Superlega: tutto quello che c’è da sapere dopo la sentenza della Corte UE
articolo: Superlega: tutto quello che c’è da sapere dopo la sentenza della Corte Ue (calcioefinanza.it)
La pronuncia dei giudici europei contro il monopolio di UEFA e FIFA sulle competizioni internazionali ha creato i presupposti giuridici per il rilancio del progetto Superlega. La guida di Calcio e Finanza per orientarsi in quello che sta succedendo nel calcio europeo.
I PUNTI CHIAVE:
- La sentenza della Corte di giustizia Ue
- Superlega, le reazioni dei protagonisti
- Il format della nuova Superlega
- La Superlega promette partite gratis per i tifosi
- Superlega, i club a favore e quelli contro
- La posizione delle istituzioni italiane
- Superlega, che cosa succede ora: i possibili scenari
La decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea che a stabilito l’abuso di posizione dominante da parte di UEFA e FIFA nell’organizzazione delle competizioni calcistiche a livello internazionale e nello sfruttamento commerciale delle stesse, ha creato i presupposti giuridici per il rilancio del progetto Superlega, lanciato e poi rapidamente tramontato nella primavera del 2021, davanti a pressioni politiche e proteste dei tifosi.
La pronuncia, che rischia di scardinare l’ordinamento sportivo internazionale, è arrivata a fonte della “questione preliminare” presentata ai giudici europei da parte del Tribunale commerciale di Madrid, cui nell’aprile 2021 si era rivolta European Superleague Company (la società di diritto spagnolo che era stata costituita per organizzare la nuova competizione calcistica europea fuori dall’egida della UEFA), cui si è affiancata più di recente A22 Sports Management, guidata dall’ex numero uno di RTL Deutschland, Bernd Reichart.
La sentenza della Corte di giustizia Ue – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha dato ragione alla Superlega, ritenendo che le norme FIFA e UEFA sull’approvazione preventiva di nuove competizioni per club siano contrarie al diritto comunitario. In particolare i giudici europei, pur non pronunciandosi sul fatto che la Superlega debba necessariamente essere approvata, hanno stabilito che FIFA e UEFA stanno abusando di una posizione dominante dovuta, non solo al fatto di poter autorizzare nuove competizioni tra club a livello internazionale, ma anche alla possibilità di imporre sanzioni a club e calciatori che decidessero di prendere parte a tali competizioni.
Non solo, secondo la Corte di giustizia Ue, FIFA e UEFA avrebbero abusato di questa posizione dominante anche per quanto riguarda lo sfruttamento commerciale, con particolare riferimento alla commercializzazione dei diritti televisivi, delle competizioni internazionali.
Superlega, le reazioni dei protagonisti – La sentenza della Corte di giustizia Ue favorevole alla Superlega è stata accolta con entusiasmo dall’amministratore delegato di A22 Sports Management, Bernd Reichart. «Abbiamo vinto il diritto di competere. Il monopolio della UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro», ha commentato con enfasi il manager tedesco.
Dura invece la reazione della UEFA che in una nota ufficiale emessa dopo la decisione dei giudici europei ha commentato: «Questa decisione non rappresenta un’approvazione o una validazione della cosiddetta Superlega; sottolinea piuttosto una lacuna preesistente nel quadro di pre-autorizzazione della UEFA, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022. La UEFA è fiduciosa nella solidità delle sue nuove regole e, in particolare, nella conformità con tutte le leggi e regolamenti europei pertinenti».
Un concetto ribadito anche dal numero uno di Nyon, Aleksander Ceferin, secondo cui «la Superlega non ha avuto il semaforo verde per il progetto che era stato proposto nel 2021».
Più sfumata la posizione della FIFA, che in passato era stata ritenuta vicina alle posizioni dei promotori della Superlega. «La FIFA», ha fatto sapere, «analizzerà la decisione in coordinamento con l’UEFA, le altre confederazioni e le associazioni membri prima di rilasciare ulteriori commenti. In conformità con i suoi statuti, la FIFA crede fermamente nella natura specifica dello sport, compresa la struttura a piramide – sostenuta dal merito sportivo – e i principi di equilibrio competitivo e solidarietà finanziaria».
Mentre le parole del presidente Gianni Infantino sembrano, almeno in apparenza, andare nel solco tracciato da Ceferin: «Con il massimo rispetto per la Corte di Giustizia europea, la sentenza di oggi non cambia nulla. Storicamente abbiamo organizzato le migliori competizioni al mondo e così sarà anche in futuro».
Il format della nuova Superlega – Subito dopo la pronuncia della Corte di giustizia della Ue, la European Superleague Company ha alzato il velo sul format del nuovo torneo continentale che punta a lanciare come alternativa a quelli organizzati attualmente dalla UEFA, ovvero Champions League, Europa League e Conference League.
La nuova Superlega proposta è una struttura di campionato costruita su una vera piramide paneuropea e composta da 64 club partecipanti in tre livelli. Gli elementi chiave della proposta prevedono innanzitutto la creazione di tre leghe, alle quali si accede dai campionati nazionali (la più bassa) e poi tramite un sistema di promozioni e retrocessioni. Questi i tre livelli:
- La Star League – la lega principale, composta da 16 club, divisi in due gruppi da 8
- La Gold League – la seconda lega, composta da 16 club, divisi in due gruppi da 8
- La Blue League – la terza lega, formata da 32 club, divisi in quattro gruppi da 8
La partecipazione alle competizioni sarà basata esclusivamente sul merito sportivo, senza la presenza di membri permanenti. Come detto, è previsto un sistema di promozioni e retrocessioni annuali tra le leghe.
La Superlega promette partite gratis per i tifosi – Una delle novità più rilevanti, considerando gli attuali modelli di business del calcio mondiale, riguarda la trasmissione delle partite. Il CEO Bernd Reichart e A22 Sports hanno infatti annunciato che le gare andranno in onda gratuitamente e che per farlo sarà utilizzata una nuova piattaforma a livello mondiale: il suo nome è Unify.
Oltre alle partite in diretta, la piattaforma offrirà highlights, approfondimenti e analisi delle partite, contenuti specifici per i club e molte altre opzioni interattive. Anche tutte le partite del torneo femminile saranno distribuite sulla piattaforma.
Superlega, i club a favore e quelli contro – Al momento, gli unici club favorevoli all’istituzione della Superlega, o perlomeno a una competizione nuova, gestita esclusivamente dai club partecipanti e senza il controllo della UEFA, sono solamente tre: i due fondatori del progetto, Real Madrid e Barcellona, e il Napoli che nella persona del presidente Aurelio De Laurentiis si è detto disposto ad aprire un dialogo sia con A22 che con la UEFA per una competizione nuova e migliore.
Apertamente contrari invece alcuni dei club che nell’aprile 2021 erano nel gruppo dei promotori del progetto come, ad esempio, l’Atletico Madrid, il Manchester United e l’Inter. I nerazzurri, in particolare, hanno ribadito «la propria convinzione che il futuro del calcio europeo possa essere garantito solamente dalla collaborazione tra i club all’interno dell’ECA e in partnership con UEFA e FIFA».
La posizione delle istituzioni italiane – Sulla vicenda della nuova Superlega sono intervenuti anche i vertici della politica sportiva italiana, a partire dal ministro dello Sport e delle politiche giovanili, Andrea Abodi. «La Corte non ha detto che si giocherà la Superlega ma che l’assetto va rivisto», ha osservato Abodi.«Il presupposto fondamentale per me», ha aggiunto il ministro, «è che ci sia inclusività della competizione, la tutela dei campionati e vivai nazionali».
Anche la Federcalcio si schiera contro la Superlega. La FIGC, a seguito della sentenza odierna della Corte di giustizia dell’Unione europea, ha diramato una nota per prendere le distanze dal nuovo progetto. «A seguito della sentenza della Corte dell’Unione Europea sul cosiddetto caso Superlega, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, riconoscendosi pienamente negli organismi sovraordinati della UEFA e della FIFA, ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali», ha sottolineato la FIGC.
Superlega, che cosa succede ora: i possibili scenari – Cosa può succedere ora? In attesa di capire il perimetro della sentenza, non si tratta comunque di una distruzione totale dello status quo del calcio europeo, ma è più probabile si vada verso una strada in cui alla UEFA vengono tolti alcuni “poteri” che attualmente ha in mano.
Può significare, ad esempio, togliere all’attuale federcalcio il ruolo di garante che può anche permettersi di punire i club per aver preso in considerazione ipotesi di tornei alternativi, oppure togliere alla stessa UEFA il potere a livello commerciale. Anche perché, va ricordato, la UEFA oggi svolge di fatto anche il ruolo di intermediario finanziario con i club: rispetto alla Lega Serie A, dove le società fatturano gli incassi dai diritti televisivi direttamente ai broadcaster, in ambito europeo invece i club fatturano i ricavi alla UEFA.
In questo caso, quindi, l’apertura da parte della Corte Ue aprirebbe a sua volta di fatto la strada all’ipotesi per i club di considerare tornei e organizzatrici alternative. Un po’ come avviene oggi tra FIA e Formula 1 per l’organizzazione del mondiale di F1: da un lato un ente istituzionale che fissa le regole, dall’altra un ente organizzativo e commerciale.
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Superlega, la sentenza integrale della Corte di Giustizia dell’Unione europea
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/12/21/superlega-sentenza-integrale-corte-di-giustizia-ue/
Cosa dice la sentenza completa della Corte di Giustizia dell’Unione europea su UEFA e FIFA e sull’organizzazione di nuove competizioni.
Giornata campale per il mondo del calcio e i suoi scenari futuri. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dato ragione alla Superlega, ritenendo che le norme FIFA e UEFA sull’approvazione preventiva di nuove competizioni per club siano contrarie al diritto comunitario. Una decisione che ha fatto esultare il CEO di A22 Sports Bernd Reichart, che ha parlato della fine del monopolio UEFA.
Dopo la pronuncia della sentenza, dalla Corte è arrivata anche la pubblicazione integrale della decisione odierna, relativa alle posizioni di abuso dominante da parte di due dei principali organi di governo del calcio. Di seguito, il testo della decisione presa dalla della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Superlega sentenza integrale – Il testo completo della decisione
L’articolo 102 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, ndr) deve essere interpretato nel senso che costituisce un abuso di posizione dominante il fatto che le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo, che svolgono parallelamente diverse attività economiche legate all’organizzazione di competizioni, abbiano adottato e applichino norme che subordinano alla loro autorizzazione preventiva la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di una nuova competizione di calcio per club e che controllano la partecipazione dei club di calcio professionistico e dei giocatori in tale competizione, sotto pena di sanzioni, senza che tali facoltà siano soggette a criteri materiali e a regole di procedura che ne garantiscano la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità.
L’articolo 101 del TFUE, paragrafo 1, deve essere interpretato nel senso che costituisce una decisione di un’associazione di imprese volta a impedire la concorrenza il fatto che le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo, che svolgono parallelamente diverse attività economiche legate all’organizzazione di competizioni, abbiano adottato e applichino, direttamente o attraverso le federazioni nazionali di calcio che ne sono membri, norme che subordinano alla loro autorizzazione preventiva la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di una nuova competizione di calcio per club e che controllano la partecipazione dei club di calcio professionistico e dei giocatori in tale competizione, sotto pena di sanzioni, senza che tali facoltà siano soggette a criteri materiali e a regole di procedura che ne garantiscano la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità.
Gli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), paragrafo 3, devono essere interpretati nel senso che le norme secondo le quali le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo, che svolgono parallelamente diverse attività economiche legate all’organizzazione di competizioni, subordinano alla loro preventiva autorizzazione la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di competizioni di calcio per club e controllano la partecipazione dei club di calcio professionistici e dei giocatori in tali competizioni, sotto pena di sanzioni, possono beneficiare solo di un’eccezione dall’applicazione dell’articolo 101, paragrafo 1, del TFUE o essere considerate giustificate alla luce dell’articolo 102 del TFUE solo se viene dimostrato, con argomentazioni e prove convincenti, che sono soddisfatti tutti i requisiti richiesti.
Gli articoli 101 del TFUE e 102 del TFUE devono essere interpretati nel senso che:
- non si oppongono a norme approvate dalle associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo, che svolgono parallelamente diverse attività economiche legate all’organizzazione di competizioni, in quanto designano tali associazioni come proprietarie originali di tutti i diritti che possono derivare dalle competizioni sotto la loro “giurisdizione”, purché tali norme si applichino esclusivamente alle competizioni organizzate da tali associazioni, escludendo quelle che potrebbero organizzare terze entità o imprese;
- si oppongono a tali norme in quanto attribuiscono a tali associazioni la responsabilità esclusiva per la commercializzazione dei diritti in questione, a meno che non si dimostri, con argomentazioni e prove convincenti, che sono soddisfatti tutti i requisiti necessari affinché tali norme possano beneficiare, ai sensi dell’articolo 101 del TFUE, paragrafo 3, di un’eccezione dall’applicazione del paragrafo 1 di tale articolo e possano considerarsi giustificate alla luce dell’articolo 102 del TFUE.
L’articolo 56 del TFUE deve essere interpretato nel senso che si oppone a norme secondo le quali le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo, che svolgono parallelamente diverse attività economiche legate all’organizzazione di competizioni, subordinano alla loro autorizzazione preventiva la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di competizioni di calcio per club e che controllano la partecipazione dei club di calcio professionistico e dei giocatori in tali competizioni, sotto pena di sanzioni, quando tali norme non siano soggette a criteri materiali e a regole di procedura che ne garantiscano la trasparenza, l’obiettività, la non discriminazione e la proporzionalità.
Da Star League a Blue League, come funzionano i tre livelli della Superlega
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/12/21/come-funziona-la-nuova-superlega/
Tutto quello che c’è da sapere tra promozioni, retrocessioni e campioni delle tre Leghe: ecco come funzionerà il nuovo torneo con 64 squadre.
Non soltanto il successo di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. La Superlega – in una sorta di remake dell’aprile del 2021 – ha lanciato nella giornata di oggi il suo nuovo torneo calcistico che, almeno nelle idee, raccoglierà un totale di 64 club divisi su tre leghe differenti. Ma come funzionerà? E come ci si potrà qualificare per la competizione?
«La nuova proposta per l’ESL (European Super League) è il risultato di un dialogo approfondito con un’ampia gamma di stakeholder del calcio negli ultimi due anni, tra cui tifosi, giocatori, club, leghe, responsabili politici e altri esperti», si legge nella nota ufficiale tramite la quale A22 Sports ha annunciato la creazione del nuovo torneo.
Come funziona la nuova Superlega – I tre livelli
La nuova Superlega maschile proposta è una struttura di campionato costruita su una vera piramide paneuropea e composta da 64 club partecipanti in tre livelli. Gli elementi chiave della proposta prevedono innanzitutto la creazione di tre leghe, alle quali si accede dai campionati nazionali (la più bassa) e poi tramite un sistema di promozioni e retrocessioni. Questi i tre livelli:
- La Star League – la lega principale, composta da 16 club, divisi in due gruppi da 8
- La Gold League – la seconda lega, composta da 16 club, divisi in due gruppi da 8
- La Blue League – la terza lega, formata da 32 club, divisi in quattro gruppi da 8
La partecipazione alle competizioni sarà basata esclusivamente sul merito sportivo, senza la presenza di membri permanenti. Come detto, è previsto un sistema di promozioni e retrocessioni annuali tra le leghe. La promozione nella Blue League si baserà sui risultati ottenuti nel campionato nazionale e rimane attualmente in fase di definizione, motivo per cui serviranno ulteriori confronti con i club per stabilirne le modalità di accesso dai campionati nazionali.
Come funziona la nuova Superlega – Dai gironi alla fase a eliminazione diretta
I club che prenderanno parte ai primi due livelli della Superlega giocheranno le partite in casa e in trasferta in gruppi di 8 squadre, con un minimo di 14 partite all’anno. Le prime quattro squadre classificate della Star League e della Gold League e le prime due di ogni girone della Blue League si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta, che prende il via dai quarti di finale. Queste sfide (e le semifinali) si giocheranno in gare di andata e ritorno, mentre la finale sarà in campo neutro.
A fine stagione, la fase ad eliminazione diretta determinerà i campioni di ogni lega e i club da promuovere di conseguenza. Le ultime due squadre classificate dei gironi della Star League saranno sostituite dalle due finaliste della Gold League. Stesso meccanismo per le ultime classificate nei gironi di Gold League, che saranno sostituite dalle finaliste della Blue League. Nella Blue League, 20 club su 32 ogni stagione lasceranno il posto a nuovi club che si qualificheranno tramite i campionati nazionali.
Non ci sarà un ulteriore affollamento del calendario rispetto a quanto previsto già dalle competizioni attuali e le partite infrasettimanali non interferiranno con i calendari dei campionati nazionali. Nel primo anno della competizione, i club saranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni. Si può ipotizzare che vi sia una sorta di ranking, come quello utilizzato dalla FIFA per determinare le squadre qualificate al nuovo Mondiale per Club del 2025.
Nulla sarà lasciato al caso, neanche dal punto di vista economico. A22 Sports spiega infatti che saranno introdotte regole di sostenibilità finanziaria e processi di applicazione trasparenti per garantire condizioni di parità tra i club partecipanti.
Superlega, chi è a favore e chi è contrario: i due schieramenti
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/12/21/superlega-i-club-a-favore-e-contro/
Il pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dato il via a varie prese di posizioni di associazioni e leghe nazionali. Ma ecco come si sono espressi i club.
Come prevedibile il pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a favore di A22 Sports Management, che porta avanti gli interessi del progetto della Superlega, contro il monopolio della UEFA e FIFA, ha dato il via alle prese di posizioni di leghe nazionali, manca ancora quella della Serie A, e le relative personalità di spicco, contro una competizione nuova e parallela a quelle già esistenti, che possa mettere a rischio i campionati.
Ma cosa pensano i club? D’altronde il progetto Superlega, come da sempre sottolineato da Bernd Reichart, CEO di A22, è pensato per migliorare le condizioni dei club, che ora devono sottostare al giogo della UEFA. Il pronunciamento odierno però non ha cambiato la posizione dei club, che per quasi la totalità sposa la linea della UEFA, FIFA e dell’ECA: rimanere insieme dentro i confini attuali delle competizioni nazionali e internazionali e provare a sistemare i problemi esistenti senza formare competizioni parallele.
Al momento, gli unici club favorevoli all’istituzione della Superlega, o perlomeno a una competizione nuova, gestita esclusivamente dai club partecipanti e senza il controllo della UEFA, sono solamente tre: i due fondatori del progetto, Real Madrid e Barcellona, e il Napoli che nella persona del presidente Aurelio De Laurentiis si è detto disposto ad aprire un dialogo sia con A22 che con la UEFA per una competizione nuova e migliore dopo la sentenza della CGUE.
Riassumendo, i club a favore sono:
- Real Madrid
- Barcellona
- Napoli
Ben più nutrito il fronte del no alla Superlega, o a qualunque nuova competizione gestita dai club al di fuori della UEFA e della FIFA:
- Malmö
- Manchester United
- Atletico Madrid
- Bayern Monaco
- Sparta Praga
- Slovan Liberec
- Istanbul Basaksehir
- Roma
- Copenhagen
- PSG
- Braga
- Bayer Leverkusen
- Apoel
- Monaco
- Zalgiris Vilnius
- Breidablik
- HJK Helsinki
- LASK
- Rosenborg
- Inter
- Salisburgo
- Lech Poznan
- Real Sociedad
- Lipsia
- Shamrock Rovers
- Legia Varsavia
- Siviglia
- Borussia Dortmund
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- Real Sociedad
- Lienfield
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