articolo di Fabio Paravisi: https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/23_febbraio_07/palosco-giocatore-espulso-papa-sferra-pugno-all-arbitro-casi-sempre-piu-frequenti-2e02de60-a6af-11ed-b9c4-8c4ac5be6a91.shtml
L’incontro di calcio Under 17 Oratorio Palosco-Aurora Seriate, il direttore di gara è andato al pronto soccorso. Le società condannano il gesto.
l grande Pierino Pulici, che gestisce una scuola calcio a Trezzo, disse che «la squadra ideale è composta da orfani», per raccontare la difficoltà di gestire i genitori più che i giocatori. Sarà stato d’accordo con lui l’arbitro della partita Under 17 Oratorio Palosco-Aurora Seriate, che domenica è finito al pronto soccorso per il pugno ricevuto dal padre di un giocatore espulso.
Come ha raccontato per primo L’Eco di Bergamo , è successo alla fine della gara, terminata 1-3 per l’Aurora. Gli sconfitti hanno avuto da ridire su alcune decisioni dell’arbitro, di poco più grande. Ne è nata una discussione, due giocatori hanno usato parole forti, cartellino rosso per entrambi. L’espulsione ha fatto infuriare il padre di uno dei due giocatori del Palosco, che è sceso in campo e ha sferrato un pugno all’arbitro, poi scappato nello spogliatoio perché l’altro lo stava inseguendo. Il ferito è quindi andato a farsi medicare al pronto soccorso di Seriate, da dov’è uscito con una prognosi di tre giorni. L’aggressore è stato denunciato ai carabinieri.
«E sì che noi avevamo giocato in dieci proprio per un’espulsione — commenta il direttore generale dell’Aurora, Andrea Orio —. Così non si può andare avanti, si perde lo scopo di tutta la cosa, che è quello di far divertire i ragazzi». «Stiamo intervenendo affinché certe situazioni non si verifichino più — aggiunge Fabio Gibellini, direttore sportivo del Palosco —, anche se vanno oltre ogni nostra responsabilità, essendo il gesto sconsiderato di un singolo che condanniamo e da cui prendiamo le distanze». «Il genitore non è di Palosco ma questo non toglie nulla alla gravità del fatto, mai accaduto prima — dice il sindaco Mario Mazza —. I genitori vogliono che i figli siano tutti dei Cristiano Ronaldo, e sfogano così le loro frustrazioni».
L’aggressione arriva due settimane dopo la maxirissa tra giocatori e genitori scoppiata al termine di Oratorio Alzanese e Tritium. «Siamo al paradosso che i nostri dirigenti devono partecipare a corsi di educazione dei genitori — dice il fiduciario provinciale del Coni Michele Cadei —. È un problema che riguarda tutti gli sport, troppi padri si arrabbiano per qualsiasi decisione che riguardi i figli. Una volta, in questi casi, le prendevi dall’allenatore e poi dai genitori». «Sono fatti sempre più frequenti, e spesso, come in questo caso, coinvolgono colleghi giovanissimi — dicono dall’Associazione italiana arbitri —. Abbiamo proposto di inasprire le pene e abbiamo invitato le vittime di aggressione a Coverciano con gli arbitri di Serie A».