Non si vede e non si sente, per questo quello elettromagnetico è considerato un tipo di inquinamento invisibile i cui effetti sono ancora oggetto di studio. Quello che è certo, è che cellulari, smartphone e tablet sono fonti di campi elettromagnetici a bassa frequenza, e sono anche molto diffusi e utilizzati. Non a caso il Tar del Lazio ha recentemente chiesto ai ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione di avviare una campagna d’informazione entro il 16 luglio, accogliendo il ricorso dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog. A fornire alcuni consigli pratici per usare al meglio i dispositivi in questione ed evitare eccessive esposizioni, ci ha pensato il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) con una guida dettagliata.
•La regola numero uno è: distanza. continua a leggere