Stava entrando in un negozio di biscotti, il suo preferito, il Makeda’s Cookies, Ma ad aspettarlo, c’erano una pistola e un killer

Stava entrando in un negozio di biscotti, il suo preferito, il Makeda’s Cookies, vicino all’aeroporto internazionale. Tappa ineludibile quando tornava dalle sue tourneè. Ma, questa volta ad aspettarlo, c’erano una pistola e un killer. Mercoledì 17 novembre il rapper Young Dolph è stato ucciso nella sua città di Memphis, nel Tennessee. L’assassino è ancora in fuga e al momento non ci sono indizi. Dolph, 36 anni, era rientrato da soli due giorni a Memphis per fare visita a una zia ammalata di cancro.
Il cantante era diventato popolare soprattutto per l’album <Rich Slave>, pubblicato lo scorso anno e arrivato fino al 4° posto nella classifica nazionale Billboard 200. Dolph era nato a Chicago, con il suo vero nome, Adolph Thornton jr. La sua famiglia si trasferì a Memphis quando aveva due anni. Era un battitore libero e autarchico, tanto da fondare una casa di produzione, la <Paper Route Empire>, di cui aveva sempre custodito l’intera proprietà. Le sue canzoni raccontano la vita di strada, popolata anche da tossici e da trafficanti di droga che <con le loro catene di diamanti sembrano ricchi schiavi>. Dolph aveva già subito aggressioni armate. Nel settembre 2017 fu coinvolto in una sparatoria dopo una rissa fuori da un albergo di Los Angeles. Nel febbraio scorso, mentre viaggiava a bordo del suo Suv a Charlotte, nel North Carolina, venne investito da una scarica di proiettili. Almeno 100, <100 shots>, come poi titolò un suo brano. continua a leggere