L’operaia 22enne stritolata dall’orditoio in un’azienda di Montemurlo (Prato), dove era dipendente. Le accuse sono omicidio colposo e manomissione della sicurezza
La procura di Prato ha chiuso le indagini sulla morte di Luana D’Orazio , l’operaia ventiduenne madre di un bambino, trascinata in un orditoio nella ditta tessile di Montemurlo (Prato) di cui era dipendente, dove morì il 3 maggio. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato in queste ore. Gli indagati restano i tre i cui nomi erano già noti cioè Luana Coppini titolare dell’azienda, il marito Daniele Faggi ritenuto dagli inquirenti amministratore di fatto dell’impresa e il tecnico manutentore Mario Cusimano. I reati ipotizzati sono omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche. continua a leggere
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