Tre casi di positività si sono riscontrati tra giornalisti e operatori Rai al lavoro sulla Nazionale. Per precauzione il centro oggi sarà chiuso a tutta la stampa
L’allarme è scattato questa mattina di buon ora. Ci sono positivi al Covid nella squadra Rai al seguito della Nazionalee inevitabilmente è scattato l’allarme prima nella tv di Stato e poi tra gli azzurri, ancora nel loro fortino di Coverciano, che lasceranno soltanto sabato mattina in direzione Londra.
Ma dentro la Nazionale, per adesso, non è scattato nessun allarme particolare. Il Media Center, dove oggi parlerà il difensore della Juventus, è stato sanificato prontamente. Nel gruppo azzurro non ci sono allarmismi perché i contatti con i giornalisti sono quasi nulli e anche le interviste della vigilia, concesse in presenza alle emittenti che detengono i diritti come Rai, sono fatte mantenendo la distanza di due metri e l’uso delle mascherine.
L’Italia resta concentrata sulla partita. Le preoccupazioni, semmai, sono per il blitz a Londra. Senza contare che a Coverciano soltanto uno della famiglia Rai è risultato positivo ai controlli e a quanto risulta non è un giornalista e non ha avuto contatti con il gruppo squadra. Gli altri due, un giornalista e un tecnico, risultati positivi, sono invece in Inghilterra.
Di sicuro la contagiosissima variante Delta non lascia tranquilli. La decisione folle di Uefa di mantenere la Final Four a Wembley rischia di avere delle conseguenze pesanti.Gli azzurri, come è successo per la semifinale con la Spagna, limiteranno quanto e più possibile la presenza a Londra. Quello dell’Italia per la finale sarà un vero e proprio blitz: la delegazione ristretta partirà domani mattina alle 11 con un charter dall’aeroporto di Firenze con arrivo a Luton e subito dopo la partita, si spera con la Coppa, volerà a Roma dove sbarcherà nel cuore della notte all’aeroporto di Fiumicino prima di trasferirsi nel solito albergo a due passi dalla Federazione.

