Da “stiamo facendo la storia” al “non è servito” di Gallera: la vita (fallimentare) dell’ospedale in Fiera“

“L’ospedale in Fiera non è servito a ricoverare centinaia di persone”, ma è costato 21 milioni di euro – Trentuno marzo 2020, primo pomeriggio. Al tavolo allestito per l’occasione sono seduti il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, il direttore generale del Policlinico di Milano, Pino Belleri e Gerardo Del Borgo, presidente corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. Di fronte a loro, accomodati in prima fila, ci sono il vicepresidente del Pirellone, Fabrizio Sala, gli assessori al Welfare, Giulio Gallera, e al lavoro, Melania Rizzoli. L’unico assente del “dream team” è Guido Bertolaso, che in quei giorni è in ospedale.
Le parole che riecheggiano dai microfoni raccontano di un miracolo, di un’impresa resa possibile dalla mitica operosità lombarda. “Stiamo facendo la storia“, dice il governatore. “È il più grande reparto di terapia intensiva d’Italia”, gli fa eco Belleri, che avrà la struttura in gestione. È “un risultato inimmaginabile con uno sforzo enorme, siamo fieri”, ribadisce. E ancora, Pazzali a MilanoToday: “La struttura è pensata per accogliere tecnologicamente fino a un massimo di 208 pazienti“. Quindi, Bertolaso, con un messaggio: “Sono fiero di essere italiano”.
I toni sono entusiastici, celebrano un capolavoro messo a punto in “tempi record”, sottolineano più e più volte dal Pirellone. continua a leggere

