articolo di Lucia Landoni: https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/03/02/news/maltempo_dissesto_idrogeologico_lombardia-422241577/
Dalla provincia di Sondrio al Comasco e al Bresciano, gli effetti delle abbondanti piogge degli ultimi giorni. A Pavia PalaRavizza inagibile per le infiltrazioni
Il maltempo che da giorni interessa gran parte della Lombardia ha provocato disagi alla viabilità, esondazioni e allagamenti in varie province, tornando inoltre ad accendere i riflettori sul tema del dissesto idrogeologico: delle circa 600mila frane censite in Italia, oltre 100mila sono sul territorio della nostra regione.
Il Centro di monitoraggio geologico (Cmg) di Arpa a Sondrio ne tiene costantemente sotto controllo 47 (22 in provincia di Sondrio, otto nel Bresciano, sei nel Lecchese, cinque nella Bergamasca, tre in provincia di Pavia e altrettante in provincia di Como).
Proprio nel Comasco i Vigili del fuoco sono stati costretti a effettuare due interventi nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 marzo a seguito di movimenti franosi: intorno alle 22.15 di ieri sera si è infatti verificato uno smottamento sulla Sp10 a Cavargna, che ha indotto i Vigili del fuoco del distaccamento di Menaggio, il sindaco e i carabinieri a decidere di chiudere la strada al traffico a titolo precauzionale “tenuto conto del movimento di terra e roccia in atto”. Fortunatamente non sono state coinvolte persone né veicoli e la viabilità verrà ripristinata a seguito delle verifiche in programma oggi.
Poco dopo la mezzanotte si è invece verificata una caduta di terra e pietrisco sulla Sp14 a Claino con Osteno: sul posto sono immediatamente intervenuti i pompieri del distaccamento di Centro Valle Intelvi, che hanno iniziato le operazioni per mettere in sicurezza la strada. Oggi proseguiranno le verifiche sulla stabilità della parete che ha parzialmente ceduto nella notte.
Spostandosi in provincia di Sondrio, per la precisione in Valchiavenna, nei giorni scorsi il sentiero del Tracciolino è stato letteralmente spazzato via da una frana: intorno alle 12.30 del 28 febbraio è stato registrato “un importante evento franoso a partire dal versante idrografico sinistro della Val Grande, situata tra gli abitati montani di Cola e Cii, nel Comune di Novate Mezzola”, come spiega Fausto Nonini, sindaco di Novate Mezzola.
Grazie all’elicottero messo a disposizione dai Vigili del fuoco, il geologo chiamato per l’emergenza è riuscito a salire fino alla nicchia di frana per effettuare le prime valutazioni: “L’evento con tutta probabilità è stato innescato dall’azione di congelamento dell’acqua e dalle pressioni idrostatiche all’interno delle fratture dell’ammasso roccioso in seguito alle recenti piogge e nevicate – ha scritto Nonini sui social – Il materiale in caduta staccatosi dalla parete ha un volume stimato in 1000/2000 metri cubi, che ha impattato nell’alveo della valle laterale e preso in carico ulteriori detriti”.
Quindi molti massi di notevoli dimensioni si sono riversati a valle raggiungendo il sentiero del Tracciolino, che solo nell’arco del 2023 era stato interessato da altre quattro frane: “Viene pertanto confermata la chiusura già in essere del sentiero su tutto il tracciato ed è sempre più chiaro che questa lunga serie di eventi particolarmente rilevanti in termini di dimensioni e di danni arrecati rendono oltremodo critica e improbabile una eventuale riapertura del tracciato nel breve termine – sottolinea il sindaco – Di fatto il verificarsi con una frequenza così elevata di eventi franosi di tale portata su ampi tratti del tracciato rende purtroppo vana qualsivoglia azione volta alla messa in sicurezza del tracciato”.
Valutazioni più approfondite della situazione, garantisce il primo cittadino, verranno comunque effettuate nei prossimi mesi.
In Valmalenco invece poco dopo le 21 del 27 febbraio un masso delle dimensioni di almeno otto metri cubi è franato sulla strada provinciale 15 all’altezza del Comune di Torre di Santa Maria (dove si trova una delle frane monitorate dal Cmg): il macigno ha divelto le protezioni e ostruito quasi completamente la strada, tanto che per diverse ore la valle è rimasta isolata, fino a quando i Vigili del fuoco non sono riusciti a liberare un tratto di strada per istituire un senso unico alternato e permettere intanto il passaggio dei mezzi di emergenza.
E sempre in Valmalenco all’inizio di febbraio si era verificata una frana a Lanzada, a seguito della quale la circolazione ha subito per settimane notevoli limitazioni, lasciando di fatto isolata la frazione di Franscia.
Nel Bresciano il 28 febbraio è stata chiusa via Panoramica a Salò, che dalla statale Gardesana porta alle frazioni collinari di San Bartolomeo e Serniga, che per qualche ora sono state raggiungibili solo passando da San Michele di Gardone Riviera. Effetti della frana staccatasi “tra via Panoramica e la località Pignino a causa delle ingenti piogge”, com’è stato spiegato in più lingue ad abitanti della zona e turisti sugli account social ufficiali “Visit Salò”.
Per fortuna i danni provocati dalla recente ondata di maltempo non sono stati ingenti com’era accaduto in altre occasioni, ma chi risiede nelle zone a maggior rischio di dissesto idrogeologico esorta a non abbassare la guardia e a lavorare sulla prevenzione.
“Qualche giorno fa ho camminato lungo il sentiero che parte dai Piani di Brunate, nel Comasco – ha scritto un’utente su Facebook – Sono rimasta basita per la situazione dei boschi: alberi, tronchi a terra, una quantità infinita. Con questa pioggia è pericolosissimo, potrebbero scivolare verso i paesi del lago”.
Maltempo a Pavia, infiltrazioni al PalaRavizza: struttura inagibile – Intanto a Pavia le infiltrazioni d’acqua nel soffitto del Palaravizza, il palazzetto dello sport cittadino, hanno reso inagibile la struttura, costringendo le società che la utilizzano a rinviare competizioni e allenamenti: in particolare, come riporta la Provincia Pavese, la Ginnastica Pavese ha dovuto annullare la seconda prova del campionato individuale femminile di ginnastica artistica Silver Lb-Lb3, inserita nel calendario delle gare nazionali. L’evento era in programma oggi, sabato 2 marzo (dalle 11.30 alle 21), e domani (dalle 7.30 alle 21) e avrebbe coinvolto circa 400 atlete di società provenienti da tutto il nord Italia.
Disagi anche per due squadre di basket, Riso Scotti e Sanmaurense. Non sembrano quindi essere stati efficaci i lavori di impermeabilizzazione della copertura del palazzetto, costati 500mila euro e conclusi a novembre del 2020. In ogni caso intorno alle 22 di ieri sera tramite gli account social dell’assessorato allo Sport del Comune di Pavia è stato comunicato che “le perdite sono state eliminate, in attesa dell’intervento definitivo. Pertanto il palazzetto è agibile per lo svolgimento delle normali attività. Nella settimana entrante, dopo le piogge verrà eseguito un intervento definitivo”.
L’assessore allo Sport Pietro Trivi ha quindi voluto affidare a Facebook il proprio ringraziamento al settore lavori pubblici del Comune di Pavia “per la pronta collaborazione e il tempestivo intervento, pur tra mille difficoltà sopravvenute, che ha consentito di rendere agibile il palazzetto la cui copertura è stata danneggiata dalle abbondanti piogge di questi giorni”. Inoltre, continua Trivi, “da assessore allo sport mi scuso per i disagi, seppure non dipesi dal Comune, arrecati alla Pallacanestro Pavia 1933 costretta a trasferirsi, ieri pomeriggio e questa mattina, per allenarsi e, soprattutto, alla Ginnastica Pavese costretta a rinviare una manifestazione di ginnastica artistica che avrebbe dovuto svolgersi questo fine settimana al Palaravizza”.
Maltempo, il fiume Po osservato speciale dell’Aipo – Dato che le piogge proseguono, resta osservato speciale il fiume Po, che già negli ultimi giorni ha visto l’innalzamento del livello di vari affluenti: in particolare nella parte alta del bacino sono previste per domani ulteriori precipitazioni che potranno generare innalzamenti del fiume lungo il tratto piemontese, con il superamento della soglia 1 (criticità ordinaria, colore giallo) nelle prossime 24/48 ore.
Gli uffici di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) sono “attivi nelle operazioni di monitoraggio e controllo dei livelli e delle arginature – comunicano in una nota – al fine di prevenire eventuali criticità, in coordinamento con i sistemi locali e regionali di Protezione civile”.