Il premio Oscar contro la diffusione delle armi: «Dovrebbe essere una questione bipartisan»
LaPresse/AP / CorriereTv
Matthew McConaughey ha ricordato le vittime della strage di Uvalde in un toccante intervento alla Casa Bianca. L’attore premio Oscar ha chiesto al Congresso di approvare una legge sul controllo delle armi, in memoria dei bambini uccisi il 24 maggio scorso alla Robb Elementary School dal 18enne Salvador Ramos, nella città texana dove è nato e cresciuto lo stesso artista. McConaughey si è presentato davanti ai giornalisti assieme alla moglie Camila, la quale ha mostrato le scarpe da tennis che indossava, il giorno del massacro, la piccola Maite, 9 anni, una dei 19 studenti uccisi assieme a due insegnanti. L’attore ha raccontato che lui e sua moglie sono tornati a Uvalde il giorno dopo la sparatoria e hanno trascorso del tempo con le famiglie toccate dalla tragedia. “Vogliono che la perdita delle vite dei loro cari abbia un significato“, ha detto McConaughey. (LaPresse)
Full presser:Matthew McConaughey calls for action after shooting in hometown of Uvalde, Texas – ABC News
È stato evacuato all’improvviso Waterworld uno dei più grandi parchi acquatici del Regno Unito. Arrivate numerose ambulanze ed equipe sanitarie per soccorrere i visitatori che lamentavano irritazione agli occhi, alla gola e nausea. Waterworld è un parco acquatico situato a Festival Park, Stoke-on-Trent, nello Staffordshire: ogni anno attira 400.000 visitatori all’anno e ieri si è fermato all’improvviso per una serie di malori accusati dai visitatori che si erano bagnati nelle piscine e sugli scivoli.
NEWS: We have a number of ambulances & specialist resources at Waterworld, Stoke-on-Trent with @StaffsFire@StaffsPolice.
We're assessing a number of people who report feeling unwell. Please avoid the area to allow 999 staff to deal with the incident. More to follow. pic.twitter.com/XVAygQFUAA
— West Midlands Ambulance Service #HelpUsHelpYou (@OFFICIALWMAS) June 8, 2022
Traduzuione https://translate.google.it: NOTIZIE: Abbiamo una serie di ambulanze e risorse specialistiche a Waterworld, Stoke-on-Trent con @StaffsFire @StaffsPolice. Stiamo valutando un certo numero di persone che riferiscono di non sentirsi bene. Si prega di evitare l’area per consentire al personale del 999 di occuparsi dell’incidente. Altro da seguire.
Operazione «Rear Window»: scoperti due gruppi criminali. Intrusioni informatiche anche nelle palestre e nelle piscine hackerando le telecamere di sorveglianza
Il canale Telegram dove venivano ventuti i filmati «ribati»
Entravano nella rete delle telecamere di sorveglianza installate nelle case e nelle aree comuni di palestre e piscine. Riuscivano così a «deviare» le immagini su server esterni e rivendevano via chat in tutto il mondo, a diverse migliaia di clienti, i filmati che riprendevano momenti intimi o scene di sesso rubate. Tra le immagini anche quelle di bambini tanto che la procura di Milano sta valutando possibili profili di reato legati alla pedopornografia (al momento non contestati). Sono undici gli indagati, a vario titolo, per accesso abusivo al sistema informatico e associazione a delinquere. Dieci le perquisizioni eseguite nella mattinata di mercoledì 8 giugno in varie località italiane(Roma, Ragusa, Trieste, Milano, Maranello, Alessandria). Uno degli indagati, di origine ucraina, è però irreperibile. È l’esito dell’operazione «Rear Window» della polizia postale coordinata dalla procura di Milano.
«VKontakte» – Due gruppi criminali spiavano ignari cittadini e le immagini venivano poi vendute online per 20 euro attraverso chat create su «VKontakte», abbreviato VK, conosciuto come la versione russa di Facebook e Telegram. Pagando altri 20 euro era poi possibile accedere ad una versione «Vip» che consentiva agli utenti di ottenere direttamente le password di accesso alle singole telecamere violate in una sorta di regia personalizzata di voyeurismo. Sulla chat Telegram il gruppo veniva presentato agli utenti in questo modo: «Benvenuto nel primo canale in Europa dedicato alle spycam. Un maxi archivio dedicato al mondo delle telecamere dove puoi trovare materiale unico: appartamenti, spiagge nudisti, hotel, palestre, piscine, nightclub, bagni…».
Dieci città in Italia – I pagamenti potevano essere effettuati via Paypal o con criptovaluta: «L’accesso costa 20 euro ed è per sempre. Il canale è in continuo aggiornamento», lo pubblicizzavano i creatori. Gli investigatori della postale hanno scoperto il fenomenograzie alla segnalazione di un cittadino che ha riconosciuto un filmato girato nello spogliatoio di una piscina in Brianza e agli sviluppi dell’analisi forense compiuta sullo smartphone sequestrato a uno degli indagati nell’ambito di un altro procedimento penale su reati di pedopornografia partito dalla segnalazione della polizia neozelandese.
Associazione a delinquere – Nell’ambito dei due gruppi criminali gli indagati avevano ruoli e compiti ben definiti. I più esperti in materia informatica scandagliavano la rete alla ricerca di impianti di videosorveglianza connessi ad internet, una volta individuati, li attaccavano e, ricorrendo determinate condizioni, scoprivano le password degli Nvr (i videoregistratori digitali a cui normalmente vengono collegate le telecamere di videosorveglianza) e accedevano agli impianti privati. Raccolte le credenziali di accesso, era compito di altri appartenenti ai gruppi criminali verificare la tipologia degli impianti, gli ambienti inquadrati e la qualità delle riprese, per individuare telecamere che riprendessero luoghi particolarmente «intimi», come bagni e camere da letto.
Spogliatoi di palestre e piscine – L’obiettivo finale era quello di carpire immagini che ritraessero le vittime durante rapporti sessuali o atti di autoerotismo. In alcuni casi, le immagini facevano riferimento a telecamere installate in alberghi, studi medici e spogliatoi di palestre e piscine. Al termine della selezione le credenziali di accesso venivano affidate ad altri complici che, attraverso «vetrine» online create ad hoc, le mettevano in vendita sulla rete.I proventi illeciti venivano reinvestiti nell’acquisto di sempre più aggiornati softwareper l’effettuazione degli attacchi informatici. Un gruppo aveva anche investito 50 mila euro in bitcoin. continua a leggere
Auto sulla folla a Berlino: c’è un precedente inquietante. L’incidente, infatti, è avvenuto vicino al luogo teatro di un attacco mortale nel 2016, quando Anis Amri, un richiedente asilo tunisino sospettato di legami con il fondamentalismo islamico, dirottò un camion, uccise l’autista e poi si lanciò alla guida del mezzo contro un affollato mercatino di Natale di Berlino: ci furono undici morti e decine di feriti. Il bilancio di quello di oggi, invece, secondo i media tedeschi è dialmeno un morto, con una trentina di feriti. Il morto si sarebbe trovato nel negozio in cui la vettura ha finito la sua corsa.
La Breitscheidtplatzsi trova nel quartiere di Charlottenburg ed è dedicata a Rudolf Breitscheid, esponente socialdemocratico martire del nazionalsocialismo. Fino al 1947 era chiamata Auguste-Viktoria-Platz. La piazza è considerata il centro del Neuer Westen (“nuovo ovest”), la zona commerciale sorta alla fine del XIX secolo. Ai tempi della divisione della città, la piazza costituiva il centro commerciale, e simbolico, di Berlino Ovest. Al centro sorge la rovina della Gedächtniskirche, affiancata dalla chiesa moderna. Sempre nell’area ci sono un centro commerciale e vicino c’è una stazione ferroviaria.
Sul posto sono giunte numerose auto della polizia tedesca e le ambulanze per soccorrere i feriti. Il conducente della vettura, una Renault, è stato arrestato, hanno confermato le forze dell’ordine della capitale tedesca. Si tratta di un 29enne tedesco-armeno che vive a Berlino. Prima di essere bloccato ha tentato la fuga, dettaglio che avvalorerebbe l’ipotesi che si tratti di un atto deliberato. Al momento, però, non è ancora chiaro se si tratti di un incidente stradale che potrebbe essere avvenuto sotto l’influsso di farmaci o di un atto intenzionale, ha spiegato il portavoce della polizia di Berlino Martin Dams. Alcune foto e immagini provenienti da Rankestrasse mostrano una pila di sedie e diversi tavolini distrutti nell’incidente. Si vede, in altre foto, un’auto color argento schiantata contro la vetrina di un grande magazzino.
Auto sulla folla in pieno centro a Berlino: un morto e diversi feritiAuto sulla folla in pieno centro a Berlino: un morto e diversi feriti