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Secondo Marca sarebbero servite alcune persone per allontanare il proprietario del club francese, arrabbiatissimo per il fallo su Donnarumma non fischiato in occasione dell’1-1. Leonardo: “Errore evidente, ma ora niente scuse”

Furia Al-Khelaifi al Bernabeu. Secondo quanto scrive il quotidiano Marca nella sua versione online, riprendendo anche notizie raccolte dai cronisti della tv spagnola Movistar, subito dopo il fischio finale di Real Madrid-Psg il proprietario del club francese ha lasciato la tribuna delle autorità – dove si era già mostrato particolarmente insofferente – ed è sceso di corsa negli spogliatoi, furioso per quanto successo in occasione dell’1-1 madrileno (un presunto fallo di Benzema su Donnarumma non fischiato dall’arbitro e per niente presunto secondo i francesi).

UNA FURIA – Secondo il racconto di Marca, Nasser Al-Khelaifi, accompagnato dal d.s. Leonardo, ha cercato lo spogliatoio degli arbitri, urlando e picchiando pugni contro le porte. Per sbaglio sarebbe entrato nella stanza occupata da Megia Davila, ex arbitro, attualmente delegato di campo del Real. Per allontanarlo è stato necessario l’intervento di alcune persone (e secondo altre fonti sarebbe stata chiamata addirittura la polizia). L’imbarazzante scena sarebbe stata anche ripresa con il telefonino da un dipendente del Real Madrid e a questo punto Al-Khelaifi sarebbe corso verso di lui gridando “ti ammazzo“, fermato soltanto dalle guardie del corpo. Leonardo, poi, avrebbe chiesto che le immagini fossero cancellate. continua a leggere
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Diritti tv Fifa, chiesti in appello 28 mesi di carcere per il patron del Psg Al-Khelaifi
Accusati di aver venduto i diritti ad altri due imputati, all’insaputa della Fifa e ottenendo benefici personali. Chiesti in appello anche 35 mesi per l’ex numero 2 della Fifa, Jerome Valcke. In primo grado erano stati assolti
Milano, 8 marzo 2022
La procura di Losanna ha chiesto 28 mesi di reclusione per il presidente di beIN Media e del Psg, Nasser Al-Khelaifi, e 35 mesi per l’ex numero 2 della Fifa, Jerome Valcke, nell’ambito di un processo d’appello sui diritti TV. A differenza del primo grado, nell’autunno del 2020 il procuratore federale Cristina Castellote non ha chiesto la sospensione parziale. I due erano stati assolti e Jerome Valcke aveva semplicemente dovuto pagare una multa per quanto riguarda una vicenda diversa.
SENTENZA – Valcke, che è stato segretario generale della Fifa dal 2007 al 2015, è stato scagionato nel 2020 dall’accettazione di tangenti e cattiva gestione criminale aggravata, ma i pubblici ministeri svizzeri hanno impugnato la sentenza. Le accuse erano di aver venduto i diritti televisivi per diversi campionati di calcio ad altri due imputati, agendo all’insaputa della Fifa e ottenendo benefici personali, compreso l’uso di una villa di lusso in Sardegna. Valcke fu condannato all’epoca a una pena pecuniaria sospesa per falsificazione di documenti mentre Al-Khelaifi e un terzo imputato, un uomo d’affari greco, furono scagionati dall’incitamento a Valcke a commettere cattiva gestione criminale aggravata. Le accuse di corruzione contro Al-Khelaifi sono state ritirate prima del processo del 2020 dopo un accordo tra lo stesso Al-Khelaifi e la Fifa.