Il club lagunare dovrebbe giocare domenica la sfida di coppa Italia contro l’Ascoli
Focolaio Covid nel Venezia. Il club lagunare ha comunicato che “13 tesserati del club sono risultati positivi al Covid-19. Informate le autorità sanitarie competenti, i tesserati sono stati prontamente posti in isolamento nell’osservanza delle procedure previste dal protocollo sanitario“. La notizia arriva alla vigilia della sfida di domani pomeriggio (17:45) contro l’Ascoli valida per il primo turno di coppa Italia. continua a leggere
Quattro componenti del gruppo squadra della Fiorentina sono risultati positivi al Covid-19. Lo ha reso noto il club viola con una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito. Ecco il testo del comunicato:
“Fiorentina comunica che, in ottemperanza del Protocollo vigente, i componenti del gruppo squadra sono stati sottoposti a test molecolare per la ricerca del virus Covid 19, la sera precedente il raduno. Essendo risultati alcuni controlli di non chiara interpretazione, in accordo con il nostro partner di salute, sono stati ripetuti i test nella giornata di ieri.
Quattro soggetti, completamente asintomatici appartenenti al gruppo squadra, sono risultati positivi. Come da protocollo, sono stati posti in isolamento e verranno monitorati dalla società nelle prossime ore”.
Il Collegio di garanzia del Coni ha respinto il ricorso dei veneti che chiedevano il 3-0 a tavolino per la partita non disputata il 6 gennaio. Il calendario si riallinea
Il 5 maggio, con la sfida tra Salernitana e Venezia, il campionato tornerà finalmente a riallinearsi dopo mesi di rinvii per Covid e partite in sospeso. Il Collegio di garanzia dello sport presso il Coni ha infatti respinto il ricorso del Venezia contro la Federcalcio e la Salernitana, confermando la sentenza di primo e secondo grado che aveva deciso che il match si dovesse giocare. Il club veneto chiedeva invece il 3-0 a tavolino.
LA SFIDA – La gara si sarebbe dovuta disputare il 6 gennaio, ma la Salernitana non aveva potuto scendere in campo a causa dei tanti casi di coronavirus: la squadra granata, bloccata peraltro dalla Asl, si è ritrovata con appena sette giocatori a disposizioni (tra cui tre portieri). Il Venezia era comunque arrivato a Salerno, limitandosi ad un allenamento all’Arechi. Ci si ritrova così, quattro mesi dopo, a disputare un incontro in cui ci si giocano tre preziosissimi punti salvezza.
Il tecnico degli Spurs è in isolamento: sabato potrebbe anche essere in panchina contro il Brighton
Antonio Conte positivo al Covid. Un fastidioso imprevisto per il Tottenham in grande ascesa e in lotta per un posto in Champions. Il club londinese era già stato al centro di un focolaio ad inizio dicembre quando sette giocatori e diversi membri dello staff avevano contratto il coronavirus. Allora Conte la scampò, mentre lo scorso weekend è risultato positivo al tampone. Il tecnico degli Spurs si è subito isolato, non avrebbe particolari sintomi, e potrebbe anche essere in panchina sabato contro il Brighton.
Il Collegio di garanzia del Coni non ha ritenuto sufficienti le motivazioni del club milanese e di quello bergamasco. Niente da fare anche per l’Udinese: il match con l’Atalanta non si rigiocherà
Bologna-Inter si dovrà giocare. Il Collegio di garanzia del Coni, terzo e ultimo grado di giustizia sportiva, dopo l’udienza di oggi pomeriggio, ha infatti deciso di respingere il ricorso del club nerazzurro, che chiedeva lo 0-3 a tavolino per il match non disputato il 6 gennaio, confermando la decisione di primo e secondo grado.
LE POSIZIONI – La difesa nerazzurra si fondava sulla causa di forza maggiore, non invocata formalmente dal Bologna, ma come sostenuto dalla difesa rossoblù, il Giudice sportivo può intervenire anche d’ufficio.
IL RECUPERO – I tre punti che in un finale di stagione così concitato possono valere mezzo scudetto la squadra di Inzaghi dovrà dunque giocarseli sul campo: l’appuntamento è per mercoledì 27 aprile.
ATALANTA-TORINO – Respinto anche il ricorso dell’Atalanta che chiedeva la vittoria a tavolino del match del 6 gennaio contro il Torino, a cui i granata non avevano potuto prendere parte per i tanti casi Covid. Molto soddisfatto Eduardo Chiacchio, legale del club piemontese, che già aveva affrontato il delicato tema dei rinvii la scorsa stagione per la partita contro la Lazio senza mai uscirne sconfitto. Atalanta-Torino è in programma l’11 maggio, ma potrebbe subire variazioni in base al cammino in Europa League dei bergamaschi.
UDINESE-ATALANTA 2-6 – Niente da fare per l’Udinese che chiedeva di poter rigiocare la gara persa in casa contro l’Atalanta il 9 gennaio con un pesante 2-6. Le tante assenze per il Covid e un valore tecnico assolutamente sbilanciato a favore dei bergamaschi non hanno comunque fatto cambiare idea al Collegio che ha confermato le sentenze di primo e secondo grado.
LAZIO-TAMPONI – Infine respinto il ricorso dei due medici della Lazio Rodia e Pulcini contro la condanna a 5 mesi di inibizione nel processo bis davanti alla Corte sportiva d’appello, ultimo strascico del famoso caso Lazio-tamponi.
BOLOGNA, ITALIA – 06 GENNAIO: I giocatori dell’Inter si riscaldano prima dell’inizio della partita di Serie A tra Bologna FC e FC Internazionale allo Stadio Dall’Ara il 06 gennaio 2022 a Bologna, Italia. La partita non si svolgerà dopo che otto giocatori del Bologna FC sono risultati positivi al Covid. (Foto di Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
Gli avvocati dei due club hanno spiegato in videoconferenza le posizioni delle società: Milan e Napoli seguono gli sviluppi con un occhio alla classifica
È il giorno della decisione su Bologna-Inter, la gara rinviata il 6 gennaio e per cui i nerazzurri chiedono una vittoria a tavolino che oggi vale una fetta seria di scudetto. Nell’udienza davanti al Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni, presieduto per la prima volta da Gabriella Palmieri Sandulli che ha preso il posto di Franco Frattini, la difesa nerazzurra ruota tutta attorno alla causa di forza maggiore, non invocata formalmente dal Bologna ma di fatto acquisita dal Giudice Sportivo che in primo grado stabilì che la gara si dovesse giocare, così come fece in secondo grado la Corte sportiva d’appello, tanto che c’è già una data (il 27 aprile).
INTER – Spiega al Collegio l’avvocato dell’Inter Adriano Raffaelli, collegato in videoconferenza: “Siete giudici di legittimità: la questione di diritto che distingue questa causa da tutte le altre simili è il fatto che il Bologna non si sia presentato in campo il 6 gennaio e non abbia nemmeno mai invocato l’esimente della causa di forza maggiore. Siamo nel curioso caso di una causa di giustificazione senza che il beneficiario si sia mai giustificato. L’articolo 55 delle Noif è chiaro, sta a chi non si presenta dimostrare l’esistenza di cause di forza maggiore. Il secondo grado sembra dimenticarsene, muovendosi in contraddizione con l’articolo 55: la sua decisione va riformata, o c’è stata una violazione di una norma, oppure si è ritenuto di sorvolare su questa, ma in questo caso viene omessa la motivazione”. Quindi si sofferma su un’altra questione: “Il provvedimento interdittivo della Asl di Bologna non risolve il tema della partecipazione alla gara con un numero adeguato di atleti. Il Bologna stesso nella sua memoria cita la regola federale per cui si gioca se si hanno 7 tesserati in grado di scendere in campo. Rispetto a questo, il club non ci ha mai dato spiegazioni. Viene da pensare che sulla questione il Bologna nasconda qualcosa, cioè che numericamente avrebbe potuto partecipare”.
IL BOLOGNA – L’avvocato del Bologna Mattia Grassani, anche lui da remoto, risponde punto su punto: “Il tema della possibilità di avere avuto o meno 7 elementi non compete a un giudice di legittimità ed è stata comunque discussa ed esaurita nei primi due gradi di giudizio. Sulla causa di forza maggiore, noi il 5 gennaio abbiamo comunicato a tutti, anche al Giudice sportivo, di aver ricevuto un provvedimento dalla Asl che impediva alla rosa della prima squadra di prendere parte alle successive due gare. Gli organi di giustizia sportiva sapevano quindi della sussistenza di una causa di forza maggiore. Noi avevamo documentato la sua esistenza come richiesto dall’articolo 55, articolo che non condiziona l’azione a un’attivazione processuale, ma ritiene invocabile l’istituto dal Giudice sportivo stesso qualora ne sussistano gli elementi“. Quindi, dopo aver preso a esempio Juventus-Napoli del 2020, aggiunge: “Gli articoli 64, 65, 66 del Codice di giustizia sportiva attribuiscono al Giudice sportivo un potere di determinazione dei risultati che può avvenire sulla base di un ricorso, ma anche d’ufficio, come in questo caso“.
I TEMPI – La sentenza è attesa in serata, assieme alle decisioni su altri ricorsi discussi oggi, quelli per Atalanta-Torino e Udinese-Atalanta terminata 2-6. La tensione è alta per l’Inter ma anche per Milan e Napoli che insieme ai nerazzurri si giocano lo scudetto in questo finale di campionato sempre più appassionante.
Il provvedimento della procura della Federcalcio dopo la partenza per Torino, il 5 gennaio, di Lobotka, Rrahmani e Zielinski “nonostante la comunicazione della Asl”
Napoli, 31 marzo 2022
Il Napoli è stato deferito per responsabilità diretta dalla Procura Federale della Figc per la scelta di aver schierato Zielinski, Lobotka e Rrahmani il 6 gennaio allo Stadium in occasione del match contro la Juventus, terminato 1-1. I tre giocatori erano stati messi in isolamento fino al 9 gennaio dall’Asl Napoli 2 perché contatti stretti con positivi. La notizia arrivò mentre il gruppo azzurro era già in volo verso Torino. Zielinski, Lobotka e Rrahmani non avevano ancora la terza dose booster e per questo motivo avrebbero dovuto rispettare l’isolamento. il Napoli, invece, schierò tutti e tre nella formazione titolare che riuscì a pareggiare allo Stadium, senza Luciano Spalletti positivo al Covid.
Il club azzurro prese questa decisione nell’immediata vigilia della partita appellandosi al protocollo introdotto nel giugno 2020 dalla Figc. Il documento introduceva il concetto di quarantena soft consentendo agli atleti di compiere il percorso casa-lavoro, quindi di allenarsi e di giocare le partite ufficiali.
La Lega ha fissato le date delle 5 partite non Il presidente della Lega, Casini: “Ho scritto a Malagò e Gravina per trovare insieme una soluzione che possa ridurre sensibilmente i tempi delle eventuali controversie in caso di gare rinviate, anche con procedure speciali”
Roma, 30 marzo 2022
La Lega ha programmato le date delle cinque gare rinviate nei mesi scorsi: mercoledì 20 aprileUdinese-Salernitana (Dazn), una settimana dopo, il 27 aprile, Fiorentina-Udinese (Dazn-Sky), Salernitana-Venezia (Dazn) e Bologna-Inter (Dazn-Sky), l’11 maggioAtalanta-Torino (Dazn), con quest’ultima che potrebbe subire una variazione in caso di impegni della Dea in Europa League. Non sono stati invece ancora decisi gli orari delle partite. Va ricordato che per Udinese-Salernitana, Bologna-Inter e Atalanta-Torino manca ancora il giudizio del Collegio di Garanzia presso il Coni.continua a leggere
20 aprile 2022 – Udinese – Salernitana
27 aprile 2022 – Fiorentina – Udinese, Salernitana – Venezia, Bologna – Inter
11 maggio 2022 – * Atalanta – Torino (quest’ultima che potrebbe subire una variazione in caso di impegni della Dea in Europa League)
Tra gli ultimi casi positivi in serie A si aggiunge l’attaccante del Cagliari Leonardo Pavoletti e un giocatore della Roma. Intanto gli interisti Lautaro Martinez e Matias Vecino si sono negativizzati. La situazione squadra per squadra
Una sorpresa sgradita alla ripresa degli allenamenti della Roma che ha annunciato la positività di un calciatore della prima squadra.
Una brutta notizia che non ha spento i sorrisi dei presenti a Trigoria. Con la pausa nazionali in procinto di chiudersi, Mourinho è al lavoro per preparare il match contro la Sampdoria al Ferraris.
Tanti i Primavera aggregati con la prima squadra e a Trigoria, dopo la parte atletica, c’è il via al lavoro con la palla. Le prove di formazione scatteranno però solo col ritorno dei nazionali. L’unico dubbio riguarda Nicolò Zaniolo, reduce dalla panchina al derby contro la Lazio. Il classe 1999 è in ballottaggio con Sergio Oliveira che parte favorito.
“Di nuovo in pista”, ha scritto l’ex Porto sui social in vista di un rush finale che può servirgli per convincere definitivamente la società a riscattarlo.
L’attaccante dell’Inter salterà le sfide di qualificazioni ai mondiali contro Venezuela e Ecuador. Resterà in isolamento una settimana
Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid 19. Per questo non raggiungerà i compagni della nazionale argentina impegnati nelle qualificazioni dei mondiali in Qatar, il 26 marzo contro il Venezuela e il 30 con l’Ecuador. A darne notizia è stata la stessa Seleccion albiceleste tramite i propri canali social: “Lisandro Martínez, con un infortunio muscolare al tendine del ginocchio alla gamba sinistra e Lautaro Martínez, positivo al Covid 19, saranno assenti per questa doppia data di qualificazione“.
Una settimana di isolamento – La positività al Covid di Lautaro, confermata da una nota dell’Inter, imporrà al giocatore una settimana di isolamento fiduciario a partire da domenica, giorno in cui ha fatto i tamponi. Poi potrà tornare alla Pinetina ad allenarsi, in vista della gara di Torino con la Juventus del prossimo 3 aprile. Oltre a Lautaro sono stati testati altri sei giocatori, che come lui dovevano prendere un volo intercontinentali per raggiungere le proprie nazionali: Correa, Sanchez, Vidal, Vecino e i fratelli Carboni della primavera, entrambi alla prima convocazione con l’Argentina. Tutti sono risultati negativi.
#SelecciónMayor Lisandro Martínez, con una lesión muscular en isquiotibiales de su pierna izquierda y Lautaro Martínez, positivo de Covid 19, serán baja para esta doble fecha de eliminatorias. pic.twitter.com/tZZ4bDah9V
COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO – Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19
COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO
Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19
21/03/2022
MILANO – FC Internazionale Milano comunica che Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19 in seguito al test effettuato nella giornata di domenica prima della partenza per l’Argentina, dove sono in programma gli impegni con la propria nazionale.
Il giocatore seguirà da ora le procedure previste dal protocollo sanitario.
L’ex bandiera della Juventus, 76 anni il prossimo 5 luglio, è ricoverato nella Stroke Unit dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri. Nello scorso marzo la moglie Irene morì a causa del Covid
Giuseppe Furino (Palermo, 5 luglio 1946) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Paura per Beppe Furino. L’ex calciatore, 76 anni il prossimo 5 luglio e bandiera della Juventus tra gli anni Settanta e Ottanta, è ricoverato nella Stroke Unit dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri a causa di una emorragia cerebrale.
Il senso di colpa per la moglie – Le condizioni di Furino, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, sono stabili pur nella loro gravità. Escluso al momento l’intervento chirurgico. Nel marzo scorso l’ex capitano della Juventus, vincitore tra l’altro di otto scudetti, ha vissuto il dramma della morte della moglie Irene dopo aver contratto il Covid. “Mi sento in colpa, l’ho portato io in casa e ho contagiato tutti, questo è il mio senso di colpa infinito. Sono confuso, è successo così in fretta, la situazione è precipitata e ci ha contagiato tutti“, aveva detto raccontando il suo “dolore indescrivibile“.
La partita della prima giornata di ritorno, originariamente in programma lo scorso 6 gennaio ma non disputata per l’assenza della squadra friulana falcidiata dai casi positivi al Covid-19, deve essere recuperata
Fiorentina-Udinese si deve giocare. Lo ha stabilito il giudice sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, che ha deciso che la partita della prima giornata di ritorno, originariamente in programma lo scorso 6 gennaio ma non disputata per l’assenza della squadra ospite falcidiata dai casi positivi al Covid (ben 9), deve essere recuperata.
Cancellato il 3-0 a tavolino per i viola – Inizialmente era stato assegnato il 3-0 a tavolino alla Fiorentina, come da regolamento, per via dell’assenza di una delle due squadre dopo i primi 45 minuti d’attesa da parte dell’arbitro. Quindi il match è stato messo sub judice in attesa di nuova documentazione. Il supplemento d’indagine ha portato a una conclusione deliberata nella giornata di venerdì 18 febbraio: “In scioglimento della riserva di cui al comunicato n.128 dell’8 gennaio 2022, delibera di NON applicare alla Soc. Udinese Calcio le sanzioni previste dall’art.53 NOIF per la mancata disputa della gara in oggetto, rimettendo alla medesima Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara medesima“. continua a leggere
Dal giro di tamponi effettuato prima della partita casalinga contro il Verona arrivano cattive notizie per il tecnico. Assenze che si sommano ad altrettanti infortunati e allo squalificato Mancini
Dopo il giro di tamponi prima della partita casalinga contro il Verona, in casa Roma è emersa la positività di quattro calciatori. Sono sintomatici ma tutti in buone condizioni di salute. “Le autorità sanitarie competenti – informa il club giallorosso – sono state immediatamente informate. I calciatori stanno bene e si trovano in isolamento domiciliare. Il gruppo squadra è stato di conseguenza posto sotto stretta sorveglianza, come da indicazioni“.
Assenze che vanno ad aggiungersi agli infortunati Ibanez, Shomurodov, Mkhitaryan ed El Shaarawy e allo squalificato Mancini. Zaniolo ha accusato un fastidio al quadricipite e probabilmente non sarà della partita. Per Mourinho, dunque, è emergenza.
La Corte sportiva d’appello ha detto no al club milanese che chiedeva il 3-0 a tavolino. Ora si rivolgerà al Collegio di garanzia del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva
Respinto il ricorso dell’Inter che chiedeva il 3-0 a tavolino per la mancata disputa della gara con il Bologna, prevista al Dall’Ara il 6 gennaio. La Corte sportiva d’appello, secondo grado di giudizio, ha deciso, allineandosi con la scelta del Giudice sportivo, che la gara vada rigiocata.
UN NUOVO RICORSO – I rossoblù non erano scesi in campo, lasciando la squadra di Inzaghi in attesa per 45 minuti sul terreno di gioco, in seguito ai tanti casi Covid tra i bolognesi che avevano spinto l’Ausl emiliana a mettere in quarantena la squadra. Una motivazione ritenuta dal Giudice sportivo “causa di forza maggiore“, valutazione evidentemente condivisa dalla Corte oggi, con soddisfazione del Bologna difeso dall’avvocato Mattia Grassani. Il club nerazzurro non ha comunque intenzione di fermarsi e farà ricorso al Collegio di garanzia del Coni.
L’attaccante bianconero avrebbe violato l’isolamento per effettuare le visite mediche per la Juventus
Dusan Vlahovic (Getty Images)
Sulla vicenda della presunta violazione dell’isolamento dell’ex giocatore della Fiorentina DusanVlahovic per andare a Torino a svolgere le visite mediche per la Juventus “il dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana centro, in virtù delle normative sulla violazione del domicilio in caso di positività e sugli spostamenti non autorizzati, ha effettuato una segnalazione all’autorità giudiziaria che farà gli accertamenti opportuni“. Lo ha spiegato, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale, l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini.
Vlahovic era stato trovato positivo al Covid. Il ventiduenne attaccante serbo era asintomatico e vaccinato con tre dosi. Non è chiaro se avesse già osservato tutto il periodo di isolamento prescritto quando andò a Torino per sostenere le visite per la società bianconera.
“La vicenda – puntualizza Bezzini – non è seguita direttamente dalla Regione ma dalla Asl Toscana centro che, avendo appreso dai media la notizia della presenza di Vlahovic a Torino in un periodo in cui causa positività avrebbe dovuto essere in isolamento, ha effettuato delle verifiche per comprendere se fossero arrivate delle istanze per richiedere il trasferimento di luogo dove effettuare l’isolamento. Tali verifiche hanno fatto rilevare che non sembrerebbero essere arrivate all’Asl istanze di questa natura“.
L’assessore ha poi aggiunto che le informazioni relative a questo caso “attengono ad attività dell’autorità giudiziaria e sono di natura sanitaria, per cui dobbiamo rispettare la privacy”, e sarà quindi compito “dell’autorità giudiziarie accertare definitivamente i fatti“.
Il tecnico nerazzurro era stato contagiato già lo scorso aprile, quando guidava la Lazio
Milano, 24 gennaio 2022
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è positivo al Covid 19. A comunicarlo è il club nerazzurro con una nota, in cui precisa che l’esito è arrivato dopo “un tampone di controllo effettuato in data odierna“. Il comunicato della società informa anche che “il tecnico seguirà da ora le procedure previste dal protocollo sanitario“. È stato lo stesso allenatore a riferire in mattinata al personale medico del club di avere un leggero raffreddore e a chiedere di essere testato. La prima conseguenza della positività di Inzaghi è e che il vertice di mercato con i dirigenti interisti, in programma per i prossimi giorni, si terrà in videoconferenza e non di persona. L’allenatore piacentino, attento nell’indossare la mascherina al chiuso fra centro sportivo e strutture dello stadio (eccezion fatta per le interviste tv), si trova infatti in isolamento. È la seconda volta che risulta positivo al Covid. La prima fu lo scorso aprile, quando ancora allenava la Lazio.
Nuovi tamponi per chi è in Italia – L’Inter ha subito organizzato un programma di test a disposizione di giocatori, staff tecnico e altri elementi del gruppo squadra o a contatto con esso. Ma i giocatori in questo momento sono di riposo, molti stranieri hanno fatto ritorno a casa, si rivedranno alla Pinetina solo mercoledì. continua a leggere
Bologna-Inter si deve giocare. Lo ha stabilito il Giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, deliberando di “non applicare (al club felsineo ndr) le sanzioni previste dall’articolo 53 NOIF” (ovveroil 3-0 a tavolino) e, inoltre, “rimettendo, alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara“.
IL COMUNICATO:
Premesse in fatto
in data 6 gennaio 2022 era in programma, alle ore 12.30, la gara Bologna-Internazionale, valida per la prima giornata di ritorno del campionato Serie A TIM;
il 3 gennaio 2022 la CAN rendeva noto che per la gara Bologna-Internazionale era stato designato quale Direttore di gara il Sig Ayroldi;
il 5 gennaio 2022, alle ore 21.23, la soc. Bologna inviava l’istanza di rinvio e la documentazione della AUSL di Bologna;
il 6 gennaio 2022 il Direttore di gara Sig Ayroldi, passato il tempo di attesa di 45 minuti, certificava, sul referto arbitrale, che la gara non si era potuta svolgere a causa della mancata presentazione della Soc. Bologna;come
reso noto con il C.U. n. 128 dell’8 gennaio 2022, il Giudice Sportivo considerava la gara Bologna-Internazionale “sub iudice”;
la soc. Bologna non presentava ricorso circa la regolarità della gara non disputata e/o per il riconoscimento della forza maggiore ex art. 55 NOIF FIGC;
ciò nondimeno, la documentazione disponibile può ritenersi sufficiente per assumere le decisioni di stretta pertinenza di questo Giudice Sportivo in ordine alla gara in epigrafe, rilevando in particolare quanto segue;
il provvedimento della AUSL di Bologna prot. n. 1343 del 5 gennaio 2022 attestava che: la soc. Bologna, in data 30 dicembre 2021, aveva comunicato che due atleti, di ritorno dalle vacanze natalizie, pertanto senza essere venuti a contatto con altri membri della squadra, erano risultati positivi;
il 5 gennaio 2022 la soc. Bologna aveva invece comunicato la positività di ulteriori tre componenti del gruppo squadra che, in base all’acquisita dichiarazione del team manager, nelle giornate del 3 e 4 gennaio 2022 erano stati a contatto con altri ventisette tesserati;
l’Azienda sanitaria bolognese, tenuto conto dell’elevata contagiosità del virus e la sua notevole circolazione nell’area e che, a differenza delle prime due, le ulteriori tre positività configuravano a tutti gli effetti una situazione di focolaio, non potendosi escludere in definitiva il manifestarsi, nelle ore successive, di ulteriori casi di positività per tutti i contatti stretti (comunicati) dei casi già accertati, richiamata la circolare Min. salute n. 60136 del 30 dicembre 2021 nonché le indicazioni generali della FIGC per l’emergenza COVID, disponeva pertanto:
l’isolamento per 7/10 giorni degli atleti positivi;
la stretta sorveglianza sanitaria e l’obbligo di indossare mascherine FFP2 per cinque giorni per tutti i soggetti vaccinati con ciclo completo negli ultimi centoventi giorni o guariti da meno di centoventi giorni o che abbiano eseguito la dose vaccinale di richiamo (booster);
la quarantena domiciliare per cinque giorni, fino al 9 gennaio 2022, oltre al test, per i componenti del gruppo squadra con ciclo vaccinale completato da più di centoventi giorni;
la quarantena domiciliare per dieci giorni, fino al 13 gennaio 2022, oltre al test, per i componenti del gruppo squadra non vaccinati.
a tali misure specifiche per i singoli componenti l’AUSL riteneva, però, di dover aggiungere il divieto generalizzato, per tutto il gruppo squadra, di partecipare ad eventi sportivi ufficiali per almeno cinque giorni, ovvero fino al 9 gennaio 2022;
la Lega Serie A impugnava il provvedimento dell’Azienda sanitaria dinanzi al TAR dell’Emilia Romagna, invocando misure cautelari; il Giudice territoriale adito, in sede monocratica, ha rigettato, con decreto n. 5/2022 dell’8 gennaio 2022, l’istanza di misure urgenti, motivando esclusivamente in base alla prevalenza dell’interesse pubblico fondamentale alla salvaguardia della sicurezza sanitaria rispetto all’interesse fatto valere dall’Associazione ricorrente;
tutto ciò premesso, avuto riguardo alle peculiarità del caso di specie ed impregiudicata ogni valutazione di legittimità del provvedimento che il Giudice Amministrativo effettuerà in sede cautelare collegiale e in sede di giudizio di merito, pare evidente a questo Giudice, in sede di analisi di merito ad esso spettante secondo l’ordinamento sportivo, che il dispositivo finale interdittivo del provvedimento della AUSL di Bologna possa validamente costituire un caso di forza maggiore, declinato sotto le modalità dell’esimente per factum principis, trattandosi di determinazione non necessitata e non di per sé prevedibile, in alcun modo – soprattutto – sollecitata dalla stessa società Bologna, che si è limitata a comunicare il susseguirsi di casi di positività tra i propri tesserati attenendosi per il resto, per quanto è dato conoscere, ai Protocolli federali validati dall’Autorità sanitaria;
nessun addebito dunque, anche in termini di carenza di una perfetta diligenza, può essere imputato alla società bolognese, a fronte di un provvedimento della AUSL (al momento) valido ed efficace, e di tale situazione sembra aver tenuto conto anche la Lega di Serie A che, viste anche le istanze di rinvio dell’incontro Cagliari-Bologna formulate in due occasioni dalla medesima società bolognese, ha disposto l’effettuarsi della predetta gara in data successiva al 9 gennaio 2022, data finale di efficacia minima del provvedimento dell’Azienda sanitaria;
in scioglimento della riserva di cui al Comunicato n. 128 dell’8 gennaio 2022, delibera di NON applicare alla Soc. Bologna le sanzioni previste dall’art. 53 NOIF per la mancata disputa della gara in oggetto, rimettendo alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara.
Non è stato nemmeno convocato contro l’Inter, eppure ci sarebbe stato bisogno della sua classe. Si era assentato per mesi dopo i quattro gol storici al Valencia
Come mai Josip Ilicicnon ha giocato l’ultima partita di campionato contro l’Inter, nemmeno convocato da Gian Piero Gasperini, in una squadra in emergenza completa e che aveva bisogno della sua classe? Se è vero che nella sfida infrasettimanale contro il Venezia era stato squalificato, la sua assenza dai convocati anti Inter poteva essere imputata al Coronavirus. E invece no.
La situazione è in realtà più ingarbugliata di quanto potesse sembrare inizialmente. Purtroppo pare che il malessere sorto dopo la prima ondata epidemica — con gravi conseguenze per Bergamo e provincia — che aveva risvegliato molte paure nel fuoriclasse sloveno, sia tornato.
Una circostanza che era stato gestita con estrema delicatezza da parte dei nerazzurri, che avevano deciso di attendere il ritorno in campo di un giocatore che, proprio alle porte dell’emergenza Covid, aveva segnato una quaterna storica in Champions League (negli ottavi contro il Valencia) e che consideravano chiave per la propria formazione titolare. continua a leggere
SERIE A – Salernitana e Venezia sono alle prese con due focolai da Coronavirus: i veneti hanno addirittura 14 positivi nel gruppo squadra (si tratterebbe di 8 calciatori e 6 membri dello staff), i campani 8 (tutti giocatori). Il nuovo protocollo, appena entrato in vigore, prevede che con un numero di positivi superiore al 35% della rosa (quindi 9 su 25) potrebbe essere imposto l’alt.
Il programma della 23esima giornata di Serie A in programma nel fine settimana rischia di essere zoppo. L’emergenza Covid, infatti, potrebbe comportare il rinvio di due delle partite in calendario, ovvero Inter-Venezia (sabato 22 gennaio alle 18 a San Siro) e Napoli-Salernitana (domenica 23 alle 15 al Maradona). In particolare, Inter-Venezia è in forte dubbio alla luce del focolaio che ha colpito i lagunari: la società veneta ha infatti reso noto che i positivi al Coronavirus sono addirittura 14 (si tratterebbe di 8 calciatori e 6 membri dello staff). Situazione decisamente critica anche in casa Salernitana dove i positivi sono 8 e altri tamponi verranno effettuati nella giornata di oggi, giovedì. continua a leggere
IL COMUNICATO DEL VENEZIA
“Il Venezia FC comunica che, oltre ai casi fatti registrare in data 15 gennaio, durante i test eseguiti quotidianamente dal gruppo squadra negli ultimi giorni, sono emerse 10 positività al Covid 19. In totale sono quindi 14 i positivi nel gruppo squadra. Informate le autorità sanitarie competenti, i tesserati sono stati prontamente posti in isolamento secondo le attuali normative e seguiranno le procedure previste dal protocollo sanitario“.
Dopo il via libera dal Cts al nuovo protocollo sugli sport di squadra (ma manca la circolare che spiega su quale base calcolare il 35%) continua a salire il numero di positivi: nella squadra sarda Aresti, Bellanova, Lovato e Grassi si aggiungono ad Oliva e a 5 Primavera, 4 tesserati nel club lagunare, 3 nuovi casi nei campani e uno tra i granata
Il Covid, in particolare la variante Omicron con la sua alta contagiosità, non concede tregua alla serie A. Il giorno dopo il via libera da parte del Comitato Tecnico Scientifico al nuovo protocollo sugli sport di squadra (con la soglia del 35% come limite per far scattare il blocco degli incontri) sale ancora infatti il numero di positivi nei club di serie A. In particolare, stando alle informazioni diffuse dalle società, a registrare i maggiori problemi sono Cagliari, Venezia, Salernitana e Torino. continua a leggere
La comunicazione è arrivata poco prima della partita col Ghana, poi pareggiata. I controlli post-guarigione hanno riscontrato delle lesioni cardiache all’attaccante dell’Arsenal, all’ex Juve Lemina e ad Axel Meyè. La Caf ha deciso di non farli scendere in campo
Pierre-Emerick Aubameyang (reuters)
Neanche il tempo di godersi la negativizzazione al covid che subito sono arrivate altre brutte notizie: Emerick Aubameyang, Mario Lemina e Axel Meyè, tre giocatori del Gabon impegnati in coppa d’Africa, non possono scendere in campo perché presentano lesioni cardiache in conseguenza del contagio. La Federazione gabonese lo aveva comunicato con una nota ufficiale poco prima dell’inizio della partita contro il Ghana finita poi in parità, spiegando come la “Caf non abbia voluto correre rischi“.
La doccia fredda dopo la negativizzazione: Prosegue, quindi, il momento nero fuori dal campo del Gabon che già prima dell’inizio della coppa d’Africa aveva in squadra un vero e proprio focolaio. Nonostante tutto era arrivata la vittoria sulle Comore e c’era grande speranza in vista della sfida contro i ghanesi col rientro della stella Aubameyang. E, invece, dai medici è arrivata l’ennesima doccia fredda. L’attaccante dell’Arsenal ha poi commentato il tutto sui social con un’emoticon in lacrime e un messaggio di incoraggiamento per i suoi compagni (Andiamo ragazzi!).
Trovato l’accordo per la bozza del Governo dopo il vertice con Coni e Federazione Medico-Sportiva: ci si ferma con 12 casi nel gruppo squadra, ma senza Primavera: domani la Lega dovrà cambiare il protocollo
Milano, 12 gennaio 2022
Fumata (quasi) bianca per le nuove norme che ridurranno la discrezionalità delle Asl per consentire una gestione uniforme dei casi di positività Covid nei campionati di vertice di calcio, basket e pallavolo. Nel documento praticamente approvato si sottolinea la validità della famosa circolare della quarantena soft, che consentì la ripartenza della serie A dopo il lockdown, permettendo ai contatti stretti dei positivi di continuare ad allenarsi e di giocare le partite. Ma c’è di più, nella bozza, destinata dopo l’appuntamento con la conferenza Stato-Regioni a passare al vaglio del Cts prima di diventare una circolare del ministero della Salute, si fissa anche una nuova asticella: al raggiungimento di una soglia di positività fra i calciatori/atleti del gruppo squadra, la partita sarà rinviata. Si sarebbe trovato un compromesso al 35 per cento. Per dire, in una rosa calcistica di 33-34 calciatori fino a 11 casi di positività si potrebbe giocare, con 12 non più.
PRIMAVERA NO – L’espressione “gruppo squadra” sarebbe da leggere quindi senza l’inclusione dei Primavera, qualcosa di molto più vicino al modello Premier League. Il passaggio che lo rende decisamente diverso da quanto disposto dalla Lega di serie A, che invece aveva fissato un altro limite: con 13 calciatori non positivi, pure se si tratta di Primavera (l’unico vincolo è quello della maggiore età), si può giocare la partita. La futura circolare non sarebbe però un’invasione di campo nei confronti dell’autonomia organizzativa del calcio. Il limite per far scattare la mancata disputa della partita è una misura di carattere sanitario, la soglia oltre il quale c’è il focolaio. I club si riuniranno domani a questo punto con la necessità di rimodulare il protocollo della Lega. continua a leggere
L’effetto del decreto sui ritardatari e sui No Vax. Problemi anche per Italia-Macedonia del Nord: molti avversari sono vaccinati con Sputnik, rischio campo neutro
11 gennaio 2022
Se mercoledì sera foste a San Siro e a un certo punto doveste accorgevi di un calciatore che lascia la propria auto nel parcheggio ed entra allo stadio a piedi, non stupitevi dell’anomalia. Anzi, iniziate a farci l’abitudine. Il super green pass obbligatorio rischia di togliere il calcio a una fetta di professionisti del pallone. La prima vittima sarà, mercoledì sera, il portiere della Juventus Wojciech Szczesny. L’ultima rischia di essere a marzo la Nazionale italiana.
Szczesny, da anni convinto che la cosa più difficile che possa capitargli in Italia sia sentire il suo nome pronunciato correttamente, ha scoperto che giocare la Supercoppa contro l’Inter può essere persino di più complicato. Il motivo? “Non ha il green pass“, come ha rivelato Allegri annunciandolo in panchina. Ha appena ricevuto la prima dose, ma per il certificato deve aspettare 14 giorni. Quindi lui e quella ventina di calciatori di Serie A non vaccinati e che non hanno avuto il covid, non potranno raggiungere gli stadi con i compagni. E per chi gioca in trasferta è un problema. continua a leggere
Dall’Atalanta al Verona, tanti i casi che condizionano il campionato
Milano, 11 gennaio 2022
L’elenco dei giocatori delle 20 squadre di serie A attualmente positivi al coronavirus:
I casi dell’Atalanta: positivi 3 calciatori.
I casi del Bologna: situazione complessa a poche ore dalla partita con il Cagliari: sono attualmente positivi al Covid Gary Medel, Federico Santander, Emanuel Vignato, Aaron Hickey, Marco Molla, Wisdom Amey, Botond Bartha e Kacper Urbanski. Si sono invece negativizzati Nicolas Viola, Nico Dominguez e SydneyVan Hooijdonk.
I casi del Cagliari: Mazzarri al momento non può contare sul solo Nahitan Nandez, mentre si è negativizzato il nuovo acquisto Goldaniga. Positivo anche Godin, che però è ormai fuori rosa.
I casi dell’Empoli: nessun caso da segnalare al momento.
I casi della Fiorentina: 2 calciatori attualmente positivi.
I casi del Genoa: sono Serpe, il tecnico Shevchenko e un membro dello staff gli attuali positivi.
I casi dell’Inter: resta tranquilla la situazione, con il solo Alex Cordaz (terzo portiere) tra i positivi.
I casi della Juventus: dopo la negativizzazione di Chiellini, Arthur e Pinsoglio, è emersa la positività di Ramsey, per altro in uscita dalla Juve. Oltre a Pavel Nedved, anche il presidente Andrea Agnelli è positivo e non potrà seguire la Supercoppa dallo stadio.
I casi della Lazio: nessun caso di positività.
I casi del Milan: restano quattro i positivi (tutti calciatori), di cui il solo Tatarusanu è stato reso noto.
I casi del Napoli: situazione abbastanza complessa: al momento restano positivi Kalidou Koulibaly, Hirving Lozano, Kevin Malcuit, Alex Meret, Mario Rui e Piotr Zielinski. Nella lista vanno inclusi anche il quinto portiere Boffelli e tre membri dello staff.
I casi della Roma: la situazione vede Fuzato e un altro calciatore positivi al momento.
I casi della Salernitana: quadro in lento miglioramento: i positivi sono scesi a sei (5 calciatori + 1 componente gruppo squadra).
I casi della Sampdoria: nessun positivo.
I casi del Sassuolo: positivi tre giocatori (uno è Peluso) e un membro dello staff.
I casi dello Spezia: dopo le cinque negativizzazioni della settimana scorsa, al momento non si segnalano altri casi.
I casi del Torino: emergenza sanitaria rientrata: al momento restano positivi tre calciatori (di cui uno, Ansaldi, ha reso nota la sua situazione sanitaria) e un membro dello staff.
I casi dell’Udinese: sono 7 i calciatori positivi (più un membro dello staff), di cui uno ha scoperto la positività solo lunedì mattina dopo aver giocato con l’Atalanta domenica.
I casi del Venezia: un solo calciatore attualmente positivo.
Verona: con il tampone negativo di Ragusa, restano otto i giocatori positivi: a Montipò, Berardi, Çetin, Frabotta, Coppola, Faraoni e Bessa, si è aggiunto Sutalo poco prima della partita con la Salernitana.
Il presidente bianconero, vaccinato e asintomatico, non sarà in tribuna al Meazza mercoledì per la Supercoppa contro l’Inter
10 gennaio 2022
Andrea Agnelli
Dopo Pavel Nedved, anche Andrea Agnelli è risultato positivo al Covid e non sarà in tribuna mercoledì al Meazza per assistere alla sfida tra Inter e Juventus che mette in palio la Supercoppa italiana. Il presidente bianconero, che già ieri non era all’Olimpico per il match contro la Roma e che non ha avuto contatti con la squadra, è infatti in isolamento. Regolarmente vaccinato, è asintomatico.
A meno di 24 ore dalla gara persa per 2 a 6 contro gli orobici, la società friulana fa ricorso avverso la regolarità della gara del 9 gennaio. Intanto il club comunica che, oltre a un membro dello staff, è risultato positivo al virus un giocatore che ha giocato contro i nerazzurri
L’Udinese non ci sta e ha presentato un ricorso al Giudice Sportivo di A dopo la pesante sconfitta casalinga per 2 a 6 contro l’Atalanta arrivata tra le polemiche a causa dei tanti casi positivi al coronavirus nel gruppo bianconero. Il club friulano infatti ha “depositato un preannuncio di ricorso al Giudice Sportivo della Lega Serie A, avverso la regolarità della gara di campionato Udinese-Atalanta disputata ieri“. Lo apprende l’Ansa da fonti qualificate della società. Il ricorso scaturisce dalle decisioni opposte della Lega e dell’autorità sanitaria che avevano rispettivamente autorizzato e vietato la disputa della partita.
“Positivo un giocatore sceso in campo contro l’Atalanta” – Intanto, a meno di 24 ore dalla gara contro i bergamaschi, non accenna a placarsi il focolaio Covid in casa bianconera e la società friulana ha annunciato che, “all’esito di nuovi test molecolari effettuati questa mattina, oltre a un ulteriore membro dello staff, è risultato positivo al Covid-19 un giocatore che ha preso parte alla gara contro l’Atalanta … continua a leggere
La Lega non è stata tempestiva, ma anche il Coni poteva dire subito che c’erano problemi: va salvata l’integrità della A
Milano, 11 gennaio 2022
I sei gol all’Udinese li ha celebrati poco anche l’Atalanta. D’altronde quando una partita la decide un virus c’è poco da festeggiare. Non è stato di sicuro uno spettacolo da esportazione, di quelli insomma che promuovono un campionato all’estero. Il punto è che non andava giocata, si doveva rinviare. Così come si poteva scegliere un’altra data per Cagliari-Bologna di oggi. Il calendario è intasato, certo, ma la decisione Uefa di far recuperare alla Premier le partite non disputate anche durante le serate Champions apre di fatto alla possibilità di utilizzare molte più date, salvando così l’integrità del torneo, ma anche lo spettacolo e il diritto del telespettatore a vedere sfide tra due formazioni al massimo delle loro possibilità. Il protocollo varato di corsa qualche giorno fa non funziona. Era prevedibile. La Lega non è stata tempestiva, ma anche il Coni quanto meno poteva dire subito che non funzionava, anziché aspettare l’evidenza e il malumore crescente dei club. Un intervento di Malagò, prima e non dopo, avrebbe magari corretto alcune delle misure previste nel protocollo, soprattutto quella che obbliga a schierare anche ragazzini senza alcuna esperienza pur di far disputare un incontro. C’è bisogno di buon senso, in quella norma se ne vede poco. continua a leggere
L’emergenza Covid-19 continua purtroppo a tenere banco in Serie A. Di seguito un elenco (in costante aggiornamento) dei giocatori attualmente positivi al Coronavirus:
ATALANTA
Attualmente positivi: 3 positivi non identificati
Precedentemente positivi: Juan Musso, Jose Luis Palomino
BOLOGNA
Attualmente positivi: Marco Molla, Nico Dominguez, Nicolas Viola, Aaron Hickey, Gary Medel, Federico Santander, Sydney van Hooijdonk e Emanuel Vignato
CAGLIARI
Attualmente positivi: Nahitan Nandez
EMPOLI
Attualmente positivi: –
FIORENTINA
Attualmente positivi: 2 calciatori non specificati
GENOA
Attualmente positivi: Laurens Serpe
Precedentemente positivi: Domenico Criscito, all. Shevchenko
INTER
Attualmente positivi: Alex Cordaz
Precedentemente positivi: Edin Dzeko, Martin Satriano
JUVENTUS
Attualmente positivi: Carlo Pinsoglio, Koni De Winter
Precedentemente positivi: Arthur, Giorgio Chiellini, Matias Soulé
LAZIO
Attualmente positivi: –
MILAN
Attualmente positivi: Ciprian Tatarusanu, Alessio Romagnoli, Fikayo Tomori, Davide Calabria
NAPOLI
Attualmente positivi: Hirving Lozano, Victor Osimhen, Kevin Malcuit, Mario Rui, Alex Meret, all. Spalletti, Kalidou Koulibaly, Piotr Zielinski
Precedentemente positivi: Lorenzo Insigne, Fabian Ruiz, Eljif Elmas
ROMA
Attualmente positivi: Borja Mayoral, Daniel Fuzato e 1 calciatore non specificato
SALERNITANA
Attualmente positivi: 10 calciatori non specificati
SAMPDORIA
Attualmente positivi: Tommaso Augello, Wladimiro Falcone e 1 calciatore non specificato
SASSUOLO
Attualmente positivi: Federico Peluso, Edoardo Goldaniga
SPEZIA
Attualmente positivi:
Precedentemente positivi: Victor Kovalenko, Rey Manaj, M’Bala Nzola e Petko Hristov
TORINO
Attualmente positivi: Christian Ansaldi e altri 5 giocatori positivi non identificati
Precedentemente positivi: Simone Verdi
UDINESE
Attualmente positivi: 12 calciatori non specificati e 3 membri dello staff
VENEZIA
Attualmente positivi: 2 calciatori non specificati
VERONA
Attualmente positivi: Giangiacomo Magnani e altri 7 calciatori non specificati
Il centrocampista era stato a contatto con un positivo prima della partita contro la Juventus, insieme a Lobotka e Rrahmani: tutti e tre sprovvisti di terza dose. Il difensore è stato fermato dopo il giro di tamponi effettuato dal Senegal a poche ore dall’inizio della Coppa d’Africa
Piotr Zielinski è risultato positivo a un tampone. Lo ha comunicato il Napoli: “Il calciatore, regolarmente vaccinato, ha rispettato rigidamente nei giorni scorsi il protocollo medico relativo a tutti i comportamenti da adottare per evitare la diffusione del virus. Piotr è asintomatico e osserverà il periodo di isolamento presso il proprio domicilio“.
Lo stop della Asl Napoli 2 – Zielinski era uno dei tre giocatori, insieme a Lobotkae Rrahmani, messo in quarantena dalla Asl Napoli 2 perché entrato in contatto con un positivo e sprovvisto della terza dose del vaccino anti Covid. Il Napoli, nella partita di Torino contro la Juventus, lo ha schierato titolare così come gli altri due giocatori. La loro presenza in campo era consentita dal regolamento, perché la squadra è rimasta “in bolla“. Un caso che, però, è destinato a fare rumore per una precauzione che poteva essere presa.
Perché ha giocato a Torino – Secondo il protocollo Covid della Figc, i giocatori in bolla non positivi, anche se entrati in contatto con i positivi della squadra e dello staff, possono fare il percorso casa-lavoro e ritorno. In questo caso, quindi, i tre giocatori e il Napoli non rischiano niente per la giustizia sportiva. Zielinski, Lobotka e Rrahmani potrebbero invece essere i destinatari di una sanzione amministrativa per non aver rispettato l’indicazione della Asl Napoli 2. Una comunicazione arrivata mentre la squadra azzurra stava volando verso Torino. I tre, per l’autorità sanitaria campana, sarebbero dovuti restare in hotel a guardare la partita dalla tv. continua a leggere