Il presidente della Juve: ”I bergamaschi con una grande prestazione sportiva hanno avuto accesso diretto alla Champions. Giusto o meno, penso poi alla Roma, che ha contribuito negli ultimi anni a mantenere il ranking dell’Italia, ha avuto una brutta stagione ed è fuori. Bisogna proteggere gli investimenti”
Dopo aver analizzato il futuro del calcio nell’immediato, assecondando ogni scelta effettuata dal governo italiano per il bene della salute pubblica, Andrea Agnelli ha esposto al forum del Financial Times Business of Football Summit, in corso di svolgimento a Londra, anche le sue idee sulla riforma della Champions League e sul futuro a lungo termine del calcio. “Quello che stiamo facendo è analizzare le dinamiche e capire cosa vorranno i consumatori nei prossimi 10/15 anni”.
Il presidente della Juve è sempre stato esplicito, indicando nelle grandi partite tra grandi squadre il menu preferito dagli appassionati di tutto il mondo: un crescente desiderio di grandi match che portano naturalmente alla creazione di una superlega. Con l’ipotesi di licenze a lungo termine per evitare che si ripeta la situazione di quest’anno: l’Atalanta in Champions con una sola stagione positiva, la Roma fuori nonostante “abbia contributo negli anni a tenere alto il ranking italiano”. Un punto di vista condivisibile o meno, ma che si scontra evidentemente contro l’idea fino a oggi dominante: “Stiamo cercando di capire come offrire ad un maggior numero di società la possibilità di crescere e diventare grandi – spiega il presidente della Juventus -. Oggi ci sono posizioni dominanti, le leghe minori hanno meno possibilità di lottare” continua a leggere