Tante occasioni per la squadra di Mancini, che spreca troppo. Trajkovski fa esultare la Macedonia del Nord
Addio Mondiale, addio Europeo, addio tutto. Un assedio tanto generoso quanto inutile, improbabile, impreciso, e al 47’ del secondo tempo, quando ormai tutti aspettano i supplementari, dopo l’ennesima partita in cui non sappiamo più vincere, ecco che succede quello che avevamo temuto per tutta la gara: palla a Trajkovski, l’ex di Palermo, e botta incredibile da oltre venti metri con Donnarumma colpevole e l’Italia ormai sulle ginocchia. Italia-Macedonia 0-1. È finita l’avventura, l’Italia non c’è più, il gioco di Mancini non esiste più, e forse si possono salvare Bastoni, Verratti, un po’ Florenzi e Raspadori. Il resto no. Inguardabili Immobile e Insigne, male Mancini, male Barella, Jorginho lontanissimo da quello che era. Meritiamo di stare fuori dal Mondiale. La Macedonia va a giocarsi lo spareggio con il Portogallo. Noi di nuovo nell’apocalisse. Sfortunati, un po’, ma non basta.
ASSEDIO VANO – Da incubo tutto il primo tempo, con il fantasma della Svezia che si riaffaccia ad ogni azione d’attacco confusa, imprecisa, generosa ma lontanissima dall’eleganza dell’Italia dell’Europeo. Gli azzurri restano all’attacco per tutti i 45’ minuti perché la Macedonia, forse per strategia, forse per limiti, non riesce a superare il centrocampo e si affaccia soltanto due volte dalle parti di Donnarumma per errori che lanciano il contropiede. Nel primo caso è da applausi il recupero di Florenzi, nel secondo Trajkovski per fortuna tira centrale. Il resto è Italia, ma senza entusiasmo. Sei, sette tiri, alla fine di azioni confuse, la palla a lungo tra i piedi, sempre un tocco in più. Una sola occasione clamorosa, quando il portiere Dimitrievski sbaglia rilancio e Berardi ha la porta libera: tiro sbagliato e il portiere macedone riesce addirittura a recuperare. continua a leggere
Galleria Vittorio Emanuele, evacuato per precauzione il personale dell’hotel e dei negozi. Vigili del fuoco e un’ambulanza nel Salotto di Milano poco dopo le 16: un operaio impegnato in lavori di ristrutturazione aveva rimosso l’estintore per sbaglio
Via Silvio Pellico a Milano
Un intervento maldestro di un operaio nelle cantine di via Silvio Pellico ha fatto scattare l’allarme per un incendio a ridosso della Galleria Vittorio Emanuele. Diverse le chiamate ai vigili del fuoco e diversi mezzi dei pompieri, più un’ambulanza del 118, sono intervenuti nel Salotto di Milano poco dopo le 16 di giovedì 24 marzo. Grande paura ma nessun pericolo. I vigili del fuoco hanno subito chiarito la natura di quella densa nuvola di fumo che risaliva dal piano meno uno. Si trattava in realtà della polvere di un estintore automaticodell’impianto antincendio che un operaio impegnato in lavori di ristrutturazione aveva rimosso non sapendo di cosa si trattasse.
L’estintore fa parte diun sistema di prevenzione incendiche si attiva automaticamente quando le temperature nella stanza superano una certa soglia. Di fatto si tratta di un grosso contenitore di polvere utilizzata per estinguere le fiamme che però non ha le fattezze di un comune estintore. continua a leggere
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Torre Milano in via Stresa, alta colonna di fumo provocata (per errore) dai lavori di saldatura sul tetto
Il fumo (senza fiamme) al 24esimo piano del grattacielo in costruzione in via Stresa, quartiere Maggiolina, Milano: l’intervento risolutivo degli operai prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, nessun ferito o intossicato
Torre Milano in via Stresa
Un’alta colonna di fumo nero si è alzata giovedì mattina 24 marzo dal tetto della Torre Milano in via Stresa, zona piazza Carbonari. La causa: un errore nei lavori di saldatura in un locale tecnico al 24esimo piano. Il fumo è stato fermato dagli stessi operai in cantiere, nessuno è rimasto coinvolto né tantomeno ferito. Non è stato necessario l’ìntervento dei vigili del fuoco comunque accorsi sul posto.
Cosa è successo – «La colonna di fumo — si legge in una nota di Impresa Rusconi —senza fiamme libere, causata da alcune operazioni di saldatura della copertura esterna di Torre Milano è stata domata dagli stessi operai di cantiere in 30 minuti e ancor prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. Il tutto ha richiesto il semplice utilizzo di due estintori posizionati al piano, così come previsto dal piano di sicurezza». Impresa Rusconi precisa che il cantiere è stato «immediatamente evacuato come da prassi» ed è stato fatto subito dopo un conteggio del personale: «Non ci sono stati feriti né intossicati e lo stabile non ha registrato danni». I vigili del fuoco si sono recati sul posto a emergenza rientrata «per effettuare le opportune verifiche». continua a leggere
Il presidente Mattarella rende omaggio alle Fosse Ardeatine
Il presidente Mattarella rende omaggio alle Fosse Ardeatine Cerimonia commemorativa del 78° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Inedito pendolarismo al contrario nella zona di confine: è un effetto del taglio delle accise sul carburante deciso dal governo italiano, ed entrato in vigore martedì 22 marzo. Risparmio di circa 30 centesimi a litro
Pendolari del pieno, ma al contrario.Svizzeri in coda per fare rifornimento nelle stazioni di servizio di Como e della zona di frontiera. Un capovolgimento di fronte a sorpresa, effetto del taglio delle accise sul carburantedeciso dal governo italiano per contenere gli effetti del caro benzina. Da un momento all’altro, a partire da martedì pomeriggio (il decreto è in vigore dal 22 marzo), il pieno in Italia è diventato più conveniente che oltreconfine.
Un’inversione pressoché storica. Le auto ticinesi ferme davanti alle pompe di benzina e diesel comasche, un miraggio solo fino a qualche giorno fa, sono via via aumentate con il passare delle ore. Dopo la pubblicazione del Decreto Energia in Gazzetta Ufficiale, a partire dal pomeriggio di martedì i gestori hanno cominciato ad adeguare i listini e ad esporre i nuovi prezzi, con un calo di circa 30 centesimi al litro rispetto ai costi stellari raggiunti dal carburante nei giorni scorsi.
La Svizzera, che fino a quel momento offriva prezzi più vantaggiosi agli automobilisti italiani, si è trovata a fare i conti con un costo al litro superiore a quello dei colleghi d’oltreconfine di circa 17-20 centesimi sia per il gasolioche per la benzina. Per un rifornimento di 50 litri, si traduce in un risparmio di circa 10 euro. «Man mano che la notizia si è diffusa abbiamo cominciato a vedere auto svizzere», confermano i benzinai comaschi. Opposto lo scenario dall’altra parte del confine, dove i piazzali delle stazioni di servizio si sono pian piano svuotati e i clienti sono diventati una rarità. Qualche gestorea Chiassoe nella zona a ridosso del confine, come emerso nelle ultime ore,ha provato a rivedere leggermente al ribasso le tariffe applicate. I prezzi sono rimasti comunque meno competitivi rispetto a quelli super scontati italiani.
«Questo provvedimento non può che portare un po’ di respiro alla categoria – sottolineaDaniela Maroni, presidente Figisc, gestori degli impianti di carburante di Confcommercio Como e vicepresidente nazionale -. Ci auguriamo che l’inversione di tendenza possa proseguire. Siamo comunque in attesa di avere delucidazioni in merito al rimborso dell’accisa già assolta rispetto al prodotto che avevamo già nelle nostre cisterne». continua a leggere
In val di Zoldo e sul monte Serva roghi favoriti dalla siccità: chiusa la ferrovia Belluno-Calalzo. Fiamme vicino all’aeroporto di Venezia. Focolai dolosi in Lessinia
Le fiamme di notte (foto Facebook Moreno Follin)
La pioggia è stata la protagonista di tutti gli ultimi cataclismi naturali che hanno investito la provincia di Belluno. Questa volta, invece, invocata da tutti, non si fa vedere da mesi. La mancanza d’acqua alimenta i roghi nel Bellunese. Due quelli che in queste ore stanno impegnando gli uomini dell’antincendio boschivo della Regione, vigili del fuoco e volontari di Protezione civile. Entrambi, curiosamente, in comune di Longarone, seppur in punti ben distanti tra loro. Dalla sera del 22 marzo è tornato a bruciare il bosco all’imbocco della Val di Zoldo, in un’area già interessata da un incendio la scorsa settimana. Sono circauna decina gli ettari di foresta e sottobosco interessati dalle fiamme. Nella serata del 23 marzo è stata chiusa la ferrovia Belluno-Calalzo, sostituita da apposite navette.
L’incendio in val di Zoldo – In tarda mattinata l’incendio sembrava sotto controllo, tanto che la Sp251 (chiusa da ieri sera per garantire le operazioni di spegnimento e bonifica) era stata riaperta alle 12. Ma un paio di ore dopo Venetostrade ha dovuto fare marcia indietro:l’incendio infatti è ripartito con violenza, con le fiamme a lambire il piano stradale. Non solo: l’incendio ha anche indebolito il terreno, dal quale si sono staccati alcuni sassi rotolati fino in strada. «L’incendio è di vaste dimensioni – spiega in un post sulla sua pagina ufficiale il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin – e non è quindi possibile sapere quando si potrà riaprire al transito la Sp251». In questo momento gli abitanti della Val di Zoldo sono quasi isolati: per raggiungere la valle è necessario infatti transitare dall’Agordino e salire i tornanti del Passo Duran. La buona notizia è che gli abitati di Igne e Soffranco (le due frazioni longaronesi più vicine al fronte delle fiamme) non sono in pericolo.
Le fiamme sul monte Serva visibili dall’autostrada – In mattinata, poi, un altro incendio di vaste dimensioni si è sviluppato in quota, sulle pendici del Monte Serva, sul lato nord, inlocalità Becola a Fortogna, un’altra frazione di Longarone. Una situazione che preoccupa, perché le fiamme nel corso della giornata hanno colpito un’area sempre più vasta e di difficile raggiungibilità.Le fiamme, altissime, sono visibili dall’uscita dell’A27 a Pian di Vedoia e il fumo sprigionato dall’incendio ha coperto buona parte della Valbelluna. Dalla mattina sul posto sono impegnati due elicotteri della Protezione civile, ai quali nel pomeriggio si sono aggiunti due Canadair partiti da Genova. A terra, invece, i volontari della protezione civile antincendio boschivo, i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, personale di Veneto Strade, operatori dei servizi forestali regionali sono al lavoro per impedire che le fiamme sconfinino in basso nella zona della Caiada, dove sono presenti diverse malghe. Con il buio gli aerei sono tornati alla base e domani riprenderanno le operazioni di spegnimento, forse con schieramento più ampio di velivoli, come richiesto dalla Regione. continua a leggere
#LocalTeam Longarone, vasto incendio tiene la frazione Fortogna col fiato sospeso. Fronte lambisce ferrovia
SuperPippo aveva una clausola che ne impediva la cacciata, questa mattina però la svolta: Eugenio è arrivato Brescia e allenerà la squadra a Torbole Casaglia, nel frattempo Inzaghi ha ritirato le sue cose ma ora promette battaglia legale
La notte non doveva portare consiglio, perché Massimo Cellino aveva già scelto di richiamare Eugenio Corini la notte prima, tra lunedì e martedì. Adesso, però, tra il Brescia e il suo ex allenatore non ci sono più barriere contrattuali:l’intesa c’è, è piena, riguarda anche tutti i componenti dello staff, il contratto fino al 30 giugno 2023è stato già sottoscritto dopo la rescissione di Genio con il Lecce. E il club ha esonerato ufficialmente nel pomeriggio Filippo Inzaghi minuti, scavalcando così la clausola inserita nel contratto che ne impediva l’esonero con una posizione di classifica non inferiore all’ottavo posto .
L’ormai ex tecnico, verso mezzogiorno e mezzo, è passato da Torbole Casaglia a ritirare i propri effetti personali: a dir poco arrabbiato, ora inizierà una battaglia legale nei confronti del club che finirà sino al Collegio Arbitrale. Alle ore 15, la squadra si è allenata a Torbole Casagliae Corini, a Brescia dalle ore 13, ha diretto la seduta dopo essersi recato al centro sportivo 40 minuti prima insieme al ds Francesco Marroccu: era arrivato all’ora di pranzo anche il via libera del Settore Tecnico della Figc, si attende solo l’ufficialità.continua a leggere
I calciatori impauriti erano nello spogliatoio, l’uomo ha poi abbandonato la vettura ed si è dileguato nella pineta. Carabinieri e polizia lo hanno identificato e arrestato in serata
Konani Training Center di Castel Volturno
Momenti di paura nel pomeriggio alKonani Training Center di Castel Volturno dove il Napoli ha ripreso gli allenamenti dopo la pausa di due giorni: un’auto a tutta velocità è entrata nel viale che porta ai campi di allenamento, ha sfondato il cancello di ingresso, ha fatto retromarcia ed è poi fuggita. Sul campo infatti c’era soltanto il vice di Spalletti, Baldini. Mancavano trenta minuti alle 15.30, ora in cui la seduta doveva cominciare. Pochi istanti prima, l’automobilista folle, aveva anche tentato di entrare nell’albergo attiguo al centro sportivo. Dell’uomo si sono perse le traccema sono stati allertati i carabinieri di Castel Volturno che hanno organizzato posti di blocco per rintracciarlo. Soltanto in serata l’automobilista è stato identificato e arrestato. Al momento dell’irruzione i calciatori stavano per uscire dagli spogliatoi per l’allenamento, nel centro c’erano lo staff tecnico, mancava soltanto Spalletti per influenza, e i dipendenti. La seduta pomeridiana è iniziata inevitabilmente più tardi. L’uomo quando ha abbandonato la vettura ha continuato la sua fuga a piedi, dileguandosi nella pineta. L’auto è stata recuperata in serata, una Citroen intestata ad una donna, la moglie dell’automobilista folle che così è stato identificato e arrestato.
Disagi per un virus cryptolocker della famiglia dei ransomware. «Riscatto di 5 milioni di dollari, da pagare entro 3 giorni. Probabile si tratti di criminali comuni». È possibile acquistare i biglietti sull’app e sul sito online (o a bordo)
Trenitalia e Rfi vittima di un attacco hacker. Dalla mattina di oggi, 23 marzo, biglietterie e self service sono state messe offline dalle stesse aziende per evitare la propagazione dell’infezione informatica e procedere alla bonifica, i cui tempi al momento non sono noti. I disservizi sono causati da un virus cryptolocker della famiglia dei ransomware (che cos’è) in grado di introdursi in una rete informatica per decriptare i dati sensibili e bloccarli, chiedendo poi un riscatto per rilasciarli e liberare il sistema. Un cyberattacco simile ad altri registrati in Italia negli ultimi mesi, come quello dell’estate scorsa alla piattaforma sanitaria della Regione Lazio che per un mese creò enormi danni anche alle prenotazioni per i vaccini anti-Covid e per le stesse prestazioni mediche.
«Chiesto un riscatto di 5 milioni di dollari» – Chi c’è dietro a questo attacco? Si era ipotizzato anche un coinvolgimento di un gruppo russo (collettivi di hacker russi come Conti sono specializzati proprio nei ransomware) ma secondo una nostra fonte, un professionista del mondo della sicurezza digitale, «l’origine sembra piuttosto legata a criminali comuni, che bloccano i sistemi per denaro. Nella schermata (che alleghiamo, ndr) i cybercriminali hanno chiesto a Rfiun riscatto di 5 milioni di dollari entro 3 giorniper sbloccare i computer criptati dal malware. Se il riscatto non sarà pagato entro 72 ore, la richiesta sale a 10 milioni di dollari». Gli esperti di sicurezza consigliano di non procedere mai al pagamento. Da parte sua, invece, Rete Ferroviaria Italia, attraverso un portavoce, non conferma di aver ricevuto richiesta di denaro.
Spenti i terminali – L’attacco è scattato mercoledì notte contro la rete delle Ferrovie italiane, con la conseguente decisione dell’azienda di far spegnere subito i terminali informatici negli uffici a livello nazionale e con i problemi tecnici ai servizi per il pubblico, come i tablet a disposizione del personale di bordo e in banchina. Sono in corso indagini per risalire al gruppo di hacker che materialmente è entrato in azione: agenti della polizia postale stanno svolgendo una serie di accertamenti insieme con la protezione aziendale delle Ferrovie. continua a leggere
I magistrati starebbero indagando sulle 4 mensilità non incassate dai giocatori durante la prima ondata di Covid nel 2020
23 marzo 2022
La Guardia di Finanzia ha eseguito nuove perquisizioni all’interno di alcuni studi legali di Torino, Roma e Milano, su ordine dei magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni, nell’ambito dell’inchiesta della Procura sul possibile falso in bilancio di Juventus. Le nuove indagini provano a fare chiarezza sulle quattro mensilità che i calciatori bianconeri avevano deciso di congelare nel periodo del Covid, in accordo con il club.
LA NUOVA ACCUSA – L’indagine denominata “Prisma“, avviata a dicembre scorso, vede iscritti sul registro degli indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Giovanni Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato e Cesare Gabbasio.
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Perquisizioni della Guardia di Finanza tra Torino, Roma e Milano. Nel mirino materiale relativo alle approvazioni dei bilanci 2019, 2020 e 2021
Torino –23 marzo 2022
Da una parte rinunciavano ufficialmente agli stipendi per non aggravare l’impatto della crisi causata dalla pandemia sulle casse della Juventus. Dall’altro stipulavano scritture private e le custodivano presso avvocati o procuratori sportivi, per concordarne il pagamento sotto traccia, fuori dal bilancio. Non era autentico, secondo la procura di Torino, il patto stretto con i giocatori della Juve per il taglio agli emolumenti della primavera 2020: tra i documenti sequestrati a dicembre scorso, sarebbero emersi infatti indizi dell’esistenza di numerosi accordi riservati, non custoditi negli archivi della società e neppure depositati presso gli organi competenti. In particolare, da appunti manoscritti e email trovati nell’ufficio e nel computer del responsabile legale bianconero Cesare Gabasio (uno dei sette indagati), si capirebbe come il pagamento dei compensi delle stagioni 2019-20 e 2020-21 sia passato in parte da vie non ufficiali. Consentendo tra l’altro alla società di ridurre l’importo delle uscite dai bilanci, riducendo fittiziamente i costi per il monte stipendi e rinviando all’anno successivo le integrazioni formalmente concordate.
Gli uomini della guardia di finanza, su ordine dei pm torinesi che indagano sul falso in bilancio della Juve, si sono presentati mercoledì nelle sedi di alcuni studi legali e procuratori sportivi tra Torino, Milano e Roma. Accendendo un faro su un nuovo capitolo dell’inchiesta, dopo quello delle sospette plusvalenze con la compravendita dei calciatori, e la carta segreta di Ronaldo: un’operazione che ora viene definita come “manovre stipendi” e che riguarda quattro importanti studi legali e i professionisti che gestiscono i destini dei giocatori Danilo, Bonucci, Cuadrado, RamseyeKulusevski, questi ultimi ora in prestito (ai Rangers e al Tottenham). “Dal confronto tra i documenti acquisiti presso la Juventus – scrivono i pm torinesi Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello nei decreti di perquisizione – e i contratti depositati presso la Lega Serie A, sono emersi indizi concreti in ordine al’esistenza di plurime scritture private, predisposte e sottoscritte nell’ambito delle cosiddette manovre stipendi”.
In particolare: riguardo al 2019-2020 “non si sarebbe di fronte alla rinuncia di quattro mensilità ma a mero differimento del pagamento di tre dei quattro stipendi in questione, indipendentemente dalla ripresa dell’attività sportiva (sospesa per l’emergenza Covid)“. Per il 2020-2021, invece, la nuova accusa di falso in bilancio riguarda: “Accordi di riduzione degli stipendi, accordi di integrazione e separate scritture integrative a garanzia del pagamento incondizionato delle integrazioni (anche in caso di trasferimento del giocatore a società terza) con il coinvolgimento degli agenti sportivi, intermediari, e di consulenti legali, mai depositate in Figc“. continua a leggere
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Stipendi giocatori Juventus, nuove perquisizioni in tutta Italia
Nuovo atto dell’inchiesta giudiziaria che riguarda le presunte plusvalenze della Juventusnegli ultimi due anni. I magistrati della Procura di Torino che coordina l’inchiesta hanno disposto nuove perquisizioni in tutta Italia, soprattutto negli studi legali che hanno collaborato proprio con la società bianconera. Da quanto si apprende, la Juventus sostiene che i propri giocatori avrebbero rinunciato ad alcune mensilità nella prima fase dell’emergenza Covid mentre per la Procura il credito sarebbe stato solo differito e, di conseguenza, il debito andava iscritto a bilancio.
La stampa francese attacca il brasiliano, il più pagato della squadra beccato anche dai tifosi dopo l’eliminazione in Champions league
Ci mancava soltanto Neymar ubriacoagli allenamentidel Paris Saint-Germain. Ennesimo segnale di come ci fosse una volta una squadra multimiliardaria, magari non proprio un’isola felice, pronta finalmente a vincere la sua prima Champions League (ci andò vicino a Lisbona il 23 agosto 2020, ma fu sconfitta in finale 1-0 dal Bayern Monaco).
In centinaia hanno incrociato le braccia nell’ultima settimana, e ora alcuni prodotti freschi iniziano a sparire dai supermercati euronews (in Italiano)
Incendio nel parcheggio della stazione ferroviaria di Melzo, nell’hinterland milanese. Fiamme, botti, esplosioni. E’ la scena che si sono trovati davanti i pendolari che stavano andando a prendere il treno lunedì mattina. Secondo i vigili del fuoco accorsi sul posto sono almeno otto le auto andate a fuoco. Dalle prime informazioni, sembra che il rogo sia partito da un furgone posteggiato nel piazzale. Non ci sarebbero feriti né intossicati.
L’attaccante dell’Inter salterà le sfide di qualificazioni ai mondiali contro Venezuela e Ecuador. Resterà in isolamento una settimana
Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid 19. Per questo non raggiungerà i compagni della nazionale argentina impegnati nelle qualificazioni dei mondiali in Qatar, il 26 marzo contro il Venezuela e il 30 con l’Ecuador. A darne notizia è stata la stessa Seleccion albiceleste tramite i propri canali social: “Lisandro Martínez, con un infortunio muscolare al tendine del ginocchio alla gamba sinistra e Lautaro Martínez, positivo al Covid 19, saranno assenti per questa doppia data di qualificazione“.
Una settimana di isolamento – La positività al Covid di Lautaro, confermata da una nota dell’Inter, imporrà al giocatore una settimana di isolamento fiduciario a partire da domenica, giorno in cui ha fatto i tamponi. Poi potrà tornare alla Pinetina ad allenarsi, in vista della gara di Torino con la Juventus del prossimo 3 aprile. Oltre a Lautaro sono stati testati altri sei giocatori, che come lui dovevano prendere un volo intercontinentali per raggiungere le proprie nazionali: Correa, Sanchez, Vidal, Vecino e i fratelli Carboni della primavera, entrambi alla prima convocazione con l’Argentina. Tutti sono risultati negativi.
#SelecciónMayor Lisandro Martínez, con una lesión muscular en isquiotibiales de su pierna izquierda y Lautaro Martínez, positivo de Covid 19, serán baja para esta doble fecha de eliminatorias. pic.twitter.com/tZZ4bDah9V
— 🇦🇷 Selección Argentina ⭐⭐⭐ (@Argentina) March 21, 2022
COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO – Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19
COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO
Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19
21/03/2022
MILANO – FC Internazionale Milano comunica che Lautaro Martinez è risultato positivo al Covid-19 in seguito al test effettuato nella giornata di domenica prima della partenza per l’Argentina, dove sono in programma gli impegni con la propria nazionale.
Il giocatore seguirà da ora le procedure previste dal protocollo sanitario.
Un Boeing 737-800 della China Eastern Airlines è caduto vicino a Wuzhou, nel sud della Cina. Le due ipotesi: problema tecnico grave o gesto intenzionale dei piloti
L’aereo caduto il 21 marzo 2022 aveva una livrea particolare
Un Boeing 737-800della compagnia aerea China Eastern Airlinesè precipitato vicino a Wuzhou, nel sud della Cina. A bordo c’erano 132 persone: 123 passeggeri e 9 membri dell’equipaggio, secondo l’ente locale per l’aviazione civile (la tv di Stato Cctv invece aveva riferito 133).
Non è ancora chiaro se ci siano o meno vittime, anche sesarebbe un miracolo trovare dei sopravvissuti. Il presidente cinese Xi Jinping, «sconvolto» per l’incidente, ha chiesto di impiegare «tutti gli sforzi possibili» per «organizzare la ricerca e il salvataggio, gestire adeguatamente le conseguenze, rafforzare le indagini sui potenziali rischi per la sicurezza nell’aviazione civile e garantire l’assoluta sicurezza delle operazioni di aviazione».
Gli ultimi secondi – La dinamica dell’impatto, stando almeno alle ultime informazioni a disposizione sui siti di tracciamento dei voli, mostrerebbe una caduta quasi verticale del velivolo(che è un modello diverso dal 737 Max).
Nell’ultimo pacchetto di dati raccolto dai dispositivi di Flightradar24 poco prima di far perdere le tracce il Boeing 737-800 stava scendendo a oltre 9.400 metri al minuto (cioè a 157 metri al secondo), valori che non fanno pensare a una normale discesa di quota. L’ultimo segnale lo colloca a 983 metri di quota, in un’area peraltro collinare.
Le ipotesi – È prematuro giungere a una conclusione senza aver ancora recuperato le due scatole nere che registrano gli audio a bordo dei piloti e i dati reali del velivolo. Sulla base dei valori indicati dai siti di tracciamento degli aerei — e incrociandoli con un video che mostrerebbe gli ultimi secondi del jet cinese — due piloti di Boeing 737 consultati dal Corriere spiegano che per scendere a quelle velocità variometriche le spiegazioni di solito si riducono a due: o un problema tecnico grave ai comandi di volo oppure un gesto intenzionale di chi era in cabina di pilotaggio.
In alte parole: dato che l’aereo viene giù in picchiata, secondo i due esperti o i piloti hanno perso l’uso dei comandi oppure deliberatamente lo pilotano verso terra. Il velivolo mostrato nel filmato, infatti, non fa alcuna «spirale», nessun movimento, scende perfettamente in verticale verso terra. continua a leggere
Cina, aereo con 132 persone a bordo precipita nel Guangxi: le immagini dopo lo schianto – Notizie.it
Sette morti e il bilancio di sangue è destinato a crescere. Le conseguenze dei bombardamenti russi sulla capitale nelle ultime si rivelano particolarmente gravi. I razzi ieri sera hanno colpito alcune abitazioni e un grande centro commerciale a Podil… continua a leggere
Bombe russe su un centro commerciale a Kiev: almeno 8 morti
Le notizie sulla guerra, minuto per minuto, di lunedì 21 marzo: oggi colloquio telefonico tra Biden, Draghi, Macron, Scholz, Johnson, che ha annunciato di voler andare in Ucraina. Cremlino: «No a incontro Putin-Zelensky per ora»
• La guerra è al 26esimo giorno e stiamo vivendo ore decisive per Mariupol. Respinto l’ultimatum dei russi per un cessate il fuoco: «La resa non è un’opzione». Nella città le autorità locali hanno riferito di «centinaia di persone deportate», e si moltiplicano le notizie sugli stupri di guerra.
• A Kiev, racconta il nostro inviato Lorenzo Cremonesi, un centro commerciale è stato bombardato nella notte: almeno 8 i morti. Nuovo coprifuoco di 35 ore nella capitale da lunedì sera a mercoledì mattina. «Arginata» una fuga di ammoniaca da un impianto a Sumy, altra città sotto attacco.
• Proseguono gli sforzi della diplomazia. Oggi colloquio telefonicotra Biden, Draghi, Macron, Scholz, Johnson. La Svizzera si propone per ospitare i negoziati.
• Ieri Mosca è tornata a usare missili ipersonici.
• Zelensky ha parlato domenica alla Knesset, paragonando la situazione dell’Ucraina alla storia di Israele, e i russi ai nazisti: un confronto che ha creato scandalo, in Israele.
Ucraina – Russia, le news di oggi dalla guerra: la Ue discute sanzione energetiche. I filorussi: ancora una settimana per prendere Mariupol
Cremlino: no a cessate il fuoco. Due navi russe sparano contro il porto di Odessa. Kiev bombardata, da stasera coprifuoco di 35 ore. Baerbock: Ue e America facciano ponte aereo
L’Alto rappresentante Ue, Borrell: a Mariupol orrendo crimine di guerra. Il premier israeliano Bennett sul discorso di ieri di Zelensky alla Knesset: sbaglito comparare la Shoah. Mosca rivendica di avere colpito con i missili un centro di addestramento a Rivne, nel nordovest: “Uccisi 80 mercenari e nazionalisti“. Fermata la perdita di ammoniaca da un impianto chimico colpito a Sumy: per Mosca è stata “una provocazione ucraina premeditata“. Kiev respinge l’ultimatum dei russia Mariupol che chiedevano ai militari di “lasciare la città entro le 5 del mattino“. A Kiev bombardato un centro commerciale: almeno 8 i morti. La Casa Bianca fa sapere che Biden sarà a Varsavia il 25 marzo. E nel pomeriggio sentirà al telefono Draghi e altri leader Ue.
Belgio, auto contro folla a La Louviere durante la celebrazione del Carnevale
I due a bordo sono 30enni originari della provincia di Agrigento. I morti hanno cittadinanza o origini del nostro Paese. Gli inquirenti escludono il terrorismo: si attendono i risultati dei test tossicologici. Dieci i feriti gravi
E’ una tragedia soprattutto italiana quella della sfilata di carnevale a Strépy-Bracquegnies, nel comune vallone di La Louvière. Lo sono le vittime, con cittadinanza o con origini del nostro Paese, nel solco della grande tradizione di emigrazione verso questa regione del Belgio. E lo sono i due trentenni che a bordo di una Bmw serie 5 nera si sono lanciati a tutta velocità sulla folla uccidendo sei persone e lasciando a terra una dozzina di feriti gravi.
Sono morti così, all’alba di una domenica mattina, mentre stavano preparandosi per assistere alla festa mascherata del “ramassage des Gilles”, che si teneva per la prima volta dopo due anni pandemia. Mario Cascarano, sua moglie Micaela e suo cognato Salvatore Imperiale si erano trasferiti in Belgio da Volturara Irpina, tremila anime alle pendici del monte Terminio. Mario, che tifava Inter e amava andare a vedere le partite di calcio in patria come racconta il suo collega Rino Moscato, lavorava nello stabilimento dolciario Barry Callebaut (ex-Côte d’Or) di Hal. Con lui c’era la moglie Micaela, impiegata nel centro per l’assistenza sociale del comune, mentre suo fratello Salvatore era dipendente di un ipermercato e attivista sindacale: “Un uomo con un sorriso contagioso, e un grande cuore! Un vero tifoso del Raal e del Napoli, mi mancheranno le nostre discussioni sul calcio” dice il suo amico Laurent Darquenne. Erano partiti dall’Irpinia con i genitori negli anni Settanta e avevano mantenuto un legame forte con Volturara, dove tornavano ogni estate. continua a leggere
Prima gara della stagione e trionfo del Cavallino col monegasco che precede il compagno di squadra spagnolo. Terzo Hamilton. Ritirato Verstappen
Charles Leclerc ha vinto il GP del Bahrain, prima gara del Mondiale 2022. Il monegasco della Ferrari ha preceduto al traguardo il compagno di squadra Carlos Sainz e la Mercedes di Lewis Hamilton. DisastroRed Bull: ritirato il campione del mondo Max Verstappen e testacoda di Sergio Perez all’ultimo giro.
Charles Leclerc – Carlos Sainz
ORDINE DI ARRIVO
POS.
PILOTA
NAZIONALITÀ
TEAM
TEMPI
1
Charles Leclerc
Scuderia Ferrari
1:37:33.584
2
Carlos Sainz
Scuderia Ferrari
05.598
3
Lewis Hamilton
Mercedes AMG Petronas Motorsport
09.675
4
George Russell
Mercedes AMG Petronas Motorsport
11.211
5
Kevin Magnussen
Haas F1 Team
14.754
6
Valtteri Bottas
Alfa Romeo Racing
16.119
7
Esteban Ocon
Alpine F1 Team
19.423
8
Tsunoda
Scuderia AlphaTauri Honda
20.386
9
Fernando Alonso
Alpine F1 Team
22.390
10
Guanyu Zhou
Alfa Romeo Racing
23.064
11
Mick Schumacher
Haas F1 Team
32.574
12
Lance Stroll
Aston Martin Cognizant Formula One Team
45.873
13
Alexander Albon
Williams Racing
53.932
14
Daniel Ricciardo
McLaren F1 Team
54.975
15
Lando Norris
McLaren F1 Team
56.335
16
Nicholas Latifi
Williams Racing
1:01.795
17
Nico Hülkenberg
Aston Martin Cognizant Formula One Team
1:03.829
18
Sergio Perez
Red Bull Racing
1 LAP(s)
19
Max Verstappen
Red Bull Racing
3 LAP(s)
20
Pierre Gasly
Scuderia AlphaTauri Honda
13 LAP(s)
NAZIONE Bahrain
DATE18/03/22 – 20/03/22
DIRETTA IN ITALIA20/03/22 ore 16:00
NUMERO DI GIRI57
LUNGHEZZA5.412 KM
TOTALE GP308.484 KM
LAP 46/57
Gasly's race ends – flames coming out of the rear, expertly dealt with by a race marshal
Lo spagnolo ha perso il controllo della Honda alla curva 7. Trasportato in ospedale in stato confusionale, tornerà a Barcellona per accertamenti. In Moto3 successo di Foggia, in Moto2 secondo posto per Vietti
Una tempesta di pioggia fa ritardare e addirittura mette a rischio la partenza della MotoGP, in un primo tempo in programma alle 8 italiane. Il cerimoniale del Gp di Indonesia, che prevedeva la presenza dell’originale presidente indonesiano – Joko “Jokowi” Widodo – già protagonista mercoledì scorso di un corsa in moto con tutti i piloti per le strade del centri di Giacarta, è saltato. La corsa è stata comunque ridotta nel numero dei giri, passati da 27 a 20: secondo quanto dichiarato da Franco Uncini, responsabile della sicurezza per il motomondiale, le condizioni atmosferiche – prima il calore tropicale, poi l’acqua – non garantirebbero la piena tenuta dell’asfalto di questa nuovissima pista, in particolare all’altezza della curva 17. I piloti sono preoccupati per la sicurezza, anche perché su questo circuito non hanno mai fatto prove sul bagnato. Comunque vada, Marc Marqueznon sarà al via.
Marc Marquez, il calvario del Cannibale – Continua il calvario di Marc Marquez, reduce da un difficile inverno dopo i problemi alla vista (diplopia) che ne avevano messo a rischio a carriera: dopo i due capitomboli di ieri, stamani nel warm up il Cannibale è rimasto vittima di un’altra – drammatica – caduta, un high side che lo ha proiettato in alto e poi sull’asfalto con grande violenza, mentre la sua Rc213Vc andava in pezzi. Ha perso conoscenza per qualche istante, si è rialzato evidentemente intontito: lo hanno trasportato in ospedale a Lombok, la Tac ha dato esito negativo ma un’ora prima del via – d’accordo con lo stesso pilota e la sua squadra – il dottor Angel Charte, responsabile medico del motomondiale, lo ha dichiarato “unfit”. Non pronto, addio gp. Resta in osservazione per le prossime 24 ore. continua a leggere
L’incidente è avvenuto a Dumas, a circa 30 km dalla capitale dello stato Little Rock.
Almeno 10 persone sono state ferite da colpi di arma da fuoco fuori da un salone automobilistico in Arkansas. Lo riporta la Cnn. L’incidente è avvenuto a Dumas, a circa 30 km dalla capitale dello stato Little Rock.
La polizia dell’Arkansas riferisce in una nota che “dalle prime informazioni risulta che dieci persone sono state ferite da colpi di arma da fuoco“. Le condizioni dei feriti non sono note, né si parla di possibili sospetti o del movente. Le prime immagini mostrano alcune persone, coperte di sangue, portate nelle ambulanze. Tutta l’area è stata chiusa dalla polizia.
La manifestazione promossa dal Consiglio comunale, con il sindaco Sala: è la prima iniziativa istituzionale per chiedere la fine dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Nel pomeriggio il corteo delle sinistre e dei centri sociali
Milano, diecimila persone all’Arco della Pace
Gremito il piazzale davanti all’Arco della Pace a Milano. Fra i 4 e i 5 mila i partecipanti alla manifestazione di sabato pomeriggio, promossa dal Consiglio comunale di Palazzo Marinocon il sindaco Beppe Sala. «Arco per la Pace, Milano contro la guerra» è la prima iniziativa istituzionale per chiedere la fine dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Oltre alla politica milanese, presenti una cinquantina di sigle in rappresentanza del mondo del lavoro e dell’associazionismo. Tante bandiere della pace arcobaleno accanto a quelle gialle e blu dell’Ucraina. Nel frattempo,con un gioco di luci, l’Arco della Pace è stato illuminato con i colori giallo e azzurro. Volontari hanno distribuito fogli di cartoncino gialli e blu invitando a scrivere un messaggio di pace. Il sit-in si è aperto sulle note di «Give peace a chance». Tra gli slogan «Libertà! Libertà!» E «Dalla Nato fuori l’Italia». Nella folla tante famigliole e anche nonni coi nipotini. Al momento delflash mob, i partecipanti hanno sollevato i fogli, «colorando» la piazza di giallo e blu.
Decine di persone appartenenti alla comunità ucraina hanno srotolato una enorme bandiera gridando «Gloria all’Ucraina, gloria alla nostra patria e ai nostri militari che stanno combattendo», «Putin assassino, Putin terrorista», «La nostra resistenza è la vostra sicurezza, siamo l’avamposto dell’Europa». Sui loro cartelli la scritta sui bambini uccisi in Ucraina dall’inizio del conflitto, «119 kids killed»: alcuni hanno portato in braccio dei fagottini, a rappresentare le piccole vittime. Al termine di ogni intervento la comunità ucraina ha scandito slogan patriottici e di sostegno all’esercito, «Gli eroi non muoiono», «Siamoci» (antico motto dei cosacchi). continua a leggere
Divampato nella serata di ieri, diverse ore per venirne a capo
(ANSA) – Salerno, 19 marzo 2022
Sono durate diverse ore le operazioni di spegnimento di un vasto incendio divampato nella serata di ieri nel deposito di un’azienda di Eboli (Salerno), la Consorzio Ionico Ortofrutticoli.
L’allarme è scattato poco prima delle 20 ed ha reso necessario l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Eboli, Agropoli, Giffoni Valle Piana, Salerno Centrale.
In via Bosco Seconda sono intervenute anche tre autobotti e dei mezzi speciali. Le fiamme, che hanno interessato pallets in legno e cassette in pvc, si sono propagate in poco tempo, coinvolgendo l’intera struttura. Non a caso si è reso necessario l’intervento anche di rinforzi provenienti da Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Napoli Centrale.
I vigili del fuoco hanno evacuato anche le abitazioni limitrofe in quanto investite da fumo e calore. continua a leggere
Trend Micro, nel 2021 oltre 60 mln virus malevoli intercettati
L’Italia nel 2021 è stato il quarto Paese al mondo e il primo in Europa più colpito dai malware, nell’anno precedente era settima nella classifica mondiale.
Sono i dati del rapporto ‘Navigating new frontiers‘ di Trend Micro Research.
A livello globale, spiega la società di sicurezza informatica, l’anno passato è stato caratterizzato da attacchi alle infrastrutture e ai sistemi per il lavoro da remoto, nel mirino in particolare i sistemi cloud configurati in maniera errata. Nel mondo, la società ha registrato un incremento del 42% delle minacce rispetto al 2020. Circa 70 miliardi sono arrivate via mail.
Riguardo l’Italia, il numero totale di malware intercettati nel 2021 è stato di oltre 60 milioni (62.371.693), nel 2020 erano stati oltre 22 milioni; 6.861 gli attacchi ricevuti dal nostro paese. Le minacce via e-mail che hanno colpito il nostro paese sono state 336.431.403, i siti maligni ospitati in Italia e bloccati sono stati 269.383; mentre il numero di app maligne scaricate è stato di 51.103, infine i malware unici di online banking intercettati sono stati 3.478 Anche riguardo i ransomware, quei virus che bloccano i dispositivi e viene chiesto un riscatto alle vittime per sbloccarli, l’Italia è quarta in Europa preceduta da Germania, Francia e Gran Bretagna. A livello mondiale è dodicesima.
Secondo Trend Micro, le offerte di ‘ransomware-as-a-service‘, un modello di business utilizzato dai cybercriminali che affittano virus malevoli, “hanno aperto il mercato ai malintenzionati con conoscenze tecniche limitate e hanno anche dato origine a maggior specializzazioni, come i broker esperti negli accessi, che sono diventati un tassello fondamentale dell’underground criminale. L’anno scorso i settori più attaccati sono stati pubblica amministrazione, banche e sanità“.
C’è la bozza dell’annunciato provvedimento che mette al bando tecnologie di cyber security in tutti gli enti pubblici italiani, dai Comuni alle scuole alla Sanità. Ecco i dettagli
Il Governo sta per approvare il decreto che mette al bando tutti i prodotti e i servizi di sicurezza informatica russi – non solo Kaspersky, quindi – da tutte le pubbliche amministrazioni italiane. Come Comuni, Regioni, ministeri, enti sanitari e scuole. Il decreto era stato annunciatodal Governo nei giorni scorsi proprio per il caso Kaspersky; oggi è trapelata una bozza, che ItalianTech ha potuto leggere.
Il decreto contro software e prodotti cyber security russi – Tutti gli enti pubblici italiani sono quindi obbligati a “diversificare” se hanno prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica. Insomma devono sostituirli con altri. Si chiede in particolare alle stazioni appaltanti della PA di provvedere all’acquisto di alternative. Il decreto richiama quanto indicava in settimana dall’Agenzia della cyber security nazionale, che consigliava, anche ai privati non solo alle aziende che hanno tecnologia russa di fare una “analisi del rischio” urgente e di diversificare. Il decreto specifica, prendendole da quanto indicato dall’Agenzia, le categorie di prodotti e servizi da sostituire. continua a leggere
sicurezza dei dispositivi (endpoint security), compresi antivirus, antimalware ed Endpoint detection and Response (in sigla, Edr);
Web application firewall (Waf);
protezione della posta elettronica;
protezione dei servizi cloud;
servizi di sicurezza gestiti (Managed security service).
Dopo l’esclusione della Fifa, Mosca si era rivolta al Tribunale arbitrale dello Sport, che non ha accolto le richieste come già era successo martedì con l’Uefa
La Russia resta fuori dagli spareggi di qualificazione al Mondiale 2022. Il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) ha infatti respinto la richiesta della Federcalcio russa di sospendere le sanzioni decise dalla Fifa, che ha annullato la partecipazione della Russia dai playoff di fine marzo: il 24 marzo era in programma la sfida con la Polonia, la vincente avrebbe incontrato la vincente tra Svezia e Repubblica Ceca.
LA RICHIESTA – La federcalcio russa aveva chiesto che la decisione dell’organo di governo della Fifa fosse congelata fino a una decisione completa del Tas sul suo ricorso contro la sospensione della Fifa sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Il Tas ha dichiarato: “La decisione impugnata rimane in vigore e tutte le squadre e i club russi continuano a essere sospesi dalla partecipazione alle competizioni Fifa”. continua a leggere
Sorteggi Champions League: Chelsea-Real e City-Atletico nei quarti. Bayern e Liverpool più fortunate
CHAMPIONS, IL CALENDARIO DEI QUARTI
I match di andata si giocheranno il 5-6 aprile, mentre il ritorno è fissato per il 12-13. Le semifinali, invece, il 26-27 aprile e il ritorno il 3-4 maggio. La finale si giocherà a Parigi il 28 maggio, al posto della sede di San Pietroburgo come già annunciato dalla Uefa. continua a leggere
CHAMPIONS, COMPLETO IL QUADRO DEI QUARTI
Andata: 5-6 aprile – Ritorno: 12-13aprile
Chelsea – Real Madrid Manchester City – Atletico Madrid Villarreal – Bayern Monaco Benfica – Liverpool
CHAMPIONS, IL TABELLONE DELLE SEMIFINALI
Andata: 26-27 aprile – Ritorno: 3-4 maggio
Vincente di Manchester City-Atletico Madrid – Vincente di Chelsea-Real Madrid
Vincente di Villarreal-Bayern Monaco – Vincente di Benfica-Liverpool
Il c.t. per la sfida con la Macedonia del Nord del 24 a Palermo non ha inserito nel gruppo l’attaccante dell’Adanaspor. Fuori anche il rossonero Romagnoli, debutta Luiz Felipe
Il c.t. Roberto Mancini ha diramato la lista dei 33 convocati per i playoff mondiali. Non c’è Mario Balotelli. Debutto per il laziale Luiz Felipe e per il cagliaritano Joao Pedro. Fuori anche il rossonero Romagnoli. Gli Azzurri sfideranno a Palermo la Macedonia del Nord giovedì 24. In caso di vittoria, finale in trasferta contro la vincente di Portogallo-Turchia il 29. I giocatori raggiungeranno Coverciano con arrivo scaglionato al termine dei rispettivi impegni di campionato. continua a leggere
Il centrocampista bianconero, in accordo con l’autorità sanitaria locale, “è già stato posto in isolamento”. Un problema per Allegri ma anche per il ct azzurro Mancini in vista degli spareggi per il Mondiale
Manuel Locatelli
Manuel Locatelli è positivo al Covid-19. Il calciatore, in accordo con l’autorità sanitaria locale, “è già stato posto in isolamento” fa sapere la Juventus. Un problema in più per Massimiliano Allegri, chiamato domenica contro la Salernitana a riscattare la delusione dell’eliminazione dalla Champions League, ma anche per l’Italia del ct Mancini in vista degli spareggi per le qualificazioni Mondiali della prossima settimana.
Via il certificato verde dal primo maggio. Ecco la road map per allentare le misure da aprile: fine delle quarantene da contatto, niente Dad nelle scuole e l’isolamento è previsto solo per i contagiati
Riaperture, conferenza stampa di Draghi e Speranza – La Repubblica
Dal primo maggio addio al Green pass e alle mascherine nei luoghi chiusi. Fine della sospensione dal lavoro per mancata vaccinazione, tranne che per i lavoratori degli ospedali e delle Rsa, anche se fino al 15 giugno anche i docenti e le forze dell’ordine resteranno sottoposti a obbligo vaccinale, pena una multa da 100 euro. Nelle aziende, basterà il green pass base fino al 30 aprile. Fine delle quarantene da contatto – via la Dad nelle scuole – e isolamento solo per i contagiati. Archiviato il sistema delle colorazioni delle Regioni. Queste le principali misure del decreto Covid sulle riaperture approvato all’unanimità dal Cdm. Ecco i punti salienti illustrati in conferenza stampa dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Verso il superamento del Green Pass – Si va verso un superamento del Green Pass dal primo aprile nella grandissima parte dei luoghi all’aperto e dal primo maggio anche nei luoghi al chiuso. Resterà vigente il certificato base fino al 30 aprile su: trasporti a lunga percorrenza, mense e catering, concorsi pubblici, corsi di formazione pubblici e privati, colloqui in presenza con detenuti e internati, partecipazione del pubblico agli eventi sportivi che si svolgono all’aperto. Resterà invece il Green Pass rafforzato fino al 30 di aprile “nei servizi di ristorazione al banco al tavolo al chiuso, piscine, palestre e centri benessere. Convegni e congressi, centri culturali, centri ricreativi, feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, sale a gioco e scommesse. Una disciplina che con gradualità ci porterà il primo maggio al superamento del Green pass“.
Mascherine al chiuso fino al 30 aprile – Resta l’obbligo di mascherine al chiuso fino al 30 aprile. Poi il governo valuterà come sempre in base alla curva dell’andamento epidemiologico. In questo momento per i luoghi di lavoro, quindi, la mascherina resta prevista.
Eliminate le quarantene da contatto – Si superano le quarantene per contatto. Erano già state superate per la popolazione vaccinata, ora saranno superate per tutti. “Resterà in isolamento solo chi è positivo al virus, questa scelta avrà un impatto significativo soprattutto nelle scuole dove la percentuale di persone vaccinate è più bassa“. Dal 1 aprile andrà a casa soltanto chi è positivo. Tutti gli altri potranno tranquillamente restare in classe e seguire le lezioni.
Via la sospensione dal lavoro per mancata vaccinazione – La sospensione dal lavoro per mancata vaccinazione non avverrà più. Chi ha più di 50 anni non dovrà più avere il green pass rafforzato ma quello base.
Niente più sistema delle colorazioni – Superato definitivamente il sistema colori. Si continuerà il monitoraggio che resta essenziale ma non sarà più connesso alle ordinanze. Non ci saranno più le ordinanze del venerdì.
L’obbligo vaccinale valido solo per alcune categorie – L’obbligo vaccinale resterà vigente solo per alcune categorie particolarmente esposte come il personale sanitario, nelle Rsa, nelle strutture sanitarie, i lavoratori della scuola, della sicurezza e delle forze dell’ordine.
Lascia il commissario Figliuolo – Le funzioni esercitate dal Commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, saranno ora in capo ad una unità per il completamento della campagna di vaccinazione e per il contrasto della pandemia, in una fase di transizione che ci accompagnerà fino al 31 dicembre in cui poi in via ordinaria tutte queste funzioni andranno al ministero della Salute.
No alla quarta dose per tutti – Al momento non ci sono evidenze scientifiche che portino a dire “quarta dose per tutti“. “Siamo partiti con la somministrazione per gli immunocompromessi e in queste ore stiamo ipotizzando la quarta dose anche per le fasce di età più avanzate, anche se questo tema va ancora valutato“.