Alla complessità della situazione si aggiungerà la necessità di garantire una adeguata presa in carico di tutti i soggetti cosiddetti «Long Covid»
In questi mesi i rallentamenti delle attività sanitarie standard hanno determinato ritardi diagnostici importanti, anche per patologie gravi, e lunghe liste di attesa. In Italia nel 2020 rispetto all’anno precedente si sono registrate 144,5 milioni di prestazioni ambulatoriali in meno. La riduzione maggiore riguarda gli esami di laboratorio (il 67 per cento delle prestazioni), mentre le flessioni per visite e diagnostica rappresentano il 12,5 e il 13 per cento.
Inoltre, si sono effettuati 1,3 milioni meno ricoveri ospedalieri rispetto al 2019 (680 mila con diagnosi mediche e 620 mila con diagnosi chirurgiche), con una riduzione molto marcata degli accessi per malattie cardiovascolari e oncologiche (meno 30 per cento per il tumore della mammella e meno 20 per cento per i tumori di polmone, pancreas e apparato gastrointestinale). Molto significativo è anche il crollo dei ricoveri urgenti e di quelli dei pazienti cronici complessi con pluripatologie.