
Inondata la capitale legislativa. Quattro morti e decine di feriti. Tra i dispersi anche tre bambini. La protesta degli abitanti
La natura si ribella al riscaldamento del Pianeta scagliando sulla Bolivia una tempesta di acqua e grandine che mette in ginocchio una città grande come Sucre, 350 mila abitanti, capitale legislativa e sede della Corte suprema. Si contano quattro morti e decine di feriti ma ci sono ancora sei dispersi tra cui tre bambini. Erano tutti dentro e attorno al mercato centrale che è stato letteralmente spazzato dalla furia dell’acqua, poi diventata grandine.
L’acqua ha invaso le strade, trasformate in fiumi. Sono stati travolti auto e bus, assieme alle bancherelle, tende, ombrelloni, aste di legno e ferro, pezzi di case e baracche. Molte persone sono state trascinate a valle, alcuni hanno cercato riparo salendo sui pochi alberi che non erano stati strappati. La massa di detriti ha bloccato tombini e sistemi di scolo già intasati dall’immondizia. E’ saltato il sistema fognario. continua a leggere