Giocatrice 12enne salvata dall’allenatrice: «Il cuore era fermo, per fortuna c’era il defibrillatore»


articolo di Lilina Golia: https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/22_settembre_29/giocatrice-volley-salvata-sua-allenatrice-il-cuore-era-fermo-fortuna-palestra-c-era-defibrillatore-1fdbc7a6-3f54-11ed-b6e3-34338f1c69a0.shtml

Paola Consoli, l’allenatrice che martedì ha salvato a una delle sue atlete: «Meno male che la società mi aveva fatto fare il corso». La 12enne è ancora in prognosi riservata

«Mai avrei pensato di dover usare il defibrillatore». Sono stati attimi drammatici, in cui Paola Consoli, però, non ha mai perso di lucidità, contribuendo a mantenere in vita una delle sue giovani pallavoliste – 12 anni –, colta da arresto cardiaco. Intervento istantaneo e provvidenziale, all’inizio dell’allenamento con le sue allieve della Star Volley Academy Nord di Castelcovati. «Stavo montando la rete per le più piccole. Le ragazze, come sempre stavano giocando, scherzavano correvano, prima dell’allenamento. I genitori stavano uscendo dalla palestra. Io ho preso il palo, mi sono girata e ho visto la ragazza a terra. Ho mollato tutto e sono subito corsa da lei». Paola Consoli, che ha seguito dei corsi di rianimazione, su indicazione della sua società sportivacapisce immediatamente la gravità della situazione. Controlla se le vie aeree siano ostruite da qualcosa. Ma nulla. La piccola non respira e il cuore è fermo. «Ho chiesto a una delle ragazze più grandi di andare a prendere il defibrillatore nello spogliatoio, mentre a un’altra ho detto di chiamare il 112 con il mio cellulare. Un’altra l’ho mandata a chiamare la mamma della ragazzina che aveva appena lasciato la palestra».

La madre che urla disperata. Le atlete radunate in un angolo per lasciare spazio alle operazioni di soccorso«Ho cominciato subito a fare massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, poi ho dato la scarica con il defibrillatore. Al telefono l’operatrice del 118 mi ha indicato di proseguire con il massaggio cardiaco».

I gesti vengono spontanei, in una drammatica lotta tra la vita e la morte. Attimi interminabili in cui, forse, non c’è stato nemmeno modo di avere paura«In nemmeno 10 minuti sono arrivati i paramedici che le hanno dato un’altra scarica. Il cuore è ripartito e poi l’hanno portata in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXXIII». A quasi 24 ore di distanza la voce di Paola Consoli è ancora carica di tensione. La sua giovane allieva, tenuta sedata, dà segni di miglioramento. La prognosi resta riservata, ma sembra scongiurato il pericolo di vita. «Ho fatto tutto quello che potevo e lei è stata brava a reagire. Ma sarò felice e tranquilla quando la rivedrò fuori da quel letto», dice Paola Consoli «e ringrazio la società che mi ha fatto seguire questi corsi, anche quando non era obbligatorio il defibrillatore». continua a leggere

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