articolo: Monza, il prezzo della salvezza: Berlusconi deve spendere altri 44 milioni – la Repubblica
Con l’aritmetica permanenza in Serie A, scattano i riscatti obbligatori di Pessina, Caprari, Petagna, Cragno e Pablo Mari. Ma alcuni di loro hanno giocato pochissimo o reso al di sotto delle attese. E il bilancio del 2022 è già in rosso di 65 milioni
02 maggio 2023
Il prezzo della salvezza, per il Monza, è salatissimo. La strategia estiva era stata chiara: poche spese immediate, tutti acconti per il futuro, da saldare solo se si fosse materializzata la permanenza in Serie A. Insomma, una sorta di scommessa. In cui però a pagare è chi vince. Il pareggio tra Cremonese e Verona, domenica, ha garantito per il Monza l’aritmetica certezza di giocare in Serie A anche il prossimo anno. Ma ora Berlusconi dovrà pagare altri 44 milioni.
Monza, scattano i riscatti: la salvezza costa 44 milioni – Pessina, Caprari, Petagna, Pablo Mari, Cragno. Queste le scommesse su cui aveva puntato l’ad del club, Adriano Galliani. Un piccolo club di giocatori che il Monza neo promosso faticava a permettersi. Acquisti che, però, il club ha pensato di potersi assicurare con i soldi della permanenza in Serie A. In realtà, il Monza, restando in Serie A, si assicura un altro di anni di incassi che si aggireranno tra i 25 e i 30 milioni. Considerato che 10 li avrebbe ricevuti comunque, anche retrocedendo, sotto forma di paracadute, vuol dire che il vero margine di differenza tra salvarsi o retrocedere è di 15-20 milioni. Il Monza ne ha spesi più del doppio: 44,1, a tanto ammonta la somma dei pagherò che la salvezza ha fatto scattare.
Monza, i giocatori riscattati: Pessina, Caprari, Petagna, Cragno, Mari – Una cifra significativa a cui aggiungere questi 44 milioni. Cifre, peraltro, non particolarmente supportate dal rendimento dei protagonisti. Perché se Pessina (15 milioni) e Caprari (9 milioni) sono risultati sicuramente acquisti azzeccati, più difficile sarà spiegare i 3,6 milioni da versare al Cagliari per Cragno, impiegato una sola volta in campionato. O gli 11,5 da spendere, direzione Napoli, per Petagna, appena 2 gol in 26 partite di Serie A quest’anno. E non soltanto per le cifre in quanto tali. Ma anche perché già il bilancio chiuso al 31 dicembre 2022 era stato significativamente in rosso: i 65 milioni di perdite, ossia il doppio dei ricavi della società (32,7 milioni, con quasi mezzo campionato di Serie A già disputato). Un anno fa, il rosso era stato della metà, 31 milioni e ripianato “integralmente” con capitali Fininvest. Ora, altri 44 milioni di euro di spese sul mercato. Tutt’altro che imprevisti.