Tampone post Covid, le nuove regole:…..


articolo di Alessia Conzonato: https://www.corriere.it/economia/lavoro/cards/tampone-post-covid-green-pass-quarantena-addio-cancellata-pandemia/pandemia-annullata.shtml

Tampone post Covid, le nuove regole: green pass e quarantena addio. Cancellata la pandemia

Pandemia annullataIl tampone per uscire dall’isolamento non sarà più necessario. Anche con febbre, tosse e mal di gola, dopo 5 giorni di quarantena, non sarà più obbligatorio rimanere a casa e per tornare alla normalità non servirà alcun test. Addio anche al Green Pass, che non sarà più necessario neanche per accedere a ospedali e Rsa. Infine, il periodo di autosorveglianza con obbligo di mascherine Ffp2 si riduce da 10 a 5 giorni. Il decreto anti rave, oltre a introdurre il «reato di rave party» punendo con il carcere da 3 a 6 anni chi organizza questo genere di raduni, contiene una serie di norme di carattere sanitario che di fatto annullano quasi tutte le regole anti-Covid in vigore negli ultimi due anni. Il testo ha già ottenuto il via libera del Senato e ora approda alla Camera, dove si prevede una rapida approvazione. Dal tracciamento dei contagi e dei casi nelle strutture ospedaliere emerge un miglioramento rispetto al periodo iniziale di emergenza, ma dall’inizio del 2022 il virus ha causato 48 mila morti, di cui la maggior parte tra anziani e persone fragili. Le novità, quindi, hanno suscitato inevitabili polemiche e preoccupazioni. Vediamo, nel dettaglio, cosa cambierà.

Via il tampone dopo 5 giorni di quarantena – L’abolizione più discussa riguarda l’obbligo di tampone dopo 5 giorni di quarantena nonostante la presenza di sintomi, il che consentirà alle persone positive al Covid o potenzialmente ancora tali di uscire di casa. Le norme in vigore in questo momento, infatti, prevedono un isolamento delle persone contagiate di 5 giorni, al termine del quale è necessario svolgere un tampone. Se fosse positivo, l’isolamento prosegue fino al primo risultato negativo.
La fine della quarantena era già stata annunciata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, ma inizialmente solo per gli asintomatici, senza però che i virologi abbiano mai confermato la tesi secondo cui in assenza di sintomi si è certamente negativi. «Si poteva aspettare prima di derubricare il Covid al livello di malattia banale — ha affermato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la società scientifica degli infettivologi —, dato che ha una mortalità pur sempre 10 volte superiore a quella dell’influenza e che più lasciamo il virus libero di circolare, maggiore è il rischio che possa farci qualche brutto scherzo mutando in peggio».
D’altra parte c’è anche da sottolineare che la quarantena domiciliare, in alcuni Paesi europei, è semplicemente raccomandata, così come tampone al termine del periodo. Una libertà che lascia, quindi, spazio al senso di responsabilità individuale.

Solo 5 giorni di autosorveglianza – Medesima reazione per la riduzione da 10 a 5 giorni anche del periodo di autosorveglianza di chi è stato a stretto contatto con un soggetto positivo al virus. Il regolamento attuale prevede lobbligo di indossare la mascherina Ffp2 nei luoghi al chiuso e in presenza di assembramenti. Con i nuovi provvedimenti, queste norme saranno abrogate, così come il tampone al termine del periodo di isolamento.

No sanzioni per mancato rispetto all’obbligo vaccinale – Tra gli emendamenti al decreto anti rave approvati da Palazzo Madama c’è anche quello firmato dalla Lega che, fino al prossimo 30 giugno, blocca le multe nei confronti di 2 milioni di no vax con più di 50 anni, insegnanti e addetti delle forze dell’ordine che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale in vigore fino al 30 giugno scorso. A fine novembre sono scaduti i termini entro cui contestare la sanzione, l’Agenzia delle Entrate aveva già pronte le cartelle esattoriali in cui inserire l’ammenda del valore di 100 euro. Gli invii, però, sono stati sospesi con l’annuncio della nuova normativa che fa slittare la questione alla seconda metà del 2023.

Stop Green pass in ospedale – Gli ospedali, le rsa e i luoghi di cura sono rimasti gli ultimi e gli unici a richiedere ancora la certificazione anti-Covid, il cosiddetto Green Pass. Ma, dopo la definitiva approvazione del decreto, non sarà più necessario presentarlo. Il Senato, infatti, ha approvato un emendamento che cancella l’obbligo del Green pass per coloro che entrano a fare visite in ospedali, ambulatori, Rsa, hospice e per i pazienti che sono destinati al reparto di degenza. Anche per la sosta nelle sale d’attesa e delle strutture sanitarie e assistenziali non sarà più necessario.

Fondi contro l’influenza – Infine, non solo per il Covid ma anche per l’ondata di virus influenzale che ha colpito in particolare alcune regioni dell’Italia, il provvedimento stanza risorse per 35,8 milioni di euro in più per coprire le emergenze del 2023. Il decreto anti rave ora dovrà ricevere il via libera definitivo dalla Camera, dove si prevede una rapida approvazione.

Smart working fino al 31 dicembre 2023 – L’unica misura di quelle adottata come contenimento del contagio da Covid-19 a sopravvivere è lo smart working, almeno per le categorie fragili (lavoratori che, dietro certificazione medica, risultano immunodepressi, pazienti oncologici, con terapie salvavita in corso, o disabili gravi) e per i genitori di figli sotto i 14 anni. Al momento, con una novità che il governo intende inserire nel decreto Milleproroghe, il lavoro da remoto è stato prorogato fino al 31 marzo 2023. Ma non è ancora del tutto esclusa la possibilità di allungare la misura fino alla fine del prossimo anno: infatti, uno degli emendamenti presentati alla legge di bilancio, firmata da Fratelli d’Italia, che ancora ha resistito ai primi due tagli che il governo ha attuato sulle modifiche presentate dai partiti, chiede la conferma dello smart working per fragili e genitori di figli under 14 fino al 31 dicembre 2023.

Superlega, l’avvocato generale della Ue: “Fifa e Uefa non violano le norme sul monopolio”


articolo di Matteo Pinci: https://www.repubblica.it/sport/calcio/2022/12/15/news/superlega_uefa_corte_europea-379164022/?ref=RHLF-BG-I0-P6-S1-T1

Le norme di Fifa e Uefa che sottopongono ad autorizzazione preventiva qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione: “Restrizioni giustificate da finalità legittime”

Un durissimo colpo alla Superlega. L’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, Rantos, nel suo parere, potrebbe aver chiuso in via definitiva l’esperienza della Superlega. “Le regole della Fifa e della Uefa che sottopongono a una autorizzazione preventiva qualunque nuova competizione calcistica sono compatibili con il diritto dell’Unione Europea“. In sintesi, l’avvocato generale non vieta – e come potrebbe – la Superlega. Ma autorizza la Uefa a escludere dalle proprie competizioni chi voglia organizzarne di proprie: “La Superlega è libera di organizzare la propria competizione calcistica indipendente al di fuori dell’ecosistema Uefa e Fifa – si legge nell’opinione di Rantos – ma non può tuttavia, parallelamente alla creazione di tale competizione, continuare a partecipare a competizioni organizzate dalla Fifa e dalla Uefa senza la preventiva autorizzazione di tali federazioni“.

“Restrizioni giustificate da finalità legittime” – Non si tratta della sentenza definitiva: quella è attesa in primavera, probabilmente a marzo. Ma questo parere rappresenta la base su cui quel verdetto verrà elaborato. E nei fatti, dà ragione alla Uefa e torto ai separatisti, ossia Juventus, Real Madrid e Barcellona, secondo cui le istituzioni sportive calcistiche agiscono in regime di monopolio violando le regole del libero mercato. No, per Rantos la Uefa – e ovviamente anche la Fifa – non violano norme europee. Anzi, il requisito dell’approvazione preventiva da parte di uefa e Fifa per chiunque voglia organizzare una competizione europea è addirittura “necessario, giustificato da finalità legittime“. Perché anche accertato che tali norme abbiano ad oggetto una restrizione della concorrenza“, resta il fatto secondo cui “l’obbligo principale della Uefa è… garantire che a terzi non sia indebitamente negato l’accesso al mercato al punto da falsare la concorrenza su tale mercato“. continua a leggere

Paura sulla giostra a Londra, si stacca il cavo…….


Paura sulla giostra a Londra, si stacca il cavo e i passeggeri vengono sbattuti su una trave

articolo: Paura sulla giostra a Londra, si stacca il cavo e i passeggeri vengono sbattuti su una trave – La Stampa

Grande paura a Londra, quando uno dei cavi che reggono la ejection seat del Winter Wonderland di Hyde Park si è strappato lasciando i due passeggeri intrappolati. La capsula si è prima schiantata contro la trave di supporto e poi è rimasta appesa fino all’arrivo dei soccorsi. Gli agenti della sicurezza hanno fatto evacuare l’area e secondo alcuni testimoni, i due malcapitati sarebbero stati trasferiti in ospedale.

La fionda si rompe all’Hyde Park Winter Wonderland lasciando i passeggeri sospesi a mezz’aria

Vialli, il tumore e il messaggio alla Nazionale: «Mi fermo, devo curarmi»


articolo di Alessandro Bocci: https://www.corriere.it/sport/calcio/22_dicembre_14/vialli-tumore-messaggio-nazionale-mi-fermo-devo-curarmi-a9657738-7be5-11ed-a244-0877c18473f0.shtml

Gianluca Vialli – corriere.it

Vialli ha mandato un messaggio vocale, scegliendo con cura le parole per mettere un punto. Ma in azzurro lo aspetteranno: «Sono convinto tornerà presto», dice Gravina

Poche parole che ci riempiono di tristezza«Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri», scrive Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale, l’altra faccia di Roberto Mancini, una figura fondamentale nella cavalcata azzurra all’Europeo 2021. Vialli si ferma e la Figc lo ha comunicato. Una scelta dolorosa e ragionata, a cui il presidente Gravina non si è opposto.

L’amico speciale fa un passo indietro con la speranza di farne presto uno in avanti. «L’obiettivo è utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia in modo da essere in grado, al più presto, di affrontare nuove avventure e condividerle con voi». Luca da anni combatte con un tumore che sta affrontando con il piglio del campione, così come faceva in campo, dalla Cremonese alla Sampdoria, sino alla Juventus e al Chelsea. Ha scelto di rendere pubblica la decisione, nonostante non ci fosse alcuna urgenza. L’Italia, a parte uno stage con i giovani tra il 20 e il 22 dicembre, si ritroverà solo a marzo per cominciare, il 23 contro l’Inghilterra, le qualificazioni all’Europeo 2024 da difendere. continua a leggere