Terremoto oggi, giovedì 16 febbraio, in Croazia. La terra ha tremato questa mattina alle 10.48 nell’area del Quarnarovicino a Bašćanska Draga sull’isola di Krk, a 37 km a SE da Fiume (Rijeka). Il sisma si è verificato ad una profondità di 10 chilometri. La magnitudo inizialmente rilevata è stata di 5.2, il servizio sismologico croato ha poi riparametrato la scossa fissandola a una magnitudo di 4,8 della scala Richter. L’intensità all’epicentro è stimata al VI grado scala EMS. Il terremoto è stato avvertito in tutta la costa croata ma anche in Italia, in particolare a Nordest.
Scossa di terremoto sentita anche in Friuli e Veneto – La scossa è stata sentita anche in molte località del Friuli Venezia Giulia, la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia sta verificando se vi siano danni a cose e persone. A fine precauzionale i Vigili del fuoco del comando di Trieste hanno fatto evacuare il personale presente all’interno di due palazzi della Regione, situati in via Trento e via Sant’Anastasio. Arrivano anche segnalazioni dal Veneto.
Solo poche settimane fa quel settore oceanico era stato colpito da una scossa tremenda, le isole Vanuatu tremano: fortissimo terremoto di magnitudo 5.7
Il violento sisma è stato registrato nelle prime ore del mattino nelle isole del Pacifico e secondo le indicazioni provenienti anche dalla sala operativa di Roma dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia quel terremoto di magnitudo Mwp 5.7 è avvenuto nella zona:Vanuatu Islands.
Vanuatu, fortissimo terremoto di magnitudo 5.7 – Per la precisioneil sisma è avvenuto alle 16:37:06, vale a dire alle 06:37:06 ora italiana. Gli strumenti di rilevazione stanno analizzando i dati per diramare una eventuale allerta tsunami, che in quel settore del pianeta è altissima. Da quanto si apprende il terremoto ha avuto un epicentro individuato ad una profondità di 31 km.
Il precedente con magnitudo addirittura di 7 – Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV-Romaed è ancora viva l’eco di un precedente terribile sisma che poche settimane fa e con magnitudo 7 era stato registrato sempre al largo delle isole di Vanuatu nel Pacifico, ad una profondità di 17 chilometri e l’epicentro a circa 25 chilometri dal villaggio di Port Olry. In questo caso eper il momento non si registrano danni a personeo cose ma moltissime segnalazioni sui social.
Il suo sfogo su Facebook: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più”
“Cara Paola Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla Fipav (Federazione italiana pallavolo)“. Comincia così il lungo post su Facebook di Martina Scavelli, giovane direttrice di gara, che si mostra sorridente mentre veste la divisa da arbitro nazionale di pallavolo, conquistata dopo tanti anni di gavetta. Quella divisa che dal prossimo anno abbandonerà a causa dei parametri fisici imposti dai regolamenti internazionali. Dovrà tornare ad arbitrare nel campionato regionale. “Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!“, sbotta la giovane che ha deciso di abbandonare quel mondo in cui evidentemente le sue forme non sono ben accette.
Il post di Martina Scavelli, calabrese, si rivolge alla campionessa azzurra che pochi giorni prima ha portato al festival di Sanremo il racconto di episodi di razzismo. E continua: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di bmi (l’indice di massa corporea, ndr) e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio “dirigenti di settore” e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro“.
Martina non mette in discussione la legge, che negli anni si è impegnata a rispettare, ma non è più disposta a sopportare l’umiliazione: “Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili“.
“Ho operato al servizio della federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina – continua la ragazza -. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza“.
Il post dell’arbitra è stato pubblicato nel giorno di San Valentino, e si conclude così: “Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. Sono grassa sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più!“.
Accade tutto al “Savini” di Notaresco, in Abruzzo, nel corso del match San Nicolò Notaresco–Cynthialbalonga valido per la 23^ giornata del girone F, arbitrato dalla signoraAlice Gagliardi di San Benedetto del Tronto, coadiuvata dagli assistenti Raschiatore di San Benedetto del Tronto e Amorello di Pesaro. Vincono gli ospiti 3-0, i soliti episodi che fanno discutere, proteste e lamentele. Il tutto pochi giorni dopo un altro episodio, quello di Osimo, che ha fatto discutere ed anche parecchio. Un paio di giorni bollenti, leggete quello che è successo con il tecnico che proprio questo pomeriggio ha rassegnato le dimissioni.
Insulti sessisti contro un’arbitro donna, mister squalificato – A fine gara tante scintille con De Patre che si è avvicinato con fare minaccioso, prima ad un calciatore della squadra laziale e poi si è rivolto in maniera perentoria ad Alice Gagliardi brandendole contro una sedia e rivolgendole frasi offensive «implicanti discriminazione per motivi di sesso», mentre il tecnico abruzzese veniva trattenuto da altri dirigenti del suo sodalizio.
Un comportamento che gli è costato uno stop di un mese e mezzo. Fino al 31 marzo. E non solo: inflitti anche 2.500 euro di multa e una gara a porte chiuse al Notaresco, perchè i suoi tifosi hanno «rivolto reiterate espressioni triviali, offensive ed implicanti discriminazione per motivi di sesso all’indirizzo dell’arbitro. Inoltre i medesimi lanciavano due seggiolini all’indirizzo di un calciatore avversario e della terna arbitrale». Insomma, una brutta pagina di sport, macchiata da errori tecnici in campo e, ancor più gravi, atteggiamenti inqualificabili fuori.
Questo è il girone dove sono impegnate le squadre marchigiane con la Vigor seconda dietro alla capolista Pineto e il Tolentino tristemente ultimo con De Patre che ha subito una lunga squalifica che ha una importante parentesi anche in serie A con la maglia del Cagliari e che nel proseguo della carriera con un’esperienza anche all’Ancona sia come giocatore prima che come allenatore poi. L’importanza della posta in palio, la brutta posizione in classifica e il nerovismo gli hanno tirato un brutto scherzo.
E così è arrivata la pesante squalifica «per avere, al termine della gara, avvicinato con fare minaccioso un calciatore avversario. In seguito si rivolgeva al Direttore di gara brandendo una sedia e rivolgendole espressioni offensive e implicanti discriminazione per motivi di sesso; veniva trattenuto da altri dirigenti del sodalizio».
«Siamo tutti in vendita». Inizia così il comunicato del Coordinamento dei Comitati di Redazione del Gruppo Gedi (società editoriale controllata da EXOR, la holding della famiglia Agnelli-Elkann), dopo l’incontro con l’amministratore delegato del Gruppo Gedi Maurizio Scanavino (anche amministratore delegato della Juventus).
«Ieri – si legge nella nota -, a distanza di soli due mesi da quando l’amministratore delegato del Gruppo Gedi, Maurizio Scanavino, aveva sottolineato come l’assetto dei giornali del gruppo, dai locali ai nazionali, rappresentasse il “perimetro di riferimento dell’azienda”, è stato comunicato che si valutano proposte di vendita di singole testate o gruppi di esse».
«La comunicazione è stata data nel corso della riunione chiesta all’azienda dal Coordinamento dei Cdr dei giornali del gruppo dopo le notizie, non smentite, di trattative con gruppi interessati all’acquisizione delle storiche testate del Nordest: il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo. A cui si aggiungerebbe la Gazzetta di Mantova».
«L’amministratore delegato, negando vi siano trattative formali in corso, ha ammesso che l’azienda è pronta però “a valutare offerte in base a quanto e chi”. E il principio può essere esteso anche a La Stampa, la Repubblica, Il Secolo XIX, la Provincia Pavese, la Sentinella del Canavese, le radio, sulla cui possibile vendita l’amministratore delegato non si è espresso: “Mi rifiuto di parlare di perimetro”».
«Il perimetro non esiste più, di fatto. Questo repentino cambio di strategia da dicembre a febbraio è stato imputato ai dati di chiusura di bilancio. L’azienda ha affermato di voler proseguire nel percorso di potenziamento dell’informazione digitale e dei contenuti di intrattenimento, avviato negli ultimi anni con tutte le testate: ma è lecito domandarsi, fino a quando?».
«La logica del vantaggio economico si è rapidamente sostituita a quella dell’interesse per i territori, il presidio informativo di questi, il valore sociale dell’informazione per la quale tutti i giornalisti lavorano quotidianamente anche affrontando da tempo sfide e incognite di una non facile transizione digitale».
«Non possiamo accettare che tutto l’impegno profuso in questi anni di lavoro sia oggi messo sul mercato con tanta leggerezza. Stupisce e ferisce che la storia delle testate e il loro rapporto con la cronaca, la gente, le imprese sia interessante solo fino a quando non arriva l’offerta giusta per venderlo. Per questa ragione tutte le testate del gruppo, già in stato di agitazione, annunciano iniziative di protesta», conclude la nota.
L’Aula del Senato ha approvato l’emendamento del Governo che sopprime, all’articolo 16 del Dl milleproroghe, la possibilità di estendere fino a 5 anni la durata dei contratti di licenza per i diritti tv in corso per gli eventi sportivi (tra cui quelli del calcio con Sky e DAZN). Questa facoltà era stata introdotta con un emendamento a prima firma di Claudio Lotito (FI), riformulato nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Con il Dl Aiuti quater è stata introdotta per il futuro l’estensione dei contratti di licenza da 3 anni come attualmente previsto a 5 anni.
L’emendamento per sopprimere la possibilità di estendere la durata dei diritti tv è passato con 158 sì, 3 no e 3 astensioni ed è stata approvata contestualmente ad una parte di emendamento a prima firma Alessandra Maiorino (M5S) di identico contenuto.
Il Barcellona avrebbe versato per tre stagioni calcistiche un totale di quasi 1,4 milioni di euro all’ex arbitro José Maria Enriquez Negreica, che all’epoca dei fatti, dal 2016 al 2018, ricopriva il ruolo di vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri, allora guidato da Victoriano Sanchez Arminio.
Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione “Qué t’hi jugues” in onda su SER Catalunya, la società DASNIL 95 SL, di cui Negreira era socio, ha ricevuto dal club blaugrana compensi per un totale di 1.392.680 euro.
La DASNIL 95 SL ha fatturato al Barcellona 532.728 euro nel 2016, 541.752 euro nel 2017 e 318.200 euro nel 2018. Tutti e tre i movimenti riportano la causale “consulenza tecnica” che nella propria relazione l’Agenzia delle Entrate spagnola definisce in questo modo: «Il Barcellona voleva assicurarsi che non venissero prese decisioni arbitrali nei suoi confronti, cioè che tutto fosse neutrale».
Dal Barcellona fanno sapere che tutti i movimenti in favore della DASNIL 95 SL sono depositati nei loro archivi e che questo rapporto è concluso. In più, se fosse necessario, il club è pronto a spiegare il tutto alle autorità in qualsiasi momento.
Per ora, Albert Soler, ex direttore degli sport professionistici del club, e Oscar Grau, ex amministratore delegato della società, hanno testimoniato in merito. Secondo il verbale dell’Agenzia delle Entrate, non è stato fornito alcun documento comprovante l’esistenza di un rapporto commerciale nonostante i pagamenti siano stati effettuati. Il caso è scoppiato quando questi movimenti sono stati dichiarati e la DASNIL 95 SL ha tentato di detrarli dalle tasse dovute all’erario.
Da quello che l’Agenzia delle Entrate ha potuto verificare, Enríquez Negreira non ha fornito alcun documento che dimostri che ha fornito un servizio al Barcellona. L’ex arbitro ha assicurato a Cadena SERche non esiste alcuna documentazione perché il suo lavoro consisteva nel consigliare verbalmente il Barcellona, tra le altre questioni, su come i giocatori dovessero comportarsi di fronte a ciascun arbitro.
In tutto questo c’è anche la posizione del figlio di Enriquez Negreira, Javier, che svolgeva nello stesso momento corsi per gli arbitri nelle loro sezioni ed era anche a disposizione per alcuni di loro a livello privato. Quindi quando il padre, da vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri, teneva rapporti con il Barcellona, il figlio lo aveva con gli arbitri.
Il precedente consiglio di amministrazione del Barcellona afferma che questo contratto è stato ereditato dal 2009, nella prima esperienza da presidente di Laporta, ed è statoJosep Maria Bartomeu a annullarlo nel 2018, anno che coincide con la data in cui Enríquez Negreira lascia il suo incarico nel Comitato Arbitrale a maggio. L’ultima fattura emessa da DASNIL 95 SL all’FC Barcelona è datata 5 giugno 2018 .
Il parlamentare inglese Ian Byrne (membro del Partito Laburista ed eletto nel collegio di Liverpool) ha scritto una lunga lettera al Segretario di Stato per la Cultura, i Media e lo Sport Lucy Frazer, per chiederle che si esponga affinché la UEFA eil presidente franceseEmmanuel Macron si scusino per quanto accaduto durante la finale della UEFA Champions League che si è tenuta a Parigi tra Liverpool e Real Madrid.
Il riferimento è al caos che si è creato all’ingresso dello stadio e che ha ritardato l’inizio della partita, per il quale le autorità francesi e la UEFA avevano inizialmente accusato i tifosi del Liverpool rei – secondo loro – di essersi presentati con biglietti falsi e di essere in ritardo. Affermazioni che si rivelerannoprive di fondamento, conl’intera responsabilità degli eventi sulle spalle della UEFA e della polizia francese.
Byrne ha chiesto inoltre al presidente della UEFA Aleksander Ceferin di rivedere la propria posizione di numero della Federcalcio europea. «C’è una necessità urgente di scuse piene ed inequivocabili da tutte le parti per il doloroso tentativo di spostare l’attenzione. Ho già scritto al presidente della UEFA Aleksander Ceferin per chiedere le sue scuse per un’organizzazione fallimentare che ha quasi portato al disastro», si legge in una lettera.
«Ho inoltre chiesto a Ceferin di considerare urgentemente la sua posizione alla UEFA e ho scritto separatamente al presidente Macron di ricevere le scuse dalla polizia francese, dalle autorità calcistiche e dal Governo per aver cercato di spostare l’attenzione dal loro stesso fallimento nei confronti dei tifosi del Liverpool», ha concluso Ian Byrne.
Deraglia treno carico di sostanze chimiche, enorme incendio e gas tossici: si rischia catastrofe Preoccupazione in Ohio dopo il disastro ferroviario di 9 giorni fa. Il carico brucia ancora, moria di animali
In Ohio, il deragliamento di un treno avvenuto lo scorso 3 febbraio, sta scatenando un disastro ambientale di proporzioni clamorose, nel silenzio generale.
In Ohio, il deragliamento di un treno avvenuto lo scorso 3 febbraio, sta scatenando un disastro ambientale di proporzioni clamorose, nel silenzio generale. Trattandosi di un treno cisterna, l’incidente ha provocato un «rilascio controllato» di ingenti quantitativi di pericolose sostanze chimiche, che potrebbe aver causato una catastrofe ambientale senza precedenti, contaminando risorse idriche su cui conta il 10 per cento della popolazione statunitense.
Il governatore del West Virginia, Jim Justice, ha ammesso ieri che le sostanze liberate nell’ambiente dall’incidente a East Palestine, nell’Ohio, hanno contaminato le falde acquifere e si sarebbero diffuse nel bacino del fiume Ohio sino al suo Stato, minacciando le risorse idriche su cui contano almeno 30 milioni di cittadini statunitensi. Nelle settimane successive all’incidente, culminato in una forte esplosione e in un rogo di sostanze chimiche che e’ proseguito per giorni, si sono moltiplicate le segnalazioni di morti di animali selvatici e pesci, mentre agli abitanti di East Palestine, evacuata dopo l’incidente, non e’ stato ancora comunicato se e quando potranno tornare alle loro case.
Tra le sostanze diffuse nell’aria e nel suolo, oltre al gia’ noto cloruro di vinile, figurerebbero anche ingenti quantitativi di glicole etilenico monobutiletere, etilesil acrilato e isobutilene, tutte sostanze altamente inquinanti e carcinogene. Le autorita’ sanitarie dell’Ohio hanno ammesso ieri che da «nuovi dati» emergerebbe un maggior numero e un maggior quantitativo di sostanze chimiche nei 50 vagoni cisterna del treno deragliato, rispetto a quanto inizialmente comunicato.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente Usa (Epa) ha affermato ieri di non aver riscontrato «livelli preoccupanti di tossine nell’aria attribuibili all’incidente», ma ha ammesso che «i residenti potrebbero ancora avvertire odori», e ha raccomandato l’ospedalizzazione di quanti dovessero avvertire sintomi di intossicazione. Il governatore del West Virginia ha raccomandato la calma, affermando che l’utility idrica statale ha rafforzato i processi di depurazione e ha iniziato ad attingere acqua da un alto corso d’acqua, il fiume Guyandotte.
Mentre ancora si cerca di valutare l’impatto del disastro, negli Usa monta la polemica non solo per l’apparente disinteresse delle autorità nazionali,ma anche per lo stato della rete ferroviaria statunitense: nel solo 2022, infatti, si sono verificati nel Paese un migliaio di deragliamenti ferroviari, frutto dell’usura della rete ma anche di un crescente numero di atti di sabotaggio su cui indaga anche il Federal Bureau of Investigation (Fbi), e di cui raramente vengono individuati i responsabili.
Treno deragliato in Ohaio, contro la Casa Bianca scende in campo Erin Brockovich: “Sparse sostanze tossiche”
Il tre febbraio scorso un treno è deragliato a East Palestine, in Ohio, villaggio di cinquemila abitanti, 50milgia a nord ovest di Pittsburgh. Il convoglio gestito dalla Norfolk Southern trasportava sostanze chimiche e rifiuti tossici tra cui il cloruro di vinile, un gas tossico altamente infiammabile. Dopo l’incidente è scoppiato un terribile incendio che ha coperto di fumo l’intera cittadina e un terribile odore acre si è diffuso in tutta la zona scatenando il panico tra gli abitanti per gli effetti nocivi sulla loro salute che tutto questo potrebbe aver provocato, nonostante le autorità dicessero che la situazione fosse sotto controllo. Ma la faccenda non convince a due settimane dall’incidente: al fianco dei cittadini è scesa in campo Erin Brockovich, avvocato e “consulente ambientale”, divenuta famosa per la lotta contro la Pacific Gas & Electric raccontatain un film del 2000 con Julia Roberts.
L’avvocato lancia la sfida all’Epa, l’agenzia federale Usa per la protezione ambientale e punta il dito anche contro la Casa Bianca: ““L’amministrazione Biden deve essere coinvolta maggiormente nel deragliamento del treno in Ohio. Contiamo su di voi per spezzare la catena di amministrazioni che hanno sempre chiuso gli occhi”. Una nuova battaglia legale per l’ambiente e la salute per l’avvocato famoso in tutto il mondo. Che ora lancia l’appello: “Ecco perché la gente non si fida del governo. Non si può dire alla gente che ci sono stati e continuano ad esserci inquinanti pericolosi che contaminano l’ambiente e allo stesso tempo dire ‘tutto va bene’. La gente non è stupida. E se vivete a Palestine, Ohio, capite che Superman non sta arrivando, ma voi siete lì. Fidatevi del vostro istinto. Documentate tutto ciò che vedete. Unitevi come comunità e chiedete risposte”.
A preoccupare la cittadinanza è la concatenazione degli eventi delle scorse due settimane, da quando il treno è deragliato e si sono sparse le sostanze tossiche. L’Epa ha subito minimizzato le conseguenze sostenendo che la qualità dell’aria e dell’acqua nella zona “è buona”, e che gli “inquinanti pericolosi sono stati rilasciati nell’ambiente attraverso un incendio controllato” il 6 febbraio, tre giorni dopo l’incidente. Poi il 10 febbraio, sempre l’Epa, ha dichiarato che il treno conteneva materiali pericolosi e che le sostanze chimiche tossiche sono state “notoriamente rilasciate e continuano a essere rilasciate nell’aria, nel suolo e nelle acque di superficie”.
Ma solo due giorni dopo lo stesso ente governativo dichiarava di “non aver rilevato contaminanti con livelli di preoccupazione nella zona di East Palestine e dintorni, anche se i residenti potrebbero ancora avvertire odori”. Il 14 febbraio poi l’allarmante dichiarazione di Tiffani Kavalec, capo della divisione acque di superficie dell’Epa dell’Ohio, che sosteneva che i test hanno rilevato due contaminanti chimici in alcuni affluenti del fiume Ohio. “Siamo abbastanza fiduciosi che questi bassi livelli non vengano trasmessi ai clienti”, ha detto, mentre il governatore dell’Ohio, il repubblicano Mike DeWine commentava che se vivesse nella zona colpita “berrebbe acqua in bottiglia”. Dichiarazioni contrasytanti che hanno messo ancora più in allarme i cittadini che per la paura non sono ancora rientrati in casa, nonostante l’invito del Governatore a farlo.
Intanto i cittadini di East Palestine dichiarano di avere forti mal di testa e malesseri di vario genere. Due cittadini della zona hanno anche presentato un’azione legale per costringere la Norfolk Southern a istituire un monitoraggio sanitario per i residenti di entrambi gli Stati e a pagare le relative cure per coloro che si trovano nel raggio di 30 miglia. E di quella sera qualcuno di loro racconta angosciato: “si poteva sentire il sapore tossico nell’aria, era come un mix di benzina, diluente per vernici e solvente per unghie;che i treni che passano di qui fossero pericolosi lo sappiamo tutti, li chiamiamo da sempre treni-bomba”.
Da oggi 14 febbraio 2023 Microsoft disabilita definitivamente Internet Explorer, lo storico programma per navigare su Internet lanciato nel 1995.
Cliccando sull’icona di Internet Explorer, il software non parte e una schermata propone di utilizzare Edge, il programma che lo sostituisce.
La fine di Internet Expolorer era stata già annunciata da Microsoft lo scorso giugno, quando l’azienda aveva dichiarato che il software sarebbe stato ritirato e non più supportato nei mesi successivi. Il colosso di Redmond è ora alle prese con forti investimenti nell’Intelligenza Artificiale di ChatGpt che sarà intergrata nel motore di ricerca Bing e chissà se in futuro diventerà parte integrante di altri suoi programmi.
Lanciato quasi 28 anni fa, Internet Explorer ha raggiunto l’apice della popolarità nel 2004, quando ha conquistato una quota di mercato del 94%, in un momento in cui erano agli albori alternative come Firefox di Mozilla o Safari di Apple.
Sull’azienda di Redmond, prima negli Usa e poi in Europa, si accese poi un faro per abuso di posizione dominante proprio a causa di Explorer, installato su tutti i computer dotati del sistema operativo Windows. Alla società fu imposto di separare il sistema operativo dagli altri software.
Il programma per la navigazione Edge che prende il posto di Internet Explorer deve concorrere, almeno in popolarità, con Google Chrome. Secondo gli ultimi dati di Stacounter, si trova a poco più del 4% di utilizzo globale su computer, con Google che invece è oltre il 65%. Secondo Microsoft, Edge offre “un’esperienza Web più veloce, più sicura e più moderna rispetto a Internet Explorer“.
L’ennesimo brutto ed insopportabile episodio di razzismo nel mondo del calcio. Nel mirino degli insulti razzisti partiti dai tifosi sugli spalti, è finito un arbitro di colore, dopo aver fischiato un rigore. Il gesto incommentabile, ha indotto il direttore di gara Mamady Cissé, all’87’ della partita a mandare tutti negli spogliatoi con una manciata di minuti di anticipo. Incontro sospeso da Cissè durante il match di seconda categoria tra Bessica e Fossalunga, disputato a Loria, nel trevigiano, scrive La Tribuna di Treviso.
Arbitro ha fatto rapporto – L’arbitro ha compilato il rapporto e lasciato lo stadio, senza neanche consultarsi con i capitani delle due squadre e con i colleghi di campo. La decisione sarebbe stata provocata dall’insulto di discriminazione razziale che uno spettatore gli avrebbe rivolto dagli spalti subito dopo il pareggio degli ospiti, avvenuto su calcio di rigore.
Impegno sociale – Il direttore di gara, nato nel 1987 in Guinea, appartiene alla sezione Aia di Treviso dal 2016 ed è noto anche per il suo impegno sociale a favore dei bambini della Guinea. Ora la decisione su eventuali sanzioni sportive, saranno stabilite dal Giudice sportivo di Treviso.
Solidarietà della Figc – «Bisogna dire basta ad aggressioni agli arbitri soprattutto giovani. Ieri c’è stato un caso di un ragazzo in seconda categoria, per un rigore concesso e cori razzisti. Io oggi sono Cissé, tutto il calcio è Cissè e deve combattere questa forma di cultura becera che deve essere espulsa dal nostro sistema. Le norme ci sono, quello che serve è una maggiore collaborazione dei protagonisti mondo del calcio e dello sport con sanzioni più forti» sono le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina a margine della presentazione del Report dell’Aic ‘Calciatori sotto tirò parlando degli insulti razzisti all’arbitro Mamady Cissé.
L’attaccante dei francesi è tornato subito in Camerun e non sarà a Torino per la sfida con la Juve
Dramma familiare per Ignatius Ganago, attaccante del Nantes che non sarà presente alla sfida con la Juventus in Europa League giovedì sera a Torino. Come riporta il sito francese de L’Équipe il giocatore camerunese ha perso la figlia di cinque anni, deceduta in seguito a una malattia. Uno shock per tutta la squadra che nelle ultime ore si è stretta intorno al giocatore. Ganago è partito subito per il Camerun e non sarà quindi a disposizione del tecnico del Nantes per la partita di giovedì.
Il sospetto killer si è suicidato, afferma la polizia
L’uomo ritenuto responsabile della sparatoria avvenuta ieri seranell’Università statale del Michigan (Msu), che ha provocato almeno tre morti e cinque feriti, si è suicidato: lo rende noto in un tweet la Polizia di Stato del Michigan (Msp).
Il sospetto ha aperto il fuoco nella Berkeley Hall, nel campus di East Leaning, alle 20:30 ora locale (le 2:30 in Italia).
Un’ora dopo la stessa persona ha sparato nei pressi di una palestra a un chilometro dalla residenza dove è avvenuta la prima sparatoria.
Il campus della State University del Michigan, ad est della capitale statale Lansing, ospita 50.000 studenti. Le attività della State University del Michigan “sono sospese per 48 ore“, ha detto la polizia chiedendo agli studenti di non presentarsi all’ateneo.
Ex di Udinese e Samp rompe il tabù del silenzio nel pallone
Un frame tratto dal video postato sul suo profilo Instagram dal calciatore dello Sparta Praga, Jakub Jankto, che ha scelto di fare coming out, Roma, 13 Febbraio 2023. INSTAGRAM/JAKUBJANKTOJR
“Sono gay e non voglio più nascondermi“.Con un video postato sul suo profilo Instagram il calciatore dello Sparta Praga, Jakub Jankto, ha scelto di fare coming out.
“Ciao, sono Jakub Jankto – il suo messaggio – Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza, i miei punti deboli, una famiglia, i miei amici, un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione.
Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi“.
Jankto, che ha 27 anni, attualmente gioca nello Sparta Praga, in prestito dal Getafe, ma è stato anche in Italia: nel 2015 arrivò all’Udinese, che lo mandò in prestito in Serie B all’Ascoli. L’esordio in A, nella stagione 2016-2017 a Udine, dove resta due stagioni prima di trasferirsi alla Sampdoriadove resta tre stagioni prima di trasferirsi in Spagna nell’estate 2021. In totale ha giocato 155 partite in Serie A, segnando 17 gol. continua a leggere
La Procura Federale sanziona il Grifone per mancati adempimenti Irpef: il Frosinone è a +12, le terze a -3.
Genoa sanzionato per l’adempimento parziale dei versamenti delle ritenute Irpef di settembre e ottobre: è questo il verdetto della Procura Federale, che ha inflitto un punto di penalizzazione nella stagione in corso e una ammenda di 6.000 euro all’ad Andres Blazquez Ceballos. Il sodalizio ligure tra l’altro alla data di scadenza disponeva di un saldo che avrebbe permesso l’intero pagamento delle ritenute contestate.
La penalizzazione ricevuta dal Genoa incide sulla classifica di Serie B, perché i rossoblu retrocessi, dopo il cambio tecnico tra Blessin e Gilardino, sono secondi e battagliano per la promozione diretta con Bari, Reggina e SudTirol, terzetto che dista a questo punto solo tre lunghezza; il Frosinone è ormai irraggiungibile, la penalizzazione porta i ciociari di Fabio Grosso a + 12.
Arne Espeel, 25 anni, giocava per una squadra amatoriale del suo paese
Giovane portiere belga muore dopo aver parato un rigore
Arne Espeel, portiere belga di 25 anni, è morto, pochi istanti dopo aver parato un rigore.
Il portiere, secondo la stampa del Paese, si è sentito male in campo durante una partita tra la sua squadra, il Winkel Sport B, e l’SK Westrozebeke, ed è finito a terra privo di sensi.
L’arbitro ha interrotto il match ed Espeel è stato subito soccorsoe trasportato in ospedale, ma è deceduto poco dopo. I suoi genitori e il fratello erano presenti allo stadio per assistere alla partita.
«Winkel Sport è profondamente dispiaciuto per la morte improvvisa del portiere Arne Espeel. Rivolgiamo alla sua famiglia e ai suoi amici le nostre più sentite condoglianze per questa grande perdita. Il calcio non è più così importante per un po’», si legge nella dichiarazione di Winkel Sport sui social media.
(Reuters) – (Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)
Il presidente della Uefa Aleksander Ceferinha messo in guardia sul pericolo che molti club europei stiano “compromettendo la propria sostenibilità economica” a causa degli stipendi dei giocatori sempre più alti, superiori in media del 16% rispetto ai livelli pre-pandemia.
La Uefa ha pubblicato il report di Benchmarking, un’analisi del panorama finanziario del calcio europeo, che ha messo in evidenza come lo sport stia tornando alla normalità dopo le sfide economiche della pandemia di Covid-19.
Nel rapporto si legge che i ricavi di quasi 150 club sono aumentati in media del 4,6%, mentre i ricavi commerciali e degli sponsor sono aumentati del 13% rispetto ai livelli pre-Covid, dopo la perdita di 7 miliardi di euro durante la pandemia.
Tuttavia, si è registra una certa preoccupazione per l’aumento dei costi operativi, cresciuti dell’11%, mentre i costi finanziari sono saliti del 18%, in particolare per gli stipendi dei giocatori.
“Nonostante le turbolenze senza precedenti degli ultimi anni, gli stipendi hanno continuato a crescere, aumentando in media del 16% rispetto agli standard pre-pandemia“, ha detto Ceferin.
“Gli stipendi dei giocatori delle massime divisioni, ad esempio, sono più che raddoppiati nell’ultimo decennio“.
“Sebbene questo non sia un trend negativo di per sé, è chiaro che molti stanno compromettendo la propria sostenibilità economica nella loro sconsiderata ricerca del successo“.
Il report ha evidenziato un incremento del 108% degli stipendi dei calciatori negli ultimi 10 anni, trend che non si è fermato neppure con la pandemia, nonostante un calo dei ricavi.
La Uefa ha anche detto che la finestra di gennaio dei trasferimenti è stata dominata dai club inglesi, che hanno rappresentato circa il 31% degli scambi globali e il 53% in termini di spesa.
L’ex allenatore di Milan, Inter, Juventus e Lazio, 69 anni, è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena
Il mondo del calcio è in ansia per Alberto Zaccheroni. L’ex tecnico, tra le altre di Milan (con il quale ha vinto uno scudetto nel 1999), Inter e Juventus, è ricoverato da questa sera nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena.
Nel tardo pomeriggio di venerdì 10 febbraio Zaccheroni è caduto nella sua abitazionedi via Leonardo Da Vinci a Cesenatico, sulla costiera romagnola, ha sbattuto con violenza la testa a terra ed è stato subito trasportato in ambulanzaall’ospedale di Cesena.
Arrivati nella sua abitazione i sanitari del 118 lo hanno trovato steso a terra privo di sensi nei pressi di una scala interna. Al momento della caduta, in casa c’erano anche la moglie Franca e Lara, la compagna del loro figlio Luca. Le prime cure sono state prestate per il serio trauma cranico conseguente alla caduta. Però, non è chiaro se a rendere critica la situazione sia stato il trauma in sé o se il colpo alla testa sia la conseguenza di un precedente malore.
Da quanto risulta, gli esami tomografici hanno dipinto un quadro seriodella situazione e per questo Zaccheroni, che è comunque vigile, è stato ricoverato in rianimazione: la prognosi è comunque riservata.
Negli ultimi anni Zaccheroni ha vissuto a stretto contatto con gli amici di Cesenatico e quelli degli ambienti calcistici, che incontra soprattutto al Bagno Marè, lo stabilimento balneare gestito dal figlio Luca. L’ultima esperienza di Zaccheroni in panchina risale al biennio 2017-2019 come c.t. degli Emirati Arabi Uniti. In precedenza, tra il 2010 e il 2014, ha allenato anche il Giappone conquistando nel 2011 la Coppa d’Asia in Qatar.
«Siamo ancora provati da quanto successo.Il nostro primo pensiero va al lavoratore che si trova in ospedale: con apprensione, come tutti, siamo in attesa di notizie sulle sue condizioni di salute. Con sollievo siamo in grado di comunicare che tutti gli altri 300 dipendenti presenti sono stati evacuati secondo le procedure previste e non ci sono stati altri feriti». Lo afferma Beatrice Coati, Ad dell’azienda del Salumificio F.lli Coati di Arbizzano di Negrar sull’incendio che ha distrutto lo stabilimento.
«Siamo anche al lavoro per capire le cause dell’incendio – aggiunge -. In questo senso, riponiamo piena fiducia negli accertamenti che le autorità competenti stanno eseguendo in queste ore. Un doveroso ringraziamento va ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine – prosegue Coati – che in queste ore ci hanno dato supporto. A tutti i dipendenti e collaboratori che si sono attivati spontaneamente per dare continuità al lavoro, a tutte le persone che ci hanno testimoniato la loro solidarietà e ci hanno sostenuto in questi momenti difficili. Già da stamattina, il nostro imperativo è ripartire il prima possibile per salvaguardare il valore che la nostra famiglia ha costruito da generazioni e i posti di lavoro sul territorio – conclude -. Stiamo vagliando le soluzioni più idonee e veloci per riattivare al più presto la produzione».
Le squadre dei vigili del fuoco al lavoro oggi, 10 febbraio, con 32 pompieri e numerosi automezzi antincendio sono al lavoro per spegnere tre focolai ancora presenti in punti diversi della struttura. Focolai di difficile spegnimento e raggiungimento in quanto posti sotto lamiere e detriti con il rischio di crollo delle parti circostanti.
Verona, incendio nel salumificio: stabilimento distrutto – alanews
Un incendio improvviso e devastante, il capannone in parte collassato e inagibile, il lungo lavoro dei pompieri tra mercoledì e giovedì per spegnere il rogo e impedirne la ripresa di altri focolai, e ora l’inevitabile conferma dell’impossibilità di riprendere l’attività almeno nel breve periodo, con la conseguente quanto inevitabile messa in cassa integrazione dei dipendenti della “Nidec Fir” di Gambugliano.
C’è un clima di sconforto che si respira al pari dell’odore di bruciato all’esterno dell’azienda che produce motori elettromeccanici, evacuata poco prima del mezzogiorno di mercoledì 8 febbraio al divampare di un maxi incendioche ha sbriciolato la struttura e insieme anni di lavoro, in via della Croce nella zona industriale del pase dell’hinterland di Vicenza. Pare si sia salvata dalle fiamme solo la sezione dedicata agli uffici, mentre macchinari, prodotti in lavorazione e scorte e forniture sono andate in fumo, constatando danni per centinaia di migliaia di euro.
Impossibile, per ora, quantificarli con precisione. Nessuno, tra i dipendenti e i collaboratori della ditta, almeno, ha lamentato ustioni o principi di intossicazione: tutti e80 i presenti tra chi non si era ancora assentato per la pausa pranzo è uscito dall’edificio in tempo utile dopo l’attivazione del protocollo di emergenza antincendio. Nessuna “ferita fisica”, quindi, ben altro invece si può affermare sul piano morale, vista la prospettiva di un lungo periodo di stop al lavoro, vista l’inagibilità del capannone e un futuro ad oggi grigio come la colonna di fumo che l’altro ieri era visibile a distanza di chilometri da Gambugliano.
Giorno dopo giorno, la volontà della proprietà e dei collaboratori della Nidec Fir si metterà in moto per diradare progressivamente la coltre di fumo e avviare il ripristino delle attività lavorative e il ritorno alla normalità. Tra l’altro, sono parecchi i lavoratori che vivono proprio a Gambugliano e dintorni con le rispettive famiglie e quindi doppiamente preoccupati fino a ieri, nelle vicinanze del luogo del disastro. Esclusi in questo senso i temuti pericoliper la popolazione residente, con riguardo alla salubrità dell’aria e ricadute sull’ambiente intorno, grazie ai controlli del personale tecnico di Arpav. A confermarlo è stato il sindaco localeMatteo Forlin.
Intanto, in queste ore, si tengono a bada gli ultimi residui pericoli connessi ai focolai latenti sotto le macerie della parte di capannone crollata, con un presidio fisso da parte dei vigili del fuoco. La fase di smossamento di liquame e materiale bruciato risulta necessaria per la bonifica generale dell’area. Poi sarà la volta della rimozione di tutti gli scarti da smaltire, prima di ricostruire.
E’ rimasta chiusa dentro lo stadio dopo aver sospeso una partita di calcio della categoria Juniores a causa di una rissa in campo tra i giocatori. O forse, è stata “abbandonata” dentro l’impianto. E’ accaduto ad un arbitro donna in provincia di Brescia.
Le due società sono state multate – Secondo quanto riportato dall’edizione locale del Corriere della Sera, l’arbitro donna ha deciso di sospendere per rissa la partita tra Darfo e Carpenedolo e «quando usciva dagli spogliatoi si rendeva conto di essere stata abbandonata e chiusa dentro l’impianto», recita il comunicato della Lega nazionale dilettanti. Le due società sono state multate. Quella di casa anche per «l’inidonea assistenza all’arbitro».
Nelle ultime ore numerosi i disagi che si stanno registrando a causa delle pessime condizioni meteo che stanno caratterizzando in particolare la zona orientale dell’Isola
Sicilia fortemente condizionata dal maltempo con nubifragi, forte vento, mareggiate, abbondanti nevicate. Nelle ultime ore sono numerosi i disagi che si stanno registrando a causa delle pessime condizioni meteo che stanno caratterizzando in particolare la zona orientale dell’Isola. Scuole chiuse in molti Comuni.
Catania, forte vento e voli dirottati – Il vento, di forte intensità, sta creando notevoli disagi nel territorio di Catania. La pioggia, incessante, ha impegnato i vigili del fuoco che, dalla serata di ieri sono stati chiamati ad intervenire in oltre 40 chiamate di soccorso. Le richieste per danni causati dall’acqua, alberi e pali delle luce pericolanti e dissesti statici e cittadini bloccati all’interno delle auto. Sul fronte dei trasporti il vento ha interrotto nella notte l’operatività dell’aeroporto internazionale “Bellini”. Numerosi infatti i voli dirottati e cancellati oltre ritardi prolungati. Dal ‘tabellone on line’ di arrivi e partenze sul sito dello scalo non risultano decolli dopo la mezzanotte, mentre uno solo, al momento, è quello atterrato: l’Istanbul-Catania con 15 minuti circa di ritardo rispetto all’orario previsto.Scuole chiuse anche oggi a Cataniama le condizioni meteo dovrebbero migliorare dalle prossime ore. Impraticabili le due strade provinciali che consentono di accedere al centro abitato di Grammichele. I tecnici del Soccorso AlpinoeSpeleologico Sicilianosono intervenuti in aiuto di diverse persone rimaste bloccatenelle loro abitazioni, ubicate nei territori rurali del Comune di Pedara, sul versante sud dell’Etna. continua a leggere
Il ciclone impatta sulla Sicilia: è tempesta sul siracusano. Onde molto alte a Marzamemi – Local Team
Un vasto incendio sta interessando un’azienda alimentare, il Salumificio Coati, ad Arbizzano, nel territorio del comune di Negrar di Valpolicella, alle porte di Verona.
L’alta colonna di fumo che sale dal rogo è visibile da chilometri di distanza.
Secondo quanto si è appreso, le fiamme sono divampate in un nuovo capannone dell’azienda. Sul posto sono presenti in forze i Vigili del fuoco, mentre alcuni stabili nelle vicinanze sono stati evacuati per precauzione. Anche le strade della zona sono state chiuse al traffico. (ANSA).
Scontri allo stadio di Spinea nel veneziano con gli ultras del Treviso
Una serata ad alta tensione a Spinea (Venezia), ieri sera, 8 febbraio, per scontri tra tifosi. In campo allo Stadio Allende, infatti, la squadra di casa affrontava il Treviso(partita terminata 2 a 2 nel campionato di Eccellenza del Veneto). Dalla Marca, però, erano arrivati 40 tifosi ospiti che avrebbero cercato di arrivare allo scontro con un’altra cinquantina di supporter non solo dello Spinea, ma anche di altre squadre di Mestre. Ad attenderli le forze dell’ordine in assetto anti sommossa che hanno evitato che le due frange venissero troppo allo scontro.
Più volte, però, gli uomini della Digos hanno dovuto intervenire per evitare che finissero per venire a contatto. Una volta allo stadio i tifosi del Treviso avrebbero devastato i bagni riservato agli ospiti dell’Allende. La questura sta identificando i responsabili e sta valutando se procedere con i Daspo.
Quella più forte di magnitudo 3.5. Comune in allerta, chiuse scuole e musei
Siena, 09 febbraio 2023
Nuova scossa di terremoto oggi a Siena di magnitudo 2.8 questa mattina alle 8.19, registrata dall’Ingv a 8 km di profondità. Da quella più forte di magnitudo 3.5, registrata ieri sera alle 21.51 sono state quasi 40 le scosse nella notte a Siena. I tecnici stanno procedendo nelle verifiche agli edifici. Nella città del Palio, dove oggi scuole e università sono chiuse, molte persone per paura hanno passato la notte fuori casa, dormendo in auto.
Il Comune di Siena è in allerta con i propri uffici, in particolare Polizia Municipale e Protezione Civile. Il Comune raccomanda, nel caso si voglia uscire dalla propria abitazione, di recarsi in spazi aperti. Seguendo le indicazioni della protezione civile.
Il sindaco Luigi De Mossi e la giunta comunale, in particolare l’assessore alla protezione civile Francesca Appolloni, assieme al comandante della Polizia Municipale, stanno monitorando la situazione. Nella giornata di ieri, fin dalle prime scosse registrate sul territorio, il sindaco ha effettuato le prime valutazioni sia dalla sala della protezione civile ‘Giancarlo Rossetti’ in strada di Cerchiaia, sia da quella provinciale presso il Comando dei Vigili del Fuoco in località Ruffolo, assieme alle altre autorità cittadine e territoriali.
Per la giornata di oggi De Mossi ha firmato ieri sera l’apposita ordinanza per la chiusura delle scuole e dei musei cittadini. Chiuse anche le altre scuole di ogni ordine e grado, così come le Università.
In queste ore le squadre della Polizia Municipale e della Protezione Civile stanno anche effettuando un monitoraggio sulle strade e sulle strutture comunali. Negli edifici scolastici sono presenti i dirigenti.
Terremoto Siena, serie di scosse: la più forte di magnitudo 3.5
Avvertito poco prima delle 22, nessun danno. Scuole chiuse domani
Una scossa di terremoto di magnitudo 3,5 con epicentro a Siena è stata avvertita poco prima delle 22. Lo comunica l’Ingv. La scossa, a una profondità di 8 Km, è stata avvertita dalla popolazione ma non avrebbe portato danni.
Dopo la scossa di magnitudo 3.5, a una profondità di 8 km con epicentro a 1 km dalla città Palio, l’Ingv (Istituto nazionale geofisica e vulcanologia ha registrato nella stessa zona altre scosse. Alle 21.53 si è verificato un sisma di magnitudo 2.4 a una profondità di 9 km e con epicentro a 2 km da Siena; alle 21.58 di magnitudo 2.4; alle 22.02 di 2.1, alle 22.08 di 2.7; alle 22.10 di magnitudo 2; alle 22.36 di 2.6.
Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, e i tecnici del Comune di Siena sono in giro per monitorare la situazione dopo le scosse di terremoto di questa sera. “Al momento si conferma che non ci sono danni“, fa sapere il sindaco.
Divertito il sindaco Simone Negri che, a proposito del concorso per la polizia locale, scherza: “Altro che vigili, a Cesano ci serve un Crocodile Dundee”.
CESANO BOSCONE, 08 febbraio 223
Cosa ci fa una capra orobica in giro per Cesano Boscone? Se lo è chiesto per primo il sindaco di Cesano che ha postato le foto sul web.
Una capra orobica in giro per Cesano – Ha regalato curiosità e qualche sorriso la vista di una capra orobica che si aggirava per le vie di Cesano ieri.
Girava per le vie del paese un po’ smarrita – Probabilmente l’esemplare è scappato da qualche cascina cesanese, per poi passare dalla stalla alle trafficate vie cittadine. Un po’ sperduta, sicuramente incuriosita dal trambusto, la capra ha cominciato a girare per il paese, osservata dai passanti che hanno segnalato alla polizia locale la strana presenza.
Negri: “A Cesano non ci si annoia” – Divertito il sindaco Simone Negri: “Proprio in questi giorni è in corso un altro concorso per la polizia locale – ha scritto sui social –. Alle ragazze e ai ragazzi che stanno partecipando possiamo raccontare che a Cesano non si annoieranno. Tra i tanti problemi quotidiani dovranno anche cimentarsi con degli animali. In questi anni l’esperienza è stata impegnativa anche dal punto di vista etologico”, scherza il primo cittadino ricordando che quando fu proclamato sindaco, nel 2014, uno dei primi interventi d’urgenza di cui si è dovuto occupare è stata “una scuola presa d’assalto dai biacchi – ricorda –, poi abbiamo avuto a che fare con i cuccioli di volpe, topi fulminati dai cavi del semaforo, cani, vespe, presunte gattepelose, piccioni, gamberi e nutrie.Ora addirittura una capra orobica”.
Anche sui social non manca l’ironia, ipotizzando l’uso della capra come “mezzo sostenibile” per tagliare l’erba di Cesano. “Altro che vigili – scherza Negri –, a Cesano ci serve un Crocodile Dundee”.
Secondo l’Equipe, un uomo d’affari tunisino reclama stipendi mai pagati per varie attività di consulenza. Il club parla di manipolazione mediatica e disinformazione
Impiego fittizio e pure sottopagato. Questo il campo di un’indagine aperta a Parigi ai danni di Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg. A chiamarlo in causa, un ex consigliere, Hicham Bouajila, tunisino finito già nelle cronache sportive francesi per aver tentato di fare da intermediario per un uomo d’affari degli Emirati Arabi Uniti interessato all’acquisto del Marsiglia: un’operazione mai andata in porto
CONSULENTE – Bouajila, nei primi anni 2000, aveva facilitato l’arrivo della rete Al Jazira Sports (diventata BeInSports) nella regione del Maghreb, entrando così in contatto con Al Khelaifi, massimo dirigente del gruppo mediatico qatarino. Diventandone poi uno dei suoi consiglieri più fidati, soprattutto dopo l’acquisto del club francese. Secondo il quotidiano l’Equipe, il 47enne oggi reclama stipendi per varie attività di consulenza tra il 2015 e il 2018, effettuate a beneficio del club e di Al Khelaifi, e versati solo in parte e sporadicamente tramite una società di tennis basata a Doha, con cui non aveva nulla a che fare. Il Psg, come BeIn, fanno sapere di non aver mai impiegato il tunisino, rifiutando di commentare fatti legati a “individui abituati a far uso di manipolazione mediatica e a diffondere disinformazione”.
Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il10 febbraiodi ogni anno, che ricorda i massacri delle foibee l’esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo2004 n. 92, vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“
Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale tra l’8 settembre 1943, data dell’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia.
I trattati di Parigi furono dei trattati di pace firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 dopo la fine della seconda guerra mondiale. La sottoscrizione dei trattati fu preceduta da una conferenza di pace che si svolse parimenti a Parigi, tra il 29 luglio e il 15 ottobre1946.
Le condizioni di San Siro durante le partite preoccupano i tifosi di Inter e Milan: la colonna si muove e sembra spezzarsi
Un video di San Siro è diventato virale sui social, si tratta di un impiato storico in grado di diventare il teatro di grandissime imprese delle due squadre di Milano: Inter e Milan. I club sono stati in grado di imporsi anche a livello internazionale, è indimenticabile il Triplete conquistato dai nerazzurri, mentre i rossoneri sono il club italiano con più vittorie in Champions League, alle spalle solo del Real Madrid.
Nell’ultima giornata è andato in scena a San Sirol’attesissimo derby tra Inter e Milan, la sfida si è conclusa sul risultato di 1-0 con il gol del solito Lautaro Martinez. Nel frattempo è diventato virale sui social un video sulle condizioni strutturali di San Siro, proprio nella fase di discussione sulla demolizione dell’impianto e la costruzione di uno stadio nuovo.
Le immagini sono impressionanti e mostrano una colonna del primo anello verde tramare pericolosamente. I tifosi di Inter e Milan si sono giustamente preoccupati, ma chi si occupa dell’impianto ha rassicurato sulla sicurezza dello stadio San Siro.
L’ex atleta azzurra era malata da tempo, aveva 37 anni. Fu argento nella discesa libera ai Mondiali di Bormio/Santa Caterina Valfurva.
AGI – 08 febbraio 2023
È morta l’azzurraElena Fanchini, ex sciatrice azzurra. Aveva 37 anni ed era malata da tempo. A confermare la notizia all’AGI è la Federazione Italiana Sport Invernali.
Abitava a Solato, piccolo paese in provincia di Brescia. Il 12 gennaio 2018 annunciò di dover rinunciare a partecipare ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang per curarsi da un tumore. Negli ultimi anni aveva subito anche una recidiva.
Elena, nata il 30 aprile del 1985 a Lovere, in carriera è stata vice-campionessa del mondo in discesa libera nel 2005 a Bormio e in Coppa del mondo ha vinto due volte, entrambe in discesa, il 2 dicembre del 2005 a Lake Louise e il 16 gennaio del 2015 a Cortina d’Ampezzo.
Nella bacheca di ‘Eli’ anche due medaglie ai Mondiali juniores, a Bardonecchia nel 2005, argento in discesa libera e bronzo in supergigante. Elena Fanchini, sorella maggiore di Nadia e Sabrina, sembrava essere guarita da un tumore che l’aveva colpita nel 2017 ma che nel corso dell’estate del 2022 si è ripresentato.