Leuca, incendio a bordo di uno yacht:equipaggio in salvo, barca distrutta


articolo di Claudio Tadicini: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/22_maggio_13/leuca-incendio-bordo-uno-yacht-equipaggio-salvo-barca-distrutta-79b9d04a-d291-11ec-aa49-335ffe0aec76.shtml?fbclid=IwAR0fOs5kzSa9GcE-HZ1_8E9Cwe6ELepEA-FfZ5sJnAwsRF710qbHsDLN-Z0

Le fiamme sono divampate intorno alla mezzanotte. Cause in fase di accertamento, intenso lavoro per i vigili del fuoco

Un improvviso incendio divampa su uno yacht e al largo di Santa Maria di Leuca si sfiora la tragedia. È accaduto attorno alla mezzanotte, quando dall’imbarcazione è stato lanciato il mayday, a causa delle fiamme che – per cause in fase di accertamento – avevano iniziato ad avvolgere il natante in navigazione, che si trovava a cinque miglia dalle coste salentine.

L’allarme ha fatto subito scattare operazioni di soccorso da parte dei vigili del fuoco e della capitaneria di porto, quest’ultima riuscita a mettere in salvo l’equipaggio composto da tre persone. L’imbarcazione, lunga circa 24 metri battente bandiera montenegrina, nonostante i tentativi di spegnimento protrattisi fino a stamattina da parte dei vigili del fuoco del comando di Lecce e dei colleghi di Taranto, intervenuti con una Motobarca pompa, è infine affondata. Fortunatamente, non si sono registrati feriti né tra i membri dell’equipaggio dello yacht né tra i soccorritori.

Nuovo Quotidiano di PugliaLeuca, yacht a fuoco: tre persone in salvo, la barca affonda

Attilio Fontana, caso camici: prosciolto insieme ad altri quattro. «Felice e commosso»


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articolo di Luigi Ferrarella: https://milano.corriere.it/notizie/politica/22_maggio_13/attilio-fontana-prosciolto-il-caso-camici-assieme-ad-altri-quattro-130433c6-d2c4-11ec-84d9-f2c41e80fbb7.shtml

Accusa di frode in pubbliche forniture: «Il fatto non sussiste». Nell’aprile 2020 l’affidamento da parte della Regione di una fornitura da circa mezzo milione di euro (poi trasformata in donazione) alla società Dama spa del cognato Andrea Dini e della moglie

Attilio Fontana, 70 anni, avvocato, presidente leghista della Lombardia

Prosciolto sui camici del cognato «perché il fatto non sussiste» dopo essere stato già archiviato per i soldi all’estero della madre«Sono felice e commosso». Il presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non va a processo per una donazione alla Regione più «spintanea» che spontanea da parte di suo cognato imprenditore: quella fatta in extremis nella primavera 2020 giusto per riparare l’esponente leghista dall’imbarazzo reputazionale che la montante attenzione giornalistica (da «Report» in poi) sull’iniziale fornitura sanitaria di camici per mezzo milione di euro avrebbe potuto arrecare all’immagine pubblica di Fontana. «Sono felice. Felice innanzitutto per aver tolto un peso enorme ai miei figli e a mia moglie. E poi i lombardi, tutti quei lombardi, e sono moltissimi, che mi hanno sempre sostenuto», il commento del governatore: «Condivido con loro la soddisfazione di vedere riconosciuta la mia onestà e la mia volontà di agire sempre, solo e comunque per il bene dei miei cittadini. E infine un ringraziamento enorme ai miei legali, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, per il grande lavoro che ci ha consentito di avere giustizia. Giustizia nella quale ho sempre avuto fiducia».

Tutelato l’interesse pubblico – Per la procura di Milano questo integrava un reato, e cioè il concorso in frode in pubbliche forniture, commesso dal cognato imprenditore e fornitore dei camici Andrea Dini perché la Regione in questo modo sarebbe rimasta senza una parte di pattuita fornitura su cui faceva affidamento. Ma ora la giudice Chiara Valori esclude che Fontana abbia «anteposto interesse e convenienza personali all’interesse pubblico» di non fare «mancare beni destinati a far fronte al quotidiano fabbisogno di camici richiesti dallo stato di emergenza sanitaria», 50.000 al giorno in quel particolare momento iniziale della pandemia Covid. È questa la palla di neve che dall’aprile-maggio 2020 rischiava di rotolare sino a diventare valanga in un rinvio a giudizio del presidente della Regione, e che invece ora si scioglie del tutto nel proscioglimento di Fontana dall’accusa di concorso nel reato di «frode in pubbliche forniture» (reato da 1 a 5 anni di pena), condotta che per i pm era il prodotto di un duplice scomposto affannarsi della famiglia Fontana. «Sono molto soddisfatto per il provvedimento, perché rende finalmente giustizia a Dini — commenta Giuseppe Iannaccone che lo ha difeso con Caterina Fatta e Riccardo Lugaro — e certifica che ha agito sempre animato dalle migliori intenzioni e unicamente con il proposito di dare una mano alla Regione Lombardia, in un momento di estrema difficoltà. Non avevo alcun dubbio che un attento esame della vicenda avrebbe consentito di riconoscere la correttezza del suo operato». continua a leggere

Juventus, tensione fra Allegri e Nedved per la gestione dei cambi. Che cosa è successo


articolo di Massimiliano Nerozzi e Paolo Tomaselli: https://www.corriere.it/sport/calcio/22_maggio_13/juventus-allegri-nedved-tensione-9b7ddf58-d239-11ec-887c-70e4d8d3607c.shtml

La finale di Coppa Italia persa contro l’Inter è il risultato di un lento declino. La ricostruzione è ancora affidata a Max: obiettivi Pogba, Jorginho e Raspadori

Nedved e Allegri http://www.corriere.it

Forse era destino che un ciclo di vittorie irripetibile, durato 3657 giorni, si chiudesse con un altro evento senza precedenti nel dopoguerra: la Juventus non aveva mai perso tre partite di fila con l’Inter e per Madama non c’è dato di fatto più bruciante da cui ripartire, incanalando la rabbia verso la nuova stagione, quella del centenario del matrimonio con la famiglia Agnelli. Nell’attesa, all’Olimpico ci sono state scintille fra Allegri, nervosissimo ed espulso e il vicepresidente Nedved, per la gestione dei cambi. I giocatori, anche quelli che avevano in programma di fermarsi a Roma per gli Internazionali di tennis, sono invece rientrati tutti a Torino, anche se mercoledì e giovedì era previsto riposo: una decisione da vecchia Juve, per serrare le fila in una fase dura.

Il primo anno senza trionfi è la conseguenza di un lento declino in corso da ormai tre anni, da quando cioè la voglia di cambiare pelle e giocare un calcio più moderno si è incrociata con la necessità — dopo il varo dell’affare Ronaldo — di fare operazioni di mercato guidate più da motivazioni economiche che tecniche. Un mix deleterio per i conti e per i risultati, con tre esoneri di fila, l’ultimo scudetto vinto con Sarri vissuto con fastidio, l’esperimento Pirlo che ha portato due trofei ma è stato bocciato, assieme al direttore di tutti i successi, Paratici. Quindi l’addio burrascoso di CR7, la Restaurazione dell’Allegri bis nato sotto una cattiva stella, continuato senza vittorie contro le dirette concorrenti e arrivato a fine stagione senza la sensazione di aver gettato basi per il futuro, a parte l’arrivo di Vlahovic. continua a leggere

Napoli, altro striscione. Preso di mira De Laurentiis: “Al trionfo preferisce il portafoglio gonfio…”


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Napoli/13-05-2022/napoli-striscione-contro-de-laurentiis-preferisce-portafoglio-gonfio-440477093103.shtml

Il messaggio è firmato dal gruppo ultrà Fedayn e segue di un giorno quello contro l’allenatore Spalletti

Continua a colpi di striscione la contestazione dei tifosi del Napoli, crollato sul più bello quando lo scudetto sembrava un sogno bello e possibile. Dopo il “lenzuolo” con dedica a Spalletti, esposto martedì sera all’esterno dello stadio Maradona e firmato cripticamente “I Mariuoli“, questa sera è apparso un nuovo messaggio, stavolta a Castel Volturno, ad opera del gruppo ultrà Fedayn.

L’INSULTO – Il messaggio prende di mira il presidente Aurelio De Laurentiis. “Al trionfo preferisce il portafoglio gonfio… la nostra vessazione è avere un presidente cialtrone“.