Mamme lavoratrici autonome, se il Covid taglia l’assegno di maternità (e tutto tace)


articolo: https://www.corriere.it/economia/professionisti/21_aprile_23/mamme-lavoratrici-autonome-se-covid-taglia-l-assegno-maternita-tutto-tace-8dc1ec18-a406-11eb-a7d3-6cda844bb148.shtml?cx_testId=13&cx_testVariant=cx_1&cx_artPos=1&fbclid=IwAR2dRkC875OifcA0fijRDNabXXoqeQava0jb8mXouVspmWQeYLL6DAMBfSY#cxrecs_s

Un danno, doppia beffa. Il Covid ha colpito i lavoratori autonomi. Molti si trovano a rimandare progetti familiari, compreso quello di fare figli. Ora le poche lavoratrici autonome che nonostante tutto hanno voluto diventare mamme scoprono di avere un assegno al lumicino.

La maternità per le lavoratrici autonome – «L’indennità è stata introdotta nel 2017 e viene conteggiata per le iscritte alla gestione separata sul periodo di lavoro che precede la nascita», segnala Anna Soru, la presidente di Acta, associazione della categoria. Peccato che il Covid abbia drasticamente tagliato le entrate del 2020, e quindi anche l’assegno di maternità sia ai minimi. Ma nessuno per ora ha pensato di correggere questa penalizzazione aggiuntiva causata dalla pandemia.

Indennità e tutele solo sulla carta – D’altra parte, fatta eccezione per l’Iscro, l’Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, una sorta di cassa integrazione per il lavoro autonomo, molte delle tutele introdotte nel 2017 dallo Statuto del lavoro autonomo sono rimaste sulla carta. È il caso dell’equo compenso, ancora limitato ad alcuni casi circoscritti. Sulla cui estensione ora però il ministro del Lavoro Orlando pare intenzionato ad avviare un confronto.

La Sardegna resta di colore rosso


Colori delle Regioni. L’Rt scende a 0,81, solo la Sardegna è in rosso


articolo: https://www.repubblica.it/cronaca/2021/04/23/news/cabina_di_regia_l_rt_scende_a_0_81_nessuna_regione_in_rosso-297665062/?ref=RHTP-BH-I293269148-P1-S1-T1

Quattro regioni sono in arancione (Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Basilicata) la Puglia in bilico tutte le altre in giallo. La Cabina di regia: “Lenta discesa dei nuovi casi ma quadro ancora critico”

L’Rt nazionale è 0,81, cioè scende ancora rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. E’ il dato raccolto dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute che ha anche valutato i dati per i cambiamenti di colore delle Regioni.

La sorpresa rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi è che non ci sono regioni in zona rossa. La Sardegna, che era stata addirittura bianca, è l’unica a restare in rosso. In arancione ci sono Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Basilicata. Poi c’è la Puglia che è in bilico e potrebbe entrare in questo coloro. Tutte le altre 13 Regioni e le due Province autonome di Bolzano e Trento sono in zona gialla. Circa 50 milioni di italiani da lunedì potranno spostarsi e troveranno aperte le varie attività commerciali e culturali.

I colori sono frutto dell’andamento dei dati nelle ultime due settimane. Se si guarda esclusivamente al monitoraggio di oggi, ci sono soltanto due Regioni con un Rt superiore a 1 e cioè la Basilicata e la Sicilia. Stessa cosa vale per il rischio, che può essere basso, moderato o alto (e in questo ultimo caso porta in zona arancione anche se l’Rt è sotto 1). Ebbene, questa settimana lo hanno alto solo la Calabria e la Sardegna.

Gli Rt nelle Regioni – Ecco qual è l’andamento del fattore di replicazioni nelle Regioni. Bisogna considerare che ai fini del calcolo delle zone entra in gioco il dato inferiore tra i due sui quali si calcola la media. Chi lo ha sopra 1 va in arancione, chi è sopra 1,25 (nesuno questa settimana) va in rosso. Abruzzo 0,84 (0,79-0,89), Basilicata 1,24 (1,08-1,42), Calabria 1,03 (0,96-1,1), Campania 0,92 (0,89-0,95), Emilia-Romagna 0,73 (0,71-0,75), Friuli Venezia Giulia 0,61 (0,58-0,64), Lazio 0,78 (0,76-0,81), Liguria 0,82 (0,78-0,86), Lombardia 0,72 (0,7-0,73), Marche 0,69 (0,63-0,75), Molise 1,49 (0,99-2,1), Piemonte 0,66 (0,64-0,68), Provincia Bolzano 0,75 (0,67-0,83), Provincia di Trento 0,77 (0,69-0,85), Puglia 0,84 (0,82.0,86), Sardegna 0,97 (0,92-1,01), Sicilia 1,12 (1,08-1,17), Toscana 0,88 (0,86-0,9), Umbria 0,89 (0,83-0,95), Valle d’Aosta 0,94 (0,85-1,03), Veneto 0,71 (0,69-0,73)

Gli esperti: “Livello ancora critico”La Cabina di regia conclude che “si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico”. Gli esperti spiegano che il tasso di occupazione dei letti rimane alto. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica, cioè a 35%, anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 il 13 aprile a 3.151  il 20. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica del 36% per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 a 23.255. Sempre secondo gli esperti “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.

Come prepararsi al calcio via streaming: una buona connessione internet


articolo: https://www.repubblica.it/economia/2021/04/19/news/come_prepararsi_al_calcio_via_streaming_una_buona_connessione_internet-296883462/

Sì, l’assemblea che riunisce le società del campionato, dopo mesi di discussioni e spaccature, ha deciso di affidare i diritti televisivi delle partite per il triennio 2021/2024 all’operatore streaming Dazn (con Tim), che quindi avrà la possibilità di trasmettere tutte e 10 le partite di ogni giornata, di cui 7 in esclusiva. A Sky, partner della Serie A da 18 anni, potrebbe andare il secondo pacchetto: tre partite in co-esclusiva.

Vedere il calcio in diretta su streaming richiede una buona connessione banda ultralarga. Gli esperti sono concordi nel ritenere che ci sono tre livelli di complessità nelle applicazioni streaming: film, calcio in diretta e gioco online. Livelli crescenti. I film non sono in diretta, è meno difficile garantire una qualità finale. Il calcio, come tutti gli spettacoli in diretta, soffrirebbero tantissimo di ritardi o persino blocchi anche di una manciata di secondi. Il gioco online è la sfida più estrema perché anche un ritardo minimo sui tuoi avversari, per una connessione scadente, ti penalizza nella partita. E se un server non riesce a dare buone prestazioni di banda, i rallentamenti che ne seguirebbe renderebbero il tutto ingiocabile.

Con il calcio ora ci sono due incognite da considerare. La qualità della rete su cui Dazn (anche con il partner Tim) offrirà il servizio. E la qualità della connessione dell’utente. La prima sarà una sfida che Dazn affronterà nei prossimi mesi. Per la seconda si pone invece l’utente, che dovrà sperare di essere coperto da una connessione di sufficiente qualità e quindi abbonarvisi (se non l’ha già fatto).

La buona notizia è che secondo dichiarazioni di operatori di streaming e diversi test tecnici basta una connessione con 7-10 Mbps reali per vedere uno streaming HD.

Sarebbe meglio avere almeno il doppio, in verità, perché 7-10 è il limite; dovremo chiedere ad altri familiari di non usare internet (o andare su un’altra rete, ad esempio mobile togliendo il Wi-Fi) mentre vediamo la partita.

Ebbene, circa il 90% della popolazione può aspirare a 7-10 Mbps, che è quando offerto da un’Adsl 20 Mbps di livello decente (dove i doppini non sono troppo lunghi; si può porre un problema in campagna).

Per stare tranquilli abbiamo bisogno di 20-30 Mbps reali e quindi di una connessione banda ultra larga con fibra fino all’armadio, fixed wireless 30 Mbps (antenna allacciata in fibra ottica) o, il top, fibra fino all’appartamento.

Possiamo verificare dal sito https://geo.agcom.it/agcomapps/BB4/BB4_BBvoucherTutti_app9_2.0/ se la nostra casa è coperta da almeno 30 Mbps, cosa che per altro ci dà diritto a un voucher (sconto), per ora solo per Isee fino a 20mila euro.

Facciamo un giro tra i siti degli operatori (Tim, Vodafone, Wind 3, Fastweb, Tiscali…) per vedere quanta velocità ci danno; ora fanno anche stime su quella reale per il nostro indirizzo civico.

Se non siamo soddisfatti, proviamo anche uno fixed wireless access (Linkem, Eolo).

Non basta: bisogna anche dotare la casa di una buona rete Wi-Fi, assicurandoci che la tv sia collegata senza eccessive interferenze o degradazione del segnale. Serve un buon router e forse ripetitori. Ma questo è un tema che richiederebbe una guida a parte. Chi non trova soluzioni si riduce a cablare un cavo ethernet dalla tv al router.

Vinile, la riscossa: le vendite in Italia superano quelle dei cd dopo 30 anni


articolo: https://www.corriere.it/spettacoli/21_aprile_22/vinile-riscossa-vendite-italia-superano-quelle-cd-30-anni-4eb661d6-a33c-11eb-8b99-a42a4f90039f.shtml?fbclid=IwAR2QpVn89KmYz7SQXrUQnapkh8_XEVPP-CiUEDNaAoX9-tSZMwoNQ3dOXJQ

Nel primo trimestre, seppure di poco, il vecchio ellepì è cresciuto del 121% rispetto allo stesso periodo del 2020. Oggi rappresenta l’11 % delle vendite di musica nel Paese

Nei primi tre mesi del 2021, secondo i dati Deloitte per FIMI, il vinile, per la prima volta dal 1991, è tornato a superare il cd in Italia. Nel primo trimestre, seppure di poco, il vinile, cresciuto del 121% rispetto allo stesso periodo del 2020, ha generato maggiori ricavi rispetto al CD, in calo del 6%. In un mercato dominato dallo streaming, con circa l’80% del fatturato, il vinile rappresenta oggi l’11 % delle vendite di musica nel Paese. Nel primo trimestre, complessivamente, il mercato italiano è cresciuto del 18,8%. Ancora forte l’affermazione dei ricavi da abbonamenti ai servizi streaming, saliti del 37%.

Il vinile sorpassa il CD in Italia: dopo lo streaming è la prima scelta per ascoltare musica

Sky, ricorso contro il bando dei diritti tv: procedura d’urgenza prima dell’Assemblea


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2021/04/22/news/sky_ricorso_contro_bando_diritti_tv-297586908/

La contromossa a poche ore dalla definizione del nuovo bando per le 3 partite rimaste da assegnare


In vista dell’Assemblea di Lega che dovrà fissare il bando per assegnare le restanti tre partite di Serie A, Sky il grande sconfitto del primo bando, che ha assegnato a Dazn 10 partite a settimana di cui 7 in esclusiva, ha piazzato la sua contromossa. Depositando al tribunale di Milano un ricorso ex articolo 700 cdp, contro il bando per i diritti tv già assegnati.

Cosa vuol dire? L’articolo 700 regola il procedimento cautelare d’urgenza, e materialmente dovrebbe servire a impugnare l’assegnazione a Dazn dei diritti per il triennio 2021/24 perché non assegnato contestualmente alle 3 partite restanti: per questo – visto che oggi la Lega dovrebbe discutere il nuovo bando per le 3 gare – si renderebbe necessaria la tutela d’urgenza. Ovviamente, il ricorso punta sulla Legge Melandri e sulla sua interpretazione: la Lega aveva fornito un’interpretazione differente seguendo alcuni pareri legali richiesti proprio nel merito del bando. 

Vale la pena ricordare che, secondo un consulente legale della lega, l’avvocato Toffoletto, l’offerta di Sky era inammissibile in quanto presentata inserendo anche alcune note all’interno della proposta, che invece doveva contenere soltanto la cifra messa sul piatto. 

Concerto Ultimo in streaming, la delusione dei fan rimasti fuori


articolo: https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2021/04/22/news/concerto_ultimo_in_streaming_la_delusione_dei_fan_rimasti_fuori-297627019/?ref=RHTP-BH-I293269148-P1-S8-T1

L’attesissimo show del cantautore romano in streaming dal Colosseo è stata una delusione immensa per molti fan che non sono riusciti a entrare malgrado abbiano acquistato il biglietto virtuale


Rimanere fuori da un concerto perché i biglietti sono finiti esperienza fatta da tutti, ma rimanere fuori da un evento in streaming è un’esperienza ancora più spiacevole oltre tutto se l’evento non è gratuito. L’attesissimo show del cantautore romano Ultimo in streaming dal Colosseo e trasmesso su LIVENow è stata una delusione immensa per molti fan che non sono riusciti a entrare malgrado abbiano acquistato il biglietto virtuale. Scrivendo alla mail di assistenza la risposta è sempre la stessa: “Grazie per la tua mail, la richiesta è in lavorazione da parte del nostro staff. La contatteremo il prima possibile“.

E su Twitter gli utenti si scatenano. L’umore è riassunto dal seguente messaggio: “Il concerto dovrebbe essere trasmesso su una piattaforma dedicata agli streaming a cui però risulta impossibile acceder. Per troppo traffico. LiveNow siete imbarazzanti“. E c’è chi dice di sentirsi truffato.  Da LiveNow arriva la risposta, pubblicata su Twitter da alcuni utenti: “Ci dispiace stia riscontrando problemi nello streaming, stiamo sperimentando traffici molto elevati di visualizzazione e ci stiamo lavorando. Le consigliamo di provare da effettuare il refresh, provare anche su un altro browser/dispositivo e provare a cancellare la cache. Le ricordiamo che l’evento sarà disponibile per 24 ore sulle piattaforme e potr’ vederlo quante volte vuole all’interno di questo periodo e puo’ anche effettuare il rewind. Scusi ancora per l’inconveniente, distinti saluti live Now support Team“. Una risposta che comunque non placa la rabbia dei fan di Ultimo che si disperano per non poter assister ‘live’ al concerto: “Non me ne frega niente dei soldi, non è giusto che la maggior parte di noi non riesce più a vedere niente. Aspettavo questo concerto da settimane“.

Omofobia: Pd-5s-Leu-Iv contro Lega al Senato, ddl va discusso


articolo: Omofobia: Pd-5s-Leu-Iv contro Lega al Senato, ddl va discusso

La discussione nella commissione Giustizia del Senato è ancora in standby ma il disegno di legge contro l’omotransfobia scalda il dibattito nell’Aula di Palazzo Madama, dopo la spaccatura di ieri nell’ufficio di presidenza della commissione sull’incardinamento del provvedimento, fino alla decisione del presidente Andrea Ostellari, della Lega, di rimandare la questione alla conferenza dei capigruppo.

Alla richiesta della Lega in Aula (contraria all’avvio del provvedimento) di fare un passo indietro su “temi così divisivi” per una maggioranza allargata, hanno replicato i capigruppo di Pd, M5s, gruppo Misto e Italia viva, chiedendo di avviare la discussione e comunque di far decidere la commissione stessa.

Per Simona Malpezzi, presidente dei senatori Dem, “vogliamo semplicemente discutere in commissione Giustizia dei disegni di legge che riguardano i crimini di odio. Visto che c’è una maggioranza ampia a sostegno del governo, il Parlamento può votare i decreti per l’emergenza e lavorare sui disegni di legge di iniziativa parlamentare.

Una cosa non esclude l’altra“, sottolineando che su temi come il ddl Zan “credo ci possa essere un consenso trasversale“.

Ettore Licheri del M5s ha replicato dicendo che “non c’è Paese al mondo che possa rinunciare a crescere sul tema dei diritti civili dell’individuo, checché ne dica la Lega. L’Italia vuole una legge che non permetta che una persona possa essere insultata e picchiata semplicemente per il suo modo di essere“.

Il disegno di legge Zan è fermo in Senato ma “io credo che la tutela dei diritti di ogni diversità e ogni eterogeneità dell’uomo debba essere al centro di tutte le politiche. Penso sia importante portare avanti questo disegno di legge che riprende molte proposte fatte dalla senatrice Maiorino in una sua proposta di legge. Chiediamo con urgenza la calendirizzazione di quella norma“, ha detto Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole e esponente M5S in una intervista a RaiNews24.

Contraria alla decisione di Ostellari di ieri anche Loredana De Petris del gruppo Misto: “Nel Parlamento nessuno può avere possibilità di veto ma tutti possono discutere. Qui arrivano provvedimenti dalla Camera, come il ddl Zan o quello sulla commissione d’inchiesta sulle fake news, ed è dovere di questo ramo del Parlamento esaminarli“.

Per Davide Farone di Iv: “Reputo ipocrita chi difende il ddl Zan e non dice una parola contro Grillo in quel video scandaloso. Se fosse stato approvato il disegno di legge Zan, Grillo sarebbe stato cacciato a pedate“. E ha concluso: “Credo che questo ddl vada trattato, ci sono le condizioni per farlo“.

La Superlega non esiste più’ Il titolo Juve crolla in Borsa


articolo: La Superlega non esiste più’Il titolo Juve crolla in Borsa

A poco più di 48 ore dall’annuncio della sua nascita la Superlega si sfalda. Nella notte la marcia indietro dei 6 club inglesi e dell’Inter. Poi anche dell’Atletico Madrid.  Ultrà della Juve: ‘Non infangare la nostra storia, vergognati!’ (nella foto lo striscione allo Juventus Stadium). Il titolo bianconero crolla in Borsa.  L’Ue: ‘Vince il buon senso, no al calcio per pochi‘. Il presidente dell’Uefa: ‘Ora ricostruire l’unità‘. Boris Johnson: ‘Il risultato giusto per i tifosi

Alcuni striscioni , contro il progetto superlega, apparsi fuori dallo stadio Allianz Juventus, Torino 21 aprile. ANSA/TINO ROMANO

articolo: https://alessandro54.com/2021/04/21/superlega-tutte-e-sei-le-inglesi-rinunciano-marcia-indietro-anche-dellinter/

COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO


articolo: COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO

COMUNICATO UFFICIALE DI FC INTERNAZIONALE MILANO

21/04/2021

MILANO – FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l’innovazione e l’inclusione sono parte del nostro DNA fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l’industria del calcio non cambierà mai.

L’Inter crede che il calcio, come ogni settore di attività, debba avere interesse a migliorare costantemente le sue competizioni, per continuare ad emozionare i tifosi di tutte le età in tutto il mondo, in un quadro di sostenibilità finanziaria.

Con questa visione continueremo a lavorare insieme alle istituzioni e a tutte le parti interessate per il futuro dello sport che tutti amiamo.


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Usa: sparatoria a Long Island, vittima è dipendente negozio


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/04/20/usa-sparatoria-a-long-island-vittima-e-dipendente-negozio_9cd646bc-205b-4bb3-919b-c50931469146.html

Attacco avvenuto nell’ufficio del manager dell’esercizio

Una persona è morta ed altre due sono rimaste ferite nella sparatoria in un supermercato di Long Island. La persona uccisa è un dipendente di 49 anni.

Lo ha riferito la polizia, secondo cui al momento dell’attacco dentro il negozio c’erano circa 200 clienti.
L’assalitore ha usato un’arma corta. Gli spari sono avvenuti dentro l’ufficio del manager, al piano superiore del locale.
L’autore dell’attacco è fuggito e le forze dell’ordine lo stanno cercando, mentre le scuole vicine sono entrate in ‘lockdown’ e ai residenti è stato chiesto di restare al riparo.

Superlega: tutte e sei le inglesi rinunciano. Marcia indietro anche dell’Inter


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2021/04/21/superlega-tutte-e-sei-le-inglesi-rinunciano.-marcia-indietro-anche-dellinter_fb888139-c53c-4a46-8d9b-955e6cc6d2a0.html

Falsa partenza per la Superlega. A poco più di 48 ore dal comunicato che ne annunciava la nascita già perde i pezzi.

 LA VIDEOGRAFICA 

La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento.

Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto“. Lo afferma, in sintesi, la Superlega nella bozza di una nota ufficiale circolata in nottata e di cui l’ANSA ha preso visione.

La European Super League – si legge nella bozza – è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. L’obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati“. “Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro – aggiunge la nota -, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi“. “Alla luce delle circostanze attuali – conclude -, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica“.

Accolgo con favore l’annuncio di ieri sera. Questo è il risultato giusto per i tifosi, i club e le comunità di tutto il paese. Dobbiamo continuare a proteggere il nostro amato gioco nazionale“. Così su twitter il premier inglese Boris Johnson plaude alla decisione dei sei club inglesi di rinunciare alla Superlega.

Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore“. In una nota ufficiale, il presidente della Uefa Ceferin commenta la notizia delle squadre ritiratesi dal progetto della Superlega: “Ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all’intero calcio europeo. La cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l’unità di cui godeva prima questo sport

Protesta dei tifosi della Juventus contro la Superlega. – “La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata“, si legge su uno striscione del Viking, gruppo ultrà bianconero, comparso sui cancelli dell’Allianz Stadium di Torino nella notte. “Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega…Vergognati!“, si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito al presidente del club Andrea Agnelli.

La marcia indietro. – Dopo la defezione del Manchester City anche gli altri cinque club inglesi, coinvolti nella creazione della Superlega, si sono ritirati dal controverso piano. Chelsea, Manchester United, Arsenal, Tottenham e Liverpool – come anticipato dall’ANSA secondo quanto trapelava dalla riunione – hanno deciso di non far parte della nuova competizione. L’ufficializzazione è arrivata attraverso i comunicati dei club.  Le sei squadre inglesi lasciano dunque la Superlega subito dopo la sua creazione, in un repentino cambio di scenario. L’Arsenal arriva addirittura a chiedere scusa ai tifosi con un tweet in cui ammette di “avere sbagliato“. Dalla riunione dei 12 club fondatori per il momento non trapela altro, se non che la posizione della Juventus sul progetto al momento è invariata. “Come risultato dell’ascolto e della comunità calcistica in generale negli ultimi giorni – il tweet dei Gunners – ci stiamo ritirando dalla proposta di Super League. Abbiamo commesso un errore e ce ne scusiamo“.

Il progetto perde così sei pezzi su 12, colpito pesantemente dalla protesta scatenatasi nel Regno Unito da parte dei tifosi, della stampa e di molti addetti ai lavori, protesta sostenuta decisamente del governo del Premier Boris Johnson.

E a notte fonda arriva anche la marcia indietro dell’Inter
:  “Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di nostro interesse“.

E anche il Barcellona non è così sicuro di farne parte: l’adesione del club catalano è condizionata dall’approvazione dei soci, che saranno chiamati ad esprimersi al riguardo. La giornata si era sviluppata tra l’esecutivo Uefa, con Ceferin che ha prova a tendere la mano invitando “i presidenti di alcuni club, inglesi principalmente“, a “cambiare idea“, e Florentino Perez che indicava nella Superlega la via “per salvare il calcio“, mentre veniva ribadita la contrarietà della Fifa, col presidente, Gianni Infantino, che annunciava che “i club ne pagheranno le conseguenze“. Superato, si fa per dire, lo choc del comunicato dell’altra sera, il pallone (e non solo) fa muro.

E intanto un tribunale di Madrid – ribadendo quanto già successo anni fa con l’Eurolega e quanto detto all’ANSA lunedì dall’avvocato Pierfilippo Capello sulle controversie legali – ha emesso una misura cautelare che impedisce alla Fifa, all’Uefa, alla Liga spagnola e alle federazioni calcistiche nazionali di prendere provvedimenti contro i club che hanno annunciato l’adesione alla Superlega. Una richiesta preventiva presentata venerdì scorso dalla European Superleague Company SL. Il fine “salvifico” della Superlega (che “potrebbe partire già tra cinque mesi, siamo pronti a sederci e parlare con la Uefa. Le loro minacce di esclusioni non sono comunque legali” dice il segretario generale, Anas Laghrari) evocato da Perez è contrastato dall’Uefa.

Ceferin ne ha parlato apertamente nel corso dell’esecutivo di Montreaux: “Con la Superlega stanno provando a privatizzare il calcio – le parole di Ceferin – Ma siamo pronti, li aspettavamo anche se non sapevamo quando sarebbero arrivati. I governi, i tifosi, i media sono con noi. Gli permetteremo di prendere il calcio? No, credetemi, è una partita che non possiamo perdere. Il calcio non appartiene a nessuno. O meglio, appartiene a tutti, perché il calcio fa parte del nostro patrimonio“. L’intervento del n.1 dell’Uefa è duro, ma lascia qualche spiraglio ai 12 club. “Avete fatto un grande errore – le parole di Ceferin Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa, siete ancora in tempo per cambiare idea. Tutti commettono errori“. La confederazione europea del calcio tornerà a riunirsi venerdì con all’ordine del giorno la questione delle città che ospiteranno l’Europeo e non è escluso che il tema Superlega possa essere inserito tra gli argomenti: esclusioni dalla Champions, sanzioni come ha annunciato ieri il n.1 della federcalcio danese Moller. Decisamente duro, nel suo intervento, Infantino: “La Fifa è una organizzazione costruita sui valori, i veri valori dello sport. Non possiamo che fortemente condannare la creazione di una Superlega, che è un qualcosa di chiuso, che è una fuga dalle attuali istituzioni calcistiche. Non c’è nessun dubbio che la Fifa disapprovi questo progetto“.

Una visione opposta a quella di Perez, secondo il quale “il calcio deve evolversi e questo format ci garantirà molti più soldi. La Champions – ha sentenziato -, ormai ha perso appeal“. Poi l’attacco all’Uefa: “Ceferin non può insultare come ha fatto con Agnelli, è impresentabile“. Non mancano le voci contro, anche tra quelli che sono al soldo dei club ‘fondatori’ della Superlega, come Pep Guardiola, manager del Manchester City, una delle 12, che senza mezzi termini dice che “quando non esiste relazione tra l’impegno e il risultato, non è più sport“. 

Floyd, l’ex agente di polizia condannato per omicidio preterintenzionale


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/04/20/processo-floyd-centinaia-di-manifestanti-davanti-al-tribunale-_93bfc080-61ac-445e-8f61-21fc708df7c3.html

La giuria chiamata a esprimersi su Derek Chauvin per la morte di George Floyd ha raggiunto il verdetto. L’ex agente è stato ritenuto colpevole per tutti e tre i capi di accusa: omicidio colposo, omicidio di secondo grado preterintenzionale e omicidio di terzo grado.


Chauvin ha lasciato l’aula del tribunale in manette e resta sotto la custodia delle autorità.

Una svolta storica“: cosi’ l’avvocato della famiglia Floyd ha accolto il verdetto di colpevolezza nei confronti dell’ex agente di polizia.

La folla che a Minneapolis attendeva il verdetto ha accolto la condanna con entusiasmo, applausi e cori. Scene analoghe in molte altre città americane. Massima allerta in tutto il Paese.

I giurati, segregati in un hotel di Minneapolis, si sono riuniti per il secondo giorno in camera di consiglio e l’ora della verità sulla morte del 46enne afroamericano divenuto il simbolo del movimento Black Lives Matter si avvicina. In diverse città americane la gente attende in strada gli eventi ed è pronta a reagire se la decisione della giuria, metà bianca e metà afroamericana, non dovesse punire in maniera esemplare l’ex poliziotto Derek Chauvin. La Casa Bianca ora teme il peggio, un’ondata di proteste senza precedenti che possa sfociare in una vera e propria rivolta a livello nazionale. Tanto che il presidente Joe Biden, con una mossa del tutto inusuale, si è spinto a parlare di “prove schiaccianti” emerse dal processo, parole pronunciate mentre i giurati sono riuniti e destinate a provocare polemiche. “Prego per un verdetto che sia un giusto verdetto“, ha auspicato il presiedente americano, invitando i manifestanti e la comunità afroamericana alla calma e spiegando come anche i familiari di Floyd invochino “pace e tranquillità“, qualunque sia la decisione della giuria. E proprio per stemperare le tensioni Biden ha anche chiamato al telefono la famiglia Floyd. “Il presidente sa cosa vuol dire perdere un membro della famiglia“, ha affermato Philonise Floyd, fratello di George. Minneapolis in queste ore è di fatto una polveriera pronta ad esplodere. E non hanno contribuito a placare gli animi le parole della deputata democratica Maxime Waters, che rivolgendosi ai manifestanti li ha invitati a restare in strada e a non mollare, a chiedere giustizia se si renderà necessario. Parole bollate dai repubblicani come un’incitazione alla violenza, e criticate anche da molti democratici secondo cui tali dichiarazioni potrebbero trasformarsi in un boomerang ed essere utilizzate dalla difesa dell’ex agente Chauvin per presentare appello contro un verdetto di colpevolezza della giuria. Tre le accuse che pendono sul capo di Chauvin: dalla meno grave, quella di omicidio colposo punita con una pena fino a 10 anni di reclusione, a quella più pesante di omicidio di secondo grado, vale a dire preterintenzionale, con una pena fino a 40 anni di carcere. C’è anche l’accusa di omicidio di terzo grado per azioni particolarmente pericolose compiute con sconsiderata indifferenza per la vita umana, che prevede una pena fino a 25 anni di carcere.

Inter Comunicato: I PRINCIPALI CLUB EUROPEI DI CALCIO ANNUNCIANO LA NUOVA SUPER LEAGUE


articolo: https://www.inter.it/it/news/2021/04/19/comunicato-ufficiale-inter-super-league.html

I PRINCIPALI CLUB EUROPEI DI CALCIO ANNUNCIANO LA NUOVA SUPER LEAGUE

FC Internazionale Milano tra i Club Fondatori

20/04/2021

MILANO – FC Internazionale Milano si è unita alla fondazione – congiuntamente a 11 prestigiosi Club europei di calcio – di una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori.

FC Internazionale Milano ha aderito alla Super League in qualità di Club Fondatore con AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile.

In futuro, i Club Fondatori auspicano l’avvio di consultazioni con UEFA e FIFA al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso.

La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l’instabilità dell’attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente.

La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell’intera piramide calcistica europea. In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l’intera piramide calcistica.

FORMAT DELLA COMPETIZIONE
 

  • 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente.
     
  • Partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club.
     
  • Inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale.

Dopo l’avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva Lega femminile, per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile.

Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Inoltre, il torneo sarà costruito su una base finanziaria sostenibile con tutti i Club Fondatori che aderiscono ad un quadro di spesa.

In cambio del loro impegno, i Club Fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19.


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Sicurezza informatica, chi sono gli Initial access broker e perché bisogna temerli


articolo: Sicurezza informatica, chi sono gli Initial access broker e perché bisogna temerli – La Stampa

Crowdstrike ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale sulle minacce informatiche. Preoccupa la comparsa di nuove figure che attaccano organizzazioni e aziende e rivendono gli accessi ad altri

Sicurezza informatica, chi sono gli Initial access broker e perché bisogna temerli

Crescono i crimini informatici con finalità di profitto, e con questi si affermano anche nuovi ruoli destinati a favorire lo spionaggio industriale e l’infiltrazione di organizzazioni e aziende. È quanto emerge dall’edizione 2021 del Rapporto sulle minacce mondiali pubblicato da Crowdstrike, tra le principali multinazionali del settore, che nell’anno del covid ha registrato un importante incremento dei crimini condotti allo scopo di trarre profitti illeciti o informazioni industriali. Una crescita tale da richiedere la realizzazione di un indice apposito, l’eCrime index, che permetta di tenere traccia delle minacce globali in modo da assistere le aziende e prevenire gli episodi criminali. Ma non solo: gli esperti dell’intelligence di Crowdstrike segnalano anche l’affermarsi dei cosiddetti initial access broker (dall’inglese, broker del primo accesso): intermediari in grado di infiltrare un’azienda per poi venderne le chiavi al migliore offerente.  

I gruppi dell’eCrime e quelli responsabili di intrusioni mirate da noi identificati con attribuzione certa sono in totale 149, 19 dei quali aggiunti nel corso del 2020”, ha spiegato alla Stampa Stefano Lamonato, manager delle soluzioni architetturali per l’Europa in Crowdstrike: “Per creare questa attribuzione è necessaria l’analisi e la correlazione di grandi quantità di dati legati agli attacchi perpetrati da questi gruppi, che CrowdStrike raccoglie grazie ai propri team di Threat Intelligence, Threat Hunting (OverWatch) e di Incident Response, nonché tramite la piattaforma cloud basata su ThreatGraph”. 

Il tutto concorre alla realizzazione dell’indice, identificato dalla sigla Ecx, che permette di mettere a fuoco cambiamenti significativi degni di essere ulteriormente analizzati, e che nell’ultimo rapporto di Crowdstrike ha segnato 328,36 punti, con un incremento del 123,97% rispetto ai dati raccolti nella settimana del 19 ottobre 2020. “Questa attività di attribuzione ha decisamente trovato beneficio nell’aumento del volume degli attacchi nel 2020, legati a doppia mandata con la diffusione della pandemia”, chiosa Lamonato. 

Ed è proprio la pandemia uno dei fattori che, stando a Crowdstrike, ha determinato il costante incremento degli attacchi con finalità di profitto, più diffusi rispetto a quelli non attribuiti – dei quali non si conosce l’origine – o per finalità di spionaggio. Comunque significativi, questi ultimi sono i cosiddetti state-sponsored attack, generalmente condotti su indicazione o con il sostegno di uno Stato nazionale. “Mentre quando si parla di e-crime ci si riferisce principalmente a gruppi organizzati che operano da nazioni dell’Est Europa e dalla Russia, i gruppi State-Sponsored legati ad attacchi mirati e di alto profilo più attivi sono la Cina, l’Iran, la Russia e la Corea del Nord”, osserva l’esperto. Ma anche se i gruppi dell’e-crime effettuano attacchi con scopi di profitto, al contrario dei gruppi specializzati nello spionaggio, l’esperto evidenzia un’eccezione: “Si tratta di alcuni gruppi State-Sponsored della Corea del Nord che, invece di essere dediti allo spionaggio, sono focalizzati sulle attività di profitto e alla raccolta di cospicue somme in criptovalute”. Un approccio probabilmente incentivato dagli embarghi internazionali imposti al Paese, le cui attività criminali sul web sono anche sotto la lente d’ingrandimento delle Nazioni Unite. 

Ma tra gli effetti che potrebbe aver avuto la pandemia (o meglio, la galoppante virtualizzazione del lavoro a essa conseguita) c’è anche quella di aver creato spazio per nuovi ruoli fino a questo momento ancora relativamente marginali nel mercato del crimine informatico, come nel caso degli initial access broker, di cui si è iniziato a parlare all’inizio del 2020. Si tratta di gruppi di attaccanti informatici – i cosiddetti black hat, cioè gli hacker che usano le loro competenze per danneggiare un sistema o trarne un vantaggio economico – che violano i sistemi di grandi aziende o enti governativi e ne vendono gli accessi su forum underground o tramite canali privati. Gli operatori malware che acquistano accessi diretti ai sistemi possono procedere direttamente all’estorsione e avere prospettive di guadagno molto superiori, dal momento che non devono utilizzare del tempo a individuare le vittime e a infiltrarne gli i sistemi. “Alcuni broker usano la tecnica di privilege escalation per ottenere l’accesso come amministratore di dominio – pubblicizzandolo come ‘accesso completo– mentre altri si limitano a fornire le credenziali e gli endpoint da utilizzare per accedere al sistema – spiega Lamonato -. Ne emerge un ecosistema del crimine digitale ben organizzato, dove i vari gruppi si possono specializzare in una o più fasi dell’attacco, mantenendo salda la loro capacità di monetizzare le loro azioni”. 

Più difficili da rilevare e contrastare, gli initial access broker sono in qualche modo assimilabili a un’élite dedita alle sole attività di sfondamento: sono specializzati nella realizzazione di malware in grado di compromettere un’infrastruttura in modo da ottenerne l’accesso iniziale, “senza essere notati e causare danni visibili all’utente”, sottolinea l’esperto, secondo il quale “la loro diffusione è giustificata dall’interesse di sempre più gruppi criminali a compromettere in maniera estesa e significativa l’organizzazione colpita, mettendo l’operatività sotto scacco con il maggior impatto possibile e forzando al pagamento queste entità”.

E non ci sono buone notizie neanche per gli utenti che usano Linux, famiglia di sistemi operativi open source molto diffusa tra gli esperti di sicurezza e nel campo dei server, generalmente preferito per le sue caratteristiche di sicurezza. Essendo meno diffuso in ambito desktop – rispetto ai corrispondenti di Microsoft e Apple – Linux ha goduto a lungo della nomea di “sistema sicuro”, in quanto meno utilizzato e quindi meno interessante agli occhi di uno sviluppatore di malware. Tuttavia, le cose stanno cambiando, rileva il report di Crowdstrike, nel quale è indicata una maggiore diffusione di malware specifici anche per questo ambiente, che segnano in qualche modo la fine di una tregua: “Le infrastrutture basate su Linux sono spesso esposte su internet come server per erogare servizi e questo le rende vulnerabili a molteplici forme di compromissione: dallo sfruttamento di vulnerabilità note o sconosciute nei servizi applicativi, all’attivazione di interfacce remote tramite falle nelle applicazioni web, passando per l’errata configurazione che espone dettagli o accessi non voluti – osserva Lamonato -, per questo consigliamo di dotarsi di uno strumento EDR (Endpoint Detection & Response) che permette di monitorare costantemente questi sistemi ed allertare / bloccare eventuali tentativi di compromissione, nonché di estendere queste capacità negli eventuali ambienti cloud dotandoli dell’estensione CSPM (Cloud Security Posture Management) atti a verificane le configurazioni e le istanze in esecuzione o esposte all’esterno”.

Ma in generale, il report evidenzia il ruolo principale delle aziende, bersaglio privilegiato degli attacchi informatici, che spesso trovano in dipendenti poco formati il migliore alleato. “Le aziende che hanno investito nella formazione dei dipendenti hanno sicuramente compiuto una mossa corretta perché, per poter evitare gli attacchi, è indispensabile che gli utenti siano consapevoli dei rischi e arruolati nella battaglia per la sicurezza aziendale”, spiega Lamonato: “È presto per dire se i risultati siano significativi, dal momento che il Covid-19 ha cambiato molti paradigmi, incidendo sul lavoro da remoto o sul massiccio impiego di strumenti di proprietà del dipendente, fornendo allo stesso tempo molti temi che attirano l’attenzione degli utenti che se sfruttati per campagne malevole potrebbero facilitare l’infiltrazione”. 

Preparazione preventiva e capacità di rispondere a eventuali attacchi in tempi brevissimi (1 minuto per rivelare l’attacco, 10 minuti per isolare i sistemi e 60 minuti per ripristinare l’operatività, suggerisce l’esperto) è una delle risposte possibili al montare delle campagne informatiche, ormai scontate contro aziende e Pmi. Per questo tutti gli attori coinvolti sul lato della difesa devono conoscere il loro posto d’azione e intervenire prontamente, con l’assistenza degli analisti, “prima che gli attacchi diventino compromissioni più estese, con impatti devastanti”.

Aereo contro Pirellone: Fontana ricorda ‘vittime innocenti’


articolo: https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2021/04/19/aereo-contro-pirellone-fontana-ricorda-vittime-innocenti_a75462d6-b8f6-4e28-8dfa-e2f28e01154f.html

La testimonianza del governatore, ricordo scolpito nella memoria

(ANSA) – Milano, 19 aprile 2021 – “Quei momenti rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria perché sono stati qualcosa di incredibile. Oggi voglio ricordare le vittime innocenti del terribile incidente del 18 aprile del 2002: Annamaria e Alessandra che non ci sono più e verso le quali va il nostro pensiero“.

Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto ricordare, nella cerimonia di commemorazione che si è svolta a Palazzo Pirelli, l’incidente aereo che 19 anni fa causò la morte delle due avvocatesse della Regione.
Regione Lombardia – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo – non ha dimenticato la tragedia del 18 aprile 2002. Ricordo bene quel giorno, ero presente a Palazzo Pirelli e ricoprivo la carica di vice segretario generale. In me è viva la memoria e l’affetto per le colleghe Alessandra e Annamaria. Ci hanno lasciato in eredità, con il loro sacrificio, un messaggio di forza anche per questo periodo difficile che stiamo vivendo“.
Due le sollecitazioni principali – ha aggiunto il presidente Fontana – che voglio condividere: il ricordo e l’orgoglio.
Dobbiamo avere la forza di ricordare costantemente il doloroso episodio che ormai è parte della memoria condivisa, ma anche di non dimenticare l’orgoglio con cui si è continuato a lavorare all’interno di questa istituzione, che ha saputo reagire e dare risposte ai cittadini, ricostruendo il palazzo e non facendo mai mancare i servizi essenziali, con la solidità necessaria ad affrontare le difficoltà anche nei momenti più bui
“. “Questo ricordo – ha concluso Fontana – ci dà la forza per superare anche le difficoltà che stiamo vivendo in questo periodo a causa del Covid e guardare al futuro con più speranza“. (ANSA).

Reporter Senza Frontiere: giornalismo ostacolato in oltre 130 Paesi


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/04/20/reporter-senza-frontiere-giornalismo-ostacolato-in-oltre-130-paesi_ab6b0a5f-7819-4ea2-8ce0-748d97dca2d8.html

Il rapporto annuale: la ‘zona bianca’ mai così piccola dal 2013

Principale vaccino contro la disinformazione“, il giornalismo è al momento ostacolato in più di 130 Paesi, avverte Reporter Senza Frontiere (RSF) nel suo rapporto annuale, con la pandemia a condizionare negativamente l’accesso alle notizie.

Il 73% dei 180 Paesi valutati dalla ong è caratterizzato da situazioni ritenute “gravissime”, “difficili” o “problematiche” per la professione.

La cartina di Reporter Senza Frontiere

Se questa quota di territori dipinti in nero, rosso o arancione sulla mappa del mondo rimane stabile rispetto all’anno scorso, solo 12 Paesi su 180, ovvero il 7%, contro l’8% del 2020, mostrano una “buona situazione”. Una ‘zona bianca’ che “non è mai” stata così ristretta dal 2013″, secondo Rsf.

La pandemia sembra aver esacerbato la repressione nei Paesi più ‘imbavagliati’ come l’Arabia Saudita (al 170/o posto) o la Siria (173/a), secondo l’ong, e ha “provocato un enorme blocco degli accessi” alle fonti per i giornalisti, “solo in parte giustificato da precauzioni sanitarie”.

La più ‘virtuosa’ resta la Norvegia, che mantiene il primo posto per il quinto anno consecutivo davanti a Finlandia e Svezia, tornata terza a scapito della Danimarca (4/a, -1). La Germania esce dalla ‘zona bianca’ (13/a, -2) “perché decine di giornalisti sono stati attaccati da manifestanti vicini a movimenti estremisti e cospiratori durante le manifestazioni contro le restrizioni anti Covid”.
L’Europa rimane la regione più sicura, ma si sono moltiplicate, secondo Rsf, le aggressioni e gli arresti abusivi, soprattutto in Francia (34/a) durante le manifestazioni contro il disegno di legge “sicurezza globale”.
L’ Italia si conferma al 41/o posto. Dall’altra parte dell’Atlantico, la situazione rimane “piuttosto buona” negli Stati Uniti (44/a, +1) “anche se l’ultimo anno di mandato di Donald Trump è stato caratterizzato da un numero record di aggressioni (quasi 400) e arresti di giornalisti (130) La “zona rossa” accoglie il Brasile, “dove il presidente Bolsonaro ha fatto del dileggio ai giornalisti il suo tratto distintivo” e ci rimane la Russia (150/a, -1) che si è adoperata per “limitare la copertura” delle “manifestazioni dei sostenitori di Alexeï Navalny”. Infine, se rimane il continente “più violento” per i giornalisti, l’Africa ha registrato qualche miglioramento in Burundi (147 /o, +13), Sierra Leone (75/o, +10) e Mali (99/o, +9).

Serie B: sospese le prossime 2 giornate, si riprende 1/5


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2021/04/18/calcio-serie-b-sospese-le-prossime-2-giornate-si-riprende-15_4b236894-ba33-4590-b468-da1a8cc678a7.html

Assemblea d’urgenza dopo stop Asl al Pescara per i casi covid

Serie B 2020-2021 (elaborazione)

L’Assemblea di Lega Serie B ha deciso la sospensione delle prossime due giornate di campionato (martedì 20 e sabato 24 aprile) ed ha deliberato le nuove date delle ultime quattro giornate, play off e play out compresi. La decisione è arrivata in conseguenza allo stop all’attività agonistica imposto dalla Asl al Pescara a causa delle positività al Covid-19 nel gruppo-squadra.


L’assemblea, riunita in via d’urgenza oggi in videoconferenza, presenti tutte le società, ha deliberato le nuove date della 16/a, 17/a, 18/a e 19/a giornata di ritorno del Campionato Serie BKT 2020/2021, nonché delle eventuali gare di playoff e playout.
Le date delle ultime quattro giornate: 16/a giornata di ritorno sabato 01.05.2021 anziché martedì 20.04.2021 17/a giornata di ritorno martedì 04.05.2021 anziché sabato 24.04.2021 18/a giornata di ritorno venerdì 07.05.2021 anziché sabato 01.05.2021 19/a giornata di ritorno lunedì 10.05.2021 anziché venerdì 07.05.2021 Così come previsto le partite della 18/a e 19/a giornata di ritorno si giocheranno in contemporanea, salvo poter comunque essere disputate in più blocchi, nel caso non si rendesse necessaria, ai fini della classifica, la contestualità di tutte le gare.
Date gare playoff Turno preliminare (gara “secca”) Giovedì 13 maggio 2021; Semifinali (andata) Lunedì 17 maggio 2021, Semifinali (ritorno) Giovedì 20 maggio 2021 Finale andata Domenica 23 maggio 2021 Finale ritorno Giovedì 27 maggio 2021 Date gare playout Sabato 15 maggio 2021 (andata) Venerdì 21 maggio 2021 (ritorno).

” Nasce la Super Lega”: l’annuncio di 12 club. Ci sono anche Inter, Milan e Juve


articolo: Superlega, il comunicato dei 12 club fondatori con Juve, Inter e Milan – La Gazzetta dello Sport

Nei progetti delle società fondatrici una nuova Champions che aumenterà i ricavi. Il presidente è Florentino Perez, Agnelli il vice. Che commenta: “È il futuro del calcio”

Si apre una nuova era per il calcio. Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori. Di fatto una nuova Champions League.

12 CLUB FONDATORIMilan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile.

Nasce la Superlega ECA (combo)

IL FORMAT – La nuova competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club. Inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale.

PEREZ E AGNELLIFlorentino Pérez, presidente del Real Madrid e primo presidente della Super League, ha dichiarato: “Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l’unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri“. Sostenendo la nuova lega europea, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, ha detto: “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente“.

Due carabinieri morti di Covid in poche settimane: si erano ammalati nei controlli sulle piste, in Ciociaria


articolo: https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_18/due-carabinieri-morti-covid-poche-settimane-si-erano-ammalati-controlli-piste-ciociaria-6cfb4bb0-9fb4-11eb-8597-6499de4a4df8.shtml

Il maresciallo Paris e l’appuntato Ceci lavoravano nella stazione dell’Arma di Guercino, in Ciociaria: erano in servizio durante la due giorni di assembramenti a febbraio

L’appuntato Roberto Ceci, 56 anni – Il maresciallo maggiore Massimo Paris, 57 anni

Per rovinare tutto sono bastati due giorni. Quarantotto ore di follia e inciviltà fra Campo Staffi e Campo Catino. Oltre 3 mila persone accalcate davanti agli impianti sciistici chiusi, ma per nulla scoraggiate, pronte a gite e scampagnate, a pranzi e aperitivi nei ristoranti e nei bar nel cuore della Ciociaria. Affollamenti, poche mascherine, distanziamento inesistente. Da Roma, soprattutto. Come fosse un’isola felice. Era fine febbraio. In un lampo la provincia di Frosinone è diventata rossa, due settimane prima che lo fosse tutto il Lazio. Paesi come Guarcino travolti dall’ondata di contagi, arrivati a punte di 400 in pochi giorni.

Una tragedia, con ricoveri in rianimazione e decessi. Non solo fra gli abitanti, ma anche fra i carabinieri della stazione dell’Arma che ieri per le conseguenze di quel fine settimana scellerato hanno perso il loro comandante, il maresciallo maggiore Massimo Paris, deceduto al Campus Bio-Medico di Roma dopo una lotta durata oltre un mese contro il coronavirus. Il quarto maresciallo dell’Arma in questa settimana in Italia, con Franco Gagliardo, Stefano Capenti e Alberto Lovison.

Ma a Guarcino è il secondo lutto nella caserma di via Milani, perché il 13 marzo scorso è scomparso l’appuntato Roberto Ceci, 56 anni, sposato e padre di due ragazzi, anche lui figura storica del paese dove prestava servizio dal 2003: come il suo amico e superiore, è rimasto contagiato proprio nel corso dei numerosi servizi anti-assembramento su quelle piste, in particolare quelle di Monte Catino.

Come loro anche una decina di carabinieri, finiti tutti in isolamento domiciliare, qualcuno ricoverato, con due vigili urbani, anche di Vico nel Lazio, uno dei quali in terapia intensiva. Ceci è deceduto a casa, proprio a Vico, stroncato da un infarto, forse causato dalla malattia. Ironia della sorte tre giorni più tardi sarebbe stato vaccinato.

Paris, invece, è addirittura sembrato migliorare dopo un primo ricovero all’ospedale di Frosinone e il trasferimento alla clinica Città Bianca di Veroli. «Poi — raccontano i colleghi — i livelli di saturazione si sono abbassati di nuovo, è stato necessario riportarlo a Frosinone e da lì, viste le sue condizioni, a Roma. Non ringrazieremo mai abbastanza i medici del Campus, ma nell’ultima settimana purtroppo Massimo non ha risposto più alle cure».

Paris, rimasto in contatto con i suoi uomini in videochiamata fino a quando le sue condizioni glielo hanno consentito, lascia la moglie e due figli. Aveva 57 anni, trentotto dei quali trascorsi nell’Arma, prima alla stazione di Corsico, vicino a Milano, poi a Frattamaggiore (Napoli), Tor Tre Teste e Casilina (Roma), Veroli e infine Guarcino (Frosinone). «La passione e l’impegno di Massimo non saranno dimenticati dai colleghi e dalla cittadinanza per i quali era un punto di riferimento», spiegano dal comando generale di viale Romania, mentre messaggi di solidarietà sono giunti dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dal sottosegretario Giorgio Mulè.

Ceci ha scoperto di essersi ammalato il 6 marzo, Paris due giorni più tardi. Il collegamento con quanto accaduto domenica 28 febbraio a Campo Catino è molto probabile, anche perché a quel giorno si riferisce anche l’impennata di nuovi casi scoperta fra Vico, Guarcino, Veroli, Alatri e Boville Ernica.

Un’invasione di gitanti privi di protezione, incolonnati in un serpentone di auto sui tornanti di montagna, fra i quali «persone che se ne sono fregate di rimanere a casa, anche se erano positive», aveva sospettato allora il sindaco di Vico, Claudio Guerriero, in un drammatico videomessaggio su Facebook per ricordare l’appuntato Ceci. «Non ci siamo mai tirati indietro, mai lo faremo — dicono ancora i colleghi dei due carabinieri del comando provinciale di Frosinonemettiamo in conto di rischiare il contagio, ma il nostro compito è contrastare gli assembramenti e far rispettare le regole, a tutti i costi».

Covid, ci si sposterà col certificato: il pass arriverà tra più di un mese


articolo: https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2021/04/17/news/covid_vaccini_spostamenti_col_certificato_pass_arrivera_tra_piu_di_un_mese-296915275/?ref=RHTP-BH-I293269148-P3-S2-T1

Due le opzioni, una card o una app. Tre le condizioni per averlo: vaccino, tampone o la guarigione dal Covid

Covid, ci si sposterà col certificato

ROMA – Servirà a muoversi tra Regioni di colore diverso, oppure a partecipare ad eventi allo stadio o a concerti. Ecco il “pass“, l’idea del governo – annunciata dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza – per certificare che un cittadino non è veicolo di contagio e può spostarsi in sicurezza. Un progetto di cui si parla da tempo, ma che deve fare i conti con la difficoltà di incrociare i dati sanitari di decine di milioni di persone, facendoli confluire in un’unica piattaforma in modo celere. Per questo, è probabile che la scheda non sia utilizzabile prima di giugno. E d’altra parte per le stesse difficoltà l’Europa farà slittare il varo del “pass” comunitario da giugno a luglio.

Ma come funziona il meccanismo? Se ne discute in queste ore nell’esecutivo. Ci sono due opzioni sul tavolo: una card, una scheda, oppure una app con un codice Qr da esibire o da stampare. La prima potrebbe risultare di più semplice utilizzo per i più anziani, la seconda più comoda per il resto della popolazione. Sarà in grado di registrare le tre opzioni che “liberano” il cittadino dal blocco della circolazione tra Regioni di colore diverso: un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti, una vaccinazione, una guarigione dal virus nei sei mesi precedenti. Il nodo è come far confluire tutti i dati in un unico “pass”.

L’idea è sfruttare la piattaforma di Poste, già utilizzata per la vaccinazione in diversi territori. Toccherà alle Regioni che gestiscono la campagna vaccinale, ai medici curanti che certificano una guarigione e alle farmacie che effettuano i tamponi interfacciarsi con il sistema di raccolta unico delle informazioni, possibilmente in modo automatico attraverso la tessera sanitaria. E anche per ritirare la scheda si immagina un’organizzazione capillare, sfruttando farmacie, uffici postali, studi medici, Asl.

Ci vorranno settimane, come detto. Non mancheranno le polemiche di chi non vuole limitazioni legate a ragioni sanitarie. Servirà il via libera del Garante della Privacy. Il Cts dovrà esprimersi sui criteri per rendere “liberi” gli spostamenti. Nel frattempo, il prossimo decreto dovrebbe consentire comunque la mobilità tra Regioni di colore diverso, previa esibizione dei certificati che attestano una delle tre condizioni di sicurezza. Non è detto però che questa possibilità sia introdotta fin dal 26 aprile, anche se il governo proverà a fare in fretta per permettere i movimenti extraregionali dal primo giorno di entrata in vigore delle nuove regole

Covid e vaccini, tutti gli effetti collaterali e la loro frequenza


articolo: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_aprile_18/covid-vaccini-tutti-effetti-collaterali-loro-frequenza-a2b43ad2-9faf-11eb-8597-6499de4a4df8.shtml

Un evento avverso ogni 200, ma solo pochissimi sono gravi. Il rapporto sui quattro farmaci approvati — Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson — con un focus sulle reazioni allergiche e le trombosi rare

È uscito da poco il terzo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sulla sorveglianza dei vaccini contro il Covid-19 riferito al periodo 27 dicembre 2020-26 marzo 2021 e ai prodotti Pfizer, AstraZeneca e Moderna.

Le reazioni più frequenti – Le segnalazioni totali di «eventi avversi» sono 510 ogni 100mila dosi somministrate. Riguardano soprattutto Pfizer (81%), che è stato il più utilizzato, e solo in minor misura AstraZeneca (17%) e Moderna (2%). Il «tasso di segnalazione» (rapporto fra il numero di reazioni e le dosi somministrate) è di 535 eventi per 100mila dosi per Pfizer, 227 per Moderna e 477 per AstraZeneca.

Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati in ordine di frequenza sono: febbre, dolore in sede di iniezione, stanchezza e brividi, dolori muscolari e articolari, cefalea e parestesia, nausea e diarrea, con poca differenza statistica tra i tre prodotti. Prevalentemente insorgono lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo.

Le donne hanno un tasso di segnalazione maggiore (645 contro 299 degli uomini).
La popolazione più anziana (dopo i 60 anni) presenta una minore predisposizione all’insorgenza di effetti collaterali.

I casi gravi e rari – Si tratta di eventi non gravi nel 92,7% dei casi e gravi nel 7,1% del totale. I tassi di segnalazione degli eventi gravi sono 33 ogni 100mila somministrazioni per Pfizer, 22 per Moderna e 50 per AstraZenecaTra le reazioni gravi per Pfizer e Moderna abbiamo: febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari/articolari e debolezza.

Per Pfizer meno frequentemente sono riportate reazioni di tipo allergico, linfoadenopatia, parestesia, tachicardia, crisi ipertensiva e paralisi facciale.

Con AstraZeneca febbre alta, tremore, vertigine, sincope, sonnolenza, dolore generalizzato.

Complessivamente ci sono 102 segnalazioni con esito «decesso»
, le cui cause sono sotto indagine. Sono 1,1 casi ogni 100mila dosi con età media di 81,4 anni. Non sono segnalati decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche, mentre sono riportati spesso eventi cardiovascolari in pazienti con storia clinica di patologie pregresse. Il nesso di causalità risulta correlabile in una sola segnalazione.

Johnson & Johnson meno segnalazioni – Il quarto vaccino atteso in Europa e in Italia, ma momentaneamente non ancora somministrato, quello di Johnson & Johnson, secondo l’analisi dei Centers for Disease Control and Prevention Usa comporta effetti collaterali in linea con quelli sperimentati dalle persone che hanno ricevuto Pfizer e Moderna, ma in un minor numero (negli studi clinici). Ci sono stati anche meno casi di reazioni allergiche. È però un vaccino ancora poco usato rispetto agli altri, perché negli Usa ha ricevuto l’autorizzazione il 27 febbraio, ma è stato sospeso il 13 aprile per l’indagine che ha coinvolto 6 casi di trombosi rare su 6,8 milioni di dosi somministrate.

Le trombosi atipiche – Proprio le trombosi atipiche sono uno dei possibili effetti collaterali gravi del vaccino di AstraZeneca. In Europa ci sono stati 222 casi su 34 milioni di dosi iniettate, in Italia 11 di cui 4 fatali. L’Agenzia europea del Farmaco (EMA) ha messo in relazione il vaccino di AstraZeneca con le rare trombosi parlando di un «forte legame» causale. La frequenza è stimata in circa 1 caso su 100mila. L’agenzia non ha identificato specifici fattori di rischio come età o sesso, ma le analisi continuano.

Le reazioni allergiche – Una raccomandazione particolare riguarda le reazioni allergiche: i dati statunitensi sui vaccini a mRNA riportano 4,7 anafilassi ogni milione di dosi per Pfizer e 2,5 casi ogni milione per Moderna. Quasi totalmente nel sesso femminile e in persone con storia di allergie. Principale «imputato» sembra essere il polietilenglicole (PEG), una delle componenti dei vaccini a mRNA (il vaccino a vettore virale di AstraZeneca non lo contiene). Il pericolo di reazioni allergiche, pur essendo superiore rispetto a quello dell’antinfluenzale, è molto basso. In Italia la gestione di persone a rischio allergico non esclude la vaccinazione, che sarà effettuata in ospedale, in presenza di un anestesista, o in un ambulatorio con personale addestrato e con un’osservazione prolungata fino a un’ora dopo l’inoculo.

Vaccino anti Covid, Fontana: “Prenotazioni per la fascia dai 65 ai 70 anni dal 19 aprile”


Vaccino anti Covid, Fontana: “Prenotazioni per la fascia dai 65 ai 70 anni dal 19 aprile”. La Lombardia punta a diventare zona gialla dal 26 aprile

articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/04/16/news/vaccino_anti_covid_in_lombardia_prenotazione_over_65_attilio_fontana-296749937/


A partire dal 19 aprile sarà possibile prenotare il vaccino anti Covid anche per la fascia dai 65 ai 70 anni. Potrò prenotarmi anche io“. E’ quanto ha detto il governatore Attilio Fontana dopo una visita all’hub vaccinale della Fabbrica del vapore dove era anche presente il leader leghista Matteo Salvini. La Lombardia finora è la regione con più vaccini somministrati (2.263.919 dosi) seguita dal Lazio (1.426.995 dosi) e dal Veneto (1.253.780 dosi).

Vaccino in Lombardia, da venerdì 2 aprile si parte con Poste per fasce d’età: ecco come prenotarsi

Il presidente ha anche commentato i dati della diffusione del Covid nella regione che sono in miglioramento anche se non ci sarà il passaggio di colore per la Lombardia. “Dai dati la Lombardia potrebbe essere considerata da oggi in zona gialla. Esistono dei limiti quindi continuiamo a essere arancioni ma fortunatamente i nostri dati stanno molto migliorando per cui siamo praticamente come numeri in zona gialla“.

Coronavirus, come si prenota l’appuntamento per la vaccinazione antiCovid in Lombardia

La Lombardia oggi ha l’Rt a 0,78 e 162 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti ma le regole sono quelle nazionali, quindi resta ancora in zona arancione. E punta, passate le due settimane, dal 26 aprile a diventare zona “gialla rinforzata”. Con la prospettiva di riportare gli studenti in classe anche nelle scuole superiori al 100 per cento.

Bar e ristoranti potranno aprire per la consumazione sul posto, a pranzo e a cena, negli spazi esterni. Autorizzati anche gli spettacoli all’aperto nei cinema e teatri. Resterà però il coprifuoco alle 22. Se non aumenteranno i contagi dopo la riapertura parziale di scuole e negozi autorizzata la settimana scorsa, da maggio la situazione cambia. E si comincerà a ragionare sulla ripresa delle piscine all’aperto (dal 15 maggio) e dal 1 giugno l’avvio di alcune attività legate alle palestre. Il 1 luglio, invece, via alle fiere.

Fuorigioco automatico, la Fifa vuole introdurlo già ai Mondiali 2022: cos’è e come funziona


articolo: https://www.corriere.it/tecnologia/21_aprile_12/fuorigioco-automatico-fifa-vuole-introdurlo-gia-mondiali-2022-cos-e-come-funziona-ca95ec10-9b8d-11eb-a4a1-866c33c02647.shtml

Il sistema consentirebbe ai guardalinee di ricevere il segnale di offside in tempo reale sull’orologio (sul modello della goal line technology). L’Ifab però non darà il via libera prima dello svolgimento di adeguati test ufficiali. E non è l’unica novità all’orizzonte

Se da un lato la Varil sistema di video assistenza arbitrale introdotto anche in Italia a partire dalla stagione 2017-2018, ha avuto il merito di ridurre gli errori decisivi dei direttori di gara, dall’altro ha notevolmente allungato le tempistiche di valutazione degli episodi dubbi. In alcuni frangenti ciò è inevitabile: il giudizio umano sarà sempre imprescindibile, per esempio, nell’esame dei contrasti da calcio di rigore. In altri, invece, un ulteriore ricorso alla tecnologia potrebbe non solo velocizzare le cose, ma anche assicurare la correttezza della decisione finale. È il caso del fuorigioco, un’infrazione che non lascia spazio a interpretazioni. Per quanto a volte millimetrico, è infatti valutabile secondo oggettivi criteri geografici: o si è o non si è oltre la linea dei difensori. Ciononostante, come dichiarato al canale ufficiale della Fifa da Arsène Wenger, storico tecnico dell’Arsenal oggi Chief of Global Football Development del massimo organismo del calcio mondiale, «in media bisogna attendere circa 70 secondi, talvolta 80, altre ancora più lungo prima che gli assistenti al Var valutino una posizione». Il che determina «troppi festeggiamenti cancellati per via di situazioni al margine». Per questo ai Mondiali 2022 potrebbe essere introdotto un sistema di rilevazione automatico in grado di risolvere il problema una volta per tutte.

Due tipologie – Che la Fifa fosse alla ricerca di soluzioni utili in tal senso era apparso chiaro già al Mondiale per club 2019, quando debuttarono le prime sperimentazioni dietro le quinte di genere «semi-automated» (poi proseguite nelle edizioni 2020 e 2021). Obiettivo: abilitare gli assistenti in sala Var a ricevere il segnale di specifici software Gps (tra cui lo svedese Tracab) per essere informati, pressoché in tempo reale e senza muovere un dito, dell’eventuale irregolarità della posizione degli attaccanti. Il reale intento di Wenger in vista della competizione che si svolgerà in Qatar è tuttavia quello di introdurre il sistema «full-automated». La differenza? L’arrivo del segnale di offside direttamente sull’orologio dei guardalinee (analogamente a quanto accade con quello dell’arbitro quando interviene la goal line technology). In questo modo ogni alzata – o mancata alzata – di bandierina non dovrà più passare al vaglio della room, così da eliminare un grado di controllo solitamente prolungato. Importante però sottolineare come ciò non cancellerebbe del tutto la discrezionalità degli assistenti di linea. Continuerebbero infatti ad avere il compito, con l’ausilio dei colleghi al Var, di valutare la natura attiva o passiva dei fuorigioco.

Il tempo stringe – Wenger sembra non avere dubbi: «Credo che il sistema del fuorigioco automatico sarà pronto per il 2022». Una previsione forse troppo ottimistica, considerato che a differenza del «semi» non è stato ancora mai sperimentato in alcun incontro ufficiale. Allo stato attuale, dunque, l’Ifab (l’organo legislativo del calcio mondiale) non ne concederebbe mai il via libera. Più probabile venga dunque approvata la versione già testata, ma anche in questo caso previe ulteriori verifiche sul campo. Non si escludono comunque repentine accelerazioni dell’iter, in quanto l’ex allenatore ha dichiarato di star «spingendo molto forte» sull’introduzione del full-automated.

Cambia anche la regola? – Un’ulteriore novità in tema di fuorigioco potrebbe essere infine costituita da un’interpretazione meno rigorosa della norma. In linea con la volontà del presidente Fifa Gianni Infantino di aumentare i gol per partita, infatti, come descritto a questo link è allo studio l’ipotesi di giudicare regolare anche la posizione degli attaccanti parzialmente in gioco, ossia di coloro che presentano soltanto una parte del corpo (utile) oltre la linea avversaria. In altri termini, a determinare l’eventuale offside non sarebbe più la posizione della parte del corpo più avanzata, ma quella più arretrata. Non sorprendentemente, Wenger ha rivelato che l’idea è stata salutata con grande entusiasmo dagli attaccanti, decisamente meno dai difensori. Difficile biasimarli.

Uefa, Boban diventa capo del calcio


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2021/04/16/news/boban_uefa_euro_champions-296757873/

Per l’ex dirigente del Milan un nuovo ruolo, creato appositamente per lui, da super manager nell’ente europeo, alla vigilia del Comitato esecutivo del 19 aprile

A due giorni dal Comitato esecutivo, che lunedì ratificherà le dodici sedi dell’Europeo di giugno a porte parzialmente aperte e la formula della nuova Champions dal 2024, l’Uefa piazza un colpo importante nella fase più cruciale della storia dello sport più popolare: Zvonimir Boban diventa capo del calcio dell’ente presieduto da Aleksander Ceferin, una posizione manageriale creata appositamente per lui. Non si tratta certo di un ingresso banale nell’ufficio di governo del calcio europeo, perché l’ex fuoriclasse croato ha già ricoperto un ruolo analogo a livello mondiale, alla Fifa, prima della parentesi dirigenziale di 9 mesi al Milan – dal giugno 2019 al marzo 2020 – chiusa in maniera traumatica (col licenziamento per un’intervista e con la causa di lavoro vinta contro il club condannato a un risarcimento di 5 milioni di euro) ma di indubbio successo sul piano sportivo: la squadra che ha scalato la classifica fino al titolo di campione d’inverno è stata in larga parte costruita da lui e da Maldini.

Il padre del Var – Da plenipotenziario di Infantino per 3 anni, Boban aveva avviato, dal maggio 2016, la stagione delle riforme: in particolare è il padre del Var, svolta epocale per l’ausilio della tecnologia agli arbitri. All’Uefa mancava la figura di un capo del settore calcio. Ceferin, sloveno cosmopolita, ha voluto che fosse proprio Boban a colmare autorevolmente la lacuna nell’organigramma. Il suo nuovo braccio destro non avrà dunque compiti amministrativi o di rappresentanza, ma un’agenda fitta, legata a temi di stringente attualità: i rapporti con le leghe e con i club, la revisione dei calendari, l’armonizzazione tra coppe e campionati, la gestione del Var all’interno dei tornei Uefa. <<Nessuno contento, ma nessuno triste>>, fu lo slogan nel 2016 dell’allora neosegretario Fifa, a indicare la volontà di anteporre l’interesse collettivo a quelli particolari e di salvaguardare il più possibile, da ex campione, il merito sportivo rispetto al business. continua a leggere

Ipotesi sottratti dati con intrusione sistemi Usl Umbria 2


articolo: https://www.ansa.it/umbria/notizie/2021/04/16/ipotesi-sottratti-dati-con-intrusione-sistemi-usl-umbria-2_62597b7b-3c0f-4dc5-b865-67c618570b87.html

(ANSA) – Terni, 16 aprile 2021 – Potrebbero avere avuto accesso e sottratto “alcuni dati personali custoditi dall’Usl Umbria 2, inclusi dati sanitari di pazienti” i responsabili dell’intrusione nel sistema informatico dell’azienda sanitaria avvenuta domenica scorsa. Lo ha reso noto la stessa Usl che ha “immediatamente” informato la polizia postale e sporto denuncia.


In seguito alle indagini condotte dall’Autorità giudiziaria e tuttora in corso – spiega l’Usl -, “è emerso che, prudentemente e ragionevolmente” potrebbe essere avvenuta la sottrazione dei dati.
La mattina di domenica 11 aprile – ricostruisce l’azienda sanitaria – ignoti hanno violato il sistema informatico dell’Usl Umbria 2, “nonostante le adeguate misure di protezione esistenti, causando rallentamenti e disagi“. Nel rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali, è stata fatta “tempestiva” notifica all’Autorità garante per la privacy. L’Azienda ha “immediatamente reagito” attivando le procedure di ripristino fin dall’11 aprile e, “gradualmente, riporterà i servizi erogati allo standard normale di esercizio, mentre gli inquirenti, con i quali l’Azienda collabora attivamente, stanno ricercando i responsabili dell’azione”. Sono state comunque “ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza ed innalzati i livelli di attenzione“.
Allo stato attuale – sottolinea ancora l’Usl – non si può escludere che i criminali possano porre in essere azioni ritorsive quali ad esempio la pubblicazione di talune delle informazioni sottratte. Naturalmente l’uso di tali informazioni, inclusa la semplice visione, è vietato e perseguito dalla legge e l’Azienda, vittima dell’aggressione, agirà attivamente, sia in sede penale che civile, contro coloro i quali dovessero trattare, in qualsiasi modo, i dati frutto dell’azione criminosa, rendendosi così complici“.L’Usl ha infine reso noto che gli interessati possono richiedere ulteriori informazioni contattando il responsabile della protezione dei dati all’indirizzo e-mail dpo@uslumbria2.it oppure agli uffici all’indirizzo violazioni@uslumbria2.it .
    (ANSA).

Usa: video mostra un agente sparare a un 13enne che alza le mani


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/04/16/usa-video-mostra-un-agente-sparare-a-un-13enne-che-alza-le-mani_fea3173f-ac90-4358-ae05-c40e4bf17d10.html

Tensione alle stelle a Chicago, dove la polizia ha pubblicato il video in cui un agente ha sparato un colpo di pistola al tredicenne Adam Toledo uccidendolo. Nel video, di pochi secondi, si vede il poliziotto inseguire il ragazzino in un vicolo e intimargli di fermarsi e di gettare a terra l’arma che avrebbe tenuto in mano. Appena alzate le mani però, il tredicenne viene raggiunto da un proiettile al petto morendo sul colpo

La sindaca di Chicago, Lori Lightfoot, ha lanciato un appello alla calma, definendo il video “atroce e straziante“. 

Il teenager era scomparso da alcuni giorni da casa e la mattina del 29 marzo un agente lo ha colpito a morte dopo averlo inseguito in un vicolo. La polizia ha raccontato che gli agenti sono stati chiamati intorno alle 2.30 del mattino a un indirizzo di Little Village, quartiere a prevalenza latino-americana nella zona ovest di Chicago, rispondendo a segnalazioni di spari.

Quando sono arrivati, Adam e un altro giovane di 21 anni sono scappati. Il più grande è stato arrestato. 

Rapina al giallorosso Smalling, in tre armati in casa


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/04/16/rapina-al-giallorosso-smalling-in-tre-armati-in-casa_683384fb-52a4-4a14-8938-11edda8bc98b.html

Chris Smalling

Rapina nella notte in casa del giocatore della Roma Chris Smalling. Secondo quanto si è appreso, tre uomini armati sono entrati nell’abitazione in zona Appia e lo hanno costretto ad aprire la cassaforte.

Sulla vicenda indaga la polizia. In casa oltre al calciatore ci sarebbe stata la moglie. Entrambi sarebbero illesi.

Sono al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Da una prima ricostruzione degli investigatori sembra che i rapinatori fossero tre, armati di pistola e probabilmente italiani. La banda ha costretto il giallorosso ad aprire la cassaforte rubando tre rolex, gioielli e circa 300 euro in contanti.

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Usa, sparatoria in un parcheggio a Indianapolis, almeno 8 morti e molti feriti.


Usa, sparatoria in un parcheggio a Indianapolis, almeno 8 morti e molti feriti. Testimone: “Sparava un uomo con un fucile automatico”

articolo: https://www.repubblica.it/esteri/2021/04/16/news/usa_sparatoria_a_indianapolis_molti_feriti-296667977/

L’attacco nel piazzale dello stabilimento Fedex, vicino all’aeroporto, dove lavorano 4500 persone. Lo sparatore si è ucciso


Diverse persone sono rimaste ferite in una sparatoria che ha avuto come teatro il piazzale di uno stabilimento Fedex nei pressi dell’aeroporto di Indianapolis, nello stato dell’Indiana, negli Stati Uniti. Almeno otto persone sono morte secondo quanto riporta il New York Times.

Un testimone ha riferito di aver visto un uomo armato con un fucile automatico sparare contro le persone nel piazzale-parcheggio.

Lo sparatore, secondo il quotidiano Indianapolis Star, si è suicidato. Lo stabilimento Fedex di Indianapolis è uno dei più grandi d’America e occupa circa 4500 dipendenti.

Incendio ed esplosione a Melegnano


articolo:  https://www.milanotoday.it/cronaca/incendio/esplosione-melegnano.html

giovedì 15 aprile 2021

Una forte esplosione, con conseguente incendio, è stata sentita in serata di giovedì a Melegnano (Milano), intorno alle 21. Il boato è stato percepito a centinaia di metri di distanza. Ci sono fiamme alte diverse metri che in questo momento sono domate dai vigili del fuoco, giunti rapidamente sul posto con un’autobotte. Dopo un primo scoppio, continuano a susseguirsi delle esplosioni. 

Il rogo si è sviluppato alle porte di Melegnano, in un’area esterna, nella zona degli orti accanto alla ferrovia lungo la strada per Sant’Angelo. Nello spazio ci sono accatastati legname e oggetti da lavoro.  

Non parrebbero al momento esserci delle persone ferite o intossicate. Secondo un primo riscontro, potrebbe essere stata una bombola a provocare l’incendio