Serie A, 7 club chiedono le dimissioni di Dal Pino


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/04/15/news/lega_serie_a_dal_pino_dimissioni_7_club-296554104/

Un atto di sfiducia per la gestione della trattativa con i fondi e sui diritti tv. Ma il presidente resta al suo posto: per detronizzarlo in Lega servono 14 voti


Sette club di Serie  A hanno chiesto formalmente le dimissioni del presidente di Lega Paolo Dal Pino. Come rivelato dal Sole 24 ore, le società scontente sono Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona: si sono rivolte allo studio legale Chiomenti e hanno inviato due lettere: una per chiedere un passo indietro a Dal Pino, l’altra – quella dello studio legale – per muovere una serie di rilievi sulla  sua gestione. Le lamentele riguardano le mosse di Dal Pino nella gestione dei fondi e i ritardi nell’assegnazione dei diritti tv: un pacchetto (quello per le tre partite in co-esclusiva) risulta ancora da assegnare, dopo che l’offerta di Sky è stata ritenuta troppo bassa. 

Ma le sette società hanno anche inviato una seconda lettera, firmata da loro, più sintetica, sempre all’indirizzo di Dal Pino.  L’intento, dichiarato, è quello di “rilevare, a seguito delle diverse contestazioni da noi sollevate in merito al suo operato, in qualità di presidente della Lega Serie A, che tutto ciò ha comportato la nostra ferma e improrogabile necessità di manifestarle anche la nostra irrevocabile sfiducia in relazione alla carica da lei rivestita e alla conduzione della gestione della Lega cui apparteniamo e che riteniamo rappresentare, a diverso titolo, in modo significativo. Auspichiamo quindi che tutto quanto sopra venga da lei valutato al fine di trarne le doverose conseguenze affinché la Lega possa proseguire con diversa guida”.

Insomma, una vera dichiarazione di sfiducia. Ma il regolamento della Lega è chiarissimo: per poter portare ai voti una richiesta di sfiducia servono 8 voti. Quindi, ad oggi, al gruppo ne manca uno. Per poi passare in Assemblea – dove partecipano tutti e 20 i club – servono 14 voti. Insomma, le “sette sorelle” hanno bisogno di trovare altre sette società che votino la sfiducia a Dal Pino. Eletto, è bene ricordarlo, non più tardi di 3 mesi fa con 14 voti a favore e 6 nulli.

Nonostante le notizie filtrate in mattinata, però, Dal Pino stesso smentisce che possa rassegnare le dimissioni. Insomma, la partita è appena iniziata. E dopo la frattura sulla guerra per l’ingresso dei fondi e per l’assegnazione dei diritti tv, si annuncia un nuovo fronte tra i vertici del calcio italiano. 

Ciclismo: frattura al polso per Nibali, Giro a rischio


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/altrisport/2021/04/14/ciclismo-frattura-al-polso-per-nibali-giro-a-rischio_74110137-df27-4c25-b06f-625b16ab633c.html

Il corridore siciliano è caduto a Lugano durante un allenamento

Frattura del polso e Giro a rischio per Vincenzo Nibali. Il ciclista azzurro ha riportato la frattura del radio destro dopo la caduta di questa mattina, durante un allenamento nel Canton Ticino, nei pressi di Lugano, dove vive con la famiglia.

Vincenzo Nibali

Il 36enne siciliano della Trek era tornato l’altro ieri a casa dal ritiro in altura, concluso sul Teide. Avrebbe dovuto partecipare al Tour of the Alps (19-23 aprile), alla Liegi-Bastogne-Liegi e successivamente al Giro d’Italia. Nibali, dopo la caduta, ha accusato un dolore al polso destro, e gli accertamenti all’ospedale a Lugano hanno diagnosticato la frattura. Adesso dovrà essere operato.

Covid: Real Madrid, positivo Ramos


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2021/04/13/covid-real-madrid-positivo-ramos_30191ab2-b3d1-4ec3-bf7f-6b7a95ca042c.html

Sergio Ramos García (Camas, 30 marzo 1986) è un calciatore spagnolo, difensore del Real Madrid e della nazionale spagnola, delle quali è capitano.

Infortunio al polpaccio e ora anche contagio da coronavirus: sono giorni difficili per Sergio Ramos, capitano del Real Madrid. Il 35enne difensore dei blancos era a riposo e quindi out per la partita dei quarti di finale Champions contro il Liverpool, oggi il club ha fatto sapere che Ramos ha pure preso il covid Ramos è il secondo caso di coronavirus rilevato nel Real Madrid in una settimana, dopo che Raphaël Varane è risultato positivo martedì scorso.

Il francese non ha ancora ricevuto il via libera per ritrovare i compagni.
Il giocatore sta attraversando una delle stagioni più difficili della sua carriera: è già stato operato al menisco interno del ginocchio sinistro a inizio febbraio, è rientrato in squadra a metà marzo, prima di saltare l’ultima partita della Liga contro il Celta Vigo il 20 marzo, dopo un colpo allo stinco sinistro. Ora anche il covid.

Sabrina Ferilli chiama l’operaio licenziato da ArcelorMittal: “Pago io le spese del ricorso”


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La telefonata dell’attrice protagonista della fiction ‘Svegliati amore mio’ al dipendente cacciato per aver condiviso un post che ne consigliava la visione, legandola al dramma dell’incuinamento a Taranto: “Piena solidarietà”. Il 45enne Riccardo Cristello ha rifiutato l’offerta ma ringraziato moltissimo Ferilli per il supporto, che si aggiunge a quello dei registi Tognazzi e Izzo


Sabrina Ferilli
 ha telefonato a Riccardo Cristello per esprimere la propria solidarietà e offrirgli il supporto per le spese legali nel ricorso contro il licenziamento di Arcelor Mittal, assieme al pagamento di uno stipendio. L’attrice protagonista di ‘Svegliati amore mio‘, la fiction Mediaset al centro del messaggio condiviso dall’impiegato dell’acciaieria ex Ilva sulla propria bacheca Facebook che gli è costato il posto di lavoro, ha voluto così compiere un passo concreto in favore del lavoratore cacciato dopo 21 anni dalla fabbrica proprio a causa di quel post.

Cristello ha rifiutato l’offerta spiegando che le spese legali sono comunque pagate dal sindacato Usb ma ha ringraziato l’attrice per la piena solidarietà espressa anche grazie alla propria notorietà. Il lavoratore ex Ilva aveva subito prima un provvedimento di sospensione da parte della dirigenza della multinazionale che gestisce il siderurgico di Taranto, poi il licenziamento per giusta causa.

L’azienda ha ritenuto denigratori, offensivi e minacciosi i contenuti di quel messaggio. Copiato e incollato sul suo profilo social chiuso, invitava a vedere la miniserie che racconta la lotta di una mamma, interpretata da Ferilli, che denuncia l’inquinamento di una fabbrica siderurgica ritenendola responsabile della leucemia di sua figlia. Non c’è alcun riferimento alle vicende di Taranto. Ma si lega la narrazione della fiction diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo alle vicende della città pugliese. L’acciaieria della fantomatica città del Sud è Ghisal, che “altro non è – è scritto – che lo stabilimento siderurgico di Taranto”. Di qui l’invito a vedere l’opera perché “non mi meraviglio che interessi forti si siano mossi per occultare l’ennesima che colpisce i bambini della nostra città” e ancora “lo trovo vergognoso”.

Operaio Arcelor Mittal licenziato dopo il post, in fabbrica scattano gli scioperi. Il ministro Orlando: “Il caso non è chiuso

Parole che hanno decretato il licenziamento sul quale è intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha chiesto nuovamente spiegazioni all’ad di Mittal, Lucia Morselli. L’invio del provvedimento di licenziamento è stato ritenuto insufficiente da parte del ministro che ha dichiarato: “Non è finita qui”. Anche i registi della fiction Ricky Tognazzi e Simona Izzo si sono offerti per supportare il lavoratore che mercoledì 14 aprile partecipa al presidio permanente davanti alla direzione Mittal organizzato dal sindacato Usb.

Tav: scontri in Val Susa per lavori nuovo autoporto


articolo: https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2021/04/13/tav-scontri-in-val-susa-per-lavori-nuovo-autoporto_ce9994f7-6e27-4b64-9657-6209a785a75e.html

Tensioni nella notte in Val Susa tra No Tav e forze dell’ordine, a San Didero per l’avvio dei lavori di costruzione del nuovo autoporto dell’autostrada A32 Torino – Bardonecchia. Pietre e petardi sono stati lanciati contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni, dai manifestanti accorsi per il timore che volessero sgomberare il presidio No Tav.

Ci sarebbero alcuni feriti tra forze dell’ordine e operai, ma anche i No Tav riferiscono di feriti tra i manifestanti che si oppongono alla Torino-Lione. Gli scontri sono durati un paio d’ore, fino alle 3, ed hanno richiamato in Valle anche i militanti dei centri sociali da Torino.

Almeno un centinaio i manifestanti che hanno raggiunto San Didero per tentare di impedire l’arrivo degli operai e dei mezzi da cantiere, anche con barricate a cui hanno dato fuoco per non far avanzare le forze dell’ordine.

Senza nessuna vergogna, con l’Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene l’avanzamento di quest’opera scellerata ed ecocida“, si legge su Notav.info, il sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla Torino-Lione. La Digos della Questura di Torino indaga su quanto accaduto, mentre i No Tav si sono dati appuntamento alle 8.30 alla stazione di Bruzolo e a Borgone.

Una foto tratta dal sito dei NoTav mostra le tensioni nella notte in Val Susa tra No Tav e forze dell’ordine, a San Didero per l’avvio dei lavori di costruzione del nuovo autoporto dell’autostrada A32 Torino – Bardonecchia, 13 aprile 2021. ANSA/NOTAV.INFO EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Usa: sparatoria in un liceo del Tennessee, diversi feriti e un arresto


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Colpito anche un agente, addetto alla sicurezza della scuola

Una sparatoria alla Austin East High School di Knoxville, in Tennessee, avrebbe provocato diversi feriti in un liceo. Lo riportano diversi media americani. Cessato allarme nel liceo.

Secondo i media locali una persona sarebbe stata arrestata. Un poliziotto è rimasto ferito: è l’agente addetto alla sicurezza della scuola.

 Le autorità locali hanno affermato che l’edificio della scuola, la Austin East Magnet High School, è stato messo in sicurezza e gli studenti non coinvolti nell’incidente sono stati radunati vicino al campo sportivo per essere evacuati. L’istituto è comunque in lockdown e la polizia ha invitato la popolazione ad evitare l’area. Non si conoscono al momento le condizioni delle persone rimaste colpite.

Juventus, Bonucci guarito dal Covid: può tornare ad allenarsi


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Il difensore bianconero si era contagiato durante la trasferta della nazionale. Nella squadra di Pirlo l’ultimo ancora positivo è quindi Bernardeschi, anche lui reduce dal cluster azzurro


TORINO. È finito oggi, con il doppio tampone negativo, l’incubo Covid per Leonardo Bonucci, risultato positivo in seguito al focolaio scoppiato nel ritiro della Nazionale. Il calciatore della Juventus, positivo il 1 aprile dopo il rientro in Italia, “ha effettuato, come da protocollo, 2 controlli con test molecolare (tampone) per Covid-19 con esito negativo. Il giocatore pertanto è guarito e non più sottoposto al regime di isolamento si unirà alla squadra domani pomeriggio”.

Nel prossimo match di campionato, in programma domenica a Bergamo contro l’Atalanta, Pirlo potrà quindi contare sul difensore ex Bari e Milan. Un’altra ottima notizia per l’allenatore bianconero, che dopo aver recuperato Demiral può nuovamente contare su tutti e quattro i centrali. L’ultimo calciatore della Juventus ancora positivo è Federico Bernardeschi, contagiato anche lui nel ritiro della Nazionale: bisognerà attendere però il 16 aprile per testare la negatività al tampone visto che la positività è stata annunciata il 6 aprile dopo il derby con il Torino.

I club di serie A scrivono a Dazn: “Il blackout non si ripeta”


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/04/12/news/lettera_club_serie_a_dazn-296073516/

Nella lettera l’organo che rappresenta i 20 club del massimo campionato chiede spiegazioni al broadcaster dopo i problemi che hanno impedito la visione di Inter-Cagliari e Verona-Lazio


Dopo il blackout di tre ore che ha impedito ai tifosi la visione di Inter-Cagliari e Verona Lazio, l’amministratore delegato della Lega di Serie A scrive a Dazn. Nella lettera, firmata da Luigi De Siervo e rivolta alla manager Veronica Diquattro, l’organo che rappresenta i 20 club del massimo campionato chiede spiegazioni al broadcaster, che dalla prossima stagione potrà trasmettere in streaming tutte e 10 le partite di ogni giornata, di cui 7 in esclusiva.

Il disagio e i ritardi – Nella lettera, la Lega segnala “il grave disservizio riscontrato in data odierna” e chiede “immediate e dettagliate spiegazioni dell’accaduto“. E ancora: “Auspichiamo che il problema tecnico odierno (che, tra l’altro, non risulta essere stato risolto con tempistiche adeguate) non si ripeta eal fine di tutelare il prodotto della Serie A e i suoi tifosi – riteniamo improcrastinabile ricevere da voi rassicurazioni e garanzie circa gli accorgimenti tecnici da voi implementati per scongiurare che simili episodi di verifichino in futuro“.

La risposta di Dazn – La tv in streaming precisa che la sospensione del servizio sarebbe derivata “dal fallimento del servizio di autenticazione fornito da un nostro partner esterno“. Il partner in questione è la “Comcast Technology Solutions (CTS), che ha avuto un impatto su Dazn e su altri broadcaster europei“. In pratica, secondo Dazn, il black out sarebbe dipeso dall’inefficienza di una società del gruppo Comcast, proprietario fra l’altro di Sky, sconfitta proprio da Dazn nella gara per l’aggiudicazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2021/2024. Abbastanza per pensare a una ripicca? Assolutamente no: Cts è fornitore anche di Eurosport e Vivaplay, che in tutta Europa hanno avuto gli stessi disagi. Dazn annuncia ai tifosi che non hanno potuto vedere la partita “opportuni indennizzi, che saranno comunicati nei prossimi giorni“.

Ibrahimovic in un ristorante di Milano chiuso per zona rossa: “Era solo un incontro di lavoro”


articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/12/news/ibrahimovic_in_un_ristorante_di_milano_ancora_in_zona_rossa_la_polemica_sui_social-296144787/?ref=RHTP-BH-I293269148-P1-S8-F

L’attaccante del Milan fotografato nel ristorante Tano passami l’olio. Lo chef Simonato a Fanpage: “E’ venuto a trovarmi con altri amici”

Una vita a colori, sembrerebbe una bella cosa. Però in questo momento ai colori bisogna fare attenzione, per esempio destreggiandosi tra bianco-giallo-arancione-rosso e relative sfumature, e stando attenti a rispettare le regole imposte nelle zone contrassegnate da ognuna delle tinte. Per un calciatore poi è ancora più complicato, anche se si parla solo di giallo e rosso, e Zlatan Ibrahimovic ha fatto il pieno in ventiquattro ore, collezionando tre azioni da “rosso scuro“. Prima beccandosi un brutto rosso in campo, quello del cartellino sventolato dall’arbitro Maresca sabato a Parma e sul quale si sta ancora discutendo. Poi sfidando il rosso della zona in cui si trovava, cioè a Milano, domenica ancora in rosso, per entrare in un ristorante di via Petrarca, che a rigore (per restare in tema) doveva essere chiuso. Da fonti vicine al Milan arriva un breve commento su Ibrahimovic: “E’ stato un’ora a parlare di lavoro, ma non ha pranzato“.

Il locale in questione è Tano passami l’olio, ristorante dello chef stellato Tano Simonato. Ibra era in compagnia di altre persone, tra cui Ignazio Abate, ex della sua stessa squadra (ha giocato per dieci anni nel  Milan). I ristoranti in zona rossa non possono ammettere ospiti, si sa, quindi, prima infrazione. A maggior ragione, nessuno può consumare niente al tavolo, ma una foto – pubblicata dal sito Fanpage che ha dato la notizia – che ha fatto il giro della rete ritrae lui e almeno altre tre persone, tra cui lo stesso ristoratore, seduti a un tavolo, davanti a diversi ballon in cui si intravvedono fondi di vino rosso, ovviamente tutti senza mascherine, e siamo alla seconda infrazione. Qualcuno sostiene che si trattava non di un semplice brindisi, ma di un pranzo vero e proprio, iniziato alle 13,30 e protrattosi per circa un’ora e mezza, “che sarebbe costato 300 euro a persona“, sostiene sempre Fanpage; il che sarebbe la terza violazione delle regole, sia da parte sua che degli altri e in particolare del ristoratore, che non era autorizzato a servire niente ai tavoli.

Ma Simonato, già al centro di polemiche per la sua partecipazione nei mesi scorsi a manifestazioni negazioniste, smentisce il particolare del pranzo e si barrica dietro a un quasi-no comment: “Non rilascio dichiarazioni. L’unica cosa che dico è che Ibrahimovic è venuto qui domenica, assieme ad altri amici. Sono stati al tavolo a parlare di lavoro per i fatti loro per un’ora, un’ora e mezza, non ricordo bene, e a bere un po’ di vino. Io ero in cucina e stavo lavorando ma poi mi sono seduto con loro per una decina di minuti a parlare di Milan, capirà, non si può avere qui l’amico Ibra e non approfittarne per fare due chiacchiere“.

“Io ho battuto il Covid ma tu non sei Zlatan, non…

Il terzo rosso, forse ancora più clamoroso, deriva dal fatto che proprio il supercampione Ibra nell’autunno scorso era stato ingaggiato da Regione Lombardia, pare per volere del governatore Fontana in persona, come testimonial per la campagna anti-covid (da cui Zlatan era guarito). Dall’ultimo piano di Palazzo Lombardia, con lo skyline milanese sullo sfondo, aveva registrato uno spot in cui invitava a “usare la testa e rispettare le regole“; e raccomandava:”Distanziamento e mascherina sempre: vinciamo noi“. Ecco. La Regione, interpellata al riguardo, preferisce non commentare.

Azienda di Monza falsificava sterilizzazione presidi sanitari, controlli in tutta Italia dei Nas e del Ministero Salute


articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/12/news/nas_milano_monza_sterilizzazione_dispositivi_medici_cosmetici_raggi_beta_e_di_ossido_di_etilene-296046191/

I prodotti non igienizzati correttamente aghi, cannule, garze, strumenti, impianti destinati a diagnosi e prevenzione, controllo, terapia, interventi di concepimento. Accertamenti per scongiurare qualsiasi rischio di infezioni.

Fingevano di sterilizzare dispositivi medici, cosmetici e altri materiali sanitari con raggi beta e ossido di etilene. In realtà falsificavano i documenti e rispedivano alle aziende il materiale non igienizzati.

I prodotti non sottoposti correttamente alla sterilizzazione da parte della società milanese rientrano nella categoria dei Dispositivi Medici (aghi, cannule, garze, strumenti, impianti destinati a diagnosi e prevenzione, controllo, terapia, interventi di concepimento), e dei dispositivi medici diagnostici in vitro impiegati per l’esame di laboratorio (quali reagenti, calibratori, materiali di controllo, strumenti, attrezzature), largamente utilizzati nelle strutture sanitarie e ospedali, sia privati che pubblici, su tutto il territorio nazionale.

I militari del Nas di Milano, di concerto con il Ministero della Salute, hanno avviato immediatamente le verifiche presso tutti gli Enti e società clienti dell’azienda per scongiurare qualsiasi rischio di infezioni a causa della mancata sterilizzazione, ma soprattutto allo scopo di porre in essere tutte le procedure atte ad identificare, richiamare e sterilizzare correttamente ogni singolo dispositivo medico in precedenza non correttamente trattato.

I Carabinieri del Nas di Milano hanno smascherato la pericolosa truffa per la sanità nazionale da una importante azienda nella provincia di Monza attiva nel settore da anni. L’ex titolare della società (deceduto all’inizio di quest’anno), con la complicità di tutti i responsabili del Reparto Qualità succedutesi dal 2016 ad oggi, risulta aver, per anni, falsificato i certificati relativi ai processi di sterilizzazione, al fine di ottenere maggiore lavoro rispetto alle proprie effettive capacità produttive, mettendo a disposizione dei propri clienti materiali che in realtà non venivano sterilizzati.

Le costanti manomissioni dei report di sterilizzazione e le relative falsificazioni dei certificati restituiti ai clienti, hanno trovato puntuale riscontro sia negli accertamenti dei militari del Nas sia in alcuni appunti scritti a mano dell’ex titolare della società, dove erano indicati i numeri dei lotti dei prodotti non sottoposti a sterilizzazione.

Le indagini hanno portato alla denuncia di 4 persone in stato di libertà (ex manager, responsabili del servizio qualità) alla procura della Repubblica di Monza: le accuse sono “concorso in falsità materiale commessa da privato”, comportamenti che comportavano gravi rischi per la salute pubblica derivanti dall’utilizzo di dispositivi medici non sicuri sia per gli operatori sanitari che per i pazienti.

Usa, la polizia uccide nero a Minneapolis: nuove proteste


articolo: https://www.repubblica.it/esteri/2021/04/12/news/minneapolis_polizia_uccide_nero_nuove_proteste-296059671/?ref=RHTP-BH-I296043158-P2-S1-T1

Nella città è in corso il processo per la morte di George Floyd, morto a 16 chilometri da quest’ultima uccisione

MINNEAPOLIS –  La polizia ha sparato ed ucciso Daunte Wright, un ventenne afroamericano, in un centro periferico della città, Brooklyn Center, a circa 16 chilometri da dove è morto George Floyd. L’episodio ha innescato nuove proteste contro le forze dell’ordine proprio mentre nella città è in corso il processo contro l’agente Derek Chauvin accusato dell’uccisione di Floyd lo scorso maggio.

Stando alla polizia di Brooklyn Center, la sparatoria è accaduta ieri pomeriggio prima delle 14 ora locale, quando un agente ha fermato un’auto per violazioni del codice della strada. Gli agenti hanno affermato che il conducente del veicolo stesse risalendo in macchina mentre il poliziotto tentava di arrestarlo. A quel punto uno dei poliziotti ha aperto il fuoco uccidendolo.

Ieri sera centinaia di manifestanti sono scesi in strada e hanno marciato fino alla sede del locale dipartimento di Polizia dove ad aspettarli c’erano agenti in assetto anti sommossa che hanno anche usato lacrimogeni contro la folla. Si sono verificati momenti di tensione e scontri fino a tarda serata. Molto negozi sono stati saccheggiati.

Rugby, è morto Massimo Cuttitta: 70 volte nazionale, stroncato dal Covid a 54 anni


articolo: https://www.repubblica.it/sport/rugby/2021/04/11/news/morto_cuttitta_gloria_azzurra-296021338/?ref=RHTP-BH-I293269148-P1-S2-T1

Gloria del rugby azzurro, in carriera aveva partitecipato alle edizioni dei campionati mondiali nel 1991 e nel 1995

Placcarlo sul campo è sempre stato un problema per gli avversari, con tutti quei chili di muscoli e una forza impressionante. Massimo Cuttitta detto “Maus”, uno dei rugbisti italiani più noti e rappresentativi, per 70 volte pilone della Nazionale tra il 1990 e il 2000, tra i grandi protagonisti di quella squadra azzurra che conquistò sul campo il diritto a partecipare al torneo delle Sei Nazioni, diverse presenze nei Barbarians, poi allenatore a livello internazionale: è morto a 54 anni, stroncato dal Covid. Da alcune settimane lottava contro la malattia, negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate.

Originario di Latina, gemello di Marcello, che giocava all’ala e con lui ha condiviso una lunga e fortunata carriera, Massimo Cuttitta era stato anche per anni allenatore della mischia della Scozia, contribuendo al rilancio della squadra britannica. Più recentemente era stato consulente tecnico di Romania, Canada e Portogallo. Aveva imparato a giocare a rugby in Sudafrica, dove i genitori si erano trasferiti per motivi di lavoro negli anni Sessanta: Pinetown, un sobborgo di Durban. La famiglia rientrò in Italia nel 1985, e i fratelli Cuttitta – ce n’era un terzo, il maggiore, Michele, che però ad un certo punto lasciò lo sport per dedicarsi agli studi di ingegneria – furono tesserati per l’Aquila. Il primo ad essere convocato in azzurro fu Marcello, poco dopo arrivo il tempo di “Maus”, pilone sinistro di grande energia e tecnica eccezionale: il primo a convocarlo fu il ct Bertrand Fourcade, esordì nel 1990 contro la Polonia. Nel frattempo si era già trasferito a Milano in una squadra dove rimase per 10 stagioni vincendo 4 scudetti e una Coppa Italia insieme a campioni come Dominguez, Campese, Vaccari, Properzi, Gomez.

Due partecipazioni ai Mondiali (1991 e 1995) sempre col fratello, la storica vittoria di Grénoble nel 1997 – quando l’Italia batté la Francia che aveva appena vinto il Cinque Nazioni -, nel 1998 andò a giocare a Londra negli Harlequins, quindi nel Calvisano. Tra i momenti più belli della sua carriera, naturalmente il meritatissimo esordio nel Sei Nazioni con la vittoria al Flaminio contro la Scozia nel 2000: un reparto da ricordare, con Moscardi e De Carli. Due settimane dopo scese in campo anche a Cardiff, poi a causa di un infortunio cedette il posto al giovane Perugini. Dalla stagione successiva, fu allenatore e giocatore: Bologna, Roma, Alghero, Brescia (il ritiro da atleta nel 2006), Edimburgo, quindi la Scozia. Una energia impressionante, lo sguardo di un uomo tranquillo. “Quando c’è stato da lottare, non mi sono mai tirato indietro: ho sempre dato tutto, in campo e nella vita”, ripeteva. Era un uomo di prima linea: si è battuto fino all’ultimo con coraggio, come sempre.

Distrutto da rogo ex scalo ferroviario a Pavia


articolo: https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2021/04/11/distrutto-da-rogo-ex-scalo-ferroviario-a-pavia_38aac3a4-dd94-4805-b5d8-0457b974bd6c.html

In fiamme capannone con coperture in eternit e materiale legnoso.

(ANSA) – Pavia, 11 aprile 2021 – Un incendio ha distrutto, questa notte, buona parte dei capannoni dell’ex scalo ferroviario di Pavia, in via Rismondo, nelle vicinanze della stazione e di numerose abitazioni. Le fiamme si sono sviluppare poco prima delle 2 per cause ancora in corso di accertamento.

Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato per tutta la notte per domare il rogo. L’intervento è ancora in corso.
Del caso di stanno interessando anche i tecnici di Ats Pavia, in quanto nei capannoni era presente materiale in eternit e, di conseguenza, andranno verificate anche eventuali conseguenze ambientali. Nessuna persona ha riportato conseguenze fisiche.
    (ANSA).

Covid, in Sardegna pranzo in hotel con politici e dirigenti regionali


articolo: https://www.repubblica.it/politica/2021/04/11/news/covid_sardegna_pranzo_politici_sardara_lega_m5s_polemiche-295957696/?ref=RHTP-VS-I287409039-P7-S6-T1

Covid, in Sardegna pranzo in hotel con politici e dirigenti regionali: è polemica. La Lega si dissocia, interrogazione M5S

L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale: 19 le persone sorprese ancora a tavola nonostante le limitazioni imposte dalla zona arancione. Si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro. Solinas: presto provvedimenti. Il comandante locale del Corpo forestale: “A quel buffet io c’ero

Un pranzo con almeno una ventina di persone è stato interrotto alcuni giorni fa in una struttura ricettiva termale di Sardara, nel sud Sardegna. Il blitz è stato condotto dai militari della Guardia di finanza della Tenenza di Sanluri che entrati nel ristorante dell’hotel hanno sorpreso numerose persone – secondo indiscrezioni addirittura una quarantina, tra cui esponenti politici locali e dirigenti regionali – mentre pranzavano. L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale: 19 le persone sorprese ancora a tavola nonostante le limitazioni imposte dalla zona arancione (da lunedì la regione passa in zona rossa). Si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro (l’hotel è regolarmente aperto ma non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni).

La Guardia di finanza ha avviato tutte le verifiche, per loro scatteranno le multe per aver violato le norme entrate in vigore per frenare la diffusione, analoga multa è scattata per il titolare della struttura.

La polemica politica – Sul caso monta la polemica politica. Non ci sono conferme su chi avrebbe partecipato al banchetto, in tanti negano, ma sia i 5 Stelle che i Progressisti hanno preso posizione criticando quanto successo. “Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno“, attacca il gruppo dei Progressisti che presenterà un’interrogazione e “pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio venga chiarito ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa“.

Anche la consigliera regionale del M5S Desirè Manca, appreso dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio per chiedere al presidente Solinasse sia a conoscenza della ragione del pranzo, i nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni“. La Lega, partito di maggioranza, prende le distanze: “In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio“, afferma il capogruppo Dario Giagoni.

Il “pugno duro” del governatore – Secondo fonti vicine alla presidenza, il governatore Christian Solinas esprime sconcerto e disappunto per una vicenda che – viene detto – si è consumata a sua totale insaputa e resa ancora più grave perché avvenuta in un momento di grande sofferenza per i cittadini sardi, costretti a sacrifici e limitazioni a causa della pandemia. Secondo le stesse fonti, il presidente dela Regione giudica inaccettabile l’accaduto e sarebbe in attesa di conoscere ufficialmente le ragioni di questo incontro e i nomi dei partecipanti per adottare i provvedimenti di sua competenza. Al momento, secondo quanto si apprende, nessuno dei commensali avrebbe comunicato la propria partecipazione al governatore. Inoltre le stesse fonti fanno sapere che Solinas reputa inconciliabile la permanenza in qualunque ruolo o incarico regionale di chi abbia violato le norme di contenimento della pandemia sulle quali i pubblici ufficiali o coloro che sono incaricati di pubblico servizio devono per primi dare il buon esempio.

Il comandante del Corpo Forestale: “Sì, c’ero” – Non nega di essere stato presente Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Forestale, come racconta all’Unione Sarda. “Ero lì per lavoro, non sono uno di quelli che sono scappati, ero presente e mi sono qualficato, dando l’autocertificazione alla Finanza. Ero lì per lavoro, questo ho dichiarato perché questo era“. Casula dice a proposito del buffet: “Ho visto che c’era qualcuno che mangiava, ma io mi sono allontanato e mi sono collegato da un’altra sala ad una conferenza formativa tra dirigenti regionali. Non ho nulla da nascondere, la mia presenza era dettata dal fatto che c’è una richiesta di verifica di un possibile progetto di ampliamento della struttura, quindi c’erano da verificare eventuali vincoli alla luce delle norme di nostra competenza. È stata una sorta di consulenza“.

Dazn non funziona, Inter-Cagliari non si vede: si scatenano le ire dei tifosi


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/04/11/news/inter-cagliari_la_app_di_dazn_non_funziona_si_scatenano_le_ire_dei_tifosi-295959766/?ref=RHTP-BS-I295875758-P1-S3-T1

Tanti utenti si sono lamentati del fatto di non riuscire a vedere il match in streaming. E solo una parte è riuscito ad ovviare al problema grazie alla trasmissione su Sky.

Problemi tecnici nell’avviare la app di Dazn all’inizio di Inter-Cagliari hanno scatenato le polemiche dei tifosi che vedono riaddensarsi nere nubi all’orizzonte in vista, soprattutto, della prossima stagione in cui 7 gare su 10 a giornata del campionato di serie A saranno trasmesse in esclusiva, fino al 2024, sulla piattaforma che opera in streaming. “Tutto il nostro team sta lavorando per risolvere il problema” spiegano da Dazn. Sta di fatto che da app è stato impossibile per tifosi e appassionati vedere Inter-Cagliari.

Tante segnalazioni su twitter – Su twitter tanti utenti hanno imprecato per il malfunzionamento, ringraziando il fatto di aver potuto, almeno, ovviare al problema grazie alla trasmissione sul satellite su Sky. Un inconveniente che sicuramente riapre alcuni punti interrogativi sul futuro visto che l’emittente britannica per ora intende puntare sullo streaming completando la copertura, esclusivamente nelle zone dove il segnale internet è più debole, usando alcune frequenze del digitale terrestre grazie a un accordo con il multiplex di proprietà dei network di Urbano Cairo.

Emilio Fede è ricoverato al San Raffaele


articolo: https://www.corriere.it/cronache/21_aprile_10/emilio-fede-ricoverato-gravi-condizioni-san-raffaele-fd30fcde-9a0a-11eb-b5ec-e2a937afbc0d.shtml?fbclid=IwAR1Vi605LAmULkaQAFd0VtPyrqf-nLT0DEGW53tJeKyFk3elf3uUIjxRQbU

L’ex direttore del Tg4, età: 89 anni, era stato ricoverato lo scorso novembre al Covid residence di Ponticelli, una struttura dell’Asl di Napoli. Oggi la notizia della caduta

Emilio Fede

Il giornalista Emilio Fede è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. L’ex direttore del Tg4, che compirà 90 anni a giugno, era stato ricoverato lo scorso novembre al Covid residence di Ponticelli, una struttura dell’Asl di Napoli per le persone contagiate con sintomi non gravi.

«Una rovinosa scivolata» «Il Covid non c’entra niente, sono in un letto al San Raffaele di Milano per una caduta, una rovinosa scivolata, e sono curato dagli amici. L’ho vista brutta, sono in piedi per miracolo» ha detto Fede all’Adnkronos. «Non sono in gravi condizioni, è stata però un’esperienza drammatica», ha aggiunto. All’Agi ha detto: «Vediamo come ce la caviamo, devo rimanere qui ancora un po’ per ordine dei medici».

Conferenza stampa del 9 aprile sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale COVID-19.


Conferenza stampa del 9 aprile sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale COVID-19.

Vaccini, ordinanza di Figliuolo: priorità agli over 80 e ai fragili

articolo: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/04/09/covid-la-conferenza-stampa-iss_d7f4da7f-b494-4635-a4d0-87f25067726f.html

Firmata una nuova ordinanza del commissario straordinario Francesco Figliuoloper i vaccini priorità agli over 80 e alle persone fragili. Il provvedimento, coordinato con il ministero della Salute, recepisce quanto indicato dal premier Mario Draghi ieri in conferenza stampa.

Le categorie di priorità indicate dal ministero della Salute permangono ma vengono temperate con il criterio dell’età. Chi ha già iniziato il ciclo vaccinale lo terminerà. L’ordinanza, si legge nel testo, risponde all’esigenza “di dover procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus SARS-CoV-2″. In linea con il Piano nazionale del ministero della Salute approvato con decreto del 12 marzo 2021, la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorità: persone di età superiore agli 80 anni; persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle Raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari; persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (l’ex AstraZeneca). Parallelamente a queste categorie, si legge, “è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private. A seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato. Le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino“.

La curva epidemica in Italia è finalmente in decrescita: l’indice di trasmissibilità è sceso sotto 1 toccando il valore di 0,92 ed anche l’incidenza dei casi di Covid-19 si è abbassata, ma si tratta di un’inversione di tendenza molto lenta. La situazione generale resta cioè ancora complessa, con le terapie intensive ed i reparti ospedalieri sempre in sovraccarico, ed il numero dei decessi si mantiene troppo alto. Oggi si segnalano 718 morti ma sul conteggio pesa un aggiustamento dei dati da parte della Sicilia per un totale di 258 decessi. Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia fotografa quindi, come ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla consueta conferenza stampa al ministero della Salute, una situazione che vede l’Italia posizionarsi meglio dei vicini europei anche se siamo ancora molto lontani da un quadro di ‘scampato pericolo’. La curva in Italia, ha spiegato Brusaferro, “ha raggiunto un plateau mentre negli altri Paesi c’è una ricrescita. C’è in Italia, cioè, una decrescita lenta e la maggioranza delle regioni ha numeri in calo per l’incidenza, tuttavia ve ne sono ancora alcune in crescita“. Il raggiungimento del plateau, ha chiarito, “è una buona notizia ma comunque va detto che parliamo sempre di migliaia di ricoverati, quindi è un plateau su numeri alti. La notizia buona, però, è che i numeri non stanno crescendo“. L’inversione di tendenza è segnalata innanzitutto dall’Rt nazionale a 0,92, contro lo 0,98 della scorsa settimana (anche se in 8 Regioni è ancora attualmente sopra l’1), e dall’incidenza pari a 185 casi su 100mila abitanti rispetto ai 232 precedenti, come evidenzia l’ultimo monitoraggio. Ma il dato negativo è la quota sempre troppo alta di morti, dal momento che questo è l’ultimo parametro che vedrà un decremento: “Oggi vediamo 18.938 nuovi positivi e decessi ancora elevati. In realtà però il dato delle morti non è 718 ma 460. Si tratta infatti di un aggiustamento perchè la Sicilia ha caricato dati antecedenti pari a 258 decessi. I decessi sono quindi 460, che resta comunque un numero ancora elevato“, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in conferenza stampa. Secondo il bollettino quotidiano, inoltre, sale al 5,2% il tasso di positività (ieri era al 4,7%). Ad ogni modo, ha precisato Brusaferro, “in generale prima si muove Rt, poi incidenza e ricoveri e per ultimi si muovono i dati sulla mortalità. Quindi ci attendiamo che inizino a decrescere anche i decessi”. A preoccupare, principalmente, è sempre la tenuta dei servizi ospedalieri. Nonostante una leggera diminuzione dei ricoveri giornalieri, infatti, la pressione resta alta ed i servizi sono sotto stress. Attualmente sono 3.603 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid, 60 in meno rispetto a ieri, mentre nei reparti ordinari sono ricoverate 28.146 persone, con un calo di 705 unità. Ma rimane alto il numero di Regioni e di province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica (15 contro le 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica del 30% e pari al momento al 41%, mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 44% (sopra la soglia di allarme fissata al 40%). Insomma, ha concluso il presidente dell’Iss, il quadro è ancora “complicato ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l’incidenza comunque troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti virali, che sono a maggiore trasmissibilità, richiedono al momento l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio“.

Colori delle Regioni: Sardegna, Campania, Puglia e Valle d’Aosta in rosso. Rt a 0,92


articolo: Colori Regioni, prevale la zona arancione. Sardegna in zona rossa – la Repubblica

Oggi la Cabina di regia. Minori restrizioni per Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli. In arancione la Calabria. Scendono incidenza (185) e fattore di replicazione

Scende l’Rt medio nazionale, che arriva a 0,92 (era a 0,96 venerdì scorso), e scende l’incidenza settimanale per 100mila abitanti (185), complice anche il calo dei tamponi di Pasqua. Oggi la Cabina di regia di Istituto superiore di sanità e ministero alla Salute sancisce la riduzione delle restrizioni in alcune delle Regioni più grandi del Paese.

In rosso, a causa dell’incidenza superiore a 250 casi per 100mila abitanti, resteranno Valle d’Aosta (415) e Puglia (257). Anche la Campania sarà nello scenario con più restrizioni ma a causa dell’Rt, che la settimana scorsa era superiore a 1,25. Lo stesso paramentro manda in rosso la Sardegna, fino a nemmeno troppo tempo fa addirittura in zona bianca.

Alla fine di una settimana, con i dati che si calcolano dal venerdì al giovedì, durante la quale c’è stato un crollo di tamponi e quindi anche di casi in coincidenza con le feste di Pasqua, tante grandi Regioni che avevano i dati dell’incidenza da rosso scendono sotto la soglia dei 250 e quindi da lunedì 12 aprile passeranno in arancione. Si tratta di Piemonte (238), Toscana (230), Emilia-Romagna (207), Friuli (187), Lombardia (183). Beneficeranno della regola secondo la quale, per una dimenticanza nella stesura delle norme, basta un solo monitoraggio con dati di incidenza inferiori a 250 per lasciare la zona rossa ed entrare in quella arancione quando. Se invece il colore più restrittivo è determinato dall’Rt e dal rischio di settimane ce ne vogliono due.

Tutte le altre Regioni dovrebbero restrare in arancione, salvo che la Cabina di regia non rilevi degli aumenti dell’Rt (esclusi comunque ieri dal Lazio e dal Veneto).

Diminuiscono nuovi casi non associati a catene di trasmissione – “In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (46.302 Vs 49.186 La settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34,9% vs 34,4% la scorsa settimana). È, invece, in diminuzione il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (39,6% vs 41,5%). Infine, il 25,5% è stato diagnosticato attraverso attività di screening“. Lo si legge nella bozza dell’ultimo monitoraggio della cabina di regia Iss.

Evitare contatti al di fuori della famiglia – “È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi– prosegue il report- e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine“. Si ribadisce infine la necessità di “rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”, conclude l’Iss.

Otto regioni con Rt sopra 1. Il più alto in Sardegna – Sono otto le regioni con Rt puntuale sopra 1. La Sardegna registra il valore più alto 1.54, seguita da Valle d’Aosta (1.39) e Sicilia (1.22). Le tre regioni più virtuose sono Friuli Venezia Giulia a 0.79, Emilia Romagna e Molise (entrambe a 0.81). Sono i dati contentuti nella bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 7 aprile 2021 e relativi alla settimana 29/3/2021-4/4/2021. Ecco di seguito la tabella con gli Rt puntuali delle Regioni. Abruzzo 0.89;  Basilicata 1.15;  Calabria 0.93;  Campania 1.19; Emilia-Romagna 0.81; FVG 0.79; Lazio 0.9; Liguria 1.19; Lombardia 0.85; Marche 0.86; Molise 0.81; Piemonte 0.9; PA Bolzano 0.91; PA Trento 0.86; Puglia 1.06; Sardegna 1.54; Sicilia 1.22; Toscana 1.02; Umbria 0.97; Valle d’Aosta 1.39; Veneto 0.96.

Il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l’incidenza ancora troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiedono l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio“. E’ quanto evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana (dal 29 marzo al 4 aprile, ndr) hanno contratto l’infezione nella seconda metà di marzo“, spiega l’Iss-ministero della Salute.

Addio al principe Filippo, marito della regina Elisabetta


Regina Elisabetta e Il principe Filippo

Si è spento a quasi 100 anni nel castello di Windsor nel Regno Unito. Nel rispetto delle sue volontà non si terranno funerali di Stato

LONDRA – È morto a 99 anni il principe Filippo, consorte della regina Elisabetta. Lo ha annunciato Buckingham Palace. Filippo ha trascorso un mese in ospedale all’inizio di quest’anno per un’infezione e poi un intervento chirurgico, prima di essere dimesso il 16 marzo e fare ritorno al Castello di Windsor, dove ha trascorso i suoi ultimi giorni.

Non si terranno funerali di Stato, riferiscono fonti di palazzo alla Bbc, precisando che la cerimonia sarà di natura privata, pur con gli onori del caso, “nel rispetto delle consuetudini e delle volontà” del defunto. Il corpo resterà nel castello di Windsor fino al rito religioso, che si svolgerà nell’adiacente cappella di St George – dove si sono sposati fra gli altri Harry e Meghan – alla presenza della famiglia reale e di una rappresentanza di ospiti. La presenza del pubblico non è inoltre incoraggiata in ragione delle restrizioni Covid.

Il consorte reale Il duca di Edimburgo sposò Elisabetta nel 1947 ed è stato il consorte più longevo nella storia britannica. Si è ritirato dalla vita pubblica nel 2017. Filippo, che avrebbe compiuto 100 anni il prossimo giugno, era un membro della famiglia reale greca. Nato sull’isola greca di Corfù nel 1921, era un appassionato di sporti e amava le attività di campagna. Aveva quattro figli, otto nipoti e nove pronipoti.

A causa dell’età avanzata e dei problemi di salute, aveva deciso di ritarsi dalla scena pubblica nel 2017, ma ciò non gli aveva impedito di prendere parte l’anno seguente alle nozze del secondogenito del figlio Carlo, il principe Harry con Meghan Markle.

L’annuncio della regina – Poche righe toccanti per esprimere il dolore di una perdita dopo 73 anni di vita insieme: così la regina Elisabetta II ha annunciato oggi la morte del principe consorte:

“È con profonda tristezza che Sua Maestà la Regina annuncia la morte del suo amato marito, Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, spirato pacificamente stamattina nel Castello di Windsor. Ulteriori annunci saranno dati a tempo debito. La Famiglia Reale si unisce alle persone che nel mondo sono in lutto per la perdita”.

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Covid, Daniele De Rossi ricoverato allo Spallanzani di Roma


articolo: Covid, Daniele De Rossi ricoverato allo Spallanzani di Roma – Calcio – La Repubblica

L’ex centrocampista, attualmente nello staff della Nazionale, è rimasto contagiato nella recente trasferta azzurra

Daniele De Rossi

ROMA – Daniele De Rossi ricoverato allo Spallanzani di Roma a causa del Covid. L’ex centrocampista della Roma, adesso nello staff della Nazionale italiana guidata da Roberto Mancini, era risultato positivo al coronavirus la scorsa settimana, insieme ad altri tre membri dello staff azzurro impegnato nelle qualificazioni mondiale contro l’Irlanda del Nord a Parma, la Bulgaria a Sofia e la Lituania a Vilnius.

Una polmonite avrebbe determinato il ricovero – Secondo quanto si apprende, De Rossi avrebbe contratto una polmonite, fattore che, nonostante le sue condizioni vengano definite discrete, ha indotto i sanitari al ricovero in ospedale.

Il cluster della Nazionale: contagiati 8 calciatori – Purtroppo il cluster della nazionale continua a produrre effetti. In totale sono rimasti contagiati 8 calciatori, e una ventina di componenti della delegazione di ottanta persone. Tra i giocatori, in ordine di tempo, l’ultimo a risultare positivo è stato il centrocampista dell’Atalanta Matteo Pessina. In precedenza era toccato a Bonucci, Florenzi, Verratti, Bernardeschi, Grifo, Sirigu e Cragno.

Stati Uniti, ancora una sparatoria: un morto e cinque feriti in un mobilificio del Texas


articolo: https://www.repubblica.it/esteri/2021/04/09/news/stati_uniti_sparatoria_texas_biden_armi-295615830/

Un impiegato ha aperto il fuoco sui colleghi in un’azienda a 160 chilometri da Houston. L’ennesimo omicidio, proprio nel giorno in cui il presidente Biden annuncia una stretta sulla vendita di armi da fuoco

Un’altra sparatoria, questa volta in Texas, con un morto e cinque feriti gravi, proprio nel giorno in cui il presidente Joe Biden condanna duramente l’eccessiva diffusione di armi da fuoco negli Stati Uniti e annuncia una stretta. L’ultimo fatto di cronaca riguarda Bryan, a 160 chilometri da Houston. La polizia ha risposto alle chiamate che segnalavano i rumori dovuti ai colpi d’arma da fuoco, per poi scoprire diverse vittime sulla scena del delitto, avvenuto all’interno di un’azienda di mobili. La persona sospettata di aver aperto il fuoco si è data alla fuga ed è stata arrestata poco più tardi. Si tratterebbe di un dipendente della stessa azienda. Ancora sconosciuto il movente della tragedia.

Come sottolinea l’ex sindaco di San Antonio, ed ex ministro di Barack Obama, Julian Castro, è la quattordicesima sparatoria solo nello Stato della stella solitaria dall’inizio dell’anno. Sono una mezza dozzina le sparatorie con persone uccise avvenute negli Stati Uniti da metà marzo a oggi. Come la strage di otto donne di origine asiatica ad Atlanta, le dieci vittime dell’assalto avvenuto in un supermarket di Boulder, in Colorado. L’ultimo drammatico episodio risale appena a ieri, nel South Carolina: un ex giocatore professionista di football americano ha ucciso due vicini di casa, due loro nipoti e un altro uomo prima di togliersi la vita.

08 aprile 2021 : Usa, l’ultima strage: un ex giocatore di football uccide 5 persone

Facebook e Instagram down, i due social irraggiungibili o malfunzionanti in Italia


articolo: https://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2021/04/08/news/facebook_e_instagram_down_i_due_social_irraggiungibili_in_italia-295612469/

Fb bloccato con messaggi di errore, su Ig flusso interrotto e contenuti che si ripetono


Errore, c’è un problema“. Questa la scritta sulla pagina, essenzialmente bianca, che migliaia di utenti italiani di Facebook italiani si sono trovati davanti in serata. Si Instagram invece flusso dei contenuti bloccati e app “impallata“.
I due social di Mark Zuckerberg risultano al momento o irraggiungibili o incastrati in un loop di notifiche ripetute. Alla chiusura della pagina web, il social risponde con il messaggio d’errore di cui sopra. Non sono al momento note le cause o i tempi necessari al ripristino, ma intanto su Twitter già spopola il classico hashtag #Facebookdown.

Zona arancione per quasi tutta Italia, in rosso resterebbero solo 3 regioni: oggi i nuovi colori


articolo: https://www.corriere.it/cronache/21_aprile_09/zona-arancione-rossa-regioni-colori-24c5f17c-989f-11eb-a699-02d51c5755ff.shtml?fbclid=IwAR3txQAHPAsrD58EdpUQugyYftxU3LV8b0G3v_uaOBY1dxzOdUvGLIMFpQk

Il ministro della Salute firma venerdì le ordinanze per il cambio di fascia. Campania, Puglia e Valle d’Aosta manterrebbero il livello di rischio più alto. Le regole per riaprire i ristoranti

Italia in arancione con qualche punta di rosso. Se i dati della vigilia saranno confermati nel monitoraggio che arriva oggi, solo Campania, Valle d’Aosta e Puglia rimangono nella fascia di rischio più alta. Tutte le altre Regioni scendono nella zona arancione dove riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici e gli spostamenti sono liberi all’interno del Comune. In realtà molte aree hanno numeri da fascia gialla e questo consente di ipotizzare la riapertura, sia pur limitata, dei ristoranti dopo il 20, al massimo a fine mese Rimane altissimo il numero delle vittime, 487, ma comincia a scendere quello dei nuovi contagiati 17.221 e il tasso di positività è a 4,7.

La zona rossa Attualmente sono in zona rossa Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. Ma le chiusure delle ultime settimane hanno evidentemente funzionato e per la maggior parte oggi potrebbe arrivare l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che entrerà in vigore lunedì 12 aprile.

Il ritorno in zona arancione Tornano in arancione la Lombardia, ma anche l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia. Sperano Piemonte e Toscana, ma dipenderà dalla situazione delle strutture sanitarie. «I dati settimanali confermano un progressivo miglioramento in Piemonte. Il valore Rt è sceso a 0,9. Si riduce il numero di nuovi casi segnalati e anche il numero di focolai attivi o nuovi. Il nostro report deve essere validato dalla cabina di regia, ma in base a questi parametri siamo fiduciosi che il Piemonte possa ritornare arancione già dalla prossima settimana», annuncia il governatore Alberto Cirio. Mentre il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha già annunciato «di aver chiesto alla cabina di regia di passare in arancione», quello dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini anticipa: «Non escludo che si possa essere arancioni dalla prossima settimana. I numeri sono confortanti in queste ultime settimane. Oggi l’indice Rt in regione è attorno allo 0,80. Vuol dire che chiusure e restrizioni stanno contando, come sempre sono le uniche che funzionano».

I dati da zona gialla – Tra le regioni che sono già in fascia arancione da una settimana — Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto — alcune hanno dati da fascia giallaIl decreto appena entrato in vigore prevede restrizioni fino al 30 aprile, ma il pressing dei governatori del centrodestra, della Lega e soprattutto delle associazioni di categoria potrebbe aprire qualche spiraglio e portare a una rivalutazione già dopo il 20 aprile. In questo caso si dovrà comunque tenere conto del numero di persone che sono state vaccinate e le Regioni che — pur avendo le scorte — dimostreranno di non essere in regola con il piano, non potranno beneficiare delle eventuali riaperture.

L’Umbria in bianco – Una penalizzazione che potrebbe non riguardare l’Umbria, forse anche il Molise, che dopo mesi di restrizioni e zone rosse adesso vede la fascia bianca, anche se non in tempi brevissimi. «Mantenendo queste condizioni, dal punto di vista di un modello predittivo a 15 giorni — spiega Marco Cristofori, del Nucleo epidemiologico regionale — si prevede la discesa dell’incidenza intorno ai 50 casi per 100 mila abitanti, che sarebbe il limite del governo per le zone bianche. Siamo nettamente sotto l’1, con l’indice Rt all’8 aprile che è sceso a 0,71».

I ristoranti a pranzo – L’attività che spera nella ripartenza è quella dei ristoratori ma con condizioni molto stringenti. L’ipotesi che dovrebbe essere sottoposta agli esperti del Comitato tecnico scientifico dopo il 20 aprile è quella di consentire l’apertura a pranzo ma con un orario ridotto che potrebbe terminare alle 15 o alle 16. In questo modo si eviterebbe l’ora dell’aperitivo e la possibilità di assembramenti fuori dai locali. Si pensa anche di rinnovare l’esenzione dalla tassa per chi ha spazi all’aperto. Da questa ipotesi potrebbero essere esclusi, almeno nella prima fase, i bar.

Cinema e musei – Possibile la ripresa — anche in questo caso con regole strette — per cinema e teatri, musei e mostre. I protocolli sono già stati predisposti e il via libera del Cts è arrivato a fine febbraio, quando era stato previsto il via libera per il 27 marzo. Poi la situazione si è aggravata e tutto è stato rinviato. Ora si torna a sperare.

Nuovi scontri a Belfast nonostante appelli Gb e Dublino


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/04/08/nuovi-scontri-a-belfast-nonostante-appelli-gb-e-dublino_9fb45af3-2799-4ec5-9ecb-8f38675ac7f4.html

Nonostante gli appelli alla calma di Londra e Dublino, nuove violenze a Belfast, in Irlanda del Nord, da una settimana teatro di scontri che non si vedevano da anni. Lo ha constatato un cronista dell’Afp. Pietre, proiettili e bottiglie molotov sono stati lanciati contro le forze dell’ordine a Belfast, dove sono dispiegate unità cinofili e polizia antisommossa.

La fonte giornalistica dell’Afp ha constatato sul posto che segni di tensione e di preparativi anche oggi, dopo sei notti consecutive di scontri, erano visibili già nel pomeriggio, come dei giovani visti a raccogliere mattoni in carrelli da supermercato. La pace, dopo gli accordi di Venerdì Santo del 1998 che misero fine a decenni di ‘troubles’ con oltre 3.000 morti, “è solo di superficie“, osserva Fiona, residente 56/enne di Belfast, secondo la quale il rancore “è profondamente radicato. Non è solo questione di Brexit“, aggiunge.

Draghi, la conferenza stampa: «Con che coscienza si salta la fila per i vaccini? Si alle riaperture, ma non ho date»


Vaccino covid, Draghi: “Smettetela di vaccinare i ragazzi. Astrazeneca? Agli over 60

Il presidente del Consiglio: «Quanto più vacciniamo, tanto più possiamo pensare alle riaperture. A partire dalle scuole» «Abbiamo dosi per mettere in sicurezza tutti gli over 75 entro aprile» «Il ministro Speranza? L’ho scelto io e ha la mia fiducia»

«Ma con che coscienza ci sono persone che saltano la lista d’attesa cercando di farsi vaccinare prima, pur sapendo che in questo modo si lascia esposto a rischi chi ha più di 65 anni o qualche fragilità e, di conseguenza, un rischio concreto di morte?». Lo ha detto il premier Mario Draghi all’inizio della conferenza stampa a Palazzo Chigi, seguita all’incontro con gli enti locali sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Il personale sanitario in prima linea è giusto che si vaccini — ha detto il presidente del Consiglio per chiarire il concetto —, quello che non deve accadere è che la platea del personale sanitario si allarghi, includendo anche chi non è in prima linea». Effetto delle regole stabilite dalle Regioni, ma «la coscienza riguarda i cittadini e non gli enti locali» e la responsabilità «è di ciascuno di noi».

Vaccini e riaperture di pari passo – Il piano vaccinale in ogni caso prosegue e non si è registrato il temuto boomerang su AstraZeneca, con un numero di defezioni molto limitato. «Il crollo di fiducia si vede meno di quanto ci si potesse aspettare — ha commentato Draghi —. Continueremo a dare messaggi rassicuranti, con grande serietà e non a cuor leggero. Io tra l’altro mi sono vaccinato con AstraZeneca e così pure mia moglie». Il premier ha spiegato anche che «la disponibilità dei vaccini non è calata, anzi sta risalendo. E non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti». Gli obiettivi sono le 500 mila dosi somministrate ogni giorno («Ho chiesto al generale Figliuolo e mi ha confermato che sarà così»), anche se al momento il picco raggiunto è di circa 293 mila. Draghi ha precisato che la disponibilità di dosi permetterà di «vaccinare entro aprile tutti gli over 80 e gran parte degli over 75» e che la scelta di mettere in sicurezza prima le categorie più deboli è propedeutica anche alle riaperture. Se non ci saranno ulteriori defaillance nelle forniture, ha confermato, dovrebbe essere già garantito anche l’intero fabbisogno annuale, senza dunque la necessità di ricorrere ad altri contratti, come per esempio per l’acquisto del russo Sputnik, peraltro ancora non autorizzato nella Ue.

«Riaperture? Non ho una data»Quanto alle riaperture, l’ultimo decreto prevede misure restrittive che coprono l’intero mese di aprile, ma prevede anche — ha sottolineato il capo del governo — la possibilità di rivedere i provvedimenti sulla base dei numeri. Draghi in giornata aveva incontrato anche il leader della Lega, Matteo Salvini, e con lui aveva affrontato in particolare proprio il tema del progressivo ritorno alla normalità. «La miglior forma di sostegno economico sono proprio le riaperture — ha evidenziato Draghi, con un concetto fatto proprio anche da Salvini, riconoscendo poi che dietro le manifestazioni dei giorni scorsi, al netto della violenza mai giustificabile, c’è anche «disperazione» delle categorie maggiormente colpite dalle limitazioni —. Io voglio che le prossime settimane siano all’insegna della riapertura, ma una riapertura in sicurezza». A partire dalle scuole: «Vogliamo dare ai ragazzi almeno un mese pieno di attività scolastica, consentire loro di finire l’anno insieme». Sull’allentamento delle misure, il premier ha sottolineato che «quanto più celermente si procede con le vaccinazioni, tanto più si procederà con le riaperture». Draghi ha però ribadito che solo garantendo la tutela vaccinale alle categorie a rischio sarà possibile pensare di farlo. «Non ho una data — ha precisato il premier — perché dipenderà dai dati di diversi parametri. Uno è sicuramente quello dei contagi, ma anche quello delle vaccinazioni sarà fondamentale». continua a leggere

Diritti tv, a Rai e Amazon i Mondiali 2022 in Qatar


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/2021/04/08/news/rai_amazon_diritti_mondiali_2022_qatar-295607835/

La tv pubblica torna dopo l’assenza in Russia e si aggiudica 28 partite prima scelta. Al colosso americano 36 partite “seconde scelte”, entrambe trasmetteranno semifinali e finali

Rai e Amazon trasmetteranno in Italia i Mondiali 2022, che si disputeranno a novembre e dicembre dell’anno prossimo in Qatar. Amazon si era già aggiudicata i diritti per 16 partite in esclusiva a stagione di Champions League fino al 2024, ora mette le mani sulla Coppa del mondo.

Delle 64 partite che si giocheranno in Qatar, Viale Mazzini si è assicurata il pacchetto B1, 25 partite in chiaro con diritto di prima scelta in esclusiva (ci sarà ovviamente l’Italia se si qualificherà). Per Amazon il pacchetto B2, 36 partite “seconde scelte” in streaming pay. Tutte e due trasmetteranno semifinali e finali, in coesclusiva. Rai e Amazon avrebbero investito complessivamente 180 milioni (130 la Rai e 50 Amazon). Per l’assegnazione definitiva manca solo l’ufficialità. Per la Rai è un ritorno: i Mondiali del 2018, con l’Italia che non si era qualificata, erano stati trasmessi da Mediaset.

Arrestato il sindaco di Opera: mascherine per le Rsa distribuite a parenti e amici e appalti truccati


articolo:  https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/08/news/appalti_truccati_opera_arrestato_sindaco_antonino_nucera_e_compagna_rosaria_gaeta-295492620/

Inchiesta dei carabinieri: 5 persone ai domiciliari. Oltre al primo cittadino del Comune dell’hinterland milanese anche la sua compagna, responsabile comunale dei Lavori pubblici, e tre imprenditori.

E’ un sindaco infaticabile e premuroso, Antonino Nucera. Premura di trovare mascherine, dodici mesi fa, quando la pandemia era appena scoppiata e i dispositivi di protezione erano introvabili, a costo di sottrarle dalla fornitura per la Rsa Anni Azzurri e la farmacia comunale, e distribuirne ai dipendenti, ai vigili, perfino alla ex moglie. Fatiche che il primo cittadino di Opera, 49 anni, calabrese di Melito Porto Salvo, eletto con una lista di centrodestra ha condiviso con la 51enne compagna Rosaria Gaeta, palermitana, responsabile del settore Urbanistica, Edilizia e Lavori pubblici del comune dell’hinterland sud milanese, per favorire imprenditori amici. Gli ennesi Giovanni Marino e Giuseppe Corona, 40 e 51 anni soci della Marino Costruzioni. E i messinesi Rosario e Cono Bonina, padre e figlio di 71 e 46 anni, titolari della Veria srl. Appalti consistenti: il rifacimento del campo sportivo, delle scuole “Don Milani” e “Sacco e Vanzetti”, la manutenzione del cimitero di Assago. O più contenuti ma sempre consistenti, come la fornitura di tre termoscanner, del valore totale di 11mila euro, sempre per il municipio di Opera.

L’inchiesta dei carabinieri della prima sezione del Nucleo investigativo di Milano, guidati dal capitano Michele Mezzetti e dal tenente colonnello Antonio Coppola, ha smantellato un sistema di corruzione collaudato. In cui Nucera – accusato anche del peculato delle mascherine, 2.880 quelle sottratte – era il factotum, Gaeta il braccio operativo e gli imprenditori amici i beneficiari in cambio di favori concreti, come la gratuita ristrutturazione dell’appartamento della dirigente comunale a San Donato Milanese: lavori per oltre 40mila euro tra opere in muratura, porte, serramenti e parquet. Entrambi sono finiti ai domiciliari, così come Marino, Corona e Rosario Bonina, in esecuzione dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Fabrizio Filice. E un’interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività professionali raggiunge l’architetto bresciano 45enne Simone Firmo, accusato di aver manipolato il bando per il campo sportivo.

Ma i carabinieri, inizialmente coordinati dal pm Stefano Civardi e dall’aggiunto Maurizio Romanelli per le vicende di corruzione, hanno poi scoperto un nuovo filone riguardante lo smaltimento della fresatura d’asfalto, la parte residuale e più tossica di lavori stradali che, negli ultimi mesi, erano stati commissionati ad Opera e Locate Triulzi, nel Locate District, o nella demolizione di marciapiedi a Monza e Segrate. Tanto da aprire uno stralcio seguito dal pm Silvia Bonardi e dal capo della Dda Alessandra Dolci. Almeno mille tonnellate di materiale che, invece di essere stoccato presso i centri autorizzati a 16 euro la tonnellata, è stato via via riutilizzato per ricompattare terreni sotto una tensostruttura, sversati su terreni agricoli nel parco sud, interrati nel cantiere di una passerella pedonale. Un traffico illecito di rifiuti coperto da falsi verbali, moduli fittizi, bolle retrodatate. O, come scrive il gip, un “inquinamento procedurale generalizzato di tuto il settore comunale degli appalti“.

Lazio, Simone Inzaghi positivo al Covid…..


Lazio, Simone Inzaghi positivo al Covid. L’annuncio della moglie: “Tutti contagiati in famiglia. Stiamo bene e in isolamento”

Il tecnico biancoceleste deve fermarsi. Domenica la partita a Verona senza i due allenatori: il gialloblù Juric è squalificato

ROMA. “Ci tenevamo a dirvi che purtroppo tutta la nostra famiglia dopo un tampone fatto a domicilio è risultata positiva al Covid. Stiamo bene e in isolamento, un abbraccio“. Questo il messaggio con cui Gaia Lucariello, moglie di Inzaghi, ha dato la notizia sui social della positività del tecnico della Lazio, che lunedì ha festeggiato il 45esimo compleanno. Inzaghi sta bene, è asintomatico, ma sarà costretto a lasciare la sua Lazio nel momento clou della corsa Champions.

A comunicare la notizia, la società biancoceleste attraverso la seguente nota ufficiale: “La S.S. Lazio comunica di aver appreso da un membro dello staff tecnico che lo stesso è risultato positivo al Covid-19, a seguito di un esame privato cui si è sottoposto insieme ad alcuni membri del proprio nucleo familiare. La società, per quanto di propria competenza, ha già messo in atto tutte le misure previste a tutela dei suoi tesserati“. La squadra è in bolla.

C’è apprensione ora a Formello per il prossimo giro di tamponi che il gruppo squadra effettuerà venerdì, a due giorni dalla trasferta di Verona. Tra i giocatori, sono pochi quelli che non hanno contratto il Covid in passato. Intanto sicuramente Inzaghi salterà la partita con l’Hellas, che dovrà rinunciare anche al proprio di tecnico, perché Juric è stato squalificato.

Atm, niente tracce di Covid sui mezzi Milano promossa dalle ispezioni Nas


articolo: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_06/atm-niente-tracce-covid-mezzi-milano-promossa-ispezioni-nas-796182a4-96d9-11eb-b9bd-e7351dbb7d6a.shtml

Una dozzina le verifiche su convogli e stazioni. «Sanificazione efficace della rete di trasporti». Un caso di positività su un autobus di un’impresa privata di Varese

Una dozzina di ispezioni. Sui mezzi Atm appena arrivati in deposito e in una stazione. I carabinieri del Nucleo per la tutela della salute, nell’ambito di una vasta operazione nazionale sul rispetto delle norme anti-Covid, hanno lavorato anche sui mezzi pubblici milanesi. E hanno verificato che, su due ambiti di accertamento, per il momento Milano riesce a tenere bus e metrò il più possibile «sani».

I carabinieri hanno verificato sia il rispetto delle prescrizioni di legge (cartelli, segnali che indicano il distanziamento, procedure di sanificazione e pulizia), sia la presenza del virus «depositato» sulle superfici interne di bus e treni. Al momento il trasporto milanese risulta «Covid-free», sia in ambito procedure, sia in ambito circolazione del virus sui mezzi.

I carabinieri del Nas hanno controllato anche i treni in arrivo e in partenza a Porta Garibaldi, Cadorna, Varese, Bergamo, Erba, oltre a obliteratrici e biglietterie: «Nessun rilievo è stato mosso a Trenord riguardo la correttezza delle procedure e delle misure di sanificazione e di igiene adottate a tutela di viaggiatori e dipendenti», sottolinea l’azienda. «Ogni giorno Trenord effettua circa 6.000 interventi di sanificazione sui propri mezzi, che insistono in particolare sui punti di contatto come pulsantiere, maniglie, corrimano; in media, ogni convoglio è sottoposto a tali operazioni tre volte al giorno».

Gli esami di laboratorio svolti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale hanno rilevato una positività al Covid solo nel caso di un bus di linea di un’impresa privata che opera nella provincia di Varese.

Scuola, il registro elettronico Axios sotto attacco hacker: chiesto un riscatto in bitcoin


articolo: https://www.corriere.it/scuola/medie/21_aprile_07/scuola-panico-gli-studenti-registro-elettronico-axios-sotto-attacco-hacker-289c4a62-978c-11eb-b3c4-d1c4be2a345c.shtml

Il registro elettronico scolastico è andato fuori uso a causa di un attacco hacker. La piattaforma non funzionava da venerdì notte, ma oggi è scoppiato il caos perché sono riprese in tutta Italia le lezioni in presenza per 6 alunni su 10. «Dati tutelati», assicurano

Disagi informatici nel giorno del rientro a scuola con le lezioni in presenza per circa 5,6 milioni di alunni. Il registro elettronico, andato fuori uso a causa di un attacco hacker, sarà ripristinato e sarà disponibile con tutti i suoi servizi entro la mattina di domani. A comunicarlo è la società Axios, che rifornisce il servizio in Italia nel 40% delle scuole italiane. «A seguito dell’attacco subito dalla nostra piattaforma inviamo di seguito le istruzioni per gestire il registro di emergenza del protocollo», scrive sul sito Axios. Da alcuni giorni non si ottiene nessuna risposta dalla piattaforma.

La piattaforma era fuori uso da venerdì notte alle 4: ma trattandosi di giorni di festa, molti genitori e studenti hanno pensato ad un mancato aggiornamento o a un rallentamento del sistema. Solo oggi è scoppiato l’allarme, quando i professori, tornati a scuola insieme ai propri alunni, si sono resi conto che Axios non era accessibile: impossibile caricare compiti, lezioni, documenti, voti. Il sistema è uno dei più utilizzati nella scuola e, con la didattica a distanza, è diventato cruciale nella quotidianità delle attività di didattica.

Ma cosa è successo? In Axios si sono accorti che qualcosa non andava alle due di venerdì notte, e dopo due ore hanno avuto la conferma di essere sotto attacco ramsonwere, il malware – sempre più diffuso – che limita l’accesso del dispositivo infettato: sul loro sistema interno è stata pubblicata una pagina con tanto di richiesta di riscatto in bitcoin, per un valore di diverse decine di migliaia di eurocon un contatto Telegram da contattare per il pagamento e la risoluzione dei problemi, e la promessa che, dopo il pagamento, i pirati avrebbero mandato anche un video tutorial per ripristinare il tutto. Ma l’idea di pagare il riscatto è stata abbandonata subito, sia per evitare di cadere nelle mani di predatori del web che potrebbero sottometterli a continui ricatti sia perché la polizia postale li ha contattati subito e ha consigliato loro di presentare una denuncia. Axios si è così affidata a due società esperte di sicurezza informatica (una delle quali lavora per l’esercito americano) per provare a sbrogliare la matassa. Ieri è stata presentata la denuncia alla polizia postale, e le due società hanno tratto le loro conclusioni: nessun dato è stato cancellato, né uscito dai sistemi. La privacy degli studenti è tutelata, assicurano i responsabili della piattaforma. Ma intanto il registro elettronico resterà fuori usa ancora per alcuni giorni. L’azienda, che in un primo momento si era impegnata a ripristinare il servizio entro giovedì, in serata ha fatto sapere che se ne riparlerà bene che vada venerdì o più probabilmente lunedì prossimo.