Conte-Tuchel, rissa sfiorata in Chelsea-Tottenham per la troppa esultanza di Antonio


articolo di Maria Strada: https://www.corriere.it/sport/calcio/22_agosto_14/conte-tuchel-rissa-sfiorata-chelsea-tottenham-la-troppa-esultanza-antonio-a63544dc-1bf3-11ed-adc2-1a4f83a36598.shtml?fbclid=IwAR1mCe6KtyHxc2Or_BeZ0tJvsKrR6g4F75RTcsiH-1drff_q9yET8glAdlU

Il pareggio del Tottenham fa esultare Conte, un ex, troppo vicino a Tuchel che protesta: pauroso faccia a faccia tra i due allenatori. Il tedesco restituisce il favore esultando dopo

Un derby è un derby anche ad agosto. E quello tra il Chelsea e il Tottenham di Antonio Conte non è da meno. Così, quando al 68′ Hojbjerg segna il gol del pareggio (Blues in vantaggio nel primo tempo con l’ex Napoli Koulibaly), si accende una «quasi rissa». Protagonisti proprio l’ex commissario tecnico e l’allenatore Thomas Tuchel.

Antefatto: la rete di Hojbjerg sarebbe viziata da un fallo iniziale di Bentancur. L’arbitro — Anthony Taylor, uno dei più esperti della Premier League — non va a rivedere l’azione alla Var. Conte esulta vistosamente e proprio davanti alla panchina della squadra di casa, Tuchel protesta nella sua area tecnica con il quarto uomo. A questo punto l‘italiano si volta di scatto urlandogli in faccia «E allora?». Il tedesco non rimane certo tranquillo. Per il direttore di gara è solo ammonizione dei due allenatori. continua a leggere

Una persona è morta a causa del crollo parziale del palco….


Una persona è morta a causa del crollo parziale del palco di un festival di musica elettronica vicino a Valencia, in Spagna

articolo: https://www.ilpost.it/2022/08/13/spagna-valencia-medusa-festival-crollo-parziale-palco/

Un ragazzo di 22 anni è morto e almeno quaranta persone sono state ferite nel crollo parziale del palco di un festival di musica elettronica che si stava svolgendo a Cullera, vicino a Valencia, in Spagna. Sabato notte alcune porzioni della struttura del palco e delle recinzioni del Medusa festival sono crollate o sono state sradicate a causa dei forti venti che stavano interessando la zona. Almeno tre delle persone coinvolte nell’incidente, 32 delle quali sono state ricoverate in ospedale, sono state ferite in maniera grave.

Al momento dell’incidente nell’area del festival c’erano circa 50mila persone. Alcuni testimoni sentiti dal País hanno parlato di un’improvvisa tempesta di sabbia che era iniziata nelle prime ore del mattino. In un comunicato condiviso su Facebook, l’organizzazione del festival ha detto di essere «completamente distrutta e desolata» per quello che è successo; l’area è stata immediatamente evacuata e il resto del festival, che sarebbe dovuto proseguire fino a lunedì, è stato cancellato. La Guardia Civil spagnola ha aperto un’indagine per chiarire le cause dell’incidente. continua a leggere

14 agosto 2018 – Tragedia a Genova


14 agosto 2018 – Tragedia a Genova – Crolla il ponte Morandi. 43 le vittime
a 4 anni della TRAGEDIA
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Il viadotto Polcevera (noto anche come ponte Morandi o ponte delle Condotte) è stato un ponte autostradale che scavalcava il torrente Polcevera e i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano, nella città di Genova. Fu progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi e venne costruito fra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua.

Il 14 agosto 2018 fu chiuso al traffico a seguito del crollo dell’intero sistema bilanciato della pila 9 della struttura, che ha provocato 43 morti e 566 sfollati. Nel febbraio 2019 se ne è avviata la demolizione, mediante tecniche di smontaggio meccanico. La demolizione è culminata, idealmente e a livello mediatico, nella demolizione con esplosivi dei due piloni strallati superstiti, avvenuta il 28 giugno 2019 e poi terminata (eccetto che per la rimozione delle macerie) con la demolizione dell’ultima pila il 12 agosto 2019.

Crollo Genova, gli audio delle telefonate al 112: “È venuto giù il ponte Morandi, fate presto!”

Chi andava in vacanza e chi al lavoro, le 43 vite interrotte dal crollo del Morandi

articolo Andrea Barsanti: https://www.genovatoday.it/cronaca/crollo-ponte-morandi-nomi-vittime-storia.html

I piccoli Samuele e Crystal, Mirko e Bruno, impegnati a lavorare sotto la pioggia, e poi Stella, Elisa, Marius, Giorgio: i nomi di chi non verrà dimenticato mai, strappato alla vita dalla caduta del colosso di calcestruzzo e acciaio

I sorrisi più dolorosi da guardare sono quelli del piccolo Samuele, 8 anni, e della piccola Crystal, che ne aveva appena uno in più. Stavano andando verso una giornata di svago con i genitori, nella testa e nel cuore, nonostante la pioggia, il mare, i tuffi, i gelati mangiati sotto il sole e le partite a palla. Invece sulla loro strada hanno trovato la morte, sotto forma di quel ponte che si scorgeva già da lontano, il “ponte di Brooklyn” che dopo 40 anni è crollato, accartocciandosi su se stesso e portandosi via in una nuvola di pioggia e polvere decine di auto e 43 vite. Tra cui, appunto, anche quelle di Samuele e Criytal e dei loro genitori. continua a leggere

https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2019/vittime-ponte-morandi/


Ponte Morandi, I Nomi Delle 43 Vittime Che Persero La Vita Nel Crollo Del 2018

  • Cristian Cecala,
  • la moglie Dawna e
  • la figlia Kristal, di 9 anni, di Oleggio (Novara).
  • Mirko Vicini, 30 anni, di Genova, operaio Amiu.
  • Marian Rosca, camionista romeno di 36 anni,
  • Anatoli Malai, camionista romeno di 44 anni.
  • La famiglia di 
  • Andrea Vittone, di Pinerolo 50 anni, 
  • Claudia Possetti, di Pinerolo, 48 anni,
  • i figli Manuele e Camilla di 16 e 12 anni. i figli
  • La famiglia di 
  • Roberto Robbiano, 44 anni, di Campomorone, 
  • Ersilia Piccinino, 41 anni, di Campomorone
  • Samuele, 8 anni. il figlio
  • Andrea Cerulli, 48 anni, di Genova
  • Elisa Bozzo, 34 anni, di Busalla (Genova);
  • Francesco Bello, 42 anni, di Serrà Riccò (Genova);
  • Alberto Fanfani, 32 anni, nato a Firenze, fidanzato di 
  • Marta Danisi, 29 anni, nata a Sant’Agata di Militello (Messina);
  • Stella Boccia, 24 anni, di Civitella Val di Chiana
  • Carlos Jesus Erazo Truji, 27 anni peruviano, il fidanzato .
  • Giovanni Battiloro, 29 anni, 
  • Antonio Stanzione, 29 anni, 
  • Gerardo Esposito, 27 anni e 
  • Matteo Bertonati, 27 anni, tutti di Napoli. rientravano da una vacanza in Spagna
  • Giorgio Donaggio, 57 anni, di Toirano (Savona);
  • Alessandro Campora, 55 anni, di Genova;
  • Giovanna Bottaro, 43 anni, di Novi Ligure (Alessandria);
  • Vincenzo Licata, 58 anni, di Grotte (Agrigento);
  • Luigi Matti Altadonna, 35 anni, di Genova;
  • Angela Zerilli, 58 anni, di Corsico (Milano);
  • Gennaro Sarnataro, 43 anni, di Volla (Napoli);
  • Alessandro Robotti, 50 anni, di Alessandria;
  • Bruno Casagrande, 57 anni, di Antonimina (Reggio Calabria) residente a Genova, collega di Mirko Vicini in Amiu.
  • Quattro vittime francesi: 
  • Axelle Place 20 anni, 
  • Nathan Gusman 20 anni, 
  • Melissa Artus 22 anni, 
  • William Pouza 22 anni.
  • Tre morti cileni: 
  • Juan Ruben Figueroa Carrasco 59 anni residente a Genova, 
  • Leyla Nora Rivera Castillo 48 anni, 
  • Juan Carlos Pastenes 64 anni.
  • Due morti albanesi: 
  • Admir Bokrina 32 anni, 
  • Marius Djerri 22 anni.
  • Un colombiano: Henry Diaz Henao, 38 anni.

Il calcio in tv costerà più caro, quale pacchetto acquistare? Tutte le combinazioni


articolo di Alessandro Longo: https://www.ilsole24ore.com/art/il-calcio-tv-costera-piu-caro-quale-pacchetto-acquistare-tutte-combinazioni-AEpJG7sB

In questa nuova stagione il calcio in tv costerà più caro, ma almeno sarà più comodo. Ecco un guida e qualche consiglio

In questa nuova stagione il calcio in tv costerà più caro, ma almeno sarà più comodo. La prima (cattiva) notizia è frutto delle nuove policy di Dazn, che detiene tutta la serie A, ma anche dei rincari Tim Vision e Amazon Prime; la seconda deriva invece dal nuovo accordo tra questa società e Sky, grazie al quale diventa possibile vedere le partite Dazn anche sul satellitare di Sky. Senza eventuali problemi di rete internet e senza doverci preoccupare di cambiare piattaforma e tecnologia per vedere le varie partite detenute dai diversi gestori.

Quale calcio dove: come orientarsi – Più comodo, appunto. Senza esagerare, però, perché anche quest’anno il calcio in tv è il solito spezzatino di diritti. Tutta la serie A è su Dazn. Su Sky ci sono tre partite di Serie A a settimana, più tutte le partite di Champions League, tutte le partite delle italiane in Europa League e Conference League (più certo il resto dell’offerta Sky sugli altri sport). Partite che non ci sono quindi su Dazn.Attenzione, non è finita: su Amazon Prime c’è inoltre una partita di Champions in esclusiva, con una squadra italiana, ogni mercoledì. Come dice la parola, esclusiva significa che non la troveremo né su Sky né su Dazn. Su Infinity+ c’è infine la sola Champions League (eccetto, come per Sky, l’esclusiva Amazon).La scelta su quali (e quanti) servizi prendere dipende insomma da quale (e quanto) calcio ci interessa vedere.

Tim Vision e Dazn – Allo stato probabilmente la scelta più economica è ancora quella di Tim Vision Calcio e Sport, a 24,99 euro per sei mesi e poi 29,99 euro. Si noti che per tanto tempo è stata a 19,99 per un anno. Il rincaro è recente. C’è dentro Dazn, la Champions di Infinity+ (e anche i suoi film e serie tv).Vogliamo solo Dazn? Costa 29,99 euro al mese e ha solo la Serie A. L’anno scorso costava 19,99 euro al mese. Un rincaro. E non è il solo svantaggio. Adesso Dazn limita la possibilità di condividere l’abbonamento tra diversi nuclei familiari. Chi vuole farlo deve pagare 39,99 euro (su due device di due reti diverse). L’offerta Tim permette questa condivisione, fino al 31 ottobre (dopo chissà).

Sky e Now – Ci bastano tre partite di serie A a settimana oppure abbiamo problemi di copertura banda ultra larga? Allora Sky Tv + Sky Calcio fa per noi, a 14,90 euro al mese per 18 mesi (dopo. 30 euro). Dobbiamo aggiungere Sky Sport (per un totale in promozione di 30,90 euro al mese) per avere anche la Champions e le altre partite internazionali, come detto.Un’alternativa è Now (Sky su streaming banda ultra larga): in 14,90 euro al mese ci sono non solo le tre partite ma anche le coppe.

Sky più Dazn – Se vogliamo tutta la Serie A e le coppe di Sky dobbiamo prendere entrambi gli abbonamenti, con il vantaggio di potere vedere tutto su satellite, al canale 214 (e successivi in caso di partite in abbonamento). Attivarlo costa 5 euro al mese. Potremmo pagare solo quest’obolo più il costo di Dazn e il pacchetto base di Sky per il vantaggio di vedere la Serie A (senza le coppe) sul satellite invece che in streaming.Infinity PlusSe al contrario vogliamo solo le coppe, potremmo pagare Infinity Plus per 7,99 euro al mese.

E se vogliamo tutto? – Vogliamo invece proprio tutto il calcio? Dobbiamo fare un super pacchetto Sky, Dazn e Amazon Prime (per la sua esclusiva), che costa 4,99 euro al mese o 49 euro anno. Anche questo rincarato nel 2022.Unica consolazione: nessun abbonamento richiesto per il mondiale. La Rai trasmetterà tutte le partite gratis su digitale terrestre e streaming Rai Play. Ma non c’è l’Italia, come noto. Non si può avere tutto.

Calcio, scadenze fiscali per un miliardo: l’incubo del 16 dicembre


articolo: https://www.corriere.it/economia/tasse/22_agosto_13/calcio-scadenze-fiscali-un-miliardo-l-incubo-16-dicembre-9f979a84-1ad7-11ed-a02b-4a93a769c80f.shtml

Nulla sarà più come prima, si diceva. Ma non era chiaro che il dopo potesse essere anche peggio. Con il Covid, si diceva, il taglio degli stipendi dei calciatori non sarà più rinviabile. E invece nel biennio 2019-2021 la massa salariale dei club italiani di calcio è passata da 1,7 a 1,8 miliardiE all’orizzonte — neanche troppo lontano — si profila una mina fiscale da un miliardo di euro per la sola Serie A. A fare i conti di versamenti e contributi sospesi per il 2022 ma che andranno in scadenza il prossimo 16 dicembre è il Sole 24 Ore: analizzando le somme relative al 2019 (il «prima» che non sarebbe più tornato) emerge che tra versamenti e contributi si sfiora la cifra tonda. Nel dettaglio, la Serie A pagò, tre anni fa, 700 milioni di ritenute Irpef, 170 di Iva, 120 di contributi previdenziali.

Il rischio per i club – Tutte imposte sospese da gennaio a novembre 2022 grazie a interventi legislativi. Ma, secondo le norme attualmente in vigore, il 16 dicembre — quando l’interesse internazionale del calcio sarà sulla sfida di due giorni dopo allo stadio «Losail» in Qatar per la finale dei Mondiali 2022 alla quale l’Italia certamente non prenderà parte — i nodi arriveranno al pettine. E le società di calcio che oggi festeggiano l’avvio del campionato 2022-23 dovranno fare i conti con i pagamenti in sospeso. Con il rischio — evidenziato ancora dal Sole 24 Ore — che molti club possano finire in guai seri. A meno che — è la speranza di Leghe e Figc — non intervenga il prossimo governo. continua a leggere

Calcio, mina fiscale da 1 miliardo sul campionato di Serie A

A pesare sulla capacità finanziaria dei club pesano anche il costo dei cartellini e il nodo delle imposte “sospese”

articolo di Marco Bellinazzo: https://www.ilsole24ore.com/art/calcio-mina-fiscale-1-miliardo-campionato-serie-a-AE9F5usB

La buona notizia per la Serie A, che oggi riparte con il debutto dei campioni in carica del Milan contro l’Udinese in uno stadio San Siro gremito da 70 mila spettatori (in contemporanea, alle 18,30, a Marassi si sfidano Sampdoria e Atalanta), è il ritorno della passione popolare con i record di abbonamenti registrati in moltissime piazze dopo il complicato biennio della pandemia.

Stadi pieni, tifo acceso e un torneo dall’esito nient’affatto scontato (a differenza di altri paesi, come Francia e Germania) aumenteranno lo spettacolo che i 20 club del massimo campionato tricolore si apprestano ad offrire ad oltre 200 paesi. La Lega ha infatti venduto direttamente (negli Usa e nell’area Mena) o tramite Infront, detentore dei diritti media per l’estero, i match della Serie A a 73 broadcaster multicanale (12 nuovi) per un’audience potenziale di oltre un miliardo di telespettatori.

Per l’area Medio Oriente e Nord Africa, la più redditizia fino al triennio 2018/21 (l’emittente del Qatar beIN Sports assicurava una cifra pari a 112 milioni di euro all’anno), è stato sottoscritto lo scorso luglio un accordo con la compagnia emiratina Abu Dhabi Media che vale 80 milioni di dollari complessivi, garantiti per il triennio 2022-2025, più possibili bonus legati all’allargamento del bacino d’utenza. Nel triennio 2021/24, dunque, la Serie A ha perso da questa regione proventi per oltre 250 milioni.

Riforme necessarie – Non una buona notizia, questa, per un movimento calcistico che deve ritrovare slancio e competitività. Senza riforme, investimenti in infrastrutture sportive e tecnologiche che solo poche società hanno avuto fin qui la forza di affrontare, sarà difficilissimo risalire la china e rimontare Liga spagnola e Bundesliga che nella stagione 2021/22 hanno avuto un giro d’affari, rispettivamente, di 3,5 e 3,1 miliardi (contro i circa 2,5 della Serie A, senza considerare le plusvalenze da calciomercato). La Premier League che viaggia oltre i 6 miliardi annui ormai fa storia a sé.

Una spinta al rinnovamento potrebbe venire dalle nuove proprietà straniere. Su 20 squadre la Serie A 2022/23 ne annovera già sette (Inter, Milan, Roma, Bologna, Fiorentina, Atalanta e Spezia). Ma in corsa se ne potrebbero aggiungere altre, considerando le trattative avviate a Genova, sponda Sampdoria, Udine, Verona per il trasferimento dei club in mani straniere. Nel recente passato l’interesse dei fondi di investimento Usa è stato espresso, peraltro, anche nei confronti di altre realtà come il Napoli.

Per ora, tuttavia, l’afflato riformista delle proprietà straniere è stato imbrigliato dai rituali assembleari e dalle pastoie burocratiche del sistema Italia.

Per la Figc e la Lega, in ogni caso, aiutare i club a ritrovare l’equilibrio economico e patrimoniale, riducendo i costi, ma più che altro aumentando le entrate, per non depauperare troppo il valore tecnico delle rose, è quanto mai cruciale.

Il biennio della pandemia, infatti, ha aggravato lo stato di salute della Serie A che tra il 2019 e il 2021 ha subito perdite superiori a 1,8 miliardi e si trova a dover fronteggiare un indebitamento lordo che viaggia verso i 5 miliardi.

La posizione finanziaria netta, nella fotografia scattata dal Report Calcio 2022 della Figc per il biennio 2019/21, è negativa per soli 1,2 miliardi. Un dato peggiorato poco, solo grazie al fatto che nello stesso periodo sono state eseguite ricapitalizzazioni per oltre 2,2 miliardi (includendo anche quella della Juventus da 400 milioni) e che diversi club hanno sfruttato la chance di rivalutare i beni aziendali con un’aliquota ridotta, con un impatto positivo sui bilanci nell’immediato di circa 800 milioni.

Il costo dei cartellini – A pesare sulla capacità finanziaria dei club pesano altri due fattori di sostanziale “indebitamento”. Il primo è legato al costo dei cartellini. Tra la stagione 2018/19 e la stagione 2020/21, infatti, gli ammortamenti sono aumentati del 25% salendo a quota 1,1 miliardi, nonostante la facoltà di sospensione di una parte degli stessi concessa a partire dal Decreto Agosto del 2020.

Le imposte “sospese” – Il secondo fattore, una vera mina che la Figc e le Leghe professionistiche si augurano di sminare grazie all’aiuto del nuovo Governo post elettorale, è quello delle imposte “sospese”.

Con diversi interventi legislativi, in effetti, i versamenti delle ritenute Irpef sugli stipendi, i contributi previdenziali e l’Iva sono stati sospesi da gennaio a novembre 2022 e, secondo le attuali norme, andranno saldati tutti il prossimo 16 dicembre. Un incubo per le società di calcio professionistico che, tranne pochissime eccezioni, si sono avvalse di questa possibilità. Le somme che si sono accumulate non sono esigue: nel 2019, la Serie A ha pagato quasi un miliardo tra ritenute Irpef (700 milioni), Iva (170 milioni di Iva) e contributi previdenziali (più di 120 milioni). Senza una correzione in corsa molti club rischiano di finire in guai seri.

Queste zavorre spiegano la prudenza con cui i club italiani si sono mossi in queste settimane sul calciomercato, evitando spese folli e puntando a ridurre una massa salariale che nel biennio 2019/21 della pandemia è aumentata da 1,7 a 1,8 miliardi, con un trend di crescita proseguito nella stagione appena conclusa.