Per non dimenticare “19 luglio 1992


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La strage di via D’Amelio, e tutto quello che venne dopo

La storia dell’attentato che trent’anni fa uccise Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, e delle lunghe e controverse indagini

articolo di Stefano Nazzi: https://www.ilpost.it/2022/07/19/paolo-borsellino-strage-via-damelio/?fbclid=IwAR0kCsr6MFxwGnwiJY1Ffk-cwuUzixDO8ysRKmKg0tfE1BOXz_EuAUVLgEI

L’autobomba che uccise il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta esplose alle 16.58 e venti secondi del 19 luglio 1992, trent’anni fa, all’altezza del numero 21 di via D’Amelio a Palermo, dove abitava sua madre. Era una domenica. Borsellino quel giorno era stato con la famiglia nella casa al mare di Villagrazia di Carini, aveva pranzato e poi aveva visto in televisione parte della tappa del Tour de France, dal Sestriere all’Alpe d’Huez. Dopo, come faceva spesso la domenica, era andato a trovare la madre.

La distruzione provocata dall’autobomba in via D’Amelio, a Palermo, il 19 luglio 1992 (LaPresse)

Alle 16.52, un mafioso della famiglia del mandamento di San Lorenzo, Giovanni Battista Ferrante, appostato in una traversa di viale della Regione Siciliana, aveva telefonato da una cabina telefonica avvertendo gli attentatori presenti in via D’Amelio di stare pronti, perché erano appena passate le tre auto blindate a bordo delle quali c’erano il magistrato e la sua scorta.

Sceso dall’auto, Borsellino si accese una sigaretta, arrivò al cancello del palazzo e suonò il citofono. Fu in quel momento che il telecomando diede l’impulso che fece esplodere i 90 chilogrammi di esplosivo al plastico Semtex-H all’interno di un’auto rubata, una Fiat 126 rossa targata PA 878659.

Morirono, oltre a Borsellino, che all’epoca aveva 52 anni ed era procuratore aggiunto a Palermo, gli agenti di scorta Agostino Catalano, 43 anni, Vincenzo Li Muli, 22, Walter Eddie Cosina, 30, Claudio Traina, 26, ed Emanuela Loi, 24, la prima donna della polizia di Stato a essere uccisa in servizio. Si salvò un agente, Antonio Vullo, che nel momento in cui venne azionata la bomba stava tornando indietro dal fondo della strada per parcheggiare una delle auto della scorta. L’esplosione fu così potente che resti umani e di auto furono trovati dietro il palazzo di via D’Amelio. continua a leggere

Vasto incendio sul Carso: interrotta la linea ferroviaria Trieste ecc.


articolo: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2022/07/19/news/incendio-sul-carso-interrotta-la-linea-ferroviaria-trieste-monfalcone-1.41575074

Vasto incendio sul Carso: interrotta la linea ferroviaria Trieste – Monfalcone, chiuse autostrada e strade. Evacuato il casello del Lisert. Brucia il Vallone. Piove cenere. Elicotteri e Canadair in azione

Brucia il il Carso, elicotteri in azioneIl Piccolo

TRIESTE, 19 luglio 2022

Un vasto incendio, le cui cause sono ancora da verificare, si è originato questa mattina (martedì 19 luglio)  lungo la linea ferroviaria che unisce Trieste e Monfalcone, obbligando Rfi a interrompere i collegamenti.

La situazione è andata peggiorando in poche ore. Autostrada, Vallone e relative strade di accesso sono stati chiusi. (Per i dettagli sulla viabilità scorrere l’articolo in basso). Tutto il personale impiegato al casello del Lisert è stato evacuato.

Il fuoco nel primo pomeriggio ha cominciato a correre lungo la A4, monitorato perché mette a rischio autostrada, ferrovia, elettrodotto, metanodotto e cavi dell’alta tensione.Brucia l’asfalto del Vallone. 

Le fiamme sono divampate nella zona di Sablici, nel comune di Doberdò del Lago, nel tratto che collega Monfalcone a Doberdò stessa, e appunto lungo la linea ferroviaria. L’incendio coinvolge anche la zona di Medeazza, in comune di Duino Aurisina. I focolai attivi sono diversi ma al momento non è dato sapere di più. continua a leggere

Incendio sul Carso: le immaginiIl Piccolo

Haller del Borussia Dortmund ha un tumore ai testicoli e ha già lasciato il ritiro


articolo di Salvatore Riggio: https://www.corriere.it/sport/calcio/22_luglio_19/haller-borussia-dortmund-tumore-de3a63de-072c-11ed-9ef9-cfa43bd4d04e.shtml?fbclid=IwAR2L5T7iX9WF3OeLP9iFwQjWyFRMdW4WbgFNsKtCJP95bsbmyQdlOLHY3EA

 Sebastien HallerSébastien Romain Teddy Haller (Ris-Orangis, 22 giugno 1994) è un calciatore francese naturalizzato ivoriano, attaccante del Borussia Dortmund e della nazionale ivoriana

Il giocatore, 28 anni, acquistato quest’anno dall’Ajax per sostituire Haaland ha scoperto di avere un cancro ai testicoli

Una notizia choc arriva dalla Germania, dalla Bundesliga. Sebastien Haller, attaccante del Borussia Dortmund dal 6 luglio, deve fermarsi per un tumore ai testicoli.

A dare la notizia è stato proprio il club giallonero attraverso i propri canali ufficiali. Spiega come il 28enne ivoriano «ha dovuto lasciare presto il ritiro a Bad Ragaz, in Svizzera, a causa di una malattia ed è già tornato a Dortmund». E ancora: «Sebastien ha lamentato di non stare bene dopo l’allenamento di lunedì mattina. Nel corso di esami medici intensivi, svolti in giornata, è stato scoperto un tumore ai testicoli. Nei prossimi giorni si svolgeranno ulteriori esami presso un centro medico specializzato».

Uno choc per tutti, come ha confermato il d.s. del Borussia Dortmund, Sebastian Kehl: «L’intera famiglia BVB augura a Sebastien una completa guarigione il prima possibile e poterlo riabbracciare presto. Faremo tutto il possibile per assicurarci che riceva il miglior trattamento possibile». continua a leggere

Cybersecurity, boom attacchi in primo semestre 2022


articolo Redazione ANSA: https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2022/07/14/cybersecurity-expriviaboom-attacchi-in-primo-semestre-2022_3ea06696-9781-416e-bc94-3314c7f75da3.html

Exprivia, fenomeni guerra cibernetica quintuplicati per conflitto Ucraina

Boom di attacchi informatici in Italia nel primo semestre 2022, in numero superiore all’intero 2021.

Lo rileva il nuovo report dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia sulle minacce informatiche che, da gennaio a giugno 2022, registra in Italia 1.572 tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy, a fronte dei 1.356 casi complessivi dello scorso anno. Nonostante la curva di crescita dell’intero semestre, il rapporto stilato dal gruppo ICT pugliese segna comunque tra aprile e giugno un lieve calo del 5% circa dei casi (766) rispetto al primo trimestre dell’anno (quando erano stati 806).

Nel dettaglio sono stati riscontrati nel secondo trimestre 381 attacchi, 359 incidenti di sicurezza e 26 violazioni della privacy con pubblica amministrazione, banche e finanza ed healthcare tra i settori più colpiti dalle sanzioni emesse dal Garante per la protezione dei dati personali.

Il monitoraggio evidenzia inoltre che continua la corsa ai cyber-armamenti, alla luce dei 118 fenomeni di cyber warfare (guerra cibernetica), quintuplicati rispetto allo scorso trimestre (22) a causa del protrarsi del conflitto Russia-Ucraina, con conseguente incremento di attacchi a infrastrutture critiche. continua a leggere

Parigi, spari in centro: un morto e quattro feriti


articolo: https://www.repubblica.it/esteri/2022/07/18/news/parigi_sparatoria_un_morto_e_4_feriti_ignoto_movente-358304093/?ref=RHTP-VS-I270681069-P21-S2-T1

Arrestato uno dei due assalitori, l’altro ha fatto perdere le proprie tracce. Gli inquirenti ipotizzano che si sia trattato di un regolamento di conti

Paura nel cuore di Parigi. Un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel popolarissimo undicesimo arrondissement, non lontano dai luoghi della tragica notte del Bataclan. Altre quattro persone sono rimaste ferite in modo lieve. Al momento non è chiaro cosa ci sia dietro questo grave fatto di sangue, anche se gli inquirenti sembrano propendere per un regolamento di conti e ad escludere il terrorismo. Uno dei due uomini che hanno aperto il fuoco è stato arrestato, l’altro è riuscito a far perdere le proprie tracce.

In base alle prime ricostruzioni, due individui sono scesi da un’auto verso le 21:30 di lunedì in rue Popincourt e hanno sparato contro due persone sedute al tavolino di un bar. Stando a quanto trapela da fonti degli inquirenti, la pista privilegiata sarebbe dunque quella del regolamento di conti. continua a leggere

«Covid, ho i sintomi ma il tampone è negativo»: perché? Le tre ipotesi


articolo di Redazione Salute: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/22_luglio_16/covid-sintomi-tampone-negativo-104caf5c-0445-11ed-8b08-7ec996ecfc4c.shtml?refresh_ce

Molte persone segnalano che il tampone diventa positivo solo quando si affievoliscono i sintomi. La Federazione dell’Ordine dei medici prova a fare chiarezza sui motivi.

La domanda se la stanno ponendo in tanti durante questa nuova ondata di contagi Covid: perché mi sento addosso tutti i sintomi compatibili con il Covid ma il tampone è negativo? Nelle settimane scorse ha cominciato a circolare l’idea che i tamponi non funzionassero più a dovere con le nuove varianti in circolazione, in particolare con Omicron 5 che, secondo l’ultimo bollettino rappresenta il 75,5% dei contagi in Italia. In particolare, chi decide di ripetere il tampone spesso segnala che la positività arriva solo dopo che i sintomi si sono affievoliti.

Lo «scarto temporale» segnalato ha attirato l’attenzione della comunità scientifica e la rubrica web «Dottore, ma è vero che?» a cura della federazione dell’Ordine dei medici (Fnomceo) ha voluto analizzare il problema cercando una spiegazione. Non è facile stimare quanto sia diffuso il fenomeno e quali sono le persone più a rischio «perché sempre meno ci si sottopone ai test ufficiali».

Il comportamento del nostro sistema immunitario – Difficile però anche capirne la causa. L’ipotesi più supportata «è legata al comportamento del nostro sistema immunitario: si pensa che i sintomi precedano il risultato positivo ai test perché oggi il sistema immunitario si attiva molto più velocemente contro il virus. La comparsa dei primi sintomi sarebbe la conseguenza dell’attivazione del sistema immunitario che combatte l’infezione. All’inizio della pandemia, infatti, i contagi avvenivano tra persone che non avevano mai preso prima Sars-CoV-2 e che non erano vaccinate, e il virus poteva agire indisturbato per diversi giorni prima che l’infezione fosse tale da essere rilevata dal sistema immunitario. Oggi, invece, con la maggior parte della popolazione vaccinata o già esposta al virus, la reazione immunitaria è più rapida e può portare a casi in cui si hanno sintomi, ma non si risulta positivi, perché la carica virale non è ancora sufficiente rispetto alla sensibilità del test». Tuttavia anche persone che incontrano per la prima volta il virus hanno in alcuni casi manifestato il ritardo la positività al virus e questo .

Le dinamiche di alcune varianti

Un’altra ipotesi riguarda la diversa dinamica con cui le più recenti varianti circolano nell’organismo. Alcuni studi, infatti, hanno rilevato, con le nuove varianti, un minore accumulo delle particelle virali nelle cellule del naso, rendendo più probabili i falsi negativi perché durante il prelievo con tampone non si raccoglie una quantità sufficiente per risultare positivi al test. Altri studi hanno anche scoperto che Omicron può, in alcune persone, essere rilevato in bocca o in gola prima che nelle narici. Inoltre visto la genericità dei sintomi non si può escludere che le manifestazioni siano dovute effettivamente ad altro.

L’esecuzione del tampone – Una terza possibilità è che il ritardo sia il riflesso di come è cambiato nel tempo il modo in cui il tampone nasale viene eseguito. Il maggior ricorso ai tamponi fai-da-te, infatti, può incidere sulla qualità del risultato: molte persone non raccolgono con particolare cura né in grande profondità il materiale biologico nel naso, determinando una frequenza più alta dei falsi negativi.

Precauzioni anche con test negatico – Per ora non serve preoccuparsi, ma può essere utile prendere qualche precauzione. «Se inizi ad avere sintomi, supponi di essere contagioso» spiega Yonatan Grad, che sta studiando SARS-CoV-2 presso la School of Public Health di Harvard . «La gente dimentica che non appena si diventa sintomatici, bisognerebbe comportarsi in modo diverso. Un test negativo in presenza di sintomi non dovrebbe essere un lasciapassare per uscire» conferma Emily Martin, epidemiologa esperta in malattie infettive dell’Università del Michigan . E questo vale in presenza di tutti i tipi di virus, non solo di SARS-CoV-2.