In tutta Italia l’Agenzia dei monopoli ha sequestrato le apparecchiature delle cosiddette “sale LAN” e di eSport, accusate di non essere in regola
Un torneo di eSport ad Atlanta, Georgia (Chris Thelen/Getty Images)
Un numero imprecisato di sale giochi che mettono a disposizione dei clienti videogiochi e simulatori di guida è stato chiuso venerdì dagli agenti dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) dopo un esposto che le ha accusate di fatto di fare concorrenza sleale alle sale giochi tradizionali. I locali interessati sono quelli, diffusi negli ultimi anni, che mettono a disposizione a pagamento postazioni con pc e console in cui si può giocare a livello competitivo a videogiochi di sport, guida e combattimento di vario tipo, come Fortnite, Call of Dutyo Fifa, e si chiamano tecnicamente “sale LAN” (da Local Area Network).
L’eSportPalace di Bergamo è uno di questi, e ha pubblicato su Instagram un video in cui mostra i sigilli messi dagli agenti dell’ADM, in cui uno dei responsabili annuncia che «tutte le sale LAN in Italia non esistono più». Non è chiaro in realtà cosa succederà adesso e se il blocco riguardi tutte le sale italiane, ma si sa a cosa è dovuto: unespostopresentato daSergio Milesi, un imprenditore titolare di un’azienda bresciana che gestisce una serie di sale giochi e sale bowling in Italia.
L’esposto accusa le sale LAN di mettere a disposizione, a pagamento, videogiochi che in teoria invece sono venduti per essere giocati a casa, facendo concorrenza sleale alle sale giochi che per altri tipi di videogiochi pagano licenze, omologazioni e imposte specifiche. Chiede che l’ADM verifichi che siano rispettati i regolamenti riguardo agli «apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro», che in sostanza disciplinano come devono essere i dispositivi e i software in questo genere di sale giochi. continua a leggere
Niels Wittich ed Eduardo Freitas non potranno recarsi in Florida se non risulteranno in tempo negativi al tampone. La Fia ha allo studio le alternative
I direttori di gara della F1,Niels Wittich(a des)edEduardo Freitas
I direttori di gara della Formula 1 sono risultati positivi al Covid e la situazione sarà valutata in vista del GP di Miami del prossimo del prossimo 8 maggio. Secondo le norme statunitensi sull’immigrazione, infatti, Niels Wittich ed Eduardo Freitas non sarebbero in grado di recarsi in Florida se non risulteranno in tempo negativi al tampone. La Fia ha fatto sapere non “divulgherà informazioni mediche sul personale, a meno che non siano rilevanti per lo svolgimento di un evento“. In sostanza ci si augura che Wittich possa risultare negativo in tempo per recarsi a Miami.
PIANI ALTERNATIVI – Il viaggio è previsto all’inizio della prossima settimana, ma la Fia ha previsto delle alternative. La prima opzione è che Wittich lavori da remoto dalla nuova sala di controllo realizzata a Ginevra. Altrimenti sono allo studio delle sostituzioni, dall’ex vicedirettore di gara Herbie Blash al vicedirettore di gara di Miami Colin Haywood. Disponibile a volare a Miami è anche il direttore di gara della Formula E Scott Elkins. La Fia conta comunque che i direttori di gara si negativizzino in tempo per poter partecipare all’evento. Il direttore di gara del 2021, Michael Masi, rimosso dall’incarico dopo il polemico finale di stagione ad Abu Dhabi, non sarà preso in eventuale considerazione.
Dei 4 mila posti a disposizione per i tifosi in trasferta, solo una cinquantina sono stati acquistati dai supporter della Fiorentina
Caos biglietti in vista di Milan-Fiorentina, la gara in programma domenica a San Siro alle 15, con i due club al lavoro con la Questura e gli altri organi preposti per trovare una soluzione. Un giorno di festa, una partita di cartello in cui le due squadre che giocano meglio a calcio si giocano obiettivi importanti, nello stadio che viene definito la Scala del calcio stesso, un ex allenatore come Pioli rimasto nel cuore… indipendentemente dal risultato con l’Udinese, i motivi per una trasferta a Milano contro i rossoneri il 1° maggio c’erano tutti da parte dei tifosi viola che però hanno dovuto fare i conti con un’amara scoperta. Già ieri infattii biglietti per il settore ospite dello stadio San Siro erano stati polverizzati ma, dei 4mila posti generalmente previsti nel terzo anello verde destinato appunto ai supporter della squadra avversaria, solo una cinquantina sono al momento occupati dai tifosi viola. Tifosi che nelle previsioni delle associazioni dei viola club che si occupano anche della biglietteria e della logistica, potevano essere intorno ai 1500/2000. Com’è possibile allora rimanere con un pugno di biglietti in mano, si sono chiesti i tifosi della Fiorentina che hanno subito allertato la società perché chiedesse conto al Milan.
Nel settore ospiti la vendita dei biglietti è iniziata venerdì, acquistabili sul sito ufficiale del Milan o su Vivaticket a 9 euro. Ma per acquistare il biglietto non era necessaria la tessera del tifosovisto che l’Osservatorio non aveva rilevato criticità tra le tifoserie e dunque motivi di dare limitazioni alla vendita così quei tagliandi sono stati acquistati anche dai tifosi milanisti (e da chiunque altro volesse vedersi la partita) perché non risultavano appunto restrizioni. Il grande entusiasmo dei rossoneri dopo la vittoria con la Lazio e il prezzo appetibile ha fatto il resto, visto che la vendita dei tagliandi per gli altri settori era aperta da tanto.Il che significa, tra l’altro, che i 50 “fortunati” viola che si godranno la partita dal vivo lo faranno circondati e mescolati con i tifosi rossoneri. Al di là dei rapporti tranquilli o meno tra tifoserie, si pone anche una questione di sicurezza. Per far fronte alla situazione che si è creata c’è un dialogo aperto tra i club e gli organi preposti (in primis la Questura) a garantire la sicurezza degli stessi. Il punto è se sarà aumentato il numero dei biglietti a disposizione degli ospiti, che deve comunque essere garantito, o si tratterà solo di fare un cordone attorno ai pochi viola presenti vista la legittimità della vendita rivendicata dal Milan stesso in assenza di paletti.
Ionuț Andrei Radu (Bucarest, 28 maggio 1997) è un calciatore rumeno, portiere dell’Inter e della nazionale
BOLOGNA, ITALY – APRIL 27: Radu ionut goalkeeper of Internazionale looks on during the Serie A match between Bologna FC and Internazionale at Stadio Renato Dall’Ara on April 27, 2022 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
Il passaggio sbagliato del secondo portiere nerazzurro
Un errore clamoroso a pochi minuti dal termine della sfida tra Bologna e Inter: in palio non ci sono solo i tre punti del match, ma anche il primato in classifica, i due punti di vantaggio sul Milan e un’ipoteca sul campionato.
Il vice di Handanovic, Ionut Radu, all’82mo liscia il pallone in un rinvio su retropassaggio e regala a Sansone il gol vittoria con un incredibile errore che potrebbe costare al’Inter il campionato e la seconda stella. I nerazzurri perdono in casa del Bologna per 2-1 (vantaggio di Perisic, pareggio di Aranutivic e gol finale di Sansone) e restano a -2 punti dal Milan.
Dumfries copre dalle telecamere Radu in lacrimeil dramma di Radu: le lacrime e gli abbracci dei compagniLa delusione di Radu dopo la sconfitta che ha condannato l’Inter al Dall’Ara
Radu scoppia a piangere in campo, i compagni lo salvano dalle telecamere: “Andate via!”
L’errore di Radu contro il Bologna è un duro colpo per le speranze di Scudetto dell’Inter, ma anche una mazzata per il 24enne rumeno, che dopo il fischio finale scoppia a piangere. Nel momento più difficile, i suoi compagni dimostrano cosa significa essere una squadra: lo proteggono dalle telecamere e lo scortano verso il tunnel.
Il momento della ribalta, lungamente sognato dal 24enne Ionut Radu dopo due anni di panchina all’Inter alle spalle del titolarissimo Handanovic, si è trasformato nel peggior incubo per il portiere rumeno, autore di una tragica papera che ha consegnato su un piatto d’argento al Bologna la vittoria per 2-1 nel recupero del match rinviato il giorno dell’Epifania. Un errore tanto marchiano – un liscio totale su un retropassaggio innocuo direttamente da rimessa laterale di Perisic, col pallone poi facilmente insaccato da Sansone sulla linea di porta – quanto potenzialmente mortifero per le speranze di Scudetto dei nerazzurri: la squadra di Inzaghi resta seconda a due punti dal Milan, ma in realtà le lunghezze sono tre, visto che in caso di arrivo a pari punti il titolo andrebbe ai rossoneri che hanno gli scontri diretti a favore.
Il destino segue percorsi strani, può succedere che una diagnosi di “contrattura dell’obliquo esterno dell’addome” – quella che nel pomeriggio ha fermato Samir Handanovic – si trasformi in uno dei momenti chiave del campionato 2021/22, perché se è vero che la controprova non esiste è davvero difficile pensare che l’esperto portiere sloveno, il meno battuto della Serie A, avrebbe commesso la topica che ha trasformato Radu prima in una statua di marmo e poi in un ragazzo su cui era caduto il mondo addosso. “Radu ha sbagliato come posso sbagliare io o possono sbagliare gli altri giocatori“, abbozza la difesa d’ufficio Inzaghi nel dopo partita, ma la mazzata sulla squadra è durissima, quella sulla testa del ragazzo devastante.
Piange Radu al fischio finale, non riesce davvero a trattenere le lacrime, i metri che lo separano dal tunnel che porta agli spogliatoi del Dall’Ara sono altrettante stazioni di una via crucis trasmessa in mondovisione. Piange perchè capisce che ha deluso l’allenatore, i compagni e i tifosi, piange perché sa che il 27 aprile 2022 è un giorno che segnerà un prima e un dopo nella sua carriera. Ma se è vero che nella sconfitta si vedono gli uomini, l’Inter dimostra di avere uno spogliatoio di alto livello: Radu piange e le telecamere lo cercano per raccoglierne le emozioni, allora Correa accelera il passo per affiancarlo, Dumfries si piazza davanti alla telecamera per oscurarne la visuale e invita con un gesto ad andare via. Accorre anche Cordaz, terzo portiere che sa bene cosa ha nell’animo il giovane rumeno: anche lui lo copre alla vista, lo avvolge in un abbraccio di umana pietà. Essere squadra, nella buona e nella cattiva sorte, è questo. Essere uomini è questo. “Il neo è non aver fatto il secondo gol, avevamo l’inerzia della partita“, spiega Inzaghi. Sarà una lunga notte, per tutti.
😢 Al termine della partita i giocatori dell’#Inter hanno protetto un #Radu letteralmente distrutto scortandolo nello spogliatoio, con #Dumfries a fare da barriera alle telecamere che cercavano il primo piano del portiere.
COMMENTO: Che dire a caldo ci sono rimasto male, molto male. Ma è durato poco, come tutti i sport di squadra, nello specifico il calcio si vince e si perde in “11” la partita non la vince, come non la perde mai il singolo giocatore. A fine partita l’Inter ha dimostrato di essere una Vera squadra.
Questa settimana c’è stato l’errore altrettanto grave fatto da Buffon 46 anni un portiere con provata esperienza trentennale, invece Radu ha 24 anni è giovane può solo imparare da questo errore. Se sono vere le voci che Handanovic sarà assente anche domenica per Udinese-Inter sono convinto che Radu sarà in grado di dimostrare il suo valore.
I giochi non sono finiti mancano 4 partite, 12 punti disponibili, come Pioli sperava in un episoio favorevole altrettanto adesso può succedere a noi, l’importante essere li fino alla fine puoi tireremo i le dovute conclusioni.
A inizio campionato ci davano una squadra allo sfascio ma alla faccia dei gufi siamo qui con un trofeo già vinto ” Supercoppa Italiana” in finale in Coppa Italia , ci stiamo giocando lo Scudetto e matematicamente qualificati per la Champions, che dire si poteva fare di piu? SI ma è stato un anno tutt’altro che fallimentare.
È malato da tempo. Zangrillo: “Sta combattendo”. Gli inizi come pizzaiolo in Olanda, gli affari di Ibrahimovic, Pogba, De Ligt e l’opposizione alla Fifa
Mino Raiola, all’anagrafe Carmine Raiola (Nocera Inferiore, 4 novembre 1967), è un procuratore sportivo italiano
Mino Raiola è ricoverato in gravissime condizioni e lotta per la vita. Il noto procuratore di calcio è malato da tempo. Aveva subito un intervento lo scorso gennaio e nelle ultime settimane si era aggravato. Nelle ultime ore si è diffusa la notizia della sua morte, smentita da Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele. “Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”. Sul profilo ufficiale di Raiola intanto è comparso un messaggio: “Per la seconda volta in 4 mesi mi hanno dato per morto, sembra sia anche in grado di resuscitare”.
LA CARRIERA – Nato a Nocera Inferiore, è cresciuto in Olanda dove ha lavorato nella pizzeria di famiglia prima di intraprendere la carriera di procuratore sportivo, inizialmente con le deleghe di alcuni calciatori olandesi come Bergkamp e Jonk e poi allargando sempre più la sua sfera fino a diventare uno degli agenti più potenti e temuti del calcio globale. Da Ibrahimovic a Robinho, da Pogba a Balotelli, da Lukaku a De Ligt, solo per citare alcuni dei trasferimenti principali con l’intermediazione di Raiola, che nel 2020 arrivò a guadagnare 85 milioni di dollari secondo Forbes. Negli ultimi anni Raiola, assieme a Mendes, Barnett e Manasseh, ha creato un’associazione di super procuratori in aperto contrasto con la Fifa e il suo proposito di riformare la categoria.
Tre morti al giorno – l’ultimo oggi in un vano ascensore della Farnesina – e un incidente al minuto: ecco la media delle tragedie sul lavoro del 2021. Per un totale di 1.221 vittime e oltre 555 mila infortunati. Nel primo bimestre di quest’anno le prime sono aumentate del 9,6%, i secondi del 47,6%. Crescono anche inflazione, bollette e beni al consumo, mentre gli stipendi sono al palo.
Oggi a Metropolis ne parliamo con il segretario della Cgil Maurizio Landini, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e direttore dell’Ispettorato del Lavoro Bruno Giordano. Con loro, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e Marco Patucchi, autore di “Morire di lavoro“, in edicola. La copertina è di Stefano Massini. In collegamento dall’Ucraina per un aggiornamento sulla guerra, Daniele Raineri. Conduce Gerardo Greco.
Repubblica dedica uno spazio fisso alle morti sul lavoro. Il racconto delle vite di ciascuna vittima, evitando che si trasformino in banali dati statistici. Vite invisibili e dimenticate. Nel nostro Paese una media di tre lavoratori al giorno non fa ritorno a casa e “Morire di lavoro” vuole essere un memento ininterrotto rivolto a istituzioni e politica fino a quando avrà termine quello che è stato definito “un crimine di pace”(A cura di Marco Patucchi) < per l’articolo completo premere “continua a leggere” >
Le nuove re gole allo studio del governo: dubbi su lavoro, uffici, negozi e servizi alla persona
ROMA Si avvicina il giorno del «liberi tutti», con qualche eccezione imposta dalla situazione epidemiologica. Dopo oltre due anni di pandemia, il 30 aprile scade l’ultimo decreto con le regole per contrastare il Covid-19. Il green pass andrà in archivio e le mascherine al chiuso resteranno obbligatorie solo per salire sui mezzi di trasporto e partecipare ad alcune attività dove più alto è il rischio di contagio. Gli ultimi nodi da sciogliere sono scuola, lavoro, uffici, negozi e servizi alla persona.
Il provvedimento – Oggi il governo farà il punto a Palazzo Chigi anche per scegliere il dispositivo normativo che regolerà l’uso delle mascherine. Chiusa la fase emergenziale, il premier Mario Draghi non ritiene necessario un decreto, che costringerebbe il governo a discuterne in cabina di regia e poi nel Consiglio dei ministri di giovedì. La strada che prevale è un’altra: scrivere le nuove norme sotto forma di emendamenti al decreto Covid che sarà approvato giovedì dalla Camera, per poi passare (blindato) all’approvazione finale del Senato. Ma poiché il testo sarà legge fra una decina di giorni, sarà necessaria anche un’ordinanza-ponte che il ministro Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore.
Le mascherine – È la scelta più delicata, perché in diversi Paesi d’Europa il dispositivo che è diventato il simbolo della pandemia non è più obbligatorio per legge nemmeno al chiuso. In Italia invece, sulle spinte scientifiche che arrivano dall’Oms e dall’Ordine dei medici, prevale la linea della prudenza sostenuta da Speranza e quindi le mascherine resteranno ancora nelle situazioni più a rischio.
I trasporti – Sui mezzi del trasporto pubblico locale (autobus, metropolitane, tram) l’obbligo di mascherine Ffp2 verrà prorogato dal 1° maggio in avanti, come già annunciato dal ministro Giovannini. La stessa scelta si farà per aerei, navi e treni a lunga percorrenza.
Cinema e teatri – Le mascherine Ffp2 resteranno ancora in tutti i luoghi di aggregazione sociale dove si sta a lungo in uno spazio chiuso, con posti ravvicinati: cinema, teatri, sale da concerto. Come ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, «forse le persone che vanno al cinema o al teatro si sentono più sicure se tutti gli spettatori vicini a loro tengono la mascherina».
Stadi e palazzetti – Negli stadi, dove si sta all’aperto, le mascherine saranno obbligatorie fino al 30 aprile, non oltre. Nei palazzetti dello sport al chiuso, invece, le Ffp2 resteranno obbligatorie ancora per qualche settimana.
Lavoro – La decisione sulle mascherine non è ancora presa, l’unica cosa che appare certa è che il governo non farà distinzioni tra luoghi di lavoro pubblici e privati.
Scuola – Sulle mascherine a scuola la riflessione è aperta. Il ministro Bianchi è determinato a mantenerle, perché mancano poche settimane alla fine dell’anno scolastico e aumentare i rischi avrebbe poco senso.
Negozi – È uno dei punti ancora aperti perché si tratta di luoghi chiusi dove esiste il rischio di affollamento. Le mascherine potrebbero restare in alcune situazioni, come i centri commerciali durante i week end.
Parrucchieri – Barbieri, parrucchieri e centri estetici sono tra le attività ritenute più a rischio, per cui dovrebbe restare l’obbligo di mascherine Ffp2 ancora per alcune settimane
Green pass – Dal primo maggio la certificazione verde resterà per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione, ma non sarà più obbligatoria nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e ristoranti, sui mezzi di trasporto. Niente pass anche per mense e catering continuativo, cinema, teatri,concerti, eventi sportivi, centri benessere, convegni e congressi, centri culturali, sociali e ricreativi, concorsi, sale gioco, feste e discoteche. L’unica eccezione riguarda «gli esercenti le professioni sanitarie dei lavoratori negli ospedali e nelle Rsa».
Il quarto statoè un dipinto a olio su tela (293×545 cm) del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, realizzato dal 1898 al 1901 e conservato al Museo del Novecento di Milano
Festa del lavoro o Festa dei lavoratori, la storia: premere il link qui sotto
Barbascura X, Francesca Barra e Claudio Santamaria, Giovanna Botteri, Marco Paolini Riccardo Iacona, Stefano Massini e Valerio Lundini
Roma
Piazza San Giovanni
Per raggiungere la piazza si consigliano le uscite della metropolitana linea A di Manzoni o Re di Roma. Si ricorda inoltre che l’uscita della metropolitana di Piazza San Giovanni verrà chiusa. MOSTRA LA MAPPA
Il Concerto del Primo Maggio è il più grande evento gratuito di musica dal vivo in Europa. Nato nel 1990, l’evento è promosso da CGIL, CISLe UIL e viene organizzato annualmente a Roma richiamando centinaia di migliaia di spettatori. Il Concerto viene anche trasmesso integralmente in diretta da RAI3 eRAI Radio2.
Una maratona musicale, un programma televisivo e un evento di piazza allo stesso tempo, con la pretesa di accontentare tutti pur mantenendo alta la qualità e con uno sfondo di contenuti sociali sempre presente e vivido.
Trasversalità, coraggio e follia: Primo Maggio Roma – La particolarità del binomio Tv/ Piazza è in assoluto l’aspetto più affascinante di un evento che, forte di ben tre decenni di storia a tratti leggendaria, abbraccia ancora oggi un target di pubblico incredibilmente vasto e variegato.
La trasversalità artistica si traduce quindi in una varietà di pubblico che non ha eguali negli eventi musicali italiani, un format che riesce nell’impresa di coinvolgere tanto l’adolescente che balla sotto il palco, quanto lo spettatore più adulto comodamente seduto davanti alla televisione di casa.
È questa la vera forza e l’assoluta peculiarità del Concerto del Primo Maggio di Roma.
DA SAPERE – il concerto è a ingresso gratuito – inizio evento ore 15:00 – l’accesso in piazza è libero e consentito fino ad esaurimento posti – per accedere al Concerto del Primo Maggio 2022 non è richiesta prenotazione – per accedere alla zona dedicata ai disabili basta presentarsi ai varchi con il certificato di disabilità. È ammesso un solo accompagnatore
PADOVA, ITALY – APRIL 09: Italian players line up during the Elite EURO Women’s Under 19 match between Italy and Hungary on April 09, 2022 in Padova, Italy. – (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il Consiglio Federale della Figc ha completato oggi le modifiche normative con riferimento al passaggio al professionismo per la Serie A femminile a partire dalla prossima stagione. «Il processo per il calcio femminile è definitivo, finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante, dal 1 luglio inizia il percorso», ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina
«Oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso. C’è stata qualche piccola resistenza della Lega di A che riteneva di proporre un eventuale rinvio ma poi abbiamo raggiunto un accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti»,
Novità fondamentale per il mondo femminile del pallone. Il passaggio al professionismo, infatti, garantirà una copertura fondamentale per il post-carriera di un’atleta. Attraverso il passaggio al professionismo, le atlete inizieranno a pagare i contributi, di conseguenza, avranno una copertura pensionistica al termine della carriera lavorativa.
Un passaggio doveroso quanto necessario per la crescita di un movimento che ha visto la Nazionale femminile qualificarsi ai Mondiali del 2019, dove le Azzurre sono arrivate fino ai quarti di finale. In estate, invece, il gruppo guidato dalla CT Milena Bertolini parteciperà alla fase finale degli Europei femminili.
Grazie al professionismo e all’affiliazione delle squadre femminili alle società maschili, si formeranno anche nuovi ruoli all’interno dei club calcistici.
Il Consiglio Federale ha approvato l’impianto di norme relative alle Licenze Nazionali presentato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, valide per l’iscrizione ai prossimi campionati che prevede il rispetto di un parametro, tra gli altri, quale l’indice di liquidità.
La Federcalcio ha imposto un valore di 0,5 per la Lega Serie A e di 0,7 per la Lega Serie B e la Lega Pro. «E’ un indice di liquidità ammissivo a 0,5 per la Lega di Serie A con soli due correttivi che sono quelli storici, senza ulteriori variazioni richieste dalla Serie A», ha commentato il presidente della FIGC Gravina a margine del Consiglio Federale.
«I correttivi tengono conto sia della parte relativa al patrimonio sia di quella relativa al rapporto costi-ricavi del mondo lavoro allargato. La Lega di A ha votato contro e chiedeva lo 0,4 con alcuni correttivi che non abbiamo ritenuto accettabili», ha aggiunto Gravina sottolineando i contrasti con il massimo campionato italiano. La Serie B, invece, si è astenuta dal voto sull’indice di liquidità.
Ricordiamo che nel 2015 l’indice di liquidità era stato introdotto dalla Federcalcio tra i vari criteri all’interno del sistema di controlli economico-finanziari. All’interno delle NOIF (le Norme Organizzative Interne Federali), viene spiegato che «l’indicatore di liquidità (AC/PC), utilizzato per determinare l’eventuale carenza finanziaria, è calcolato attraverso il rapporto AC/PC tra le Attività Correnti (AC) e le Passività Correnti (PC)».
Fino ad ora il mancato rispetto dell’indice di liquidità comportava un blocco del mercato per i club di Serie A, con l’impossibilità di mettere a segno nuovi acquisti. Non si trattava, tuttavia, di una decisione definitiva. Infatti, il provvedimento era revocabile in caso di intervento dell’azionista di maggioranza o degli azionisti in generale, che potevano riportare in positivo l’indicatore mettendo mano al portafoglio tramite:
versamenti in conto futuro aumento di capitale;
aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato e da effettuarsi esclusivamente in denaro;
finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci;
Aurelio De Laurentiis e Andrea Agnelli (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)
26 Aprile 2022
La Procura della FIGC non si arrende sul caso plusvalenze. Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano Il Tempo, nellagiornata di oggi è stato depositato l’appello alla Corte Federale d’Appello, che dovrà quindi esprimersi sulla sentenza di assoluzione totale emessa dal Tribunale Federale Nazionale, che aveva prosciolto tutti i dirigenti e le società coinvolte.
Il Tribunale aveva contestato in via principale il metodo utilizzato per la determinazione del valore dei calciatori, ma la Procura FIGC ora passa al contrattacco, contestando punto per punto le motivazioni che hanno portato all’assoluzione e chiede di riesaminare tutti i casi, nessuno escluso. Da Agnelli a De Laurentiis, dagli altri dirigenti juventini ai vari club coinvolti, ci sarà un secondo round.
«Il primo e, forse, più grave motivo di erroneità della decisione gravata è la mancanza assoluta di ragioni, nell’ambito del corpo motivazionale, per le quali il giudice di primo grado abbia ritenuto di discostarsi e, per certi versi, disapplicare completamente i principi ampiamente enucleati in materia dalla Giustizia Sportiva di questa Federazione», si legge nel reclamo presentato oggi dal Procuratore federaleGiuseppe Chiné e dal Procuratore aggiunto Giorgio Ricciardi.
Secondo la Procura, «risulta evidente come il Tribunale nel caso di specie abbia – nonostante il dichiarato sospetto sorto su alcune operazioni – omesso completamente l’esame di tutti gli elementi e i dati documentali offerti nel deferimento e nella relazione di indagine, in particolare riguardo a quei plurimi elementi gravi, precisi e concordanti che rendono evidente la strumentalizzazione e l’uso improprio che le società coinvolte hanno fatto della propria libertà di contrarre, abusando delle plusvalenze realizzate sulle vendite dei diritti e omettendo la svalutazione dei diritti acquistati», recita il documento.
Viene anche contestata la bocciatura del metodo scelto per analizzare le operazioni. Secondo la Procura il «Tribunale sostiene che i parametri utilizzati siano significativi ed espressione del valore del diritto, ma che la Procura non avrebbe stabilito, per ciascun parametro, l’incidenza rispetto al valore totale attribuito così inficiando il processo valutativo. Dunque, il Tribunale riconosce che si possa procedere alla valutazione dei diritti de quibus, ma nel contempo ritiene che, ai parametri utilizzati, debbano essere associati pesi percentuali».
Sulla base di queste e di altre motivazioni, il reclamo si conclude con la richiesta che «codesta Onorevole Corte Federale di Appello, in riforma della decisione del Tribunale Federale Nazionale n. 128/TFN-SD del 22.04.2022, in relazione alle violazioni contestate nell’atto di deferimento n. 7506/233pf21-22/GC/GR/blp del 1° aprile 2022, Voglia affermare la responsabilità dei deferiti per tutte le violazioni agli stessi ascritte e, per l’effetto, comminare agli stessi le sanzioni richieste da questa Procura dinanzi al Giudice di primo grado o, in subordine, quelle ritenute di giustizia da Codesta Onorevole Corte».
Plusvalenze, le motivazioni: «Non c’è modo per valutare calciatori»
Il logo della FIGC (Photo credit should read TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)
Il Tribunale Nazionale della Figc ha prosciolto tutti i dirigenti e i club coinvolti nell’indagine sulle plusvalenze perché non può esistere«“il” metodo di valutazione del valore del corrispettivo di cessione/acquisizione delle prestazioni sportive di un calciatore. Tale valore è dato e nasce in un libero mercato, peraltro caratterizzato dalla necessità della contemporanea concorde volontà delle due società e del calciatore interessato». È quanto spiegato dallo stesso Tribunale FIGC nelle motivazioni per cui è arrivato al proscioglimento di tutti i soggetti deferiti.
«Il Collegio ritiene, anzitutto, di dover riconoscere lo sforzo acquisitivo, valutativo e argomentativo speso nel presente procedimento dalla Procura Federale, che ha elaborato un proprio metodo di valutazione andando poi a confrontare l’importo individuato quale corrispettivo “giusto” per ogni singolo calciatore interessato dalle acquisizioni/cessioni oggetto del procedimento con quanto risultante dal sito Transfermarkt».
Il Tribunale poi però «ritiene, in primo luogo, che solo poche delle cessioni esaminate dalla Procura Federale presentino quelle caratteristiche dalla stessa individuate quali sintomi di operazioni “sviate” e finanziariamente “fittizie”. Indubbiamente, tali cessioni destavano e destano sospetto, che tuttavia non attinge la soglia della ragionevole certezza, data da indizi gravi, concordanti e plurimi, così come già ritenuto in passato (cfr. C.U. n. 10/TFN- SD- 2018/2019)».
«Infatti, e ciò vale per tutte le cessioni oggetto di deferimento e non solo per quelle meritevoli di sospetto, il metodo di valutazione adottato dalla Procura Federale può essere ritenuto “un” metodo di valutazione, ma non “il” metodo di valutazione», spiega il Tribunale. Che poi sull’utilizzo di Transfermarkt spiega che «il confronto con le valutazioni presenti nel sito Transfermarkt (per quanto utilizzate in talune perizie o richiamate in alcuni contratti per volontà convenzionale delle parti contraenti) non può corroborare quel metodo, atteso che trattasi di un sito privato (peraltro non unico), privo di riconoscimento ufficiale anche e soprattutto da parte degli organismi calcistici internazionali e nazionali, influenzato da valutazioni di soggetti privati meri utenti del sito stesso. Emblematico, a tale proposito, è il caso del calciatore Gianluca Caprari, citato dalla difesa della Delfino Pescara 1936 Spa, la cui valutazione sul sito, alla luce di una mail inviata dal di lui agente sportivo, nel volgere di breve termine è stata consistentemente elevata».
«In sostanza, il Tribunale ritiene che non esista o sia concretamente irrealizzabile “il” metodo di valutazione del valore del corrispettivo di cessione/acquisizione delle prestazioni sportive di un calciatore. Tale valore è dato e nasce in un libero mercato, peraltro caratterizzato dalla necessità della contemporanea concorde volontà delle due società e del calciatore interessato», è il centro della decisione del Tribunale. Anche perché spiega lo stesso presidente Carlo Sica, non è un caso che «nella stessa Relazione dell’attività inquirente si faccia riferimento alla difficoltà di individuazione del fair value perché non assistito da un adeguato livello di elaborazione scientifica, tanto che nell’individuare o, meglio, nell’indicare il valore del diritto sul mercato di riferimento, la Procura Federale non può esimersi dal riconoscere di essersi rifatta ai parametri individuati da “Dottrina e prassi” (v. Relazione, cit., pag. 21), ma a parametri che, per quanto definiti oggettivi, non tengono conto (perché è sostanzialmente impossibile individuarle) della soggettività delle situazioni delle società cedenti e cessionarie, nonché della valutazione prospettica della seconda rispetto all’acquisto».
«Il valore di mercato di un diritto alle prestazioni di un calciatore rappresenta il valore pagato dalla società acquirente al termine di una contrattazione libera, reale ed effettiva di quel diritto sul mercato di riferimento; e il libero mercato non può essere guidato da un metodo valutativo (quale che esso sia) che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione. Non foss’altro perché, in tal caso, il libero mercato non esisterebbe più per la fissazione di corrispettivi di cessione sostanzialmente predeterminati da quel metodo di valutazione».
«Una volta ritenuto non utilizzabile il metodo di valutazione posto dalla Procura Federale a fondamento del deferimento e in assenza di una disposizione generale regolatrice, consegue che le cessioni oggetto del deferimento stesso non possono costituire illecito disciplinare», conclude il Tribunale FIGC.
Dopo l’anticipazione del Wall Street Journal è arrivato l’annuncio ufficiale del Social
Elon Musk è il nuovo proprietario di twitter
25 aprile 2022
Elon Musk è il proprietario di Twitter. L’accordo è fatto. Elon Musk acquisterà Twitter per 54,2 dollari per azione, pari a una valorizzazione della società di circa 44 miliardi di dollari. L’azienda ha accettato l’offerta del patron di Tesla. “La transazione proposta fornirà un sostanziale premio in contanti e crediamo rappresenti il miglior percorso per gli azionisti di Twitter“, si legge in una nota del presidente Bret Taylor.
Nelle ultime ore si erano susseguiti i rumors su Elon Musk che stava per divetare il proprietario di Twitter. Il cda del popolare social ha deciso di dare il proprio disco verde all’offerta di Elon Musk per l’acquisto del social. L’aumento del valore dell’operazione, leggermente superiore ai 43 miliardi di dollari proposti dal ceo di Tesla11 giorni fa, sarebbe legato a un miglioramento dell’offerta da 54,20 dollari per azione o a un piu’ attento conteggio dei titoli oggetto dell’intesa. Già alle prime voci dell’accordo a Wall Street il titolo Twitter è in rialzo del 5,70% a 51,72 dollari.
Donald Trump non tornerà su Twitter neanche dopo l’acquisizione di Elon Musk. Lo riporta Fox.
Nelle ultime ore Twitter sale, Tesla scende: questo è in estrema sintesi il quadro dellequotazioni in Borsa delle due principali società coinvolte dall’acquisto di Twitter da parte del miliardario sudafricano, ma naturalizzato americano,Elon Musk.
Il 9 aprile, infatti, Musk aveva annunciato di non voler entrare a far parte del Cda di Twitterpur avendone acquistato una consistente quota ed essendone diventato azionista di maggioranza. Oggi è lo stesso Cda ad annunciare che già in giornata Twitter potrebbe passare interamente nelle mani di Elon Musk. Il social network potrebbe annunciarel’accordo da 43 miliardi di dollari nelle prossime ore, quando il Cda si riunirà per presentare il deal agli azionisti. Un affare che sta portando a Wall Street un rialzo del 5,56% dei titoli di Twitter e un ribasso del 2,9% di quelli di Tesla.
Arriva Musk e Twitter cambia volto: in arrivo la funzione per modificare i post
Il social network ha annunciato l’arrivo di un nuovo pulsante per modificare i tweet sulla sua piattaforma dopo averli postati
L’icona dell’app di Twitter su smartphone
09 aprile 2022
La grande rivoluzionesembra essere arrivata davvero. Twitter sta per rilasciare una delle funzioni da sempre auspicata dai frequentatori della piattaforma social: la modifica di un tweet. Finora, infatti, non è possibile cambiare il testo all’interno di un post, neanche per correggere un errore di battitura. Il fondatore del social network, Jack Dorsey, si era sempre detto contrario a questa feature ma il recente ingresso di Elon Musk nel consiglio di amministrazione del social(dopo aver acquistato 73.486.938 azioni, corrispondenti a una partecipazione del 9,2% nella società), ha evidentemente cambiato un po’ di cose.
Su Twitter sarà possibile modificare i post – “We are working on an edit button” cioè “stiamo lavorando su un pulsante di modifica”. L’annuncio tanto atteso dagli affezionati di Twitter è arrivato direttamente dal profilo socialdella piattaforma. “Ora che tutti – si legge ancora nella nota – se lo chiedono sì, stiamo lavorando su una funzione di modifica dall’anno scorso e non abbiamo avuto l’idea da un sondaggio. Avvieremo dei test all’interno del programma Twitter Blue nei prossimi mesi per capire cosa funziona e cosa no“. Il sondaggio al quale si riferisce la comunicazione del social network è molto probabilmente quello che ha lanciato Elon Musk sul suo profilo. Il patron di Tesla e fresco nuovo componente del consiglio di amministrazione di Twitterdopo aver comprato un pacchetto consistente di azioni, aveva lanciato un sondaggio tra i suoi follower chiedendo se fossero d’accordo o meno sull’implementazione di un pulsante per modificare i tweet. L’indagine ha avuto un successo clamoroso, con più di 4 milioni di voti e i favorevoli alla nuova funzionalità sono stati il 73,6% dei seguaci di Musk.
Quando verrà rilasciata la nuova feature – Anche se ancora non c’è una data per il rilascio del pulsante di modifica post su Twitter, la strada è ormai tracciata. L’azienda americana ha spiegato di lavorare per abilitare la modifica già dallo scorso anno “valutando aspetti come i limiti di tempo, i controlli e la trasparenza su ciò che è stato modificato. Il pulsante potrebbe essere infatti utilizzato in modo improprio per alterare il dibattito”.
Lo stabilimento della Sambuca Molinari a Civitavecchia
La sua famiglia è un simbolo internazionale: dalla Dolce Vita ad oggi, quello dei Molinari è diventato un marchio prestigioso
Più di un semplice liquore: un vero simbolo dell’Italia nel mondo. E così il cordoglio per la morte di Antonio Molinari, ultimo esponente del ceppo originario dellafamiglia Molinari, arriva da tutto il mondo sino agli stabilimenti di Civitavecchia dove si produce la celeberrima Sambuca Molinari. Antonio Molinari è morto a 81 anni sabato 23 aprile: era presidente di Molinari Italia che, insieme al padre e ai suoi fratelli aveva reso celebre nel mondo il liquore a base di anice stellato. La sambuca, appunto. “Uomo brillante e lungimirante imprenditore – scrivono la moglie Daniela e i figli Inge, Angelo e Mario dando notizia della scomparsa di Antonio Molinari – ha dedicato la sua vita all’azienda e alla famiglia. Fin da giovane in azienda insieme al padre Angelo e ai fratelli Mafalda e Marcello, ne ha preso poi le redini portandola, con passione e dedizione, grazie al suo forte intuito imprenditoriale e alla sua visione innovativa e fuori dagli schemi, al successo di oggi e lanciandola a livello internazionale. Tutti i dipendenti e collaboratori si stringono al dolore della famiglia Molinari e ne onorano il ricordo ispirandosi ai valori di responsabilità, onestà e rispetto di cui è sempre stato promotore“.
Una storia che parte da lontano, quella della Sambuca Molinari. L’azienda viene fondata da Angelo Molinari nel 1945. Con lui lavorano i figli Marcello, Mafalda e dal 1967 anche Antonio. La Sambuca, ovvero i liquore a base di anice, che viene prodotta dalla Molinari si differenzia dalle altre in commercio perché si basa su una formula a base di anice stellato, e in quanto “pregiata“, vi aggiunge la denominazione “extra“. Il prodotto comincia a diventare popolare tra gli anni cinquanta e sessanta, quando a Roma esplode il fenomeno della Dolce Vita raccontata da Federico Fellini e i barman dei locali di via Veneto offrono la Sambuca con un chicco di caffè; nasce così la “Sambuca con la mosca“. Nel 1959 sorge il primo stabilimento e l’azienda fa anche pubblicità con degli spot televisivi e radiofonici con testimonial quali Carlo Giuffré, la top model Veruska, Adriano Panatta, Paolo Stoppa e Rina Morelli, Walter Chiari, Sidney Rome, il campione di Formula 1 Mario Andretti, e, in anni recenti, José Mourinho. Tra le curiosità ricordate sul sito dell’azienda anche la lettera scritta da Frank Sinatra nelle quali tesse le lodi della Sambuca della quale era grande estimatore.
Nubifragio sulla città, decine di chiamate ai vigili del fuoco per strade allagate e cali di tensione. Monitoraggio sui fiumi Seveso e Lambro. L’assessore comunale Granelli: «Controlliamo la situazione»
Un violento temporale si è abbattuto su Milano nella serata di lunedì 25 aprile. Decine le chiamate al centralino dei vigili del fuocoper allagamenti e cali di tensione che hanno fatto scattare gli allarmi in diversi edifici. In particolare i pompieri sono intervenuti in via Lucio Cornelio Silla, nell’estrema periferia Nord Ovest, per un’auto rimasta bloccata in un sottopasso allagato: nessuno è rimasto ferito.
Maltempo, a Como spaventosa grandinata: le strade imbiancate come fosse neve
Grandinata su Como. Strade imbiancate e traffico in tilt
La grandine è caduta in modo copioso soprattutto nella zona di Camerlata. Problemi anche sull’A8
Poco prima delle 21ha cominciato apiovere violentemente sulla città e nelle zone vicine. Poi la pioggia si è trasformata in grandine. Chicchi non di grandi dimensioni ma fittissimi. Un po’ come successo qualche settimana fa a Monza e provincia.
Una grandinata che è continuata per più di mezzora e che ha interessato la zona diComo Camerlata e la zona Est della città.
La grandine che si è accumulata sulle strade in alcuni casi ha raggiunto i 5 centimetri rendendo estremamente difficoltosa anche la circolazione delle auto.
Problemi di viabilità che si sono verificati anche sull’autostrada A8. Rallentamenti e difficoltà nel procedere per le auto sotto il temporale e la grandine.
Marco Occhetti, nato a Roma il 24 dicembre 1959, Occhetti era stato la voce del gruppo dal 1986 al 1994
Aveva 62 anni. Era stato la voce del gruppo dal 1986 al 1994
È morto Marco Occhetti, in arte Kim, ex voce dei Cugini di Campagna. Si è spento a 62 anni venerdì sera – fa sapere la figlia Giulia – per arresto cardiaco e i funerali si svolgeranno oggi alle 15 a Fiano Romano presso la Chiesa di Santo Stefano Protomartire.
Nato a Roma il 24 dicembre 1959, Occhetti era stato la voce del gruppo dal 1986 al 1994, dopo aver preso il posto del cantante Paul Manners, a sua volta il suo posto fu preso da Nick Luciani, ancora oggi voce della band, nonostante una pausa di alcuni anni. Con la sua voce in falsetto, caratteristica della band, aveva portato i successi del quartetto, a partire da Anima mia, in giro per il mondo, in numerose tournée. “Ringrazio tutti per i messaggi che gli avete scritto – si legge in un post della figlia su Facebook – Papà era un casinaro e gli sarebbe piaciuto avere tanta gente intorno a ricordarlo“.
Kim era stato in qualche modo il più sfortunato dei Cugini di campagna avendo lasciato il gruppo poco prima del revival innescato da Fabio Fazio che scaturì poi nell’omonimo programma cult con Claudio Baglioni andato in onda su Rai 2 nel 1997.
Dopo due anni di manifestazioni condizionate dalla pandemia, eventi in tutto il Paese per il 77° anniversario della Liberazione. E a Roma spuntano striscioni anti Usa e anti Nato. L’Anpi: “Inopportuni”
L’Italia torna in piazza per il 77° anniversario della Liberazione. Una festa dopo due anni di celebrazioni condizionate dal covid, con l’ombra della guerra in Ucraina.
A Milano la tradizionale manifestazione nazionale dell’Anpi e il presidente Gianfranco Pagliarulo – accusato di posizioni filo-russe e critico sull’invio di armi a Kiev – ha ribadito la “condanna senza se e senza madell’invasione da parte dell’esercito di Putin ed il riconoscimento della legittima resistenza ucraina“.
Nella Capitale l’Anpi sfilerà dalle 10 tra Largo Bompiani e Porta san Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana. Altre associazioni di partigiani Fiap, Anpc, Fivl, Aned, Anfim e di Ucraini in Italia, con l’adesione di +Europa e Azione, hanno invece indetto alle 9.30 una manifestazione in Piazza di Torre Argentina per celebrare “la resistenza di allora e quella ucraina di oggi“. Ci sarà anche la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. Alle 10.30, come da tradizione, i vertici della Comunità si recheranno poi in visita a Via Tasso. Come ogni anno, inoltre, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle 9 deporrà una corona d’alloro sulla tomba del Milite ignoto e le Frecce tricolori sorvoleranno la Capitale. Forze dell’ordine allertate su tutto il territorio per evitare l’innesco di provocazioni e disordini.
A Torino 8 targhe che indicano corso Unione Sovietica sono state danneggiate nella notte, probabile atto dimostrativo contro l’invasione dell’Ucraina alla vigilia del 25 aprile. continua a leggere
25 Aprile, a Milano il corteo nazionale. La profuga Iryna Yarmolenko con il presidente Anpi Pagliarulo, il sindaco Sala e Landini di Cgil
Alle 14,30 la partenza da Porta Venezia. Ecco tutti gli appuntamenti della Festa della Liberazione
Sul palco del 25 Aprile, alle 15.30, assieme al presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo — che voleva una commissione internazionale d’inchiesta per chiarire cosa sia successo a Bucha — salirà anche Iryna Yarmolenko, profuga arrivata con il figlio in Italia proprio dalla cittadina alle porte di Kiev dove sono state scoperte le fosse comuni piene di civili trucidati dai russi.
Il suo sarà un intervento centrato su quel che sta succedendo a due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. Parlerà nel comizio in piazza Duomo, subito dopo il sindaco di Milano, Beppe Sala, alla fine della manifestazione nazionale del 25 Aprile, nel 77° anniversario della liberazione dal nazifascismo. E sarà il momento clou di una lunga giornata di eventi, iniziative e ricordi.
Il grande corteo partirà verso le 14.30 da corso Venezia all’angolo quasi con la cerchia dei Navigli, come ogni anno attraverserà il centro passando per San Babila e per corso Matteotti, entrando in Duomo dal fondo della piazza, mentre il palco sarà montato spalle all’Arengario. Davanti staranno le istituzioni, l’Anpi e l’Aned, i partiti, i sindacati, la Brigata ebraica, i superstiti dei campi di sterminio. Fra i politici nazionali che hanno annunciato la loro presenza il segretario dem Enrico Letta, il ministro Roberto Speranza e Maurizio Landini, segretario generale Cgil, che parlerà al comizio finale, dove ci saranno anche Dario Venegoni, presidente Aned, e Tetyana Bandelyuk, altra cittadina ucraina. continua a leggere
La Festa della Liberazione ad Acerra (NA), in diretta le celebrazioni ufficiali con il Capo dello Stato
Un’onda di idrocarburi è finita nel Lago di Garda a causa della rottura di una cisterna privata. La macchia oleosa è finita nelle acque a Manerba, sulla sponda bresciana ed è visibile da chilometri di distanza. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, i carabinieri forestali e l’Arpa per provare a contenere la dispersione di gasolio. “Ho vietato la balneazione, il lavaggio delle barche, l’uscita ed entrata dal porto in attesa di trovare una soluzione adeguata per risolvere il problema – ha spiegato il sindaco di Manerba, Flaviano Matteotti, precisando che lo sversamento riguarda solo una porzione del litorale comunale.
#LocalTeam – Manerba, sversamento idrocarburi nel Lago di Garda: in corso operazioni di contenimento
Ore 01.48 – Francia, risultati definitivi: Macron vince col 58,55% – Terminato lo spoglio dei voti, il ministero dell’Interno francese ha diffuso i risultati definitivi del secondo turno delle presidenziali. Il presidente uscente Emmanuel Macron ha ottenuto 18,7 milioni di voti, il 58,55% di quelli espressi. Per la sfidante Marine Le Pen hanno votato 13,3 milioni di francesi, una percentuale del 41,45% dei voti. L’astensione ha fatto segnare il livello più alto per un ballottaggio dal 1969, con il 28,01%.
Ore 01.35 – Macron rieletto, tafferugli a Parigi e altre città – Alcune centinaia di manifestanti, soprattutto giovani dei gruppi `antifas´ hanno dato vita a cortei a Parigi e in altre città francesi per protestare contro la rielezione del presidente Macron. Subito dopo l’annuncio della vittoria, nel centro di Parigi – il quartiere di Les Halles – fra i 250 e i 300 manifestanti antifas hanno sfilato al grido di «Macron vattene», scontrandosi con la polizia. Il corteo è arrivato fino a place de la Republique. Sul percorso, lanciati oggetti e pietre contro gli agenti, rovesciati cassonetti e motorini parcheggiati. Violenze a Rennes, nel nord-ovest, dove 250 persone si sono riunite nel centro dietro a uno striscione con la scritta «Quello che non avremo dalle urne, lo avremo dalla piazza». Sette manifestanti sono stati fermati. Incidenti anche nel centro di Nantes, durante un corteo di protesta di 400-500 persone, così come a Tolosa, al grido di «Né Macron, né Le Pen, rivoluzione». In 200 hanno sfilato a Caen, un centinaio a Strasburgo, senza incidenti. continua a leggere
Macron eletto presidente della Francia, il discorso: «Renderemo la Francia una grande nazione ecologica»
Il presidente uscente Emmanuel Macron è stato rieletto presidente della Francia: al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi ha ottenuto il 58,2% dei voti contro la leader di destra Marine Le Pen, ferma al 41,8% secondo le prime proiezioni della tv pubblica France 2. «Grazie amici: la maggioranza dei francesi ha scelto di darmi fiducia per cinque anni a venire» ha detto a Campo di Marte, ai piedi della Torre Eiffel. «Molti mi hanno votato per bloccare estrema destra, gli sono grato per il loro senso dovere. Ma dovremo rispondere anche a chi ha scelto il silenzio astenendosi e trovare una risposta alla rabbia di chi ha scelto l’estrema destra», ha aggiunto, promettendo di voler essere «il presidente di tutti», anche di coloro che avevano votato per la sua avversaria.
Il discorso – Il presidente passa poi in rassegna le priorità del suo secondo mandato. «Questi prossimi cinque anni non saranno come quelli passati», assicura, «renderemo la Francia una grande nazione ecologica». Come? «Il nostro è un progetto di liberazione delle energie imprenditoriali, economiche e anche accademiche. Ogni giorno cercherò di rispettare tutti, tenendo conto delle differenze emerse. Lavorerò per una società più giusta». Il presidente si sforza di trasmettere un messaggio di unità: «Tutti insieme, uniti, potremo vivere meglio», ha detto, «nessuno sarà abbandonato lungo la strada. Tutti insieme faremo la storia, scriveremo il futuro per le prossime generazioni». continua a leggere
Macron ai francesi: “Grazie per aver scelto di affidarvi a me” – Il Sole 24 ORE
Il Sole 24 ORE – “Grazie! Grazie cari amici cari compatrioti, qui a Parigi e ovunque in tutta la Francia, nei nostri territori d’oltremare e all’estero. Sì, prima di tutto, grazie Dopo cinque anni di trasformazioni, tempi felici e difficili, anche crisi eccezionali in questo giorno del 24 aprile 2022, la maggioranza di voi ha scelto di affidarsi a me per presiedere alla nostra Repubblica durante i prossimi cinque anni“, le prime parole di Macron dopo la rielezione come Presidente della Francia. /
Youtube Emmanuel Macron avec vous Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata nel territorio comunale dell’Abetone, in provincia di Pistoia, a una profondità di 12 chilometri.
Il sisma è stato avvertito in molte zone della Toscana e dell’Emilia Romagna. Non si segnalano danni a cose o persone.
Tacconi in bianconero, dove è arrivato nel 1983, ha vinto tutto: decisivo anche nella Coppa Intercontinentale contro l’Argentinos juniors, «il ricordo più bello», come ha sempre detto lui. Poi tante parate, qualche guaio, attore e personaggio in tv con L’Isola dei famosi, amori e quattro figli.
Tacconi è tuttora l’unico portiere che è riuscito ad aggiudicarsi tutte le competizioni Uefa con la Juventus: dalla Coppa dei Campioni all’Heysel, alla Coppa delle Coppe di Basilea contro il Porto, fino alla Uefa nel 1990. Nulla nella sua carriera è stato banale: grandi vittorie, grandi parate, polemiche, donne, canzoni, film e naturalmente – prima di ogni altra cosa – la pesantissima eredità di Zoffraccolta all’inizio con comprensibile difficoltà e poi tenuta sulle spalle larghe nei nove anni trascorsi a Torino. È celebre il suo scambio di battute con Gianni Agnelli: «Avvocato, mi manca Zoff» disse Stefano. «Sapesse quanto manca a noi», fu la risposta, fulminante come sempre. continua a leggere
L’assessorato al Welfare di Regione Lombardia ha inviato la segnalazione di due casi di epatite a eziologia ignota al ministero della Salute. I bambini sono ricoverati in osservazione
La segnalazione di due bambini con epatite a eziologia ignota è stata trasmessa dall’assessorato al Welfare di Regione Lombardia al Ministero della Salute. Attualmente ricoverati in osservazione, i due bambini non sono in pericolo di vita.
La segnalazione partita dalla Lombardia segue le indicazioni che il ministero ha dato a tutte le Regioni con una circolare informativa inviata il 14 aprile, quando sono arrivate maggiori informazioni dal Regno Unito. L’approfondimento è iniziato. Ma gli esperti della Sigenp, la Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica, dicono: “Nessun allarme: il dato è in linea con gli anni passati“.
Aveva 73 anni. Con il suo “Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio” era presente a tutti i processi sulle morti d’amianto. Era stato operaio alla Pirelli, alla Breda di Sesto San Giovanni ed elettricista del Comune di Milano
Michele Michelino c’era sempre ai processi sulle morti d’amianto. Non perdeva un’udienza che fosse una. Ci teneva. Era generoso e determinato, preciso. In quelle aule lo conoscevano tutti, dai cancellieri ai magistrati. Si indignava moltissimo, quando veniva decisa una assoluzione – e a Milano sono state tante, quasi tutte – per i dirigenti delle varie aziende accusati, negli anni, di non avere tutelato la salute dei lavoratori. Ogni volta che succedeva, insieme ai compagni del “Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio“, che spesso si costituiva parte civile nei processi, tirava fuori un cartello di protesta contro i giudici. Gridava insieme a loro: “Vergogna, vergogna, questi lavoratori sono stati uccisi un’altra volta“. Come era successo dopo l’ultima assoluzione nel processo milanese sulle morti per le fibre killer al Teatro alla Scala. Però all’udienza successiva c’era sempre, e diceva: “Stavolta ce la facciamo“.
Se ne è andato giovedì pomeriggio, a 73 anni, dopo che da qualche settimana era ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Niguarda di Milano. Lascia la moglie Daniela. I suoi compagni solo addolorati. “Proviamo un profondissimo rammarico, è stato un grandissimo uomo di lotta“, raccontano. La camera mortuaria sarà domani, sabato 23 aprile, all’ospedale Niguarda dalle ore 10.15, ma il vero momento per ricordarlo sarà alla manifestazione del 30 aprile che organizzava lui stesso ogni anno, per ricordare le vittime di amianto e dei morti sul lavoro. continua a leggere
L’epicentro a 10 chilometri di profondità. Il sisma, secondo l’Emsc, è stato avvertito per oltre 400 km, anche in Italia
Un terremoto di magnitudo 5.7 ha scosso la regione meridionale della Bosnia ed Erzegovina. Secondo le stime preliminari dell’European-Mediterranean Seismological Centre, l’epicentro è stato registrato a 10km di profondità. La scossa è stata avvertita in molte zone d’Italia.
E’ finora di almeno un morto e numerosi feriti il bilancio provvisorio Stando ai media regionali, la vittima è una giovane donna di Stolac, la località dell’Erzegovina (sud del Paese) vicina all’ epicentro del sisma di magnitudo 5.7, individuato a Liubinje. La donna è morta in ospedale a Mostar per le gravi ferite riportate nella sua abitazione interessata da crolli. Diversi i feriti condotti negli ospedali di Mostar.
I media riferiscono di danni a vecchi edifici e a diverse auto colpite da calcinacci e ciminiere crollate. A Mostar, città storica capoluogo dell’Erzegovina (sud del Paese), numerose persone in preda al panico si sono riversate per strada dopo la forte scossa che ha fatto tremare gli edifici. In tanti trascorreranno la notte all’aperto. Le autorità locali parlano di possibili danni strutturali a vecchi stabili, che potranno essere verificati con la luce del giorno. Grande paura ha provocato il sisma nei Paesi vicini della regione – Croazia, Montenegro e anche talune regioni della Serbia. La scossa è stata avvertita distintamente in grandi città quali Sarajevo, Tuzla, Spalato, Podgorica.
In Italia il sisma è stato avvertito su tutta la costa adriatica meridionale, dall’Abruzzo alla Puglia. Segnalazioni sono arrivate da numerose città, da Pescara a Chieti, da Giulianova a Vasto. Diverse le chiamate ai centralini dei Vigili del Fuoco.
Paura a Napoli: Momenti di paura anche a Napoli, dove la scossa di terremoto è stata avvertita distintamente dalla popolazione. Forte preoccupazione anche nella zona flegrea, che da oltre un anno è alle prese con uno sciame sismico legato al bradisismo: la popolazione di Pozzuoli e dei comuni vicini ha preso d’assalto i siti web dell’Ingv e dell’Osservatorio vesuviano. In Campania per ora non si segnalano danni a cose o persone.
Il tempo previsto per il lungo weekend del 25 Aprile
Gli ultimi aggiornamenti meteo confermano e sono ormai significativi! Saranno i temporali la vera insidia dell’ormai imminente lungo ponte del 25 Aprile. Con un’Italia che potrebbe trovarsi divisa sostanzialmente a metà dal punto di vista meteorologico.
Già nel weekend il contesto meteorologico sarà ben lungi dall’essere tranquillo. Tutta colpa di un vortice che dalle Isole Baleari già viaggia in direzione della Francia, avvicinandosi così ai settori più settentrionali del nostro Paese e che nelle prossime ore influenzerà il tempo sul nostro territorio. L’Italia si troverà così avvolta da una perniciosa circolazione di bassa pressione che influenzerà il tempo su una buona fetta d’Italia, segnatamente al Nord.
Dopo un Venerdì 22 piuttosto piovoso a causa di una prima perturbazione collegata al vortice depressionario, Sabato 23 un secondo fronte instabile provocherà precipitazioni a partire dalle regioni di Nordovest e su gran parte del comparto alpino. Su queste zone inizierà anche ad affluire anche aria più freddache non farà altro che provocare ulteriori contrasti, acuendo l’instabilità. Le conseguenze? Avremopiogge, locali temporali sulle pianure e pure il ritorno della neve in montagna con fiocchi fin verso i 1200/1300 specie su Piemonte, Valle d’Aosta e Valtellina. Discorso diverso inveceal Centro-Sud, dove si potrà godere di ampie schiarite e dove non sarà necessario l’ombrello.
Lo stesso schema sinottico si ripresenterà anche per le due successive giornate di festa. Sia Domenica 24, sia Lunedì 25 Aprile l’Italia si troverà nuovamente divisa in due. Il Nord sarà ancora disturbato dal vortice collocato sulla Francia, mentre il Centro-Sud potrà addirittura godere di una parziale rimonta dell’alta pressione. Occhi puntati soprattutto su Domenica, probabilmente la giornata peggiore per il Nord, durante la quale insisteranno piogge, temporali e nevicate sui rilievi alpini intorno a 1400 metri di quota. Lunedì 25 l’instabilità si concentrerà invece soprattutto al Nordest, con locali coinvolgimenti anche della Toscana. Proseguirà invece il bel tempo altrove dove ci attendiamo anche una decisa ripresa dei termometri che torneranno a salire senza particolari ostacoli ben oltre la soglia dei 20°C.
Ma se le regioni del Nord saranno quelle più penalizzate dal maltempo, va detto che non tutti i “mali” vengono per nuocere. Non va dimenticato, infatti, che proprio le regioni settentrionali hanno un enorme bisogno di pioggia in pianura e di neve in montagna, visto lo stato ormai preoccupante di siccità che da mesi incombe su questo angolo d’Italia.
Prima di concludere, un piccolo consiglio: vi invitiamo a seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti in quanto siamo alla vigilia di una configurazione molto dinamica, tipica della stagione primaverile e dunque in costante fase di evoluzione. In questi casi non sono da escludere degli improvvisi cambiamenti sul fronte previsionale.
Italia divisa in due: Vortice ciclonico al Nord, alta pressione sul resto delle regioni
Cause da accertare. La ditta smaltisce toner e cartucce
I vigili del fuoco sul posto – foto da milano today
Un incendio ha parzialmente distrutto un’azienda di smaltimento di rifiuti speciali (in particolare toner e cartucce) di via Fermi 33 a Settimo Milanese. Il rogo è divampato intorno alle 20.30 per cause ancora da accertare. In pochi minuti una densa nube di fumo nero si è alzata dal capannone industriale, visibile anche a diverse centinaia di metri, allarmando i cittadini. Molte le telefonate arrivate alla centrale operativa dei Vigili del fuoco di Milano. Sul posto sono stati inviati diversi mezzi dei pompieri, carabinieri e polizia locale, che hanno transennato la zona. Il sindaco Sara Santagostino si è recata in via Fermi per seguire da vicino le operazioni di spegnimento e ha condiviso un post sui social per tranquillizzare i cittadini: “Fortunatamente non si segnalano danni a persone. Non conoscendo la natura del materiale che sta bruciando consigliamo di tenere le finestre chiuse“.
L’azienda si trova nella zona industriale a sud del territorio comunale abbastanza distante dalle abitazioni e a quell’ora all’interno del capannone non c’era più nessuno. I pompieri hanno lavorato fino a tarda serata per domare il rogo. Al momento non sono ancora note le cause dell’incendio, gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi e in giornata saranno effettuati rilievi e accertamenti all’interno dell’azienda. I danni sono ingenti ma pare non ci siano problemi di stabilità dell’edificio industriale. A parte la forte puzza di plastica bruciata non si rilevano problemi di inquinamento dell’aria.
Impennata degli incidenti mortali, l’edilizia il settore più colpito. La Cgil: “Un tavolo cittadino come per Expo”
Ventiquattro morti in Lombardia solo nei primi due mesi del 2022, ben dieci in più rispetto allo stesso periodo del 2021. I numeri dei morti sul lavoro snocciolati dalla Cgil Milano elaborando i dati dell’Inail fanno scattare l’allarme. E una richiesta: “È urgente istituire un tavolo permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che coinvolga istituzioni, imprese e attori sociali“. Il periodo preso in esame riguarda gennaio e febbraio, quando in Lombardia ci sono stati 24 morti, contro i 14 del 2021. Una regione che da sola conta più del 20 per cento dei casi nazionali, 115 in totale (erano 104 tra gennaio e febbraio 2021). La maglia nera va a Milano con sei morti, due in più rispetto allo scorso anno.
È il prezzo che ancora si paga anche per la ripresa dei cantieri nel post pandemia, con il settore dell’edilizia che è uno dei più coinvolti dagli incidenti. Una corsa accelerata dai bonus facciate e non solo, a cui però non corrisponde la stessa attenzione verso controlli e prevenzione, spiega il sindacato. Nell’area metropolitana milanese, ad oggi, sono poco più di 100 gli operatori che svolgono questo tipo di servizi, a fronte di una pioggia di nuovi cantieri: 28 mila spuntati solo nel 2021, che si aggiungono alle 168 mila attività con più di un dipendente da scandagliare.
“Serve un accordo sulla sicurezza“, spiega il segretario generale della Camera del lavoro Massimo Bonini: “Un tavolo permanente coordinato dalla prefettura al quale siedano i sindacati, le istituzioni, l’Ats, l’Ispettorato per il lavoro e le associazioni delle imprese“. Il modello è il protocollo sperimentato durante la realizzazione del sito di Expo 2015. Oppure ciò che si sta attuando ora nei cantieri della M4, ad esempio, con meccanismi di premialità per chi è più attento. “Usciamo dalla sperimentazione ed estendiamo un nuovo approccio alle regole in tutta la città“, chiede Bonini. Un capitolo dedicato alla sicurezza c’è anche nel Patto per il lavoro che Palazzo Marino firmerà con le parti sociali, a fine aprile, ma per i sindacati non basta. Intanto le aziende si danno da fare, sfruttando anche il digitale. Assimpredil Ance, l’associazione delle imprese edili che operano tra Milano, Lodi e Monza Brianza, sta vigilando sui rischi che la mancanza di manodopera specializzata e quindi adeguatamente formata sta portando in termini di sicurezza. Ad occuparsi di questo e più in generale di controlli e prevenzione è l’Esem Cpt, l’Ente unificato formazione e sicurezza, un organismo bilaterale costituito dalla stessa Assimpredil e dai sindacati. continua a leggere
Tolta la sospensiva al procedimento avviato da Ceferin contro i ribelli. A giugno nuovo round in attesa di Bruxelles
Importante vittoria parziale per l’Uefa contro i tre club ribelli promotori del progetto della Superlega. Secondo l’agenzia spagnola Efe il tribunale di Madrid ha rimosso il blocco al procedimento disciplinare avviato dalla stessa Uefa l’anno scorso contro Real Madrid, Barcellona e Juventus
L’Uefa dunque potrà riavviare un provvedimento per “una potenziale violazione del quadro giuridico” del suo regolamento. Azione appena accennata e subito stoppata per l’accoglimento del ricorso proprio al tribunale di Madrid tra giugno e settembre. Ma le scelte di allora fatte da Manuel Ruiz de Lara sono state ribaltate da un giudice diverso. Sofia Gil Garcia in questa nuova disposizione afferma “che l’eventuale imposizione delle sanzioni non impedisce ai tre club di continuare con il loro progetto” che ha fonti di finanziamento indipendenti e che d’altronde “i sanzionandi al momento dell’ideazione e dell’avvio della società “Superlega” erano perfettamente a conoscenza delle possibili conseguenze in ambito Uefa, cioè l’associazione che organizza le competizioni“. La Superlega si prepara a presentare ricorso contro questa decisione, il processo è stato fissato per il 14 giugno.
Un cambio totale rispetto al suo predecessore Ruiz de Lara che invece aveva giudicato in urgenza sulla sospensiva a giugno e costretto il presidente Aleksander Ceferina fermare, e poi annullare, ogni possibile azione, pena una multa da 100 milioni di euro.
In questo anno molto è cambiato nel mondo del calcio, l’Uefa ha trovato un accordo con 9 dei 12 club promotori (tra cui Milan e Inter), mentre sono rimasti fedeli al progetto Juventus, Real Madrid e Barcellona che rischiano sia come società che a livello dirigenziale. Anche se finora non è stata contestata un violazione specifica che renda ipotizzabile una sanzione. La stessa Superlega ha cambiato il proprio impianto potenziale per rispondere alle contestazioni arrivate soprattutto dai tifosi. Resta la diversità di vedute tra il vertice Uefa attuale (e dell’associazione dei club europei Eca), che si avvia a riformare la Champions dal 2024, e l’alternativa proposta da Florentino Perez e Andrea Agnelli. Diversità emersa anche recentemente in un confronto a Londra. continua a leggere
Registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 17.48: epicentro a 6 chilometri da Firenzuola (Firenze), avvertita in diverse province dell’Emilia Romagna
Poco prima delle 18 una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata sull’Appennino tosco-romagnolo, appena oltre il confine con la Toscana, tra il Bolognese e l’Imolese. In base ai dati dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) l’epicentro è a sei chilometri da Firenzuola, in provincia di Firenze. Il terremoto è avvenuto a una profondità di 14 chilometri. La scossa è stata avvertita in diversi paesi a ridosso del confine tosco-romagnolo, come Casola Valsenio (Ravenna). «L’abbiamo sentita distintamente – dice il sindaco Giorgio Segrini all’ANSA – C’è stato un po’ di spavento». Al momento non risultano segnalazioni di danni.
La terra ha tremato tra Toscana ed Emilia Romagna – Una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata oggi, martedì 19 aprile 2022, a Firenzuola.
È stata estratta dalle lamiere dai vigili del fuoco. All’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via di Grotta Perfetta intorno all’una, la 35enne potrebbe aver avuto un colpo di sonno
L’attrice e costumista pistoiese Ludovica Bargelliniè morta stanotte in un incidente stradale intorno all’una alla Montagnola, all’incrocio tra via Colombo e via Grotta Perfetta. Portata in ospedale la 35enne è deceduta pochi minuti dopo l’arrivo in condizioni critiche al Sant’Eugenio.
Stava guidando la sua Lancia Y quando, forse a causa di un colpo di sonno, è andata a sbattere contro lo spartitraffico in cemento che divide le carreggiate.
È stata liberata dalle lamiere con l’utilizzo del divaricatore e delle cesoie dai Vigili del fuoco, è poi trasportata d’urgenza all’ospedale ma non c’è stato nulla da fare.
Dai primi accertamenti della polizia locale è emerso che non ci sono telecamere puntate sul luogo dell’incidente né testimoni che abbiamo visto la scena. Si sta avalutando anche la velocità a cui andava la giovane.
I familiari dell’attrice sono arrivati a Roma da Pistoia per lo straziante rito del riconoscimento della salma. Il corpo di Bargellini è stato trasferito al policlinico di Tor Vergata a disposizione del magistrato che dovrebbe disporre l’autopsia. continua a leggere