La malattia di Neuer, la rivelazione del portiere: “Ho il cancro, non posso stare all’aperto”


articolo: La malattia di Neuer, la rivelazione del portiere: “Ho il cancro, non posso stare all’aperto” (msn.com)

Il portiere del Bayern Monaco Manuel Neuer ha rivelato su Instagram di star combattendo contro un cancro della pelle. Il numero uno della squadra tedesca ha ammesso, in un video, di aver già subito tre diversi interventi chirurgici per sconfiggere la malattia: una vera e propria corsa contro il tempo, l’ha definita il portiere, che da ottobre è fermo (anche) per un problema alla spalla. Nel video, condiviso sui suoi social, il calciatore spiega le sue condizioni di salute mentre sponsorizza una crema solare insieme alla tennista tedesca Angelique Kerber.

Ho dovuto sottopormi a tre operazioni per via di un cancro alla pelle”, ha esordito Neuer. “Dal momento che ci alleniamo e giochiamo costantemente all’aperto – e che mi piace anche trascorrere il mio tempo libero nella natura – è essenziale per me utilizzare prodotti con filtri di protezione solare moderni e con fattore di protezione solare 50+.  In questo modo sono sicuro di avere una crema solare che ci protegge continuamente e con la quale la mia pelle non si può scottare“.

Secondo quanto riportato sul sito tedesco Bild, le speculazioni su una possibile malattia dell’atleta sono iniziate nel dicembre 2021, quando il 36enne è stato visto camminare con un cerotto sul viso prima dello scontro di Champions League del Bayern Monaco con il Barcellona. Neuer ha ancora oggi una cicatrice in volto, piuttosto visibile, dopo essersi operato in tre diverse occasioni.  Considerato uno dei più grandi portieri di tutti i tempi – avendo anche vinto la Coppa del Mondo con la Germania nel 2014 – Neuer sta lottando per ricostruire la sua forma fisica in vista della Coppa del Mondo di questo mese; diversi siti sportivi tedeschi riportano che il cancro della pelle non dovrebbe influire sulla disponibilità dell’atleta a scendere in campo per la Germania, in vista della selezione della squadra di Hansi Flick.

Inter, il peso degli interessi a bilancio: 40 mln nel 21/22


articolo di Redazione2 Novembre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/11/02/inter-il-peso-degli-interessi-a-bilancio-40-mln-dal-21-22/

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

L’operazione legata al bond da 415 milioni emesso lo scorso gennaio ha portato ad un ulteriore aumento del costo degli interessi a bilancio per l’Inter. La cedola infatti è stata fissata al 6,75%, in crescita rispetto al 4,875% dei due precedenti bond, valore maggiore che ha portato ad una crescita dei costi a bilancio.

Nell’esercizio al 30 giugno 2022, così, l’Inter ha registrato costi per interessi (legati alle sole operazioni finanziarie realizzate dal club, senza considerare le altre voci) in crescita a oltre 40 milioni di euro: in calo quelli legati ai debiti verso le banche (da 2,5 a 1,5 milioni di euro), sono cresciuti quelli legati agli oneri accessori su finanziamenti e prestiti obbligazionari (da 216mila euro a 5,4 milioni), così come quelli sulle obbligazioni (da 22,2 a 25,3 milioni) e quelli legati al factoring (da 4mila euro a 7,8 milioni), in una situazione che caratterizza i bilanci del club nerazzurro ormai da alcune stagioni.

La crescita degli interessi è partita dal 2014/15 quando l’allora patron Erick Thohir decise di rifinanziare il debito della società, lasciato dalla gestione Moratti, chiedendo a Goldman Sachs un finanziamento da 230 milioni. Nel bilancio al 30 giugno 2015, gli interessi legati all’operazione salgono a 18,6 milioni, contro i 7,6 milioni di interessi su debiti verso banche (e 10,8 milioni complessivi) al 30 giugno 2013, ultimo esercizio gestito interamente da Moratti.

Gli interessi passano poi a 17,1 e 16 milioni nei bilanci 2015/16 e 2016/17, quest’ultimo il primo invece dell’era Suning. Nel dicembre 2017, la scelta è quindi quella di tornare sul mercato per rifinanziare il prestito ottenuto da Thohir (che aveva scadenza nel 2019) con un bond da 300 milioni di euro, a cui si aggiunge anche una linea di credito revolving da 50 milioni. Nel 2017/18, così, gli interessi (compresi anche quelli legati alla linea di credito da 50 milioni) superano i 21 milioni, calando poi a 17,8 milioni nel 2018/19 e passando poi a 18,5 milioni nel 2019/20.

Nel luglio 2020, al bond da 300 milioni se ne aggiunge un secondo da 75 milioni, che fa schizzare gli interessi nel bilancio 2020/21 a quota 24,9 milioni, passando poi a oltre 40 milioni nel 2021/22. La cifra complessiva sale, così, a quota 175 milioni dal 2014 in poi, con una media pari a 21,9 milioni di euro a stagione.

Per fare un confronto, il costo a bilancio di Dusan Vlahovic per la Juventus (stipendio lordo e ammortamento) è pari a circa 30 milioni di euro annui, quindi circa 10 milioni in meno rispetto ai costi che l’Inter utilizza per pagare gli interessi sui debiti.

Inter, gli interessi su finanziamenti e bond dal 2014

Dati in milioni di euro

BilancioInteressi
14/1518,651
15/1617,180
16/1716,520
17/1821,262
18/1917,856
19/2018,592
20/2124,988
21/2240,208
TOTALE175,257

Suning.com, ricavi dimezzati e rosso di 700 milioni nei primi 9 mesi del 2022

articolo di Redazione1 Novembre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/11/01/suning-com-ricavi-dimezzati-e-rosso-di-700-mln-nei-primi-9-mesi-del-2022/

Headquarters of Suning.com in Nanjing, China (PRNewsfoto/Suning Holdings Group)

Proseguono le difficoltà per Suning.com, la principale società della galassia Suning di cui Zhang Jindong (proprietario dell’Inter) è tra i principali azionisti. La società quotata alla Borsa di Shenzen ha reso noti i dati al 30 settembre 2022, con cifre ancora in forte perdita anche a causa di un rilevante calo dei ricavi.

Nel dettaglio, nella trimestrale al 30 settembre i ricavi di Suning.com sono calati del 52% da 115,5 a 55,5 miliardi di yuan, ovverosia da circa 16 a 7,6 miliardi di euro. Nonostante il forte calo dei ricavi, Suning.com ha fatto registrare una perdita in calo nel primo semestre, passando da -8,1 miliardi di yuan a -4,9 miliardi (ovverosia da -1,1 miliardi a -685 milioni di euro).

La liquidità al 30 settembre 2022 era pari a 5,4 miliardi di yuan (circa 750 milioni di euro), con un patrimonio netto pari a 27,6 miliardi di yuan (3,8 miliardi di euro), con passività correnti per 108 miliardi di yuan (14,9 miliardi di euro) rispetto ai 110,2 miliardi di yuan (15,2 miliardi di euro) all’1 gennaio scorso.

Una situazione che resta in evoluzione dal punta di visto debitorio. Va ricordato infatti che nella semestrale al 30 giugno scorso, la società sottolineava come alcuni dei debiti del gruppo (inclusi principalmente debiti verso fornitori, note passive, canoni di locazione e rimborsi di investimenti) per un totale di circa 29,635 miliardi di RMB (circa 4,2 miliardi di euro) fossero scaduti, con il gruppo che inoltre nei primi sei mesi del 2022 “non ha soddisfatto i requisiti di indicatore finanziario previsti in alcuni contratti di finanziamento”, ma al 30 giugno tuttavia le banche e gli altri istituti finanziari non hanno richiesto al gruppo il rimborso immediato.

F1, è morto Mauro Forghieri: fu ingegnere Ferrari ai tempi d’oro di Lauda


 articolo: https://www.repubblica.it/sport/formulauno/2022/11/02/news/mauro_forghieri_morto_ferrari_f1_lauda-372620764/?ref=RHLF-BG-I0-P4-S1-T1

Mauro Forghieri (Modena, 13 gennaio 1935 – Modena, 2 novembre 2022) è stato un ingegnere italiano, progettista di auto di Formula 1, direttore tecnico della Scuderia Ferrari dal 1962 al 1971, e dal 1973 al 1984. Sotto la sua guida la scuderia di F1 di Maranello conquistò 7 titoli costruttori.

Aveva 87 anni, è stato il braccio destro di Enzo Ferrari. Con lui il Cavallino ha vinto 7 mondiali costruttori, 4 piloti e 54 Gp

Lutto in casa Ferrari e nel mondo della Formula 1. È morto a Modena, all’età di 87 anni, Mauro Forghieri, ingegnere a lungo nella scuderia del Cavallino e stretto collaboratore di Enzo Ferrari. È stato direttore delle Rosse nell’epoca d’oro dei titoli di Niki Lauda: con la sua guida la scuderia di Maranello ha vinto sette titoli mondiali costruttori.

Chi era Mauro Forghieri – Nel 1959, appena raggiunta la laurea, Forghieri fu assunto dal reparto corse della Ferrari insieme al coetaneo Gian Paolo Dallara. Venne poi assegnato allo sviluppo dei motori, mentre Dallara fu impiegato nella progettazione dei telai: i due lavorarono sotto la direzione dell’ingegner Carlo Chiti. Sul finire del 1961, col licenziamento di Chiti e il passaggio di Dallara alla Maserati, Forghieri fu scelto da Enzo Ferrari come nuovo responsabile del Reparto tecnico per le vetture da corsa, dedicandosi principalmente alla F1 e alle vetture della categoria Sport Prototipo. Uno dei primi incarichi riguardò la messa a punto della 250 GTO, con la modifica del ponte posteriore per migliorare la stabilità della vettura nei curvoni veloci. Tra i prototipi si segnalano i sei successi nel Mondiale Marche (l’ultimo nel 1972) e l’arrivo in parata alla 24 Ore di Daytona del 1967. Nel ’69 il successo nel campionato europeo della montagna con la Ferrari 212 E. continua a leggere