articolo: https://www.agi.it/estero/news/2023-01-08/sostenitori-bolsonaro-assedio-parlamento-brasile-19538713/
Il mondo condanna l’assedio dei sostenitori di Bolsonaro. L’appello del Papa: rinunciare alle logiche di parte. Oggi riunione di emergenza dei 27 governatori del Paese, tre Stati inviano la polizia militare in aiuto alla forza nazionale. Rimosso il governatore di Brasilia mentre l’ex presidente respinge le accuse
AGI – 09 gennaio 2023
Il Brasile nel caos. Il giorno dopo l’assalto ai palazzi del potere da parte delle migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, in cui sono state ferite 50 persone (6 in condizioni gravi), le autorità hanno rimosso il governatore di Brasilia e hanno arrestato oltre 400 persone. Le immagini, dalla capitale sono impressionanti, troppo simili a quelle di due anni fa dell’assalto al Campidoglio negli Stati Uniti.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha convocato per oggi una riunione di emergenza dei 27 governatori, organizzata dal Ministro della Giustizia, Flavio Dino. Lula dovrebbe incontrare oggi anche i presidenti del Congresso e del Tribunale federale.
Almeno tre Stati – Bahia, Piauí e Pernambucohanno – hanno annunciato l’invio della polizia militare che si unirà alla Forza Nazionale nel Distretto Federale di Brasilia.
Intanto dopo ore di violenza e scontri la situazione sembra essere tornata “sotto controllo” come dichiara il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, appena nominato dal presidente Inacio Lula da Silva a capo dell’intervento federale.
Ma il Paese verdeoro ha vissuto, ieri, il suo “Capitol Hill’: 400 gli arresti della polizia ed è polemica sui ritardi legati all’intervento delle forze dell’ordine. Rimosso il governatore di Brasilia. Mano ferma di Lula: “Troveremo tutti questi vandali e saranno tutti puniti”. E dalla Florida arriva la condanna anche di Bolsonaro: “Saccheggi illegali”.
Assalto ai tre poteri – La folla è riuscita a irrompere nel Parlamento sfondando i cordoni di sicurezza e devastando gli arredi. I rivoltosi hanno assaltato anche il palazzo presidenziale Planalto e la sede del Tribunale Supremo Federale che si trovano a due passi, appunto nella Praca dos Tres Poderes.
Numerosi video girati dagli stessi manifestanti, pubblicati sui sociali e ripresi dai media, hanno mostrato persone in un’aula del Senato vandalizzata. All’esterno una marea umana con la maglietta della nazionale di calcio o una bandiera nazionale sulle spalle. Con un raid la polizia ha ripreso, poche ore dopo, il controllo della situazione, eseguendo circa 400 arresti, ma sono state ore di follia.
Il rientro di Lula e la visita ai luoghi dell’assalto – Il presidente Lula, che al momento dell’attacco si trovava nella città di Araraquara, devastata da un’alluvione, ha tenuto una conferenza stampa in diretta televisiva annunciando di aver decretato un “intervento federale” che pone tutte le forze di sicurezza presenti a Brasilia sotto il controllo di una persona nominata dallo stesso Lula, Ricardo Garcia Capelli, il quale riporta direttamente al presidente e può impiegare “qualsiasi corpo, civile o militare“, per il mantenimento dell’ordine. continua a leggere