intercettazioni che coinvolgono contestualmente più dirigenti della FC Juventus S.p.A. con ruoli finanziari e legali (anch’esse riportate nel file n. 660969 trasmesso dalla Procura della Repubblica). Intercettazioni che dimostrano persino opacità nella rappresentazione all’esterno del reale contenuto delle operazioni condotte, tanto da sperare che “[quelli che] stanno cercando” (presumibilmente gli ispettori Consob) non scoprano carteggi altrimenti pericolosi: ci si riferisce all’intercettazione del 6 settembre 2021 tra taluni dirigenti della FC Juventus S.p.A. (Stefano Bertola, Stefano Cerrato e Cesare Gabasio) nel corso della quale, a proposito di Pjanic, si chiarisce che “han fatto uno scambio” (e dunque una consapevole permuta) e si condivide il rischio che emergano carte che invece devono restare riservate: “tela dico tutta? è meglio che non ci fosse quel carteggio” ; “no quel carteggio meglio di no”» .

«E più in generale si devono aggiungere quelle intercettazioni che dimostrano la natura alterata dei valori utilizzati (e il peso degli ammortamenti conseguenti) e comunque la natura esattamente permutativa di molte operazioni».

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Caso Osimhen, si allunga l’inchiesta della Procura sul Napoli

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/01/23/caso-osimhen-si-allunga-linchiesta-della-procura-sul-napoli/

 23 Gennaio 2023

Proroga di indagini sull’acquisto dell’attaccante del Napoli Victor Osimhen da parte della Procura partenopea che ipotizza nei confronti dei vertici della società azzurra il reato di false comunicazioni in bilancio.

Come riportato da Repubblica e Il Mattino, la lente di ingrandimento degli inquirenti napoletani, che hanno avviato gli accertamenti sulla compravendita del giocatore dal Lille (per 71 milioni e 250mila euro) su impulso della magistratura transalpina, si concentrerà sulla cessione (che ha coinvolto altri quattro calciatori) per altri sei mesi: la chiusura delle indagini è quindi prevista in primavera. Al lavoro, da mesi, ci sono i finanzieri che stanno passando al setaccio tutta la documentazione.

Accanto al reato di false comunicazioni in bilancio si ipotizza anche la dichiarazione fraudolenta, reato che riguarda il presidente della SSC Napoli Aurelio de Laurentiis, relativo a una parte della somma versata alla società francese, poco più di 21 milioni di euro, sulla quale non sarebbero stati versati 4,6 milioni di imposta sul valore aggiunto. La giustizia sportiva si era già occupata, senza rilevare illeciti, della compravendita dell’attaccante, e la società, attraverso i suoi legali ha ribadito di poter dimostrare la regolarità dell’operazione.

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«Dopo la Juve può toccare a Milan e Roma». Libero cita voci dalla procura del calcio

open.online 22 gennaio 2023

articolo: «Dopo la Juve può toccare a Milan e Roma». Libero cita voci dalla procura del calcio – Open

I bianconeri sono stati gli unici a essere penalizzati, per ora. Ma la procura federale continua ad approfondire la natura delle «partnership opache» in tutta la Serie A e non solo. Ecco chi rischia

Non solo la Juventus: il caso plusvalenze potrebbe allargarsi anche a Roma Milan, e alle squadre “satellite” coinvolte negli scambi considerati irregolari dei bianconeri. Esiste, infatti, un’altra inchiesta della Figc – la prima udienza sarà il prossimo 22 febbraio – che nasce dalle stesse carte della procura di Torino che hanno dato vita a quella che ha penalizzato i bianconeri, spiega questa mattina il quotidiano Libero. Finora, infatti, la Juventus è stata l’unica squadra penalizzata dalla sentenza della Figc sulle plusvalenze. Mentre i bianconeri si sono visti decurtare 15 punti in classifica, non sono arrivate sanzioni nemmeno per le squadre che con la Juve avevano fatto gli scambi oggetto di verifica. E i legali della Vecchia Signora non hanno mancato di farlo notare. Tra queste società, vi sarebbero in primis appunto la Roma, al centro delle verifiche per lo scambio SpinazzolaPellegrini, e il Milan per quello operato tra Bonucci e Caldara. Ma nel mirino della Figc ci sono anche Sassuolo e Udinese, e altre squadre che, riporta il Sole24Ore, avrebbero intrattenuto secondo gli inquirenti «partnership opache» con i bianconeri. Dentro e fuori dai confini italiani. Si parla anche di ParmaPisaCosenzaPescaraLuganoBasilea e Sion.

«La storia è tutta da scrivere» – «La storia è ancora tutta da scrivere», fanno sapere fonti della Figc, aggiungendo che «sarebbe un errore dire che le altre società di calcio chiamate in causa nella prima fase dell’inchiesta e i loro dirigenti sarebbero stati assolti». E infatti, la parola «assolve» non viene mai utilizzata dai giudici Mario Luigi Torsello, Domenico Luca Scordino, Alberto Faini, Salvatore Lombardo, Mauro Mazzoni, Vincenzo Barbieri e Claudio Teodori. «La revisione dei documenti della procura subalpina è sempre possibile» confermano fonti vicine a quella federale che va a caccia di «nuovi elementi». Per non parlare di eventuali condanne penali alle società. Per i bianconeri vorrebbe dire essere radiati da tutti i campionati della Figc e una multa che potrebbe arrivare anche a 150 milioni di euro. La sensazione è che quella appena scoperta sia solo la punta dell’iceberg di una sentenza che potrebbe avere effetti su tutta la Serie A.

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21 gennaio 2023

Juve, 30 giorni per il ricorso: cosa può cambiare

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/01/21/juventus-ricorso-cosa-cambia/

La stangata è arrivata nella serata di ieri: 15 punti di penalizzazione alla Juventus per il caso plusvalenze. Una sentenza che rischia di sconvolgere la stagione bianconera, ma nei confronti della quale la società ha immediatamente annunciato che presenterà ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport.

Questo, dunque, il prossimo passo del club piemontese in un percorso a ostacoli che si preannuncia piuttosto complicato. La Juventus avrà un mese di tempo per presentare ricorso (dopo aver letto le motivazioni: arriveranno entro 10 giorni) al terzo e ultimo grado di giustizia sportiva, ossia il Collegio di Garanzia dello Sport istituito presso il Coni.

Tempi rapidi: entro un mese dalla presentazione del ricorso, la vicenda dovrebbe chiudersi. Va ricordato – scrive La Gazzetta dello Sport – che il Collegio di Garanzia, presieduto dalla napoletana Gabriella Palmieri Sandulli, non può modificare la sentenza della Corte d’Appello e quindi eliminare o ridurre i 15 punti di penalizzazione.

Quello che può fare è rimandare indietro la decisione presa per una nuova discussione in caso di vizi di forma e/o violazioni di diritto della difesa. In caso di esito negativo, alla Juventus resterà solamente la strada del ricorso al TAR del Lazio, ed eventualmente quella del Consiglio di Stato.

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21 gennaio 2023

UEFA e “manovre stipendi”: gli altri rischi in casa Juventus

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/01/21/juventus-prossimi-processi-rischi/

Dopo la sentenza della giornata di ieri, che ha portato a una penalizzazione di 15 punti in classifica, la Juventus è attesa da nuove “partite” nei prossimi mesi. Scontri che non avverranno sul terreno di gioco, ma che riguarderanno ancora una volta la giustizia sportiva e quella ordinaria, due strade che continueranno ad intrecciarsi.

Saranno soprattutto cinque – scrive La Gazzetta dello Sport – gli appuntamenti da sottolineare in rosso sul calendario:

  • il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport;
  • l’udienza del Gup a Torino per l’inchiesta «Prisma» che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di alcuni dirigenti;
  • il potenziale processo sul secondo filone delle plusvalenze e le “partnership” con altri club;
  • le “manovre stipendi”;
  • il fronte UEFA.

È chiaro che la vicenda penale, con i suoi strumenti investigativi, ha di fatto indirizzato il filone sportivo costringendo addirittura a riaprire un processo che sembrava morto e sepolto. Ma a un certo punto, i due fronti si sono allontanati almeno sotto il profilo dei tempi. Il Collegio di Garanzia interverrà sicuramente prima dell’udienza di Torino che dovrà decidere sul rinvio a giudizio per i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali.

Nel frattempo, Chiné sta lavorando su altre questioni, a cominciare dalle cosiddette “partnership” con altri club. La procura federale non ha mai fatto nomi di squadre, ma ci sono delle supposizioni che nascono dalla lettura delle carte e che riguardano i rapporti con Sampdoria, Empoli (già giudicate e peraltro prosciolte in questa riapertura del processo), Atalanta, Sassuolo e Udinese.

C’è poi il capitolo “manovre stipendi”. Nel 2020 e nel 2021, gli anni Covid, la Juventus e un buon numero dei suoi giocatori avevano concordato una riduzione dei compensi, la cui vera natura sarebbe stata però occultata da accordi non trasparenti e fuori dai canali contrattuali consentiti (tra cui la falosa “carta Ronaldo”). Qui, c’è una concretezza diversa perché gli stessi pm, nei loro atti ufficiali hanno citato la violazione delle NOIF (le Norme Organizzative Interne Federali) per intese non depositate in Lega e in Federcalcio fra il club e i giocatori. Su questo argomento rischiano però anche gli agenti e pure i calciatori.

E la UEFA? La Federcalcio europea è spettatrice interessata di tutte le vicissitudini giudiziarie bianconere. Tuttavia, la sensazione è che a Nyon aspettino proprio i differenti esiti giudiziari italiani prima di poter tracciare una linea e concludere. In linea puramente teorica, la UEFA potrebbe anche decidere autonomamente di non consentire alla Juve di partecipare alle competizioni europee. Ma è anche possibile che l’organismo internazionale possa sentirsi sufficientemente rappresentato dai procedimenti italiani e si trasformi in una sorta di “notaio” delle sentenze espresse in Italia.

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250 gennaio 2023

Juventus penalizzata: la nuova classifica in Serie A

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/01/20/classifica-serie-a-juventus-penalizzata/

La Corte d’Appello FIGC ha comminato una penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus per il caso plusvalenze.

Ecco come cambia la classifica: i bianconeri scendono dal terzo al decimo posto passando da 37 a 22 punti, ora alla pari con Bologna ed Empoli. La zona Champions League, per i bianconeri, è ora distante 12 punti.

  • Napoli 47;
  • Milan 38;
  • Inter 37;
  • Roma 34;
  • Atalanta 34;
  • Lazio 34;
  • Udinese 25;
  • Torino 23;
  • Fiorentina 23;
  • Bologna 22;
  • Empoli 22;
  • Juventus 22;
  • Monza 21;
  • Lecce 20;
  • Spezia 18;
  • Salernitana 18;
  • Sassuolo 16;
  • Verona 9;
  • Sampdoria 9;
  • Cremonese 7.

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21 gennaio 2023

Juve, dal libro nero alla Consob: gli elementi della nuova sentenza

articolo di Redazionehttps://www.calcioefinanza.it/2023/01/21/perche-e-stato-riaperto-processo-juventus/

Per la riapertura del processo e la decisione sui 15 punti di penalizzazione alla Juventus, il capo della Procura federale Giuseppe Chiné ha dovuto portare all’attenzione della Corte d’Appello diversi nuovi elementi probatori a carico del club bianconero. Sono cinque, scrive La Gazzetta dello Sport, i punti su cui si è soffermata la Procura per questa nuova decisione.

Il primo riguarda il cosiddetto libro nero di Fabio Paratici”, dove alla domanda «come siamo arrivati qui?», si legge questa risposta di Cherubini: «Acquisti senza senso e investimenti fuori portata» e anche «utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali». Per Chiné si tratta di un «atto di natura confessoria di Cherubini» sul modus operandi di Paratici, perché «non si parla di plusvalenze, che sono legittime, ma di plusvalenze artificiali, decise a tavolino». Per il procuratore la Juve faceva tante operazioni a specchio per creare «un beneficio immediato».

Secondo punto, l’intercettazione della conversazione telefonica del 6 settembre 2021 tra John Elkann e Andrea Agnelli, in cui l’ex presidente dice: «Abbiamo fatto un ricorso eccessivo allo strumento delle plusvalenze. Se ti crolla il mercato ti crolla il mercato, questo è un dato di fatto». Chiné parla di «valenza confessoria straordinaria», perché la Juve dopo il Covid si è trovata «con le scorie della plusvalenza fittizia e Agnelli lo riconosce».

Il terzo punto è l’intercettazione di settembre 2021 tra Maurizio Arrivabene e Agnelli. Il primo dice: «L’aumento di capitale non è servito ad andare sul mercato, ma a coprire una situazione estremamente negativa dal punto di vista finanziario». E il secondo: «Sì, ma non è solo il Covid e questo lo sappiamo bene, perché noi abbiamo due elementi fondamentali: da un lato il Covid, ma dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda…». Per Chiné il riferimento è alle “plusvalenze fittizie” con il carico di ammortamenti sui nuovi acquisti.

Il quarto fatto nuovo è quanto emerge da un documento sequestrato negli uffici dell’avvocato Cesare Gabasio: «una pianificazione a tavolino delle plusvalenze che la Juventus doveva fare entro il 30 giugno 2020», ovvero uno dei bilanci sotto indagine. Chiné evidenzia importi decisi a tavolino «in cui l’aspetto tecnico era inesistente».

Infine, il quinto elemento è la delibera della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), in cui si legge che dalla propria attività ispettiva è emerso che tutte le operazioni sono state concluse in modo contemporaneo, coordinato con la controparte e senza corrispettivo di denaro.

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20 gennaio 2023

La risposta ufficiale della Juve dopo la sentenza: il club farà ricorso

articolo Di La redazione di 90minLa risposta ufficiale della Juve dopo la sentenza: il club farà ricorso (90min.com)

La risposta della Juventus, dopo la clamorosa decisione della Corte federale d’appello, non si è fatta attendere e il club bianconero ha dunque diffuso un comunicato ufficiale in cui si annuncia la volontà di fare ricorso e la logica attesa per le motivazioni di una sentenza così afflittiva (tale da comportare una penalizzazione di 15 punti in classifica).

Il comunicato della Juventus – Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica che la Corte Federale di Appello – Sezioni Unite, visto il ricorso per revocazione ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva proposto dalla Procura Federale, ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e pertanto revocato la pronunzia della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022 e, per l’effetto, disposto la penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus da scontarsi nella corrente Stagione Sportiva e l’inibizione temporanea per il Direttore Sportivo, Federico Cherubini, di mesi 16 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA.

Con la pronunzia revocata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze.

La Società attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia sin d’ora la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva”.

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20 gennaio 2023

Plusvalenze, prosciolte Samp, Genoa e gli altri 6 club coinvolti

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2023/01/20/plusvalenze-prosciolte-samp-genoa-e-gli-altri-6-club-coinvolti/

La Juventus è l’unico club sanzionato dalla Procura FIGC per il caso plusvalenze. La Corte d’Appello FIGC ha infatti prosciolto le altre otto società coinvolte.

La Corte Federale di Appello presieduta da Mario Luigi Torsello ha accolto in parte il ricorso della Procura Federale sulla revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello a Sezioni Unite n. 89 del 27 maggio scorso, sanzionando la Juventus con 15 punti di penalizzazione da scontare nella corrente stagione sportiva e con una serie di inibizioni per 11 dirigenti bianconeri (30 mesi a Paratici, 24 mesi ad Agnelli e Arrivabene, 16 mesi a Cherubini, 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio)”, si legge nella nota della FIGC.

“La Corte ha confermato il proscioglimento per gli altri 8 club coinvolti (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e i rispettivi amministratori e dirigenti”, conclude la FIGC nel comunicato.

La Corte d’Appello FIGC ha infatti accolto il ricorso della Procura FIGC solo per quanto riguarda la Juventus, riaprendo così il processo e comminando la sanzione in classifica ai bianconeri e ai dirigenti.

Per quanto riguarda la posizione degli club, così, la Corte d’Appello FIGC ha respinto il ricorso della Procura FIGC, prosciogliendo le altre otto società.

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20 gennaio 2023

Plusvalenze: stangata sulla Juve, 15 punti di penalizzazione

Andrea Agnelli, Pavel Nevded, Maurizio Arrivabene, Faabio Paratici

articolo Elisabetta Espositohttps://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/20-01-2023/juve-processo-plusvalenze-giornata-diretta-sentenza-4502050115741.shtml

La Corte federale d’Appello va oltre le richieste di Chinè. Pene pesanti anche per i dirigenti: 2 anni e mezzo a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved

Stangata clamorosa sulla Juventus: la Corte federale d’Appello è andata ben oltre i nove punti chiesti dal procuratore federale per il campionato in corso e ha sanzionato il club per il caso plusvalenze con 15 punti di penalizzazione. Pene pesanti anche per i dirigenti per cui è stata chiesta anche l’estensione a Uefa e Fifa: 2 anni e mezzo a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio. Assolti gli altri otto club e i rispettivi amministratori e dirigenti. La Juve presenterà ora ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.

SANZIONE AFFLITTIVA  – Vista la gravità dei fatti contestati e l’impatto avuto dal punto di vista sportivo sui campionati, la richiesta di Chinè era stata di una sanzione davvero afflittiva che tenesse la Juve fuori dall’Europa. La motivazione è: le plusvalenze fittizie nei bilanci al 30.6.19, 30.7.20 e la trimestrale 2021 hanno permesso alla Juve di ridurre le perdite e di non ricapitalizzare, e di fare il mercato, con effetti vantaggiosi sul piano delle competizioni sportive a cui ha partecipato in quelle stagioni. Quindi la penalizzazione, per essere afflittiva, deve collocare la Juventus in una posizione, in questo momento della stagione, che non permetta la partecipazione alle competizioni europee.

DIRIGENTI  – Mano pesante del procuratore c’era stata anche per i dirigenti bianconeri: se nei confronti delle altre società ha avanzato richieste di sanzione uguali a quelle del processo già celebrato nella primavera scorsa (di cui adesso ha chiesto la riapertura), nei confronti dei manager juventini le sue richieste sono aumentate di quattro mesi ciascuno proprio per la maggiore gravità delle condotte contestate rispetto ad allora: quindi, inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici16 mesi per Agnelli, 12 mesi per NedvedGarimberti e Arrivabene10 mesi e 20 giorni per Cherubini.

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/20-01-2023/plusvalenze-juve-difesa-l-appello-nessun-elemento-nuovo-4502049538685.shtml?intcmp=leggianche_free