Un’immagine che simula e rappresenta la figura di un hacker impegnato in un attacco informatico. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Una richiesta di 200mila euro per liberare i dati hackerati.
È la richiesta pervenuta nel pomeriggio al Comune di Torre del Greco, interessato da un attacco informatico avvenuto la scorsa notte.
A renderlo noto è il sindaco, Giovanni Palomba, che fa sapere come l’attività degli uffici comunali sia al momento bloccatae che sulla vicenda verrà presentata una denuncia all’autorità giudiziaria.
“E’ costante il monitoraggio e l’intervento dei tecnici comunali – rendono noto dall’amministrazione – di concerto con gli agenti della polizia postale, immediatamente allertati dell’accaduto, già a partire dalle prime ore della mattinata“.
A causa dell’attacco, sarà interdetta nella giornata di domani e sino a nuova comunicazione l’erogazione dei servizi ai cittadini.
“Una questione gravissima – dice Palomba – sulla quale stiamo lavorando senza sosta e sulla quale non accetteremo alcuna mediazione illecita. Resto pienamente fiducioso nel; solerte lavoro degli inquirenti. Ai cittadini di Torre del Greco l’invito alla collaborazione in queste ore di particolare criticità”
Temperature in calo in tutta la regione, soprattutto nel fine settimana: sabato scenderanno fino ai 4 gradi, domenica 2
Pressione in aumento sulla Lombardia.
Venerdì 18 novembre a Milano, dopo una mattinata con cielo molto nuvoloso, tornerà il sole. La temperatura più alta raggiungerà i 13 gradi, quella più bassa scenderà fino a 10 gradi. Anche sul resto della regione avremo molte nubi al mattino, poi cielo poco nuvoloso.
Sabato 19 novembre a Milano la giornata sarà nuvolosa e farà freddo, al mattino, con soli 4 gradi, di giorno si salirà fino ai 12 gradi. Anche sul resto della Lombardia farà freddo al mattino.
Domenica 20 novembre temperature giù fino a 2 gradi sia a Milano che sul resto della Lombardia. Cielo poco nuvoloso.
L’episodio durante una partita di un campionato minore. Il protagonista ha poi chiesto scusa: «Si trattava di uno scherzo, la pistola era un giocattolo»
Sembra la scena di un film d’azione, invece è accaduto davvero. Un giocatore, in Ungheria, entra in campo e punta una pistola contro il guardalinee (come qualche anno fa l’oligarca e patron del Paok Salonicco Ivan Savvidis). E la foto fa il giro del web.Il giocatore viene poi squalificato a vita e a suo carico è anche aperto un procedimento penale con le accuse di molestie e minacce.
L’episodio è accaduto durante il match di un campionato minore ungherese tra il Pér LSE e il Tényő SE: la foto, pubblicata sui social, è arrivata al papà del guardalinee contro cui era puntata l’arma (che, durante la partita, non si era accorto di nulla) ed è stato lui a fare notare l’accaduto al figlio. In quel momento è partita l’informativa alla Federcalcio ungherese e la denuncia alla polizia contro l’uomo che è stato poi identificato in Krisztián Tóth. continua a leggere
Treno di perturbazioni sull’Italia, dove una breve tregua è prevista giovedì 17. Mercoledì 16 piogge al Nordest e regioni tirreniche: le previsioni meteo
La perturbazione numero 5 di novembre che ha raggiunto l’Italia, domani (mercoledì 16 novembre) porterà ancora maltempo sul nostro Paese, con piogge concentrate soprattutto al Nordest e regioni tirreniche. Per giovedì 17, con la perturbazione oramai in allontanamento, è atteso invece un generale miglioramento del tempo, anche se non mancheranno alcune piogge residue all’estremo Sud.
La tregua però sarà di breve durata perché venerdì 18 arriverà un’altra veloce perturbazione (la numero 6 del mese) accompagnata da nuove piogge su gran parte del Centro-Nord e alcune zone del Sud. L’attualetendenza per il fine settimanasuggerisce il passaggio di una terza perturbazione (la numero 7 di novembre) con piogge che dovrebbero insistere soprattutto al Centro-Sud.
Le previsioni meteo per mercoledì 16 novembre – Nuvole in tutta Italia, ma con tendenza a graduali schiarite al Nordovest. Nel corso del giorno piogge sparse al Nordest, Lombardia Orientale, tutte le regioni centrali, Campania, Calabria Tirrenica e Sardegna; neve sulle Alpi, ma solo a quote elevate, oltre 1900-2000 metri.Temperature massime in crescita in gran parte d’Italia e in generale leggermente oltre la norma.
Le previsioni meteo per giovedì 17 novembre – Cielo in generale nuvoloso, anche se non mancheranno le temporanee schiarite. Nel corso del giornodeboli piogge residue su Calabria e Sicilia; al mattino nebbie anche fittesu pianure del Nord e valli del Centro. In seratanuovo deciso peggioramento del tempo al Nordovest. Temperature massime in calo nelle regioni del versante ionico, stazionarie o in leggero aumento altrove.
Meteo: fasi di maltempo fino a venerdì 18 novembre e oltre. La tendenza – Le condizioni meteo rimangono instabili, con una breve tregua solo giovedì 17 novembre: venerdì 18 venti in intensificazione e calo termico. La tendenza
La tendenza per la seconda parte della settimana resta incerta, ma si conferma come un periodo ditempo molto variabile e con delle fasi di maltempo a causa della persistenza del flusso umido e temperato atlantico, in seno al quale si muoveranno altri sistemi nuvolosi.
In particolare, nella giornata di giovedì 17 novembre, assisteremo a un temporaneo miglioramento, dopo il passaggio della perturbazione n.5, con residue precipitazioni al mattino all’estremo Sud e in Sicilia e parziali schiarite al Nord e al Centro dopo un inizio di giornata caratterizzato da nebbie in pianura. In serata nuovo rapido peggioramento su Alpi, Nordovest e Toscana per l’arrivo della sesta perturbazione di novembre che venerdì 18coinvolgerà ancora in giornata il Nordest, l’Emilia Romagna, la Sardegna, parte delle regioni centrali e il basso versante tirrenico fino alla Sicilia occidentale, con il rischio anche di temporali.
Nel fine settimana ancora condizioni di maltempo con intensificazione dei venti e possibile calo termico: la tendenza meteo – La massa d’aria più fredda al seguito di questa perturbazione, riversandosi sul Mediterraneo centro-occidentale nel corso di sabato 19 novembre, potrebbe dare vita ad una circolazione ciclonica, mantenendo così condizioni di instabilità o di maltempo soprattutto al Centro-Sud e in Emilia Romagna con un nuovo probabile miglioramento domenica 20su quasi tutta la Penisola tranne l’estremo Sud dove potrebbe insiste un po’ di instabilità.
L’attuale tendenza descritta per l’ultima parte della settimana vede anche una decisaintensificazione del vento a partire da venerdì 18 e un calo termico a iniziare dalle regioni settentrionali.
Il momento della collisione tra ferry e vaporetto e i danni allo scafo del secondo
Nebbia fitta oggi a Venezia che purtroppo ha causato un incidente nautico: un vaporetto si è scontrato questa mattina con un ferry durante la navigazione.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 9 tra il Motobattello 23, non riservato al trasporto di linea dei passeggeri, e il ferryboat Metamauco.
Il battello ha colpito il ferry tra lo scivolo e la fiancata. Non si conosce ancora l’esatta dinamica dell’incidente ma è certo che nella zona, attorno all’isola di Tronchetto, vi era un muro di nebbia.
Grande spavento a bordo del vaporetto, sul quale viaggiavano una decina di dipendenti Actv. Uno di loro ha riportato ferite serie per cui è stato necessario far intervenire un’ambulanza per il trasporto all’ospedale.
Grandi danni anche ai mezzi, soprattutto a quello più piccolo in cui una parte di tetto della cabina ha ceduto ed è crollato.
Il vaporetto Actv danneggiato nell’incidente di questa mattina a Venezia
Sono 70 i giocatori che rappresenteranno laSerie Aal Mondiale 2022 in Qatar, in programma a partire dal 20 novembre, giorno del match d’apertura del torneo tra i padroni di casa e l’Ecuador. Diversi giocatori del nostro campionato hanno dovuto rinunciare alla convocazione per infortunio: elementi del calibro di Maignan, Pogba e Wijnaldum, oltre a Dragowski che dovrà saltare la competizione dopo l’infortunio alla caviglia rimediato nell’ultimo weekend.
La squadra di Serie A che avrà più calciatori impegnati in Qatar è la Juventus, con ben 11 giocatori. Seguono Milan e Inter con 7 atleti. Le uniche tre squadre che non avranno calciatori impegnati al Mondiale 2022 sono Empoli, Lecce e Monza.
L’elenco dei calciatori di Serie A impegnati in Qatar per la Coppa del Mondo 2022
Luca, il fratello della moglie del tecnico rossonero, è stato stroncato da un infarto a 63 anni. Rientrato nello spogliatoio, mentre festeggiava con la squadra l’ultima vittoria del 2022, Pioli ha trovato un messaggio sul cellulare con la terribile notizia
Avrebbe voluto salutare il 2022 sportivo diversamente. Certo, il suo Milan al 47’ del secondo tempo in capo a una partita non priva di sofferenza aveva conquistato i tre punti. Ma poi al fischio finale di Sozza, Stefano Pioli, l’uomo che a San Siro è sempre il più acclamato per essere «on fire» come il Milan, è stato informato. Arriva nello spogliatoio, fa festa con i giocatori, saluta chi dovrà partire per il Qatar Il secondo posto è salvo. Il Napoli resta a otto lunghezze di distanza. Poi entra nel suo ufficio e prende il telefono dove trova il terribile messaggio. Era mancato all’improvviso il fratello della moglie Barbara, Luca, a 63 anni per un infarto. continua a leggere su corriere.it
We are saddened to learn of the passing of Stefano Pioli's brother-in-law. Our condolences to the entire Pioli family at this time.
Il Milan stringe commosso tutta la famiglia del nostro Mister in un abbraccio forte e intenso per la perdita del caro cognato Luca. pic.twitter.com/dOVavQAoPm
Trema ancora la terra nelle Marche, con una scossa segnalata stamattina di magnitudo 2.6 nel Pesarese. Secondo i dati raccolti in tempo reale dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia il sisma in questione è stato registrato alle ore 6.33 nelle acque marine prospicienti la regione già colpita nei giorni scorsi da altri e più severi eventi e ad una profondità di circa otto chilometri.
Trema ancora la terra nelle Marche – L’ulteriore terremoto oggi nelle Marche ha fatto dunque registrare un’altra scossa, stavolta di magnitudo 2.6 è avvenuta questa mattina, intorno alle 6.33, sulla costa Pesarese ad una profondità di 8 km. E c’era stato un precedente, una sorta di “avvisaglie” anche nelle ore tardo serali di ieri, 13 novembre.
Ieri sera un altro evento di magnitudo 2.5 – Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV-Roma e già ieri sera, alle 22.37, una scossa di magnitudo 2.5 aveva colpito la stessa zona dopo un 3.9 di tre giorni fa, a una profonditàdi 9 km. Gli scienziati stanno analizzando i dati per asseverare la possibilità che questa ennesima scossa sia o menoparte di un lungo sciame sismico avviato giorni fa dopo la fortissima scossa di magnitudo superiore a 5 al largo di Fano. La scossa è stata avvertita da parte della popolazione con qualche segnalazione social e chiamata ai numeri di emergenza.
Mehran Karimi Nasseri, che ha vissuto più di 18 anni nell’aeroporto Roissy-Charles de Gaulle, è morto per cause naturali nello scalo francese
Mehran Karimi Nasseri, rifugiato politico iraniano che ha vissuto più di 18 anni all’aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle ed ha ispirato il regista Steven Spielberg per il suo film The Terminal, è morto oggi nello scalo in cui aveva trascorso anni di vita. Lo si è appreso da fonti aeroportuali. Nasseri, 76 anni, è morto per cause naturali nel terminal 2F. continua a leggere su corriere.it
Esplosione su via Istiklal, una via pedonale del centro di Istanbul, in Turchia: almeno 6 i morti. Si indaga per terrorismo, il vicepresidente parla di una donna kamikaze. Il ministro Tajani: «Nessun italiano coinvolto»
Una forte esplosione ha causatoalmeno 6 morti e 81 feriti nel centro di Istanbul, in Turchia, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali e poi confermato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
La causa dell’esplosione, avvenuta su una affollata via pedonale della città, via Istiklal, nel quartiere di Beyoglu, vicino a piazza Taksim, alle 16.20 ora locale (le 14.20, in Italia), non è ancora chiara, ma gli investigatori seguono la pista del terrorismo.continua a leggere su corriere.it
Sono terribili le immagini di Istanbul, voglio esprimere le nostre più sentite condoglianze alla Turchia per l’attentato subito e la morte di cittadini innocenti.
Una serie di incendi si è sviluppata la notte scorsa nella zona industriale di Villastellone, un comune a una ventina di chilometri a sud di Torino.
Secondo le prime informazioni sarebbero coinvolti i capannoni di quattro aziende e una cascina privata.
Sul posto sono arrivate numerose squadre di vigili del fuoco, che hanno ricevuto rinforzi da Biella, Alessandria, Vercelli, Cuneo e Asti. Sono al lavoro anche gli specialisti del nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico) e i carabinieri.
La matrice dolosa non viene esclusa. L’allarme è scattato intorno alle 4:30. Le squadre impegnate nelle operazioni di spegnimento sono una ventina. Le fiamme hanno colpito i capannoni appartenenti a una ditta specializzata nel riciclaggio di imballaggi in legno, un’azienda di produzione di pallet, una ditta di autotrasporti, una società che si occupa di trattamento rifiuti; infine, una cascina poco distante.
È partita la scalata dell’FC Clivense, la nuova società fondata dall’ex attaccante gialloblù, che ha già dovuto cambiare denominazione due volte.
Non è stata un’estate facile per Sergio Pellissier. La corsa, vana, per salvare il “vecchio” Chievo, con la speranza di non dover rifare tutto da capo. Poi la ripartenza dall’ultimo livello del calcio italiano con una nuova società, tutta da assemblare. Infine la “lotta” a suon di carte bollate con Luca Campedelli, l’ex presidente del club dove ha giocato per 17 stagioni e segnato 134 gol, adesso scomparso dai campionati professionistici. Per lo meno all’esordio in Terza Categoria, la sua FC Clivense ha vinto 2-0 nello storico impianto di Avanzi di Borgo Roma contro il VR Arena.
È IL TERZO NOME – Era la prima assoluta per la squadra di Pellissier, presidente e all’occorrenza anche attaccante visto che si è inserito nella lista dei giocatori all’età di 42 anni, dopo aver chiuso col calcio nel 2019. Al debutto non è andato nemmeno in panchina, ma tra qualche settimana ha promesso che proverà a giocare, nella speranza – magari – di dare anche maggior visibilità alla neonata creatura e ai nuovi compagni di viaggio dell’FC Clivense. Un nome che Pellissier ha scelto dopo esser stato costretto a cambiare i due precedenti. In origine doveva essere Chievo 1929, ma l’anno di fondazione restava un legame troppo diretto con la vecchia proprietà. Allora si è passati a Chievo 2021, finché non è arrivata una diffida di Luca Campedelli, contrariato perché il suo club è ancora affiliato alla Figc e prosegue il lavoro con le giovanili.
I TIFOSI – In tutto questo caos, è comunque rimasto saldo il legame coi tifosi. La frangia degli irriducibile era rappresentata dal North Side, gruppo storico a sostegno del Chievo. “Veri custodi. Di ciò che è stato e di ciò che sarà” avevano scritto sulle maglie. In totale sugli spalti c’erano 350 persone e i biglietti sono spariti con voracità nei giorni scorsi. Numeri che in Terza categoria (e anche più su) può fare solo una realtà che ha vissuto la serie A, o comunque dal passato (in questo caso, molto recente) glorioso. “Grazie di cuore a tutti quelli che hanno voluto partecipare – il commento di Pellissier -. Qualsiasi risultato fosse venuto sul campo avremmo vinto lo stesso. È stata una giornata fantastica, emozionante e importante per me e la FC Clivense“.
Archiviata la controversia sull’esclusione del club dal campionato di serie B 2020/21
AGI – 10 novembre 2022
Si chiude il caso Chievo Verona relativamente alla controversia sull’esclusione del club dal campionato di serie B 2020/21. Il Consiglio di Stato ha ritenuto l’appello infondato e rigettato il ricorso confermando quindi il corretto operato della Figc.
Il ricorso era stato presentato dal Chievo Verona contro Federcalcio, Coni, Lega Serie B e Cosenza Calcio, in merito alla sentenza del Tar del Lazio relativa all’esclusione del club scaligero dal campionato “in ragione del grave debito tributario maturato nei confronti dell’Agenzia delle entrate (oltre 17,833 milioni per omesso versamento IVA dal 2014“.
Cala quindi il sipario su un contenzioso fra Società e Figc dopo 27 giudizi (24 cautelari e 3 nel merito) che hanno visto sempre confermata la liceità del comportamento della Federazione. Dietro parere della Covisoc, il consiglio dellaFigc aveva rigettato la richiesta di iscrizione al campionato, a causa della irregolarità tributaria. La decisione era stata confermata dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, dal Tar Lazio e ora dal Consiglio di Stato.
Il figlio: “Mi danno notizie sporadiche, ma non è grave”
Lando Buzzanca – ANSA/ANGELO CARCONI
L’attore Lando Buzzanca, 87 anni, ospite in una Rsa da circa un anno, è caduto nei giorni scorsi dalla sedia a rotelle ed è ricoverato al policlinico Gemelli a Roma per accertamenti, ma le sue condizioni non dovrebbero essere gravi, anche se è stato sottoposto a ben tre tac.
A confermare la notizia è stato il figlio, Massimiliano Buzzanca, ospite di “Pomeriggio 5” su Canale 5.
“È stato ricoverato in ospedale immediatamente“, ha detto, durante la puntata di ieri, il figlio di Buzzanca. “È scivolato dalla sedia a rotelle e ha battuto la fronte. Gli hanno fatto tre tac, è stato in osservazione. Non ci sono traumi o altro di invasivo, sembra. Mi danno notizie comunque sempre sporadiche. Dovrebbero averlo portato in geriatria, dovrebbe rimanerci anche nel week end. Era tranquillo e dormiva nelle ultime ore, quando ho avuto le ultime notizie“. Più in generale, il figlio ha aggiunto che la salute del padre negli ultimi tempi era leggermente migliorata: “Da un mese è più vispo e ha preso un po’ di peso, purtroppo questo incidente non ci voleva“. (ANSA).
Keith Levene, fondatore dei Clash e dei Public Image Limited
Il mondo del punk piange Keith Levene, fondatore dei Clash e successivamente dei Public Image Limited. Il chitarrista, 65 anni, è morto a Norfolk, in Gran Bretagna, dopo una breve malattia: il cancro lo aveva colpito al fegato. A darne la notizia via social lo scrittore Adam Hammond. “E’ con grande tristezza – ha scritto – che comunico che il mio caro amico e leggendario chitarrista dei Public Image Limited Keith Levene è morto venerdì 11 novembre“. Levene, nato a Londra nel 1957, aveva rivoluzionato il panorama rock britannico degli anni 70.contin
Le forze dell’ordine creano un cordone di sicurezza in Corso De Stefanis per evitare problemi al momento dell’uscita dei giocatori e dei pullman.
Dejan Stankovic
C’è un fermo immagine della diretta televisiva che mostra Stankovic – squalificato – chino sulla balaustra della tribuna, immobile, con le mani fra i capelli. Troppo facile pensare che il tecnico serbo mai avrebbe immaginato di dover salire in corsa su una nave alla deriva. Con un futuro, adesso, che lascia aperti molti interrogativi. Ieri, a fine gara, stessa scena della notte di Torino, appena tre giorni fa: i cori dei tifosi furiosi per la sconfitta numero 24 dell’anno solare (record assoluto eguagliato, come il Cagliari nel 2021), la squadra a capo chino, incapace di una reazione.
Difficile pensare cosa possano portare questi 54 giorni di pausa del campionato a una squadra che Dejan Stankovic vorrebbe resettare quando a dicembre porterà tutti in ritiro in Turchia. Ma se il gruppo è questo (solo due tiri nello specchio in tutta la partita) e non si vede all’orizzonte un compratore vero, difficile comprendere come la Samp possa uscire dal guado dove è sprofondata. Sei punti in 15 partite dicono che nelle prossime 23 gare i blucerchiati dovrebbero farne almeno 25 se la quota salvezza dovesse rimanere bassa come nella stagione passata.
RABBIA E POLIZIA – Stankovic aveva come obiettivo quello di portare i suoi uomini fuori dalla zona rossa prima della pausa per il Mondiale. Missione fallita: perché la squadra è debole, maledettamente debole, e paga (anche) certe scelte fatte in estate, sia in uscita – come si sentirebbe la necessità oggi di avere Candreva e Thorsby – sia in entrata, con il gioiello Winks sempre rimasto ai box, operato da poco e che potrebbe tornare in primavera. Non solo: la situazione finanziaria del club, nota a tutti, non permette per il mercato invernale investimenti importanti, a meno di altre cessioni. Altrimenti, ogni nuovo ingresso in rosa dovrebbe comportare un’uscita (il primo a partire potrebbe essere Sabiri). continua a leggere
La nomina del 43enne manager milanese va salutata quale segno di continuità con la strategia del Milan degli ultimi anni (da quando cioè il club è arrivato nelle mani del fondo Elliott): una strategia volta a coniugare un netto miglioramento dei conti in bilancio con una crescita della competitività della squadra in campo italiano e internazionale.
Furlani, infatti, per quanto grande tifoso rossonero, è soprattutto un grande esperto di finanza. Infatti, dopo aver iniziato la carriera in Lehman Brothers è poi approdato a Elliott dove è rimasto 12 anni lavorando a operazioni importanti quali Ansaldo Sts e TIM. In questo quadro ci sono pochi dubbi sul fatto che sotto la sua gestione, che ufficialmente inizierà i primi giorni di dicembre, il club saprà mantenere sotto controllo, se non migliorare ulteriormente, la propria posizione economica.
Nello stesso tempo la nomina di Furlani è una conferma, come questa testata ha sempre segnalato, che la vendita del Milan da parte di Elliott alla Red Bird di Gerald Cardinalesembra più un affiancamento nella gestione del club che una cessione vera e propria. Per quanto, infatti, Furlani si sia dimesso dagli incarichi in Elliott, dove era portfolio manager, per assumere l’incarico di numero uno operativo rossonero, il manager milanese resta pur sempre un uomo di fiducia diPaul e Gordon Singer, i patron del comparto USA, che gli hanno consentito di scalare in breve tempo i gradini della finanza mondiale.
In questo quadro sarà interessante capire in questa ottica di affiancamento quanto Elliott sia legato a RedBird sia per quanto riguarda il noto vendor loan, sia magari in quanto partecipante e investitore nella stessa società di Cardinale a cui il MIlan è stato venduto.
Il Liverpool è in vendita: ecco perché – L’altra notizia che in settimana ha squassato il mondo dello sport business a livello globale è quella per cui il Fenway Sports Group (FSG), il proprietario statunitense del Liverpool, ha messo in vendita la società dei Merseyside, il club considerato non a torto il più glorioso d’Oltremanica visto il palmares che annovera inter alia sei Coppe dei Campioni e 19 titoli nazionali inglesi (anche se con un fan base inferiore a quella dei rivali storici del Manchester United)
I proprietari del Liverpool – in cui, va ricordato, ha una quota anche la Red Bird del proprietario del Milan Gerald Cardinale – hanno fatto trapelare alla stampa britannica che ascolteranno offerte da oltre 3 miliardi di sterline in su (circa 3,5 miliardi di euro) per valutare la cessione del club che milita nella Premier League. Una valutazione che FSG reputa quale base minima da cui partire (il cosiddetto “floor”), ma è evidente che avendolo annunciato pubblicamente l’intento è quello di fare partire un’asta.
In questo quadro sarà interessante se e a quanto il Liverpool passerà di mano. Considerando che il Chelsea è stato venduto a inizio estate per 2,5 miliardi di sterline. Guardando ai bilanci dei due club, i Reds – secondo gli ultimi dati disponibili, relativi alla stagione 2020/21, pesantemente impattata dall’emergenza Coronavirus – hanno chiuso con ricavi per 580 milioni e un rosso ridotto a 5,7 milioni di euro. Numeri decisamente migliori di quelli fatti registrare dai Blues, con un fatturato di circa 500 milioni di euro e un rosso monstre di 172 milioni, che ha fatto seguito all’utile del 2019/20.
Non solo, ma la cifra sarà anche interessante in quanto ci sono altre variabili da considerare, quasi in una situazione incrociata di vantaggi e svantaggi. A favore del Liverpool gioca infatti il blasone e gli assoluti quattro quarti di nobiltà nella storia e nel panorama calcistico mondiale, mentre i Blues sino agli anni novanta del secolo scorso (la situazione è poi migliorata ulteriormente con l’avvento di Roman Abramovic) erano una delle tante squadre di Londra. D’altro lato il Chelsea
può mettere sul piatto il fatto che alcuni degli asset di cui dispongono (uno tra cui lo stadio di Stamford Bride) sono situati in uno dei quartieri dal maggior valore immobiliare -Chelsea appunto- di una delle più care metropoli al mondo. Mentre quelli dei Reds hanno come base una delle città più problematiche e povere del Regno Unito.
Perché FSG vende il Liverpool – Ma al di là di quella che sarà la valutazione, ora è però interessante capire cosa ha spinto il FSG a mettere sul mercato il Liverpool. Il Financial Times nel suo recente ritratto di statunitense John Henry, l’uomo d’affari statunitense che è il maggior azionista di FSG con il 40% delle azioni, lo descrive quale un manager che nonostante la passione che circonda il club mai si è lasciato trasportare dall’entusiasmo che a Liverpool sa essere trascinante e che soprattutto “sa quando vendere” e uscire al momento giusto da un investimento.
Il FSG, infatti, comprò il Liverpool 12 anni fa per 300 milioni di sterline e ora, viste le cifre delle quali si vocifera, potrebbe ottenere una plusvalenza monstre. Ma, soprattutto, spiega il quotidiano della City, “sembra voler uscire dal calcio europeo mentre ne è ancora al vertice”. Quasi a sottintendere che il recente periodo d’oro dei Reds possa essere destinato a scomparire nel prossimo futuro.
La stampa britannica in particolare fa trapelare infatti che la possibilità di incassare una lauta plusvalenza dall’investimento non sia l’unico motivo dietro la decisione di Henry. Citando le parole dell’allenatore dei Reds Juergen Klopp di inizio novembre – “ci sono tre club nel mondo del calcio che possono fare ciò che vogliono a livello finanziario” con chiaro riferimento alle tre società posseduta da entità del Golfo Persico: Manchester City, Newcastle United and Paris Saint-Germain – gli osservatori inglesi hanno fatto notare come il timore che regna non solo nei piani di Henry ma anche di molti proprietari occidentali (per lo più statunitensi) di squadre della Premier League è che l’equazione società vincenti e insieme con ottimi risultati di bilancio che è stato il paradigma di alcuni club del campionato inglese di questi anni sia fortemente in pericolo.
Anche perché il tramonto della Superlega (Henry inizialmente aveva aderito al progetto salvo poi fare marcia indietro come tutti gli altri club inglesi coinvolti) ha fatto scomparire l’idea dei posti assegnati per diritto al massimo torneo europeo. E con il fatto che la Premier League (che ha a disposizione quattro posti per quella macchina da soldi che è la Champions League) è sempre più competitiva – ormai alle storiche big six (Arsenal, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Chelsea e Tottenham Hotspur) va aggiunto a pieno titolo anche il Newcastle saudita– per le squadre inglesi ottenere la certezza di un posto stabile nel più importante e remunerativo torneo europeo è sempre più difficile e nessun club ha la garanzia di restare al vertice.
In questo quadro gli sport nordamericani – caratterizzati dal numero chiuso- sembrano un investimento più semplice e meno rischioso. E non a caso lo stesso Henry non più tardi dell’anno scorso ha acquistato una quota dei Pittsburgh Penguins di hockey su ghiaccio e starebbe valutando l’acquisto di una franchigia di basket del campionato NBA.
E probabilmente non è nemmeno un caso che per varie vicissitudini negli sport nordamericani si registra un grande numero di franchigie in vendita, quasi che chi voglia realizzare degli investimenti sia fiutando l’ottimo momento per uscire.
In particolare, secondo il magazine Sportico sono sul mercato:
i Washington Commanders di football americano (NFL) valutati 4,78 miliardi di dollari,
i Los Angeles Angels di baseball (MLB) valutati 2,5 miliardi di dollari,
i Washington Nationals di baseball (MLB) valutati 2,23 miliardi di dollari
i Phoenix Suns di basket (NBA) valutati 1,92 miliardi di dollari
e i canadesi Ottawa Senators di hockey su ghiaccio (NHL) valutati 655 milioni di dollari
L’impatto di queste dinamiche sulla Serie A – E’ evidente che di queste dinamiche bisogna tenere conto anche per quanto riguardo i club italiani che stanno cercando o valutando la vendita o l’ingresso dei nuovi soci, Anche perché il campionato di Serie A sta dimostrando (Napoli a parte) che come in Inghilterra nessun club può dirsi relativamente sicuro di partecipare alla prossima Champions League.
E per quanto riguarda i club che si stanno guardando intorno il caso più di attualità è quello dell’Inter.
Il presidente nerazzurro Steven Zhang, durante l’ultima assemblea degli azionisti, ha assicurato sull’intenzione del gruppo Suning di restare a lungo nel club milanese. E questo malgrado le notizie non confortanti che arrivano dalla Cina sullo stato di salute del gruppo al quale l’Inter appartiene e malgrado gli advisor Goldman Sachs e Raine Group si siano attivati sul dossier.
In questa stessa rubrica però Calcio e Finanza aveva spiegato di avere avuto una indiscrezione secondo la quale una grossa offerta era arrivata al club nerazzurro da un gigante straniero per il 100% del capitale sociale e che i possibili acquirenti non vorrebbero soci di minoranza significativi e quindi gli Zhang dovrebbero uscire totalmente. Non solo, ma nello stesso giorno dalle dichiarazioni di Zhang all’assemblea dei soci l’agenzia Reuters aveva scritto che due offerte per la società milanese erano arrivate degli Stati Uniti.
Al di là delle dichiarazioni di facciata quel che è certo che nel 2024 Suning dovrà ripagare un prestito da 292 milioni (con interessi PIK al 12%) al fondo statunitense Oaktree, soldi che gli Zhang hanno richiesto per la necessità di immettere liquidità nell’Inter (che dopo il -245 milioni nel bilancio 2021, nel 2022 ha chiuso l’esercizio con una perdita di 140 milioni). Se Suning, che sinora ha investito oltre 600 milioni nel club nerazzurro, non lo ripagasse, rischierebbe di perdere la società a zero con l’Inter che passerebbe nelle mani del fondo USA.
In sostanza, se Suning non riuscisse a ripagare il finanziamento garantito da Oaktree, nelle mani del fondo californiano finirebbe il 68,55% dell’Inter in mano alla famiglia Zhang, ma anche il restante 31,05%: Oaktree avrebbe, così, il 99,6% delle azioni del club nerazzurro e sarebbe proprietaria del club.
Secondo le indiscrezioni delle settimane scorse la famiglia Zhang valuterebbe l’Inter circa 1,2 miliardi (che comunque non consentirebbe alla dinastia cinese di uscire con una plusvalenza, visti i debiti) e però non sarebbe molto propensa a lasciare del tutto l’azionariato del club. La sensazione, al momento, che, viste anche le dinamiche internazionali di cui sopra, probabilmente queste non condizioni non hanno trovato riscontro sul mercato. Tanto che Il Sole 24 Ore ha parlato di un piano B che comporterebbeun rifinanziamento del bond con Oaktree.
Quel che è certo e che come è emerso dal bilancio l’Inter in virtù della sua esposizione debitoria ha accumulato nel 2021/22 oltre 40 milioni di interessi. Una cifra che per esempio da sola può significare l’acquisto di due o tre buoni giocatori in sede di calcio mercato.
E l’interrogativo è: può l’Inter continuare ogni stagione a partire con un siffatto handicap finanziario nei confronti delle sue avversarie italiane ed europee?
Joey Saputo President of Bologna FC – (Foto: Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)
«Nessuno è mai venuto a chiedermi niente: non ho intenzione di vendere. Se qualcuno serio proponesse l’opportunità di entrare in società per far crescere il Bologna, allora sì la valuterei. Chiaramente, non ho bisogno di un socio, non voglio né cedere né andarmene. Non prima di aver raggiunto l’obiettivo: portare il Bologna in Europa. Sono uno che non si spaventa davanti alle difficoltà, non mi faccio scoraggiare».
Parlava così poche settimane fa il canadeseJoey Saputo, proprietario del Bologna che – secondo quanto riportato dal sito Mergermarket – sarebbe ora a caccia di un socio di minoranza per il club felsineo. L’idea è quella di cedere una quota della società a investitori esterni, possibilmente un fondo di private equity in grado di aumentare la visibilità internazionale del Bologna e iniettare nuove risorse per supportare tutte le sue attività.
L’operazione non è semplice, dal momento in cui Saputo cerca di arrivare a dei soci di minoranza che siano disposti ad investire in un club sin qui sempre in perdita senza poter effettivamente adottare decisioni in autonomia. Mergermarket spiega che la ricerca di soci di minoranza è una delle opzioni strategiche, ma la cessione definitiva non è attualmente contemplata.
Il processo di vendita di questa minoranza potrebbe prendere il via a partire dal 2023. Nel frattempo Saputo e il Bologna restano impegnati anche sul fronte stadio, a proposito del quale l’AD del club Claudio Fenucci ha detto in questi giorni: «Per la stagione 2024/25 dovremmo cominciare a giocare nella struttura temporanea, fino al termine dell’annata successiva. Dal campionato 2026/27 potremmo giocare nel nuovo Dall’Ara».
C’è anche il procuratore capo dell’Associazione Italiana Arbitri, Rosario D’Onofrio (ex ufficiale dell’esercito), tra le 42 persone che sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta della Dda milanese per traffico internazionale di droga.
Secondo le indagini, dal 2019 al 2021, sono state introdotte in Lombardia oltre sei tonnellate di marijuana e hashish. Durante l’operazione è stata sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, oltre a mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi.
I vertici dell’Aia – spiegaLa Gazzetta dello Sport– hanno appreso con stupore e sgomento la notizia. Già oggi in Comitato nazionale, il presidenteTrentalange avrebbe annunciato le dimissioni di D’Onofrio, senza entrare nel merito delle motivazioni.
D’Onofrio era stato scelto per la guida della Procura arbitrale con la nuova gestione e lo scorso 28 ottobre era stato deferito dalla Procura FIGC, guidata da Chinè, per la mancata apertura di un formale procedimento disciplinare dopo la denuncia dell’ex assistente di A Avalos che contestava l’attribuzione di diversi voti.
(ANSA) – Padova, 12 novembre 2022 – I vigili del fuoco stanno intervenendo stamane a Padova per la caduta di una gru edile, che si è appoggiata sopra l’edificio in costruzione: nessuna persona è rimasta ferita. continua a leggere
Padova, gru crolla su un palazzo, tragedia sfiorata. – Local Team
L’avversario stava esultando. L’episodio era sfuggito all’arbitro che aveva comunque sanzionato il giocatore con un’ammonizione. Le immagini, poi, hanno fatto il giro del web
corriere.it
C’è una Var anche nel campionato di Promozione piemontese. O meglio,il ritorno della cara vecchia «prova tv» che, con l’introduzione dei nuovi sistemi tecnologici, sembra essere andata in pensione. Nei campionati minori, però, a compensare l’assenza di produzioni tv che riprendono la partita con più inquadrature, ci sono le centinaia di smartphone dei tifosi a garantire un’ampia copertura dei match. E, in casi come questo, a denunciare (con il potere di diffusione poi garantito dai social network) un gesto che all’arbitro dell’incontro tra Juventus Domo e Dufour Varallo (finito 3-3) era sfuggito e che aveva sanzionato con un’ammonizione.
E così, Niccolò Falcioni della Juve Domo, che ha colpito con una gomitata l’avversario Gabriele Testori del Varallo, è stato squalificato per 5 anni con, in più «una richiesta di radiazione da ogni rango e categoria della Figc». Un gesto ripreso da diversi smartphone e rilanciato da Vco Azzurra Tv che ha pubblicato sui propri profili social il video, con tanto di replay, poi condiviso da diversi tifosi. Si vede Falcioni alzare di proposito il gomito con l’obiettivo di colpire al volto Testori che stava festeggiando la rete appena realizzata. Nel rapporto di gara,l’arbitro ha definito il gesto «condotta violenta e non antisportiva, ma di non aver proceduto con l’espulsione del giocatore non avendo veduto direttamentené lui né i suoi assistenti il gesto».
Il giudice sportivo, nel suo rapporto, ha sottolineato come «la condotta di Niccolò Falcioni è stata ripresa da più persone ed è divenuta nota a tutti, dato che il video della sua violenta ed ingiustificabile gomitata volontaria al volto di Testori, “reo” di aver esultato per il momentaneo vantaggio della sua squadra, è stato pubblicato sui siti web delle maggiori testate giornalistiche sia locali che nazionali, sportive e non. La gravità del gesto di Falcioni, e le sue conseguenze sia a breve che lungo termine per la stessa vita quotidiana della vittima, non possono ad opinione di questa Giudice passare inosservate ed impunite solo perché fortuitamente non immediatamente percepite dal direttore di gara e dai suoi assistenti». Quindi le ragioni della decisione: «La scelleratezza e la gratuità della condotta violenta perpetrata, inaccettabile da parte di uno sportivo che si voglia ritenere degno di tale appellativo, impongono l’adozione della sanzione della squalifica ed inibizione nel suo massimo edittale, ossia 5 anni, con richiesta di radiazione del tesserato Niccolò Falcioni da qualsiasi rango e categoria della Figc».
Sull’episodio è intervenuto anche il club per cui è tesserato Falcioni, la Juventus Domo: «La società prende atto di quanto deciso dal giudice sportivo. Il nostro tesserato, già sospeso dalla serata di domenica, produrrà le sue controdeduzioni nelle sedi appropriate. La Usd Juventus Domo, che in questa vicenda è coinvolta suo malgrado, nell’augurare a Gabriele Testori di ristabilirsi al più presto, si mette a disposizione di tutte le parti affinché si possa ristabilire un clima di ‘normalità’». E sottolinea che, «purtroppo, dobbiamo prendere atto del fatto che, da domenica, il nostro tesserato oltre che i suoi familiari e i tesserati della Usd Juventus Domo siano stati oggetto da parte di soggetti terzi di gravi e ripetute minacce delle quali, ovviamente, gli autori risponderanno nelle sedi più appropriate. Per i il resto ci si augura che il “gioco” calcio possa essere un momento di condivisione, di svago e di gioia».
Colpisce l’avversario con una gomitata, cinque anni di squalifica per Falcioni – vcoazzurra TV
Interessate città sull’intero territorio nazionale, da Catania a Bologna
Tempi durissimi per lo streaming illegale, per chi lo ha ideato ma anche per chi lo utilizza: scoperta grazie a una maxi indagine della polizia postale di Catania la scorciatoia economica utilizzata per vedere tv a pagamento – Sky, Dazn, Infinity, Netflix – tramite abbonamenti pirata utilizzando la tecnologia Iptv ovvero la tv via Internet.
Tutto il sistema illegale era in mano a un consorzio di hacker che gli 007 della polizia postale hanno individuato sparsi in mezza Italia con ramificazioni transnazionali per eludere i controlli informatici. I numeri sono da capogiro: 900 mila utenti avrebbero pagato un abbonamento il cui costo si aggirava sui 10 euro per vedere in chiaro tutto o quasi tutto, provocando un danno per le aziende di 30 milioni di euro al mese. Il blitz secondo le stime della postale ha inibito di 70 per cento dei flussi illegali.
“Noi vogliamo colpire prima possibile gli organizzatori per evitare che il sistema venga rimesso in attività. Il problema principale è che, anche se l’organizzazione è italiana, i server sono all’estero e questo rende più difficoltoso il nostro intervento“, ha spiegato Marcello La Bella, capo del Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale della Sicilia Orientale. “L’attività – ha aggiunto – è ancora in corso, da 48 ore stiamo eseguendo il sequestro delle infrastrutture illegali, anche online. Sono già stati sequestrati oltre 50 mila euro in contanti ed è stato scoperto un giro d’affari illegale di circa 10 milioni di euro al mese. Ogni abbonamento costava mediamente 10 euro al mese e permetteva di vedere in chiaro tutte le piattaforme a pagamento. Il “venditore” aveva un utile di pochi euro, 2-3 per ogni contratto che riusciva a vendere. Anche loro, come i clienti, verranno sanzionati penalmente o amministrativamente“. continua a leggere
È successo al volo Atene-New York: una volta sopra l’Italia le autorità greche hanno lanciato l’allarme terrorismo a bordo. Parigi ha detto no al volo. Ecco cosa è successo
L’aereo atterrato ad Atene – corriere.it
Un Boeing 777 di Emirates con 246 persone a bordo (228 passeggeri e 18 membri dell’equipaggio) decollato da Atene e diretto a New York è stato costretto a tornare in Grecia, mentre si trovava sopra la Sardegna, dopo un allarme terrorismo lanciato dalle autorità elleniche. La comunicazione ha fatto scattare i protocolli di sicurezza in mezza Europa. Solo tre ore dopo le forze dell’ordine del Paese balcanico hanno spiegato che si è trattato di un falso allarme.
corriere.it
La dinamica – Fonti italiane spiegano al Corriere che una volta che il velivolo si trovava nello spazio aereo italiano il Centro di controllo d’area di Brindisi — che confina con quello greco — ha ricevuto dai colleghi di Atene l’allarme terrorismo. A quel punto i controllori italiani hanno trasmesso la comunicazione d’emergenza ai francesi — perché il volo EK209 si stava dirigendo intanto verso la Corsica — quando proprio dal Centro di controllo d’area responsabile, quello di Marsiglia, è arrivato il divieto a proseguire verso di loro. Fino a questo momento l’aereo ha seguito la rotta che era stata autorizzata da Eurocontrol, proseguono le fonti.
Il rientro – Il velivolo — come si vede dai tracciati di Flightradar24 — ha effettuato alcuni giri tra Olbia e Alghero, nel nord della Sardegna, perché ha atteso il via libera dei francesi per entrare nello spazio aereo transalpino, ma senza mai ottenerlo. continua a leggere
Nasser Al Khelaifi ( president PSG ) – Photo Federico Pestellini/Panoramic/insidefoto ITALY ONLY
Un intrigo fra file segreti, ricatti, video “rubati” e taccuini misteriosi con, al centro, il presidente del PSG e dell’ECA, Nasser Al Khelaifi. È quanto rivelato in un lungo articolo da L’Equipe
La prova regina è un video di due minuti e sei secondi in cui si vede Hicham Karmoussi, steward di Nasser Al Khelaifi, che registra un messaggio video. L’uomo spiega di aver lavorato per il presidente del PSG per più di due decenni e di aver «visto molte cose. Quindi so delle cose che ha fatto. Ed ecco che ora mi stanno minacciando di andare in Qatar perché… uh… sanno che so molte cose. Quindi ecco, se mi succede qualcosa, lui è l’unico responsabile, è Mr. Al Khelaifi il responsabile. Non smette di dirmi: “Vieni in Qatar, vieni in Qatar’; e io non ci voglio andare».
La polizia non ha potuto datare il video, ma questo è stato aggiunto al contenuto di un disco rigido il 2 febbraio 2020, due settimane dopo l’arresto in Qatar di Tayeb Benabderrahmane, uomo d’affari e lobbista vicino al PSG, sospettato di aver avuto in suo possesso documenti compromettenti per il presidente Al Khelaifi. Dopo aver sfruttato il video, gli agenti della Direzione Generale della Sicurezza Interna (DGSI), i servizi segreti interni in Francia, che hanno messo le mani su queste immagini, hanno concluso che Hicham Karmoussi temeva chiaramente «che Nasser Al Khelaifi lo avrebbe fatto aggredire per farlo tacere» e che ha realizzato questo video «nel caso gli accadesse qualcosa».
Ma la vicenda ha radici lontane. Il tutto nasce nel 2016, quando un guardia, all’esterno di una mostra temporanea, riceve un taccuino da un visitatore misterioso. Successivamente, quando arriva nelle mani dei servizi segreti interni (DGSI), si scopre che in quel taccuino ci sono molte informazioni riservate, fra cui resoconti di operazioni di sorveglianza e dettagli secretati di operazioni di difesa. Alcuni mesi dopo, Alex Jordanov pubblica il suo libro “Le guerre nell’ombra del DGSI” e subito scatta l’allarme: chi ha passato le informazioni allo scrittore?
Alla ricerca della talpa, le indagini portano a Malik Nait-Liman, ex membro dei servizi segreti francesi, che ora è un dipendente del PSG, per conto del quale si occupa dei rapporti con i tifosi del club parigino. Scattano le perquisizioni nelle sue proprietà e nella sua casa alla periferia di Parigi trovano supporti tecnologici pieni di dati, che vengono prontamente sequestrati. Il 13 gennaio 2021 viene perquisito anche il suo ufficio a Boulogn, sede del PSG.
Ma la ricostruzione del caso e la comprensione di tutti quei dati è un lavoro difficile che richiede pazienza e precisione, fino a quando un rapporto segnala come Nait-Liman nel 2018, complice qualche incomprensione con i suoi superiori voglia andare a lavorare per il PSG. Ma anche qui le cose non vanno come previsto, tanto che Nait-Liman deve chiamare Bernard Squarcini, soprannominato “lo Squalo”. Da qui sembrerebbe che l’assunzione al PSG sia favorito, sempre da quanto racconta L’Equipe, un vecchio capo dell’intelligence francese. Tutto risolto: Nait-Liman viene assunto al PSG. Ma si scoprirà che l’uomo lavoro già nell’ombra per conto del PSG e non proprio solamente per i rapporti con i tifosi.
Bisogna tornare nel 2017 quando Jean-Martial Ribes, direttore della comunicazione del club, chiede a Nait-Liman di accelerare il rinnovo del permesso di soggiorno della moglie marocchina. “Ha contatti con la prefettura di Nanterre? – chiede Ribes a Nait-Liman -. È importante per il permesso di soggiorno di mia moglie che scade il 23 giugno”. L’allora poliziotto sa che potrebbe giocare lì il suo futuro e intende dimostrare la sua efficacia. Si dà da fare e va lui stesso nella stessa prefettura per accelerare il processo e avrebbe chiesto, inoltre, l’intervento di un comandante a cui è vicino. Permesso di soggiorno ottenuto e prova superata.
Due anni dopo, quando l’ufficiale di polizia si è dimesso e lavora a tempo pieno nel club, Ribes gli affida un compito particolare: raccogliere informazioni su un tifoso che ha ricevuto uno schiaffo da Neymar durante la finale della Coupe de France contro Il Rennes. «Devi mettere insieme un dossier veloce – scrive Ribes – potrebbe avere precedenti». La risposta di Nait-Liman è la seguente: «Domani non sono qui. Lo chiederò ai poliziotti, ma ho bisogno della sua identità… ho bisogno di lupi arrabbiati su di lui». Ribes è d’accordo: «È un truffatore». Niait-Liman si infastidisce e sentenzia: «Avrebbero dovuto buttarlo fuori alle prime provocazioni. È colpa della Federazione e degli incapaci che garantiscono la sicurezza dello Stade de France».
L’identità viene scoperta e Ribes fa partire una campagna social, che poi si scoprirà portata avanti da profili fake, per screditare il tifoso. Interrogato sull’accaduto, Nait-Liman, confessa di aver usato i suoi contatti della polizia, premiati poi con ospitate nei plachi d’onore del Parco dei Principi, per indagare su persone vicine al presidente Al Khelaifi, ovviamente su richiesta, o di aver ottenuto altri favori come velocizzare alcune pratiche.
Qui entra in gioco anche la figura di Tayeb Benabderrahmane, che chiede aiuto a Niait-Liman per favorire contatti politici del Qatar ad avere la meglio sui concorrenti degli Emirati Arabi Uniti. Per la DGSI i posti alle partite del PSG sarebbero quindi ben utilizzati per avvicinare personalità come quella di Yassine Belattar che Benabderrahmane descrive come «molto legato a Macron» o quella dell’editorialista francese Michel Taub, scrittore nel 2019 del libro “La faccia nascosta degli Emirati Arabi Uniti».
Ma quando le cose iniziano ad andare male a Tayeb Benabderrahmane? A quanto ricostruito dal DGSI, il 28 dicembre 2018 il lobbista chiede a Nait-Liman una nota di intelligence per il «grande capo». La nota in questione prende di mira un certo Adel Aref, capo di gabinetto di Nasser al-Khelaïfi, oggi in disgrazia. Cita la sua storia come vittime di due furti con scasso, informazioni recuperate dal fascicolo di elaborazione della storia criminale e affermazioni di carattere privato, gravi ma in nessun modo verificate, non essendo accertata l’origine di questa nota.
Il DGSI ha provato a ricostruire ulteriori dati cancellati dalle chiavette USB trovate a Nait-Liman, dalle quali sono state ritrovati numerose chat di Nasser al-Khelaïfi con giocatori del PSG, come Thiago Silva o Zlatan Ibrahimovic, foto personali nei momenti di relax, o in compagnia dell’emiro Tamim ben Hamad Al Thani, documenti e mezzi di pagamento.
I metadati di alcuni documenti, come una discussione WhatsApp con Jérôme Valcke (ex segretario generale della FIFA condannato in appello nel giugno 2022 dalla Svizzera nell’ambito dell’affare FifaGate), cita un certo “Tayeb” come autore. Secondo gli inquirenti, questi elementi tendono a provare l’esistenza di un backup di un telefono appartenuto a Nasser Al Khelaifi.
Secondo L’Equipe, questi dati potrebbero essere di grande interesse per i giudici incaricati dell’informazione giudiziaria aperta sulle condizioni per l’assegnazione della Coppa del Mondo 2022 in Qatar. Diverse migliaia di sequenze video, datate nell’estate del 2018, sono state scoperte dagli inquirenti. Le immagini provengono da una microcamera nascosta che riprende una camera da letto di un appartamento, dove c’è un letto a baldacchino: le tende e le persiane della stanza sono costantemente chiuse e in una sequenza, Nasser Al Khelalfi e una donna vengono ripresi nella loro «più stretta privacy».
Si vede, inoltre, l’amministratore di Al Khelaifi, Hicham Karmoussi, che perquisisce la stanza, anche il resto dell’alloggio in assenza dei due occupanti principali». Questi ultimi, secondo gli inquirenti, non sembrano essere informati della presenza di telecamera nascosta. Gli inquirenti pensano che «questa vicenda abbia inizio con il licenziamento di un dipendente disonesto che poi ha minacciato di rivelare elementi privati». Contattato, Francis Szpiner, l’avvocato del boss del club della capitale, non ha voluto commentare il contenuto di questi dati.
All’inizio del 2020 Tayeb Benadberrahmane è trattenuto contro la sua volontà in Qatar. Secondo le dichiarazioni del suo legale dell’epoca, W Olivier Pardo, al Consiglio degli avvocati di Parigi, il Paese ha aperto un’indagine amministrativa per aver minato la sicurezza dello Stato e lo avrebbe accusato di detenere le «registrazioni rubate della vita intima» di Nasser Al Khelaifi.
Benadberrahmane afferma di essere stato sequestrato e torturato per molti mesi in Qatar, prima di essere finalmente rilasciato nell’estate del 2020, dopo aver firmato, sotto costrizione, un protocollo transazionale con il quale si impegnava a fornire un certo numero di dati in suo possesso. Ha presentato diverse denunce a Parigi e in particolare rimprovera al suo avvocato dell’epoca, W Pardo, di non averlo difeso correttamente, cosa che quest’ultimo contesta vigorosamente.
Accusa inoltre Al Khelaifi di aver utilizzato i mezzi dello Stato del Qatar per trattenerlo contro la sua volontà in un Paese straniero al fine di ottenere «la consegna forzata di documenti compromettenti e per cercare di soffocare questa oscura vicenda».«Non abbiamo approfittato della situazione di qualcuno per firmare un protocollo sfavorevole», ribatte una fonte nell’entourage di Nasser al-Khelalli. Volevamo solo recuperare i dati privati rubati in cambio dei quali non abbiamo presentato un reclamo.
In una conversazione datata 15 aprile 2020, la prima tra Tayeb Benabderrahmane e sua moglie dall’inizio della sua detenzione in Qatar, il primo è apparso estremamente segnato e ha detto alla moglie: «hanno provato molte cose, vedi», questo che ha portato gli inquirenti a concludere «che la detenzione non è stata facile per lui». Tayeb Benabderrahmane ha già accennato alla possibilità, all’epoca, che il suo avvocato abbia firmato qualcosa con altri avvocati. La moglie, molto preoccupata, riassume la questione: “Noi diamo, loro ti liberano”.
Due ex agenti di polizia, tra cui Malik Nait-Liman, sono stati incriminati, in particolare per falso e uso di falsi, corruzione, occultamento e complicità nell’appropriazione indebita dello scopo di un fascicolo, complicità e occultamento in violazione del segreto professionale e complicità e ricettazione e, infine, per accesso fraudolento a un sistema di trattamento dei dati personali.
Tayeb Benabderrahmane è stato incriminato per favoreggiamento in ingresso e soggiorno illegali, contraffazione e uso, spaccio di infleunza, complicità e occultamento di violazione del segreto professionale. Hicham Karmoussi, da 25 anni steward di Nasser Al Khelaifi, l’uomo dai molti segreti, attende «di essere ascoltato dalla giustizia”, secondo il suo avvocato M’Antoine Ory che aggiunge: «Contrariamente a quanto potrebbe essere stato detto, lui non si nasconde assolutamente».
La Lega Serie A ha reso nota la programmazione gare dalla 22ª alla 29ª Giornata della Serie A TIM 2022/2023. Le prossime finestre, fissate in base alle competizioni europee e alla Coppa Italia, sono quelle già stabilite con il Comunicato Ufficiale n. 314 dello scorso 24 giugno: 21 marzo, 28 aprile e 29 maggio.
Il commento del Presidente della Lega Serie ALorenzo Casini: “Oggi abbiamo pubblicato i blocchi con giornate e orari delle partite della Serie A TIM fino a Pasqua” – le parole del presidente della Lega di A, Lorenzo Casini – “La programmazione delle gare, che da quest’anno avviene con congruo anticipo, come in Premier League, è apprezzata dalle Società, perché permette di pianificare al meglio l’attività sportiva e la vendita dei biglietti. E così i tifosi sanno per tempo le date in cui giocherà la propria squadra”.
“Come detto a inizio stagione, il calendario delle partite è diffuso in 7 finestre nel corso dell’anno, in date già stabilite (l’anno scorso ne abbiamo avute 12; la Premier ne ha 10). Il 21 marzo renderemo noti gli incontri fino ad aprile. Ringrazio l’AD Luigi De Siervo, il nostro HCO Andrea Butti e tutta la struttura della Lega per il grande lavoro svolto”.
Prosegue lo sciame sismico in mare davanti alla costa marchigiana
Un’altra forte scossa, registrata in mare nella stessa zona marchigiana tra la costa pesarese e anconetana, è stata percepita distintamente anche ad Ancona.
In particolare nei piani alti dei palazzi è stata sentita distintamente.
E’ di magnitudo 4 e, secondo i primi dati dell’Ingv, è avvenuta alle 13.35 con epicentro nella costa marchigiana anconetana ad una profondità di 9 chilometri. Ieri la scossa di magnitudo 5.7 e poi le altre.
“Tintinnio di specchi, movimento sussultorio del terreno, soprammobili che si spostavano e cane in allerta“. Un residente a Senigallia racconta all’ANSA i momenti della nuova forte scossa, magnitudo 4.0, registrata al largo della costa marchigiana in particolare nella zona Senigallia in provincia di Ancona alle 13:35. Una ‘botta‘ che è stata percepita anche nel Pesarese, a Fano, e ad Ancona. “L’abbiamo sentita distintamente, è stata molto forte ma breve“, riferisce un residente di Fano. Sono stati rivissuti per qualche attimo i momenti di ieri mattina quando due forti scosse 5.5 e 5.2, rilevate davanti alla costa pesarese, avevano causato momenti di panico (qualcuno si è ferito per scappare o per oggetti caduti addosso) e danni, seppure limitati, in vari centri marchigiani. “Quando ho sentito quelle forti scosse – racconta Mario Barbaresi, fanese, ex calciatore del Torino – ho preso i cani e sono uscito. Non scattavo così neanche quando giocavo“. La popolazione marchigiana resta in allerta. Serpeggia la paura di nuove scosse. Ieri sera, approfittando della chiusura oggi delle scuole, molti giovani si sono concessi qualche ora in più fuori casa. “I miei amici non volevano rientrare in casa per paura delle scosse. – racconta una giovane di Ancona – Dormiranno vestiti nel caso dovessero lasciare casa in fretta“. continua a leggere su ansa.it
Terremoto nelle Marche, nuova scossa di magnitudo 4.0
L’evento avvertito distintamente ad Ancona e fa seguito allo «sciame» di ieri. L’epicentro in mare a 9 km di profondità
Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.0 è stata registrata alle 13.35 al largo della costa delle Marche a una profondità di 9 chilometri. Le vibrazioni sono state avvertite distintamente ad Ancona, specie negli edifici più alti. L’evento fa seguito allo «sciame» che ieri aveva provocato una novantina di scosse. continua a leggere su corriere.it
L’annuncio arriva in una lettera del fondatore ai dipendenti: in un anno il marchio ha perso il 70% del proprio valore. Il precedente di Twitter
La sede di Menlo Park (Epa)
«Ho sbagliato, e me ne assumo la responsabilità». Con queste parole Mark Zuckerberg ha annunciato mercoledì mattina il taglio del 13% della forza lavoro di Meta, ovvero 11mila dipendenti. La notizia era stata anticipata dal Wall Street Journal nei giorni scorsi: si tratta della prima ampia ristrutturazione dell’azienda fondata nel 2004, con il nome di Facebook, che ha visto le sue azioni calare di più del 70% nell’ultimo anno.
Come ha ricostruito Zuckerberg in una lettera inviata ai dipendenti e depositata alla Securities and Exchange Commission americana, il taglio si è reso necessario in seguito a «un aumento significativo degli investimenti» che non ha portato ai risultati sperati, mentre «non solo l’e-commerce non è più tornato ai livelli della fase acuta della pandemia, ma la recessione macroeconomica, l’aumento della concorrenza e il calo della pubblicità online hanno fatto sì che le nostre entrate fossero molto più basse di quanto mi aspettassi». continua a leggere
Al momento non si registrano danni significativi. E’ la più grande da 90 anni. La profondità dell’ipocentro è di 8 chilometri. Il sisma è stato avvertito anche a Roma, Firenze, Bologna, Friuli Venezia Giulia. Sospeso il traffico ferroviario sulla linea adriatica. Scuole chiuse a Pesaro
Una forte scossa di terremoto è stata avvertita nel centro Italia subito dopo le 7 del mattino, alle 7:07: la magnitudo, secondo l’Ingv, è di 5,7 e l’epicentro sulla costa pesarese a una profondità di 8 chilometri e a 30 chilometri da Fano e 35 chilometri da Pesaro.
La scossa è la più forte dal 1930, data del terremoto di Senigallia di magnitudo 5.8. Lo rileva l’Ingv in una scheda pubblicata sul suo portale. Dalla mappa della sismicità dal 1985 ad oggi si nota che in questa area è presente un’attività sismica con eventi e piccole sequenze di magnitudo moderata, come quella del giugno del 2000 con terremoti di magnitudo fino a 3.5.
Terremoto, sciame sismico da almeno 20 scosse – C’è stato poi uno sciame sismico con altre 20 scosse: le principali di 3,1, 3,4 e 4,0. Nella zona di Ancona per ora segnalate crepe nelle pareti, evacuata la clinica Villa Igea. Arrivate anche segnalazioni di ascensori bloccati e caduta di calcinacci come nel consiglio regionale delle Marche dove i dipendenti sono rimasti a casa. Intanto molti sono scesi in strada, tanta la paura tra la popolazione.
Tutte le squadre dei vigili del fuoco, in particolare nel Pesarese, ma anche ad Ancona, sono fuori per verifiche. Si sentono le sirene dei mezzi che circolano in lontananza per i sopralluoghi e per far fronte al gran numero di chiamate di cittadini preoccupati. Sono arrivate finora 10 richieste di verifiche di staticità su edifici in provincia di Pesaro-Urbino e 40 nell’Anconetano. continua a eggere su repubblica.it
Terremoto nelle Marche, oggi: magnitudo 5.5, scuole chiuse a Pesaro e Ancona, treni sospesi
Una scossa di terremoto è stata avvertita nelle Marche mercoledì mattina: la magnitudo è stata di 5.5, secondo Ingv . Per ora non ci sono segnalazioni di danni importanti o feriti
Mercoledì mattina, alle 7:07, c’è stata una scossa di terremoto nelle Marche. Secondo la seconda stima di Ingv la magnitudo è stata di 5.5(la prima stima era stata di 5.7) e l’epicentro nella costa marchigiana pesarese a una profondità di 8 chilometri.
La scossa è stata avvertita in tutta l’Italia centraleed è stata seguita da un’altra ventina di episodi meno gravi, la più forte di magnitudo 4. Segnalazioni stanno arrivando da cittadini diVeneto, Umbria, Lazio, Romagna adriatica, Toscana e Abruzzo. Gente in strada nelle Marche.
Alle sale operative dei vigili del fuoco sono arrivate alcune richieste di verifiche su edifici. Il traffico ferroviario è stato sospesoin via precauzionale sulla linea Adriatica, tra Rimini e Varano, sulla Ancona-Roma, tra Falconara e Jesi, e sulla Rimini-Ravenna, tra Gatteo e Cesenatico, per sospetti danni ai binari e per svolgere verifiche.
Ad Ancona, Fano, Pesaro, Urbino e Senigallia le scuole sono state chiusein via prudenziale. Il sindaco di Senigallia, stando a quanto scrive LaPresse, sta facendo anche monitorare ilrischio tsunami. «Appena 6 minuti dopo il sisma il Centro allerta tsunami ha diramato un messaggio di informazione, che non è un messaggio di allerta ma informa che c’è stato il sisma per attivare i controlli lungo le coste». ha spiegato all’Ansa Alessandro Amato dell’Ingv, che coordina il centro allerta Tsunami sottolineando che, allo stato attuale «il rischio non c’è».
Chiusi al pubblico nelle Marche anche alcuni ospedali. – «Stiamo facendo controlli, molta gente è in strada e al momento non risultano danni ingenti però stiamo facendo tutti i controlli possibili su tutti gli edifici pubblici. Le scuole sono state chiuse in maniera precauzionale. C’è stato grande spavento perché la botta è stata forte e quindi temiamo conseguenze» ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci all’Ansa.continua a leggere su corriere.it
Il Liverpool aperto ad accogliere nuovi soci. Questa la conferma del Fenway Sports Group (FSG) che detiene il controllo del club inglese ed è anche proprietario dei Boston Red Sox, una delle franchigie più importanti nel mondo del baseball.
FSG diventa proprietario dei Reds nel 2010 per una cifra di 300 milioni di sterline dagli ex proprietari Tom Hicks eGeorge Gillett. Tra i soci di Fenway Sports Group ci sono, tra gli altri, il fondo Redbird di Gerry Cardinale (proprietario del Milan) con una quota intorno lal 10% acquistata nel marzo scorso per circa 600 milioni di euro) e il noto cestista LeBron James.
«Ci sono stati una serie di recenti cambi di proprietà e altrettanti rumors nei club EPL – fa sapere attraverso una nota ufficiale il FSG -, e inevitabilmente ci viene chiesto regolarmente della proprietà del Fenway Sports Group a Liverpool. FSG ha ricevuto spesso manifestazioni di interesse da parte di terzi che cercavano di diventare azionisti di Liverpool. L’FSG ha detto in precedenza che con i giusti termini e condizioni prenderemmo in considerazione nuovi azionisti se fosse nel migliore interesse del Liverpool come club. L’FSG rimane pienamente impegnato per il successo del Liverpool, sia dentro che fuori dal campo»
Ma c’è dell’altro, secondo quanto rivela The Athletic, il Fenway Sports Groupavrebbe già dato mandato a due banche d’affari come Goldman Sachs e Morgan Stanley per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse da terze parti.
Una porta aperta all’ingresso di nuovi azionisti, a quanto pare sia di minoranza che di maggioranza, per uno dei gruppi più importanti del business dello sport. Il valore del Liverpool dovrebbe aggirarsi a intorno a quello del Chelsea, venduto a inizio anno da Roman Abramovich a un gruppo di investimento, guidato da Todd Boehly e Clearlake Capital, per 4,25 miliardi di sterline.