Afroamericano soffocato, in centinaia protestano a Minneapolis. Indignazione sui social. Anche l’Nba sotto shock
articolo:
Su Twitter Bernice King, figlia di Martin Luther King Jr, pubblica una accanto all’altra la foto dell’agente col ginocchio sul collo di George Floyd, morto poco dopo, e quella del giocatore di football Colin Kaepernick che nel 2016 iniziò a inginocchiarsi durante l’inno nazionale per protestare contro “un Paese in cui la minoranza nera era ancora oppressa”
If you’re unbothered or mildly bothered by the 1st knee, but outraged by the 2nd, then, in my father’s words, you’r… twitter.com/i/web/status/1…—
Be A King (@BerniceKing) May 26, 2020
“Non respiro“, ha detto George Floyd, l’afroamericano soffocato da un agente che durante l’arresto gli ha messo un ginocchio sul collo come mostra un video diventato virale. Oggi centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la violenza della polizia. Contro il razzismo, nel nome di Floyd.
Minneapolis, poliziotto immobilizza col ginocchio un afroamericano fino a togliergli il respiro
I manifestanti sono scesi per le strade con le mascherine, come richiesto dalla legge che neanche Trump rispetta più. I cartelli tra le mani con scritto “no giustizia, no pace”, “black lives matter” e “basta linciarci”. Hanno sfilato scandendo lo slogan “Non posso respirare”, dal luogo dove Floyd è stato ucciso fino al distretto locale di polizia. Qui sono intervenuti agenti in tenuta antisommossa che hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. continua a leggere