Daniele Scardina, operato d’urgenza alla testa: il pugile si è sentito male dopo un allenamento


articolo di Salvatore Riggio: Daniele Scardina, operato d’urgenza alla testa: il pugile si è sentito male dopo un allenamento- Corriere.it

«King Toretto», 31 anni, si è sentito male durante un allenamento ed è stato trasportato in codice rosso in ospedale

Daniele Scardina, per tutti King Toretto, che il 2 aprile compirà 31 anni, è stato trasportato in codice rosso in ospedale dopo essersi sentito male in palestra, al termine dell’allenamento. Da quanto risulta, è stato operato d’urgenza alla testa. Poco più di due anni fa, era il 26 febbraio 2021, Scardina aveva battuto lo spagnolo Cesar Nunes, conquistando il titolo vacante supermedi dell’Unione Europea per k.o. tecnico. Quello era stato il 19° successo (15 k.o.), maturato dopo un match equilibrato e assai duro. Scardina già l’8 marzo 2019, sempre a Milano, era diventato campione internazionale Ibf dei pesi supermedi superando ai punti il finlandese Henri Kekalainen. Invece, fu clamorosa e inattesa la sconfitta del maggio 2022 contro Giovanni De Carolis, match nel quale King Toretto si era visto sfilare il titolo Intercontinentale dei supermedi Wbo, perdendo anche l’imbattibilità che durava da 20 match con 16 k.o. inflitti. Proprio qualche settimana fa aveva deciso di dire addio ai supermedi e passare nei pesi mediomassimi. Il suo debutto è in programma il 24 marzo a Milano, all’Allianz Cloud, contro il belga Cedric Spera (17 vittorie e nove sconfitte) in un incontro sulla distanza delle 10 riprese. continua a leggere

Martina Scavelli, l’arbitro di volley si dimette: “Stanca di essere pesata come le vacche”


articolo: Martina Scavelli, l’arbitra di volley si dimette: “Stanca di essere pesata come le vacche” (today.it)

Il suo sfogo su Facebook: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più”

Cara Paola Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla Fipav (Federazione italiana pallavolo)“. Comincia così il lungo post su Facebook di Martina Scavelli, giovane direttrice di gara, che si mostra sorridente mentre veste la divisa da arbitro nazionale di pallavolo, conquistata dopo tanti anni di gavetta. Quella divisa che dal prossimo anno abbandonerà a causa dei parametri fisici imposti dai regolamenti internazionali. Dovrà tornare ad arbitrare nel campionato regionale. “Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!“, sbotta la giovane che ha deciso di abbandonare quel mondo in cui evidentemente le sue forme non sono ben accette.

Il post di Martina Scavelli, calabrese, si rivolge alla campionessa azzurra che pochi giorni prima ha portato al festival di Sanremo il racconto di episodi di razzismo. E continua: “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di bmi (l’indice di massa corporea, ndr) e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio “dirigenti di settore” e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro“.

Martina non mette in discussione la legge, che negli anni si è impegnata a rispettare, ma non è più disposta a sopportare l’umiliazione: “Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili“.

Ho operato al servizio della federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina – continua la ragazza -. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza“.

Il post dell’arbitra è stato pubblicato nel giorno di San Valentino, e si conclude così: “Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. Sono grassa sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più!“.

“Hulk Hogan sta bene”:L’ex star del WRESTLING non ha le gambe paralizzate – Il dramma di Hulk Hogan: non sente più le gambe


articolo di Alessandro Guarisco: https://www.drcommodore.it/2023/02/01/hulk-hogan-sta-bene/

Il wrestling è uno sport-spettacolo che ha una grande seguito nel nostro Paese, grazie agli incontri della WWE (World Wrestling Entertainment) trasmessi da molti anni in Italia. Una delle star di questa disciplina più famose e amate anche nel nostro Paese è sicuramente Hulk Hogan, pseudonimo di Terry Eugen Bollea.

Soprannominato The Himmortal, Hulk Hogan è stato uno dei pro-wrestler più prolifici della WWE, con una carriera durata ben 35 anni. Come tanti colleghi del mondo del wrestling, The Immortal è comparso anche in diversi film, quali Rocky IIIGremlins 2 o Secret Agent. Senza contare i suoi cameo in serie TV come Baywatch o Walker Texas Ranger.

Nelle ultime ore Hulk Hogan è tornato in tendenza in Italia per una notizia circolata tra la notte e la mattina del 30/31 gennaio. Riportata dalla maggior parte delle testate italiane, secondo tale news Hulk Hogan “non sentirebbe più le gambe”, dopo una serie di operazioni in cui sarebbero stati “tagliati i nervi degli arti inferiori”. Notizia che però è stata smentita in serata da un rappresentante della WWE.

“Va tutto bene con la salute di Hulk Hogan”Tutto è nato da una dichiarazione fatta venerdì scorso da Kurte Angle, durante il suo show. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un ex-wrestler come Hogan, che si è ritirato dal professionismo nel 2019.

Ad ogni modo, Kurt Angle in una puntata del suo podcast ha parlato della salute di The Immortal parlando di condizioni molto gravi per l’ex star del wrestling.

Hogan ha avuto un’altra operazione alla schiena. Gli avrebbero tagliato i nervi della parte inferiore del corpo, non sente gli arti inferiori. Per questo deve usare un bastone per camminare

Le parole di Kurt Angle hanno fatto il giro del mondo, passate tra una testata e l’altra. E così anche in Italia si è diffusa la notizia della possibile paralisi di Hulk Hogan. Ora: è vero che The Immortal dopo il suo ritiro dal wrestling ha avuto seri problemi alla schiena e alla ginocchia, dovendo subire molte operazioni. continua a leggere

Il dramma di Hulk Hogan: non sente più le gambe

articolo: https://www.corrieredellosport.it/news/attualit/2023/01/31-102962194/il_dramma_di_hulk_hogan_non_sente_piu_le_gambe

NEW YORK (Stati Uniti)

L’ex campione di wrestling recentemente si è sottoposto a un intervento chirurgico, ma la sua situazione appare compromessa

E’ stato a lungo idolo delle folle prim’ancora che nascessero i social. Nonostante questo, è conosciuto in tutto mondo. Hulk Hogan, uno dei wrestler più famosi della storia, non sta attraversando un buon momento di salute. La rivelazione arriva dal suo ex collega Kurt Angle, che si dice preoccupato per le condizioni di salute.

Deambulazione precariaHulk Hogan – secondo l’amico Angle – negli ultimi tempi si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico agli arti inferiori per risolvere un problema piuttosto importante di salute. Ma, nonostante questo, Hulk Hogan starebbe perdendo sensibilità alle gambe. L’ex campione di lotta fatica a camminare, e negli ultimi giorni è costretto a sorreggersi con un bastone anche per fare spostamenti minimi.

Henry Anderson, malore improvviso a 31 anni per il giocatore di football americano: «Un ictus, ma voglio tornare a giocare»


articolo di Niccolò Dainelli: Henry Anderson, malore improvviso a 31 anni per il giocatore di football americano: «Un ictus, ma voglio tornare a giocare» (leggo.it)

Resta un mistero come un atleta tutto casa e allenamenti possa aver avuto un coagulo di sangue nel cervello a 31 anni

Henry Anderson è un ragazzone di un metro e ottanta per 135 chili di muscoli. Un atleta professionista di 31 anni che mai si sarebbe aspettato di vivere una disavventura cvhe ha spaventato il mondo del Football americano e non solo. Il difensore dei Carolina Panthers, infatti, è l’emblema dello sportivo: tutto casa e allenamenti, ma dal nulla un ictus improvviso lo ha colpito mettendo a serio rischio la sua vita e la sua carriera. 

Il malore improvviso – Lo scorso 22 ottobre, Henry Anderson era a casa quando ha iniziato a sentire le gambe che non rispondevano più ai comandi e i suoi discorsi hanno iniziato a perdere di senso. «È stato un ictus, un coagulo di sangue si è formato nel mio cervello», ha spiegato a ESPN. Il giocatore è stato portato d’urgenza in ospedale dove è stato sottoposto a una serie di test. I medici hanno trovato il coagulo e lo hanno mandato in sala operatoria per rimuoverlo. E dopo l’operazione e una degenza di più di un mese, adesso l’estremo difensore dei Panthers è in splendida forma e non vede l’ora di tornare in campo. 

«Sono fortunato» – Una disavventura che poteva trasformarsi in tragedia. Fortunatamente per il giocatore che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati della NFL, a distanza di un mese è in perfetta forma e attende solo il via libera per tornare ad allenarsi e a giocare con la sua squadra. «Sono stato abbastanza fortunato a evitare qualcosa di serio», ha dichiarato a Fox News aggiungendo: «Voglio dire, mi sento benissimo. Come ho detto, non è come un infortunio a un ginocchio o a una spalla o qualcosa che devi riabilitare e recuperare la forza e tutto il resto. Era solo qualcosa di anomalo nel mio cervello che, una volta tolto, mi ha portato a tornare alla normalità».

Ritmica, la rivolta delle atlete


Ritmica, la rivolta delle atlete: “Avevo l’intestino distrutto dai lassativi. Pesavo 36 chili. Non ho avuto il ciclo per un anno”

articolo di Riccardo Caponetti: https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/11/03/news/ginnastica_ritmica_denuncia_violenze_psicologiche-372698261/?ref=RHLM-BG-I370731788-P2-S1-T1

È uno tsunami quello che sta travolgendo Federginnastica. Dopo le denunce a Repubblica di Nina CorradiniAnna Basta e Giulia Galtarossa, molte hanno deciso di rompere il silenzio. Non solo ginnaste della Nazionale ma anche di categorie inferiori. Ecco le loro parole

Decine e decine di messaggi, mail, audio. Testimonianze, richieste d’aiuto, ricordi dolorosi. È un autentico tsunami quello che sta travolgendo Federginnastica, dopo l’inchiesta di Repubblica sulle violenze psicologiche nella ginnastica ritmica. Dopo le denunce di Nina CorradiniAnna Basta Giulia Galtarossa, molte atlete ed ex atlete hanno deciso di rompere il silenzio. Non solo ginnaste della Nazionale, ma anche di categorie inferiori. Ecco le loro parole.

I lucchetti alle mensole – Quasi nessuna vuole fare i nomi dei colpevoli, “è tutto il sistema che è sbagliato” ma molte ci mettono la faccia. Viene fuori il quadro di un “mondo infernale“, “da incubo“. Non singole “eccezioni“, come le ha definite il presidente del Coni Malagò. “Per due anni della mia vita speravo tutti i giorni di alzarmi e di non venire insultata dalla mia allenatrice“.

Sara Branciamore, 22 anni, campionessa italiana nell’individuale nel 2013: “Avevo paura della mia insegnante e nonostante ciò per un periodo ho vissuto a casa sua. Il cibo che mangiavo lo razionava lei: una volta mise il lucchetto alle mensole. Ovviamente io mangiavo di nascosto, altrimenti non avrei mai potuto sostenere 10 ore di allenamento quotidiane. Venivo pesata tre volte al giorno, ma prima andavo in bagno a vomitare. Una volta ho messo i piedi fuori dalla bilancia per pesare meno, sono cascata e sono stata insultata. Avevo paura che mi potesse mettere le mani addosso, voleva addirittura levare la tutela ai miei genitori. Per tutto il periodo del campionato di A non mi hanno fatto vedere mamma e papà, che tra l’altro si stavano separando. Sono alta 165 cm ed ero arrivata a pesare 36 chili: per un anno non ho avuto le mestruazioni e ancora oggi sono irregolari“.

Hai il sedere come un baule” – “Mi sono ammalata di anoressia nervosa, sono stata diverse volte ricoverata in ospedale. Già a 10 anni venivo pesata“, racconta Victoria Polidori, 21 anni: “Chi prendeva due o tre etti doveva correre intorno alla pedana con i pesi alle caviglie. Una società per cui ho gareggiato mi faceva contare le penne al pomodoro che mangiavo. Alcune frasi le ricordo bene: Hai un sedere grande come un baule” o “quest’anno non gareggi se non dimagrisci“”

I deficit mentali – “Non salgo sulla bilancia dal 2017. Durante uno stage – confessa Chiara Ferri, 20 anni – in una settimana persi un chilo, non avevo più forze e chiamai mamma piangendo. Lei mi venne a prendere e mi portò a mangiare al centro di Padova. Io soffrivo di deficit dell’attenzione e problemi di apprendimento certificati, stavo seguendo un percorso con un neuropsichiatra. L’allenatrice mi prendeva in giro:Non è vero che hai problemi, non vuoi ricordare gli esercizi“. Oppure: “Oggi non vai da una psicologa?”“.

Niente scuola per dimagrire – “La mia allenatrice decideva anche sulla scuola. Frequentavo la sera le lezioni private, ma spesso – anche 3 volte a settimana – me lo impediva e mi mandava in palestra o in sauna per dimagrire: tutto dopo 8 ore di allenamento“. Luisa, nome di fantasia, ricorda una frase che ripeteva sempre l’allenatrice: “La miglior ginnasta è orfana, perché non ha genitori che si impicciano, e ignorante, perché non va a scuola“. continua a leggere su repubblica.it

altri articoli :

articolo di Riccardo Caponetti – 03 Novembre 2022: Scandalo ginnastica ritmica, la doppia verità della Federazione: “Ci attacca chi voleva lavorare qui”

articolo del 02 Novembre 2022: Denunce ginnastica ritmica, Abodi dopo l’incontro con Malagò: “Medaglie non coprono azioni sbagliate, tutti i casi saranno esaminati”

articolo di di Riccardo Caponetti del 31 Ottobre 2022: Dopo Nina Corradini un’altra farfalla azzurra nell’incubo della ritmica. Anna Basta: “Per la ginnastica ho tentato due volte il suicidio”

articolo del 30 Ottobre 2022: “Violenze e umiliazioni per non farci mangiare”, la denuncia della farfalla Nina Corradini scuote la ginnastica ritmica

Giocatrice 12enne salvata dall’allenatrice: «Il cuore era fermo, per fortuna c’era il defibrillatore»


articolo di Lilina Golia: https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/22_settembre_29/giocatrice-volley-salvata-sua-allenatrice-il-cuore-era-fermo-fortuna-palestra-c-era-defibrillatore-1fdbc7a6-3f54-11ed-b6e3-34338f1c69a0.shtml

Paola Consoli, l’allenatrice che martedì ha salvato a una delle sue atlete: «Meno male che la società mi aveva fatto fare il corso». La 12enne è ancora in prognosi riservata

«Mai avrei pensato di dover usare il defibrillatore». Sono stati attimi drammatici, in cui Paola Consoli, però, non ha mai perso di lucidità, contribuendo a mantenere in vita una delle sue giovani pallavoliste – 12 anni –, colta da arresto cardiaco. Intervento istantaneo e provvidenziale, all’inizio dell’allenamento con le sue allieve della Star Volley Academy Nord di Castelcovati. «Stavo montando la rete per le più piccole. Le ragazze, come sempre stavano giocando, scherzavano correvano, prima dell’allenamento. I genitori stavano uscendo dalla palestra. Io ho preso il palo, mi sono girata e ho visto la ragazza a terra. Ho mollato tutto e sono subito corsa da lei». Paola Consoli, che ha seguito dei corsi di rianimazione, su indicazione della sua società sportivacapisce immediatamente la gravità della situazione. Controlla se le vie aeree siano ostruite da qualcosa. Ma nulla. La piccola non respira e il cuore è fermo. «Ho chiesto a una delle ragazze più grandi di andare a prendere il defibrillatore nello spogliatoio, mentre a un’altra ho detto di chiamare il 112 con il mio cellulare. Un’altra l’ho mandata a chiamare la mamma della ragazzina che aveva appena lasciato la palestra».

La madre che urla disperata. Le atlete radunate in un angolo per lasciare spazio alle operazioni di soccorso«Ho cominciato subito a fare massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, poi ho dato la scarica con il defibrillatore. Al telefono l’operatrice del 118 mi ha indicato di proseguire con il massaggio cardiaco».

I gesti vengono spontanei, in una drammatica lotta tra la vita e la morte. Attimi interminabili in cui, forse, non c’è stato nemmeno modo di avere paura«In nemmeno 10 minuti sono arrivati i paramedici che le hanno dato un’altra scarica. Il cuore è ripartito e poi l’hanno portata in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXXIII». A quasi 24 ore di distanza la voce di Paola Consoli è ancora carica di tensione. La sua giovane allieva, tenuta sedata, dà segni di miglioramento. La prognosi resta riservata, ma sembra scongiurato il pericolo di vita. «Ho fatto tutto quello che potevo e lei è stata brava a reagire. Ma sarò felice e tranquilla quando la rivedrò fuori da quel letto», dice Paola Consoli «e ringrazio la società che mi ha fatto seguire questi corsi, anche quando non era obbligatorio il defibrillatore». continua a leggere

Nadal ko per infortunio: si ritira da Wimbledon, niente semifinale con Kyrgios


Nadal ko per infortunio: si ritira da Wimbledon – foto da gazzetta.it

articolo di Federica Cocchi: https://www.gazzetta.it/Tennis/07-07-2022/wimbledon-nadal-rinuncia-ritiro-infortunio-4401318861834.shtml

Stavolta ha vinto il suo fisico martoriato dall’ennesimo infortunio. Rafa Nadal non scenderà in campo domani per l’attesissima semifinale contro Nick Kyrgios. Rafa, che stamattina si è sottoposto a degli esami per capire l’entità dell’infortunio subito nel match contro Taylor Fritz, ha ricevuto una pessima notizia dai medici. La risonanza magnetica ha rivelato una lesione di 7 millimetri e, dopo l’allenamento svolto lontano da occhi indiscreti, Nadal ha capito di non potercela fare.

Sfuma così il sogno del grande Slam, dopo la vittoria dei primi due grandi appuntamenti della stagione, Australian Open e Roland Garros, il 14° di una straordinaria carriera. Il maiorchino ha convocato una conferenza stampa pochi minuti fa a Londra per dare la brutta notizia). È la prima volta nell’Era Open che non si disputa una semifinale di Wimbledon. Nick Kyrgios, dunque aspetta il vincente tra Djokovic e Cameron Norrie. continua a leggere

Wimbledon, il gran gesto di Jodie Burrage che soccorre il raccattapalle che sta per svenire durante il match


foto dell’articolo del Corriere.it

articolo di Redazione Sport: https://www.corriere.it/sport/tennis/22_giugno_27/wimbledon-gran-gesto-jodie-burrage-che-soccorre-raccattapalle-che-sta-svenire-il-match-a70f6f7e-f630-11ec-8350-fcb93af951e7.shtml?fbclid=IwAR1nk1b_VZvRNZD6FGOgnmY0hba0PTtcn6KPDK2vO0QQx9KG8x6Q37RxYVI

La britannica Jodie Burrage vede il ragazzino barcollare durante la partita e lo aiuta con bibite e zuccheri. I medici arrivano solo dopo 5’. «Ma lo avremmo fatto tutti»

A Londra non fa particolarmente caldo e anche questo primo lunedì di Wimbledon non ha fatto eccezione. Ma uno dei giovani raccattapalle del torneo si è sentito comunque male. A soccorrerlo non hanno provveduto però dei medici o degli infermieri, ma una delle atlete impegnate nel primo turno.

La britannica Jodie Burrage, dopo una breve sosta per la pioggia, ha notato che il ragazzino barcollava ed è stato costretto a sedersi. Lei, nata e cresciuta a poco più di 6 km dall’All England Tennis Club (oggi giocava sul campo 18), ha capito ed è subito intervenuta in soccorso del piccolo smettendo di preoccuparsi del set appena perso con l’ucraina Lesia Tsurenko.

Un calo di zuccheri, probabilmente, quello del raccattapalle, così Burrage, 23 anni, gli ha portato immediatamente una delle sue bibite energizzanti e un gel per aiutarlo a recuperarne un po’. Uno spettatore ha anche contribuito con delle caramelle gommose. continua a leggere

Paura nel sincro ai Mondiali, l’americana Alvarez sviene in acqua


articolo: https://www.repubblica.it/sport/vari/2022/06/22/news/sincro_alvarez_sviene_in_acqua-355052069/

L’atleta è stata salvata dal pronto intervento della sua allenatrice. Poi per fortuna lo staff sanitario l’ha dichiarata fuori pericolo

BUDAPEST – 22 giugno 2022

Momenti di panico nel corso della finale del singolo libero di nuoto sincronizzato ai Mondiali di Budapest. La statunitense  Anita Alvarez è stata colta da un malore subito dopo aver terminato il proprio esercizio. E’ rimasta per qualche secondo sott’acqua, fino a quando la sua allenatrice si è tuffata nella vasca per soccorrerla.

La perdita dei sensi, la discesa in fondo alla vasca, il salvataggio del team Usa che ha riportato a galla l’atleta del nuoto artistico. Momenti di grande paura nel corso ai Mondiali di Budapest, durante la finale del singolo libero. La statunitense  Anita Alvarez è stata colta da un malore dopo aver finito il suo esercizio, è finita sott’acqua, fino a quando la sua allenatrice si è tuffata nella vasca per soccorrerla. I medici e i paramedici hanno trasportato Alvarez in infermeria, dove è stata dichiarata fuori pericolo. Passato lo spavento, l’atleta è riuscita a tornare sul piano vasca per rassicurare sulle proprie condizioni di salute

A quel punto è intervenuto lo staff saniario, che ha trasportato Alvarez in infermeria, dove è stata dichiarata fuori pericolo. Passato lo spavento, l’atleta è riuscita a tornare sul piano vasca per rassicurare sulle proprie condizioni di salute.

Pugni nel vuoto sul ring: morto il pugile Buthelezi per danni cerebrali


articolo: Morto il pugile Buthelezi: fatali i danni cerebrali (Video) – La Gazzetta dello Sport

Il video era diventato presto virale: il 24enne peso leggero sudafricano dopo la corsa in ospedale e il coma indotto non ce l’ha fatta

Il peso leggero sudafricano Simiso Buthelezi è morto dopo aver subito un’emorragia cerebrale a seguito di un incontro di boxe disputato nel fine settimana a Durban. Il 24enne stava affrontando domenica il connazionale Siphesihle Mntungwa per il titolo WBF All Africa dei pesi leggeri, ma il match sulla distanza dei 10 round è stato interrotto dall’arbitro dopo che Buthelezi ha iniziato a sferrare pugni contro un avversario invisibile. Il filmato del combattimento che mostrava Mntungwa cadere sulle le corde e poi, dopo che il combattimento era ripreso, avanzare verso un angolo sferrando colpi contro il vuoto, è diventato rapidamente virale, attirando numerosi commenti e reazioni ironiche, ma del tutto fuori luogo.

articolo: https://sport.sky.it/altri-sport/2022/06/07/boxe-pugile-pugni-avversario-immaginario-sudafrica-video

IL COMA E IL DECESSO – L’arbitro ha sospeso l’incontro e Buthelezi è crollato sul ring. Trasportato d’urgenza in ospedale, è stato messo in coma indotto dopo la scoperta di un’emorragia al cervello. Secondo il suo allenatore, Bheki Mngomezulu, Buthelezi era in perfetta salute prima dell’incontro.

articolo blog: https://alessandro54.com/2022/06/07/sudafrica-pugile-va-in-confusione-pugni-contro-avversario-immaginario/

Morti di boxe: centinaia le vittime sul ring, ogni volta si riaccende la polemica. Da De Chiara, che cambiò le regole, a Buthelezi

articolo di Maria Strada: https://www.corriere.it/sport/cards/morti-boxe-centinaia-vittime-ring-ogni-volta-si-riaccende-polemica-de-chiara-che-cambio-regole-buthelezi/ultima-vittima_principale.shtml

Nel 1995 la stima era di 500 morti in un secolo. Un ricordo di alcune delle vittime, compresa Becky Zerlentes, la prima donna

L’ultima vittima – Il peso leggero sudafricano Simiso Buthelezi è morto dopo aver subito un’emorragia cerebrale a seguito di un incontro di boxe disputato nel fine settimana a Durban. Il 24enne stava affrontando domenica il connazionale Siphesihle Mntungwa per il titolo WBF All Africa dei pesi leggeri, ma il match sulla distanza dei 10 round è stato interrotto dall’arbitro dopo che Buthelezi ha iniziato a sferrare pugni contro un avversario invisibile. L’arbitro ha subito sospeso l’incontro e Buthelezi è crollato sul ring. Trasportato d’urgenza in ospedale, è stato messo in coma indotto dopo la scoperta di un’emorragia al cervello. Dopo 4 giorni il decesso. Secondo il suo allenatore, Bheki Mngomezulu, Buthelezi era in perfetta salute prima dell’incontro.

Centinaia di morti – Altro anno tragico il 2019. Nel 1995 una stima approssimativa indicava in circa 500 le vittime della disciplina nei 100 anni precedenti, ma negli ultimi anni con la facilità di diffusione delle notizie si è registrata un’apparente impennata che è in realtà la certificazione di una realtà che esisteva già prima. Quell’anno muoiono Patrick Day, il russo Maxim Dadashev, l’argentino Hugo Santillan e il bulgaro Boris Stanchov. continua a leggere

Un ricordo di alcune delle vittime

1962, Benny Paret

1963: Davey Moore

1969, Ulrich Regis

1978: Angelo Jacopucci

1980: Johnny Owen

1982: Kim Deuk-koo

1983: Francisco Bejines

1988: Baronet e Tethele

1996: Fabrizio De Chiara

1996: Stephan Johnson

2005: Becky Zerlentes e Leavander Johnson

2007: Lito Sisnorio e Choi Yo-sam

2013: Michael Norgrove e Francisco Leal

2017: i canadesi Whittom e Tim Hague

2018: Christian Daghio e Scott Westgarth

Sudafrica, pugile va in confusione: pugni contro avversario immaginario.


articolo: https://sport.sky.it/altri-sport/2022/06/07/boxe-pugile-pugni-avversario-immaginario-sudafrica-video

Immagini insolite dal Sudafrica nel match valido per il titolo africano dei pesi leggeri: Simiso Buthelezi, il favorito alla vigilia dell’incontro, sembrava aver messo al tappeto Siphesihle Mntungwa. Ma proprio nel momento in cui l’avversario si è rialzato, il pugile ha iniziato a tirare pugni nel vuoto, come se affrontasse un rivale immaginario. L’arbitro ha immediatamente sospeso il combattimento, decretando la vittoria di Mntungwa. Buthelezi è stato invece portato in ospedale dove si trova in osservazione

Pugile sudafricano inizia a colpire un avversario immaginario.

Nel corso del decimo round di un match per il titolo africano dei pesi leggeri WBF a Durban in Sudafrica, Simiso Buthelezi ha iniziato a sferrare dei colpi nel vuoto.

Nel corso del decimo round di un match per il titolo africano dei pesi leggeri WBF a Durban in Sudafrica, Simiso Buthelezi ha iniziato a sferrare dei colpi nel vuoto. Buthelezi era in netto controllo, dopo aver messo al tappeto l’avversario. Ma improvvisamente si è diretto all’angolo, ed ha iniziato a sferrare colpi nel vuoto. Buthelezi poco dopo ha perso i sensi ed è stato condotto d’urgenza in ospedale, dopo essere stato portato via in barella.

Marotta, si sente male e cade: morto il cestista Andrea Sciarrini, mondo del basket sotto choc


articolo di Marco Vigarani: https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/altro-sport/22_maggio_03/marotta-si-sente-male-cade-morto-cestista-andrea-sciarrini-mondo-basket-sotto-choc-6606cfdc-caba-11ec-ab67-eba9494eb64f.shtml

Il giocatore, sabato sera, in bagno non si è più rialzato. Andrea Sciarrini lascia una moglie e due figlie di 10 e 4 anni. In passato aveva avuto problemi alla circolazione e si era fermato 2 anni

Il mondo del basket marchigiano è sotto choc per la scomparsa improvvisa di Andrea Sciarrini, protagonista della scena locale a tutti i livelli: giocatore, allenatore e organizzatore di eventi. Una morte decisamente prematura avvenuta ad appena 40 anni compiuti da poco più di un mese, che ha richiesto l’autopsia per chiarirne le cause. Conosciuto e stimato nel mondo del basket regionale e non solo come atleta (aveva giocato nelle giovanili della Vuelle prima di militare a lungo nei campionati minori locali) ma anche come referente della Free Italian Streetball e promotore del torneo estivo di basket che si disputa Senigallia, città dove aveva giocato anche per indossando i colori della Goldengas.

Il malore – In passato Sciarrini era stato fermo per un paio d’anni dopo un problema di circolazione periferica ma proprio per questo motivo era un soggetto sottoposto a controlli medici frequenti. Il dramma si è consumato sabato sera dopo la partita fra Marotta e Urbania, valevole per il campionato di Promozione, che lo aveva visto tra i protagonisti e in piena forma. Rientrato a casa a Marotta, verso le 21:30 ha detto alla moglie Ilaria e alle figlie di 10 e 4 anni di avere bisogno di andare in bagno e proprio lì è stato colto da un malore. La donna ha sentito il corpo del marito cadere a terra, l’ha raggiunto e gli ha praticato le prime operazioni di rianimazione in attesa dell’arrivo del 118 che è giunto sul posto in pochi minuti ma non è riuscito a far ripartire il battito del cuore di Sciarrini. Non è rimasto altro da fare se non constatare il decesso dell’uomo e disporne il trasporto all’obitorio dove è stata eseguita nelle scorse ore l’autopsia su richiesta dei familiari. I funerali sono previsti per domani pomeriggio alle 15 nella parrocchia di San Giovanni a Marotta. La Fip Marche ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi per onorarne la memoria sia nelle gare disputate nel weekend appena trascorso che in quelle del prossimo fine settimana.

Giro dei Paesi Baschi, l’olandese Vader grave dopo una caduta 


articolo: https://www.sportmediaset.mediaset.it/altrisport/ciclismo/giro-dei-paesi-baschi-l-olandese-vader-grave-dopo-una-caduta_48516419-202202k.shtml

Il corridore ha subito fratture alle vertebre, a una clavicola e a una scapola: è tenuto in stato di coma farmacologico

 08 aprile 2022

L’olandese Milan Vader (Jumbo-Visma) è in condizioni gravi, ma “stabili, a causa di una caduta durante la tappa odierna del Giro dei Paesi Baschi. Il ciclista 26enne è stato ricoverato in ospedale a Bilbao e gli sono stati inseriti degli stent nelle arterie carotidee, danneggiate dall’impatto. Nell’incidente, avvenuto durante una discesa ad un centinaio di chilometri dall’arrivo della quinta tappa, Vader ha subito fratture alle vertebre, ad una clavicola e a una scapola. Attualmente e’ tenuto in stato di coma farmacologico.

La squadra Jumbo-Visma su twitter ha confermato solo che Vader – proveniente dalla mountain bike ed al primo anno nel ciclismo su strada – è ricoverato a Bilbao, in condizioni “stabili”.

Djokovic è di nuovo in stato di fermo, ora la parola passa alla Corte federale


articolo di Paolo Foschi: https://www.corriere.it/sport/22_gennaio_15/djokovic-nuovo-stato-fermo-ora-parola-passa-corte-federale-e3383644-7597-11ec-9e58-ba8db45e0e20.shtml

Novak Djokovic

Notificata al tennista serbo la nuova revoca del visto di ingresso. La battaglia legale continua, ma la rincorsa del campione allo Slam numero 21 è sempre più in salita

Novak Djokovic è di nuovo in stato di fermo. Il provvedimento è scattato con la notifica da parte dei funzionari dell’immigrazione della revoca del visto decisa dal ministro Alex Hawke, in attesa dell’udienza fissata per domenica mattina davanti alla Corte Federale chiamata a decidere sullo spinoso caso del campione di tennis e della sua permanenza in Australian per la partecipazione agli Open di tennis. Secondo il governo, infatti, la presenza del numero uno del tennis mondiale, non vaccinato contro il Covid, «potrebbe incoraggiare il sentimento contro i vaccini». Le autorità australiane hanno presentato per questo una memoria davanti alla giustizia, chiedendo l’espulsione del serbo dal Paese. La rincorsa del giocatore serbo allo Slam numeri 21 in carriera è dunque di nuovo in salita. Inserito nel tabellone del torneo come testa di serie numero 1, rischia adesso di essere rispedito a casa prima del match di esordio contro il connazionale Kecmanovic. continua a leggere

Haitem Fathallah morto sul campo da basket a Reggio Calabria: aveva 32 anni, giocava per Messina


articolo: https://www.corriere.it/sport/21_ottobre_17/haitem-fathallah-morto-campo-basket-reggio-calabria-aveva-32-anni-ed-era-messina-f2d16eb4-2f82-11ec-bd6a-15e70609c741.shtml

Haitem Jabeur Fathallah, classe 1989 (playbasket.it)

Il play della Fortitudo Messina era impegnato in partita a Reggio Calabria, aveva 32 anni: si è accasciato durante un’azione e ha perso i sensi, probabile uno «choc diabetico»

Un giocatore di basket, Haitem Jabeur Fathallah, di 32 anni, in forza alla Fortitudo Messina, è morto nell’ospedale di Reggio Calabria dove era stato portato per un malore che lo ha colpito nel corso di un incontro tra la sua squadra e la Dierre Reggio, valido per il campionato di Serie C Gold.

Fathallah, mentre era impegnato in una fase di gioco a metà del terzo quarto, si è accasciato ed ha perso i sensi. La partita è stata subito sospesa per soccorrere il cestista. Il giocatore è stato portato in ospedale con un’ambulanza, ma è morto poco dopo il ricovero. continua a leggere