L’arbitro Rapuano e il messaggio sulle scommesse sulle ammonizioni prima di Inter-Empoli


articolo: https://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/23_maggio_18/arbitro-rapuano-messaggio-scommesse-ammonizioni-prima-inter-empoli-72a4fe02-f5a3-11ed-aaca-ae87232f956c.shtml

Si alludeva alle scommesse: «Sai, con un mio amico ogni tanto faccio la bolletta scommettendo sulle ammonizioni. Sentiamoci su Telegram». L’arbitro denuncia: squalificato Defina responsabile dei fisioterapisti dell’associazione dei fischietti

Un messaggio inviato ad Antonio Rapuano, arbitro di serie A, a pochi minuti dalla partita Inter-Empoli, è costato caro a Claudio Defina, responsabile dei fisioterapisti dell’Aia, l’associazione nazionale dei fischietti: è stato squalificato per un anno. «Sai, con un mio amico ogni tanto faccio la bolletta scommettendo sulle ammonizioni degli arbitri. Sentiamoci su Telegram»: questo l’ambiguo testo che ha portato lo stesso Rapuano a denunciare subito il fatto al designatore arbitrale Gianluca Rocchi, che ha sua volta ha denunciato l’accaduto alla Procura federale facendo scattare prima il deferimento e poi la squalifica.

Il Tribunale Federale Nazionale ha emesso il suo verdetto su Dafina, con la ricostruzione dell’accaduto: Delfina è stato deferito il 9 marzo 2023 «per aver, nel pomeriggio del giorno 23 gennaio 2023 alla vigilia della gara Inter vs Empoli in programma alle ore 20.45 della stessa giornata e per la direzione arbitrale della quale era stato designato l’AE sig. Antonio Rapuano, contattato quest’ultimo associato AIA sulla propria utenza telefonica mobile, anche attraverso le piattaforme di messaggistica istantanea WhatsApp e Telegram, rappresentando allo stesso di fare ogni tanto con un amico (ovvero di scommettere di tanto in tanto sul numero complessivo di ammonizioni comminate durante una determinata gara), dando in tal modo a far intendere al proprio interlocutore di voler conoscere anticipatamente il numero di ammonizioni che lo stesso avrebbe comminato durante lo svolgimento della gara che in serata avrebbe dovuto dirigere (pensando evidentemente di riuscire in tal modo ad assumere informazioni utili al fine di poter giocare una “bolletta” vincente sull’evento sportivo che di lì a qualche ora si sarebbe svolto». Per Dafina è arrivata la squalifica di un anno.

La reazione di Rapuano al messaggio è stata immediata: «Non appena udite le parole del Defina provvedeva immediatamente a rispondere a questi con tono stizzito ‘che c…. stai dicendo‘ interrompendo la conversazione, bloccando in entrata il numero di telefono del Defina stesso e avvisando da subito dell’occorso, tanto, il Responsabile CAN AB G. Rocchi, quanto, l’AE D. Orsato quale Rappresentante degli Arbitri in attività».

Defina ha chiesto di essere ascoltato in Procura e ha provato a chiarire la sua posizione: «La mia idea era di valutare la possibilità di realizzare una app per creare probabilità nelle scommesse per il mondo degli arbitri, in particolare per quanto riguarda le ammonizioni. Quindi contattavo Rapuano e gli comunicavo via whatsapp di poterci sentire su Telegram solo perché sapendo che si parlava di scommesse per evitare fraintendimenti ritenevo che fosse meglio per lui sentirsi su una chat più sicura ma il fine era esclusivamente di chiedere se esisteva un sito affidabile per poter acquisire numeri e statistiche relative alle ammonizioni degli arbitri, purtroppo non sono riuscito a spiegare questo concetto».

La Procura Federale non ha ritenuto idonee le giustificazioni di Defina, e lo ha deferito: «La tesi giustificativa offerta dal sig. Defina — si legge nel comunicato — non ha alcuna credibilità alla luce della circostanza che il medesimo aveva chiesto, via whatsapp, all’AE sig. Rapuano di utilizzare Telegram».

Furia Allegri negli spogliatoi contro l’Inter: “Siete delle m… Tanto arrivate sesti”


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/27-04-2023/inter-juve-allegri-litiga-baccin-marotta-siete-m-4601321594052.shtml

La rabbia del tecnico della Juventus nel sottopassaggio di San Siro. Poi ai suoi giocatori: “Dobbiamo arrivare davanti a loro in campionato, non dobbiamo mandarli in Champions”

La quiete prima della tempesta. Massimiliano Allegri è arrivato in conferenza stampa spento e anche un po’ abbacchiato, forse perché il meglio lo aveva dato a caldo, subito dopo il fischio finale. In fondo non c’è Inter-Juve senza polemiche, urla e litigi e anche stavolta qualcosa è successo, sebbene a differenza dell’ultima volta non in campo, ma lontano dalle telecamere e dagli occhi degli spettatori. E il più scatenato pare sia stato l’allenatore bianconero, che a quanto pare non vive un momento di particolare serenità, visto che già domenica sera dopo la partita contro il Napoli era stato beccato in un video in cui diceva “Ammazza, avete vinto uno scudetto”, in maniera ironica. In più c’era stato il brutto episodio del vice Landuccisqualificato per aver detto a Spalletti “pelato di m…” e “ti mangio il cuore”.

LO SFOGO DI MAX  – Tutto è successo, come spesso capita, nel sottopassaggio. Non si sa che cosa abbia scatenato la furia del tecnico, che evidentemente era molto più nervoso di quanto ha fatto vedere in tv e in conferenza stampa. Rientrando negli spogliatoi se l’è presa prima con il dirigente dell’Inter Dario Baccin, con cui c’erano stati degli screzi anche all’andata. Baccin era stato multato perché era sceso in campo a fine partita, nei momenti concitati della doppia espulsione di Handanovic e Lukaku. Sono volate parole grosse, chi era nei paraggi ha raccontato che Allegri ha inveito un po’ contro tutti, se l’è presa perfino con Beppe Marotta, con cui ha lavorato alla Juventus e con cui ha sempre avuto un rapporto splendido (il dirigente provò a portarlo all’Inter prima che Max firmasse di nuovo con la Juventus), fino ad arrivare alla squadra, con offese anche piuttosto pesanti.

NON MANDIAMOLI IN CHAMPIONS  – “Siete delle m…, ma tanto arrivate sesti. Così si sarebbe sfogato il tecnico, che poi entrando nel suo spogliatoio avrebbe continuato con i suoi. Prima rimproverandoli con parole molto dure per la brutta prestazione e per la sconfitta, poi tornando all’Inter:Dobbiamo arrivare davanti a loro in campionato, non dobbiamo mandarli in Champions”. Chissà se qualcuno degli ispettori federali ha sentito e se qualcosa di tutto questo finirà sul referto arbitrale. Lo scopriremo solo tra qualche giorno. Di sicuro non c’è Inter-Juve che si rispetti senza liti e polemiche. E anche stavolta qualcosa è successo, sebbene lontano dalle tv.

Juventus, Allegri si sfoga contro l’Inter: “Siete delle m…., tanto arrivate sesti”

articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2023/04/27/news/allegri_nervosismo_inter-397819867/?ref=RHLF-BG-I397553244-P10-S1-T1

I problemi in attacco sono solo la punta dell’iceberg delle difficoltà bianconere. Crisi di gioco e di risultati, ma anche nervi a fior di pelle per Allegri. Un fattore emerso già negli scorsi match, dalla semifinale di andata con l’Inter fino allo scontro con il Napoli di domenica scorsa. Se con i partenopei era stato sarcastico (“ammazza, avete vinto uno scudetto“, aveva sibilato), ma non offensivo come il suo vice Landucci (“pelato di m…, ti mangio il cuore, disse rivolto a Spalletti), ieri sera nella pancia di  San Siro l’allenatore ha perso nuovamente la calma.

Dopo aver discusso animatamente con Baccin (“ci sono i livelli anche tra i dirigenti” disse nella conferenza stampa successiva alla semifinale d’andata rivolto al dirigente nerazzurro), secondo le ricostruzioni di chi era presente nel tunnel che porta agli spogliatoi ha attaccato i nerazzurri: “Siete delle m…, ma tanto arrivate sesti”. Chiedendo poi alla squadra di arrivare davanti all’Inter in campionato per non farli andare in Champions. La serenità è ormai un lontano ricordo.

Frasi choc di Cellino a Report: «Quando ero presidente di Lega, bruciammo un faldone con le fideiussioni false»


articolo: https://brescia.corriere.it/notizie/sport/23_aprile_14/frasi-choc-di-cellino-a-report-quando-ero-presidente-di-lega-bruciammo-un-faldone-con-le-fideiussioni-false-0d83a783-ce05-41b1-b52a-24da30989xlk.shtml

Massimo Cellino

L’attuale presidente del Brescia si riferisce al periodo post Calciopoli, quando era alla guida del Cagliari e assunse pro tempore la guida della Lega Calcio: «Avevo un faldone con fideiussioni false e falsi rimborsi, io e altri presidenti lo bruciammo con la trielina prima che arrivasse la Finanza»

Il mondo del calcio rischia di essere scosso da una nuova inchiesta, portata avanti dal programma tv Report, sulla Lega calcio. A far discutere già oggi è un’anticipazione – diffusa dal conduttore Sigfrido Ranucci – dell’intervista rilasciata dal presidente del Brescia, Massimo Cellino, all’inviato Daniele Autieri, che sarà trasmessa nella puntata di lunedì sera. 

Nell’estratto, di circa un minuto, Cellino parla del suo breve periodo (era il 2006, in piena fase post Calciopolialla guida della Lega Calcio, che assunse pro tempore al posto del dimissionario Adriano Galliani. «Cercavo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto – dice Cellino – iniziai a pulire tutte le schifezze che c’erano là dentro, non sapevo da dove iniziare. Eravamo 6-7 presidenti, sempre riuniti in Lega, a cercare di organizzare il campionato». Poi la confessione choc: «Avevo un contenitore con tutti i dossier: chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto…andammo nel piazzale giù di sotto, c’era un bidone di ferro: buttammo tutto dentro e lo facemmo bruciare con la trielina. La Finanza tornò e non trovò un cazzo. E io non c’ero neanche…».

Ceferin: «Situazione Barça gravissima: nulla di prescritto per UEFA»


articolo: Ceferin: «Situazione Barça gravissima: nulla di prescritto per UEFA» | Calcio e Finanza

Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin è intervenuto sul caso Negreira per il Barcellona, con i pagamenti da parte del club blaugrana nei confronti dell’ex vicepresidente degli arbitri in Spagna. Il caso più grave, secondo Ceferin, da quando è nel mondo del calcio.

“Caso Negreira? Non posso commentare direttamente questo per due motivi. In primo luogo, perché abbiamo un comitato disciplinare indipendente incaricato di farlo. E in secondo luogo, perché non ho affrontato la questione in dettaglio. Tuttavia, posso dire qualcosa. Mi sono informato e la situazione è gravissima. È così grave che, secondo me, è uno dei casi più gravi che abbia mai visto nel calcio”, ha detto il presidente della UEFA in una intervista al quotidiano sloveno Ekipa.

“A livello di campionato spagnolo, ovviamente, la questione è prescritta e non può avere conseguenze a livello sportivo, mentre il procedimento è in corso a livello della procura civile spagnola. Lo stesso vale per l’Uefa, non c’è niente di prescritto neanche qui”, ha concluso Ceferin.

Psg, Al Khelaifi sotto inchiesta: compensi non pagati a un consigliere


articolo di Alessandro Grandesso: https://www.gazzetta.it/Calcio/Campionati-Esteri/07-02-2023/psg-l-ex-consigliere-bouajila-denuncia-presidente-460123290115.shtml

Secondo l’Equipe, un uomo d’affari tunisino reclama stipendi mai pagati per varie attività di consulenza. Il club parla di manipolazione mediatica e disinformazione

Impiego fittizio e pure sottopagato. Questo il campo di un’indagine aperta a Parigi ai danni di Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg. A chiamarlo in causa, un ex consigliere, Hicham Bouajila, tunisino finito già nelle cronache sportive francesi per aver tentato di fare da intermediario per un uomo d’affari degli Emirati Arabi Uniti interessato all’acquisto del Marsiglia: un’operazione mai andata in porto

CONSULENTEBouajila, nei primi anni 2000, aveva facilitato l’arrivo della rete Al Jazira Sports (diventata BeInSports) nella regione del Maghreb, entrando così in contatto con Al Khelaifi, massimo dirigente del gruppo mediatico qatarino. Diventandone poi uno dei suoi consiglieri più fidati, soprattutto dopo l’acquisto del club francese. Secondo il quotidiano l’Equipe, il 47enne oggi reclama stipendi per varie attività di consulenza tra il 2015 e il 2018, effettuate a beneficio del club e di Al Khelaifi, e versati solo in parte e sporadicamente tramite una società di tennis basata a Doha, con cui non aveva nulla a che fare. Il Psg, come BeIn, fanno sapere di non aver mai impiegato il tunisino, rifiutando di commentare fatti legati a “individui abituati a far uso di manipolazione mediatica e a diffondere disinformazione”.

Sponsor gonfiati e stipendi di Mancini: perché la Premier indaga sul City – Oltre 100 violazioni del FPF inglese: la Premier indaga sul City


articolo di Redazione: Sponsor gonfiati e stipendi di Mancini: perché la Premier indaga sul City (calcioefinanza.it)

Il Manchester City è stato accusato dalla Premier League di oltre 100 presunte violazioni delle norme economico-finanziarie dopo quattro anni di indagini. Il club è stato accusato di aver violato i regolamenti per la durata di nove stagioni e si ritiene che se le accuse fossero dimostrate potrebbero portare a una serie di sanzioni tra cui una penalizzazione in classifica o l’esclusione dal campionato.

Ma di cosa è accusato esattamente il Manchester City? L’indagine della Premier League è iniziata nel dicembre del 2018 dopo che il sito tedesco Der Spiegel ha pubblicato dei documenti legati a Football Leaks, provenienti dall’hacker informatico portoghese Rui Pinto.

Questi documenti sostenevano che il Manchester City avesse contratti di sponsorizzazione “gonfiati”, con un valore sopravvalutato rispetto a quello di mercato e con denaro versato direttamente dalla proprietà di Abu Dhabi invece che da sponsor legati agli Emirati Arabi Uniti. Inoltre, i documenti cercavano di dimostrare come lo stipendio dell’allora tecnico Roberto Mancini fosse in realtà raddoppiato sulla base di un contatto segreto con un club di Abu Dhabi. Inoltre, erano indicate irregolarità con riferimento all’acquisto di calciatori minorenni.

La UEFA aveva inizialmente escluso il Manchester City per due anni dalle sue competizioni e multato il club di 30 milioni di euro per presunte violazioni del Fair Play Finanziario legate ai contratti di sponsorizzazione. Nel 2020 l’esclusione è stata revocata e la multa ridotta a 10 milioni di euro dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), che ha affermato che «la maggior parte delle presunte violazioni non era stata accertata o era prescritta».

Secondo le regole della Premier League, non ci sono restrizioni simili sul periodo di tempo trascorso da un presunto reato. Nel marzo 2019, la Premier League ha confermato per la prima volta che era in corso un’indagine dopo che un certo numero di club di alto livello aveva sollevato la questione delle accuse contro il Manchester City.

Oltre 100 violazioni del FPF inglese: la Premier indaga sul City

articolo di Redazione: Oltre 100 violazioni del FPF inglese: la Premier indaga sul Manchester City (calcioefinanza.it)

Manchester City violazioni FPF – Attraverso un comunicato ufficiale pubblicato questa mattina, la Premier League ha annunciato di avere aperto un’indagine nei confronti del Manchester City per oltre 100 possibili violazioni delle norme del massimo campionato di calcio inglese con particolare riferimento alle regole economico-finanziarie. Le violazioni riguardano prevalentemente le stagioni dal 2009/10 al 2017/18.

In particolare, le violazioni «in relazione a ciascuna delle stagioni dal 2009/10 al 2017/18» riguardano «le regole della Premier League che richiedevano la fornitura da parte di un club membro, nella massima buona fede, di accurate informazioni finanziarie che fornissero un rappresentazione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club, in particolare per quanto riguarda le sue entrate (inclusi i ricavi da sponsorizzazione), le sue parti correlate e i suoi costi operativi», si legge nella nota.

Inoltre, per quanto riguarda le ulteriori violazioni, in «ciascuna delle stagioni dal 2009/10 al 2012/13, le regole della Premier League richiedevano a un club membro di includere tutti i dettagli della remunerazione dell’allenatore nei relativi contratti con il proprio tecnico». Lo stesso discorso riguarda anche i calciatori, con riferimento alle stagioni dalla 2010/11 alla 2015/16.

Manchester City violazioni FPF – Rischio sanzioni per i CitizensAltre violazioni riguarderebbero le regole della Premier League che impongono a un club affiliato di conformarsi ai regolamenti UEFA, inclusi i Regolamenti UEFA sulle Licenze per Club e il Fair Play Finanziario, oltre alle norme sulla redditività e sostenibilità del massimo campionato di calcio inglese. Infine, ci sarebbero accuse anche per quanto riguarda il periodo da dicembre 2018 ad oggi, poiché le regole della Premier League «richiedono a un club membro di cooperare e assistere la Premier nelle sue indagini, anche fornendo documenti e informazioni nella massima buona fede».

Il deferimento da parte della Premier League arriva dopo indagini della durata di quattro anni. Si ritiene che se le accuse fossero dimostrate, queste violazioni potrebbero portare a una serie di sanzioni tra cui una penalizzazione in classifica o addirittura l’esclusione dal campionato.

Partite truccate e scommesse illegali: 23 arresti in Spagna


articolo di Redazione: Partite truccate e scommesse illegali: 23 arresti in Spagna | Calcio e Finanza

L’operazione Conifera, che indaga su partite truccate in Spagna da allibratori clandestini con l’ausilio di alcuni calciatori, ha portato ad altri 23 arresti per una truffa via online scoperta dalla polizia nazionale spagnola, in collaborazione con Interpol ed Europol.

Le indagini vanno avanti del 2021 e hanno portato gli inquirenti a verificare che sono state più di 30 le partite truccate sulle quali sono state piazzate scommesse illegali che hanno portato nelle tasche degli allibratori clandestini un guadagno tra i 4mila e i 20mila euro per gara falsata. Sono coinvolte nell’inchiesta la Federcalcio spagnola, la Lega Nazionale di Gibilterra e la Lega Andorrana.

Le 23 persone arrestano si vanno così a sommare alle 21 catturate nella prima fase dell’operazione. Per piazzare le scommesse, i sospetti sfruttavano i loro legami personali con giocatori e membri di squadre di calcio.L’analisi dei dati ha permesso agli investigatori di approfondire il modus operandi del sistema fraudolento, identificando sia i calciatori che avevano partecipato alla manipolazione delle partite di calcio, sia le persone che si occupavano di aprire i conti di gioco online e i conti bancari attraverso i quali circolava il denaro.L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prevedeva due persone che gestivano i conti del gioco online e le scommesse con i calciatori che influenzavano le squadre per ottenere il risultato concordato. Alla fine della catena c’erano individui che fornivano l’identità per operare online e quelle che si recavano nei locali per piazzare le scommesse e riscuotere le vincite.

«Dopo la Juve può toccare a Milan e Roma». Libero cita voci dalla procura del calcio


open.online: 22 gennaio 2023

articolo open.online: «Dopo la Juve può toccare a Milan e Roma». Libero cita voci dalla procura del calcio – Open

I bianconeri sono stati gli unici a essere penalizzati, per ora. Ma la procura federale continua ad approfondire la natura delle «partnership opache» in tutta la Serie A e non solo. Ecco chi rischia

Non solo la Juventus: il caso plusvalenze potrebbe allargarsi anche a Roma Milan, e alle squadre “satellite” coinvolte negli scambi considerati irregolari dei bianconeri. Esiste, infatti, un’altra inchiesta della Figc – la prima udienza sarà il prossimo 22 febbraio – che nasce dalle stesse carte della procura di Torino che hanno dato vita a quella che ha penalizzato i bianconeri, spiega questa mattina il quotidiano Libero. Finora, infatti, la Juventus è stata l’unica squadra penalizzata dalla sentenza della Figc sulle plusvalenze. Mentre i bianconeri si sono visti decurtare 15 punti in classifica, non sono arrivate sanzioni nemmeno per le squadre che con la Juve avevano fatto gli scambi oggetto di verifica. E i legali della Vecchia Signora non hanno mancato di farlo notare. Tra queste società, vi sarebbero in primis appunto la Roma, al centro delle verifiche per lo scambio SpinazzolaPellegrini, e il Milan per quello operato tra Bonucci e Caldara. Ma nel mirino della Figc ci sono anche Sassuolo e Udinese, e altre squadre che, riporta il Sole24Ore, avrebbero intrattenuto secondo gli inquirenti «partnership opache» con i bianconeri. Dentro e fuori dai confini italiani. Si parla anche di ParmaPisaCosenzaPescaraLuganoBasilea e Sion.

«La storia è tutta da scrivere» – «La storia è ancora tutta da scrivere», fanno sapere fonti della Figc, aggiungendo che «sarebbe un errore dire che le altre società di calcio chiamate in causa nella prima fase dell’inchiesta e i loro dirigenti sarebbero stati assolti». E infatti, la parola «assolve» non viene mai utilizzata dai giudici Mario Luigi Torsello, Domenico Luca Scordino, Alberto Faini, Salvatore Lombardo, Mauro Mazzoni, Vincenzo Barbieri e Claudio Teodori. «La revisione dei documenti della procura subalpina è sempre possibile» confermano fonti vicine a quella federale che va a caccia di «nuovi elementi». Per non parlare di eventuali condanne penali alle società. Per i bianconeri vorrebbe dire essere radiati da tutti i campionati della Figc e una multa che potrebbe arrivare anche a 150 milioni di euro. La sensazione è che quella appena scoperta sia solo la punta dell’iceberg di una sentenza che potrebbe avere effetti su tutta la Serie A.

altri articoli li trovi alla pagina: https://alessandro54.com/juventus-plusvalenze-plusvalenze-artificiali-consob-ecc/

CASO PLUSVALENZE: STANGATA SULLA JUVE, 15 PUNTI DI PENALIZZAZIONE


Andrea Agnelli, Pavel Nevded, Maurizio Arrivabene, Faabio Paratici

articolo Elisabetta Esposito: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/20-01-2023/juve-processo-plusvalenze-giornata-diretta-sentenza-4502050115741.shtml

La Corte federale d’Appello va oltre le richieste di Chinè. Pene pesanti anche per i dirigenti: 2 anni e mezzo a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved

Stangata clamorosa sulla Juventus: la Corte federale d’Appello è andata ben oltre i nove punti chiesti dal procuratore federale per il campionato in corso e ha sanzionato il club per il caso plusvalenze con 15 punti di penalizzazione. Pene pesanti anche per i dirigenti per cui è stata chiesta anche l’estensione a Uefa e Fifa: 2 anni e mezzo a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio. Assolti gli altri otto club e i rispettivi amministratori e dirigenti. La Juve presenterà ora ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.

SANZIONE AFFLITTIVA  – Vista la gravità dei fatti contestati e l’impatto avuto dal punto di vista sportivo sui campionati, la richiesta di Chinè era stata di una sanzione davvero afflittiva che tenesse la Juve fuori dall’Europa. La motivazione è: le plusvalenze fittizie nei bilanci al 30.6.19, 30.7.20 e la trimestrale 2021 hanno permesso alla Juve di ridurre le perdite e di non ricapitalizzare, e di fare il mercato, con effetti vantaggiosi sul piano delle competizioni sportive a cui ha partecipato in quelle stagioni. Quindi la penalizzazione, per essere afflittiva, deve collocare la Juventus in una posizione, in questo momento della stagione, che non permetta la partecipazione alle competizioni europee.

DIRIGENTI  – Mano pesante del procuratore c’era stata anche per i dirigenti bianconeri: se nei confronti delle altre società ha avanzato richieste di sanzione uguali a quelle del processo già celebrato nella primavera scorsa (di cui adesso ha chiesto la riapertura), nei confronti dei manager juventini le sue richieste sono aumentate di quattro mesi ciascuno proprio per la maggiore gravità delle condotte contestate rispetto ad allora: quindi, inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici, 16 mesi per Agnelli, 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene, 10 mesi e 20 giorni per Cherubini.

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/20-01-2023/plusvalenze-juve-difesa-l-appello-nessun-elemento-nuovo-4502049538685.shtml?intcmp=leggianche_free

Terremoto fra gli arbitri, Trentalange si dimette da presidente


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/18-12-2022/arbitri-trentalange-si-dimette-presidente-dell-aia-4501591685636.shtml

Alfredo Trentalange, 65 anni. Ansa

La decisione resa nota dall’Aia. Nei giorni del caso D’Onofrio le dimissioni non erano contemplate, poi l’accelerazione. Anche perché il provvedimento di commissariamento era già pronto

Fino a una settimana fa non aveva intenzione di dimettersi. Poi, l’accelerazione: Alfredo Trentalange si è dimesso dalla carica di presidente dell’Aia. Lo ha reso noto il sito dell’Associazione italiana arbitri. Trentalange, che era stato eletto presidente nel febbraio 2021 con oltre il 60% dei voti, nei giorni dell’esplosione del caso D’Onofrio (ex procuratore dell’Aia arrestato a novembre) aveva dichiarato di non volersi dimettere e di voler spiegare al più presto le proprie ragioni al Procuratore Chiné.

LA NOTA – Venerdì, l’incontro. Oggi, le dimissioni che il sito Aia-Figc riassume in una nota: “Alfredo Trentalange ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Questa sera, alle ore 21, i Componenti del Comitato Nazionale dell’Aia incontreranno in videocall i Presidenti delle rispettive macro regioni per spiegare le ragioni di questa scelta”. Siccome il provvedimento di commissariamento era già pronto, a quel punto Trentalange si è convinto a dimettersi.

Regali alla Fifa, diritti e morti: l’ossessione degli sceicchi del Qatar per il silenzio dell’Occidente


articolo di Matteo Pinci: https://www.repubblica.it/esteri/2022/12/09/news/mondiali_assegnazione_qatar-378313776/?ref=RHLF-BG-I378307404-P2-S3-T1

Le polemiche sono iniziate con l’assegnazione del torneo nel 2010

DOHA

A Place Vendome, il centro commerciale di lusso di Doha, si può passeggiare trovando vie e negozi che ambiscono a replicare Saint-Germain-des-Prés. Una celebrazione plastica del legame saldissimo tra il Qatar e la Francia. Quasi a ricordare che tutto questo, la Coppa del Mondo di calcio in un Paese grande più o meno come l’Abruzzo, partì proprio da lì. Da un pranzo all’Eliseo in cui Nicolas Sarkozy e il futuro emiro Tamim bin Hammad Al Thani fissarono i cardini di Qatar 2022, con la benedizione di Michel Platini, il terzo uomo a quel tavolo. Era il 23 novembre del 2010: il Psg, pochi mesi dopo, divenne l’avamposto qatarino in Europa passando al Qatar Sports Investment, fondo di Stato che, subito dopo, assunse il figlio di Platini, Laurent. Giusto nove giorni dopo quel pranzo, il congresso della Fifa deliberò l’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar per 14 voti a 8 sugli Stati Uniti, che pensavano di avere la vittoria in tasca. Il come resterà però materia melmosa, densissima di accuse di corruzione (che Doha nega, ovviamente)

Almeno singolare il contratto segreto tra la Fifa e Al Jazeera, la tv di Stato di Doha, sottoscritto tre settimane prima dell’assegnazione del torneo all’emirato: 400 milioni di diritti televisivi e un bonus di 100 milioni che l’emittente avrebbe riconosciuto nel caso i Mondiali 2022 fossero andati al Qatar. Un accordo ratificato dall’allora segretario generale della Fifa Jérome Valcke, poi squalificato per 9 anni e licenziato proprio per corruzione. Il coinvolgimento di alcuni delegati che hanno votato Qatar è finita al centro di inchieste di almeno cinque procure e del rapporto dell’avvocato Michael J. Garcia. Un dossier che non offre prove schiaccianti ma evidenziava il legame strettissimo tra il Qatar e i vertici della Fifa dell’epoca, poi rasa al suolo dagli arresti del 2015: regali di lusso, viaggi, alberghi pagati, una rete di privilegi in contrasto con le regole. Un rapporto quasi oscurato dalla Fifa stessa per 3 anni, e reso pubblico solo quando la Bild ha annunciato di volerne rivelare il testo. continua a leggere

articolo di Francesca Caferri del 08 Novembre 2022: Qatar, dai diritti negati ai morti nei cantieri: le ombre che pesano sui Mondiali di calcio

Caso D’Onofrio, chiusa indagine FIGC: Trentalange rischia deferimento


Alfredo Trentalange – (Photo byMarco Rosi/Getty Images)

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/12/09/caso-donofrio-chiusa-lindagine-figc-trentalange-rischia-deferimento/

Il capo della Procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè – riporta l’Ansa – ha notificato l’atto di chiusura indagini sulla vicenda del procuratore Aia Rosario d’Onofrio, arrestato con accuse di narcotraffico. Nel corso delle indagini sono emersi “comportamenti disciplinarmente rilevanti” del presidente dell’Aia Alfredo Trentalange che rischia ora il deferimento. Il n.1 della Figc Gabriele Gravina ha appena convocato per il 19 dicembre un consiglio federale con al punto 4 dell’ordine del giorno “situazione Aia: provvedimenti conseguenti”.

Nelle motivazioni della procura federale che ha chiuso le indagini, in riferimento al comportamento avuto dal presidente dell’Aia Alfredo Trentalange nel caso D’Onofrio, si legge la violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva da parte del numero uno dell’Aia. Avrebbe infranto dunque il dovere di comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva, secondo i principi di lealtà, probità e correttezza “per avere omesso di assumere qualsiasi iniziativa, anche la più minimale, volta e finalizzata ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità del sig. Rosario D’Onofrio prima della proposta, fatta dallo stesso Trentalange, e conseguente nomina da parte del Comitato Nazionale AlA”.

Inoltre la procura federale imputa a Trentalangedi aver contattato telefonicamente il Vice Presidente della Commissione Disciplinare Nazionale avv. Andrea Santoni, di non assumere nuove iniziative contro Rosario D’Onofrio” nonostante i riscontri di negligenza e inadeguatezza professionale di D’Onofrio da parte dell’avv. Santoni. Tra le altre accuse mosse al numero uno degli arbitri anche quella di aver omesso ogni iniziativa diretta ad accertare e, conseguentemente intervenire, visto come D’Onofrio nel corso dello svolgimento del suo incarico abbia preso parte a pochissime riunioni in presenza nonostante la rilevante mole di lavoro (1700 fascicoli l’anno).

Infine si legge nelle motivazioni come Trentalange abbia “nel corso del Consiglio Federale del 15 novembre 2022, nel quale si discuteva il caso “D’Onofrio”, dinanzi a tutte le Componenti partecipanti, ha reso dichiarazioni non veridiche, perché smentite dalle indagini espletate da questa Procura e dai verbali di dichiarazioni univocamente rese da più appartenenti all’Ordinamento Federale in ordine alla avvenuta acquisizione di un curriculum di Rosario D’Onofrio prima della sua nomina a Procuratore AIA, ai titoli di studio e professionali posseduti da quest’ultimo ed alle presunte, ma inesistenti, autocertificazioni rese dal medesimo”.

Iran, calciatore arrestato (Ghafouri) per insulti alla reputazione della Nazionale e propaganda contro lo Stato


articolo di Arianna Ravelli: https://www.corriere.it/sport/calcio/mondiali/22_novembre_24/iran-calciatore-arrestato-ghafouri-insulti-reputazione-nazionale-propaganda-contro-stato-aaba2eb8-6c12-11ed-a1e9-9f4731a1c832.shtml

Ghafouri, terzino curdo iraniano, aveva chiesto di fermare la repressione, soprattutto nella regione del Kurdistan, e si era esposto per i diritti delle donne

Il terzino curdo iraniano Vouria Ghafouri 

Dopo la protesta dei calciatori iraniani che non hanno cantato l’inno, in molti si sono chiesti che cosa sarebbe successo loro una volta tornati in patria. Speriamo che questa non sia una prima risposta, ma ieri le autorità hanno arrestato il terzino curdo iraniano Vouria Ghafouri con l’accusa di aver «insultato e infangato la reputazione della squadra nazionale (Team Melli) e di aver fatto propaganda» contro lo Stato. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Fars.

Ghafouri ha fatto parte in passato della Nazionale ma ora non è qui in Qatar tra i convocati: secondo quanto riferito, il calciatore è stato arrestato dopo un allenamento della sua squadra Foolad Khuzestan per decisione dell’autorità giudiziaria. Dal 2015 al 2019 è stato il capitano dell’Esteghlal (la squadra allenata nel 2019 da Stramaccioni) e ha giocato la coppa d’Asia nel 2015 e nel 2019. Nei suoi post più recenti su Instagram aveva chiesto di fermare la repressione, soprattutto nella regione del Kurdistan, e si era esposto per i diritti delle donne.

Il ct dell’Iran Queiroz due giorni fa, subito dopo la partita persa 6-2 contro l’Inghilterra e soprattutto dopo i «buu» e le critiche piovute contro i giocatori dalle tribune e dai social, aveva postato un video: «I giocatori non sono vostri nemici», dove si vedevano anche le minacce di morte ricevute da qualcuno di loro. continua a leggere

“Plusvalenze artificiali”: l’autogol dei dirigenti mette nei guai la Juve


articolo di Federica Cravero, Sarah Martinenghi: https://torino.repubblica.it/cronaca/2022/11/08/news/inchiesta_juventus_plusvalenze_artificiali-373476812/?ref=RHLF-BG-I373477806-P13-S1-T1

Da sinistra: Agnelli, Chrubini e Paratici 

La Consob boccia i bilanci: valori gonfiati del 2500%. Le accuse di Cherubini a Paratici un assist ai pm

TORINO – Non rispetta gli orari, annulla di continuo gli incontri, fa riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo. E poi ci sono: piani disastrosi, acquisti senza senso e soprattutto «un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali», che danno un «beneficio immediato», ma costringono a un «carico ammortamenti» per gli anni successivi. Sono i sassolini che Federico Cherubini intende togliersi e che contesta all’ex direttore sportivo Fabio Paratici, di cui poi prenderà il posto. Li fissa su un foglio con il logo della Juventus e ci mette anche un titolo: “Libro nero FP”. Non poteva immaginare, Cherubini, che quegli appunti – trovati dai finanzieri nella sua scrivania durante una perquisizione – sarebbero diventati un elemento d’accusa nell’inchiesta che la procura di Torino ha avviato sui conti del club bianconero.

Cherubini riporta critiche sulla gestione di Paratici – «Giudizi e valutazioni cambiano ogni giorno» – così come sulla strategia utilizzata: «Piano recupero bilancio disastroso, –forma +sostanza». «Come siamo arrivati qui?», si chiede e cita «acquisti senza senso» e investimenti «fuori portata (Kulusevski??)». Lo accusa anche della «distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero….».

Sono considerazioni e retroscena che raccontano il clima che si respirava negli uffici della Continassa negli anni in cui il Covid ha dato il colpo finale a conti già in rosso. I report sulla situazione finanziaria nelle mani degli investigatori descrivono preoccupazioni ma anche strategie per arginare le perdite. «On track ma su una bumpy road. Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza. Speriamo nel vaccino per lo stadio ma è difficile», scriveva il 18 novembre 2020 alle sette e mezza del mattino Stefano Bertola, dirigente che si occupava di contabilità, al presidente Andrea Agnelli. Una frase che per i pm è la conferma che i cartellini gonfiati dei calciatori e gli accordi paralleli per la restituzione (sotto forma di buonuscita o di premio fedeltà) degli stipendi a cui avevano rinunciato per il Covid siano stati la strategia per far quadrare i conti. continua a leggere su repubblica.it

Le accuse di corruzione, i segreti nelle chiavette usb e un uomo imprigionato perché sapeva troppo: l’inchiesta che fa tremare Al-Khelaïfi


articolo di Redazione CM: Le accuse di corruzione, i segreti nelle chiavette usb e un uomo imprigionato perché sapeva troppo: l’inchiesta che fa tremare Al-Khelaïfi | Primapagina | Calciomercato.com

il Link del giornale francese “Liberation” : https://www.liberation.fr/societe/nasser-al-khelaifi-cles-usb-et-detention-arbitraire-les-methodes-sulfureuses-du-qatar-pour-proteger-ses-secrets-20220928_6RH6MAVUABFS5ETVVVLFGT6FUI/

Un uragano travolge Nasser Al-Khelaïfi. A provocarlo il quotidiano francese Liberation, con un’inchiesta che fa tremare il numero uno del Paris Saint-Germain, uomo di fiducia dell’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani. Il titolo è tutto un programma “Nasser al-Khelaifi, chiavette USB e detenzione arbitraria. I controversi metodi del Qatar per proteggere i suoi segreti“. Il giornale parigino racconta la storia di Tayeb B, imprenditore franco-algerino che, gravitando attorno ai membri del grande partito di destra francese, viene presentato all’attuale guida del Psg. Le allettanti offerte lavorative che gli vengono fatte dalle autorità del Qatar – si legge – lo portano a Doha, con moglie e figli. Ma all’improvviso tutto cambia. Viene arrestato vicino casa, senza spiegazioni valide, da agenti che si presentano come membri delle forze di sicurezza che hanno ricevuto ordini direttamente dall’emiro.

I SEGRETI DI AL KHELAIFI Viene interrogato e incarcerato per mesi, senza possibilità di difendersi. Nessuna accusa viene formalizzata, per questo crede che il vero motivo sia il possesso di chiavi USB contenenti documenti esplosivi, con i segreti di Al-Khelaïfi. Ovvero potenziali prove di corruzione nella controversa aggiudicazione dei Mondiali 2022 e di iniziative poco limpide dell’Eca, l’Associazione dei Club Europei alla quale è a capo. Oltre a testimonianze che scottano relative alla vita privata a Parigi dell’uomo che ha strappato Messi al Barcellona.  Al termine di una dura detenzione Tayeb B viene liberato, solo dopo aver consegnato i documenti a Francis Szpiner e Renaud Semerdjian, avvocati francesi del patron del Psg. Ora la palla passa alla giustizia francese.

«Trappolone» a Balotelli: sms, selfie e audio incastrano ragazza e avvocato


articolo di Benedetta Centin: https://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/cronaca/22_maggio_08/trappolone-balotelli-sms-selfie-audio-incastrano-ragazza-avvocato-28452924-ced3-11ec-8c87-3aec8d07b7dd.shtml

Le prove acquisite dalla procura: la diciassettenne vicentina era a Montecarlo quando ricattava il calciatore. Registrazioni provano che stava mentendo sulla violenza

Al telefono con il calciatore Mario Balotelli, per farsi «chiedere scusa» di una violenza che, è stato appurato, non c’è stata, la vicentina allora 17enne con la voce rotta dal pianto si era detta molto provata, dopo quanto accaduto a Nizza. Incapace di chiudere occhio e di seguire le lezioni a scuola per quello stupro poi smentito nelle aule di tribunale. Ma l’adolescente vicentina non era affatto chiusa in casa e disperata in quei giorni di settembre 2017. A quanto pare sarebbe stata fuori ItaliaA Montecarlo, a scattare un selfie con un noto personaggio tv già protagonista del Grande Fratello vip. La prova nel telefono della ragazza, il cui contenuto è stato acquisito e fatto analizzare su delega della procura. Uno degli elementi, assieme a chat Whatsapp e Instagram ma anche file audio e intercettazioni telefoniche approdati ora in un’aula del tribunale a Vicenza, dove è in corso il processo a carico del legale della ragazza, l’avvocato trevigiano Roberto Imparato. Che deve rispondere di tentata estorsione in concorso (con la sua cliente all’epoca minorenne) ai danni di SuperMario.

Centomila euro contro uno scandalo – Il professionista della Marca — è l’accusa ed è anche quello che emergerebbe dal materiale passato al setaccio — era pronto a tendere un «trappolone» all’ex centravanti di Inter, Milan, Liverpool e NizzaCentomila euro in cambio del suo silenzio, per evitare lo scandalo. E il legale (assistito dal collega Ernesto De Toni) avrebbe anche istruito la cliente. «L’avvocato mi ha detto che devo dirgli (a Balotelli, ndr) che ho un trauma, che non dormo e che non vado a scuola. Devo dire ‘ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa, almeno. Così lo becco in pieno», la confessione della ragazza ad un’amica. E se è vero che non andava a scuola almeno è provato che viaggiava. Aveva fatto tappa al Principato di Monaco incappando pure in qualche vip con cui sorridere davanti allo smartphone. Una foto che è ora agli atti. Come il selfie tra Imparato e il giornalista Alfonso Signorini, direttore di «Chi» a cui allora avrebbe cercato di vendere la «notizia» scandalistica, ricevendo però un rifiuto. C’è infatti una telefonata tra i due per fissare un appuntamento. L’accordo è per un incontro a Padova, risulta dall’audio. continua a leggere

Caso plusvalenze, ecco i deferimenti: 11 società coinvolte, anche Juve, Napoli, genovesi e Empoli


articolo di Matteo Pinci: https://www.repubblica.it/sport/calcio/2022/04/01/news/calcio_plusvalenze_deferite_5_societa_di_serie_a_juventus_napoli_genoa_samp_empoli-343714449/?ref=RHTP-BH-I342728349-P2-S3-T1

Roma, 01 aprile 2022

L’inchiesta sulle plusvalenze diventerà un processo sportivo. La Procura della federcalcio ha inoltrato oggi a undici società il deferimento per illecito amministrativo. Tra i club deferiti (ossia rinviati a un giudizio sportivo), cinque società di Serie A: Juventus e Napoli, ma anche Genoa, Sampdoria e Empoli. Chi rischia di più però sono altre società: ai club del massimo campionato infatti viene contestata solo la violazione dell’articolo 31 comma 1, ossia il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali o i comportamenti diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica: situazioni che non prevedono nulla più di una ammenda con diffida, da Codice di giustizia sportiva. A rischio inibizione (ossia squalifica) i dirigenti rappresentanti dei club e i titolari dell’area sportiva: anche alcuni che nel frattempo hanno lasciato la loro squadra. 

Il documento ricalca largamente la chisura indagini del 21 febbraio scorso. Il rischio maggiore, però, lo corrono altre società, in particolare due club di Serie B, Parma Pisa, a cui la Procura contesta la violazione dell‘articolo 31 comma 2: in quel caso, il Codice prescrive anche il rischio di penalizzazione e fino alla retrocessione o esclusione al campionato. Situazioni estreme che però dovrebbero comunque essere determinate da un tribunale federale. Il motivo dell’accusa più grave, rispetto alle altre società coinvolte, come si legge nel documento, perché le violazioni avrebbero prodotto l’effetto secondo l’accusa di ottenere l’iscrizione al campionato “in assenza dei requisiti richiesti”.

Aggiornamento: Inchiesta Juve, Dybala per tre ore in Procura: è il primo giocatore testimone


articolo di Fabiana Della Valle: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/24-03-2022/juve-inchiesta-dybala-procura-testimone-stipendi-4302006402651.shtml

L’attaccante bianconero non è indagato: è comparso davanti ai magistrati alle 15 ed è uscito alle 18, ascoltato come persona informata sui fatti come era accaduto per Cherubini ed Arrivabene. Non sarà l’unico giocatore convocato

24 marzo 2022

Continua il lavoro della Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta ‘Prisma‘, che a fine novembre aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici della società bianconera (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, l’ex Fabio Paratici più 3 tra dirigenti ed ex dell’area finanza e l’avvocato della Juve Cesare Gabasio) per emissione di fatture per operazioni inesistenti e false comunicazioni delle società quotate in borsa. L’accusa adesso sta indagando sull’accordo legato alla riduzione degli stipendi che i giocatori della Juventus avevano raggiunto con il club in piena pandemia, nel marzo 2020: dopo le perquisizioni di ieri, oggi è stato chiamato a testimoniare Paulo Dybala.

ALLENAMENTO RIMANDATO – Il giocatore argentino non è indagato ma è stato sentito come persona informata sui fatti, come era accaduto per Cherubini ed Arrivabene, e di sicuro non sarà l’unico giocatore convocato. Alle 15 avrebbe dovuto essere alla Continassa per l’allenamento, il primo dopo la rottura con la Juve, invece ha dovuto cambiare programmi. Sono già stati chiamati vari agenti e legali a cui i giocatori si sarebbero appoggiati per le scritture private legate agli accordi tra giocatori e club. Secondo l’accusa la Juve avrebbe concordato la riduzione di 4 mensilità e contestualmente anche l’integrazione negli stipendi degli anni successivi, senza però inserirlo correttamente nel bilancio. Secondo i pm Ciro Sartoriello, Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianoglio sarebbe un altro elemento che proverebbe le accuse di falso in bilancio su cui stanno indagando, oltre alle plusvalenze fittizie che hanno dato il via all’inchiesta. continua a leggere

Juve, nuove accuse di falso in bilancio. Perquisiti studi legali a Torino, Roma e Milano


articolo di Giovanni Albanese@giovaAlbanese: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/23-03-2022/inchiesta-plusvalenze-juventus-nuove-accuse-falso-bilancio-4301995132557.shtml

Pavel Nedved – Andrea Agnelli

I magistrati starebbero indagando sulle 4 mensilità non incassate dai giocatori durante la prima ondata di Covid nel 2020

23 marzo 2022

La Guardia di Finanzia ha eseguito nuove perquisizioni all’interno di alcuni studi legali di Torino, Roma e Milano, su ordine dei magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni, nell’ambito dell’inchiesta della Procura sul possibile falso in bilancio di Juventus. Le nuove indagini provano a fare chiarezza sulle quattro mensilità che i calciatori bianconeri avevano deciso di congelare nel periodo del Covid, in accordo con il club.

LA NUOVA ACCUSA – L’indagine denominata “Prisma“, avviata a dicembre scorso, vede iscritti sul registro degli indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Giovanni Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato e Cesare Gabbasio.

Leggi anche:

Plusvalenze Juve, Procura in pressing: settimana decisiva per la carta su CR7

articolo di Fabiana Della Valle: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/05-12-2021/plusvalenze-juve-procura-pressing-settimana-decisiva-la-carta-cr7-430303005650.shtml?intcmp=leggianche_free

I magistrati cercano nei computer e tra i documenti. Allegri: “Siamo sereni, il club ci dà tranquillità”

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Juventus, sotto inchiesta anche il taglio degli stipendi dei giocatori durante la pandemia

(afp)

articolo di Ottavia Giustetti: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2022/03/23/news/juventus_accuse_falso_bilancio-342567875/

Perquisizioni della Guardia di Finanza tra Torino, Roma e Milano. Nel mirino materiale relativo alle approvazioni dei bilanci 2019, 2020 e 2021

Torino – 23 marzo 2022

Da una parte rinunciavano ufficialmente agli stipendi per non aggravare l’impatto della crisi causata dalla pandemia sulle casse della Juventus. Dall’altro stipulavano scritture private e le custodivano presso avvocati o procuratori sportivi, per concordarne il pagamento sotto traccia, fuori dal bilancio. Non era autentico, secondo la procura di Torino, il patto stretto con i giocatori della Juve per il taglio agli emolumenti della primavera 2020: tra i documenti sequestrati a dicembre scorso, sarebbero emersi infatti indizi dell’esistenza di numerosi accordi riservati, non custoditi negli archivi della società e neppure depositati presso gli organi competenti. In particolare, da appunti manoscritti e email trovati nell’ufficio e nel computer del responsabile legale bianconero Cesare Gabasio (uno dei sette indagati), si capirebbe come il pagamento dei compensi delle stagioni 2019-20 e 2020-21 sia passato in parte da vie non ufficiali. Consentendo tra l’altro alla società di ridurre l’importo delle uscite dai bilanci, riducendo fittiziamente i costi per il monte stipendi e rinviando all’anno successivo le integrazioni formalmente concordate.

Gli uomini della guardia di finanza, su ordine dei pm torinesi che indagano sul falso in bilancio della Juve, si sono presentati mercoledì nelle sedi di alcuni studi legali e procuratori sportivi tra Torino, Milano e Roma. Accendendo un faro su un nuovo capitolo dell’inchiesta, dopo quello delle sospette plusvalenze con la compravendita dei calciatori, e la carta segreta di Ronaldo: un’operazione che ora viene definita come “manovre stipendi” e che riguarda quattro importanti studi legali e i professionisti che gestiscono i destini dei giocatori Danilo, Bonucci, Cuadrado, Ramsey e Kulusevski, questi ultimi ora in prestito (ai Rangers e al Tottenham). “Dal confronto tra i documenti acquisiti presso la Juventus – scrivono i pm torinesi Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello nei decreti di perquisizione – e i contratti depositati presso la Lega Serie A, sono emersi indizi concreti in ordine al’esistenza di plurime scritture private, predisposte e sottoscritte nell’ambito delle cosiddette manovre stipendi”.

In particolare: riguardo al 2019-2020 “non si sarebbe di fronte alla rinuncia di quattro mensilità ma a mero differimento del pagamento di tre dei quattro stipendi in questione, indipendentemente dalla ripresa dell’attività sportiva (sospesa per l’emergenza Covid)“. Per il 2020-2021, invece, la nuova accusa di falso in bilancio riguarda: “Accordi di riduzione degli stipendi, accordi di integrazione e separate scritture integrative a garanzia del pagamento incondizionato delle integrazioni (anche in caso di trasferimento del giocatore a società terza) con il coinvolgimento degli agenti sportivi, intermediari, e di consulenti legali, mai depositate in Figc“. continua a leggere

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Stipendi giocatori Juventus, nuove perquisizioni in tutta Italia

articolo: https://www.ilgiorno.it/cronaca/plusvalenze-juve-1.7495166

Sotto indagine le presunte plusvalenze derivanti dalle mensilità della prima parte della pandemia

PER APPROFONDIRE:

23 marzo 2022

Nuovo atto dell’inchiesta giudiziaria che riguarda le presunte plusvalenze della Juventus negli ultimi due anni. I magistrati della Procura di Torino che coordina l’inchiesta hanno disposto nuove perquisizioni in tutta Italia, soprattutto negli studi legali che hanno collaborato proprio con la società bianconera. Da quanto si apprende, la Juventus sostiene che i propri giocatori avrebbero rinunciato ad alcune mensilità nella prima fase dell’emergenza Covid mentre per la Procura il credito sarebbe stato solo differito e, di conseguenza, il debito andava iscritto a bilancio.

Neymar-Psg: «È spesso ubriaco, si allena poco». Il brasiliano verso l’addio


Neymar da Silva Santos Júnior, noto come Neymar o Neymar Jr. (Mogi das Cruzes, 5 febbraio 1992)

articolo di Salvatore Riggio: https://www.corriere.it/sport/calcio/22_marzo_22/psg-neymar-non-si-allena-piu-spesso-ubriaco-brasiliano-l-addio-b803878a-a9ef-11ec-a7d6-08630d5b986a.shtml?refresh_ce

La stampa francese attacca il brasiliano, il più pagato della squadra beccato anche dai tifosi dopo l’eliminazione in Champions league

Ci mancava soltanto Neymar ubriaco agli allenamenti del Paris Saint-Germain. Ennesimo segnale di come ci fosse una volta una squadra multimiliardaria, magari non proprio un’isola felice, pronta finalmente a vincere la sua prima Champions League (ci andò vicino a Lisbona il 23 agosto 2020, ma fu sconfitta in finale 1-0 dal Bayern Monaco).

Invece, adesso il Psg è al centro di un pericoloso (e fastidioso) vortice di critiche tra clan nello spogliatoio in lotta tra loro e tifosi infuriati con proprietà, dirigenti e giocatori. Dopo Donnarumma, autore di troppe papere (e una contro il Real Madrid è costata l’eliminazione dagli ottavi di Champions, il 9 marzo), adesso è Neymar a essere stato preso di mira. Secondo quanto riportato da RMC, il fantasista brasiliano non si allena praticamente più. Non solo. Addirittura O Ney si presenterebbe al centro sportivo in condizioni deplorevoli, al limite dell’ubriachezza. Un modo per cercare la rottura totale con il club, come già accadde nell’estate 2019, quando provò — senza riuscirci — a tornare al Barcellona, dopo due anni dall’addio alla Catalogna. continua a leggere

Furia Al-Khelaifi sugli arbitri di Real-Psg. Urla, pugni alle porte e minacce


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/10-03-2022/furia-al-khelaifi-arbitri-real-psg-urla-pugni-porte-4301780393690.shtml

dai il tuo giudizio : Pollice su mi Piace, Pollice giù non mi Piace

Secondo Marca sarebbero servite alcune persone per allontanare il proprietario del club francese, arrabbiatissimo per il fallo su Donnarumma non fischiato in occasione dell’1-1. Leonardo: “Errore evidente, ma ora niente scuse”

Nasser Al-Khelaifi

Furia Al-Khelaifi al Bernabeu. Secondo quanto scrive il quotidiano Marca nella sua versione online, riprendendo anche notizie raccolte dai cronisti della tv spagnola Movistar, subito dopo il fischio finale di Real Madrid-Psg il proprietario del club francese ha lasciato la tribuna delle autorità – dove si era già mostrato particolarmente insofferente – ed è sceso di corsa negli spogliatoi, furioso per quanto successo in occasione dell’1-1 madrileno (un presunto fallo di Benzema su Donnarumma non fischiato dall’arbitro e per niente presunto secondo i francesi).

l’allenatore Mauricio Pochettino d.s. Leonardoil proprietario del club francese Nasser Al-Khelaifi

UNA FURIA – Secondo il racconto di Marca, Nasser Al-Khelaifi, accompagnato dal d.s. Leonardo, ha cercato lo spogliatoio degli arbitri, urlando e picchiando pugni contro le porte. Per sbaglio sarebbe entrato nella stanza occupata da Megia Davila, ex arbitro, attualmente delegato di campo del Real. Per allontanarlo è stato necessario l’intervento di alcune persone (e secondo altre fonti sarebbe stata chiamata addirittura la polizia). L’imbarazzante scena sarebbe stata anche ripresa con il telefonino da un dipendente del Real Madrid e a questo punto Al-Khelaifi sarebbe corso verso di lui gridando “ti ammazzo“, fermato soltanto dalle guardie del corpo. Leonardo, poi, avrebbe chiesto che le immagini fossero cancellate. continua a leggere

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Diritti tv Fifa, chiesti in appello 28 mesi di carcere per il patron del Psg Al-Khelaifi

articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/08-03-2022/fifa-diritti-tv-chiesti-28-mesi-carcere-il-patron-psg-al-khelaifi-4301761778301.shtml

Accusati di aver venduto i diritti ad altri due imputati, all’insaputa della Fifa e ottenendo benefici personali. Chiesti in appello anche 35 mesi per l’ex numero 2 della Fifa, Jerome Valcke. In primo grado erano stati assolti

Milano, 8 marzo 2022

La procura di Losanna ha chiesto 28 mesi di reclusione per il presidente di beIN Media e del Psg, Nasser Al-Khelaifi, e 35 mesi per l’ex numero 2 della Fifa, Jerome Valcke, nell’ambito di un processo d’appello sui diritti TV. A differenza del primo grado, nell’autunno del 2020 il procuratore federale Cristina Castellote non ha chiesto la sospensione parziale. I due erano stati assolti e Jerome Valcke aveva semplicemente dovuto pagare una multa per quanto riguarda una vicenda diversa.

SENTENZA – Valcke, che è stato segretario generale della Fifa dal 2007 al 2015, è stato scagionato nel 2020 dall’accettazione di tangenti e cattiva gestione criminale aggravata, ma i pubblici ministeri svizzeri hanno impugnato la sentenza. Le accuse erano di aver venduto i diritti televisivi per diversi campionati di calcio ad altri due imputati, agendo all’insaputa della Fifa e ottenendo benefici personali, compreso l’uso di una villa di lusso in Sardegna. Valcke fu condannato all’epoca a una pena pecuniaria sospesa per falsificazione di documenti mentre Al-Khelaifi e un terzo imputato, un uomo d’affari greco, furono scagionati dall’incitamento a Valcke a commettere cattiva gestione criminale aggravata. Le accuse di corruzione contro Al-Khelaifi sono state ritirate prima del processo del 2020 dopo un accordo tra lo stesso Al-Khelaifi e la Fifa.

“Drogati e ladri in Figc”: indagine d’urgenza sulle parole del consigliere di Lega Blandini


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/01-03-2022/blandini-insulti-inchiesta-figc-parole-consigliere-lega-quota-lotito-4301657377062.shtml

Secondo quanto apprende l’Ansa sarebbe stata aperta un’inchiesta dopo che al presidente Gravina sono state riportate le ingiurie rivolte ieri ai componenti federali dal consigliere eletto in quota Lotito

Secondo quanto appreso dall’Ansa la Procura della Federcalcio ha aperto un’indagine d’urgenza sul consigliere di Lega Gaetano Blandini, eletto con l’appoggio della cordata Lotito, che avrebbe pronunciato ieri insulti nei confronti dei dirigenti della federazione in una riunione tecnica. Al presidente Gravina è stato infatti riferito che Blandini avrebbe detto “in federazione sono drogati e ladri“: e su queste basi Gravina ha fatto un esposto alla Procura che ha immediatamente aperto l’inchiesta.

Molestie a colleghe, Overmars si dimette dall’Ajax


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2022/02/07/news/ajax_ds_overmars_si_dimette_per_molestie_a_colleghe-336771334/?ref=RHTP-BH-I322793271-P2-S6-T1

L’ex campione olandese lascia la carica di direttore sportivo e ammette di aver inviato una “serie di messaggi inappropriati” ad alcune colleghe che lavorano per il club: “Questo comportamento è inaccettabile. Ora me ne rendo conto anch’io”

L’ex campione olandese Marc Overmars si è dimesso da direttore sportivo dell’Ajax dopo aver ammesso di aver inviato una “serie di messaggi inappropriati” ad alcune colleghe che lavorano per il club. Il 48enne Overmars, che ha vinto la Champions League con l’Ajax nel 1995 prima di andare a giocare per l’Arsenal e il Barcellona, ha detto di provare “vergogna” per il suo comportamento. “Sfortunatamente, non mi sono reso conto che stavo superando il limite con questo, ma questo mi è stato chiaro negli ultimi giorni – ha detto Overmars – all’improvviso ho sentito un’enorme pressione. Mi scuso“.

Questo comportamento è inaccettabile. Ora me ne rendo conto anch’io – ha aggiunto nel suo messaggio per il club Overmars – ma è troppo tardi. Non vedo altra opzione che lasciare l’Ajax. Questo ha anche un grande impatto sulla mia vita privata. Ecco perché chiedo a tutti di lasciare in pace me e la mia famiglia“. continua a leggere

Robinho condannato per stupro: pronto il mandato d’arresto e la richiesta di estradizione dal Brasile


articolo di Giuseppe Guastella: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_gennaio_31/robinho-condannato-stupro-pronto-mandato-d-arresto-richiesta-estradizione-brasile-247a9722-8287-11ec-aab0-830a654a2007.shtml?fbclid=IwAR0p_RYHgJIOo-yz2nDMRF3b3Pkj6_Xp6pFsrAaOdXNtI71bvDXM0Fb8HSQ

L’ex attaccante del Milan è stato condannato in via definitiva, assieme ad un amico, a 9 anni di carcere per violenza sessuale. Se il calciatore dovesse espatriare rischia di essere arrestato immediatamente

Se mai un giorno dovesse tornare in Italia Robinho, al secolo Robson de Souza Santos, rischia di farlo in manette o di vedersele messe ai polsi non appena varcasse i confini della Penisola. La Procura della Repubblica di Milano, infatti, si appresta a chiedere l’estradizione dell’ex centravanti brasiliano del Milan che, riparato in patria da tempo, è stato condannato il 19 gennaio scorso definitivamente dalla Cassazione a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo per aver violentato nel 2013 con un amico, anche lui condannato a 9 anni, una ragazza albanese di 23 anni. È certo, però, che il Brasile non acconsentirà all’estradizione perché la Costituzione del paese Sudamericano la vieta per i propri cittadini.

La violenza avvenne in un locale milanese, il Sio Cafè, il 22 gennaio di 9 anni fa. Robinho e il suo amico Ricardo Falco, secondo la sentenza da poco passata in giudicato, con altri quattro uomini mai identificati incontrò la ragazza, che conosceva, nel locale dove lei stava festeggiando il compleanno in compagnia di alcune amiche. Il calciatore uscì per accompagnare a casa la moglie, che era con lui, per tornare poco dopo nel locale dove erano rimasti i suoi amici in compagnia della ragazza. Il pm milanese Stefano Ammendola, nel processo di primi grado sostenne che gli uomini offrirono da bere alla giovane fino a che questa non si ubriacò diventando «incosciente e incapace di opporsi» alla violenza, che avvenne nel guardaroba del locale dove fu trascinata di peso. continua a leggere

Robinho nel 2012 con la maglia del Milan campione d’Italia (Ansa)

Robinho: la Cassazione conferma la condanna a 9 anni per stupro. E ora?


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/19-01-2022/robinho-stupro-condanna-definitiva-9-anni-cassazione-conferma-430998281525.shtml

Resta il problema dell’estradizione dell’ex milanista: la giustizia italiana dovrebbe inviare una richiesta formale a quella del Brasile che dovrebbe poi avviare una valutazione interna

Robinho, pseudonimo di Robson de Souza Santos (São Vicente, 25 gennaio 1984), è un ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

Stavolta c’è la sentenza della Cassazione a confermare la condanna di Robinho e del suo amico Ricardo Falco a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo su una ragazza che nel 2013 aveva 23 anni.

LA CONDANNA – Ricorso respinto, quello presentato dai legali del brasiliano, che puntavano la difesa sulla consensualità del rapporto. Decisive sono state alcune telefonate in cui l’ex milanista raccontò la serata dello stupro: “Sto ridendo perché non mi interessa, la donna era ubriaca, non sa nemmeno cosa sia successo”. Le registrazioni hanno alla fine confermato la colpevolezza del giocatore e dell’amico che si sarebbero anche accordati sulle risposte da dare agli inquirenti, dicendosi tranquilli perché nel locale non erano presenti telecamere. La condanna in primo grado arrivò nel 2017, condanna confermata in appello a Milano. Il giocatore aveva poi perso il posto in squadra nel Santos. Ora resta il problema dell’estradizione di Robinho: la giustizia italiana dovrebbe inviare una richiesta formale a quella del Brasile che dovrebbe poi avviare una valutazione interna. Vedremo gli sviluppi anche se, nonostante la condanna definitiva, Robinho e Falco non possono essere estradati in Italia, poiché la Costituzione del 1988 vieta l’estradizione dei brasiliani. continua a leggere

Inchiesta calciomercato, perquisiti l’agente Chiodi e il procuratore Ramadani.


Inchiesta calciomercato, perquisiti l’agente Chiodi e il procuratore Ramadani. Il pm: “Una stabile organizzazione occulta”

articolo di Sandro De Riccardis: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/12/13/news/guardia_di_finanza_calciomercato_cessioni_pjanic_chiesa-330035537/?ref=drrt-4

Sono indagati per evasione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio, per le operazioni su calciatori con undici società di calcio, che non sono invece indagate. Faro della guardia di finanza sulle cessioni di Pjanic e Chiesa

Un’altra inchiesta sul mondo del calcio, che promette di travolgere il calciomercato e decine di compravendite di calciatori. La procura di Milano, con i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza, hanno eseguito perquisizioni nei confronti di Pietro Chiodi, agente sportivo italiano e delle sue società, e il procuratore macedone Fali Ramadani, considerato il “Raiola dell’Est“, indagati per omessa dichiarazione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio, per le operazioni su calciatori con undici società di calcio, che non sono invece indagate.

I finanzieri, su richiesta del pm Giovanni Polizzi, hanno acquisito contratti e documentazioni di pagamento nelle sedi di Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Spal, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone. Tra le operazioni sotto la lente degli investigatori, quelle sui calciatori Miralem Pjanic, Kalidou Koulibaly, Federico Chiesa e molte altre, anche decine di operazioni minori, relative a calciatori assistiti dall’agenzia del procuratore, soprattutto atleti provenienti dall’est Europa. continua a leggere

Inchiesta plusvalenze: gli scambi gonfiati coinvolgono almeno 6 club di Serie A


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/11/29/news/plusvalenze_serie_a_scambi_gonfiati_juventus_napoli_atalanta_inter_sampdoria_genoa-328335453/?ref=RHTP-BH-I322793271-P2-S2-T1

In 5 anni quasi raddoppiato, da 381 a 739 milioni, il peso del calciomercato, ma con pochi contanti. Il Genoa ha chiuso affari per 123 milioni con i bianconeri e 78 con l’Inter

Roma — Il calcio italiano è un sistema che vive regolarmente al di sopra delle proprie possibilità, spendendo ogni anno quasi un miliardo più di quanto guadagna. Ma nel silenzio delle proprie istituzioni, ha ideato un sistema che permettesse di non affondare: lo scambio supervalutato di giocatori fantasma. O quasi. Nel 2015, la Serie A fatturava 2,2 miliardi e le plusvalenze – 381 milioni – rappresentavano il 17% della produzione. Cinque anni dopo sono raddoppiate, arrivando a 739 milioni, mentre i ricavi sono aumentati di neanche un terzo. Colpa di tutti: il Napoli ha pagato 20 dei 71 milioni per Osimhen dando al Lille giovani oggi ai margini del calcio professionistico e un terzo portiere arrivato sull’orlo della “pensione”. 

Anche nella Juventus l’impatto dei ricavi è cresciuto vertiginosamente in due anni: dal 2018 al 2020, il periodo sotto indagine, gli effetti prodotti dalle cessioni sono cresciuti del 70%. Una delle società con cui la Juventus ha messo in atto un flusso piuttosto continuo è il Genoa: tra le due sono circolati circa 123 milioni di euro in trasferimenti. In realtà soltanto 25 sono andati a ingrassare i conti correnti. Il resto era valore nominale scambiato, un pari e patta. Difficile anche sostenere che a muovere questi affari fossero interessi sportivi: i 74 milioni spesi per prendere giocatori dal Genoa hanno fruttato alla Juve la miseria di 14 presenze in campionato: 12 di Perin, 2 di Zanimacchia. Curioso il caso di Romero, preso versando 26 milioni ai rossoblù, ceduto per 16 (con minusvalenza di 5) all’Atalanta che lo rivende subito per 55 milioni al Tottenham dell’ex ds juventino Paratici. continua a leggere

Juve, la nota del Codacons: “Se accuse confermate retrocessione e revoca scudetti”


articolo: https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/juventus/juve-la-notadel-codacons-se-accuse-confermate-retrocessione-e-revoca-scudetti_42332825-202102k.shtml?fbclid=IwAR3_kM-3a5IHSH-rmIMZmwzfh1bzwZN6D1cPvJnwWZF2xfjL1IX–lCf8mk

Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori parla di “un vero e proprio vaso di Pandora”

Pesantissime accuse pendono sul club più titolato d’Italia, la Juventus, dopo che la Procura di Torino ha ufficialmente aperto un’inchiesta che coinvolge l’intero vertice bianconero (da Agnelli al vice-presidente Pavel Nedved) indagati per falso in bilancio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Lo sottolinea in una nota il Codacons, specificando che si tratta di “un vero e proprio vaso di Pandora, considerando che negli ultimi anni molte operazioni che hanno coinvolto il club bianconero avevano fatto storcere il naso agli appassionati di calcio ed agli opinionisti”.

“Sotto accusa ci sarebbero in particolare le plusvalenze nel calciomercato e i compensi ai procuratori iscritti nei bilanci di tre stagioni sportive, da quella conclusa il 30 giugno 2019 all’ultima, terminata il 30 giugno di quest’anno. In totale – sottolinea l’associazione dei consumatori – ci sono plusvalenze per 282 milioni di euro in tre anni ‘connotate da valori fraudolentemente maggiorati’, secondo la Procura; sulla questione era già aperta un’indagine della Consob, la Commissione che vigila sulle società quotate, cominciata il 12 luglio scorso“.

L’impianto accusatorio è molto grave e getta una luce sinistra sugli ultimi campionati di calcio anche perché, come sappiamo, vi è stato un vero e proprio predominio bianconero negli ultimi anni, terminato nell’anno passato – afferma il presidente Codacons, Marco Donzelli – Se la Juventus dovesse essersi illegittimamente avvantaggiata sui club rivali con operazioni di questo tipo allora verrebbe meno la regolarità degli ultimi campionati di calcio e, come conseguenza, la Federazione e l’Authority per la concorrenza del mercato dovranno intervenire e sanzionare i responsabili. Al di là delle responsabilità individuali, il club non potrà andare esente da punizione. Per questo e a tutela di migliaia di tifosi, presenteremo un esposto all’Antitrust ed alla Procura Federale chiedendo la retrocessione del club bianconero in Serie B e la revoca degli ultimi scudetti vinti con l’ombra di queste operazioni potenzialmente illecite“.

Caso plusvalenze Juve, spunta anche il filone degli agenti

articolo: https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/juventus/caso-plusvalenze-juve-spunta-anche-il-filone-degli-agenti_42329069-202102k.shtml

Dalle intercettazioni dell’indagine Prisma emergono elementi anche sui rapporti tra il club bianconero e i procuratori

Non solo plusvalenze, l’indagine Prisma che coinvolge la Juventus si allarga anche agli agenti dei calciatori. Come riporta La Gazzetta dello Sport, gli inquirenti starebbero lavorando anche sulle “prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle rispettive intermediazioni”, come si legge nel comunicato di venerdì della Procura, che potrebbero aver avuto mandati fittizi per alcune operazioni. Secondo l’accusa, dalle intercettazioni emerge il fondato sospetto che alcuni agenti siano stati pagati per delle operazioni di mercato inesistenti e che la Juventus abbia fatto uso ricorrente di intermediari o agenti “di fiducia”.

Tra gli agenti a libro paga del club bianconero, spiccano soprattutto i nomi di Jorge Mendes e Mino Raiola. Coinvolto anche Cristiano Ronaldo, che viene citato nel decreto di perquisizione per una scrittura privata relativa ai rapporti economici fra il portoghese la Juve che la Guardia di Finanza, su indicazione della procura di Torino, ha ricevuto l’incarico di cercare e recuperare durante le perquisizioni nelle sedi del club.

Raiola invece, che per l’affare De Ligt ha intascato 10,5 milioni di ‘oneri accessori’, è finito sotto la lente degli inquirenti soprattutto per il trasferimento di Franco Tongya, coinvolto in un’operazione di scambio col Marsiglia che la Procura definisce “a specchio”, quindi senza movimento di denaro.  

La Juventus ha comunicato ieri che “Confidiamo di chiarire“, ma i pubblici ministeri indagano e l’indagine si allarga.

IL COMUNICATO UFFICIALE
Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) prende atto dell’avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato) e passati in merito alla voce “Proventi da gestione diritti calciatori” iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001. Si rammenta che la Società è attualmente soggetta a una verifica ispettiva da parte della Consob ai sensi dell’art. 115, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 58/1998, anch’essa avente ad oggetto la voce “Proventi da gestione diritti calciatori”, come descritto nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale in opzione, pubblicato in data 24 novembre 2021, e nella relazione finanziaria annuale consolidata al 30 giugno 2021
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Come doveroso, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato.

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In relazione all’aumento di capitale in opzione, deliberato dall’Assemblea degli Azionisti in data 29 ottobre 2021, si conferma la tempistica resa nota con comunicato del 22 novembre 2021 e l’avvio dell’offerta in opzione e della negoziazione dei diritti di opzione a partire dal 29 novembre 2021.

Germania: finse la sua morte, 46 mesi di carcere per l’ex Schalke Hiannick Kamba


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2021/11/18/news/germania_finse_la_sua_morte_46_mesi_di_carcere_per_l_ex_schalke_hiannick_kamba-326850063/

Nel 2016 la dipartita, quattro anni dopo si scoprì che era tutto falso, ma che i soldi dell’assicurazione sulla vita erano stati comunque incassati. Ben oltre un milione di euro che sono valsi all’ex giocatore del club dei Minatori e per la moglie una condanna per frode

Hiannick Kamba – Il manifesto di lutto per la morte di Kamba

Era morto in un tragico assalto in Congo il 7 gennaio del 2016, con tanto di necrologio. Quattro anni dopo, nel maggio del 2020, la resurrezioneHiannick Kamba, promessa mancata dello Schalke 04 è vivo e vegeto e lavora in Germania come chimico, stipendiato da una compagnia elettrica. Lo scopre il quotidiano tedesco Bild e da quel momento per l’ex giocatore iniziano i guai. Ora arriva anche la condanna a 46 mesi di carcere per frode. Esatto, non per il fatto di aver simulato la sua morte, ma perché quella morte è servita ad altro, è servita a riscuotere un’assicurazione sulla vita da un milione e duecentomila euro. Con lui è stata condannata anche la moglie, complice di questa truffa.

L’amicizia con Neuer, poi l’anonimato – Una storia strana quella di Hiannick Kamba. Scappato dalla guerra civile del suo paese, arriva in Germania all’età di 10 anni dove inizia a giocare nelle giovanili dello Schalke 04. Qui conosce e diventa amico di Manuel Neuer e dell’ex Juve Benedikt Howedes. A 18 anni il contratto con la formazione della Ruhr gli evita l’espulsione dal Paese, ma le sue doti calcistiche non sono così spiccate da portarlo a giocare in Bundesliga. Così inizia la trafila nelle serie minori del calcio tedesco da dove nasce l’idea: sparire dalla circolazione e incassare l’assicurazione sulla vita: un premio di 600mila euro che raddoppiava in caso di morte violenta. Così è, e l’assegno va nelle tasche della moglie Christina. Qualcuno, però, lo riconosce e fa partire le indagini. continua a leggere

Ruben Semedo arrestato con l’accusa di stupro


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2021/08/30/ruben-semedo-arrestato-con-laccusa-di-stupro_8c5febbd-1039-4b37-bdc9-fa310f5c34b4.html

Il giocatore dell’Olympiakos è stato denunciato da una 17enne

Il difensore dell’Olympiakos e della nazionale del Portogallo, Ruben Semedo, è stato arrestato ieri dalla polizia greca dopo che una ragazza di 17 anni lo ha accusato di stupro. Lo ha rivelato oggi una fonte giudiziaria. Il 27enne portoghese è stato portato davanti a un pm di Atene per rispondere alle accuse di una ragazza che ha detto di essere stata attirata da Semedo nella sua casa – insieme a un cittadino straniero di 40 anni ancora ricercato – e poi di essere stata violentata. Il giocatore sabato avrebbe incontrato la ragazza in un bar nella località balneare di Oropos, poi l’avrebbe portata nella propria casa, a Glyfalda, alla periferia di Atene, dove la stessa vittima ha detto di essere stata violentata.

Secondo l’avvocato di Semedo, Stavros Georgopoulos, il giocatore “nega l’accusa” e ha affermato “che la denunciante aveva 19 anni”.

Il portoghese è già stato condannato nel 2018 a cinque anni di carcere per tentato omicidio, ai tempi in cui giocava nel Villareal. Semedo Ha evitato questa condanna in cambio del divieto d’ingresso in territorio spagnolo per otto anni, in virtù di un accordo raggiunto nel 2020. Era stato anche multato di 46 mila euro. L’Olympiakos, dove Ruben Semedo gioca da due anni, non ha comunicato alcuna decisione nei confronti del calciatore.