I contagi continuano a salire: manca un ricovero per far scattare le limitazioni della zona gialla. Focolaio a Malattie infettive per un infermiere positivo. Posti letto già saturi
Non ci sono decessi ma la situazione dei ricoveri è drammatica. Con 74 pazienti ricoverati nei reparti Covid e 9 in terapia intensiva, l’Alto Adige ha ormai numeri da zona gialla che scatta con 75 ricoveri ordinari e 10 intensivi. Per tamponare l’emergenza l’Asl ha aperto anche il quarto piano della nuova clinica dove sono state allestite altre postazioni subintensive. Ma nel reparto Covid è emergenza contagi: dopo che un infermiere è risultato positivo, tutto il personale di Malattie infettive è stato sottoposto a tampone e sono emersi altri due casi. Martedì 16 novembre verranno fatti altri test ma ormai si parla già di focolaio. Insomma, la Provincia autonoma di Bolzano — insieme a Friuli Venezia Giulia e Veneto in testa — si candida a ripristinare il sistema delle restrizioni.
Seimila persone in quarantena – Il bollettino delle ultime 24 ore non segnala decessi ma i nuovi positivi sono 233 a fronte di 833 tamponi. L’incidenza a 7 giorni è salita a quota 396 mentre i guariti sono solamente 101 tanto che il numero delle persone attualmente positive balza a 3.274. In quarantena invece si contano oltre 6.300 persone. Dati impressionanti che fanno capire come l’Alto Adige sia in piena quarta ondata. E tra i positivi c’è anche un ragazzino figlio di genitori non vaccinati attualmente ricoverato in pediatria: non è grave ma rimane in osservazione. Come rimangono in osservazione i bambini che, dopo il Covid, hanno sviluppato la sindrome di Kawasaki. In reparto però ci sono tantissimi bambini con diagnosi di bronchiolisi e sindromi respiratorie ma non collegate al Covid. A Bolzano si viaggia al ritmo di 30 contagi al giorno quando fino a due settimane fa erano solamente otto, ma a preoccupare è soprattutto la val Venosta dove si registrano focolai in quasi tutti i comuni, in particolare Silandro, Lasa e Laces. continua a leggere