Circolazione sospesa in metro a Milano: 30 minuti di caos per un guasto – agg.


Aggiornamento:

Ripresa circolazione della linea rossa M1: era rimasta bloccata per un guasto in mattinata

articolo: Ripresa circolazione della linea rossa M1: era rimasta bloccata per un guasto in mattinata – la Repubblica

Disagi questa mattina per i passeggeri sulla metropolitana rossa di Milano che è rimasta bloccata dalle 7,15 fino alle 8, nell’ora di punta per i milanesi che si recano al lavoro, a causa di un guasto tecnico. La circolazione è rimasta ferma su tutta la linea M1. Atm, l’azienda dei trasporti milanesi, ha avvisato i passeggeri anche sui suoi canali social che la circolazione era momentaneamente sospesa su tutta la linea: “Stiamo risolvendo un problema agli impianti. Seguono aggiornamenti. Ci scusiamo”.

E’ stato istituito anche un servizio di bus sostitutivi nelle tratte Bisceglie – Cairoli e Sesto – Loreto. Poi alle 8 la circolazione dei treni è ripresa in maniera graduale, sempre con la segnalazione di Atm che: “La circolazione riprende su tutta la linea. Considerate maggiori tempi di percorrenza e di attesa alle stazioni“.

Tutti gli aggiornamenti sul sito di Atm. https://www.atm.it

Circolazione sospesa in metro a Milano: 30 minuti di caos per un guasto

articolo: Circolazione sospesa in metro a Milano per un guasto (milanotoday.it)

Problemi sulla linea rossa e sulla linea verde: viaggiatori bloccati. I consigli di Atm

Caos per 30 minuti in metropolitana giovedì mattina a causa di un doppio guasto che ha interessato la linea M1 (chiusa completamente) e la M2 (chiusa parzialmente).

La circolazione è stata sospesa sulla linea rossa, la M1, poco prima delle 7.30. In particolare, come annunciato dalla stessa Atm: “I treni sono momentaneamente fermi” perché “il nostro pronto intervento sta risolvendo un problema agli impianti di circolazione“. “In alternativa, tra Loreto e Cadorna, usate M2. Tra Cadorna e Rho usate le linee S“, il consiglio della società. 

Poco dopo ad avere problemi è stata anche la linea verde (M2). I treni sono stati bloccati tra Famagosta ed Assago per un guasto. Non è ancora chiara la natura dell’inconveniente, risolto intorno alle 8. Dopo circa mezz’ora di caos per i pendolari che ogni giorno usano la metro. “La circolazione riprende su tutta la linea. Considerate maggiori tempi di percorrenza e di attesa alle stazioni“, ha scritto Atm.

Nel frattempo, per mitigare i disagi, sono stati messi a disposizione i classici autobus sostitutivi: “Sono in servizio bus sostitutivi nelle tratte Bisceglie – Cairoli e Sesto – Loreto. I mezzi – hanno comunicato da Foro Buonaparte – arriveranno compatibilmente con le condizioni del traffico cittadino“.

Leggi anche: Il prossimo sciopero generale in programma

Belgrado, tredicenne spara in classe con i fucili del padre: 9 morti, 7 feriti. Aveva una lista delle vittime


articolo: Belgrado, tredicenne spara in classe con i fucili del padre: 9 morti, 7 feriti. Aveva una lista delle vittime- Corriere.it

Una strage pianificata da mesi a Vracar, quartiere bene della capitale serba. In carcere sono finiti i genitori dell’assassino: tenevano le armi sotto chiave, ma lui le ha trovate

Forse una «F», un’insufficienza, presa la settimana prima in storia. Più probabilmente un sentimento nero covato per mesi e diventato un piano, con tanto di lista dei compagni di scuola da «liquidare». Non è ancora stata esplicitata — né da lui, né dagli inquirenti — la ragione per cui il tredicenne Kosta Kecmanovic, mercoledì mattina, sia entrato nella sua scuola a Belgrado con due fucili e quattro molotov intenzionato a una strage. Ha ucciso otto alunni e un guardiano ; sei altri ragazzini e un’insegnante hanno gravi ferite e sono in ospedale; in manette, non essendo lui perseguibile perché sotto i 14 anni, sono finiti il padre, un celebre medico, e la madre avvocata.

Vracar, quartiere elegante dalle case art nouveau e dagli isolati di ambasciate e musei, piomba nel terrore subito dopo il suono della campanella: la vicepreside Ivanka Jovanovic chiama la polizia già alle 8:40, urlando che «un ragazzino è entrato a scuola armato». Poco dopo un’altra telefonata alla polizia, stavolta dell’assassino: confessa di aver sparato a «varie persone dentro la scuola». Dal retro scappano decine di bambini . Uno sente gli spari — «sembravano fuochi d’artificio, ma al mattino?» — e va a recuperare la sorellina rischiando la vita. Ambulanze, volanti, auto civetta si fiondano alla scuola elementare Vladislav Ribnikar, intitolata a un giornalista ucciso — da uno sparo — nella Prima guerra mondiale. Il tredicenne si fa arrestare nel cortile. Ne esce in manette: in testa gli hanno infilato un cappuccio da boia.

Morti sul colpo sette ragazzine e un compagno, che Kosta Kecmanovic sembra aver scelto da una lista (di persone da cui si sentiva escluso? Era l’«alunno nuovo», frequentava la Vladislav Ribnikar da pochi mesi ma con profitto, da tempo vedeva una psicologa). Morto anche il popolare guardiano della scuola, in servizio da molti anni, intervenuto per salvare i più piccoli. La professoressa di storia è in ospedale con ferite gravi all’addome. Altri quattro ragazzini e due ragazze sono all’ospedale di Tiršov, due in pericolo di vita. Il tredicenne ha sparato al petto o alla testa: una mira presa con cura e allenata al poligono e a caccia, dove il padre lo aveva spesso portato con sé.

Al padre Vladimir, 48 anni, ora agli arresti, apparteneva una delle sue armi, regolarmente registrata. In casa stavano in una cassaforte, di cui però il ragazzo sapeva la combinazione. Arrestata anche la moglie. continua a leggere