La data alternativa è quella della settimana successiva. Il 18 maggio prevista la ripresa degli allenamenti collettivi, via libera da parte di Spadafora
Prove tecniche di ripartenza. Ma non è facile fra le preoccupazioni dei presidenti infuriati con Sky per il mancato versamento dell’ultima rata dei diritti tv, i timori dei medici a cui viene addossata la responsabilità di un eventuale positivo, la contrarietà dei giocatori a ritiri troppo lunghi e ora i dubbi di molti club che hanno bisogno di un hotel in esclusiva per ricreare la bolla sterile in cui mettere al sicuro la squadra. Parecchie società, a cominciare dall’Inter, sono preoccupate per la logistica e per l’organizzazione. Ma nonostante tutto il calcio prova a rinascere. «Ho ricevuto una lettera del presidente federale Gravina, in cui ha reso noto che la Figc ha accolto tutte le osservazioni del Comitato tecnico scientifico, riadattando il protocollo e quindi consentendo senza altre difficoltà di riprendere gli allenamenti dal 18 maggio» il via libera del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Negli stessi minuti le 20 società collegate in video-conferenza per l’assemblea di A, oltre a nominare il dottor Nanni del Bologna rappresentante per la commissione scientifica della Figc, hanno approvato con 15 voti su 20 la data in cui riaccendere i motori: il 13 giugno, in linea con Premier League e Liga, gli altri grandi campionati d’Europa. In questo modo ci sarebbe spazio per finire la Coppa Italia (22 luglio la finale). Cinque club (Napoli, Torino, Sassuolo, Udinese e Sampdoria), invece, al fine di contare su una settimana supplementare di allenamenti e consci dei rischi a cui si espongono gli atleti dopo due mesi di inattività, con senso di responsabilità avevano puntato sul 20 giugno. continua a leggere