La papera di Radu durante Bologna-Inter


Ionuț Andrei Radu (Bucarest, 28 maggio 1997) è un calciatore rumeno, portiere dell’Inter e della nazionale

BOLOGNA, ITALY – APRIL 27: Radu ionut goalkeeper of Internazionale looks on during the Serie A match between Bologna FC and Internazionale at Stadio Renato Dall’Ara on April 27, 2022 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

articolo Corriere TV: https://video.corriere.it/sport/bologna-inter-l-errore-radu-che-regala-vittoria-rossoblu/8c44a444-c669-11ec-9e9f-dc9d68fb1bc9

Il passaggio sbagliato del secondo portiere nerazzurro

Un errore clamoroso a pochi minuti dal termine della sfida tra Bologna e Inter: in palio non ci sono solo i tre punti del match, ma anche il primato in classifica, i due punti di vantaggio sul Milan e un’ipoteca sul campionato.

Il vice di Handanovic, Ionut Radu, all’82mo liscia il pallone in un rinvio su retropassaggio e regala a Sansone il gol vittoria con un incredibile errore che potrebbe costare al’Inter il campionato e la seconda stella. I nerazzurri perdono in casa del Bologna per 2-1 (vantaggio di Perisic, pareggio di Aranutivic e gol finale di Sansone) e restano a -2 punti dal Milan.

Radu scoppia a piangere in campo, i compagni lo salvano dalle telecamere: “Andate via!”

articolo di Paolo Fiorenza: https://www.fanpage.it/sport/calcio/radu-scoppia-a-piangere-in-campo-i-compagni-lo-salvano-dalle-telecamere-andate-via/

L’errore di Radu contro il Bologna è un duro colpo per le speranze di Scudetto dell’Inter, ma anche una mazzata per il 24enne rumeno, che dopo il fischio finale scoppia a piangere. Nel momento più difficile, i suoi compagni dimostrano cosa significa essere una squadra: lo proteggono dalle telecamere e lo scortano verso il tunnel.

Il momento della ribalta, lungamente sognato dal 24enne Ionut Radu dopo due anni di panchina all’Inter alle spalle del titolarissimo Handanovic, si è trasformato nel peggior incubo per il portiere rumeno, autore di una tragica papera che ha consegnato su un piatto d’argento al Bologna la vittoria per 2-1 nel recupero del match rinviato il giorno dell’Epifania. Un errore tanto marchiano – un liscio totale su un retropassaggio innocuo direttamente da rimessa laterale di Perisic, col pallone poi facilmente insaccato da Sansone sulla linea di porta – quanto potenzialmente mortifero per le speranze di Scudetto dei nerazzurri: la squadra di Inzaghi resta seconda a due punti dal Milan, ma in realtà le lunghezze sono tre, visto che in caso di arrivo a pari punti il titolo andrebbe ai rossoneri che hanno gli scontri diretti a favore.

Il destino segue percorsi strani, può succedere che una diagnosi di “contrattura dell’obliquo esterno dell’addome” – quella che nel pomeriggio ha fermato Samir Handanovic – si trasformi in uno dei momenti chiave del campionato 2021/22, perché se è vero che la controprova non esiste è davvero difficile pensare che l’esperto portiere sloveno, il meno battuto della Serie A, avrebbe commesso la topica che ha trasformato Radu prima in una statua di marmo e poi in un ragazzo su cui era caduto il mondo addosso. “Radu ha sbagliato come posso sbagliare io o possono sbagliare gli altri giocatori“, abbozza la difesa d’ufficio Inzaghi nel dopo partita, ma la mazzata sulla squadra è durissima, quella sulla testa del ragazzo devastante.

Piange Radu al fischio finale, non riesce davvero a trattenere le lacrime, i metri che lo separano dal tunnel che porta agli spogliatoi del Dall’Ara sono altrettante stazioni di una via crucis trasmessa in mondovisione. Piange perchè capisce che ha deluso l’allenatore, i compagni e i tifosi, piange perché sa che il 27 aprile 2022 è un giorno che segnerà un prima e un dopo nella sua carriera. Ma se è vero che nella sconfitta si vedono gli uomini, l’Inter dimostra di avere uno spogliatoio di alto livello: Radu piange e le telecamere lo cercano per raccoglierne le emozioni, allora Correa accelera il passo per affiancarlo, Dumfries si piazza davanti alla telecamera per oscurarne la visuale e invita con un gesto ad andare via. Accorre anche Cordaz, terzo portiere che sa bene cosa ha nell’animo il giovane rumeno: anche lui lo copre alla vista, lo avvolge in un abbraccio di umana pietà. Essere squadra, nella buona e nella cattiva sorte, è questo. Essere uomini è questo. “Il neo è non aver fatto il secondo gol, avevamo l’inerzia della partita“, spiega Inzaghi. Sarà una lunga notte, per tutti.

COMMENTO: Che dire a caldo ci sono rimasto male, molto male. Ma è durato poco, come tutti i sport di squadra, nello specifico il calcio si vince e si perde in “11” la partita non la vince, come non la perde mai il singolo giocatore. A fine partita l’Inter ha dimostrato di essere una Vera squadra.

Questa settimana c’è stato l’errore altrettanto grave fatto da Buffon 46 anni un portiere con provata esperienza trentennale, invece Radu ha 24 anni è giovane può solo imparare da questo errore. Se sono vere le voci che Handanovic sarà assente anche domenica per Udinese-Inter sono convinto che Radu sarà in grado di dimostrare il suo valore.

I giochi non sono finiti mancano 4 partite, 12 punti disponibili, come Pioli sperava in un episoio favorevole altrettanto adesso può succedere a noi, l’importante essere li fino alla fine puoi tireremo i le dovute conclusioni.

A inizio campionato ci davano una squadra allo sfascio ma alla faccia dei gufi siamo qui con un trofeo già vinto ” Supercoppa Italiana” in finale in Coppa Italia , ci stiamo giocando lo Scudetto e matematicamente qualificati per la Champions, che dire si poteva fare di piu? SI ma è stato un anno tutt’altro che fallimentare.

“Mino Raiola gravissimo, ma non è morto”


artiolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/28-04-2022/morto-mino-raiola-procuratore-ibra-de-ligt-440249905858.shtml

È malato da tempo. Zangrillo: “Sta combattendo”. Gli inizi come pizzaiolo in Olanda, gli affari di Ibrahimovic, Pogba, De Ligt e l’opposizione alla Fifa

Mino Raiola, all’anagrafe Carmine Raiola (Nocera Inferiore, 4 novembre 1967), è un procuratore sportivo italiano

Mino Raiola è ricoverato in gravissime condizioni e lotta per la vita. Il noto procuratore di calcio è malato da tempo. Aveva subito un intervento lo scorso gennaio e nelle ultime settimane si era aggravato. Nelle ultime ore si è diffusa la notizia della sua morte, smentita da Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele. “Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”. Sul profilo ufficiale di Raiola intanto è comparso un messaggio: “Per la seconda volta in 4 mesi mi hanno dato per morto, sembra sia anche in grado di resuscitare”.

LA CARRIERA – Nato a Nocera Inferiore, è cresciuto in Olanda dove ha lavorato nella pizzeria di famiglia prima di intraprendere la carriera di procuratore sportivo, inizialmente con le deleghe di alcuni calciatori olandesi come Bergkamp e Jonk e poi allargando sempre più la sua sfera fino a diventare uno degli agenti più potenti e temuti del calcio globale. Da Ibrahimovic a Robinho, da Pogba a Balotelli, da Lukaku a De Ligt, solo per citare alcuni dei trasferimenti principali con l’intermediazione di Raiola, che nel 2020 arrivò a guadagnare 85 milioni di dollari secondo Forbes. Negli ultimi anni Raiola, assieme a Mendes, Barnett e Manasseh, ha creato un’associazione di super procuratori in aperto contrasto con la Fifa e il suo proposito di riformare la categoria.

Metropolis/81 Live – Un lavoro da morire. Ecco perché c’è un’altra guerra in Italia che fa tre vittime al giorno….


Metropolis/81 Live – Un lavoro da morire. Ecco perché c’è un’altra guerra in Italia che fa tre vittime al giorno. Con Orlando, Landini e Molinari”

articolo & Video. https://video.repubblica.it/metropolis/metropolis81-live-morire-di-lavoro-perche-abbiamo-ancora-tre-vittime-al-giorno-ospiti-landini-orlando-e-giordano-con-molinari-e-patucchi/414331/415263?ref=RHPS

Tre morti al giorno – l’ultimo oggi in un vano ascensore della Farnesina – e un incidente al minuto: ecco la media delle tragedie sul lavoro del 2021. Per un totale di 1.221 vittime e oltre 555 mila infortunati. Nel primo bimestre di quest’anno le prime sono aumentate del 9,6%, i secondi del 47,6%. Crescono anche inflazione, bollette e beni al consumo, mentre gli stipendi sono al palo.

Oggi a Metropolis ne parliamo con il segretario della Cgil Maurizio Landini, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e direttore dell’Ispettorato del Lavoro Bruno Giordano. Con loro, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e Marco Patucchi, autore di “Morire di lavoro“, in edicola. La copertina è di Stefano Massini. In collegamento dall’Ucraina per un aggiornamento sulla guerra, Daniele Raineri. Conduce Gerardo Greco.

VIDEO: https://video.repubblica.it/metropolis/metropolis81-live-morire-di-lavoro-perche-abbiamo-ancora-tre-vittime-al-giorno-ospiti-landini-orlando-e-giordano-con-molinari-e-patucchi/414331/415263?ref=RHP

Una Spoon River per non dimenticare

https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/morire-di-lavoro/

Repubblica dedica uno spazio fisso alle morti sul lavoro. Il racconto delle vite di ciascuna vittima, evitando che si trasformino in banali dati statistici. Vite invisibili e dimenticate. Nel nostro Paese una media di tre lavoratori al giorno non fa ritorno a casa e “Morire di lavoro” vuole essere un memento ininterrotto rivolto a istituzioni e politica fino a quando avrà termine quello che è stato definito “un crimine di pace(A cura di Marco Patucchi) < per l’articolo completo premere “continua a leggere” >

per avere maggiori dettagli sulla situazione in Italia Vi consiglio di visitare il Blog: https://cadutisullavoro.blogspot.com/

una raccolta di articoli riguardanti ” le Morti sul Lavoro” la trovi anche al blog: https://alessandro54.com/morti-bianche-2/