Keita vince la sua battaglia: dopo tanti no, trova un tetto a 90 lavoratori stagionali senegalesi
articolo del 02 giugno 2020: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2020/06/02/news/keita_vince_la_sua_battaglia_dopo_i_tanti_no_trova_un_tetto_a_90_lavoratori_stagionali_senegalesi-258291253/
“Mi sono offerto volontario per aiutarli, visto che non avevano proprio nulla e dormivano sui cartoni. Non sono qui per combattere una guerra morale, sociale, di razza o colore. Ho inviato il denaro necessario affinché abbiamo un tetto sotto cui dormire, da mangiare e vestiti puliti“. L’ex attaccante della Lazio Keita Balde, nato in Catalogna ma di origini senegalesi (infatti gioca nella nazionale del paese africano), annuncia su Instagram di aver vinto la sua personale battaglia contro razzismo e pregiudizi, e di aver trovato un tetto ai braccianti senegalesi ai quali a Lerida, in Spagna, era stato detto di no da vari alberghi che non avevano voluto ospitarli nonostante l’ex biancoceleste si fosse offerto di pagare tutte le spese.
Ora, invece, per 90 di questi lavoratori stagionali (sono circa 200 in totale), fa sapere il 25enne Keita Balde, una soluzione è stata trovata. continua a leggere
Keita Balde vuole pagare l’affitto a 200 braccianti: ma i proprietari dicono no
articolo del 01 giugno 2020: https://www.repubblica.it/sport/calcio/2020/06/01/news/keita_balde_vuole_pagare_l_affitto_a_200_braccianti_ma_i_proprietari_dicono_no-258175636/
Una situazione paradossale. E’ quella che sta vivendo Keita Balde, ex Lazio ed Inter, attualmente in forza al Monaco, dopo che un grande gesto di solidarietà è stato respinto. Keita si è offerto di pagare l’alloggio a 200 braccianti costretti a dormire in strada, ma la sua proposta è stata respinta da decine di strutture.
Affiancato da diverso tempo da Nogay Ndiaye, un attivista anti-razzista, Keita ha denunciato su Instagram l’accaduto. ”Informazione per tutto il mondo. Stiamo lottando e lavorando duramente ogni giorno con Nogay per trovare una sistemazione a chi non ne ha. Siamo in un sistema sgradevole e brutto, in cui affittare una casa o altro genera problemi per il colore della pelle o per il fatto di essere di un altro paese. Vi chiedo un po’ di forza e pazienza, non mi arrenderò e manterrò la mia promessa costi quel che costi“