articolo di Maurizio Porro: https://www.corriere.it/spettacoli/cinema-serie-tv/21_dicembre_09/morta-lina-wertmuller-grande-protagonista-cinema-italiano-aveva-93-anni-db0f6264-58da-11ec-95ed-0f7dcc6ae2dd.shtml

È stata la prima donna nella storia ad essere candidata all’Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze, nella cerimonia del 1977. Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Oscar onorario
Regista di tanti film passati alla storia, da «Mimì metallurgico ferito nell’onore», a «Pasqualino Settebellezze», senza dimenticare «Travolti da un insolito destino…». Aveva ricevuto l’Oscar alla carriera nel 2020, all’età di 91 anni
È morta a Roma Lina Wertmuller, nata il 14 agosto 1928 da una famiglia svizzera di nobili origini, vedova del grande scenografo Enrico Job, lascia una figlia. Nel corso del tempo ha frequentato in modo globale e ai massimi livelli il mondo dello spettacolo. Regista, sceneggiatrice (per Zeffirelli e Salerno), autrice di teatro, collaboratrice di Fellini, di Garinei e Giovannini nel mondo del musical, oltre ad essere stata la prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista nel 1972 per Pasqualino settebellezze, mentre nel 2019 riceverà quello onorario alla carriera.
Se gli inizi sono I basilischi, film sui borghesi del Sud Italia, e due pellicole con Rita Pavone “zanzara” firmate con falso nome (ma poi con la cantante avrà uno strepitoso successo in tv con il Gian Burrasca), la sua carriera avrà una svolta quando lancia la giovane coppia Melato-Giannini. Con Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d’amore e d’anarchia (premio a Cannes per Giannini) e Travolti da un insolito destino…, la Wertmuller si conferma commediante di classe capace di indagare nelle pieghe della società italiana, con una ironica visione delle classi sociali, spingendo sul tocco grottesco. Un altro successo internazionale fu Pasqualino settebellezze, nominato a tre Oscar, dove la regista costruisce un personaggio di profondità e non troppo eccentrico. continua a leggere