articolo: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_aprile_14/coronavirus-all-istituto-auxologico-50-morti-150-ospiti-senza-protezioni-settimane-69c41f22-7dc2-11ea-bfaa-e40a2751f63b.shtml?fbclid=IwAR3MDoBuF-3T1eNEXChiZG-O8pZjyTjyL3Fj0z3zyvQ23ca-WBH7UvfTOQw
Medici e dipendenti ripetono che gli ambulatori sono rimasti aperti per settimane dopo l’inizio dell’epidemia e che s’è continuato a lavorare senza protezioni. Un parente: «Papà se n’è andato da solo e non so neanche come»
Il 25 marzo il figlio della signora Vanda Oriani, 97 anni, riceve una telefonata dall’Istituto Auxologico. Una dottoressa dice: «Sua mamma è positiva al coronavirus». La stessa propone: «Potremmo trattarla con la clorochina (il farmaco antimalarico che si sta rivelando efficace contro il Covid-19, ndr), è una cura un po’ pesante a quell’età. Vogliamo provare?». Il figlio Ennio approva il trattamento. Passano circa due settimane. Il 10 aprile, venerdì scorso, in una video-chiamata dall’ospedale la signora Oriani parla col figlio: sta bene, è lucida, chiede della pronipote, la piccola Matilde. La signora, alla sua età, è guarita. La brava dottoressa che l’ha curata dice che è una sorta di «medaglia». Una speranza in mezzo alla catastrofe che sta decimando gli anziani nelle case di riposo di Milano
Ma dentro strutture che non hanno saputo impedire l’ingresso del virus, e che sono andate in sofferenza perché la malattia ha poi colpito anche medici e infermieri, possono accadere anche disastri come quello che al figlio della signora Oriani viene annunciato, con una nuova telefonata, alle 16 dell’11 aprile: «Sua madre è caduta dalla sedia a rotelle, è stata in ospedale». Non gli dicono neppure dove. È lui a dover capire che si trova al «Policlinico». Diagnosi: frattura scomposta del femore. Ad oggi, la situazione è questa: «I medici del Policlinico, con grandissima professionalità, mi hanno spiegato che le conseguenze di una frattura del genere, senza un’operazione, potrebbero portare alla morte in pochi giorni — spiega il figlio al Corriere —. Dunque mia madre, guarita dal coronavirus, verrà operata, con tutti i rischi per una persona di quell’età. Dall’Auxologico mi hanno detto che si sarebbe sfilata la cintura di contenimento della carrozzina e sarebbe caduta nel tentativo di alzarsi. Spiegazioni vaghe e imprecise».
«È una strage» – Ecco cosa sta accadendo, dentro una delle strutture che dovrebbe rappresentare l’eccellenza della sanità privata in Lombardia (quella a cui il bilancio regionale assicura mastodontici flussi di denaro). Nella residenza per anziani dell’Auxologico a Milano, in via Mosè Bianchi, 150 ospiti e retta da 3 mila euro al mese, il virus è entrato e gli anziani sono stati decimati. Medici e dipendenti ripetono che gli ambulatori sono rimasti aperti per settimane dopo l’inizio dell’epidemia e che s’è continuato a lavorare senza protezioni. Per quanto ricostruito dal Corriere, sono morti almeno 50 anziani. Vuol dire uno su tre. Una strage ….. continua a leggere
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