Contratto Maldini e Massara con il Milan: il rinnovo è stato firmato


Ricky Massara & Paolo Maldini

articolo di Monica Colombo e Carlos Passerini: https://www.corriere.it/sport/calciomercato/22_giugno_30/contratto-maldini-massara-milan-3aeca44a-f880-11ec-945e-5641b5c99a2d.shtml

L’accordo tra i dirigenti e la società è stato trovato: i contratti scadono oggi, 30 giugno. Maldini: «È tutto a posto, all’ultimo abbiamo rinnovato, contenti di programmare un futuro vincente»

L’accordo c’è. All’ultimo respiro, quasi fuori tempo massimo, di sicuro in netto ritardo rispetto a quanto si poteva e doveva fare, ma ciò che conta è che alla fine un’intesa sia stata trovata. La storia prosegue: Paolo Maldini e Ricky Massara hanno firmato, nella notte arriverà anche il timbro del Milan: continueranno a essere rispettivamente direttore tecnico e direttore sportivo. L’annuncio ufficiale arriverà nelle prossime ore, forse dopo la ratifica del cda, ma dubbi non ce ne sono più: l’accordo è di due anni con opzione per il terzo, con aumento di stipendio. «È tutto a posto, all’ultimo abbiamo rinnovato — ha confermato Maldini all’uscita dalla sede —. Siamo contenti di essere qui e di programmare un futuro sempre vincente. Come sarà il Milan? Adesso vediamo, c’è tempo. Siamo partiti un po’ in ritardo ma recupereremo. Sono molto felice, anche se magari non si vede».

Gli ultimi due giorni sono stati frenetici, una corsa contro il tempo: nella notte fra mercoledì e giovedì il proprietario in pectore Gerry Cardinale ha inviato dagli States l’ultima bozza ai due, che ieri l’hanno fatta esaminare ai legali. In serata, finalmente, la quadra. Se la lunga fase di stallo era dovuta a una richiesta di maggiore autonomia da parte di Maldini, diciamo che è stata trovata una soluzione che accontenta tutti. Una cosa però è certa: Maldini dovrà comunque rispondere a un amministratore delegato, che fino a dicembre sarà Ivan Gazidis. La struttura organizzativa resta quindi immutata. E in fondo lo scudetto vinto è la prova del fatto che la strategia operativa fosse quella giusta.

Rischio ransomware: cinque motivi per non pagare il riscatto


articolo di Andrea Nepori: https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/06/30/news/rischio_ransomware_cinque_motivi_per_non_pagare_il_riscatto-355999174/

Cedere ai ricatti dei cybercriminali non è mai una buona idea: può portare ad attacchi ripetuti e soprattutto non garantisce in alcun modo il ripristino completo e sicuro dei dati. Ecco il parere degli esperti

Nel 2021 il numero di richieste di riscatto a seguito di attacchi ransomware è cresciuto del 144% a livello globale (dati Unit 42 / Paloalto Networks). Il trend è in rapida ascesa anche in Italia: nel primo trimestre del 2022 gli attacchi di questo tipo sono stati 554, contro i 448 dello stesso periodo.

Nel mese di giugno si sono registrati attacchi di alto profilo all’Università di Pisa, con una richiesta di riscatto di 4,5 milioni di dollari, e all’amministrazione del Comune di Palermo, che ha dovuto disattivare i propri sistemi in via precauzionale durante il weekend elettorale del 12 giugno. È di pochi giorni fa, inoltre, la rivendicazione di un attacco ransomware ad un’importante azienda italiana del settore IT, che si va a sommare ai 31 “incidenti” di sicurezza registrati a livello globale soltanto nell’ultima settimana.

In un attacco ransomware i malintenzionati non si limitano a sottrarre i dati dai sistemi colpiti ma procedono anche a cifrarli interamente o in parte. Per ottenere la chiave necessaria a decriptarli, alle vittime viene chiesto di pagare un riscatto (ransom, in inglese), solitamente in Bitcoin o con un’altra criptovaluta. I gruppi che conducono gli attacchi tendono a rivendicare pubblicamente i propri attacchi di maggior rilievo e spesso distribuiscono porzioni dei dati rubati con il duplice scopo di confermare l’attacco e di intimidire le aziende o le istituzioni colpite, spingendole a pagare. continua a leggere