
Arrestato, mostrato in manette, condannato, infine assolto. La storia che ha diviso l’Italia
Arrestato, fotografato in manette tra due carabinieri e così proposto all’opinione pubblica sui giornali ed in tv; condannato in primo grado; infine assolto con formula piena: sono passati 35 anni da quel 18 maggio 1988 quando morì Enzo Tortora, il popolare presentatore televisivo, la cui vicenda è divenuta simbolo, spesso tuttora evocato, dell’errore giudiziario.
L’incubo, per Tortora, era finito meno di un anno prima: accusato di aver fatto parte della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, il 15 settembre 1986 la Corte d’appello di Napoli, in un’Italia divisa tra colpevolisti e innocentisti, lo aveva assolto dall’accusa di associazione camorristica, giudicando inattendibili i pentiti che lo accusavano. continua a leggere
La sua innocenza fu confermata definitivamente dalla Cassazione il 13 giugno 1987.