Nel 2022 record di giornalisti uccisi per il loro lavoro: 66, il 30% in più


articolo di Alessandra Muglia: https://www.corriere.it/esteri/22_dicembre_30/nel-2022-record-giornalisti-uccisi-il-loro-lavoro-66-30percento-piu-7af4f960-8832-11ed-8dd9-3f83702fb8ed.shtml?refresh_ce

A trainare questa drammatica crescita non è soltanto la guerra in Ucraina ma soprattutto il caos in Messico. Tra le vittime reporter affermati come l’americano Pierre Zakrzewski e Brent Renaud colpiti alle porte di Kiev. Otto sono donne

Sapevano da tempo che non avrebbero brindato al 2023 insieme in casa Baulina. Ma non immaginavano che non ci sarebbe più stato alcun Capodanno da festeggiare insieme, la madre e la sorella di Oksana. L’ex redattrice di moda diventata il flagello del Cremlino, era stata costretta in primavera a lasciare Mosca dopo che la Fondazione anticorruzione di Navalny per cui lavorava era finita nella lista degli estremisti. Ma la sua nuova vita da inviata di guerra contro disinformazione e fake news è durata poco, stroncata a 42 anni, mentre riprendeva la distruzione causata dalle bombe russe in un centro commerciale fuori Kiev il 23 marzo.

Dieci giorni prima a lasciarci la pelle da quelle parti era stato il «veterano» Brent Renaud: l’acclamato videomaker americano, autore di memorabili reportage per il New York Times, stava girando un documentario per il Time: è stato ucciso dal fuoco russo mentre cercava di testimoniare l’orrore dei corridoi umanitari violati a Irpin, alle porte di Kiev. Colpito al collo, è morto all’istante. Magra consolazione per suo fratello Craig, inseparabile compagno di lavoro negli angoli più bui del mondo. Soltanto due giorni dopo a cadere sarà Pierre Zakrzewski, l’«eroe buono» di Fox News, colpito insieme alla sua fixer Oleksandra Kuvshynova, la loro auto crivellata di colpi da soldati di Mosca alla periferia di Kiev.

Giornalisti affermati la cui fine drammatica ha fatto molto rumore sui media, e reporter più giovani, che se ne sono andati quasi nel silenzio collettivo: di alcuni di loro non c’è nemmeno una foto nel rrapporto dell’International Press Institute (Ipi) pubblicato ieri. La ricerca certifica un anno nero per la sicurezza dei giornalisti, con 66 reporter ammazzati nel mondo, tra cui 8 donne. Un terzo in più rispetto al 2021. E la maggior parte delle vittime, 39, è stata oggetto di attacchi mirati.

A trainare questo drammatico aumento non è soltanto il fronte di guerra all’interno dell’Europa, ma soprattutto la violenza senza fine che insanguina il Paese dei narcos: 14 reporter sono stati trucidati in Messico nel 2022, l’anno più mortale dal 2017, contro gli 8 uccisi in Ucraina (quelli documentati, ma potrebbero essere di più) e altrettanti ad Haiti. Il Messico si conferma dunque il Paese più pericoloso al mondo per i media, con i giornalisti che sfidano la morte per denunciare corruzione e criminalità. Qui il 2022 si è aperto con tre esecuzioni in due settimane: a Veracruz viene centrato José Luis Gamboa Arenas, direttore della pagina Facebook Inforegio Network; e a Tijuana, Margarito Martínez e poi María Guadalupe Lourdes Maldonado, freddata a colpi di pistola mentre è a bordo della sua auto. Ad alimentare gli attacchi contro la stampa è la quasi certezza dell’impunità ma anche l’incapacità dello stato di garantire protezione, come dimostra anche la vicenda di Lourdes Maldonado. La donna già nel 2019 aveva chiesto il sostegno del presidente Andrés Manuel López Obrador, segnalando come mandante di possibili violenze contro di lei Jaime Bonilla Valdez, membro del partito presidenziale Morena. Bonilla è il proprietario del giornale con cui Lourdes Maldonado era in causa dal 2013 per licenziamento ingiustificato e debiti salariali. Il 19 gennaio la giornalista vince la causa. Quattro giorni dopo viene uccisa. continua a leggere

Giovanni Pezzoli, morto il batterista cofondatore degli Stadio. L’addio: «I nostri cuori pieni di dolore»


articolo di Redazione web: https://www.leggo.it/spettacoli/musica/giovanni_pezzoli_stadio_morto_oggi_30_12_2022-7140821.html

L’annuncio della morte sui canali social della band

È morto nella serata di giovedì all’età di 70 anni Giovanni Pezzoli, batterista e cofondatore degli Stadio insieme a Gaetano Curreri, Marco Nanni, Ricky Portera e Fabio Liberatori. A darne la notizia è il gruppo sui suoi canali social.

L’addio sui social – «Alle 21.00 di questa sera – scrivono gli Stadio su Facebook e Instagram – purtroppo Giovanni ci ha lasciato. I nostri pensieri e i nostri cuori sono pieni di dolore! Vogliamo ricordarlo con il suo sorriso e la voglia di fare musica per farci e farvi divertire. Ciao Giovanni».

Le condizioni di salute – Nato a Bologna il 14 maggio 1952, Pezzoli è stato il cofondatore del gruppo nato nella primavera del 1981. Nel marzo del 2016, poche settimane dopo la vittoria al Festival di Sanremo con la canzone “Un giorno mi dirai”, Giovanni Pezzoli era stato colto da un grave malore mentre si trovava in vacanza in montagna. continua a leggere

Tasso di riempimento degli stadi: Serie A ultima nei Big 5


 29 Dicembre 2022 – articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/12/29/serie-a-tasso-riempimento-stadi/

La Serie A sta facendo registrare numeri sempre crescenti in termini di spettatori. Ma se i dati al botteghino portano un sorriso ai club del massimo campionato italiano, quelli relativi al tasso di riempimento medio degli stadi (il rapporto fra i presenti e la capacità dell’impianto), lasciano ancora il nostro torneo lontano dalle maggiori leghe nazionali in Europa.

La media spettatori per la stagione in corso e fino alla sosta dedicata ai Mondiali in Qatar è stata pari 28.888 presenti, un dato superiore se confrontato con le medie delle ultime stagioni che non sono state influenzate dall’emergenza Coronavirus: 24.783 nella stagione 2017/18 e 25.062 nella stagione 2018/19.

(Fonte: Tifosy)

Il dato di questa stagione consente al campionato italiano di superare la Ligue 1, ferma a 23.440 e di non essere troppo lontano dalla Liga spagnola, che raccoglie 29.935 spettatori di media. Su un altro livello la Premier League e la Bundesliga, che hanno fatto registrare rispettivamente 40.186 e 42.664 spettatori di media da inizio stagione.

Il discorso cambia se si osserva però il tasso di riempimento delle strutture. Mentre ci sono club che si avvicinano spesso al tutto esaurito (Inter, Milan, Juventus e Roma sono gli esempi più lampanti), ce ne sono altri che mediamente superano a malapena il 50% di posti occupati. La Serie A nel complesso fa registrare una percentuale del 71,3% di riempimento, inferiore alla Ligue 1, con il 73,85%, e alla Liga, con il 74,1%. Come per la media spettatori, anche nel caso del tasso di riempimento  Bundesliga Premier League la fanno da padrone: il torneo inglese conquista il gradino più alto del podio con un notevole 97,5%, sopravanzando il campionato tedesco, fermo al 91,4%.

Esaminando i dati sugli spettatori del nostro campionato, a farla da padrone sono appunto Milan e Inter, che si spartiscono la prima e la seconda posizione sia nella classifica delle presenze totali sia per quanto riguarda la media riempimento. Entrambe giocano nell’impianto italiano che ha la capienza maggiore: 75.923 spettatori per San Siro.

I rossoneri hanno fatto registrare in media 72.656 presenze, superando i “cugini”, fermi a 72.080. Va comunque ricordato che il Milan di Pioli ha già disputato la maggior parte degli scontri diretti in casa, eventi che spingono sicuramente il pubblico e richiamano una gran quantità di tifosi.

Dietro alle milanesi, ecco le due romane, ma con una notevole differenza fra la Roma, 61.794 spettatori di media, e la Lazio, con 42.462 spettatori. L’Olimpico di Roma può contenere fino a 73.261 tifosi. Facile notare come la media di riempimento per le due squadre, specialmente i biancocelesti, cali drasticamente rispetto alle due formazioni di Milano.

Napoli Juventus si posizionano invece ai piedi del podio in questa speciale classifica con 40.335 e 37.724 spettatori di media a partita. Ma qui la differenza di capacità dei rispettivi impianti è notevole: il Maradona può ospitare infatti fino a 54.726 tifosi, mentre l’Allianz Stadium di Torino si ferma a 41.507.

Serie A, entro oggi le prime tre rate delle tasse sospese


29 Dicembre 2022articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/12/29/serie-a-data-pagamento-tasse-sospese/

I club di Serie A non possono più rimandare il pagamento delle tasse sospese a causa degli effetti negativi derivanti dall’emergenza Covid. E’ fissata infatti per la giornata di oggi – giovedì 29 dicembre 2022 – la data di scadenza per il versamento dei tributi scaduti il 22 dicembre. Per chi decidesse di accedere alla rateizzazione, la scadenza riguarda invece le prime tre rate.In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le indicazioni per il versamento dei tributi attraverso una risoluzione.

«Il disegno di legge recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, approvato dalla Camera dei Deputati il 24 dicembre 2022, contiene all’articolo 1, commi 160 e 161, disposizioni sulla rimessione in termini dei versamenti di alcuni tributi, sospesi per gli enti di promozione sportiva e le associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato e operano nell’ambito di competizioni sportive in corso di svolgimento, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, scaduti il 22 dicembre 2022, relativamente ai quali si forniscono di seguito le istruzioni per la compilazione del modello F24», si legge nella nota.

«I versamenti delle ritenute alla fonte, comprensive di quelle relative alle addizionali regionale e comunale, e dell’imposta sul valore aggiunto, dovranno essere effettuati dai soggetti interessati, tramite modello F24, utilizzando i codici tributo ordinari e indicando i periodi di riferimento originari entro il 29 dicembre 2022 ovvero in sessanta rate di pari importo, con scadenza delle prime tre rate entro la stessa data e delle successive rate mensili entro l’ultimo giorno di ciascun mese a decorrere da gennaio 2023», sottolinea l’Agenzia delle Entrate.

«In caso di pagamento rateale è dovuta una maggiorazione del tre per cento delle somme complessivamente dovute, che dovrà essere versata per l’intero importo contestualmente alla prima rata utilizzando il codice tributo “1668” e indicando l’anno di riferimento “2022”», chiude la nota. Di seguito, i debiti con il fisco dei club di Serie A, che dovranno decidere se accedere alla rateizzazione o se versare interamente i tributi sospesi:

  • Inter – 50 milioni di euro
  • Lazio – 40 milioni di euro
  • Roma – 38 milioni di euro
  • Juventus – 30 milioni di euro
  • Napoli – 25 milioni di euro
  • Fiorentina – 15 milioni di euro
  • Milan – 10 milioni di euro