Agitazione del personale dell’infrastruttura Ferrovienord, ecco tutte le linee interessate (compreso il Malpensa Express)
Venerdì 14 gennaio dalle ore 9 alle ore 13, a causa di uno sciopero che interessa il personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord, il servizio su alcune linee Trenord potrà subire cancellazioni e variazioni. In particolare potranno essere interessate le linee che circolano su rete Ferrovienord, cioè i collegamenti regionali e suburbani che raggiungono Milano Cadorna – da e per Canzo/Asso, Novara Nord, Como Lago, Laveno, Varese, Malpensa Aeroporto – la linea Brescia-Iseo-Edolo e il servizio transfrontaliero S50 Malpensa Aeroporto-Bellinzona.
Saranno previsti autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, per eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna (da via Paleocapa, 1) e Malpensa Aeroporto.
L’agitazione potrà avere ripercussioni anche sul servizio delle linee ‘miste’ che transitano sia su rete Ferrovienord che su rete RFI, cioè le linee S1 Milano Bovisa-Lodi, S4 Camnago-Milano Cadorna, S9 Saronno-Seregno-Albairate, S13 Milano Bovisa-Pavia.
La cantante di «Be My Baby» è scomparsa dopo una breve battaglia contro il cancro, ha fatto sapere la famiglia. Era stata sposata con Phil Spector, poi accusato di violenze.
Ronnie Spector
E’ morta Ronnie Spector, leder delle Ronettes, il celebre gruppo al femminile arrivato alla fama negli anni Sessanta grazie a successi come «Be My Baby», «Baby I Love You» e «Walking in the Rain». La cantante si è spenta «dopo una breve battaglia contro il cancro», ha fatto sapere la sua famiglia in una nota.
Gli inizi – Nata a Manhattan nel 1943 a Manhattan, Ronnie Spector, il cui vero nome era Veronica Yvette Bennett, era diventata famosa quando aveva solamente 18 anni, formando il gruppo delle Ronettes insieme con la sorella maggiore Estelle Bennett e la cugina Nedra Talley. Nel 1968 sposò Phil Spector, pioniere della tecnica di registrazione del «muro di suono». Sono stati sposati per sei anni e hanno adottato tre figli insieme prima del divorzio. Nelle sue memorie, Ronnie Spector aveva scritto che Spector era un uomo violento e possessivo, teneva una bara nel seminterrato della loro casa per far sapere alla cantante che l’avrebbe uccisa se lo avesse lasciato……. continua a leggere
The Ronettes – Be My Baby
The Ronettes – Baby, I Love You (Official Audio)
The Ronettes “Walking In The Rain” LIVE on U.S. TV 1973
L’ex difensore della Juventus: «Ho sentito compagni dire che gli omosessuali erano contro la religione e andavano cacciati». Da Nainggolan a Hitzlsperger, le altre testimonianze
PatriceEvra
«In ogni squadra di calcio ci sono almeno due giocatori gay, ma se lo dicono si rovinano». PatriceEvrarompe il silenzio su un tema, l’omosessualità nel mondo del pallone e dello sport in generale, da sempre controverso. E che, ancora oggi, è una sorta di tabù. Lo fa a modo suo, entrando a gamba tesa sull’argomento in un incontro con i lettori del quotidianoLe Parisien per presentare la versione tradotta in francese della sua autobiografia, «I love this game».
L’ex terzino della Juventus, che oggi ha 40 anni e commenta in tv per Prime Video le partite, va dritto al punto: «Nel calcio tutto è chiuso. Se da calciatore dici che sei gay, sei morto. Una volta venne una persona a parlare di omosessualità alla squadra. Certi colleghi dissero che era contro la loro religione e che se c’era un gay in spogliatoio bisognava cacciarlo dal club — aggiunge —. Io ho giocato con gay: loro ne hanno parlato con me, da soli, perché hanno paura di aprirsi pubblicamente. Ce ne sono almeno due per squadra».
Il tema è delicato. L’ex calciatore tedesco Thomas Hitzlsperger, che in Italia ha giocato con la Lazio (sei presenze e un gol nel 2010), ha rivelato pubblicamente la propria omosessualità solo dopo aver appeso le scarpette al chiodo: «Immaginatevi i discorsi in uno spogliatoio, e certe battute. Anche questo ti impedisce di fare coming out, la paura della reazione dei tuoi compagni». La pensa allo stesso modo l’ex Inter Radja Nainggolan: «I calciatori gay non rivelano di esserlo, si vergognano— le sue parole in un’intervista del 2018—. In questo mondo, se ci fosse veramente qualcuno gay, non si sentirebbe a proprio agio, perché il calcio è noto per le belle donne». continua a leggere
Il presidente Dal Pino in una lettera al sottosegretario allo sport Valentina Vezzali: “Le presenze ridotte nelle prossime due giornate complicano una situazione già difficile per un settore penalizzato”
Il presidente della lega di Serie A Paolo Dal Pino
Milano,13 gennaio 2022
“Auspico il tuo autorevole intervento per sensibilizzare il premier e il Consiglio dei ministri” a intervenire con “misure di effettivo e concreto sostegno delle nostre società che sono al lumicino della resistenza gestionale e che rischiano di gettare la spugna“. Si conclude così una lettera riservata, inviata dal presidente della Lega di serie A, Paolo Dal Pino al sottosegretario allo sport Valentina Vezzali e per conoscenza al presidente della Figc, Gabriele Gravina.
LE RICHIESTE – Nella missiva – visionata dall’AGI – si fa riferimento innanzitutto alle decisioni assunte dall’assemblea dei presidenti della Lega di serie A l’8 gennaio di limitare le presenze negli stadi per le prossime due giornate. “La decisione non è stata facile considerate le gravi perdite che essa determinerà in termini di incassi – si rimarca nella lettera -. Perdite che – si legge ancora – si aggiungeranno a quelle, gravissime, già patite nell’intero corso di questa pandemia dai nostri club con riferimento sia alla contrazione dei ricavi sia alle onerose spese sostenute per porre in essere tutte le vigenti procedure di sicurezza di accesso allo stadio. Perdite che, contrariamente ad altri settori d’impresa, hanno ricevuto ristori assolutamente minimali, inadeguati, e comunque in palese disparità di trattamento con riferimento, ad esempio, al settore cultura e spettacolo al quale apparteniamo“.
SOSTEGNI – La Lega di serie A chiede dunque un sostegno a tutto il settore. “Le società sportive auspicano che questo atto di ampia disponibilità, assunto con unanime senso di grande responsabilità, determini nel governo l’attenzione che merita un settore quale quello del calcio di vertice che, numeri alla mano, ha – per le decine di milioni di appassionati – un ruolo economico portante nel sistema imprenditoriale italiano, in termini di fatturato e di produzione di contribuzioni erariali dirette ed indirette, che merita – per la sopravvivenza sua e dei suoi 300mila addetti – aiuti concreti in termini tanto di ristori quanto di individuazione di strumenti deflattivi che consentano l’assolvimento degli obblighi tributari e contributivi con procedure di rateizzazione coerenti alle effettive possibilità delle società, e di misure finanziarie straordinarie a sostegno del sistema calcio”. continua a leggere
Decide il gol del cileno all’ultimo secondo, favorito da una follia di Alex Sandro. Nei 90′ regolamentari gol di McKennie e Lautaro su rigore
Milano,12 gennaio 2022
Un gol di Sanchez all’ultima azione prima dei calci di rigore, favorito da una follia di Alex Sandro nell’area della Juventus, consegna la Supercoppa Italiana all’Inter, che batte così 2-1 in rimonta i bianconeri. In una serata glaciale a San Siro si sono contrapposte due filosofie: da un lato la voglia di manovra e possesso interista, dall’altro la solidità e la pazienza della Juve, virtù ritrovate dopo la follia bianconera vista all’Olimpico. Alla fine è stata così premiata la scelta di Simone, quando tutto sembrava ormai apparecchiato per i calci di rigore. L’Inter può così alzare la prima coppa stagionale.
L’AVVIO – All’inizio la Juve usa Kulusevski in marcatura per contenere il dinamismo di Brozo, in odor di rinnovo e molto più svagato del solito, mentre McKennie e Bernardeschi tentano di aprirsi ai lati di Morata. L’Inter, invece, è fedele alla sua indole coraggiosa e pressa alto sin dall’inizio, più o meno come aveva fatto nella gara di campionato. Dialoga come sa fare ai limiti dell’area e così Lautaro finisce per divorare un gol clamoroso su tocchetto furbo di Barella. Poi Inzaghi quasi si mangia il quarto uomo mentre reclama un rigore per contatto sospetto Barella-Chiellini….. continua a leggere
Trovato l’accordo per la bozza del Governo dopo il vertice con Coni e Federazione Medico-Sportiva: ci si ferma con 12 casi nel gruppo squadra, ma senza Primavera: domani la Lega dovrà cambiare il protocollo
Milano, 12 gennaio 2022
Fumata (quasi) bianca per le nuove norme che ridurranno la discrezionalità delle Asl per consentire una gestione uniforme dei casi di positività Covid nei campionati di vertice di calcio, basket e pallavolo. Nel documento praticamente approvato si sottolinea la validità della famosa circolare della quarantena soft, che consentì la ripartenza della serie A dopo il lockdown, permettendo ai contatti stretti dei positivi di continuare ad allenarsi e di giocare le partite. Ma c’è di più, nella bozza, destinata dopo l’appuntamento con la conferenza Stato-Regioni a passare al vaglio del Cts prima di diventare una circolare del ministero della Salute, si fissa anche una nuova asticella: al raggiungimento di una soglia di positività fra i calciatori/atleti del gruppo squadra, la partita sarà rinviata. Si sarebbe trovato un compromesso al 35 per cento. Per dire, in una rosa calcistica di 33-34 calciatori fino a 11 casi di positività si potrebbe giocare, con 12 non più.
PRIMAVERA NO – L’espressione “gruppo squadra” sarebbe da leggere quindi senza l’inclusione dei Primavera, qualcosa di molto più vicino al modello Premier League. Il passaggio che lo rende decisamente diverso da quanto disposto dalla Lega di serie A, che invece aveva fissato un altro limite: con 13 calciatori non positivi, pure se si tratta di Primavera (l’unico vincolo è quello della maggiore età), si può giocare la partita. La futura circolare non sarebbe però un’invasione di campo nei confronti dell’autonomia organizzativa del calcio. Il limite per far scattare la mancata disputa della partita è una misura di carattere sanitario, la soglia oltre il quale c’è il focolaio. I club si riuniranno domani a questo punto con la necessità di rimodulare il protocollo della Lega. continua a leggere
Il noto procuratore, 54 anni, resta in osservazione
Mino Raiola
Sono ore delicate per Mino Raiola. Il noto procuratore sportivo è ricoverato al San Raffaele di Milano dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. Raiola, 54 anni, resterà sotto osservazione. continua a leggere
L’effetto del decreto sui ritardatari e sui No Vax. Problemi anche per Italia-Macedonia del Nord: molti avversari sono vaccinati con Sputnik, rischio campo neutro
11 gennaio 2022
Se mercoledì sera foste a San Siro e a un certo punto doveste accorgevi di un calciatore che lascia la propria auto nel parcheggio ed entra allo stadio a piedi, non stupitevi dell’anomalia. Anzi, iniziate a farci l’abitudine. Il super green pass obbligatorio rischia di togliere il calcio a una fetta di professionisti del pallone. La prima vittima sarà, mercoledì sera, il portiere della Juventus Wojciech Szczesny. L’ultima rischia di essere a marzo la Nazionale italiana.
Szczesny, da anni convinto che la cosa più difficile che possa capitargli in Italia sia sentire il suo nome pronunciato correttamente, ha scoperto che giocare la Supercoppa contro l’Inter può essere persino di più complicato. Il motivo? “Non ha il green pass“, come ha rivelato Allegri annunciandolo in panchina. Ha appena ricevuto la prima dose, ma per il certificato deve aspettare 14 giorni. Quindi lui e quella ventina di calciatori di Serie A non vaccinati e che non hanno avuto il covid, non potranno raggiungere gli stadi con i compagni. E per chi gioca in trasferta è un problema. continua a leggere
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Ha ragione, ne parlerò col ministro”
“Questa modalità di gestione del Covid deve cambiare. Non dobbiamo continuare a contare come malati di Covid quelli che vengono ricoverati per un braccio rotto e risultano positivi al tampone. Bisogna anche finirla col report serale, che non dice nulla e non serve a nulla se non mettere l’ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a fare il report giornaliero“. A dirlo è Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, intervenuto alla trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus. E contestualmente, all’Agi, lo stesso infettivologo denuncia un effetto doping sui dati effettivi di ricoveri e decessi Covid a causa del numero altissimo di tamponi: “Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale. Dirò di più: questo avviene anche nella registrazione dei decessi, se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma e’ positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati“.
Bassetti infatti commenta il report della Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, dal quale emerge che circa il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato di Covid ma si trova in ospedale per altri motivi. “Noi abbiamo i reparti occupati al 26%, ma li avremmo al 10% se usassimo criteri diversi – aggiunge Bassetti – Quindi sarebbe un gennaio normale: sempre infatti in questo mese invernale avevamo in reparto pazienti con influenze e polmoniti. Se non entriamo nella nuova logica continueremo a essere in emergenza. Faccio un appello a Draghi perchè ascolti un po’ più i medici e un po’ meno i burocrati“. E aggiunge, indicando il picco dei contagi tra circa due settimane: “Il report giornaliero andrebbe evitato. Siamo gli unici in Europa, un conto era un anno fa, un altro oggi con la popolazione vaccinata al 90%“.
Bassetti spara alzo zero sul “tamponificio” come lo ha ribattezzato recentemente: “Che senso ha dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo? Bisogna specificare se sono sintomatici, asintomatici, sono ricoverati, stanno a casa – aggiunge – Da una parte sono numeri che ci fanno fare brutta figura col resto del mondo, perché sembra che vada tutto male e invece non è così, nella realtà altri Paesi che hanno molti più contagi di noi cercano di gestirli in maniera diversa. Se continuiamo così finiremo con l’andare in lockdown di tipo psicologico e sociale. Continuando a fare tutti questi tamponi immotivati, arriveremo a un punto che avremo talmente tanti positivi e contatti con positivi che l’Italia si fermerà“.
Per Bassetti, “la cosa importante sarebbe sapere quanta gente entra in ospedale con la polmonite da Covid e quanta gente invece entra in ospedale per altre patologie e ha un tampone positivo“. “Bisogna capire se la pressione sugli ospedali è da polmonite da Covid oppure se è dovuto all’enorme numero di tamponi che viene fatto – sottolinea – Ci vorrebbe una distinzione molto chiara. Bisognerebbe ascoltare un pò di più i medici. Oggi questo virus per la maggioranza dei vaccinati dà una forma influenzale. Gli ospedali sono pieni di non vaccinati, che devono vaccinarsi. Nella gestione della pandemia ci vuole un cambio di passo necessario e urgente“. continua a leggere
Dall’Atalanta al Verona, tanti i casi che condizionano il campionato
Milano, 11 gennaio 2022
L’elenco dei giocatori delle 20 squadre di serie A attualmente positivi al coronavirus:
I casi dell’Atalanta: positivi 3 calciatori.
I casi del Bologna: situazione complessa a poche ore dalla partita con il Cagliari: sono attualmente positivi al Covid Gary Medel, Federico Santander, Emanuel Vignato, Aaron Hickey, Marco Molla, Wisdom Amey, Botond Bartha e Kacper Urbanski. Si sono invece negativizzati Nicolas Viola, Nico Dominguez e SydneyVan Hooijdonk.
I casi del Cagliari: Mazzarri al momento non può contare sul solo Nahitan Nandez, mentre si è negativizzato il nuovo acquisto Goldaniga. Positivo anche Godin, che però è ormai fuori rosa.
I casi dell’Empoli: nessun caso da segnalare al momento.
I casi della Fiorentina: 2 calciatori attualmente positivi.
I casi del Genoa: sono Serpe, il tecnico Shevchenko e un membro dello staff gli attuali positivi.
I casi dell’Inter: resta tranquilla la situazione, con il solo Alex Cordaz (terzo portiere) tra i positivi.
I casi della Juventus: dopo la negativizzazione di Chiellini, Arthur e Pinsoglio, è emersa la positività di Ramsey, per altro in uscita dalla Juve. Oltre a Pavel Nedved, anche il presidente Andrea Agnelli è positivo e non potrà seguire la Supercoppa dallo stadio.
I casi della Lazio: nessun caso di positività.
I casi del Milan: restano quattro i positivi (tutti calciatori), di cui il solo Tatarusanu è stato reso noto.
I casi del Napoli: situazione abbastanza complessa: al momento restano positivi Kalidou Koulibaly, Hirving Lozano, Kevin Malcuit, Alex Meret, Mario Rui e Piotr Zielinski. Nella lista vanno inclusi anche il quinto portiere Boffelli e tre membri dello staff.
I casi della Roma: la situazione vede Fuzato e un altro calciatore positivi al momento.
I casi della Salernitana: quadro in lento miglioramento: i positivi sono scesi a sei (5 calciatori + 1 componente gruppo squadra).
I casi della Sampdoria: nessun positivo.
I casi del Sassuolo: positivi tre giocatori (uno è Peluso) e un membro dello staff.
I casi dello Spezia: dopo le cinque negativizzazioni della settimana scorsa, al momento non si segnalano altri casi.
I casi del Torino: emergenza sanitaria rientrata: al momento restano positivi tre calciatori (di cui uno, Ansaldi, ha reso nota la sua situazione sanitaria) e un membro dello staff.
I casi dell’Udinese: sono 7 i calciatori positivi (più un membro dello staff), di cui uno ha scoperto la positività solo lunedì mattina dopo aver giocato con l’Atalanta domenica.
I casi del Venezia: un solo calciatore attualmente positivo.
Verona: con il tampone negativo di Ragusa, restano otto i giocatori positivi: a Montipò, Berardi, Çetin, Frabotta, Coppola, Faraoni e Bessa, si è aggiunto Sutalo poco prima della partita con la Salernitana.
Aveva 65 anni. Lascia la moglie e due figli. A settembre aveva contratto una polmonite da legionella. Ieri la grave crisi che lo ha portato nel centro oncologico di Aviano
David Sassoli, presidente del Parlamento europeo
11 gennaio 2022
Non ce l’ha fatta, David Sassoli. Il presidente del Parlamento europeo, ricoverato dal 26 dicembre per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario, è morto all’1.15 della notte, a 65 anni. Si trovava nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. A dare la notizia il suo portavoce da anni, Roberto Cuillo. Nelle prossime ore si sapranno la data e il luogo del funerale. continua a leggere
The @EP_President David Sassoli passed away at 1.15 am on 11 January at the CRO in Aviano( PN), Italy, where he was hospitalized. The date and place of the funeral will be communicated in the next few hours.
Traduzione: Il @EP_President David Sassoli è deceduto l’11 gennaio alle ore 1.15 presso il CRO di Aviano (PN), dove era ricoverato in ospedale. La data e il luogo del funerale saranno comunicati nelle prossime ore.
Mou sempre più duro con la squadra, ma per la proprietà è l’unico intoccabile. E oggi gli regalerà Oliveira
Roma, 11 gennaio 2022
A Trigoria li avevano rivisti domenica a pranzo dopo una lunga vacanza per il Natale. Ma la Roma che Dan e Ryan Friedkin hanno trovato al loro ritorno in Italia li ha resi furiosi. Così li raccontano dopo la sconfitta con la Juventus. Furiosi e delusi.
Da settembre 2020 i Friedkin hanno immesso qualcosa come 400 milioni di euro nella Roma: 300 per la copertura del fabbisogno finanziario, altri 100 per gli acquisti. Più i 7 milioni netti all’anno puntati su Mourinho. Certo, dei giocatori acquistati da loro solo Smalling, Abraham, Rui Patricio e per ora Viña sono titolari. Ma ciò che i Friedkin non capiscono è come sia possibile che nonostante l’allenatore più pagato d’Italia e il 3° monte stipendi della Serie A la squadra non migliori: settima era a maggio, settima è oggi, mentre l’unica cosa che cresce sono le richieste di aumento contrattuale dei calciatori. continua a leggere
Il presidente bianconero, vaccinato e asintomatico, non sarà in tribuna al Meazza mercoledì per la Supercoppa contro l’Inter
10 gennaio 2022
Andrea Agnelli
Dopo Pavel Nedved, anche Andrea Agnelli è risultato positivo al Covid e non sarà in tribuna mercoledì al Meazza per assistere alla sfida tra Inter e Juventus che mette in palio la Supercoppa italiana. Il presidente bianconero, che già ieri non era all’Olimpico per il match contro la Roma e che non ha avuto contatti con la squadra, è infatti in isolamento. Regolarmente vaccinato, è asintomatico.
Sono troppi, visto che il numero è identico a quello dei nuovi casi delle ultime tre settimane. “Ci sono persone negative ancora bloccate a casa perché la Asl non le libera, oppure già uscite ma che non sono state registrate sul sistema nazionale”. Per gli epidemiologi comunque, i casi scoperti sono molti meno di quelli effettivi e quasi un decimo degli italiani potrebbero essere contagiati in questo momento
10 gennaio 2022
Un numero alto, che racconta di quanto stia correndo Omicron in Italia ma anche di come il tracciamento dei casi sia in grande crisi, talvolta proprio saltato. Ci sono decine di migliaia di cittadini, se non centinaia di migliaia a sentire alcuni esperti, che hanno il tampone negativo ma si trovano ancora in isolamento.
In questi giorni l’Italia ha raggiunto 2 milioni di attualmente positivi. Si tratta di un numero altissimo, che però equivale al totale dei nuovi casi registrati nelle ultime tre settimane: cioè 1 milione e 100 dal 3 al 9 gennaio, 680 mila dal 27 dicembre al 2 gennaio e 258 mila dal 20 al 26 dicembre. In tutto 2 milioni e 47 mila. Visto che a 21 giorni dalla prima positività si esce automaticamente dall’isolamento, senza bisogno di fare il tampone, tutti coloro che hanno ricevuto la diagnosi prima del 20 dicembre non sono presi in considerazione nel numero degli attualmente positivi.
“Non è possibile che praticamente nessuno dei 2 milioni di italiani che è diventato positivo dopo il 20 non sia stato ancora liberato – spiega l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco – Sono troppi, è evidente che è saltato il tracciamento. Potrebbe anche darsi che molti siano già fuori di casa ma il sistema non li abbia ancora eliminati dal conto dei positivi”. Nei 2 milioni ci sono però anche persone che non hanno ancora ricevuto dalla Asl il certificato che interrompe la quarantena oppure non hanno avuto il rinnovo del Green Pass da parte del ministero alla Salute. Non possono così tornare a scuola o al lavoro. “Sì, ci sono un po’ tutte e due le tipologie – spiega Lopalco – Dipende dalla Regione, ci sono quelle più attrezzate a far scattare in modo automatico la fine quarantena e altre che non riescono”. continua a leggere
A meno di 24 ore dalla gara persa per 2 a 6 contro gli orobici, la società friulana fa ricorso avverso la regolarità della gara del 9 gennaio. Intanto il club comunica che, oltre a un membro dello staff, è risultato positivo al virus un giocatore che ha giocato contro i nerazzurri
L’Udinese non ci sta e ha presentato un ricorso al Giudice Sportivo di A dopo la pesante sconfitta casalinga per 2 a 6 contro l’Atalanta arrivata tra le polemiche a causa dei tanti casi positivi al coronavirus nel gruppo bianconero. Il club friulano infatti ha “depositato un preannuncio di ricorso al Giudice Sportivo della Lega Serie A, avverso la regolarità della gara di campionato Udinese-Atalanta disputata ieri“. Lo apprende l’Ansa da fonti qualificate della società. Il ricorso scaturisce dalle decisioni opposte della Lega e dell’autorità sanitaria che avevano rispettivamente autorizzato e vietato la disputa della partita.
“Positivo un giocatore sceso in campo contro l’Atalanta” – Intanto, a meno di 24 ore dalla gara contro i bergamaschi, non accenna a placarsi il focolaio Covid in casa bianconera e la società friulana ha annunciato che, “all’esito di nuovi test molecolari effettuati questa mattina, oltre a un ulteriore membro dello staff, è risultato positivo al Covid-19 un giocatore che ha preso parte alla gara contro l’Atalanta … continua a leggere
La Lega non è stata tempestiva, ma anche il Coni poteva dire subito che c’erano problemi: va salvata l’integrità della A
Milano, 11 gennaio 2022
I sei gol all’Udinese li ha celebrati poco anche l’Atalanta. D’altronde quando una partita la decide un virus c’è poco da festeggiare. Non è stato di sicuro uno spettacolo da esportazione, di quelli insomma che promuovono un campionato all’estero. Il punto è che non andava giocata, si doveva rinviare. Così come si poteva scegliere un’altra data per Cagliari-Bologna di oggi. Il calendario è intasato, certo, ma la decisione Uefa di far recuperare alla Premier le partite non disputate anche durante le serate Champions apre di fatto alla possibilità di utilizzare molte più date, salvando così l’integrità del torneo, ma anche lo spettacolo e il diritto del telespettatore a vedere sfide tra due formazioni al massimo delle loro possibilità. Il protocollo varato di corsa qualche giorno fa non funziona. Era prevedibile. La Lega non è stata tempestiva, ma anche il Coni quanto meno poteva dire subito che non funzionava, anziché aspettare l’evidenza e il malumore crescente dei club. Un intervento di Malagò, prima e non dopo, avrebbe magari corretto alcune delle misure previste nel protocollo, soprattutto quella che obbliga a schierare anche ragazzini senza alcuna esperienza pur di far disputare un incontro. C’è bisogno di buon senso, in quella norma se ne vede poco. continua a leggere
Il presidente nerazzurro si è riunito in sede con il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin. Breve incontro per definire il prolungamento fino al 2024 e stabilire le priorità di mercato
Primo giorno di lavoro nella sede milanese dell’Inter per il presidente Zhang, che ha iniziato ad affrontare le tante questioni in agenda dopo il rientro in Italia avvenuto sabato. La giornata del numero uno nerazzurro è iniziata presto ed è proseguita a ritmi serrati sino al tardo pomeriggio (certa la sua presenza in sede almeno fino alle ore 18). Tutto si è svolto nella massima riservatezza negli uffici di viale della Liberazione, dove nel primo pomeriggio sono stati avvistati il direttore sportivoPiero Ausilioe il suo vice Dario Baccin. Una breve visita quella dei due dirigenti, durata – pare – meno di mezzora, ma sufficiente per parlare dirinnovo contrattuale e mercato, soprattutto quello immediato.
PRIMI PASSI – Probabile che l’incontro in sede sia servito per ribadire l’accordo già raggiunto “virtualmente” per il prolungamento di entrambi i vincoli fino al 2024 (a cui seguirà anche quello di Marotta), ma anche per fare il punto sugli obiettivi di mercato più urgenti. Il tempo non abbonda e il calendario non concede respiro. All’orizzonte c’è la Supercoppa e, in rapida successione, Atalanta, Empoli (coppa Italia) e Venezia prima della chiusura del mercato invernale, a cui seguiranno le sfide contro Milan e Liverpool. Insomma, se c’è da fare qualche intervento per cercare di alzare il livello di competitività della squadra, il momento è questo. Ausilio e Baccin, in perfetta sinergia con Marotta, hanno già presentato al presidente le opzioni sul tavolo, compresa la possibilità di anticipare adesso un investimento programmato inizialmente per l’estate… continua a leggere
Intesa da 6 milioni netti l’anno più bonus che porteranno il croato a guadagnarne quasi 7. Annuncio dopola Supercoppa o dopo l’Atalanta
Milano,10 gennaio 2022
Marcelo Brozovic, 29 anni – Getty Images
Che cosa manca? La penna e l’annuncio, solo questo. Il resto è praticamente tutto fatto: l’Inter e Marcelo Brozovic si stanno per risposare. L’accordo per il rinnovo è raggiunto, i lavori sono pronti per la consegna, adesso è soltanto il momento dell’attesa. La quadratura del cerchio è stata trovata con una base fissa da 6 milioni netti a stagione fino al 2026, più bonus sostanziosi che porteranno il croato a guadagnare una cifra vicina ai 7 milioni. L’annuncio ci sarà dopo la Supercoppa, al massimo subito dopo la partita di domenica contro l’Atalanta: non si andrà oltre. E arriverà con il timbro di Steven Zhang, ovviamente.
COME IL TORO – Il lavoro preparatorio, invece, è stato opera del d.s.Piero Ausilio e dell’a.d. Beppe Marotta. È stato lungo: non si è mai arrivati realmente vicini alla rottura, perché la disponibilità di entrambe le parti era chiara fin dai primi passi. Ma, almeno all’inizio della trattativa, l’Inter non era sicura di riuscire a raggiungere il traguardo. Troppe le variabili incontrollabili, a fronte di un Brozovic che – per voce del papà Ivan – era partito da una richiesta di 8 milioni netti a stagione. continua a leggere
L’infortunio al ginocchio sinistro di Federico Chiesa è grave, il bollettino medico ufficiale conferma le sensazioni negative dopo l’incidente in campo all’Olimpico. Dovrà essere operato, stagione finita.
Il bollettino medico ufficiale sulle condizioni di Federico Chiesa gela il sangue nelle vene: lesione del legamento crociato anteriore, dovrà essere operato. L’infortunio al ginocchio sinistro è grave, l’attaccante della Juventus e della Nazionale lo ha subito nella partita dell’Olimpico contro la Roma. Stava talmente male che non riusciva nemmeno a camminare, tanto da essere accompagnato al bus del club con un’auto di soccorso. La diagnosi è tremenda e conferma il danno all’articolazione del calciatore.
“Nel corso della partita di ieri Federico Chiesa – si legge nel comunicato della Juventus – ha riportato un trauma contusivo distorsivo del ginocchio sinistro. Gli accertamenti diagnostici eseguiti questa mattina presso il J|Medical hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore. Sarà necessario intervenire chirurgicamente nei prossimi giorni“.
Stagione finita alla luce dei danni rilevati dagli esami, una mazzata tremenda per tutti a cominciare dall’ex Viola che aveva ritrovato il campo dopo un problema muscolare. E adesso è costretto a uscire di scena nel peggiore dei modi, dolente anche nell’animo. continua a leggere
Figlia del conduttore televisivo, la giornalista è morta in una clinica romana. Aveva collaborato con il settimanale «Epoca» e pubblicato diversi libri
Silvia Tortora
È morta Silvia Tortora. Giornalista sia per la tv — come la sorella Gaia — che per la carta stampata, Tortora era nata a Roma il 14 novembre 1962 ed è mancata questa notte in una clinica romana. Aveva 59 anni. Figlia del giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora, ha lavorato con Giovanni Minoli a «Mixer» già dal 1985 e poi a «La storia siamo noi», realizzando una serie di grandi interviste.
Le pubblicazioni – Dopo aver collaborato con il settimanale «Epoca», aveva pubblicato anche diversi libri tra cui «Cara Silvia» (Marsilio 2002) che raccoglie le lettere che il padre Enzo le scrisse dal carcere. Dal 2009 aveva condotto «Big» con Annalisa Bruchi. Aveva sposato l’attore francese Philippe Leroy, con cui ha avuto due figli Philippe e Michelle. Tra i diversi commenti, quello del giornalista Luigi Contu: «Se ne e’ andata Silvia Tortora. E’ stata una bravissima giornalista ma soprattutto una grande donna, coraggiosa. La sua vita fu stravolta dalla vicenda assurda del padre. Consiglio la lettura del libro in cui ha raccolto le lettere che il papà le scrisse dal carcere. Ciao Silvia». continua a leggere
Enzo Tortora con le figlie Silvia e Gaia (FOTO: ANSA/GIOSUE’ MANIACI)
Il governo federale australiano ha però avvertito che la decisione in merito all’espulsione del tennista è competenza delle autorità dell’immigrazione e che l’espulsione potrebbe essere eseguita a prescindere dal pronunciamento della corte. Scintille tra i legali del campione No Vax e quelli del governo di Canberra. Voci su un nuovo possibile fermo
Novak Djokovic
Novak Djokovicsarebbe stato posto nuovamente in stato di fermo a Melbourne. I resoconti della stampa australiana affermano di un’importante presenza della polizia nell’ufficio dell’avvocato di Djokovic, dove il numero uno del tennis ha assistito all’udienza in tribunale che ha annullato la decisione di cancellare il suo visto. Il fratello di Nole, Djordje, parlando ai media, ha detto che il governo australiano vuole “catturarlo” e “rinchiuderlo” di nuovo. “Quello che possiamo fare è farlo sapere su tutti i social media – ha scritto su Twitter – vogliono catturare e rinchiudere di nuovo Novak. Al momento stiamo consultando i legali sui prossimi passi. E’ con i suoi avvocati nella stanza in cui erano durante l’udienza, a pensare alle opzioni“. I media australiani,invece, citando fonti del governo e dell’organizzazione degli Open, smentiscono le voci su un possibile arresto.
La decisione del tribunale: può restare – La decisione del governo australiano di cancellare il visto di Novak Djokovic è stata clamorosamente ribaltata dal tribunale presieduto dal giudice Anthony Kelly. Per la corte il tennista serbo può restare in Australia e giocare gli Open al via lunedì 17 gennaio a Melbourne. È stato riconosciuto il fatto che a Djokovic non è stato concesso abbastanza tempo per produrre prove sufficienti, dopo che il tennista è stato informato dell’intenzione del governo di annullare il suo visto. Nonostante ciò, il ministro dell’immigrazione, Alex Hawke, può ora intervenire personalmente e decidere comunque – entro 4 ore dalla lettura della decisione del tribunale – di annullare il visto per altri motivi. Se ciò dovesse accadere, il caso potrebbe tornare di nuovo in tribunale perché Djokovic rischierebbe di essere bandito dall’Australia per tre anni se il ministro decidesse di annullare nuovamente il visto.continua a leggere
E’ accaduto durante la partita tra il Cura e l’Allumiere. Risolutivo l’intervento del tecnico della squadra ospite che era stato appena espulso
Ventottesimo minuto della seconda frazione di gioco della partita di calcio tra Cura e Allumiere. Prima categoria laziale, il cuore del pallone dei dilettanti. Il parziale è di 1 a 1, sul campo Luigi Nagni di Vetralla, quando la paura s’impossessa degli uomini in campo e il calcio giocato, improvvisamente, smette di essere – per dirla alla Pasolini – la rappresentazione sacra del nostro tempo.
Uno scontro di gioco scuote gli animi dei presenti: il portiere della squadra ospite, Tiziano Galimberti, si accascia a terra e perde i sensi. “Ha sbattuto il viso sulla coscia di un nostro giocatore“, racconta a Repubblica un altro protagonista di questa storia, David De Paolis, tesserato con i locali del Cura.
Galimberti non si rialza. Il capitano e il resto dei suoi compagni di squadra gli si avvicinano per sincerarsi delle sue condizioni mentre i soccorsi raggiungono in fretta il terreno di gioco. Urla, mani nei capelli, sul volto, facce incredule e disperate. Si teme il peggio. continua a leggere
Il rogo in un edificio di 19 piani. Oltre 50 feriti, alcuni dei quali versano in condizioni critiche
New York, 09 gennaio 2022
Almeno 19 persone, tra cui nove bambini, hanno perso la vita in un incendio di vaste proporzioni divampato in un condominio del Bronx, a New York. Oltre 50 i feriti, 13 dei quali versano in condizioni critiche. Per domare le fiamme al Twin Park, un edificio di 19 piani sulla East 181st Street, sono intervenuti circa 200 vigili del fuoco.
“E’ un momento terribile, terribile per la città, una situazione tremenda“, ha commentato il neo sindaco di New York, Eric Adams, arrivando sul luogo della disgazia.
Daniel Nigro, capo del dipartimento dei vigili del fuoco di New York, ha riferito che i suoi uomini hanno “trovato vittime su ogni piano“, in maggioranza soffocate dal fumo che si è propagato per tutto l’edificio “in modo insolito“. “E’ un fatto senza precedenti nella nostra città“, ha aggiunto paragonando l’incendio a quello del club Happy Land che nel 1990 provocò 87 vittime. In quel caso le fiamme furono appiccate da un uomo che aveva litigato con la sua ex fidanzata ed era stato cacciato dal locale. continua a leggere
Eyewitness News ABC7NY – At least 19 dead, including 9 children, in Bronx apartment fire – Almeno 19 morti, tra cui 9 bambini, in un incendio nell’appartamento del Bronx
Negli ultimi giorni sono cadute fortissime piogge nel sud-est del Brasile rendendo più probabile il crollo, spiegano i vigili del fuoco
Almeno sei persone sono rimaste uccise e altre 20 sono disperse quando una parte di scogliera è crollata sui diportisti in un lago turistico in Brasile. Edgard Estevo da Silva, un portavoce dei vigili del fuoco, ha dichiarato che “la stima attuale è di 20 persone scomparse“, oltre a 32 ferite.
Un grosso frammento di roccia si è staccato da un burrone ed è precipitato, ieri, sopra a tre barche durante le gite del fine settimana al Lago di Furnas, una zona turistica nella regione del Capitolio. Nei video drammatici condivisi sui social si può vedere il momento esatto in cui la scogliera è caduta sulle tre barche, tra il panico dei turisti testimoni della tragedia. Un altro video pubblicato sui social mostra il minuto prima del crollo, in cui diverse persone hanno urlato agli occupanti delle barche di allontanarsi.
#WorldBrasile, parete di roccia frana sulle barche dei turisti: almeno 7 morti
L’emergenza Covid-19 continua purtroppo a tenere banco in Serie A. Di seguito un elenco (in costante aggiornamento) dei giocatori attualmente positivi al Coronavirus:
ATALANTA
Attualmente positivi: 3 positivi non identificati
Precedentemente positivi: Juan Musso, Jose Luis Palomino
BOLOGNA
Attualmente positivi: Marco Molla, Nico Dominguez, Nicolas Viola, Aaron Hickey, Gary Medel, Federico Santander, Sydney van Hooijdonk e Emanuel Vignato
CAGLIARI
Attualmente positivi: Nahitan Nandez
EMPOLI
Attualmente positivi: –
FIORENTINA
Attualmente positivi: 2 calciatori non specificati
GENOA
Attualmente positivi: Laurens Serpe
Precedentemente positivi: Domenico Criscito, all. Shevchenko
INTER
Attualmente positivi: Alex Cordaz
Precedentemente positivi: Edin Dzeko, Martin Satriano
JUVENTUS
Attualmente positivi: Carlo Pinsoglio, Koni De Winter
Precedentemente positivi: Arthur, Giorgio Chiellini, Matias Soulé
LAZIO
Attualmente positivi: –
MILAN
Attualmente positivi: Ciprian Tatarusanu, Alessio Romagnoli, Fikayo Tomori, Davide Calabria
NAPOLI
Attualmente positivi: Hirving Lozano, Victor Osimhen, Kevin Malcuit, Mario Rui, Alex Meret, all. Spalletti, Kalidou Koulibaly, Piotr Zielinski
Precedentemente positivi: Lorenzo Insigne, Fabian Ruiz, Eljif Elmas
ROMA
Attualmente positivi: Borja Mayoral, Daniel Fuzato e 1 calciatore non specificato
SALERNITANA
Attualmente positivi: 10 calciatori non specificati
SAMPDORIA
Attualmente positivi: Tommaso Augello, Wladimiro Falcone e 1 calciatore non specificato
SASSUOLO
Attualmente positivi: Federico Peluso, Edoardo Goldaniga
SPEZIA
Attualmente positivi:
Precedentemente positivi: Victor Kovalenko, Rey Manaj, M’Bala Nzola e Petko Hristov
TORINO
Attualmente positivi: Christian Ansaldi e altri 5 giocatori positivi non identificati
Precedentemente positivi: Simone Verdi
UDINESE
Attualmente positivi: 12 calciatori non specificati e 3 membri dello staff
VENEZIA
Attualmente positivi: 2 calciatori non specificati
VERONA
Attualmente positivi: Giangiacomo Magnani e altri 7 calciatori non specificati
Il centrocampista era stato a contatto con un positivo prima della partita contro la Juventus, insieme a Lobotka e Rrahmani: tutti e tre sprovvisti di terza dose. Il difensore è stato fermato dopo il giro di tamponi effettuato dal Senegal a poche ore dall’inizio della Coppa d’Africa
Piotr Zielinski è risultato positivo a un tampone. Lo ha comunicato il Napoli: “Il calciatore, regolarmente vaccinato, ha rispettato rigidamente nei giorni scorsi il protocollo medico relativo a tutti i comportamenti da adottare per evitare la diffusione del virus. Piotr è asintomatico e osserverà il periodo di isolamento presso il proprio domicilio“.
Lo stop della Asl Napoli 2 – Zielinski era uno dei tre giocatori, insieme a Lobotkae Rrahmani, messo in quarantena dalla Asl Napoli 2 perché entrato in contatto con un positivo e sprovvisto della terza dose del vaccino anti Covid. Il Napoli, nella partita di Torino contro la Juventus, lo ha schierato titolare così come gli altri due giocatori. La loro presenza in campo era consentita dal regolamento, perché la squadra è rimasta “in bolla“. Un caso che, però, è destinato a fare rumore per una precauzione che poteva essere presa.
Perché ha giocato a Torino – Secondo il protocollo Covid della Figc, i giocatori in bolla non positivi, anche se entrati in contatto con i positivi della squadra e dello staff, possono fare il percorso casa-lavoro e ritorno. In questo caso, quindi, i tre giocatori e il Napoli non rischiano niente per la giustizia sportiva. Zielinski, Lobotka e Rrahmani potrebbero invece essere i destinatari di una sanzione amministrativa per non aver rispettato l’indicazione della Asl Napoli 2. Una comunicazione arrivata mentre la squadra azzurra stava volando verso Torino. I tre, per l’autorità sanitaria campana, sarebbero dovuti restare in hotel a guardare la partita dalla tv. continua a leggere
Nessun 3-0 per le 4 gare non giocate, si prende tempo anche perché ancora non c’è stata decisione su Udinese-Salernitana
Resta tutto in attesa di provvedimenti. Il Giudice Sportivo si è pronunciato sull’ultimo turno di Serie A, la prima giornata di ritorno, ma solo – di fatto – per allungare i tempi della decisione. Nell’ufficializzare i risultati della giornata, si legge “Sub iudice” accanto a Atalanta-Torino, Bologna-Inter, Fiorentina-Udinese e Salernitana-Venezia. Nessun 3-0 a tavolino (e neanche per l’Inter che forse ci sperava dopo il caso della distinta del Bologna) e non poteva essere altrimenti visto che il giudice sportivo non si è ancora espresso su Udinese-Salernitana (lo farà il 18 gennaio). continua a leggere
Finita la quarantena di Salernitana, Torino e Udinese: le ordinanze delle autorità locali che avevano messo in isolamento le tre squadre sono cancellate. Vuol dire che i giocatori possono rompere l’isolamento, allenarsi e giocare. Le aziende sanitarie potranno applicare la quarantena solo a chi non ha ancora la terza dose. È il caso del Bologna, unico ricorso perso
Roma, 08 gennaio 2022
Dopo l’invito del governo ad adottare nuove misure per arginare la diffusione della variante Omicron del coronavirus, la Serie A ha deciso: il 16 e il 23 gennaio gli stadi saranno aperti per sole 5mila persone. Chiusi i settori degli ospiti per evitare le trasferte. La Lega ha preso questa decisione sulla capienza, che era già stata ridotta dal 75% al 50%, durante l’Assemblea straordinaria che è ancora in corso.
Per le partite della ventunesima, in programma domenica 9 gennaio, e per la Supercoppa italiana di mercoledì 12 gennaio tra Inter e Juventus, la capienza resta al 50%.
Tre ricorsi vinti: quarantena finita per tre squadre – Inoltre la Lega Serie A ha vinto il braccio di ferro con le Asl. Almeno a Salerno, Torino e Udine: il Tar del Friuli, quello del Piemonte e quello della Campania hanno dato ragione al ricorso presentato dai legali della confindustria del pallone, contro l’isolamento di Udinese, TorinoeSalernitana. Le ordinanze delle autorità locali che avevano messo in quarantena le tre squadre sono cancellate. Vuol dire che i giocatori possono rompere l’isolamento e allenarsi. E, soprattutto, giocare.
In questo modo, Torino-Fiorentina, Udinese-AtalantaeVerona-Salernitana si dovrebbero svolgere regolarmente domani, anche se i 5 nuovi positivi dell’Udinese, emersi venerdì, rischiano di sollevare un nuovo problema. Da protocollo però chi ha 13 calciatori, compresi i Primavera, deve giocare. Resta possibile lo slittamento a lunedì, per dar modo ai club di organizzarsi. Ma a questo punto, i vincoli che avevano impedito alle tre squadre di giocare giovedì scorso sono crollati. continua a leggere
Il terzino del Manchester City, che si è sempre dichiarato innocente, si trovava in prigione dallo scorso agosto. La prossima udienza è fissata per il 24 gennaio
Benjamin Mendy, il terzino del Manchester City, è stato rilasciato su cauzione e ha lasciato la prigione, dopo essere comparso in tribunale accusato di stupro e violenza sessuale. Il francese si trovava in prigione dall’agosto scorso: su di lui pendono sette accuse di stupro e aggressione sessuale (sono cinque le donne coinvolte). Secondo quanto riportano i tabloid britannici, Mendy è apparso in privato davanti alla Chester Crown Court nel Cheshire che lo ha rilasciato su cauzione appunto. Tutto questo fino alla prossima udienza fissata per il 24 gennaio. continua a leggere
Il difensore dell’Inter ha citato in giudizio l’agenzia che lo assisteva fino a poco tempo fa per arricchimento illecito. Il caso sarà discusso dal Tribunale di Amsterdam a febbraio. Ora l’olandese è assistito da Mino Raiola
Stefan de Vrij ha citato in giudizio la Seg (Sports Entertainment Group), che lo assisteva fino a poco tempo fa, e ha chiesto un risarcimento per arricchimento illecito.Il caso sarà discusso dal Tribunale di Amsterdam a febbraio. Questo è quanto riporta il quotidiano olandese «De Telegraaf». Non si è fatta attendere la controreplica di Kees Vos, il direttore della Seg, che considera tutto questo «una ridicola iniziativa» del difensore dell’Inter, arrivato in nerazzurro dalla Lazio a parametro zero nell’estate 2018. Sempre secondo Vos «de Vrij guadagna cinque volte di più a Milano rispetto a prima e si è lasciato sussurrare da terzi che non avremmo dovuto guadagnare nulla ed è arrivato a crederci». Infine, ai tempi del passaggio all’Inter la Seg non aveva nessun accordo con il calciatore e de Vrij era a conoscenza di tutto questo: «Ma comunque non eravamo tenuti a informarlo», hanno fatto sapere.
Da dove nasce questa diatriba? Secondo il difensore, la Seg quando si è seduta intorno a un tavolo a trattare con l’Inter, invece di rappresentarlo,ha trovato un accordo con il club di viale Liberazione, guadagnandoci 7,5 milioni di euro dal trasferimento. Ma per far scattare questo bonus, de Vrij con il suo contratto di cinque anni non avrebbe dovuto superare la cifra di 50 milioni di euro. Da ricordare che l’olandese firmò con l’Inter un contratto quinquennale da 37,5 milioni di euro. Naturalmente, appena ne è venuto a conoscenza (dopo un anno e mezzo dal suo trasferimento), de Vrij è andato su tutte le furie. Ed è per questo che ha citato in causa la Seg chiedendo la differenza tra il suo stipendio attuale di 37,5 milioni di euro e lo stipendio massimo di 50 milioni di euro, inclusi parte dei guadagni dei vari bonus della Seg stessa, che all’epoca avrebbe inserito una percentuale, fissata al 7,5%, su una possibile rivendita. Arrivando a una richiesta totale di 22 milioni. continua a leggere