La gestione del Parco Agricolo Sud Milano passa a Regione Lombardia


articolo: https://giornaledeinavigli.it/attualita/la-gestione-del-parco-agricolo-sud-milano-passa-a-regione-lombardia/?fbclid=IwAR2VOttgCQ2D2N_UfH3lgxWcBGsAy6t-rh1O8dHHlXhUa197L_g1eq8-m0E

“Giù le mani dal Parco Agricolo Sud Milano”. Lo scrive Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana che aggiunge: “La riforma prospettata toglie al Parco qualsiasi autonomia“.

La gestione del Parco Agricolo Sud Milano passa a Regione Lombardia

l sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana Simone Negri lancia l’allarme: “Si tratta di un vero e proprio blitz: nessuna condivisione con Città Metropolitana di Milano, con i 60 comuni aderenti, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste.

L’allarme lanciato dal sindaco di Cesano

CESANO BOSCONE – 14 aprile 2022 ore 12:49

Giù le mani dal Parco Agricolo Sud Milano”. Lo scrive Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana. “Tira una brutta aria. Apprendiamo dell’iniziativa dei capigruppo regionali di destra che Regione, attraverso una proposta di progetto di legge, intende sottrarre a Città Metropolitana la gestione del Parco Agricolo Sud Milano (PASM).

Negri: “Un vero e proprio blitz dei partiti di centrodestra” – Si tratta di un vero e proprio blitz: nessuna condivisione con Città Metropolitana di Milano, con i 60 comuni aderenti, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste. Il Parco Agricolo, con i suoi 47mila ettari, la sua bellezza paesaggistica, la sua storia la sua vocazione agricola è un unicum per il territorio milanese con cui si pone in un delicato equilibrio, tanto da essere posto sotto tutela. Ha svolto una funzione strategica e ha impedito uno sviluppo dissennato, proteggendo territori, paesaggi e culture tipiche”, spiega Negri.

“Un vero esproprio ai danni dei comuni aderenti” – E aggiunge: “La riforma prospettata toglie al Parco qualsiasi autonomia, facendolo diventare completamente subordinato alla Regione. Siamo di fronte a un esproprio ai danni dei comuni aderenti il cui peso diventa irrilevante. Altro che federalismo, sussidiarietà e rispetto dei territori. Perché ora? Perché così? Perché a un anno dalle elezioni Nell’area più urbanizzata d’Italia, il Parco Agricolo Sud Milano, oltre a valorizzare le produzioni agricole di qualità, è stato e deve continuare a essere un argine rispetto al consumo di suolo e un freno rassicurante rispetto a quelle grandi infrastrutture che devastano territorio e paesaggio.

“Una logica di accentramento che non è accettabile” – Una sua eventuale riforma deve puntare a garantirne la tutela, coinvolgere tutti gli attori territoriali per preservare questo bene comune, rafforzandone il legame simbiotico con il territorio ed il senso di identità, mettendo al centro la vocazione agricola per la sua valenza economica e ambientale. Con il passaggio a Regione tutte le aree protette sarebbero enti di gestione di emanazione regionale. Tutte dipendenti da un’unica direzione, tutti in una logica di accentramento. Non è accettabile. Il Parco Sud è patrimonio di chi lo vive e di tutta la Città Metropolitana”.

La nota dei partiti di centrodestra sul passaggio – “Città Metropolitana non ha saputo tutelare il settore agricolo. Da Regione arriveranno importanti risorse per valorizzare il parco”, affermano, in una nota congiunta, il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Gianluca Comazzi e il capogruppo Fi in Città Metropolitana Vera Cocucci.

Con l’imminente approvazione di un apposito progetto di legge in Consiglio regionale, tra pochi mesi la gestione del Parco Agricolo Sud passerà in capo a Regione Lombardia. Un’ottima notizia per il futuro dell’area, che in questi anni è stata penalizzata da una pessima gestione da parte di Città Metropolitana. Con la nuova governance il direttore del Parco sarà scelto da Regione, che stanzierà anche importanti risorse”.

Stiamo parlando – prosegue la nota – di un parco unico a livello europeo: un’area di 47mila ettari con 900 aziende agricole, più di 500 cascine e dove i proprietari dei terreni non sono i comuni ma gli stessi agricoltori. Un settore, quello agricolo, sempre più importante per la nostra economia ma che in questi anni Città Metropolitana non è stata in grado di tutelare. Il Parco Agricolo – concludono gli azzurri – è un gioiello del territorio, dentro il quale gravitano 61 comuni dell’area metropolitana di Milano. Con la gestione di Regione scriveremo una nuova pagina per il futuro del Parco”.

Canone Rai, dal 2023 non si paga più in bolletta


articolo: https://www.repubblica.it/economia/2022/04/14/news/canone_rai_bollette-345402768/?ref=RHTP-BH-I342728349-P2-S4-T1

Il governo dà il via libera a un ordine del giorno che accoglie la richiesta arrivata dalla Ue14 APRILE 2022

ROMA, 14 aprile 2022

Via il canone Rai dalle bollette dell’elettricità dal 2023. E’ quanto prevede un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia (gruppo Misto) al decreto energia approvato oggi alla Camera. Accettato dal Governo – rappresentato in Aula da Vannia Gava, Sottosegretaria per la Transizione ecologica – dapprima come raccomandazione, è stato poi accolto con riformulazione (senza dunque dover essere posto ai voti) prevedendo di “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai“. Paxia ha sottolineato che così si dà “seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Unione europea di scorporare il canone Rai” in quanto “onere improprio“.

Il canone per la tv pubblica si paga con la bolletta dal 2017, introddotto con un provvedimento del governo Renzi che aveva come scopo il contrasto all’evasione.

È morto Freddy Rincon, l’ex Napoli non ce l’ha fatta dopo un incidente stradale


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2022/04/14/news/e_morto_rincon_freddy-345423803/?ref=RHTP-BH-I342728349-P2-S5-T1

Freddy Eusébio Gustavo Rincón Valencia (Buenaventura, 14 agosto 1966 – Cali, 13 aprile 2022) è stato un allenatore di calcio e calciatore colombiano nel ruolo di centrocampista o di ala.

Aveva 55 anni. È stato capitano della Colombia, ha giocato anche nel Real Madrid. Da giorni era in agonia a Cali

L’ex stella del calcio colombiano Freddy Rincon, già capitano della nazionale e centrocampista di Napoli Real Madrid, è morto mercoledì a Cali dopo un incidente d’auto avvenuto due giorni prima. Lo hanno riferito i medici della clinica dove era ricoverato. Aveva 55 anni. L’ex giocatore era stato ricoverato lunedì scorso in condizioni critiche, dopo una violenta collisione tra un autobus e il furgone su cui viaggiava. continua a leggere

Usa, poliziotto ferma afroamericano poi gli spara e lo uccide mentre è inginocchiato


articolo di Fabio Postiglione: Usa, poliziotto ferma afroamericano poi gli spara e lo uccide mentre è inginocchiato- Corriere.it

L’episodio in Michigan. L’agente ha fermato l’uomo per un controllo stradale e dopo averlo bloccato è nata un collutazione, poi il poliziotto ha sparato colpendo alla schiena

Meno di venti secondi. Questa la durata di un video che racconta dell’assassinio di un uomo afroamericano avvenuto in Michigan, negli Stati Uniti, il 4 aprile. Le immagini sono state diffuse solo ora dalla polizia. Nel video si vede l’agente della polizia sparare proprio mentre era inginocchiato sulla schiena dell’uomo. La vittima è il 26enne Patrick Loyola, ed era stato fermato per un controllo stradale. Lo riportano i media americani.

Il video choc – Nel video, diffuse anche su Twitter, si vede l’uomo già a terra a pancia in giù. Si dimena furiosamente per provare a sfuggire alle pressioni del poliziotto e forse all’arresto. Sopra di lui c’è l’agente che prova a immobilizzarlo: gli sale sulla schiena, prima con il corpo, poi con le ginocchia. Quando Patrick Loyola è quasi del tutto immobile, lui estrae una pistola e la punta alla nuca. Il momento dello sparo non è visibile. continua a leggere

Il calcio di Felipe, la rissa e nel tunnel arriva la polizia: il caldissimo finale di Atletico-City


articolo: Atletico-City, rissa in campo e nel tunnel. Interviene la polizia – La Gazzetta dello Sport

il caldissimo finale di Atletico-City

Ad incendiare gli animi al 90′ è stato il giocatore degli spagnoli con un brutto fallo su Foden. Poi Savic ha tirato i capelli a Grealish. E il parapiglia è proseguito al rientro negli spogliatoi, con Vrsaljko che ha sputato addosso a Walker e ha tentato di aggredirlo

Fino al 90′ Atletico Madrid-Manchester City era stata una gara combattuta, a tratti ruvida, ma non cattivissima, tenendo conto del peso della partita e delle dichiarazioni che l’avevano resa più elettrica. Ad appiccare l’incendio è stato Felipe, il difensore degli spagnoli, che già all’inizio del primo tempo (al 13′) era stato graziato dall’arbitro dopo un brutto fallo su Foden, rimasto ferito alla testa e costretto a giocare il resto della gara con un bendaggio. L’ammonizione Felipe l’ha rimediata comunque undici minuti più tardi per un intervento da dietro su De Bruyne a centrocampo.

FELIPE ESPULSO – Lo stesso Felipe, al 90′, ha affrontato ancora Foden all’altezza della linea laterale, per fermare un contropiede che poteva essere pericoloso. Il giocatore del City in un primo tempo ha cercato di resistere all’attacco, ma poi ha subito un calcione ed è rotolato a terra. Savic si è lanciato su di lui, nel tentativo di farlo rialzare, forse convinto che non ci fosse stato fallo e che quella fosse una scenata per perdere tempo. I giocatori delle due squadre, ma anche panchinari e membri degli staff tecnici, si sono precipitati in quella zona del campo e a quel punto la rissa ha rischiato di sfuggire di mano. Il portiere Oblak, in maglia arancione, ha fatto di tutto per fare da barriera tra le due fazioni. Ma Savic ha tirato i capelli a Grealish, rischiando di aggravare ancora di più la situazione. L’arbitro ha fatto sfogare tutti e poi, dopo alcuni minuti di stop alla partita, ha prima ammonito Aké e Savic e poi ha espulso Felipe. Un rosso inevitabile, ma preso male dal difensore, convinto di avere subito un grave torto. I tifosi spagnoli hanno sottolineato con boati e fischi ogni momento della rissa.

SECONDO ROUNDDopo 13 tesissimi minuti di recupero è arrivato il fischio finale. I giocatori del City si sono abbracciati in mezzo al campo, Simeone ha applaudito i tifosi spagnoli, ma al rientro negli spogliatoi c’è stato un secondo round immortalato dalle telecamere che, a quanto si è poi saputo, non è stato altro che il trascinamento al coperto del “match” personale tra Savic e Grealish (anche all’andata, tra l’altro, il giocatore del City era stato preso per i capelli da Vrsaljco). Proprio Vrsaljco – ex difensore di Genoa, Sassuolo e Inter – sulla scalinata che collega il campo agli spogliatoi è apparso scatenato, quasi trasfigurato dalla rabbia, tanto che più persone sono dovute intervenire per fermarlo. In un video pubblicato da As sul proprio sito internet, lo si vede prima lanciare un oggetto contro Walker, poi tentare una aggressione e infine lanciare uno sputo. Non è stato facile tenere a forza i due giocatori, per evitare il contatto fisico. E per riportare la pace è stato necessario l’intervento della polizia con una decina di agenti.

Voli in Sardegna, rincari record da Milano e Roma (per i turisti): +60% sul 2019


articolo di Leonard Berberi: Voli in Sardegna, per i turisti rincari record da Milano e Roma: +60% sul 2019- Corriere.it

I voli per la Sardegna nelle tratte della continuità territoriale quest’estate costeranno quasi il 60% in più per i non residenti rispetto al dato, record, della stessa stagione del 2019. Se poi si considerano anche le spese extra per imbarcare il bagaglio in stiva — opzione che tre anni fa era inclusa nel prezzo e stavolta è a pagamento — allora la cifra da sborsare raddoppia. È quanto emerge da un’analisi del Corriere della Sera sui sistemi di vendita e sulle tariffe medie a giugno 2022, giugno 2021 e giugno 2019 per poter effettuare un confronto. A bordo degli aerei, poi, alcuni sedili saranno messi in vendita a oltre 920 euro per un’andata e ritorno tra Milano Linate e Olbia. L’aumento oltre ad allarmare il settore turistico dell’isola, preoccupa i gestori aeroportuali che temono di perdere utenti perché scoraggiati dai costi elevati.

Gli oneri di servizio pubblico – Ma prima, un passo indietro. Gli oneri di servizio pubblico — cioè la «continuità territoriale» — consentono di derogare alle regole di mercato se proprio il mercato non è in grado di offrire una connettività da e per alcune aree periferiche dell’Europa come le isole: in questo caso l’autorità pubblica destina dei fondi per le compagnie che si impegnano a garantire la connettività. Ita Airways (che il 15 ottobre scorso è subentrata ad Alitalia) e Volotea hanno deciso di accettare gli oneri di servizio pubblico tra la Sardegna e la penisola per dodici mesi (dal 15 maggio 2022 al 14 maggio 2023) privandosi della compensazione economica, senza cioè ricevere alcun denaro — come accadeva prima — dalla Regione autonoma.

I prezzi per i residenti – Questa mossa consentirà quindi alle due compagnie di volare tra Milano Linate/Roma Fiumicino e Cagliari, Olbia-Costa Smeralda e Alghero (quest’ultima coperta solo da Ita) offrendo tariffe calmierate per alcune categorie particolari: i residenti nell’isola, i giovani sino ai 21 anni, gli over 70, gli studenti universitari fino al compimento del 27esimo anno di età e le persone con disabilità. Le tariffe agevolate oscillano, per tratta e per persona, dai 39 euro (56-72 euro con le tasse) tra Roma Fiumicino e i tre aeroporti sardi ai 47 euro (63-74 euro con le tasse) tra Milano Linate e i tre scali dell’isola.

I prezzi per gli altriPer i non residenti, invece, i prezzi variano a seconda del periodo e seguono le logiche di mercato sugli stessi velivoli utilizzati dalle categorie agevolate. Più richiesta c’è, più l’aereo si riempie velocemente, meno posti a buon prezzo ci sono. Ma a leggere i numeri estratti dai database specializzati rischia di essere un salasso. Secondo gli esperti un po’ perché le compagnie accettando gli oneri senza risorse pubbliche cercano di recuperare qualcosa sui clienti non residenti, un po’ perché il costo del kerosene è alle stelle, un po’ perché anche stavolta la Sardegna si conferma tra le mete più gettonate per gli italiani.

Voli in Sardegna, rincari record da Milano e Roma (per i turisti): +60% sul 2019

I costi – Risultato? A giugno — non ancora il periodo di picco estivo — tra l’andata e il ritorno Milano Linate-Cagliari servono, per i non residenti, 179 euro con Ita Airways e almeno 206 euro con Volotea. Senza considerare i costi accessori per imbarcare un bagaglio in stiva, per esempio. Da Milano a Olbia, scalo geograficamente più vicino di Cagliari, l’esborso è addirittura maggiore: 192 euro con Ita, 206 euro con Volotea. Tra Linate e Alghero volerà soltanto Ita e qui il prezzo è di 179 euro. Sul fronte capitolino, se Volotea chiede almeno 206 euro — cifra uguale per tutte le tratte — tra Fiumicino e Cagliari e Olbia, Ita Airways vende i sedili rispettivamente a 169 e 200 euro. Per raggiungere Alghero, invece, servono 169 euro.

Il confronto – Di quanto sono aumentati i prezzi rispetto agli altri anni? Il confronto con lo stesse mese — giugno — del 2021 (periodo Covid) e del 2019 (pre Covid e picco storico del settore) mostra bene l’incremento quest’anno. Un incremento che è persino inferiore di quello reale perché non tiene contro del bagaglio in stiva e di altri extra (come la scelta del posto, il cambio gratuito del volo e la cancellazione del biglietto per qualsiasi motivo) un tempo compresi nel prezzo del biglietto e stavolta invece sono da acquistare a parte. Nella media delle sei rotte coperte con Ita Airways si paga oggi per i voli di giugno il 36,4% in più di giugno 2021 e il 29,2% in più di giugno 2019Rincari maggiori si notano con la low cost Volotea — che effettuerà il servizio su quattro rotte, senza Alghero — dove il prossimo giugno le tariffe saranno più care del 55% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e del 46,8% rispetto a giugno 2019. Con picchi del +64% (sul 2021) e +55% (sul 2019) nella rotta Linate-Olbia.

Voli in Sardegna, rincari record da Milano e Roma (per i turisti): +60% sul 2019

Le fasce di prezzo – Andando nel dettaglio delle tariffe messe a disposizione — cioè il valore base assegnato di fatto a ogni sedile — si notano alcune particolarità. Sui voli, andata e ritorno, Milano Linate-Cagliari, per esempio, con Ita Airways ci sono 25 differenti fasce di prezzo: la tariffa minima è di 134 euro (più 44,92 euro di tasse aeroportuali), mentre alcuni sedili possono arrivare a costare 704 euro (al netto delle tasse). Con Volotea, sulla stessa tratta, le fasce di prezzo sono 16, ma si parte da 146 euro (al netto di 56,92 euro di tasse aeroportuali e 5,6 euro di «spese di gestione») fino a un massimo di 860 euro.

Il focus su Olbia – Ma è sulla tratta tra Milano Linate e Olbia-Costa Smeralda che si concentrano le speranze di profitto delle due compagnie aeree. E lo confermano anche i prezzi decisi. Ita Airways, per esempio, ha caricato nei sistemi di vendita ben 56 fasce di prezzo, da un minimo di 60 euro andata/ritorno (+50,29 euro di tasse) a un massimo di 870 euro (anche in questo caso +50,29 euro di tasse). Alla fine il totale, massimo, si avvicina alle cifre di Volotea che offre un picco di 855 euro ai quali aggiungere 67,89 euro tra tasse aeroportuali e spese di gestione.

Voli in Sardegna, rincari record da Milano e Roma (per i turisti): +60% sul 2019

Gli altri vettori – E le low cost che non volano sulle tratte della continuità territoriale ma negli stessi bacini aeroportuali? I prezzi, per ora, sono in calo rispetto agli anni precedenti. Anche se vanno precisate due cose: con loro si vola di solito da aeroporti non proprio vicinissimi al centro città come Bergamo-Orio al Serio e Milano Malpensa e anche il bagaglio a mano è a pagamento. E però, un confronto sugli stessi servizi delle stesse compagnie a basso costo (tariffa base, niente extra, prenotazione un paio di mesi prima del volo) mostra che laddove operavano già allora — tra Milano e i tre scali sardi e tra Roma e Cagliari — il costo a giugno 2022 è più basso del 48% rispetto a giugno 2019 e del 12% su giugno 2021.

Le reazioni – Secondo Ita Airways le tariffe di giugno sono frutto di una combinazione di fattori. «C’è oggettivamente tanta richiesta», spiega al Corriere un portavoce della compagnia. Inoltre «non essendoci la compensazione non vi sono vincoli né in basso, né in alto» sul prezzo. E ancora: «Il carburante è aumentato del 60% e le prospettive indicano possibili ulteriori aumenti». L’aumento del prezzo del kerosene e delle materie prime è motivo del rincaro anche secondo Volotea. «Al netto di questi aumenti, poi, non va dimenticato che il costo dei biglietti è correlato alla stagionalità e alla domanda — aggiunge un portavoce della low cost spagnola —: nel libero mercato più persone viaggiano più le tariffe tendono a crescere».

La Regione«Mi sembra che le tariffe siano in linea con il mercato internazionale», ha detto di recente al quotidiano La Nuova Sardegna l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa. Ricordando poi che «chi non prenota per tempo e si decide all’ultimo minuto pagherà lo scotto di un prezzo più alto». «Tuttavia — ha proseguito — non credo che il turismo ne risentirà più di tanto. Chi sceglie la Sardegna è disposto a spendere un po’ di più, non lo spaventano cento euro di differenza». Gli analisti di Bank of America però stimano che nell’estate 2022 i voli in Europa costeranno il 5-8% in più dello stesso periodo del 2019.

Le critiche – L’opinione dell’assessore, però, non è condivisa dagli operatori del settore. Il Corriere ha raccolto diverse critiche da chi lavora negli aeroporti coinvolti e non solo«Temo che quando hanno stabilito questo regime di continuità territoriale non hanno tenuto conto delle conseguenze sul turismo», commenta Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna e vicepresidente nazionale della federazione. «È ovvio che siamo contenti che sia stato risolto il problema della mobilità di noi sardi, ma i primi segnali che vediamo dalle tariffe non aiutano il settore turistico». «Nella nostra isola sette visitatori su dieci sono famiglie — calcola Manca — quindi aumentare il costo del biglietto per un nucleo di tre persone magari significa sborsare anche un migliaio di euro in più». Il tutto in un periodo in cui la Sardegna deve fare a meno dei turisti russi «che valgono l’1,5% delle presenze annuali, ma il 2,5% degli introiti perché sono alto-spendenti». E intanto «gli europei hanno in tasca qualche euro in meno a causa del rincaro generale».