Inter, il peso degli interessi a bilancio: 40 mln nel 21/22


articolo di Redazione2 Novembre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/11/02/inter-il-peso-degli-interessi-a-bilancio-40-mln-dal-21-22/

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

L’operazione legata al bond da 415 milioni emesso lo scorso gennaio ha portato ad un ulteriore aumento del costo degli interessi a bilancio per l’Inter. La cedola infatti è stata fissata al 6,75%, in crescita rispetto al 4,875% dei due precedenti bond, valore maggiore che ha portato ad una crescita dei costi a bilancio.

Nell’esercizio al 30 giugno 2022, così, l’Inter ha registrato costi per interessi (legati alle sole operazioni finanziarie realizzate dal club, senza considerare le altre voci) in crescita a oltre 40 milioni di euro: in calo quelli legati ai debiti verso le banche (da 2,5 a 1,5 milioni di euro), sono cresciuti quelli legati agli oneri accessori su finanziamenti e prestiti obbligazionari (da 216mila euro a 5,4 milioni), così come quelli sulle obbligazioni (da 22,2 a 25,3 milioni) e quelli legati al factoring (da 4mila euro a 7,8 milioni), in una situazione che caratterizza i bilanci del club nerazzurro ormai da alcune stagioni.

La crescita degli interessi è partita dal 2014/15 quando l’allora patron Erick Thohir decise di rifinanziare il debito della società, lasciato dalla gestione Moratti, chiedendo a Goldman Sachs un finanziamento da 230 milioni. Nel bilancio al 30 giugno 2015, gli interessi legati all’operazione salgono a 18,6 milioni, contro i 7,6 milioni di interessi su debiti verso banche (e 10,8 milioni complessivi) al 30 giugno 2013, ultimo esercizio gestito interamente da Moratti.

Gli interessi passano poi a 17,1 e 16 milioni nei bilanci 2015/16 e 2016/17, quest’ultimo il primo invece dell’era Suning. Nel dicembre 2017, la scelta è quindi quella di tornare sul mercato per rifinanziare il prestito ottenuto da Thohir (che aveva scadenza nel 2019) con un bond da 300 milioni di euro, a cui si aggiunge anche una linea di credito revolving da 50 milioni. Nel 2017/18, così, gli interessi (compresi anche quelli legati alla linea di credito da 50 milioni) superano i 21 milioni, calando poi a 17,8 milioni nel 2018/19 e passando poi a 18,5 milioni nel 2019/20.

Nel luglio 2020, al bond da 300 milioni se ne aggiunge un secondo da 75 milioni, che fa schizzare gli interessi nel bilancio 2020/21 a quota 24,9 milioni, passando poi a oltre 40 milioni nel 2021/22. La cifra complessiva sale, così, a quota 175 milioni dal 2014 in poi, con una media pari a 21,9 milioni di euro a stagione.

Per fare un confronto, il costo a bilancio di Dusan Vlahovic per la Juventus (stipendio lordo e ammortamento) è pari a circa 30 milioni di euro annui, quindi circa 10 milioni in meno rispetto ai costi che l’Inter utilizza per pagare gli interessi sui debiti.

Inter, gli interessi su finanziamenti e bond dal 2014

Dati in milioni di euro

BilancioInteressi
14/1518,651
15/1617,180
16/1716,520
17/1821,262
18/1917,856
19/2018,592
20/2124,988
21/2240,208
TOTALE175,257

Suning.com, ricavi dimezzati e rosso di 700 milioni nei primi 9 mesi del 2022

articolo di Redazione1 Novembre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/11/01/suning-com-ricavi-dimezzati-e-rosso-di-700-mln-nei-primi-9-mesi-del-2022/

Headquarters of Suning.com in Nanjing, China (PRNewsfoto/Suning Holdings Group)

Proseguono le difficoltà per Suning.com, la principale società della galassia Suning di cui Zhang Jindong (proprietario dell’Inter) è tra i principali azionisti. La società quotata alla Borsa di Shenzen ha reso noti i dati al 30 settembre 2022, con cifre ancora in forte perdita anche a causa di un rilevante calo dei ricavi.

Nel dettaglio, nella trimestrale al 30 settembre i ricavi di Suning.com sono calati del 52% da 115,5 a 55,5 miliardi di yuan, ovverosia da circa 16 a 7,6 miliardi di euro. Nonostante il forte calo dei ricavi, Suning.com ha fatto registrare una perdita in calo nel primo semestre, passando da -8,1 miliardi di yuan a -4,9 miliardi (ovverosia da -1,1 miliardi a -685 milioni di euro).

La liquidità al 30 settembre 2022 era pari a 5,4 miliardi di yuan (circa 750 milioni di euro), con un patrimonio netto pari a 27,6 miliardi di yuan (3,8 miliardi di euro), con passività correnti per 108 miliardi di yuan (14,9 miliardi di euro) rispetto ai 110,2 miliardi di yuan (15,2 miliardi di euro) all’1 gennaio scorso.

Una situazione che resta in evoluzione dal punta di visto debitorio. Va ricordato infatti che nella semestrale al 30 giugno scorso, la società sottolineava come alcuni dei debiti del gruppo (inclusi principalmente debiti verso fornitori, note passive, canoni di locazione e rimborsi di investimenti) per un totale di circa 29,635 miliardi di RMB (circa 4,2 miliardi di euro) fossero scaduti, con il gruppo che inoltre nei primi sei mesi del 2022 “non ha soddisfatto i requisiti di indicatore finanziario previsti in alcuni contratti di finanziamento”, ma al 30 giugno tuttavia le banche e gli altri istituti finanziari non hanno richiesto al gruppo il rimborso immediato.

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