Si è spento a 82 anni Ilario Castagner, ex calciatore e storico allenatore del “Perugia dei miracoli” (imbattuto e al 2° posto dietro il Milan nella Serie A 1978/79). In carriera ha guidato anche i rossoneri, l’Inter e la Lazio negli anni Ottanta. A darne la notiza il figlio Federico: “Oggi se ne è andato il sorriso più bello del Calcio italiano“
È morto oggi a 82 anni Ilario Castagner, calciatore e storico allenatore del “Perugia dei miracoli“ con cui concluse il campionato 1978/79 da imbattuto, classificandosi al secondo posto in classifica dietro al Milan e sfiorando il sogno dello scudetto.A darne notizia è il figlio Federico via social: “Oggi se ne è andato il sorriso più bello del Calcio italiano. Grazie a tutti i medici e al personale sanitario dell’Ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia che in queste ultime settimane si sono presi cura di lui. Ciao papà“. Castagner è rimasto molto legato al Perugia, che ha poi allenato anche negli anni novanta in due occasioni, e alla città dove si era fermato a vivere con la famiglia. In carriera ha guidato anche Lazio, Milan e Inter negli anni Ottanta. La sua morte è avvenuta oggi, giorno in cui allo stadio dedicato a Renato Curi, che lui allenò, si è giocato il derby umbro tra Perugia e Ternana.
L’attaccante dei francesi è tornato subito in Camerun e non sarà a Torino per la sfida con la Juve
Dramma familiare per Ignatius Ganago, attaccante del Nantes che non sarà presente alla sfida con la Juventus in Europa League giovedì sera a Torino. Come riporta il sito francese de L’Équipe il giocatore camerunese ha perso la figlia di cinque anni, deceduta in seguito a una malattia. Uno shock per tutta la squadra che nelle ultime ore si è stretta intorno al giocatore. Ganago è partito subito per il Camerun e non sarà quindi a disposizione del tecnico del Nantes per la partita di giovedì.
Arne Espeel, 25 anni, giocava per una squadra amatoriale del suo paese
Giovane portiere belga muore dopo aver parato un rigore
Arne Espeel, portiere belga di 25 anni, è morto, pochi istanti dopo aver parato un rigore.
Il portiere, secondo la stampa del Paese, si è sentito male in campo durante una partita tra la sua squadra, il Winkel Sport B, e l’SK Westrozebeke, ed è finito a terra privo di sensi.
L’arbitro ha interrotto il match ed Espeel è stato subito soccorsoe trasportato in ospedale, ma è deceduto poco dopo. I suoi genitori e il fratello erano presenti allo stadio per assistere alla partita.
«Winkel Sport è profondamente dispiaciuto per la morte improvvisa del portiere Arne Espeel. Rivolgiamo alla sua famiglia e ai suoi amici le nostre più sentite condoglianze per questa grande perdita. Il calcio non è più così importante per un po’», si legge nella dichiarazione di Winkel Sport sui social media.
Il calcio pugliese è in lutto per la morte di Matteo Silvestri, calciatore 33enne dell’Atletico Peschici: “Non avremmo mai voluto dare questa notizia – scrive il club garganico – ma la vita a volte è ingiusta. Oggi il nostro bomber, il numero dieci, il ragazzo che ha scritto la storia calcistica di Peschici con due promozioni, il nostro mister del settore giovanile ci ha lasciato per sempre. La società la tua famiglia manterrà vivo il tuo ricordo perché le persone come te vivono in eterno. Grazie a Jessica, al fratello, a tutti i parenti per quello che avete fatto per Matteo“.
Silvestri aveva militato anche nell’Atletico Vieste: “Trovare le parole giuste in questi momenti è sempre difficile, per certi versi straziante. Matteo – lo ricorda il sodalizio viestano – è e continuerà ad essere uno dei protagonisti assoluti di una delle pagine di storia più belle della nostra associazione. Mai una parola fuori posto, sempre col sorriso stampato sulle labbra e soprattutto sempre pronto a dispensare consigli ai più giovani. Il tutto condito dalla grande passione per quel rettangolo verde, amico di tante battaglie e di tante vittorie. Oggi Vieste piange un figlio della propria terra, andato via troppo presto dopo aver combattuto a lungo contro un male che ha rivelato essere più forte di lui. Ma Matteo ne è uscito a testa altissima, come si direbbe in gergo calcistico “con la maglia sudata” dopo aver dato tutto, come era abituato a fare sul prato verde del Riccardo Spina“.
Aveva 69 anni. Si è sentito male negli spogliatoi del campo sportivo di Pomarico Divenne famoso per la «bicicletta», il dribbling con cui saltava gli avversari
Si è spento all’età di 69 anni, Vito Chimenti, barese, ex centravanti di calcio, diventato popolare in tutta Italia per la sua «bicicletta», il dribbling con cui riusciva a saltare gli avversari che provavano a fermare la sua corsa verso la porta avversaria. L’ex bomber è morto nel pomeriggioa causa di un malore,negli spogliatoi del campo sportivo di Pomarico (Matera), prima della partita di Eccellenza lucana Pomarico–Real Senise, che poi non è stata disputata. Chimenti, che era allenatore della squadra giovanile del Pomarico, è stato soccorso dagli operatori del 118, che hanno a lungo tentato di rianimarlo, ma senza successo.
La carriera – Nato a Bari nel 1953, Chimenti ha giocato in Serie A, B e C con Pistoiese, Catanzaro, Palermo (29 reti in due stagioni), Taranto, Salernitana e Lecco. Diventato allenatore, ha fatto parte dello staff tecnico di Salernitana, Foggia, Messina, Matera, Lanciano, Rimini e Virtus Casarano. La fama di Chimenti è legata alla «bicicletta», il dribbling con il quale scavalcava gli avversari facendo passare la palla sopra la testa. Una giocata che stregò gli appassionati di calcio e divenne parte della storia del calcio italiano. Chimenti, zio di Antonio Chimenti, ex portiere di Juventus e Roma, esordì in serie C con il Matera nel 1972 e sempre con la squadra lucana vinse il suo girone di serie D 1975-1976. Nel 1977 fu acquistato dal Palermo e al club rosanero è legato il suo periodo di maggior successo: mise infatti a segno 29 reti in 74 partite segnando un gol nella finale di Coppa Italia persa a Napoli per 2-1 contro la Juventus. Dopo l’addio al Palermo, fece il suo esordio in serie A a Catanzaro e passò successivamente alla Pistoiese e all’Avellino, per poi chiudere la carriera al Taranto dove disputò tre stagioni con 22 gol in 83 partite.
Il cordoglio del Palermo – La scomparsa di Chimenti ha suscitato grande commozione e cordoglio in tutta Italia. Il presidente del Palermo, Dario Mirri, lo ha ricordato così: «Se ne va un amico del Palermo, un amico di chi ama il Palermo, un amico mio. Un animo gentile che ha sempre rappresentato l’amore per la nostra maglia». «Non a caso – ha aggiunto Mirri – qualche anno fa lo abbiamo voluto omaggiare con un’opera d’arte interamente dedicata a lui al Palermo Museum. Resterà sempre con noi, come il ricordo della sua “bicicletta”, ormai parte della nostra storia», ha aggiunto Mirri. Chimenti, storica bandiera del club in campo e fuori, è stato anche rappresentante dei tifosi rosanero nella Consulta d’indirizzo della società in serie D e nel primo anno in serie C. L’allenatore del Palermo Eugenio Corini e l’attaccante Matteo Brunori nel post partita di Ascoli dopo la vittoria contro i padroni di casa per 2-1 hanno dedicato a lui il successo.
Il sindaco di Matera: figura esemplare – Anche il Comune di Matera ha voluto ricordare Chimenti. In una nota il sindaco, Domenico Bennardi, esprime il proprio cordoglio definendo l’ex calciatore una «figura esemplare nel mondo del calcio e dello sport in genere. Era una persona generosa, impegnata per i giovani».
Si è spento in nottata a 79 anni, lunedì i funerali: attualmente era a capo della Lnd Lombardia. Minuto di silenzio in tutte le partite dei campionati nazionali previste per il weekend
Carlo Tavecchio, 79 anni. Ansa
Si è spento a 79 anni Carlo Tavecchio, ex presidente della Federcalcio. Dopo il mancato approdo dell’Italia guidata da Ventura al Mondiale 2018, si dimise dalla sua carica, che ricoprì dall’11 agosto 2014 al 20 novembre 2017 anche se restò al timone della Figc fino alla successiva assemblea elettiva del 29 gennaio 2018. Il 9 gennaio 2021 a 77 anni divenne presidente della LND Lombardia, il comitato regionale dei dilettanti che aveva guidato fino al 1999.
RICOVERO – L’ultima uscita pubblica due settimane fa in occasione dell’assemblea proprio della LND Lombardia, poi alcuni problemi di natura polmonare e l’improvviso peggioramento delle condizioni lo hanno portato lo scorso mercoledì al ricovero in un ospedale brianzolo. I funerali si svolgeranno lunedì 30 gennaio a Ponte Lambro
MINUTO DI SILENZIO – La Figc ha disposto che prima di tutte le partite dei campionati nazionali previste per il weekend (compresi i posticipi di lunedì) venga osservato un minuto di raccoglimento per ricordarlo. In segno di lutto, inoltre, le bandiere del palazzo di Via Allegri – sede della Federazione – e del Centro Tecnico Federale di Coverciano sono tenute a mezz’asta.
All’ex difensore di Psg e Marsiglia è stato fatale un infarto a 40 anni: vinse l’oro olimpico con il Camerun nel 2000.
Modeste M’Bami
Il calcio francese è sotto shock per la more di Modeste M’Bami. L’ex centrocampista di Psg, Olympique Marsiglia e nazionale camerunese è stato stroncato a 40 anni da un infarto.
In possesso del passaporto francese, M’Bami, cresciuto nel Sedan, ha vissuto gli anni migliori tra il 2003 e il 2009, disputando tre stagioni al Psg, con cui ha vinto due Coppe di Francia, e poi altrettanti al Marsiglia. Il punto più alto di una carriera che si sarebbe poi sviluppata tra Cina, Arabia Saudita e Colombia, prima del ritorno in Francia al Le Havre dove ha chiuso nel 2016, è stato l‘oro olimpico con la nazionale camerunese, vinto a Sydney nel 2000
Con i Leoni Indomabili, con cui ha disputato 37 partite, M’Bami ha conquistato anche un argento alla Coppa d’Africa 2008 e uno alla Confederations Cup nel 2003, torneo nel quale perse tragicamente la vita il compagno di nazionale Marc-Vivien Foè, a causa di un arresto cardiaco subito durante la semifinale contro la Colombia.
Triste nouvelle. Modeste Mbami🇨🇲 vient de nous quitter, à l’âge de 40 ans, après avoir succombé à une crise cardiaque. Il a été champion olympique avec le #Cameroun🇨🇲 en 2000. Ex Dynamo Douala, PSG, OM etc.
Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento, (Três Corações, 23 ottobre1940 – San Paolo, 29 dicembre 2022), è stato un calciatore e dirigente sportivo brasiliano, di ruolo centrocampista o attaccante.
Il fenomeno brasiliano era in gravi condizioni da tempo: il cordoglio della famiglia e del mondo del calcio
Piange il mondo del calcio: Pelé non ce l’ha fatta, dopo diversi giorni in gravi condizioni è venuto a mancare. O Rei aveva 82 anni e a darne notizia è stata la figlia con un post su Instagram contenente una brevissima dedica: “Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente Riposa in pace“.
LA CARRIERA – Le gesta del calciatore brasiliano nato a Tres Coraçoes il 23 ottobre 1940 saranno ricordate per sempre e, decenni dopo il suo ritiro, resta sempre acceso il dibattito su chi sia stato il migliore in assoluto tra lui e Diego Armando Maradona. La sua carriera parla chiaro: una vita intera al Santos (11 titoli nazionali e 5 internazionali) con una breve coda di due anni ai New York Cosmos nel campionato statunitense, ma soprattutto la storia scritta con la maglia del Brasile…….. continua a leggere
Il Club e tutto il mondo Inter si uniscono al cordoglio per la scomparsa del grande Edson Arantes do Nascimento, per tutti, per sempre, Pelé.
Dopo aver lasciato il calcio, Fabian O’Neill aveva avuto problemi con l’alcool. L’ex calciatore aveva anche provato a smettere, raccontò in un’intervista, ma non ci riuscì
Il mondo del calcio piange Fabian O’Neill, ex centrocampista di Cagliari, Juventus e Perugia tra il 1995 e il 2002. Il calciatore uruguaiano (ora 49enne) era ricoverato da qualche giorno in terapia intensiva a Montevideo, in Uruguay, come riportato anche dal giornale locale El Pais che, a sua volta, cita il giornalista Alberto Kesman: «O’Neill è sempre stato troppo buono con gli altri e cattivo con sé stesso».
Il ragazzo è morto a causa di una malattia. Il calciatore aveva giocato in serie A con il Torino e poi con a Samp. Attualmente lavorava per l’Empoli
Grave lutto familiare per Fabio Tricarico, 53enne ex calciatore milanese che ha militato in qualità di centrocampista in serie A con il Torino e poi con a Samp: il figlio Federico, di appena 15 anni, è morto a Milano, dove risiedeva, stroncato da una malattia che non gli ha lasciato scampo.
Attualmente Tricarico è un osservatore dell’Empoli, che gli ha espresso pubblicamente vicinanza tramite i propri canali social ufficiali: “Il presidente Fabrizio Corsi, la vicepresidente e AD Rebecca Corsi, il direttore sportivo Pietro Accardi, i dirigenti, la squadra, e tutto l’Empoli Football Club si stringono attorno a Fabio Tricarico, ex calciatore e oggi osservatore azzurro, in questo momento di grandissimo dolore per la prematura scomparsa del figlio Federico – si legge in una nota della società toscana – A Fabio, alla moglie Manuela, alla figlia Alessandra a tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte della società azzurra“.
In segno di rispetto per il lutto che ha colpito l’ex calciatore, l’Empoli ha inoltre annullato la tradizionale cena natalizia prevista per lo staff. continua a leggere
È morto Mario Sconcerti, giornalista sportivo del Corriere della Sera. Aveva 74 anni. Nella sua lunga carriera è stato direttore del Corriere dello Sport e del Secolo XIX, primo responsabile delle pagine sportive di Repubblica, vice direttore della Gazzetta dello Sporte ospite di molte trasmissioni sportive di Sky e Rai. Era ricoverato in ospedale, a Roma, per alcuni accertamenti di routine. Dalle prime informazioni sembra che abbia avuto un malore improvviso.
Era stato anche direttore generale della Fiorentina, squadra di cui era tifoso, durante la presidenza di Vittorio Cecchi Gori. Sconcerti ha scritto anche diversi libri sulla storia del calcio e del ciclismo – Con Moser da Parigi a Roubaix (1978), Storia delle idee del calcio (2009), Il calcio dei ricchi(2012) e Storia del gol (2015) – e due romanzi: Se ha torto Dio (2003) e L’alba di Roma da riscrivere(2011).
Sinisa Mihajlovic è morto a 53 anni: aveva scoperto la sua malattia – una leucemia mieloide acuta – per caso,nel 2019, giocando a padel. In Italia ha giocato per Roma, Sampdoria, Lazio e Inter; ha allenato Bologna, Fiorentina, Sampdoria, Milan e Torino. Lascia la moglie Arianna e 5 figli
Sinisa Mihajlovic – Photo by Alberto Pellaschiar/AP/Shutterstock (7078277b)
Sinisa Mihajlovic è morto oggi a causa della grave forma di leucemia che lo aveva colpito anni fa. L’allenatore di calcio ed ex calciatore serbo aveva 53 anni. Lascia la moglie Arianna e 5 figli, una delle quali gli aveva da poco dato una nipotina.
È luglio, anno 2019, siamo nella sede di Casteldebole, il centro di allenamento del Bologna. Sinisa Mihajlovic qualche giorno prima, quando era ancora in vacanza in Sardegna, ha sentito un dolore all’adduttore, aveva dato la colpa al padel, agli allenamenti tosti a cui si sottoponeva anche a 50 anni, pensava a un’infiammazione.
I medici del Bologna hanno insistito perché facesse degli approfondimenti e gli hanno appena presentato, con mille precauzioni, l’esito: leucemia. Pausa. «Ma con questa leucemia si vive o si muore?», la sua reazione, senza girarci attorno, dritta al punto.
Con questa leucemia, oggi, Sinisa Mihajlovic è morto. Ed èun finale che strazia, dopo tre anni di lotta e di speranza, come in un libro scritto male la fine è arrivata per Natale, adattando Francesco Guccini e la sua storia ambientata sempre a Bologna.
Ma per tre anni Sinisa ha vissuto, ha lottato, allenatore della sua stessa terapia, voleva sapere tutto da medici e infermieri: tre ricoveri e tre cicli di chemio, un trapianto, il ritorno in panchina a tempi record per la prima col Verona, gli occhi infossati, i chili persi, un altro sorriso dell’amatissima moglie Arianna (un colpo di fulmine tanti anni fa a Roma, «chissà che figli bellissimi verrebbero con lei», sono stati cinque: uno più bello dell’altro in effetti), gli allenamenti seguiti sull’iPad, la squadra sotto la finestra dell’ospedale a festeggiare le vittorie (e la sua ironia, graffiante, «non mi fanno uscire perché porta bene, perdete sennò mi tengono qui»), il festival di Sanremo con l’amico Zlatan Ibrahimovic, un esonero discusso, la nascita della nipotina Violante, figlia di Virginia, una ricaduta, altre cure, un altro trapianto.
Sinisa Mihajlovic con la maglia della Samp(Foto Ansa)Sinisa Mihajlovic con la maglia della Lazio (Foto Ansa)Sinisa Mihajlovic con la maglia dell’Inter (Foto Ansa)
Nell’autobiografia scritta con Andrea Di Caro, vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Sinisa raccontava che era nato due volte, la prima il 20 febbraio 1969, a Vukovar, ex Jugoslavia, «era un giovedì e non ho pianto. Mi hanno raccontato che avevo già un’arietta da duro, hanno dovuto sculacciarmi tre volte per farmi emettere un urlo».
La seconda il 29 ottobre 2019, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, grazie a un ragazzo americano, sconosciuto, che gli aveva donato il midollo osseo. Quella volta, Sinisa pianse eccome: doveva essere l’inizio di un percorso più lungo. Non era la stessa persona. Non era più quello che divideva, del «che c… guardi?» a chi soffermava lo sguardo, che veniva chiamato zingaro negli stadi, era il Sinisa che aveva contagiato tutti con la sua lotta e la sua debolezza, la sua sfida alla malattia «giocata attaccando e pressando alto», un Sinisa che non era abituato a trovare tutto questo consenso, lui che non lo aveva mai cercato. continua a leggere
Con grande dolore apprendo della morte di Siniša Mihajlović. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e ammirare la sua straordinaria forza e umanità. Le mie più sincere condoglianze e vicinanza alla sua famiglia. #SinisaMihajlovicpic.twitter.com/6ZCW8LJfre
Hai combattuto in campo e nella vita con determinazione e dignità. Non ci sono parole… è stato un onore conoscerti e lavorare insieme. Ciao Mister. 🙏🏼 #Mihajlovićpic.twitter.com/tacg7KLU4E
Come il collega, è morto improvvisamente seguendo i Mondiali
Morto un altro giornalista in Qatar. Dopo l’improvvisa scomparsa dell’americano Grant Wahl, è scomparso il fotoreporter qatariota Khalid al-Misslam. Era accreditato con Al Kass TV. Secondo il portale Gulf Times, che riporta la notizia, «Al-Misslam, un qatariota, è morto improvvisamente mentre copriva la Coppa del Mondo».
Il giallo di Grant Wahl – La notizia della morte di Khalid al-Misslam è arrivata poco più di 24 ore dopo quella di Grant Wahl. È deceduto mentre seguiva allo stadio il quarto di finale dei Mondiali tra Olanda e Argentina. Secondo le prime informazioni avrebbe avuto un infarto in tribuna stampa ma le circostanze intorno alla sua morte non sono ancora chiare. Wahl, 48 anni, aveva fatto notizia nelle scorse settimane perché gli era stato negato l’accesso alla prima partita del girone degli Stati Uniti il 21 novembre scorso perché aveva indossato una maglietta arcobaleno. A fare rumore sono le parole del fratello, che sui social ha diffuso un video in lacrime in cui dice che «Grant stava bene e non è morto, è stato ucciso».
قنوات الكاس تنعي وفاة خالد المسلم المصور بإدارة الإبداع، تغمده الله بواسع رحمته واسكنه فسيح جناته pic.twitter.com/OC3yo7o5lG
Il 22enne difensore dell’Atletico Tucuman era una promessa
Andres Balanta, nato a Santiago de Cali (Colombia), il 18 gennaio 2000 – morte Argentina il 29 novembre 2022,
Calcio colombiano in lutto. E’ morto improvvisamente a soli 22 anni Andres Balanta durante un allenamento. Il difensore centrale, era considerato da tutti un ottimo prospetto e lo scorso anno aveva conquistato il titolo con il Deportivo Cali, e attualmente era in prestito agli argentini dell’Atletico Tucuman. Balanta è crollato a terra privo di sensi ieri mentre si allenava con la sua squadra, probabilmente a causa di un infarto, per poi spirare poco dopo in ospedale. “L’Atletico Tucuman si rammarica di confermare la morte del calciatore colombiano Andres Balanta. Abbracciamo e accompagniamo con profondo rispetto la tua famiglia e i tuoi amici in questo momento“, si legge in un tweet del club argentino.
Nella tarda serata del 30 novembre due ciclisti investiti: il 37enne alla guida non si ferma e tre ore dopo si presenta al comando della Polizia Locale. Grave un 17enne. Ntube è fratello di Michael, giocatore professionista tesserata da Inter e Albinoleffe
Un Suv ha travolto due ciclisti nella tarda serata di mercoledì 30 novembre. Uno dei due, di appena 16 anni, è morto sul colpo e l’altro di 17 anni lotta tra la vita e la morte. La vittima è Manuel Lorenzo Ntube, un giovane calciatore del Calcio Padova U17. L’incidente è avvenuto poco dopo le 22 a Ferrara, sulla via Pomposa vicino all’abitato di Codrea. La vittima è Una dinamica ancora tutta da chiarire ma con una certezza: il conducente dell’automezzo, un ferrarese trentasettenne residente in città, non risulta essersi fermato sul luogo dell’incidente ma si sarebbe presentato circa tre oredopo il fatto alla Polizia Municipale Terre Estensi. Un caso che ricorda in parte quello che da qualche ora ha sconvolto il mondo del ciclismo con la morte di Davide Rebellin.
L’incidente: l’automobilista fugge poi si presenta al comando – Il terribile impatto all’altezza dell’azienda Pasquali: una delle bici è stata scaraventata nella scarpata a bordo strada, in mezzo alla vegetazione, oltre il guard rail.A lanciare il primo allarme è stato un passante. Sul posto i carabinieri, seguiti dalla polizia locale, personale del 118 e vigili del fuoco. Il personale dell’emergenza medica si è subito occupa preso cura dei due ciclisti, la cui identità non è ancora stata resa nota.Per il 16enne si è potuto solo constatare il decesso. Il secondo dopo essere stato stabilizzato è stato trasportato all’ospedale di Cona, dove rimane in gravissime condizioni.
Il ciclista ucciso era un calciatore del Padova: il cordoglio della società – «Il Calcio Padova è in lutto per la tragica scomparsa di Manuel Lorenzo Ntube, giovane difensore del nostro settore giovanile, nella formazione Under 17, la cui vita è stata spezzata in un tragico incidente stradale. L’intera società Biancoscudata con i propri tifosi partecipa commossa al dolore e si stringe attorno ai familiari ed agli amici di Manuel» è il commosso post di cordoglio del Padova.
L’AIC è vicina alla famiglia di Manuel Lorenzo Ntube, ai compagni di squadra e a tutto il @padovacalcio per la tragica scomparsa del giovane difensore. pic.twitter.com/Kgxj07nshZ
La #LegaPro esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Manuel Lorenzo Ntube, giovane difensore del settore giovanile del @PadovaCalcio, morto ieri sera in un incidente stradale. @FrancescoGhire2, la Lega e i propri club partecipano commossi al dolore dei familiari. pic.twitter.com/S2cdUzV2CS
Ex calciatore Jamina tenta suicidio a Sarajevo est
(ANSA) – Sarajevo, 21 novembre 2022
Il calciatore svizzero Karim Gazzetta
Il calciatore svizzero Karim Gazzetta si è suicidato in Bosnia ed Erzegovina, nella città di Mostar, dove militava nel club HŠK Zrinjski, campione nazionale.
Lo ha appreso l’ANSA a Sarajevo.
Gazzetta era arrivato alla squadra bosniaca quest’estate dallo Xamax, firmando un contratto con il club di Mostar fino all’estate del 2024. La tragedia è avvenuta alle 2 del mattino, con Gazzetta che si è suicidato gettandosi dall’ottavo piano dell’appartamento in cui viveva. Aveva giocato 30 partite con lo Xamax la scorsa stagione nella Seconda Divisione della Svizzera, segnando quattro gol. Gazzetta aveva iniziato la sua carriera nel Servette, giocando successivamente anche per Atoile Carouge, Winterthur e Stade Laussane. Con lo Zrinjski aveva fatto una sola apparizione, essendosi infortunato proprio all’inizio del campionato bosniaco.
Bojan Jamina, ex calciatore
Nella stessa notte a Sarajevo est, nella Republika Srpska (l’entità a maggioranza serba di Bosnia-Erzegovina), ha tentato il suicidio Bojan Jamina, ex calciatore dello Željezničar, squadra ex campione del Paese balcanico. Secondo le prime informazioni, la tragedia è avvenuta lunedì 21 novembre nell’appartamento di famiglia. Jamina si è sparato alla testa con un’arma da fuoco intorno alle otto, ha confermato all’ANSA la polizia di Sarajevo. “E’ sopravvissuto al tentativo di suicidio ed è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. Per ora non si conosce il movente“, ha spiegato la polizia. Jamina aveva giocato per diversi club in Bosnia-Erzegovina, Serbia (OFK Belgrado) e Slovenia (Olimpija Ljubljana). Ha concluso la sua carriera nell’ FC Slavija nel 2011. Almir Sokolović. (ANSA).
Un ragazzo di 16 anni mentre si stava allenando con la sua squadra di calcio ha accusato un malore ed è morto poco dopo in ospedale, dove era stato trasportato d’urgenza.
Un ragazzo di 16 anni mentre si stava allenando con la sua squadra di calcio ha accusato un malore ed è morto poco dopo in ospedale, dove era stato trasportato d’urgenza. Il giovane calciatore della squadra Juniores dell’Arno Castiglioni Laterina, intorno alle 18,30 di ieri ha avvertito un giramento di testa. Sul posto è arrivata poco dopo un’ambulanza e il ragazzo è stato trasportato all’ospedale di Arezzo dove, però, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente ed è deceduto.
“Siamo vicini ed esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia, alla Società Arno Castiglione Laterina, a tutti i giovani calciatori per la perdita improvvisa del loro caro compagno di squadra» si legge in una nota del Comune di Laterina Pergine Valdarno. «Ieri sera si è consumata nel nostro stadio una tragedia che ha scosso tutta la nostra comunità: quando viene a mancare un figlio, un ragazzo così giovane, uno sportivo appassionato, si rimane davvero impotenti ed increduli. Questa amministrazione abbraccia forte i familiari e tutti i giovani amici del nostro calciatore, volato in cielo troppo presto».
Luca, il fratello della moglie del tecnico rossonero, è stato stroncato da un infarto a 63 anni. Rientrato nello spogliatoio, mentre festeggiava con la squadra l’ultima vittoria del 2022, Pioli ha trovato un messaggio sul cellulare con la terribile notizia
Avrebbe voluto salutare il 2022 sportivo diversamente. Certo, il suo Milan al 47’ del secondo tempo in capo a una partita non priva di sofferenza aveva conquistato i tre punti. Ma poi al fischio finale di Sozza, Stefano Pioli, l’uomo che a San Siro è sempre il più acclamato per essere «on fire» come il Milan, è stato informato. Arriva nello spogliatoio, fa festa con i giocatori, saluta chi dovrà partire per il Qatar Il secondo posto è salvo. Il Napoli resta a otto lunghezze di distanza. Poi entra nel suo ufficio e prende il telefono dove trova il terribile messaggio. Era mancato all’improvviso il fratello della moglie Barbara, Luca, a 63 anni per un infarto. continua a leggere su corriere.it
We are saddened to learn of the passing of Stefano Pioli's brother-in-law. Our condolences to the entire Pioli family at this time.
Il Milan stringe commosso tutta la famiglia del nostro Mister in un abbraccio forte e intenso per la perdita del caro cognato Luca. pic.twitter.com/dOVavQAoPm
Si erano conosciuti quando avevano 13 anni per poi sposarsi anni dopo. La donna lascia anche due figli, Mattia e Lucrezia
Un grave lutto ha sconvolto l’allenatore del Cagliari Fabio Liverani e i suoi due figli Mattia (17 anni) e Lucrezia (13): è morta la moglie Federica. La donna era malata da tempo. Aveva 46 anni. Liverani le è stato vicino fino all’ultimo: era andato a Roma domenica scorsa, e la donna è morta nel primo pomeriggio di oggi. Ad annunciarlo è stato il profilo twitter del Lecce calcio, club che l’ex centrocampista di Lazio e Fiorentina ha allenato dal 2017 al 2020, conquistando una doppia promozione dalla serie C alla B e dalla B alla serie A. «L’U.S. Lecce esprime il più sentito cordoglio a mister Fabio Liverani per la perdita prematura della cara moglie e abbraccia i figli Mattia e Lucrezia partecipando al grande dolore per la scomparsa dell’amata madre». continua a leggere sucorriere.it
Il Cagliari Calcio si unisce al dolore di mister Liverani per la perdita di Federica, madre degli adorati figli Mattia e Lucrezia. A loro va l'abbraccio della famiglia rossoblù.
⚫️ L'U.S. Lecce esprime il più sentito cordoglio a mister Fabio Liverani per la perdita prematura della cara moglie e abbraccia i figli Mattia e Lucrezia partecipando al grande dolore per la scomparsa dell'amata madre.
L’attaccante napoletano non si allena da due settimane. Il club canadese e i compagni di squadra sono vicini alla famiglia. Lui a Dazn: «Mi manca Napoli, non riesco a guardare le gare in tv»
Il nome di Lorenzo Insigne stavolta non c’è sul taccuino del c.t. della nazionale, Roberto Mancini. L’ex attaccante del Napoli, da giugno al Toronto, non figura nella lista dei convocati per la Nations League per motivi personali del giocatore. Da due settimane Insigne, dopo un avvio con 6 goal e 2 assist, non si allena con la squadra canadese e ancora non si sa quando rientrerà. La sua famiglia vive un momento molto delicato: la moglie del calciatore, Genny Darone, ha perso il bambino che portava in grembo da sei mesi. Sulla vicenda c’è il più stretto riserbo, ma inevitabilmente le voci si sono rincorse e diffuse. Sui social ci sono tanti messaggi di solidarietà, la famiglia in qualche caso ha anche risposto ringraziando. Rompendo così la privacy, finora rispettata da tutti. Si tratta del dolore più grande che un genitore possa provare. continua a leggere su corriere.it
Cancellate in segno di lutto le partite della 7ª giornata. A rischio anche le gare dell’8ª. Ma a fermarsi per scelta della Football Association, di il Principe William è presidente, è tutto il calcio inglese
Non si gioca. In segno di rispetto per la morte della Regina Elisabetta, la Premier League ha deciso di cancellare l’intera 7ª giornata, in programma tra domani e lunedì. “Questo è un momento molto triste non solo per la Nazione, ma per milioni di persone in tutto il mondo che hanno ammirato la Regina: ci uniremo a loro nel piangere la sua morte“, ha detto Richard Masters, il direttore esecutivo della Premier.
CALENDARIO – Il programma della 7ª giornata includeva il match clou tra Manchester City e Tottenham, in programma al Etihad sabato alle 17.30 italiane, prevedeva tre partite per domenica, comprese Arsenal-Everton e Crystal Palace-Manchester United, e si sarebbe dovuto chiudere lunedì col posticipo tra Leeds e Nottingham-Forest. Sono tutte state cancellate in segno di lutto, con la Premier che non ha indicato le date di un possibile recupero, non facili da trovare visto l’intasamento del calendario sia prima che dopo il Mondiale tra novembre e dicembre. A rischio ci sono in realtà anche le gare dell’8ª giornata, quelle che dovrebbero tenersi nel weekend in cui è previsto il funerale di Stato della Regina. continua a leggere sulla gazzetta.it
Video, morte Regina Elisabetta II: il toccante minuto di silenzio negli stadi
VERONA – È morto Claudio Garella, il mitico portiere dello scudetto dell’Hellas. L’ex calciatore è deceduto a Verona a 67 anni per problematiche cardiache in seguito a un intervento chirurgico. b
Il primo tricolore nel 1985 a Verona, dove Garella – soprannominatoGarellikper le sue straordinarie parate con tutte le parti del corpo – fu uno dei protagonisti nella favola gialloblù scritta da Osvaldo Bagnoli. L’altro, due anni dopo, a Napoli con il fantastico Napoli di Maradona, che aveva sollecitato il suo acquisto a Ferlaino e Allodi.
«Un grande il direttore. Allodi mi diceva che conta parare, non come pari». Diventò un idolo, Claudio, in una squadra che di idoli ne aveva tanti, a cominciare da Diego, Giordano e Bagni. A contribuire alla sua popolarità anche la moglie Laura, che conduceva una rubrica settimanale sull’emittente privata Telelibera 63. Il programma era stato intitolato ironicamente “Il buco nella rete”. Ma nella rete di Claudio, di buchi, ve ne furono pochi. E i complimenti fioccavano.
«Il più bello? Quello dell’Avvocato Agnelli, che un giorno disse: Garella è il più forte al mondo, senza mani però». Portiere efficace, a prescindere dallo stile, in un calcio che all’epoca non contemplava la costruzione dal basso.
Di stile ne ebbe pochissimo – ed ebbe l’onestà di riconoscerlo a distanza di tempo – nei confronti dell’allenatore Bianchi quando capeggiò la rivolta del maggio ’88. Il Napoli difese il tecnico e mandò via Garella, Bagni, Ferrario e Giordano, indicati come i capi della ribellione dello spogliatoio. La sua carriera in pratica finì in quei giorni caldissimi, a distanza di un anno dalla festa tricolore. Vinse due scudetti in tre anni ma non ebbe mai la gioia di ricevere la telefonata di un commissario tecnico della Nazionale per la convocazione. L’unico rimpianto prima di sparire dal palcoscenico.
L’ex portiere Vecchi aveva 73 anni. Per 10 anni preparatore dei portieri del Milan, segui Ancelotti al Real Madrid. Giocò anche con Cagliari, Como e Spal
Villiam Vecchi – nella foto con l’amico Carlo Ancelotti – Villiam Vecchi, spesso scritto anche William (Scandiano, 28 dicembre 1948 – Reggio Emilia, 3 agosto 2022), è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo portiere.
Ex giocatore del Milan e storico preparatore dei portieri con Carlo Ancelotti, è mancato questa mattina Villiam Vecchi. 73 anni, ha vissuto l’epopea di Carletto al Milan fermandosi nel club rossonero dal 2001 al 2010 e contribuendo alla conquista delle due Champions del 2003 e del 2007 allenando Dida. Poi il passaggio agli Allievi Nazionali del Diavolo e il successivo ricongiungimento con Carletto a Madridper l’epico trionfo della Decima nel 2014. Nelle foto del trionfo sbuca fra le esultanze sfrenate di Zidane e Bale.
Dal 2016 era tornato a casa, in Emilia, dove aveva ricoperto il ruolo di supervisore della preparazione dei portieri nel settore giovanile della Reggiana. Anche dopo il fallimento ha proseguito la collaborazione con la società a cui era affettivamente legato. Malato da tempo, si è spento questa mattina.
Il Milan lo ha ricordato con un tweet colmo di affetto ricordando la lunga carriera di Villiam. «Sempre vicino al Milan, sempre rossonero. L’eroe di Salonicco continuerà a parare da lassù. Commozione infinita in tutti i milanisti per la sua scomparsa».continua a leggere
Sempre vicino al Milan, sempre rossonero. L'eroe di Salonicco continuerà a parare da lassù. Commozione infinita in tutti i milanisti per la scomparsa di Villiam Vecchi. Condoglianze alla famiglia del nostro storico numero 1 e Mister dei portieri Campioni d'Europa 2003 e 2007 pic.twitter.com/b2ReWR5Q1j
Giovanni Simeone con la cagnetta Marvel – repubblica.it
La cagnetta dell’attaccante del Verona e di sua moglie, Giulia Coppini, se n’è andata lunedì mattina a Cagliari dopo una notte d’agonia. La coppia su Instagram: “Pare impossibile che esistano persone in grado di fare una cosa del genere a un essere vivente indifeso e senza colpe. Per fortuna non siamo tutti uguali”
Sono ore di dolore per l’attaccante del Verona, Giovanni Simeone, e per sua moglie, Giulia Coppini. La loro cagnetta, Marvel, è morta avvelenata lunedì mattina a Cagliari dopo una notte d’agonia. La coppia ha raccontato l’accaduto martedì pomeriggio attraverso alcune storie su Instagram, ringraziando per i molti messaggi di sostegno. Molte le foto ricordo con Marvel pubblicate anche dai familiari e dagli amici di Simeone e Coppini. continua a leggere
Il padre di Urbano era vicepresidente appassionato e cuore granata
Giuseppe Cairo
Ci ha lasciati Giuseppe Cairo. Aveva compiuto 90 anni il 29 aprile, ne dimostrava molti di meno. Vicepresidente del club guidato dal figlio primogenito Urbano, si è spento nella sua abitazione di Masio, paese dell’Alessandrino ai confini con l’Astigiano, dove la famiglia aveva piantato le radici. In tribuna c’era sempre per il suo Toro, anche in trasferta se le distanze lo permettevano. Scorgerlo era semplice. Bastava indirizzare lo sguardo verso il settore vip e non potevi non notare quei capelli bianchi folti e lunghi svettanti su un fisico possente, da stopper o da centravanti di sfondamento, per tornare ai termini in voga quando da giovane giocava nell’Alessandria. Attento, competente, ma sempre discreto: mai una parola fuori luogo. Cairo senior si è fatto benvolere per questa signorile presenza.
L’OMAGGIO – Il sito ufficiale granata, con la bandiera del Toro listata di nero, gli ha dedicato le seguenti parole: “Un grande lutto ha colpito il Torino Football Club. È mancato all’affetto dei suoi cari Giuseppe Cairo, papà del Presidente e Vice Presidente del Club. Uomo buono e generoso, Giuseppe Cairo è stato un esempio per molti: ha dedicato la sua vita al lavoro e grazie alla tempra e alla tenacia che l’hanno sempre contraddistinto ha raggiunto notevoli risultati professionali. Da sempre appassionato sportivo, come ex giocatore ha seguito il calcio con particolare attenzione. Un interesse ancor più acuito dal 2005 in poi nel ruolo di Vice Presidente del Torino FC. Figura sempre discreta, non ha mai fatto mancare la sua presenza allo stadio e il sostegno alla squadra. Mancherà a tanti. Il mondo granata si stringe intorno alla famiglia Cairo. Ai figli Urbano, Isabella, Roberto e Laura e agli amatissimi nipoti, l’affettuoso abbraccio di tutto il club“. continua a leggere
Jody Lukoki con la maglia del Ludogorets contro il Milan in Europa League, nel 2018 (Ap)
L’attaccante a febbraio era stato licenziato dal Twente per accuse di violenza domestica. Stava guarendo dalla rottura del crociato
C’è mistero attorno allamorte di Jody Lukoki, 29 anni, ex attaccante di Ajax e Twente, lunedì 9 maggio. Da chiarire le circostanzeche hanno portato al decesso. A dare la notizia è stata la famiglia del 29enne, tramite l’agenzia del procuratore Menno Groenveld, che ne curava gli interessi. «Siamo stati informati della morte di Jody e siamo profondamente sotto choc, come i suoi cari. Non conosciamo le cause al momento. Era un ragazzo felice, si era anche quasi ripreso dall’infortunio. Per ora vorrei chiedere ai media di rispettare la privacy di amici e familiari per elaborare il lutto», le parole dell’agente al quotidiano olandese Telegraaf.
C’è sgomento e profonda tristezzaal Twente, l’ultima squadra di Lukoki. «È incredibile, era ancora troppo giovane. È terribile e molto triste. Siamo vicini alla famiglia e agli amici», il cordoglio di Jan Streuer, direttore tecnico del club. Negli ultimi mesi Lukoki non è stato fortunato. Ha dovuto attraversare un periodo davvero difficile. Prima la rottura del legamento crociato– che lo ha messo ai margini di questa stagione -, poi le accuse di violenza domesticamosse dalla compagna. continua a leggere
Non ce l’ha fatta il calciatore dilettante colpito da arresto cardiocircolatorio oggi pomeriggio durante la partita amatoriale tra il Casalpoglio e il Quingentole.
Dimitri Roveri, 27 anni, capitano della squadra del Quingentole, è morto poche ore dopo il suo ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano.
Roveri si è accasciato con la palla lontana e non ha più ripreso conoscenza. Inutili i soccorsi ricevuti, anche dalla sorella (presidente del club) che aveva usato il defibrillatore. Abitava a Quingentole ed era fidanzato: la settimana scorsa aveva annunciato che a settembre sarebbe diventato padre. Lavorava come giardiniere e addetto alle pulizie in una casa di riposo del mantovano. (ANSA).
Mino Raiola è morto: a dare la notizia la famiglia. Era stato operato lo scorso gennaio. Era uno dei procuratori di calciatori più potenti, ricchi e controversi del mondo: tra i suoi assistiti Ibrahimovic, Donnarumma, Pogba, Haaland, Balotelli, Verratti
Mino Raiola, all’anagrafe Carmine Raiola (Nocera Inferiore, 4 novembre 1967 – Milano, 30 aprile 2022), è stato un procuratore sportivo italiano.
Mino Raiola è morto. L’annuncio è stato dato dalla famiglia del procuratore— uno dei più potenti e famosi del calcio mondiale. Nato il 4 novembre 1967 a Nocera Inferiore, era malato da tempo e lo scorso gennaio era stato operato all’ospedale San Raffaele di Milano. In quei giorni il suo entourage parlò di controlli medici programmati e smentì la voce di un «intervento d’urgenza».
«Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre», si legge nel tweet della famiglia. «Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto. Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione. Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore». continua a leggere
Freddy Eusébio Gustavo Rincón Valencia (Buenaventura, 14 agosto 1966 – Cali, 13 aprile 2022) è stato un allenatore di calcio e calciatore colombiano nel ruolo di centrocampista o di ala.
Aveva 55 anni. È stato capitano della Colombia, ha giocato anche nel Real Madrid. Da giorni era in agonia a Cali
L’ex stella del calcio colombiano Freddy Rincon, già capitano della nazionale e centrocampista di Napolie Real Madrid,è morto mercoledì a Calidopo un incidente d’auto avvenuto due giorni prima. Lo hanno riferito i medici della clinica dove era ricoverato. Aveva 55 anni. L’ex giocatore era stato ricoverato lunedì scorso in condizioni critiche, dopo una violenta collisione tra un autobus e il furgone su cui viaggiava. continua a leggere
La SSC Napoli si unisce al dolore della famiglia Rincon per la scomparsa del caro Freddy, calciatore azzurro nella stagione 94/95. pic.twitter.com/AQcRYMO3WL
Emiliano Mascetti (Como, 11 marzo1943 – Verona, 7 aprile2022) è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano.
Si è spento nella notte dopo una lunga malattia. Tra le squadre in cui ha giocato anche Como, Pisa e Torino. È stato poi dirigente della Roma e dell’Atalanta
Dopo una lunga malattia, mercoledì sera è morto a 79 anni Emiliano Mascetti, bandiera dell’Hellas Verona con cui ha giocato 11 stagioni e centrato anche il record di reti segnate in Serie A (35), superato solo da Luca Toni nel 2015.
LA CARRIERA – Nato a Como l’11 marzo 1943, dopo aver debuttato proprio nella squadra della sua città passò al Pisa. Nel 1967 il trasferimento al Verona, con cui conquistò subito la promozione in Serie A. Con l’Hellas è rimasto fino al 1980, eccezion fatta per due ottime stagioni al Torino, dal 1973 al 1975. continua a leggere
Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club si stringono commossi intorno alla famiglia Mascetti per la scomparsa di Emiliano Mascetti, ex centrocampista granata e poi apprezzato dirigente sportivo#SFTpic.twitter.com/Sf6VYC0UoL
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) April 7, 2022
Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club si stringono commossi intorno alla famiglia Mascetti per… twitter.com/i/web/status/1…— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) April 07, 2022