Morti sul lavovo…..


Carlo Soricelli

http://cadutisullavoro.blogspot.it

https://www.facebook.com/carlo.soricelli

Mi hanno tagliato due morti, 4 invece di 6 di quelli morti ieri sul Servizio di RAI 1 delle 13,30: perché gli altri due non sono assicurati a inail. Nel video c’è tutto quella che ho detto. Così quelli non assicurati a INAIL resuscitano e sono il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ogni anno. La sudditanza del Servizio Pubblico alla politica e al potere economico è totale, come nelle Private. E questo è il servizio pubblico pagato con il canone da tutti i contribuenti. I 6 morti di ieri li trovate nell’ultimo post dell’osservatorio 

visita anche le pagine sul mio blog: https://alessandro54.com/morti-bianche-2/

Siracusa, incendio nel Petrolchimico: fiamme a un gassificatore provoca una grande nube di fumo


articolo di Marco Santoro: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/22_aprile_16/siracusa-incendio-petrolchimico-fiamme-un-gassificatore-provoca-grande-nube-fumo-13710290-bd74-11ec-a588-852366dc3980.shtml?fbclid=IwAR2nEcqVQDJUJxvxzGPiVd1wosbHeGsksFmunFJyBK0F7t7-6SyTIc-S1SI

L’incendio circoscritto subito dai vigili del fuoco, nessun ferito. Chiusa la strada che costeggia l’impianto. I sindaci di Melilli e Priolo: situazione sotto controllo

Siracusa, incendio nel Petrolchimico(ph Siracusanews)

Un incendio e una grande nube di fumo si sono sviluppate nell’area del gassificatore di Isab Energy di Priolo, in provincia di Siracusa, nella zona del Petrolchimico. Secondo una prima ricostruzione, a prendere fuoco sarebbe stato l’impianto di gassificazione e cogenerazione di energia elettrica. L’area interessata dal rogo è stata immediatamente evacuata e chiusa la strada in prossimità dell’impianto. Sul posto sono giunti in pochi minuti i mezzi dei vigili del fuoco – sia il presidio interno allo stabilimento che le squadre esterne – che, non senza qualche difficoltà, hanno domato le fiamme.

Le verifiche – L’incendio è stato circoscritto e non ci sono feriti, se non un lieve contuso causato però dalle fasi concitate dell’evacuazione. La situazione è tornata subito sotto controllo. A creare apprensione è stata, soprattutto, la colonna di fumo che si è sviluppata e ben presto si è avvicinata ai centri abitati. Ma i sindaci di Melilli e Priolo hanno invitato i cittadini a non allarmarsi. Anche la Prefettura di Siracusa, precauzionalmente, ha avviato un protocollo di sicurezza che ha portato alla chiusua della strada che costeggia lo stabilimento.

Incendio ad Angera sul monte San Quirico: distrutti 9 ettari di bosco, 50 persone evacuate nella notte


articolo di Andrea Camurani: https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/22_aprile_16/incendio-ad-angera-distrutti-9-ettari-bosco-monte-san-quirico-50-persone-evacuate-notte-102831cc-bd4b-11ec-9131-083ffd710aa7.shtml

Minacciate alcune case al margine della zona boschiva e una chiesa sulla sommità del colle. Diverse squadre dei vigili del fuoco hanno cercato di contenere le fiamme con un presidio permanente

È di nove ettari di bosco andato in fumo e di cinquanta persone evacuate nella notte il bilancio provvisorio dell’incendio scoppiato venerdì nel tardo pomeriggio ad Angera, sul Lago Maggiore. Il fuoco è salito abbastanza rapidamente sui pendii delle colline in località San Quirico e ha minacciato alcune case che si trovano al margine della zona boschiva oltre a una chiesa sulla sommità del colle.

Sul posto hanno operato diverse squadre dei vigili del fuoco che hanno cercato di contenere le fiamme con un presidio permanente, oltre ai volontari dell’antincendio boschivo anche se già in serata il sindaco Alessandro Paladini Molgora ha deciso in via precauzionale di evacuare i residenti delle case direttamente minacciate dalle fiamme e di altre abitazioni nelle vicinanze. Le immagini dell’incendio, con l’arrivo del buio, erano visibili anche dalla sponda piemontese del Verbano: un serpente di fuoco che risaliva la montagna, circondandola. continua a leggere

Incendio colle San Quirico Angera – VareseNews
Vasto incendio boschivo nel varesotto ad Angera: la lingua di fuoco vista dal droneLocal Team

Addio a Giusy Ferrè, icona del giornalismo di moda italiano


articolo di Serena Tibaldi: https://www.repubblica.it/moda-e-beauty/2022/04/15/news/giusi_ferre_giornalista_moda_morte_76_anni_lutto-345612211/?ref=RHTP-BH-I329007773-P17-S5-T1

E’ morta la giornalista di moda e costume, inconfondibile nel look e nello stile, rigoroso, dei suoi pezzi

Giuseppina Ferré, detta Giusi (Milano, 16 dicembre 1946 – Milano, 14 aprile 2022), è stata una giornalista, personaggio televisivo e scrittrice italiana

Si è spenta nella notte tra il 14 e il 15 aprile Giusi Ferré, uno dei simboli del giornalismo di moda italiano. Aveva 75 anni, era malata da tempo. Mancherà moltissimo, a tutti. Ai lettori, a cui con enorme acume, leggerezza e senso dello humour, narrava fatti, vizi e virtù della società. Mancherà agli stilisti, a cui negli anni ha dato voce, senza mai perdere indipendenza e senso critico. E mancherà a tutti i colleghi, molti dei quali hanno iniziato a fare questo lavoro proprio con la speranza – o, per meglio dire, il miraggio – di essere un giorno al suo livello. 

Era inconfondibile Giusi Ferré, tanto nei suoi pezzi, che redigeva ancora caparbiamente su una macchina da scrivere (di social media non se ne parlava nemmeno, con lei), quanto nel suo aspetto, con i capelli rossi, ora più corti ora più lunghi, ma sempre dritti come fusi, e i vestiti preferibilmente neri. Milanese, nel 1975 si iscrive all’Ordine dei Giornalisti – il che non era ancora scontato per una donna, all’epoca -, per poi lavorare nella redazione di Epoca prima e dell’Europeo poi. continua a leggere

Investcorp, il fondo del Bahrain che vuole il Milan: … – Chi è Investcorp, il fondo arabo che guarda al Milan


Investcorp, il fondo del Bahrain che vuole il Milan: dove investe e quali interessi ha.

articolo di Enrico Currò e Luca Pagni: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2022/04/15/news/milan_investcorp_chi_e_cosa_fa-345641702/?ref=RHTP-BS-I345654479-P3-S2-T1

Trattativa avanzata sulla base di 1,1 miliardi di euro, già svolta la due diligence sui conti. Lo stadio, il nuovo Milanello e il Lille gli obiettivi dietro la proposta d’acquisto del club rossonero

MILANO — Passato in una sola turbolenta annata, nel 2017-2018, dalla storica proprietà italiana di Berlusconi a quella opaca del cinese Yonghong Li fino a quella americana del fondo Elliott di Paul Singer, inedita e di stampo prettamente finanziario, ora il Milan, nemmeno quattro anni dopo i continui ribaltoni al vertice, può andare incontro a un’altra rivoluzione. Diventare arabo. I tifosi lo hanno scoperto a poche ore dalla partita col Genoa, la prima del ciclo delle ultime sei di campionato in cui la squadra si gioca lo scudetto che interromperebbe un digiuno lungo 11 anni, ma anche a tre giorni dal derby della semifinale di ritorno di Coppa Italia, trofeo che il club italiano più titolato in campo internazionale non vince dal 2003. La notizia sullo stato avanzato delle trattative col fondo del Bahrain Investcorp, sulla base di 1,1 miliardi di euroè arrivata dalla Francia, dalla quale erano già rimbalzate negli anni scorsi le indiscrezioni sull’interessamento di Bernard Arnault, padrone del gigante del lusso Lvmh, che le aveva poi smentite. La crisi finanziaria mondiale, sotto la pandemia, ha in seguito congelato ogni ulteriore accostamento di nuovi potenziali acquirenti, americani, russi e arabi.

La due diligence e il Lille – Ma adesso che l’economia sembra entrata nella fase del post Covid, che quasi mezza Serie A è diventata americana e che in Premier League il Newcastle ha la targa saudita, nessuna vera smentita ha ancora fatto seguito all’inchiesta del quotidiano sportivo francese L’Equipe, che nell’occuparsi della situazione del Lille, campione uscente della Ligue 1, ha scoperto il nome di Investcorp: il fondo del Bahrain punterebbe al doppio acquisto, sia del Milan sia del Lille. Si sono via via aggiunte autorevoli conferme sulla trattativa Investcorp-Milan: quelle di Reuters, Forbes, Financial Times e Bloomberg, che parla anche del supporto all’operazione del fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti. L’esclusiva sulla trattativa, iniziata l’1 aprile, sarebbe di due settimane. A Repubblica risulta che nelle scorse settimane si sia già svolta la due diligence sui conti, propedeutica all’accordo. 

Il bilancio risanato  – L’assenza di commenti ufficiali da parte del fondo Elliott – e anche di Investcorp – è una consuetudine consolidata: era accaduto anche in passato, di fronte ad analoghe indiscrezioni. Negli ambienti economici il mantra sul ruolo a termine della proprietà americana era un ritornello fin dal luglio 2018, quando il colosso finanziario di Paul Singer rilevò il club da Yonghong Li, debitore insolvente: “Il fondo Elliott, per sua natura, prima o poi venderà“. Più prima che poi, pare adesso, il che è certamente inatteso per le tempistiche, non per la sostanza. Il Milan resta in effetti tra i marchi calcistici più importanti del mondo e lo è a maggior ragione grazie al rilancio sportivo, col secondo posto dello scorso campionato e il ritorno in Champions League dopo sette anni di esilio. Anche la prossima edizione della Champions è già prenotata, indipendentemente dall’esito della corsa scudetto.

Elliott ha risanato i conti, il bilancio si sta a poco a poco aggiustando e avvicinando al pareggio, i ricavi commerciali sono aumentati del 40%, gli ultimi 6 mesi hanno fatto registrare un attivo, la crescita del fatturato ha riportato il Milan tra i primi 20 club al mondo (al diciannovesimo posto) e la partecipazione bis alla Champions può garantire l’ulteriore scalata. Non c’è dunque migliore momento per attirare gli investitori, visto che la società ha riacquistato valore e pare sempre più indirizzata verso l’ulteriore valorizzazione.

Un affare immobiliare: lo stadio e il nuovo Milanello – Il nodo, oltre al prezzo d’acquisto che non si è discostato mai molto dal fatidico miliardo, è sempre stato il nuovo stadio, non a caso il chiodo fisso del Milan, che in consorzio con l’Inter lo vuole costruire a San Siro, abbattendo l’attuale Meazza, e si è appena scontrato col sindaco Sala sul dibattito pubblico e sull’allungamento dei tempi della burocrazia, minacciando il trasloco a Sesto San Giovanni. L’aspetto immobiliaristico della vicenda non va trascurato, perché nelle scorse settimane, come Repubblica può rivelare, si è fatta strada anche l’ipotesi del trasloco dell’intero quartiere generale milanista da Milanello a un’altra area di San Siro. Per ora si tratta di progetti in embrione, ma c’è un particolare non secondario, nella storia del fondo arabo che punta all’acquisto della società: i suoi crescenti investimenti immobiliari. continua a leggere

Chi è Investcorp, il fondo arabo che guarda al Milan

articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/04/15/chi-e-investcorp-milan/

Nelle pagine della sua edizione odierna, il quotidiano francese L’Equipe ha scritto di un interesse da parte del fondo mediorientale Investcorp nei confronti del Milan – club controllato dal fondo Elliott – e del Lille, società della Ligue 1 francese anch’essa legata a Elliott in passato. Il quotidiano parla di contatti, senza approfondire oltre la questione.

Ma chi è Investcorp? Di cosa si occupa? Investcorp è un gestore globale di prodotti di investimento alternativi, sia per clienti privati ch​​e istituzionali. Fondata nel 1982, l’azienda ha sedi in diverse città e diversi Stati del mondo, tra cui New YorkLondra, il BahrainAbu Dhabi , Riad ,  DohaMumbai  e  Singapore. Le attività principali dell’azienda riguardano private equity, immobiliare, investimenti a ritorno assoluto, infrastrutture, gestione del credito e capitale strategico.

Chi è Investcorp: La storia del fondo – La storia del fondo prende il via nel 1982, con operazioni nel private equity, fungendo da ponte tra il Golfo e il resto del mondo con una forte filosofia di servizio che richiedeva investimenti deal-by-deal. In quattro decenni, «abbiamo imparato da ogni affare e ciclo di mercato per costruire relazioni con i clienti che hanno attraversato generazioni, offrendo un portafoglio di investimenti diversificato e veramente globale», sottolinea Investcorp.

L’azienda può vantare 37,6 miliardi di dollari di asset in gestione. Asset che sono diversificati in tre continenti diversi, sei classi di attività e numerose linee di prodotti. «Con le nostre classi di attività diversificate e offerte di prodotti – sottolinea la società –, Investcorp è anche il più grande gestore patrimoniale alternativo del Medio Oriente».

Chi è Investcorp: Le figure di spicco – Tra le figure di riferimento della società c’è sicuramente  Mohammed Bin Mahfoodh Alardhi, presidente esecutivo e alla guida delle attività della società dal 2015. Un gradino più in basso sono presenti invece i Co-Chief Executive OfficerRishi Kapoor e Hazem Ben-Gacem.

Il primo si occupa della gestione del business del private equity in Nordamerica e in India, oltre che – a livello globale – di gestione del credito, real estate e capitale strategico. Il secondo, invece, vanta un’esperienza trentennale nel private equity tra Nordamerica, Europa, Medio Oriente e Asia.